Carmagnola, 17 aprile 2025 – È stata presentata oggi, nella Sala Consiliare del Comune di Carmagnola, la candidatura ufficiale della città al titolo di Capitale Italiana del Libro 2026, prestigioso riconoscimento promosso dal Ministero della Cultura. Alla conferenza stampa hanno preso parte il Sindaco Ivana Gaveglio, il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Alessandro Cammarata, la project manager e coordinatrice della candidatura Costanza Casali, e Nicolas Ballario, advisor per la comunicazione del progetto.
«Una candidatura che parte da lontano, ma guarda al futuro»
Nel suo intervento, il Sindaco Ivana Gaveglio ha spiegato le motivazioni alla base della candidatura:
«Carmagnola è da anni una città impegnata nella promozione della lettura e della cultura, come dimostra il riconoscimento di “Città che legge” ottenuto fin dal 2018. Ogni anno organizziamo e patrociniamo un ricco calendario di appuntamenti, tra cui Portici da Leggere, Letti di Notte, Il Libro del Mercoledì, Aperilibro, la Settimana dell’Otium, la Festa del lettore e molte altre iniziative che coinvolgono scuole, famiglie e associazioni. Dal 2018 sosteniamo anche la pubblicazione della rivista culturale Panorama Carmagnolese e, da quest’anno, abbiamo avviato il progetto Samsara – Il ciclo delle idee, un nuovo spazio per la crescita culturale condivisa.
Ma questa candidatura non guarda solo al presente: affonda le sue radici in una storia profonda e identitaria. La nostra città è citata da Alessandro Manzoni nel titolo e nel cuore di una delle sue tragedie più significative, “Il Conte di Carmagnola”, è legata a figure illustri del passato e del presente, solo per citarne alcune, come Francesco Bussone, capitano valoroso della tragedia manzoniana, Santorre di Santarosa, patriota che a Carmagnola la notte del 10 marzo 1821 stampò lo storico proclama “Dichiarazione e canto dei Piemontesi”, studiosi e religiosi come Giacinto Carena e il venerabile Giuseppe Bartolomeo Menochio, la beata Maria Enrichetta Dominici (beatificata nel 1978) e santa Maria Francesca Rubatto, canonizzata nel 2022, fino a personalità contemporanee come il compianto storico dell’arte Giovanni Romano, recentemente scomparso, il professor Gian Giacomo Fissore (1940-2019), figura di spicco della diplomatica e della paleografia italiana, e lo scrittore di successo Davide Longo.»