ECONOMIA- Pagina 22

Quale turismo nei territori alpini? L’analisi di Lonely Planet e Uncem

Incontro il 3 settembre a Torino con Lonely Planet e Uncem su quale tipologia di turismo sia possibile sulle Alpi

Il roadshow “Alpi on the road. Scopriamo le Green Community e il turismo sostenibile” è  proseguito a Torino mercoledì 3 settembre nella sede della Città  Metropolitana di Torino in corso Inghilterra,  un dialogo pubblico sul  futuro dei territori e sui flussi turistici, promosso da Uncem ( Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) con Lonely Planet Italia, nell’ambito del progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri denominato Italiae.

La seconda tappa di un percorso con altri quattro appuntamenti nelle Alpi che cambiano il turismo: seguiranno Trento, Brescia e Belluno. Si tratta di un percorso nelle città alpine che innestano nuove relazioni con le valli. Alcune domande per un incontro pubblico di formazione, analisi e approfondimento  sono state formulate nell’ambito della strategia nazionale della Green Community e per lo sviluppo del turismo sostenibile nel territorio alpino.
Quale turismo si muove nei territori alpini? Quali frontiere e percorsi? I flussi verso le aree montane di questi due ultimi mesi confermano la necessità di formazione per gli amministratori locali e congiunta con nuovi strumenti adatti a tutti gli operatori del turismo. Servono visione, operatività, intraprendenza ed obiettivi per capire dove vanno i turisti, come si muovono e come le Alpi, al di là della competizione tra territori, possano rispondere ai bisogni nuovi di chi arriva. Questi i temi al centro dell’incontro a Torino, partendo dagli itinerari che la nuova guida ‘Alpi on the road’, curata da Denis Falconieri per Lonely Planet, mette efficacemente a disposizione. Una guida per viaggiatori curiosi, consapevoli e indipendenti, scritta, verificata e testata per chi ama costruire il proprio itinerario giorno per giorno, con il piacere della scoperta e lo sguardo sempre rivolto al viaggio. Itinerari nelle Alpi , dove le città osservano le valli alpine per scoprirle in modo nuovo.
La comunità nella sostenibilità e la green community per le montagne devono diventare punti fermi nei nuovi modelli del turismo, non senza agricoltura, gestione forestale, cambio di passo nella produzione di energia, sempre di più tratta da fonti rinnovabili e dell’acqua.
I Comuni di tutti i sette paesi delle Alpi hanno dimostrato di sapere superare molto bene i campanilismi, scoprendo nella montagna un’opportunità di impresa, innovazione e sviluppo grazie anche ai flussi turistici, che ormai sono spalmati tutto l’anno. Si è parlato anche di nuovi strumenti per l’accoglienza, oltre che di vivibilità.

Mara Martellotta

(foto Mario Alesina)

Coldiretti Torino promuove il peperone

Ortaggio salutare emblema della Dieta mediterranea

 

Nella settimana della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola Coldiretti Torino promuove questo ortaggio colorato al centro della Dieta mediterranea, ricco di preziosi nutrienti che sta diventando sempre più un esempio di agricoltura sostenibile e di qualità italiana che guarda alla salute.

Il peperone di Carmagnola è coltivato su una superficie di 80 ettari da aziende agricole soprattutto a conduzione famigliare per una produzione che, a seconda elle annate, si aggira sui 1.600 quintali. Gli addetti sono circa 400, compresi i lavoratori salariati impiegati da una decina di aziende. Il valore compressivo della produzione sul mercato vari, sempre a seconda delle annate, dai 2,5 ai 4,5 milioni di euro.

Per promuovere il peperone, Coldiretti Torino è presente alla Fiera con il mercato dei produttori di Campagna Amica, alle premiazioni dei peperoni più belli e con iniziative di ascolto dei produttori e degli esperti come quello di ieri dal titolo: “La coltivazione del peperone di Carmagnola, esempio di un’agricoltura sempre più attenta all’ambiente: l’esperienza sul campo delle aziende”. Un dibattito per spiegare come i produttori di peperone di Carmagnola adottino metodi di coltivazione sempre meno impattanti sull’ambiente per un prodotto dove cresce l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità. Sono intervenuti oltre all’assessore all’agricoltura di Carmagnola Roberto Gerbino, al direttore e al presidente di Coldiretti Torino Carlo Loffreda e Bruno Mecca Cici, il tecnico dell’area economica Coldiretti nazionale, Lorenzo Bazzana che ha ricordato come i prodotti autorizzati in Italia utilizzati per la difesa delle coltivazioni siano stati dimezzati negli ultimi 30 anni. Secondo i dati Eurostat tra i 21 paesi UE oggetto di studio, l’Italia è quella che tra il 2011 e il 2023 ha avuto la più forte riduzione, -44%, la media UE è stata pari al -9%. I dati del rapporto annuale Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) indicano che i prodotti nazionali hanno un livello di non conformità pari allo 0,7%, contro il 5,6% dei prodotti di importazione. 1/4 dei fitofarmaci autorizzati negli USA sono vietati in UE. 1/3 dei fitofarmaci utilizzati in Brasile sono vietati in UE. In questo quadro, la coltivazione del peperone di Carmagnola è un ottimo esempio di come la nostra agricoltura abbia saputo adattarsi a metodi sempre meno dipendenti dalla chimica. Un aspetto confermato dal presidente del Consorzio del peperone di Carmagnola, Domenico Tuninetti e dai produttori Renata Fiorina, Paola Chicco, Pierfrancesco Crivello che hanno spiegato come siano ormai affermate pratiche colturali che fanno quasi completamente a meno della chimica in favore di coperture antinsetto, micorrize e misture minerali per rendere le piante più resistenti alle malattie, irrigazione a goccia mirata sulla pianta e tanti altri accorgimenti agronomici e tecnologici resi disponibili dall’innovazione. «In questo modo – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – si può dire che il peperone di Carmagnola è un grande esempio di qualità italiana che guarda alla salute dei consumatori e degli stessi agricoltori che operano tutti i giorni nelle serre».

Ritorna in mostra a Saluzzo la “Meccanica Agricola”

La capitale dell’antico Marchesato ospita nel primo fine settimana settembrino la 17^ Edizione Nazionale della “Mostra della Meccanica Agricola”

Da sabato 6 a lunedì 8 settembre

Saluzzo (Cuneo)

Tradizionale rassegna di fine estate, inserita tra gli eventi della grande “Festa Patronale di San Chiaffredo”, la 78^ “Mostra della Meccanica Agricola” di Saluzzo (giunta alla sua 17^ Edizione Nazionale, sotto l’organizzazione della “Fondazione Amleto Bertoni” e della “Città di Saluzzo”) si svolgerà da sabato 6 a lunedì 8 settembre nell’area espositiva (40mila mq) del “Foro Boario”, in via Don Giacomo Soleri 16. Ben 500 gli stand espositivi – organizzati per far incontrare i “protagonisti” del settore primario (settore d’eccellenza per l’economia saluzzese) e il pubblico più “generalista” – che quest’anno vedranno quali prim’attori la “movimentazione” ed il “legno” con un’area tematica che cambia e si rinnova per raccontare la produzione e la lavorazione del legno, la frutticoltura, l’innovazione nella meccanizzazione, e l’allevamento della razza bovina “Frisona”; tutte attività che da sempre caratterizzano il paesaggio agricolo della pianura e delle valli del Monviso.

L’apertura della Mostra avverrà, come detto, sabato 6 settembre alle ore 8 del mattino insieme alla 52^ “Mostra Regionale Bovini Razza Frisona Italiana” e alla 20^ “Junior Show Regionale”, due iniziative organizzate da “Ara Piemonte” per presentare la “Frisona” ed il comparto dell’“allevamento da latte”, occasione imperdibile per vedere le migliori “vacche lattifere” della nostra regione. A seguire l’inaugurazione ufficiale con le autorità cittadine e regionali.

Location principe dell’evento sarà l’area espositiva “La Piazza del Legno” o “Polo Legno Mpnviso”. Lì si potranno osservare e provare i macchinari più innovativi in movimento, spettacoli dedicati e animali all’opera. Sarà quello lo spazio dove troveranno spazio per tutta la durata della Fiera alcune qualificate aziende piemontesi che esporranno macchine e attrezzature per la prima lavorazione del legname, dalla produzione di legna da ardere alla gestione sostenibile dei boschi. Nel pomeriggio di sabato 6 i boscaioli del territorio potranno partecipare alle prove e si potranno esercitare nell’abbattimento, sramatura e taglio con accetta del tronco di un albero, le tre adrenaliniche discipline che compongono la gara di “Triathlon del Boscaiolo” in programma domenica 7 con la squadra ufficiale del campionato nazionale. Le prove simulano quello che può essere l’abituale lavoro del boscaiolo, che nel “Triathlon” viene valorizzato in una gara competitiva a tempo svolta in condizioni di massima sicurezza. In occasione della 78^ “Mostra della Meccanica Agricola” saluzzese, prende infatti il via la prima edizione del “Concorso per l’Innovazione Tecnologica”, un’iniziativa ideata in collaborazione con “CNR – Stems” per promuovere l’eccellenza tecnica e progettuale nello specifico settore della meccanizzazione agricola, il cui intento è proprio quello di riconoscere e valorizzare le Aziende costruttrici che si distinguono per capacità innovativa, ingegno e impegno nella ricerca e nello sviluppo di macchine, attrezzature o componenti in grado di rappresentare un concreto passo avanti dal punto di vista funzionale, costruttivo e ambientale.

“Attraverso il ‘Concorso per l’‘Innovazione Tecnologica’ – spiegano gli organizzatori – la ‘Mostra’ di Saluzzo vuole proprio stimolare il progresso tecnico e favorire la diffusione di soluzioni capaci di apportare benefici reali in termini di produttività, sicurezza, ergonomia ed efficienza energetica nel settore della ‘Meccanizzazione’, con uno sguardo attento anche alla sostenibilità ambientale ed al benessere e alla sicurezza dell’operatore”.

Uno spazio di assoluto riguardo è riservato, nell’ambito della manifestazione, anche alla “Mostra Regionale della Frisona”, con un occhio rivolto soprattutto ai giovani, altro importante tassello del comparto agricolo. E proprio ai giovani allevatori è dedicata quella che può considerarsi una delle grandi novità di questa edizione, la “Junior Show Frisona”. Spettacolo da non perdere.

Domenica 7 e lunedì 8 settembre anche tanto spazio a professionisti, famiglie e curiosi. “Il ‘Foro Boario’ sarà una piazza – ancora gli organizzatori – dove lavoro e intrattenimento si daranno il cambio, sempre all’insegna della tradizione del nostro bellissimo territorio”.

g.m.

Nelle foto: immagini di repertorio

Un aiuto alle micro e piccole imprese nei quartieri Aurora e Barriera

Micro e piccole imprese commerciali dei quartieri Barriera di Milano e Aurora potranno accedere a contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione, risparmio energetico e sostenibilità, grazie al bando PN Metro Plus – TO.1.1.3.1.a “Aiuti all’Economia di Prossimità” del Settore Commercio della Città di Torino. L’iniziativa, finanziata nell’ambito del programma PN Metro Plus Città Medie Sud 2021-2027, mira a rafforzare la competitività delle attività di vicinato, contrastare la desertificazione commerciale e promuovere la qualità urbana e la rivitalizzazione economica del territorio.

“Con questo bando – dichiara l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – vogliamo dare un segnale concreto alle piccole realtà commerciali, che rappresentano un importante presidio territoriale e un punto di riferimento per la comunità, sostenendole in un percorso di innovazione e rinnovamento e rafforzando il loro ruolo nel tessuto economico e sociale dei quartieri. Crediamo che la crescita economica vada di pari passo con la qualità della vita urbana, per questo l’intervento sui negozi di vicinato si affianca alle azioni di rigenerazione degli spazi pubblici già avviate in queste aree della città”.

Nello specifico, la misura approvata sosterrà i progetti con caratteristiche di innovatività nei prodotti o servizi offerti, oppure nei processi impiegati, con l’obiettivo di generare valore economico e sociale per il territorio e la comunità. L’avviso intende favorire la crescita sostenibile delle attività di prossimità attraverso progetti di investimento che promuovano soluzioni orientate al risparmio energetico e alla mitigazione dell’impatto ambientale, oltre a interventi di innovazione gestionale e digitale. L’obiettivo è generare ricadute positive sulla qualità urbana e sulla rivitalizzazione del tessuto economico locale, incrementando l’offerta commerciale e prevenendo fenomeni di svuotamento delle aree interessate.

I contributi a fondo perduto copriranno fino a un massimo dell’80% dell’investimento effettuato, con un importo compreso tra 10mila e 30mila euro al netto dell’IVA. Vi potranno accedere le micro e piccole imprese già attive sul territorio dei due quartieri o le nuove imprese esercenti attività di vendita diretta al dettaglio e somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che si impegnino ad avviare un’unità locale nell’area entro la data di presentazione della rendicontazione.

Per partecipare, le imprese dovranno utilizzare la modulistica allegata al bando, disponibile sul sito del Comune alla pagina Appalti e Bandi, nella sezione Notiziario appalti – Avvisi. Le domande dovranno essere inoltrate esclusivamente via pec entro le ore 12 del 31 gennaio 2026. Per chiarimenti e informazioni è possibile scrivere all’indirizzo email economia.prossimita@comune.torino.it o contattare i numeri 011.01130245 e 011.01130879 dalle ore 9.30 alle 12.30.

Un tassello del progetto di rigenerazione urbana

I contributi previsti dal bando PN Metro Plus – TO.1.1.3.1.a “Aiuti all’economia di prossimità” si inseriscono nel più ampio progetto di rigenerazione urbana “Aurora Barriera”, presentato lo scorso 24 luglio e finanziato con 25.8 milioni di euro nell’ambito del Programma Nazionale Metro Plus. Il masterplan prevede interventi lungo corso Palermo e via Martorelli con nuovi spazi verdi, 400 alberi, piste ciclabili, illuminazione potenziata, recupero di locali e spazi dismessi, azioni partecipative con i residenti e iniziative dedicate a giovani e adolescenti, con l’obiettivo di restituire qualità, sicurezza e vitalità sociale ed economica a due quartieri simbolo della Torino che cambia.

cs Città di Torino

A Torino la presentazione di “Alpi On The road”

Si terrà a Torino la presentazione di “Alpi on the road”, la nuova guida pubblicata da Lonely Planet Italia: l’appuntamento, patrocinato dalla Città Metropolitana, è fissato per mercoledi 3 settembre 2025, alle ore 16, in corso Inghilterra. All’incontro interverranno Angelo Pittro, Direttore di Lonely Planet Italia, Denis Falconieri, autore della guida, Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, Jacopo Suppo, Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Sonia Cambursano, Consigliera delegata al Turismo, Francesco Tresso, Assessore della Città di Torino, e l’Assessore regionale alla Montagna Marco Gallo
La guida contiene 50 itinerari – 25 in Italia e 25 oltreconfine – con percorsi che si snodano lungo tutto l’arco alpino, da Monaco a Trieste, collegando Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia: un volume pensato per chi desidera vivere un’avventura indimenticabile nel pieno rispetto dell’ambiente alpino. Ogni percorso è studiato per guidare il viaggiatore lungo strade panoramiche e suggestive, accompagnandolo con mappe dettagliate e indicazioni chiare tappa dopo tappa. Inoltre il volume è arricchito da approfondimenti culturali (storia locale, tradizioni, identità linguistiche) e da sezioni dedicate alle soste gastronomiche e alle specialità regionali.
Quella di Torino è la seconda tappa di un percorso che comprende altri tre appuntamenti, a Trento, Brescia e Belluno, promossi da Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, con Lonely Planet Italia nell’ambito del Progetto italiae, progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Formazione, analisi, approfondimento, sul turismo nelle Alpi, che non è mai overtourism, ma punto di incontro con le comunità-vive dei paesi.

Automotive, Torino e il Piemonte davanti al bivio: sindacati in allarme e futuro produttivo incerto

La crisi produttiva e occupazionale di Stellantis continua a pesare su Torino e sul Piemonte, cuore storico dell’automotive italiano. I dati più recenti parlano chiaro: nel primo semestre 2025 il gruppo ha registrato un calo vicino al trenta per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una flessione ancora più accentuata per le autovetture. Se il trend dovesse confermarsi, l’Italia chiuderà l’anno con meno di trecentomila veicoli prodotti, ben al di sotto delle aspettative fissate al momento della nascita del gruppo.

Lo stabilimento di Mirafiori è tra i più colpiti: poco più di quindicimila unità uscite dalle linee nei primi sei mesi, quasi tutte Fiat 500 elettriche, mentre la Maserati ha registrato numeri irrisori. Il risultato è un ampio ricorso agli ammortizzatori sociali: circa milleduecento lavoratori sono coperti da un contratto di solidarietà che sarà rivisto in questi giorni, proprio alla vigilia della ripresa produttiva fissata per il primo settembre. Non si esclude che la cassa integrazione possa estendersi anche ad altri siti, come Pomigliano, aumentando la tensione tra i lavoratori.

I sindacati denunciano l’assenza di una strategia chiara per il rilancio. La Fim-Cisl guarda con speranza all’arrivo, da novembre, della 500 ibrida — circa cinquemila unità — che potrebbe attenuare il ricorso agli stop produttivi, ma le prospettive restano di medio-lungo periodo, con la nuova generazione della 500 elettrica attesa per il 2027. La Fiom insiste sulla necessità di un tavolo urgente con l’esecutivo e con John Elkann per avere garanzie su investimenti e livelli occupazionali.

Anche le istituzioni locali si sono mobilitate. La Regione Piemonte e il Comune di Torino hanno accolto con favore la nomina del nuovo amministratore delegato Antonio Filosa, ma chiedono che il cambiamento porti risultati concreti e non soltanto dichiarazioni d’intenti. Il sindaco Lo Russo ha ribadito che la città non può più permettersi di perdere posti di lavoro e competenze industriali, invocando un piano industriale solido che rimetta al centro Mirafiori.

A livello nazionale pesa la sfida della transizione elettrica, con costi crescenti e tensioni sul mercato europeo, che rendono ancora più urgente un sostegno politico deciso. Nel frattempo, il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro con aumenti salariali e una tantum ha dato una boccata d’ossigeno, ma non basta a cancellare l’incertezza diffusa tra gli addetti.

Il destino dello stabilimento torinese e, più in generale, del comparto Stellantis in Italia si giocherà nelle prossime settimane: la ripartenza produttiva di settembre e l’arrivo della nuova 500 ibrida rappresentano un banco di prova decisivo per capire se il gruppo intende davvero investire sul futuro industriale del Paese o se il ridimensionamento sarà l’unica strada percorsa.

Expocasa 2025 accende i riflettori sulla casa del futuro

Tra nuovi espositori, giovani talenti e un progetto dedicato alla luce, Expocasa 2025 racconta l’evoluzione dell’abitare. Parole d’ordine: design, sostenibilità, innovazione.
La 62ª edizione di Expocasa si prepara a sorprendere con un’edizione ricca di novità, tra cui l’arrivo di nuovi espositori e il debutto di Luce&Casa, il progetto che celebra il ruolo della luce nell’abitare contemporaneo. Organizzato da GL events Italia all’Oval Lingotto Fiere di Torino dal 4 al 12 ottobre, il countdown del Salone dell’arredamento è già iniziato. Nelle scorse settimane, le incursioni artistiche di John Blond hanno trasformato le pareti antistanti l’Oval Lingotto in un’opera di street art, anticipando il nuovo volto della manifestazione. Fino al 7 settembre sono aperte le candidature per la Design Call di Expocasa 2025: selezionerà 10 designer under 35 destinati a diventare protagonisti del Salone, che ogni anno richiama oltre 40.000 visitatori, tra cui 5.000 operatori professionali. Nel frattempo, la macchina organizzativa sta lavorando al programma di eventi e progetti speciali di grande richiamo, nella cornice di un percorso espositivo ricco di nuove aziendepiccoli produttori indipendentiartigiani e brand d’eccellenza. In fiera anche punti vendita selezionati, pronti a presentare marchi esclusivi. Un’esperienza immersiva e stimolante, all’insegna della creatività e dell’innovazione, attende il pubblico di Expocasa 2025.
«Con Expocasa vogliamo raccontare l’evoluzione dell’abitare attraverso nuovi linguaggi, nuovi protagonisti e nuove sensibilità – dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Il nostro obiettivo è offrire al pubblico un’esperienza stimolante e sempre più vicina alle esigenze del vivere contemporaneo».
Che ruolo gioca la luce nell’arredamento?
A Expocasa 2025, per la prima volta, la risposta prende forma in uno spazio esclusivo: Luce&Casa, un progetto curato in collaborazione con Traiano Luce 73, storico punto di riferimento torinese per l’illuminazione e il lighting design. Nato dalla consapevolezza che la luce non è solo funzionale, ma materia progettuale, Luce&Casa esplora il suo potere trasformativo nell’esperienza abitativa, tra atmosfere, emozioni e nuove visioni dello spazio domestico.
Se illuminare uno spazio significa garantire visibilità, progettare la luce, infatti, è tutt’altra cosa: è un gesto creativo e tecnico che tiene conto dell’architettura, delle emozioni e delle persone. La temperatura colore, ad esempio, può influenzare lo stato d’animo: la luce calda favorisce il relax, mentre la fredda stimola la concentrazione. Anche l’intensità e la direzione della luce giocano un ruolo fondamentale nel definire l’atmosfera di una stanza, rendendola accogliente, dinamica o intima.
Luce&Casa sarà l’occasione per capire come gestire meglio l’illuminazione in casa: i visitatori potranno dialogare con light designer, scoprire tecnologie smart e lasciarsi ispirare da progetti che mostrano come la luce possa essere vissuta.  In esposizione ci sarà una selezione di corpi illuminanti d’eccellenza tra icone del design e soluzioni all’avanguardia.
 
Nuovi espositori: tra tradizione, sostenibilità e design
Expocasa 2025 si arricchisce di nuove presenze che raccontano l’evoluzione dell’abitare contemporaneo attraverso materiali, storie e visioni. Un viaggio tra sostenibilità, artigianato e design, dove ogni espositore porta in fiera un’identità forte e riconoscibile.
Nel segno della sostenibilità, tra le new entry di Expocasa 2025 c’è, ad esempio, STØV Vintage Furniture Design (Torino), uno showroom che celebra il design scandinavo e il modernariato, con pezzi originali degli anni ’50, ’60 e ’70 provenienti prevalentemente dalla Danimarca. Ogni arredo, in teak, rovere o palissandro, è selezionato con cura e restaurato con amore. Ristructura, riferimento torinese dove design e materiali d’eccellenza si trasformano in ambienti unici e senza tempo, porta dal Friuli Fantin, che a Expocasa propone la forza del metallo, reinterpretata in chiave sostenibile con arredi essenziali, 100% riciclabili, disponibili in oltre 60 finiture cromatiche. La produzione è interna, con una filiera corta e verniciature atossiche. Un equilibrio perfetto tra estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente. A caratterizzarsi per la produzione sostenibile è anche Memarm (Torino): eccellenza nella lavorazione di marmo, l’azienda si distingue per l’impegno verso una produzione con impianti fotovoltaici, sistemi di ricircolo dell’acqua e tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Un connubio virtuoso tra tradizione artigiana e innovazione responsabile.
In tema di marmi è presente anche una delle più storiche aziende del settore a Torino, Bo e Torielli. La società, che ha saputo coniugare tradizione ed esperienza con innovazione, oltre al marmo propone graniti, travertini e pietra.
C’è poi l’artigianato che racconta il territorioLa Cassapanca è un tuffo nella memoria alpina, tra arte povera valdostana e antiquariato di montagna. Ogni pezzo è una testimonianza viva della cultura locale, un ponte tra passato e presente che celebra il legame profondo tra uomo e natura. Così come la trentina Vesta Furniture, una falegnameria creativa che, nata nel cuore delle Dolomiti, realizza oggetti di design artigianale, arredi che uniscono estetica contemporanea e radici territoriali, con attenzione alla qualità dei materiali e alla sostenibilità produttiva.
Tra le novità di quest’anno anche Bonetto Design Arredamento (Chieri, TO), rivenditore e progettista d’interni che porta in fiera le collezioni di De Rosso, creazioni modulari e su misura realizzate con forme e colori scelti in una piattaforma straordinariamente ampia di possibilità, e Gervasoni, azienda familiare alla continua ricerca di potenzialità creative attraverso abbinamenti esclusivi tra materiali industriali, naturali e tecniche artigianali.
La vetrina per il design che guarda al futuro
Expocasa 2025 rinnova il suo impegno verso le nuove generazioni di progettisti con la seconda edizione della Design Call, il bando che offre a giovani designer under 35 l’opportunità di esporre le proprie creazioni all’interno di uno dei principali appuntamenti fieristici del Nord-Ovest. Le candidature potranno essere inviate esclusivamente online, compilando il form sul sito www.expocasa.it fino a domenica 7 settembre.
Con il supporto di prestigiose scuole e istituzioni del settore quali IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design), IED (Istituto Europeo di Design), NAD (Nuova Accademia del Design – Verona, Milano), Master Degree in Interior, Exhibit & Retail Design del Politecnico di Torino, AIPi (Associazione italiana Professionisti interior design), CPD e Agenda della disabilità, la Design Call si conferma un trampolino di lancio per chi immagina oggi il modo in cui abiteremo domani.
Da ricordare
Location: Oval – Lingotto Fiere, Torino
Date: 4 – 12 ottobre 2025
Doppio l’accesso per facilitare i visitatori che arrivano dalla stazione ferroviaria Torino Lingotto e dalla fermata della Metropolitana Italia 61.
Biglietto: intero €8,00, ridotto €5,00 maggiori informazioni
Orari di apertura:
  • Lunedì – venerdì: 15:00 – 21:00
  • Sabato e domenica: 10:00 – 21:00

Disoccupazione over 58: 160 posti nei cantieri di lavoro della Città di Torino

Per chi si trova a compiere 58 anni da disoccupato e senza aver ancora maturato i requisiti contribuitivi per accedere alla pensione, il mercato del lavoro rischia di diventare un limbo da cui è difficile uscire. Per cercare di scongiurare questa impasse e offrire assistenza alle tante persone che ci si sono venute a trovare, la Città di Torino, con una delibera proposta dalla vicesindaca Michela Favaro, ha deciso di lanciare un progetto denominato “Interventi straordinari contro la disoccupazione – over 58. Anno 2025 – 2026”, un vero e proprio “cantiere di lavoro” che vedrà fino a 160 persone venire impiegate con varie mansioni proprio all’interno del Comune di Torino.

Il progetto si inserisce nel quadro delle politiche attive del lavoro finanziate con risorse del Bilancio Regionale, del Programma Regionale (PR), del Fondo Sociale Europeo (PLUS FSE+) 2021-2027 della Regione Piemonte con l’obiettivo specifico di “incentivare l’inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, migliorare l’occupabilità in particolare dei gruppi svantaggiati”.

“Con l’approvazione di questo progetto – sottolinea la vicesindaca Michela Favaro – l’Amministrazione rinnova il suo impegno per una città dove nessuno venga lasciato indietro. I Cantieri di Lavoro rappresentano un’opportunità concreta per valorizzare le competenze e contrastare l’esclusione. Promuovere l’inserimento in contesto lavorativo significa non solo supportare le persone attraverso un reddito mensile, ma anche riconoscere e sostenere il contributo che ogni persona può offrire alla comunità”.

TORINO CLICK

“Parla con me” alla Fiera di Carmagnola

Parla con Me® porta tre grandi appuntamenti alla 76ª Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola

Carmagnola (TO), agosto 2025 – La 76ª Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola (29 agosto – 7 settembre 2025) ospiterà tre serate speciali del format Parla con Me®, ideato e condotto da Simona Riccio (Digital Marketing Expert, Social Media Manager, LinkedIn Top Voice Italia, Founder Parla con Me®).

Tre appuntamenti che uniscono cultura, istituzioni, imprese e cittadini, per affrontare con linguaggio diretto e valoriale temi che spaziano dallo spreco alimentare all’identità territoriale, fino al benessere lavorativo.

📌 Mercoledì 3 settembre 2025 – ore 18:00–19:00 – BTM PalaPeperone, Piazza Sant’Agostino

“Nulla si spreca, tutto si trasforma”

Un incontro dedicato al tema dello spreco alimentare, con il lancio della campagna regionale “Diamo valore al cibo. Una buona occasione per non sprecare”, che dal 2026 coinvolgerà 50 ristoranti di Torino e Cuneo nella promozione della food bag e di buone pratiche contro lo spreco.

Ospiti e relatori:

Daniela Caracciolo – Vice Direttore Direzione regionale Agricoltura e Cibo, Responsabile Settore “Politiche del cibo”
Angela Costa – Funzionario Settore “Politiche del cibo”
Barbara Minati – Social Media Manager Settore “Politiche del cibo”
Mariangela Susigan – Chef Stella Verde Michelin, Ristorante Gardenia di Caluso, testimonial del progetto regionale
Anna Maria Tamasco – Lady Chef, Ristorante Temafood Carmagnola, esperta in cucina antispreco

Previsto collegamento con On. Maria Chiara Gadda, prima firmataria Legge 166/2016 (Legge Antispreco).

📌 Sabato 6 settembre 2025 – ore 19:00–20:00 – Salotto della Fiera, Piazza Sant’Agostino

“Piemonteis / Piemonte Is – Il gusto autentico della nostra terra”

Evento istituzionale dedicato alla presentazione ufficiale del nuovo brand territoriale “Piemonteis / Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”, promosso dalla Regione Piemonte per valorizzare e unire sotto un’unica identità le produzioni agroalimentari regionali d’eccellenza.

Ospiti e relatori:

Paolo Bongioanni – Assessore Regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Parchi, Caccia e Pesca, Peste Suina, Turismo, Sport e PostOlimpico
[in attesa di conferma] Alberto Cirio – Presidente Regione Piemonte

Proiezione di un video istituzionale dedicato al progetto.

📌 Domenica 7 settembre 2025 – ore 19:00–20:00 – BTM PalaPeperone, Piazza Sant’Agostino

“Nutrire le relazioni: come connettere e generare aziende e lavoratori”

All’interno della rubrica culturale “Leggi Con Me”, un dialogo valoriale su libri, lavoro e relazioni. Un confronto che racconta come il cibo, il lavoro e le relazioni siano nutrimento autentico per persone, aziende e comunità.

Ospiti e relatori:

Filippo Poletti – Giornalista de Il Messaggero, autore, docente universitario, LinkedIn Top Voice
Luca Furfaro – Consulente del lavoro, welfare specialist, co-autore del libro “Come nutrire il lavoro”

Invito

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e aperti al pubblico.
Un’occasione unica per vivere la Fiera non solo come esperienza enogastronomica, ma anche come spazio di riflessione, confronto e crescita condivisa.

Conduce Simona Riccio – Digital Marketing Expert, Social Media Marketing Manager, LinkedIn Top Voice Italia, Founder Parla con Me®

Nocciole, Cia Piemonte: “Situazione preoccupante”

«La situazione dei noccioleti piemontesi è drammatica. Le aziende agricole che da generazioni coltivano la nocciola nelle nostre colline stanno vivendo un’ennesima stagione segnata da perdite gravissime, con cali produttivi che in alcune zone superano il 70%. È necessario dichiarare lo stato di calamità naturale e, al contempo, avviare una riflessione più ampia sulla tenuta economica e sociale delle aree interne e rurali del Piemonte».

Lo dichiara Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia Agricoltori italiani Piemonte, commentando i dati preoccupanti sulla campagna corilicola 2025.

Il clima anomalo – con ondate di calore e lunghi periodi di siccità già da inizio estate – unito agli attacchi parassitari, in particolare delle cimici, ha provocato la cascola anticipata dei frutti, compromettendo drasticamente la resa dei noccioleti. Una condizione che, oltre al Piemonte, colpisce anche altre regioni italiane a vocazione corilicola come Lazio e Campania.

«L’allarme lanciato da Fondazione Agrion – prosegue Carenini – deve tradursi in atti concreti. Oltre al riconoscimento della calamità naturale, chiediamo con forza un piano straordinario di sostegno economico alle imprese agricole danneggiate, il rafforzamento della ricerca sulle problematiche fitosanitarie e climatiche e un coordinamento interregionale per affrontare in maniera strutturale le criticità del comparto».

Ma per il presidente di Cia Piemonte la crisi della nocciola è solo il sintomo di una fragilità più ampia che riguarda l’intera agricoltura delle aree interne.

«La coltivazione della nocciola – sottolinea – è emblematica: non solo per il valore economico e di filiera, ma anche per il presidio del territorio, la tutela della biodiversità e la continuità occupazionale. Le aziende agricole sono l’ultimo baluardo contro lo spopolamento e il degrado di interi territori, non solo in montagna ma anche in collina e in pianura».

Secondo Carenini, è necessario rimettere al centro dell’agenda politica il ruolo strategico dell’agricoltura familiare e multifunzionale nelle zone svantaggiate, anche alla luce dei dati nazionali che confermano la centralità delle aree collinari e montane nella produzione agricola italiana.

Infine, un appello all’Unione Europea e alla riforma della Pac: «Non è più accettabile che il 23% dei fondi vada al 2% delle aziende, spesso grandi imprese con capitali importanti. Serve un tetto ai contributi e un sistema che tenga conto non solo della dimensione, ma anche della localizzazione geografica. Le aree interne devono diventare prioritarie e beneficiare di un pacchetto di misure dedicate, magari attingendo ai fondi di coesione».

«Non stiamo chiedendo assistenzialismo – conclude Carenini – ma equità. Senza il reddito degli agricoltori, il nostro territorio muore. La nocciola piemontese, simbolo del Made in Italy, deve continuare a crescere nelle mani di chi ogni giorno lavora la terra, e non essere vittima di squilibri e abbandono istituzionale».