Un dizionario con i gallicismi siciliani, saggi in ladino di Fassa e in astigiano, poesie in bisiàc e in romagnolo, una tesi di laurea sul dialetto genovese, opere in dialetto sammarchese, venosino e griko, una canzone in friulano e un lavoro teatrale in dialetto napoletano. Sono i vincitori della dodicesima edizione del concorso letterario “Salva la tua lingua locale” premiati il 12 dicembre scorso nella sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma. Composizioni che narrano di spaccati di vita quotidiana, leggende paesane, mestieri, riti e tradizione antiche, e che nella loro diversità linguistica, di espressioni e suoni uniscono l’Italia da nord a sud.
Ideato da Unpli, Unione Nazionale Pro Loco e da ALI Autonomie Locali Italiane del Lazio con l’obiettivo di promuovere i tesori culturali e linguistici del nostro Paese, il concorso dal 2013 a oggi ha raccolto oltre 3mila candidature e ottenuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra cui il patrocinio delle Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei deputati, della commissione italiana per l’UNESCO e del Ministero della Cultura.
Oltre 400 le opere pervenute in questa dodicesima edizione, novità di quest’anno, il premio speciale dedicato alla memoria di Luigi Manzi, scrittore, fondatore e organizzatore instancabile del Premio sin dalla sua prima edizione.
“L’alto numero di concorrenti e la varietà dei lavori presentati hanno reso il lavoro delle giurie estremamente complesso, ma hanno restituito un quadro ricco e articolato delle lingue locali ancora vive nel nostro Paese – ha commentato Antonino La Spina, presidente Unpli – L’antologia che raccoglie le opere dei vincitori e dei finalisti di questa edizione è un omaggio alla bellezza e alla pluralità delle espressioni linguistiche italiane”.
“Senza radici e senza passato è difficile immaginare un futuro. Credo che dialetti e lingue locali non debbano restare un ancoraggio del passato, ma possano rappresentare un punto di partenza per avere ben chiaro il percorso da seguire – ha dichiarato Luca Abbruzzetti, Presidente di ALI Lazio – Veder crescere questo Premio negli anni sia come partecipazione sia nella qualità delle opere è una grande soddisfazione e questa edizione”.
“Siamo felici della partecipazione piemontese: a dimostrazione del costante interesse per le lingue e le culture immateriali locali – ha detto Fabrizio Ricciardi, presidente Unpli Piemonte – ci auguriamo che per le prossime edizioni la partecipazione sia ancora più folta”.
I PREMI “TULLIO DE MAURO”
Per la sezione saggi il primo premio è andato ex aequo a Fabio Chiocchetti con Letres da Larcioné edizione di lettere in ladino di Fassa e Lorenzo Ferrarotti, con Asti, 1521: una terra da solacz edizione critica delle opere in astigiano di Giovan Giorgio Alione.
Gli altri finalisti piemontesi sono stati Davide Boccia di Druento (To) e Francesco Granatiero di Torino. Inoltre una menzione speciale è andata alle Pro Loco di Oviglio (Al), Corsione (At) e Santena (To). Inoltre una menzione è andata alle associazioni piemontesi che promuovono le lingue locali: “E Keyé” di Fontana di Frabosa Sottana (Cn), Oratorio Campo Giochi (To), Compagnia Teatrale Fric Filo 2 (To), Parrocchia di San Giovanni Battista e Remigio (To), Casa editrice L’Harmattan Italia (To) e il Centro Studi Piemontesi (To).