Risparmio: torinesi più formiche che cicale
Far fronte alle necessità del presente come primo obiettivo. Ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni
Far fronte alle difficoltà economiche del momento (25%) è il principale obiettivo di risparmio e investimento dei torinesi. Le soluzioni più considerate? Polizze vita (30%) e mercato finanziario (14%).
Prudenti sì, ma con lo sguardo rivolto al futuro. È il ritratto del rapporto tra torinesi e risparmio che emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni.
Nel guardare al proprio futuro economico, quasi un abitante di Torino su due (45%) vede un po’ di incertezza, un 33% si dichiara ottimista e fiducioso e il 22% si dice pessimista.
Le principali preoccupazioni riguardano soprattutto l’inflazione e i rincari (55%), le retribuzioni (39%) e le tasse (37%).
Ma quali sono gli obiettivi di risparmio e investimento dei torinesi? Al primo posto, la volontà di far fronte alle necessità del presente (25%), seguito dal desiderio di incrementare il proprio tenore di vita (22%) e di proteggersi da imprevisti futuri (22%). Un ulteriore 12% dichiara invece di pensare al futuro della famiglia e dei figli.
Tra le forme di investimento cui guarderebbero i torinesi per incrementare il proprio capitale, le più considerate sono le soluzioni assicurative e previdenziali (30%), che precedono il mercato finanziario (14%) e il mattone (10%).
Dalla ricerca è poi emerso come a Torino vi sia un significativo desiderio di informazione su questi ambiti, tanto che il 27% si dice propenso a restare aggiornato anche tramite i social network. Quando si tratta tuttavia di valutare nella pratica decisioni di investimento, si conferma fondamentale il ruolo dei consulenti professionisti (37%), seguito da quello dei familiari (18%) e della propria banca (14%).
“La nostra ricerca evidenzia una buona propensione dei torinesi a investire nel proprio futuro e in quello della propria famiglia, con una chiara preferenza per soluzioni che garantiscano sicurezza (43%) e rendimenti (43%)” – dichiara Emiliano De Salazar, Direttore Vita di Sara Vita – “Le polizze assicurative per il risparmio e l’investimento rappresentano un’opportunità per far crescere il proprio capitale in modo vantaggioso, professionale e flessibile, adattandosi agli obiettivi e agli orizzonti temporali di ciascuno. In questa direzione, anche il welfare aziendale può giocare un ruolo chiave: non a caso, quasi 9 torinesi su 10 apprezzerebbero l’inserimento di queste soluzioni tra i benefit offerti dal proprio datore di lavoro”.
La Regione ha approvato i nuovi corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per l’anno 2025. Interamente gratuiti grazie a un finanziamento di 2,5 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, i corsi sono frutto della collaborazione tra scuole secondarie di secondo grado, agenzie formative accreditate, università e imprese del territorio.
Chi può partecipare
Possono iscriversi:
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giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola superiore o di diploma professionale di tecnico;
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studenti ammessi al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado;
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candidati senza diploma, ma con competenze acquisite in percorsi formativi, lavorativi o scolastici successivi all’obbligo d’istruzione (previa verifica delle competenze).
È previsto un test di ammissione per l’accesso.
Come si svolgono i corsi
I percorsi IFTS offrono una formazione tecnica avanzata in ambiti strategici come:
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disegno e progettazione industriale,
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marketing dei prodotti locali,
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amministrazione economico-finanziaria,
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logistica e programmazione della produzione,
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informatica applicata alla medicina,
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edilizia innovativa,
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allestimento scenico,
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artigianato del Made in Italy,
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installazione e manutenzione di impianti,
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progettazione e gestione di database.
Ogni corso ha una durata annuale di 800 ore, suddivise tra teoria, pratica e laboratorio, con una forte componente di apprendimento sul campo: almeno il 50% delle ore è curato da professionisti del settore e include attività in alternanza scuola-lavoro. Le aziende partner possono inoltre offrire contratti di apprendistato agli studenti più meritevoli.
Al termine del percorso, e dopo il superamento della prova finale, si ottiene un certificato di specializzazione tecnica superiore, riconosciuto a livello nazionale.
Una formazione che crea occupazione
“Con i corsi Ifts offriamo ai giovani e agli adulti un’opportunità concreta di specializzazione tecnica di alto livello, in stretta sinergia con il mondo produttivo – commenta Elena Chiorino, vicepresidente e assessore regionale alla Formazione professionale – È un modello virtuoso di formazione mirata che risponde alle reali esigenze del tessuto economico piemontese e consente un rapido inserimento lavorativo. Investiamo 2,5 milioni di euro perché crediamo nel valore del saper fare e nella formazione come leva strategica per garantire occupazione di qualità e sviluppo per il nostro territorio”.
🎙️ Parla con Me® – Puntata del 30 aprile 2025
Parla Con Me® torna con una nuova puntata ricca di storie autentiche e ispirazioni concrete!
Mercoledì 30 aprile 2025, alle ore 18:00, si parlerà di rete, ricerca, territorio e inclusione, con due ospiti straordinarie:
🎙️ Mara Peyrot – Referente e Co-fondatrice dell’Associazione AMA.le IQSEC2 APS, nata per supportare le famiglie e promuovere la ricerca scientifica sulla rara mutazione genetica IQSEC2.
🎙️ Rossana Turina – Presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, da anni impegnata a valorizzare il territorio attraverso un turismo sostenibile, accessibile e autentico.
I temi:
🔵 La nascita di una rete di supporto: come tre mamme hanno trasformato il dolore in una comunità che sostiene oltre 25 famiglie in tutta Italia.
🔵 La ricerca genetica come speranza: perché promuovere la conoscenza della mutazione IQSEC2 può cambiare il futuro di tanti bambini e ragazzi.
🔵 Inclusione attraverso il territorio: come il Consorzio Pinerolese sta costruendo un turismo che valorizza l’ambiente, le persone e l’accoglienza.
🔵 Comunità che fanno la differenza: il valore delle collaborazioni tra famiglie, medici, operatori turistici e cittadini per un futuro più inclusivo e consapevole.
🔗 in diretta su:
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Un incontro che ci ricorda che, quando le persone si uniscono, tutto diventa possibile.
È in arrivo nelle casse di circa 30mila aziende agricole piemontesi l’importante somma di 134 milioni e 800mila euro. Lo annuncia l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni. Si tratta dei pagamenti erogati da Arpea – l’organismo pagatore della Regione Piemonte per il mondo agricolo – a titolo di saldo degli interventi a sostegno previsti dalla programmazione Pac (Politica Agricola Comune) 2023-27 e relativi ai fondi Feaga e Feasr 2024. Essi vanno ad aggiungersi ai circa 106 milioni già erogati in fase di anticipo a novembre 2024: i suddetti pagamenti sono partiti a inizio marzo e saranno completati alla fine di aprile. L’ultima tranche dei pagamenti dei saldi, di circa 120 milioni, verrà erogata entro giugno.
Soddisfazione dall’assessore Bongioanni, che spiega: «I quasi 135 milioni che in queste settimane stanno entrando nelle casse di 30mila aziende piemontesi sono un’importante iniezione di liquidità per i nostri imprenditori e rappresentano il frutto del lavoro svolto dalle associazioni agricole nel predisporre i fascicoli aziendali necessari per l’accesso agli aiuti diretti Ue e dei bandi pubblicati dalla Direzione Agricoltura della Regione Piemonte. Tutto questo testimonia la straordinaria risposta delle nostre aziende a una programmazione che abbiamo scritto sempre con il metodo dell’ascolto e della consultazione. Siamo arrivati a questo risultato grazie alla vicinanza del ministro Francesco Lollobrigida e al nuovo e stretto rapporto che si è costituito con l’organismo pagatore nazionale Agea e i suoi vertici, e che consolideremo nell’incontro con il direttore Fabio Vitale già in agenda per il prossimo 22 maggio. È un volano che sul territorio coinvolge la Direzione regionale Agricoltura, Arpea e i Centri di Assistenza Agricola, che hanno sempre dimostrato grande disponibilità ad accompagnare le nostre imprese e a trovare le soluzioni più favorevoli nell’interesse del mondo agricolo piemontese e del ruolo centrale che esso riveste nel nostro sistema produttivo».
Un grande lavoro di innovazione è stato compiuto da Arpea per aggiornare i propri sistemi informativi e allinearli alle linee indicate dall’agenzia nazionale Agea per accelerare le tempistiche e risolvere le eventuali criticità. Sul fronte sementi, e in particolare per il riso, il pagamento per le domande oggi ha raggiunto una percentuale di avanzamento del 95,5%, con un’erogazione di circa 37 milioni di euro. Nella tranche di pagamento di aprile sono inoltre state incluse anche le erogazioni relative alle superfici dei pascoli condivisi, precedentemente escluse per poter terminare le procedure di controllo.
L’importo complessivo dei quasi 135 milioni comprende anche il pagamento delle liste di liquidazione del precedente Psr 2014-22 per quasi 29 milioni di euro, come risultato della modifica delle percentuali di pagamento voluta dall’assessore Bongioanni per permettere un maggior utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale non ancora spesi.
Al via la XXI edizione
• Aperte le candidature per l’edizione 2025 di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, la competizione dedicata a progetti, idee imprenditoriali e aziende che vogliono innovare la società.
• È possibile partecipare – gratuitamente – sia al Concorso delle Idee (Fase I) entro il 3 giugno, che alla Business Plan Competition (Fase II), cui candidarsi entro il 28 luglio con un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale.
• Il montepremi complessivo è di oltre 65.000 euro, erogato in denaro e servizi.
Prende ufficialmente il via la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2025, la Business Plan Competition che promuove la nascita di startup innovative nei territori piemontesi e valdostani. Giunta alla sua XXI edizione e promossa dagli incubatori I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e 2i3T, Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, la competizione si svolge nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), il più importante appuntamento italiano per le nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza.
Finanziata dalla Regione Piemonte con le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e organizzata nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione promosso da PNICube, la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta si articola in due tappe.
La Fase I è il Concorso delle Idee, che premia le migliori idee imprenditoriali in servizi gratuiti di supporto erogati dagli Incubatori di impresa finalizzati alla stesura del Business Plan, oltre a servizi di orientamento e consulenza sui temi della Smart Mobility a Torino, erogati nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove. Sarà inoltre possibile usufruire dei servizi gratuiti di orientamento ed accompagnamento erogati dagli esperti di Invitalia, Partner Ufficiale del Premio Nazionale dell’Innovazione, per la presentazione delle domande di agevolazione sugli incentivi dedicati alla creazione d’impresa.
Per partecipare c’è tempo fino al 3 giugno, compilando la candidatura sul sito ufficiale del concorso www.startcup-piemonte-vda.it. I team che presenteranno le migliori idee imprenditoriali e supereranno la fase di selezione saranno contattate direttamente dagli Incubatori per avviare i servizi di consulenza.
La Fase II, ovvero la Business Plan Competition, prenderà il via il 4 giugno e terminerà il 28 luglio, dando accesso alla selezione finale e ai premi erogati in denaro e servizi. Per partecipare, è necessario presentare un Business Plan che descriva un progetto imprenditoriale sempre tramite la piattaforma www.startcup-piemonte-vda.it.
Si può partecipare ad una sola o ad entrambe le fasi, gratuitamente, presentando un’idea di impresa oppure un progetto imprenditoriale che, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, siano frutto del lavoro di un singolo o di un gruppo di individui e finalizzati alla nascita di una startup innovativa.
Sono ammessi, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) ed i titolari di imprese appena avviate come specificato sul Regolamento della competizione. Durante il processo online di candidatura, i proponenti dovranno individuare un Incubatore di riferimento, scegliendolo tra gli Incubatori di imprese degli Enti Promotori (I3P – Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore di Imprese dell’Università di Torino, oppure Pépinières d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin, in caso di candidatura al Premio Valle d’Aosta).
Ad essere ammessi alla competizione sono idee e progetti imprenditoriali che fanno riferimento alle categorie di gara:
• Life Sciences, per prodotti e/o servizi innovativi per migliorare la salute delle persone;
• ICT, cioè prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media per la cybersecurity e per il cloud computing – ad esempio e-commerce, social media, mobile, gaming – e tecnologie hardware e software innovative – ad esempio dispositivi di microelettronica e fotonica, materiali avanzati per l’ICT, nuove architetture computazionali, tecnologie in ambito AI/LLM, imaging;
• Cleantech & Energy (prodotti e/o servizi innovativi orientati al miglioramento della sostenibilità ambientale, la salvaguardia dell’ambiente, la gestione dell’energia);
• Industrial (prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti, innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato);
• Turismo e Industria Culturale e Creativa (prodotti e/o servizi innovativi rivolti al settore del turismo e dell’industria culturale e creativa).
Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Piemonte, afferma: “Ogni progetto presentato alla Start Cup è un passo concreto verso il futuro: la Regione Piemonte punta sull’innovazione e sul talento giovanile come leve per un’economia dinamica e competitiva. La Start Cup Piemonte Valle d’Aosta è un’opportunità unica per promuovere il progresso tecnologico, con progetti che riflettono l’importanza di investire in conoscenza e collaborazione tra università, istituzioni e imprese. Sostenere questa progettazione significa fermare la fuga dei cervelli, creare sviluppo e occupazione qualificata, e rafforzare il legame tra ricerca, impresa e territorio. Lavoriamo per liberare energie, investiamo nei talenti e ampliamo il ventaglio di opportunità per creare valore: è quello che il sistema economico chiede alla politica”.
Andrea Tronzano, assessore alle attività produttive della Regione Piemonte, sottolinea: “Con la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta investiamo nei talenti e nelle idee che possono davvero fare la differenza per il futuro del nostro territorio. Sostenere la nascita di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione significa creare sviluppo, occupazione qualificata e valore aggiunto per l’intero ecosistema economico piemontese. Grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus accompagniamo i giovani imprenditori lungo un percorso che parte dall’idea e arriva al mercato, rafforzando il legame tra ricerca, impresa e territorio”.
Il comitato organizzativo di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, composto dai due incubatori piemontesi, commenta: “Start Cup Piemonte Valle d’Aosta rappresenta ormai un punto di riferimento consolidato per l’innovazione regionale. Edizione dopo edizione, l’iniziativa offre una fotografia aggiornata del fermento imprenditoriale locale, evidenziando i trend emergenti e i settori su cui è strategico concentrare risorse, attenzione e investimenti. È anche un momento prezioso per attivare nuove connessioni tra università, ricerca e impresa, favorendo un ecosistema sempre più integrato, inclusivo e capace di generare impatto. Il valore aggiunto dell’iniziativa risiede proprio nella capacità di stimolare l’innovazione dal basso, coinvolgendo attivamente giovani imprenditori, ricercatori e realtà territoriali in un processo di crescita condiviso. La rete degli incubatori e dei partner continua ad ampliarsi, a testimonianza di un sistema che crede fortemente nella cultura dell’innovazione come motore per lo sviluppo economico e sociale del territorio.”
Montepremi totale di oltre 65.000 euro per il concorso dei Business Plan
Entro novembre saranno decretati i migliori progetti di startup partecipanti alla Business Plan Competition (Fase II) che riceveranno premi e menzioni speciali attribuiti con il supporto di una Giuria composta da imprenditori, venture capitalist e business angel. Grazie alla dotazione messa a disposizione dagli Enti Promotori e dai Sostenitori dell’edizione 2025, il montepremi complessivo sarà di oltre 65.000 euro e sarà erogato in denaro e servizi offerti da diversi partner.
I tre vincitori assoluti riceveranno premi in denaro. Al primo classificato andrà un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000 e al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione all’edizione 2025 del PNI, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che quest’anno si svolgerà a Ferrara, presso Ferrara Expo, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre 2025. L’evento sarà organizzato congiuntamente da PNICube e dall’ Università degli Studi di Ferrara, nell’ambito di ECOSISTER – Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna, finanziato dal PNRR.
Grazie a Sponsor e Partner interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione, Start Cup Piemonte Valle d’Aosta prevede inoltre una serie di premi speciali:
• Fondazione CRC, attenta ad interventi rivolti a competitività e sviluppo sostenibile, assegnerà il Premio Fondazione CRC di 10.000 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo;
• Regione Autonoma Valle d’Aosta, tesa allo sviluppo imprenditoriale sul territorio valdostano, assegnerà il Premio Valle d’Aosta di 7.500 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Pépinière d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin;
• Distretto Aerospaziale Piemonte, associazione che si pone l’obiettivo di potenziare il settore dell’aerospazio – collaborando con tutti gli attori del settore e anche tramite la creazione di progetti per la diffusione dell’innovazione – assegnerà il Premio Sostenibilità nell’Aerospazio di 7.500 euro al miglior progetto che consideri il tema della sostenibilità nell’aeronautica e nello spazio;
• Fondazione Laura & Franco Beltramo ETS, ente interessato a contribuire concretamente alla nascita e allo sviluppo di nuova imprenditorialità innovativa, offrirà due Premi Social Innovation di complessivi 7.500 euro destinati a due migliori progetti imprenditoriali in campo medico, farmaceutico, delle biotecnologie, dell’agricoltura e del fabbisogno alimentare che favoriscano il progresso sociale e lo sviluppo di condizioni di vita migliori;
• Fondazione LINKS, centro di ricerca interessato a favorire la crescita tecnologica ed economica, aumentare la competitività dell’ecosistema e valorizzare la proprietà intellettuale, metterà in palio il Premio Città del Futuro e Sostenibilità, del valore complessivo di 7.500 euro sotto forma di credito spendibile in servizi tecnici erogati dal personale LINKS, a massimo due dei migliori progetti che propongono prodotti e/o servizi innovativi basati su tecnologie legate alla sostenibilità;
• Jacobacci & Partners, società di riferimento nel panorama italiano e una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, destinerà ai due migliori progetti imprenditoriali con caratteristiche di proprietà intellettuale, due premi del valore complessivo di 7.000 euro, erogati sotto forma di credito spendibile in servizi di consulenza in tema di tutela di marchi, modelli e brevetti;
• il Premio UniCredit Start Lab, offerto da UniCredit, interessata a supportare le startup innovative nelle fasi di vita aziendale con azioni specifiche, consisterà in una sessione di mentorship per valutare l’idoneità di un progetto ad essere ammesso a contenuti mirati del programma Start Lab;
• tre premi “Future Mobility” in servizi, destinati ad altrettanti progetti imprenditoriali in tema di mobilità urbana smart e sostenibile, offerti nell’ambito del progetto Città di Torino – ToMove.
Previste anche cinque menzioni speciali:
• “Imprenditoria Femminile”, per il miglior progetto di impresa al femminile con un team a maggioranza femminile (maggiore del 50%);
• “Social Innovation”, per il miglior progetto di innovazione sociale, che propone soluzioni innovative in uno dei campi previsti dall’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo 155/2006 sull’impresa sociale;
• “Open Innovation / Spin Off Industriali”, dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di Ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un ateneo piemontese;
• “Climate Change”, per il miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente;
• “Tecnologie Sostenibili”, al progetto che si distingue particolarmente per la sua originalità intesa come relativa all’ambito del marchio oppure della tecnologia assegnato da Jacobacci & Partners.
Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando completo: https://www.startcup-piemonte-vda.it/
Una montagna più accessibile, con servizi migliori e infrastrutture moderne: è questo l’obiettivo della nuova ripartizione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane che la Giunta regionale del Piemonte ha trasmesso al Dipartimento Affari Istituzionali.
Il documento stabilisce come saranno suddivisi i 23 milioni di euro destinati alle Unioni montane:
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10,1 milioni di euro per sostenere gli esercizi di prossimità, i servizi per l’infanzia (0-6 anni), le attività di pre e post scuola, l’aggiornamento della segnaletica e la manutenzione dei percorsi escursionistici;
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3,96 milioni di euro per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle risorse ambientali attraverso le Green Communities;
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4 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture digitali;
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2 milioni di euro per la prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico;
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1,08 milioni di euro per integrare il bando relativo ai terrazzamenti;
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1,7 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;
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200.000 euro destinati al sostegno delle associazioni fondiarie.
L’assessore regionale alle Aree Interne, Marco Gallo, ha sottolineato: “Vivere e lavorare in montagna non deve essere una sfida. Non può esserci sviluppo senza connessione, senza servizi di base e senza un supporto concreto alle comunità locali”. Gallo ha spiegato che il piano è stato pensato per affrontare le criticità più urgenti: la carenza di segnale telefonico e internet, la difficoltà di mantenere attivi i negozi e i servizi di prossimità, e la necessità di rilanciare il turismo montano attraverso infrastrutture moderne e accessibili.
“È un investimento per chi decide di restare, per chi vuole fare impresa e per chi crede nel futuro della montagna – ha aggiunto l’assessore –. Con queste misure vogliamo costruire una rete digitale capace di connettere anche i comuni oggi privi di segnale telefonico. È un intervento complesso, che richiederà studi approfonditi da parte della Direzione Competitività per individuare le migliori soluzioni”.
Il piano è il frutto di un costante confronto con i territori, realizzato attraverso il dialogo con la Conferenza dei presidenti delle Unioni montane, e dà continuità alle azioni già avviate negli anni precedenti.
La Giunta comunale di Torino ha approvato una delibera proposta dall’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino, con cui la Città conferma la propria volontà di mantenere l’iscrizione del Distretto del Commercio nell’Elenco regionale. Nella stessa seduta è stato approvato anche il nuovo schema di Protocollo di Intesa, che sarà sottoscritto con i partner di primo livello: Ascom Confcommercio Torino e Provincia e Confesercenti Torino e Provincia.
Attraverso questa decisione, l’Amministrazione e i soggetti coinvolti ribadiscono la volontà di sostenere il commercio di prossimità e di contribuire allo sviluppo economico e sociale della città. Il Distretto del Commercio di Torino è infatti un’area pilota per l’adozione di strumenti e metodologie innovative, mirate a rafforzare il tessuto commerciale e valorizzare l’identità urbana. L’area interessata include un ampio settore centrale, delimitato da arterie cittadine come Murazzi del Po, Via Ormea, Corso Sommeiller, Corso Castelfidardo e Lungo Dora Agrigento.
“Il rilancio del commercio locale è sicuramente una delle nostre priorità – spiega l’assessore Paolo Chiavarino – i negozi di vicinato sono infatti un elemento fondamentale della nostra città perché contribuiscono all’identità dei quartieri, li mantengono vivi e offrono la possibilità di socializzare oltre a risultare un importante presidio per la sicurezza del territorio. Quanto approvato oggi – sottolinea l’assessore – sancisce la prosecuzione del nostro impegno nel sostegno all’economia di prossimità, sia per quanto riguarda zone commerciali più centrali che in periferia, dove stiamo lanciando il bando per le imprese finanziato nel quadro del PN Metro Plus. L’obiettivo ora è di avviare un dialogo con la Regione per allargare il numero dei Distretti del Commercio sul territorio cittadino, arrivando almeno a tre.”
I Distretti del Commercio, istituiti dalla Regione Piemonte nel novembre 2020 in risposta alla crisi economica post-pandemica, sono raccolti in un apposito registro e soggetti a verifica triennale dei risultati e dei requisiti.
Per Torino, l’istituzione di un Distretto ha rappresentato una leva strategica per sperimentare nuove modalità di valorizzazione territoriale, puntando sul commercio come strumento di coesione e identità locale.
Nel corso del primo triennio di attività, il Comune ha promosso numerose iniziative, tra cui campagne rivolte a cittadini e turisti per incentivare l’acquisto nei negozi di vicinato e nei mercati rionali. Queste azioni sono state supportate da strumenti digitali come un sito web, una piattaforma web-gis, l’app TorinoMercati e una pagina Instagram dedicata. La campagna “Torino Compra Vicino”, che include anche il progetto EPIC dedicato ai locali storici, innovativi e di eccellenza, è una delle principali iniziative promosse.
A ciò si aggiungono progetti di marketing territoriale – come guide turistiche, merchandising e calendari legati a Porta Palazzo – e iniziative di animazione urbana, tra cui il Villaggio di Natale in piazza Solferino, spettacoli circensi nei mercati e concerti all’aperto. Infine, grazie ai fondi del programma PINQuA, sono stati avviati lavori di riqualificazione in alcuni mercati storici, come Porta Palazzo, dove – con il contributo della Camera di Commercio – sono stati sostituiti i vecchi banchi in legno del settore ortofrutta con nuove strutture in alluminio, più funzionali e facili da rimuovere a fine giornata.
A partire dal prossimo 1° dicembre, le eccellenze dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale del Piemonte e dell’intero Made in Italy potranno contare su un’importante forma di tutela in più: il marchio europeo di qualità Indicazione Geografica Protetta (IGP). Finora riservato esclusivamente ai prodotti agroalimentari, questo riconoscimento rappresenta uno strumento fondamentale anche nella lotta alla contraffazione e alla falsificazione dei manufatti artigianali.
Questa possibilità riguarderà da vicino anche le imprese artigiane torinesi e piemontesi, che potranno così valorizzare e proteggere le proprie produzioni attraverso la richiesta di registrazione del marchio IGP, evidenziandone la specificità e il legame con il territorio.
L’estensione del marchio IGP ai prodotti artigianali è prevista dal Regolamento (UE) 2023/2411, che amplia il sistema di tutela delle indicazioni geografiche a quei beni la cui qualità, reputazione o caratteristiche risultano strettamente connesse al territorio di origine.
Per ottenere il riconoscimento, i manufatti dovranno soddisfare tre criteri principali: provenire da un’area geografica ben definita (sia essa un luogo, una regione o uno Stato), possedere caratteristiche o una reputazione attribuibili alla loro origine geografica e prevedere almeno una fase della produzione all’interno di tale zona.
«Con questo nuovo strumento avremo, finalmente, un riconoscimento giuridico e commerciale delle competenze tradizionali e dell’identità culturale dei territori – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – che garantirà trasparenza e qualità ai consumatori e contribuirà in modo concreto alla difesa del Made in Italy e Made in Piemonte. L’artigianato artistico, inoltre, costituisce un grande patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del made in Piemonte. Per la sua capacità di essere pezzo unico e su misura è per la nostra regione un’enorme risorsa creativa e reattiva contro l’omologazione del gusto indotta dalla globalizzazione e rappresenta la difesa della memoria, dell’identità e della diversità».
“Ma i veri problemi rimangono la prevenzione e l’adeguamento del sistema assicurativo ai cambiamenti climatici”
Dopo le frane e le esondazioni del 18 aprile, Coldiretti conta 130 aziende agricole danneggiate
Sono già 130 le aziende agricole che hanno segnalato danni agli uffici di Zona di Coldiretti a seguito delle esondazioni e frane che hanno colpito il territorio il 18 aprile. I danni riguardano coltivazioni, terreni e infrastrutture produttive. Una prima stima effettuata dagli uffici di Coldiretti indica una perdita complessiva di circa 3 milioni di euro.
In valle di Susa risultano coinvolte circa quindici aziende, tra cui una a Susa che ha visto i propri locali di lavorazione completamente sommersi. Nel Pinerolese sono una ventina le imprese agricole danneggiate, una trentina tra l’area del Chivassese e la zona nord della cintura torinese. Altre due nel basso Canavese e circa settanta tra l’Eporediese e l’Alto Canavese.
I danni più gravi sono stati registrati nei Comuni situati lungo il corso della Dora Baltea, a valle di Ivrea. Il Comune più colpito è Strambino, dove sono state danneggiate undici aziende agricole.
Proprio in questa area, Coldiretti ha organizzato un sopralluogo nella mattinata di ieri, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, per incontrare direttamente gli agricoltori colpiti.
Erano presenti anche il presidente provinciale di Coldiretti, Bruno Mecca Cici, il direttore di Coldiretti Torino, Carlo Loffreda, i sindaci di Vische, Borgomasino e Vestignè, e i segretari di Zona Coldiretti Giuseppe Cutrò e Massimo Ceresole.
Durante il sopralluogo, l’assessore ha potuto osservare da vicino la gravità della situazione: coltivazioni sommerse, perdita dello strato superficiale fertile del terreno, presenza di solchi e dislivelli che ostacolano l’irrigazione. Inoltre, cereali vernini e loietto sono stati erosi o coperti dal fango, compromettendo la fienagione e causando perdite parziali del raccolto. In molti casi, il ripristino della fertilità del suolo potrebbe richiedere due o tre anni.
Coldiretti ha anche informato l’assessore dei danni subiti da cascine, stalle, attrezzature e delle frane che hanno coinvolto le zone collinari e montane, distruggendo pascoli, campi coltivati e antichi vigneti.
L’assessore Bongioanni ha garantito l’intervento immediato della struttura regionale per attivare le procedure necessarie all’accesso ai fondi del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. «La cosa più urgente – ha detto Bongioanni – è comunicare tutti i danni ai Comuni perché, a loro volta, li possano trasmettere alla Regione. In questo modo potremo avere la perimetrazione dei fondi colpiti, quantificare i danni effettivi e inoltrare al governo le richieste di risarcimento».
L’evento calamitoso ha inoltre riportato all’attenzione il tema cruciale della prevenzione.
«Gli agricoltori di queste zone hanno sempre convissuto con gli eventi alluvionali – ricorda Mecca Cici – Ma oggi ci dicono che le piene sono sempre più improvvise, veloci e con volumi di acqua che un tempo erano eccezionali e oggi sono la normalità. Soprattutto ci parlano di alvei pieni di ghiaia e sabbia che non ce la fanno a smaltire apporti sempre più irruenti di acqua e detriti. Ci riferiscono anche che il superamento o la rottura delle protezioni spondali arriva in modo regolare in punti nuovi degli alvei, segno che si devono rivedere gli schemi delle opere di difesa e di contenimento delle piene. Dobbiamo, quindi aprire una volta per tutte, una vertenza per la protezione dell’agricoltura e del territorio dagli effetti del cambiamento climatico. Questi terreni lungo i fiumi sono i più fertili e spesso sono anche gli unici coltivabili. Dobbiamo difenderli a tutti i costi se vogliamo continuare a produrre cibo».
Coldiretti sottolinea anche la necessità di un aggiornamento del sistema assicurativo agricolo. «Gli agricoltori non hanno a disposizione un sistema assicurativo adeguato agli effetti del cambiamento climatico. Servono prodotti assicurativi alla portata degli agricoltori. Il nostro è un comparto strategico e i campi non si possono ricollocare come i capannoni industriali».
Bongioanni ha infine annunciato l’intenzione di portare queste istanze alla prossima Conferenza Stato-Regioni sull’agricoltura, prevista nei prossimi giorni a Genova.