DANTEDI’

La fortuna di Dante

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Non sono un dantista, ma un modesto lettore che nel corso della sua vita ha letto e riletto molte volte la “ Divina Commedia” e “La vita nova”, oltre ad altre opere del più grande poeta italiano in assoluto e, a mio modo di vedere, al più grande poeta di tutti i tempi.

La fortuna di Dante ha avuto anche periodi di oscuramento e mi piace ricordare che nel 1921 Benedetto Croce, Ministro della Pubblica istruzione nell’ultimo Governo presieduto da Giolitti guidò  ed ispiro’ le celebrazioni del VI centenario della morte che si tennero in un’ Italia che stava per cadere in una dittatura ventennale. Con Croce tornava la grande lezione di Francesco De Sanctis .
Croce scrisse anche un bel saggio ,”La poesia di Dante“ ripubblicato quest’anno che per me resta una guida ineliminabile alla lettura del divino poeta . La distinzione tra poesia e struttura nella Commedia , tra poesia e non poesia era già in me ben presente quando Giovanni Getto, professore di Letteratura italiana a Torino , sosteneva la stretta connessione tra i due termini che Croce aveva distinto.
Al Liceo classico non ho avuto grandi docenti e meno che mai grandi dantisti. La loro era pedanteria erudita che non ci consentiva di entrare nel vivo della poesia dantesca. Ricordo ancora con terrore i pomeriggi domenicali passati prima della maturità a confrontare tre o quattro commenti con la pignoleria che esigevano i tempi, quando l’esame di Maturità era un vero esame e non una buffonata come quella introdotta da Sullo e peggiorata dai suoi successori. A questo proposito oggi in una conferenza mi sono lasciato andare alla polemica, dicendo che la scuola italiana si meriterebbe un Cecco Angiolieri come suo fustigatore.
Comunque nei tre vanni di liceo leggemmo interamente le tre cantiche, anche se a farmi comprendere Dante per davvero non furono i miei professori, ma un amico come Oscar Navarro che era un anticrociano. Dopo il ‘68  Dante venne messo in soffitta e il numero dei canti letti si ridusse drasticamente. Io so di scuole dove essi si ridussero a tre. Addirittura in certi istituti tecnici essi furono aboliti e le domande sulla “ Commedia “ agli esami divennero davvero poche, magari suggerite dal membro interno per quei pochi studenti brillanti. La “Dante Alighieri” ha fatto di tutto per arginare l’oscuramento di Dante che paradossalmente era e forse è più studiato all’estero che in Italia.
La mala progenie dei professori che fecero il ‘68 ha ulteriormente peggiorato la situazione perché il trascurare Dante non era una scelta politica, ma una necessità dovuta alla loro ignoranza.
Forse lentamente qualcosa si muove e il Dantedi’ 2021 ha contribuito a riportare interesse sul poeta che più di ogni altro dovremmo studiare non solo perché grande ,ma perché la sua poesia è eterna e senza tempo. Certo la Dad non favorirà lo studio di Dante. Ma, superata la pandemia, avremo una ”vita nova” da vivere e se la scuola vorrà ritrovare le sue ragioni più vere dovrà tornare ai grandi Classici, lasciando Pasolini e Merini ,ad esempio, all’oblio. Non basta affidare la fortuna di Dante  al comico Benigni. Cent’anni fa su Dante scrisse Croce ,oggi scrivono Barbero e Cazzullo. Un segno dei tempi.

scrivere a quaglieni@gmail.com

Viva Dante 1321-202, Dantedì a Moncalieri

Un giovedì speciale a Moncalieri, interamente dedicato al sommo poeta a 700 anni dalla morte:

il 25 marzo l’appuntamento per tutti, dalle 9 in avanti, è sulla pagina facebook della biblioteca civica Arduino con una giornata intera di post, bibliografie animate di libri, audio di lettura di brani della Divina Commedia. In progamma anche, alle 16, un momento speciale che avrà come protagonista il quadro di Enrico Mazzone dedicato al V canto dell’Inferno e alla vicenda di Paolo e Francesca, appena donato alla biblioteca.

Infine domenica 28 marzo, alle 16, i versi di Dante saranno la chiave per intrattenere, sempre on line, i più piccoli, con il laboratorio per famiglie dedicato a costruire la barchetta di Caronte.

E questo è solo l’inizio – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – In questo anno dantesco saremo spesso in prima linea con le nostre proposte di contenuti dedicati al più grande dei poetiAlcuni di essi ruoteranno intorno al quadro del bravissimo Mazzone, che ci è stato donato recentemente e che cionoriamo di poter esporre in Sala Ragazzi”.

Dante e il Bel Paese del Si’

25 marzo 2021 DANTEDÌ

DANTE E IL BEL PAESE DEL

In occasione della Giornata nazionale di Dante Alighieri,
la Fondazione TRG Onlus e la Fondazione Piemonte dal Vivo insieme
per due proposte rivolte a tutti gli studenti:
una Lezione Narrata  di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci dedicata al Sommo Poeta per i più piccoli,
il Canto V dell’Inferno di Saulo Lucci per i più grandi

 

Il 25 marzo, alle ore 9.30 e alle ore 11.00, la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus partecipa al Dantedì per avvicinare i giovanissimi al grande genio fiorentino. Gli attori/autori Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci accompagneranno gli allievi delle scuole primarie in un viaggio a bordo della lingua dantesca: un percorso lungo 700 anni, che avrà luogo proprio nel giorno – il 25 marzo – in cui il Poeta cominciò il suo cammino nell’Aldilà.

La Lezione Narrata condurrà i giovani spettatori alla scoperta dei segreti della lingua italiana: di una lingua che muove i suoi ingranaggi tra musica e ritmo e che suona così bene che si fa canto a partire da quel “Sì”.

Nel Canto XXXIII dell’Inferno si parla per la prima volta del “bel pese là dove il sì suona”. Quel Paese è l’Italia, identificata da Dante a partire da quell’unico e dolcissimo suono. Dire “sì”, per il Poeta, non è soltanto una scelta linguistica, ma è anche un progetto di unità, che egli stesso costruisce a partire dalla poesia, guidandoci in un cammino verso un orizzonte positivo, dove giungeremo “a riveder le stelle”.

Gli autori-attori, inoltre, guideranno i giovani allievi all’esplorazione dello straordinario mondo poetico dantesco: un mondo nel quale si riassume tutto il sapere e tutto il mistero di ogni uomo. Del suo tempo come di ogni tempo. In compagnia di Dante, si affronteranno le domande che da sempre ci  incantano  e  ci  fanno  cantare: il  gusto  di  dire  “sì”,  ma anche “no”.

Durante il percorso, poi, non si rinuncerà a sorridere. Non per nulla, Dante considera il viaggio dell’uomo, in questo e nell’altro mondo, come una «Commedia».

L’attività è gratuita, ma necessita di prenotazione: tel. 328.2291796 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00scuole@fondazionetrg.it
(Eventi online su piattaforma ZOOM, necessaria Lim oppure monitor adeguato).

La Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, si unisce alla programmazione pensata per il Dantedì promuovendo alle ore 11 per le scuole secondarie di secondo grado uno spettacolo dedicato a uno dei più celebri canti dell’Inferno. Saulo Lucci è l’ideatore di Hell o’ Dante, uno spettacolo di narrazione che affronta l’Inferno in 34 puntate, ognuna dedicata a un canto. Per la giornata del 25 marzo, Saulo Lucci permetterà agli studenti di incontrare i due amanti più famosi della storia della letteratura italiana: Paolo e Francesca, puniti nel cerchio dei Lussuriosi nel canto V.

Attraverso una rigorosa ricerca e il commento di brani pop-rock, Saulo Lucci sviscera le terzine e i personaggi in esse racchiusi, la situazione storica e le pene tanto mirabilmente dipinte così come il pensiero dell’autore, per riconsegnare agli spettatori la bellezza di una commedia che merita più di ogni altra mai scritta l’attributo di Divina.

Lo spettacolo è in programma alle ore 11 sul canale YouTube di Piemonte dal Vivo. Per le scuole è consigliata la prenotazione via mail (progetti@piemontedalvivo.it), per poter poi partecipare in diretta al dibattito con l’artista al termine dello spettacolo. Sarà infatti possibile inviare domande a Saulo Lucci che dalla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino sarà a disposizione del pubblico, collegato virtualmente.