CULTURA

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei


10-16 ottobre 2025

 

SABATO 11 OTTOBRE

sabato 11 ottobre ore 16

LA FESTA DI DIVALI: MITI, RITI E USANZE POPOLARI

MAO – conferenza a cura dell’associazione MioMAO per Fiumi di culture

Conferenza sul significato religioso e culturale della “Festa delle luci” con la Prof. Pinuccia Caracchi (UniTo) e presentazione delle principali attività previste a Torino durante il festival.

Prenotazione tramite Eventbrite fino a esaurimento posti.

DOMENICA 12 OTTOBRE

 

Domenica 12 ottobre ore 16

DIAMO FORMA ALL’ARGILLA

MAO – attività per famiglie in occasione di FAMU giornata nazionale delle famiglie in museo

L’attività prevede la visita del nuovo allestimento della sezione Cina, dove le opere in terracotta saranno di ispirazione per il laboratorio. Il tatto sarà protagonista del pomeriggio al MAO, in cui ogni partecipante, manipolando l’argilla, potrà realizzare un piccolo vaso o una statuina.

Costo €7 a bambino per l’attività; adulti ingresso ridotto collezioni permanenti.

Gratuito per i possessori di Abbonamento Musei.

Prenotazione obbligatoria maodidattica@fondazionetorinomusei.it   – Tel 011-44336927

GIOVEDI 16 OTTOBRE

 

Giovedì 16 ottobre ore 16:30

DIVINITÀ E MITI, L’HINDUISMO NELLE COLLEZIONI DEL MAO

MAO – Visita alla galleria dedicata all’Asia meridionale e Sud Est Asiatico a cura del Professor Alberto Pelissero in occasione dei festeggiamenti di Divali la festa indiana delle luci, a cura di Unione Induista Italiana, UIT-Sanjivani, Coordinamento Spontaneo Divali.

In occasione del Divali, la festa indiana delle luci, il Professor Alberto Pelissero – docente di Filosofie, religioni e storia dell’India e dell’Asia Centrale e di Lingua e letteratura sanscrita presso l’Università di Torino – accompagna il pubblico alla scoperta della statuaria dall’India e dal Sud Est asiatico nelle collezioni del MAO, tra rappresentazioni di divinità e di miti, che trascendono il tempo e permettono di affacciarsi sull’immensa ricchezza di una cultura millenaria e viva.
Visita guidata gratuita, ingresso secondo normali tariffe; prenotazione obbligatoria a questo link

Giovedì 16 ottobre ore 18:00

SALVATORE TEDESCO

Biosfere – La luce e il vivente: Operaparken Copenaghen

GAM – conferenza del ciclo RISONANZE – Primo ciclo di Conferenze tra Arte e Filosofia

Tra giugno 2025 e marzo 2026 la GAM di Torino organizza un ciclo di incontri, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, curato da Chiara Bertola e Federico Vercellone. Gli incontri, articolati in singole conferenze, ripercorrono i temi delle Risonanze che attraversano la programmazione espositiva della GAM dall’ottobre il 2023 alla primavera del 2026: luce, colore e tempo; ritmo, struttura e segno; incanto, sogno e inquietudine, e vedono la partecipazione di studiosi e studiose di rilievo internazionale nel campo della filosofia, della storia dell’arte e delle scienze umane, offrendo un’occasione unica di riflessione interdisciplinare, in cui pensiero e visione si intrecciano per generare nuovi livelli di lettura delle opere e dell’esperienza estetica.

Sesto appuntamento:

SALVATORE TEDESCO

Biosfere – La luce e il vivente: Operaparken Copenaghen

Biosfere – La luce e il vivente: Operaparken Copenaghen

“Operaparken” – una delle più recenti fra le molte innovative soluzioni architettoniche che negli ultimi anni stanno profondamente rinnovando lo spazio urbanistico di Copenaghen – offre una significativa occasione di riflessione sulla luce e sulla relazione tra lo spazio e i viventi, sulla scorta di autori come Vernadskij e Portmann, del dibattito sulla biodiversità e delle poetiche scandinave contemporanee, come esemplarmente illustrato dal concetto di levendes land (la terra dei viventi).Costo per ogni conferenza: 6€ comprensivo del diritto di prevendita

Acquisto solo online a questo link: https://www.gamtorino.it/it/evento/salvatore-tedesco/


Visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO
a cura di Cooperativa Mirafiori.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Ricordando Michele Lessona … “il Piero Angela” dell’Ottocento

Presentata a Torino la seconda edizione dei “Lessona Days” e il “Premio Lessona 2025”

Venerdì 10 e sabato 11 ottobre

Impossibile racchiudere in una sola voce “ciò” che é stato e “chi” è stato Michele Lessona. Rampollo di un’antica famiglia, terzo di nove figli di Carlo Lessona (direttore della “Prima Scuola di Veterinaria” in Venaria Reale) e Agnese Maria Cavagnotti, Michele nacque a Venaria Reale il 20 settembre 1823 e scomparse a Torino a 71 anni, nel 1894. Laureatosi in Medicina, esercitò per breve tempo la professione, per abbracciare poi tutto lo scibile, a portata d’uomo, connesso alle “Scienze”. Fu docente, zoologo, scrittore, politico (nel 1892, la nomina a “Senatore del Regno d’Italia”, su proposta dell’allora “Presidente del Consiglio” Giovanni Giolitti, suo caro amico), ma soprattutto eccelso “divulgatore scientifico” ante litteram, rappresentando – è stato ricordato – per il suo tempo ciò che per noi é stata la figura indimenticata del grande Piero Angela. Fra i più intelligenti divulgatori in Italia del “darwinismo”, diresse una delle prime Riviste di divulgazione scientifica dell’Italia unita, “La Scienza a dieci centesimi” e firmò un gran numero di articoli giornalistici raccolti in quattro volumi, sotto il titolo di “Conversazioni scientifiche”, ancora oggi considerati uno dei migliori esempi di “Letteratura Scientifica” in Italia. Forte il suo impegno anche in diverse Istituzioni torinesi. Fu Direttore del “Museo di Scienze Naturali”, Presidente dell’“Accademia delle Scienze”, nonché avveduto “Consigliere comunale”.


Https La “Scienza” come piena ragione di vita. E proprio come “pioniere scientifico”, Lessona è stato ricordato, nei giorni scorsi presso il “Museo Regionale di Scienze Naturali” di Torino, dove, in sua memoria, è stata presentata la seconda edizione dei “Lessona Days” (dedicata al tema del “Cambiamento Climatico”) e del “Premio Lessona 2025”, riconoscimento nazionale da consegnare al miglior divulgatore/divulgatrice professionista che sappia utilizzare nuovi strumenti e nuovi linguaggi per comunicare la Scienza. Entrambi gli eventi sono promossi dalla città natale di Michele Lessona e dalla “Regione Piemonte” con il “Museo Regionale di Scienze Naturali”.

Ospiti di grande rilievo dei “Lessona Days” e componenti della “Giuria” del Premio 2025 sono Beatrice Mautino (saggista e divulgatrice scientifica), la “climatologa” Elisa Palazzi e il giornalista scientifico Massimo Polidoro.

Le attività prenderanno avvio venerdì 10 ottobre, già dalla mattina, con la programmazione dedicata alle scuole, tra interviste doppie alle scienziate e specifici laboratori. Nel pomeriggio sono in programma visite guidate al “Museo Regionale di Scienze Naturali” di Torino.

Sabato 11 ottobreore 11,30, nel “Cimitero Capoluogo” di Venaria Reale, si terrà un omaggio a Carlo Lessona (padre di Michele, professore e direttore della “ Prima Scuola Veterinaria” di Venaria Reale”). Sempre sabatoalle 17, nella “Cappella di Sant’Uberto” della “Reggia” di Venaria, si terrà la consegna del “Premio Lessona”.

A seguire “Scienza in piazza”: talk, laboratori e dj Set dedicati a tutta la cittadinanza. Nel corso del pomeriggio “Piazza dell’Annunziata” a Venaria Reale, a partire dalle 15, si animerà con “Laboratori a tema ambientale e scientifico” aperti a tutti; dalle 17 alle 21, la giornata si concluderà con la “sonorizzazione ambientale” e “dj Set” di “RBL – Radio Banda Larga”, festa conclusiva della due giorni. Altri eventi e laboratori sono stati organizzati nei “Giardini” della Reggia di Venaria, al “CCR – Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale” e alla Biblioteca Civica “Tancredi Milone”.

Il progetto si è avvalso anche della preziosa collaborazione e partecipazione di Silvia Lessona, trisnipote dello scienziato e di Pietro Passerin d’Entrèves, ricercatore e studioso di “Scienze della Vita” e di “Biologia dei Sistemi”, nonché profondo conoscitore di Lessona. Sua la dichiarazione: “Sono molto contento che l’organizzazione dei ‘Lessona Days’ e del ‘Premio Lessona’ prosegua grazie ad un proficuo e ampio partenariato fra le istituzioni che lo videro partecipe e che il programma sia particolarmente stimolante, ricco di argomenti e ben si adatti a celebrare la figura di un personaggio affascinante, veramente poliedrico e straordinariamente attuale. Michele Lessona ‘scienziato di molte arti’ e le sue opere continueranno così ad essere valorizzate nel tempo grazie a questo progetto di lungo respiro”.

Per info e programma completo: www.comune.venariareale.to.it

Gianni Milani

Nelle foto: La presentazione dei “Lessona Days” e del “Premio Lessona 2025”: Michele Lessona in un Ritratto di Carlo Pollonera; Silvia Lessona, trisnipote di Michele Lessona

Corconio, il lago d’Orta e “l’esilio rigeneratore” di Soldati e Bonfantini

 

Corconio è una frazione in collina di Orta San Giulio dove, tra il 1934 e il 1936, Mario Soldati e Mario Bonfantini trascorsero un lungo periodo dopo averlo scelto come luogo di volontario “esilio rigeneratore” per uscire da “storte vicende sentimentali”. Nel 1934 Mario Soldati aveva 28 anni, era già stato in America, si era sposato con Marion Rieckelman  – una sua allieva della Columbia –  e da qualche tempo scriveva sceneggiature per la Cines-Pittaluga di Roma. Ma, sfortunatamente, era incappato in Acciaio, film tratto da un soggetto di Pirandello, diretto da Walter Ruttmann: più che un insuccesso, un vero disastro. Si ritrovò licenziato, senza una lira e per di più anche un po’ sospetto agli occhi del Regime. Così prese una decisone netta, pur essendo per indole poco incline agli atti estremi: lasciò Roma e raggiunse l’amico Bonfantini a Novara e da lì,  in bicicletta, pedalando su strade sterrate e polverose “con ritmo quasi da professionisti” arrivarono al buen retiro di Corconio, stregati da panorama tra il lago, le montagne e le antiche case di pietra. Quel posto divenne il suo luogo dell’anima, del vino, delle carte : ci rimase due anni, lontano da Roma e dal cinema, in compagnia di Mario Bonfantini  (“vivendo la scrittori”) e della gente del posto. Nel racconto Un lungo momento magico lo scrittore torinese rievocò le circostanze che lo avevano spinto a cercare rifugio sul Lago d’Orta. Lo fece dopo la morte di Bonfantini, “ponendo fine al silenzio su quell’esperienza dovuto forse a quella forma di pudore cui si ricorre a volte per proteggere le cose più care”.

In quel tempo Soldati scrisse il suo primo e bellissimo libro, America primo amore, diario e racconti del giovanissimo intellettuale europeo della sua esperienza di vita negli Stati Uniti, tantissimi articoli e vari altri scritti tra cui la prima parte de La confessione. Soggiornarono all’albergo della famiglia Rigotti , quasi adottati da quella famiglia, dove Angioletta e sua sorella Annetta, la “Nitti”, mandavano avanti l’attività , perché il padre, pa’ Pédar, “badava alla campagna, alle bestie, a fare il vino, a distillare la grappa clandestina, a commerci vari, a divertirsi e battere la cavallina”. Corconio, cento abitanti allora, fu un luogo importante per Soldati e Bonfantini, in grado di offrire sorprese e meraviglie tra le pieghe più insospettabili della vita quotidiana, in prossimità del lago e sotto il “meraviglioso miraggio” del Monte Rosa. Lì condivisero con la comunità del piccolo borgo la vita, lenta e piacevole, scandita dalle partite di bocce e dalle “lunghe giornate al tavolino, ore interminabili proficue, difese e ovattate dal silenzio delle lente nebbie”. Conoscono personaggi eccentrici, ascoltando i loro racconti: il Nando, un “matto pacifico” che credeva di essere un genio della politica e si riferiva a se stesso in terza persona; il Cesarone, un uomo che aveva venduto sua moglie a un ricco capo mastro emigrato negli Stati Uniti. Insomma, fu un periodo d’incontri e di lavoro in un atmosfera dove Mario Soldati, cresciuto negli ambienti della borghesia sabauda, scoprì i valori della civiltà contadina, restandone influenzato. Soldati riconobbe l’importanza di quell’esperienza , parlando dell’antica amicizia con l’altro Mario, quando scrisse:..il momento più importante della nostra amicizia e forse anche della sua e della mia vita è tra l’autunno del 1934 e la primavera del 1936, quando il destino ci appaiò, ci assecondò nella scelta di un volontario esilio sul lago d’Orta: quell’autoconfino rigeneratore, quel delizioso paradiso perduto e ritrovato che accogliendo lui e me, Mario il vecchio e Mario il giovane, ci salvò in extremis da strazianti, estenuanti, storte vicende sentimentali e restituì l’uno e l’altro al suo vero se stesso. Fa bisogno di dire che recuperammo allora, e conservammo poi per sempre, il senso della realtà, della bellezza, della vita”. Sul finire della lunghissima parentesi romana, a metà degli anni Cinquanta, poco prima del suo “rientro al Nord”, Soldati frequentò assiduamente le zone della giovinezza come “villeggiante fuori stagione”, sul lago d’Orta e sul Maggiore, dove nacquero – ad esempio – i racconti de La Messa dei villeggianti.

A Orta e Corconio, Mario Soldati tornò anche per girare nel ’59 Orta mia, un magnifico cortometraggio della collezione Corona Cinematografica, di grande ed elegante narrazione, girato in un superbo Ferraniacolor. Già nel  1941 aveva scelto il lago per realizzarvi le scene conclusive del film Piccolo mondo antico e, successivamente, vi ambientò alcuni dei suoi Racconti del Maresciallo. Il filmato di Orta mia si chiude sulla terrazza di una vecchia osteria affacciata sul lago, richiamando il luogo che aveva accolto i due amici tanti anni prima. Per una significativa coincidenza, anche Mario Bonfantini, nel suo volume Il lago d’Orta del 1961, scelse di congedarsi dai suoi lettori con la stessa immagine di Soldati, descrivendo così l’albergo Rigotti: “Una modesta casa di belle linee dove era fino a non molti anni fa una cortese locanda: v’è chi sostiene che dalla sua lunga terrazza si gode, in ogni stagione, la più bella vista del lago”. Ora l’albergo non c’è più, ma tutto il resto è rimasto più o meno come allora. Dalla Chiesa di S. Stefano alla seicentesca villa della famiglia Bonola. La stazione , col quel rosso ferroviario dei muri sempre più smunto, da tempo è una casa privata: lì, i treni che sferragliano sulla Domodossola-Novara, non si fermano più da una vita. Ma se i muri delle case potessero parlare chissà quanti racconti avrebbe in serbo Corconio. Storie per chi sa ascoltare e non ha fretta. Come non ne avevano, a quel tempo, i due Mario.

Marco Travaglini

Il Cortile dei Gentili al Laboratorio di Resistenza Permanente

Un incontro di straordinario rilievo culturale e simbolico con il Cardinale Gianfranco Ravasi anticipa la stagione della “Fondazione E. di Mirafiore”

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Sarà un appuntamento davvero prezioso e prestigioso, quello che il prossimo sabato 11 ottobre (alle 18,30) farà da anteprima alla 15^ Stagione del “Laboratorio di Resistenza Permanente” della “farinettiana” “Fondazione E. di Mirafiore”, presso il “Villaggio Narrante in Fontanafredda” a Serralunga d’Alba (Cuneo).

La “Fondazione” creata da Oscar Farinetti nel 2010 (come luogo di incontri settimanali con personaggi di spicco del mondo della letteratura, del giornalismo, della musica e della politica) aprirà infatti le porte del suo “Teatro” niente meno che alla Fondazione “Il Cortile dei Gentili – Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Alla tavola del mondo”, istituita nel 2011 (secondo i criteri spirituali e concettuali che nell’anno 20 – 19 a. C. portarono re Erode, durante i lavori di ristrutturazione del “Tempio di Gerusalemme”, a riservare uno spazio – l’“atrium gentium”, il “Cortile dei Gentili” o dei “Pagani” – come luogo di “incontro” e di “diversità” che tutti, membri o no del popolo eletto, potevano attraversare, senza distinzioni di lingua, cultura e professione religiosa) dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del “Pontificio Consiglio della Cultura” e della “Pontificia Commissione di Archologia Sacra”. E sarà proprio il Cardinale Ravasi a moderare il dialogo, in occasione dell’incontro promosso dalle due “Fondazioni”.

“Dialogo – si sottolinea – che vorrà essere occasione di confronto aperto e plurale, volto a intrecciare fede, scienza, tradizione e gastronomia per riflettere su uno dei temi universali e più attuali ai nostri giorni: il cibo”.

Con lui, un ricco parterre di voci eterogenee che offrirà un suggestivo tavolo di dibattito alla ricerca di tesi e filosofie complementari. Intorno al tavolo: Oscar Farinetti, presidente della “Fondazione Mirafiore”, il professor Franco Locatelli, presidente del “Consiglio Superiore di Sanità”, Carlotta Rinaldi, giovane imprenditrice agricola e viticoltrice dell’“Azienda agricola Giuseppe Rinaldi” di Barolo e lo “chef stellato” Ugo Alciati del “Ristorante Guido” di Serralunga d’Alba.

Al centro del confronto “il cibo – sottolineano gli organizzatori – come simbolo spirituale e culturale, come fondamento di salute e nutrizione, come valore sociale e familiare, come patrimonio agricolo e gastronomico. ‘Pane quotidiano’ che diventa, dunque, metafora del nostro tempo e chiave di lettura delle sue sfide, dalle nuove frontiere della medicina alla sostenibilità, dalla memoria della tradizione alla ricerca di senso nella modernità”.

Ideale, in tal senso, si prospetta il confronto dei partecipanti al dibattito con un’Istituzione come il “Cortile dei Gentili” che vuole porsi “come luogo privilegiato d’incontro tra mondi diversi: non un ‘duello’ ma un ‘duetto’ tra differenti sensibilità, culture e linguaggi, fra credenti e non credenti”.

Sottolinea il padrone di casa, Oscar Farinetti“L’appuntamento di sabato 11 ottobre non è soltanto un’anteprima prestigiosa ma anche un segnale del percorso che la nostra ‘Fondazione’ intende tracciare per la stagione 2025/’26: una serie di incontri’ capaci di tenere insieme pensiero critico e comunità, attualità e memoria, resistenza culturale e apertura al futuro”. Stagione, dunque, non poco impegnativa che verrà “spacchettata” in tutto il suo programma sabato 18 ottobre prossimo, nel corso di una serata speciale in cui si terrà anche la presentazione dell’ultimo romanzo di Farinetti, “La regola del Silenzio”, edito il 9 settembre scorso per i tipi di “Bompiani”.

Si ricorda che l’ingresso agli appuntamenti della “Fondazione E. di Mirafiore” è libero, su prenotazione dal sito www.fondazionemirafiore.it

G.m.

Nelle foto: Cardinale Gianfranco Ravasi ed Oscar Farinetti

Torino, la città più magica

 

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticcima ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

8.Torino, la città più magica

Torino è magica. Nel vero senso del termine.
Lo testimonia anche il celebre medicoe astrologo Michel de Nostredame: Nostradamus ha alloggiato qui, dove c’è il Paradiso, lInferno e il Purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria, chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la rovina intera.
Sembra infatti che il popolare uomo la cui fama lo precede tuttora, dal nome italianizzato in Michele di Nostradama, meglio noto con lo pseudonimo di Nostradamus, abbia soggiornato intorno al 1556 a Torino, presso Cascina Morozzo conosciuta anche come villa Vittoria, poiché proprietà della principessa Vittoria, della casata Savoia-.
Tali parole erano state incise su una lapide custodita presso lo stabile in cui l’uomo aveva pernotatto, quando la Villa viene demolita anche quest’unica testimonianza tangibile del passaggio di Nostradamus a Torino scompare nel nulla, fino al 1967, quando viene ritrovata e donata a Renuccio Boscolo, uno dei maggiori interpreti degli scritti del chiaroveggente, per essere custodita in sicurezza.
Secondo alcuni studiosi la “Vittoria” indicata dall’importante ospite sarebbe la principessa Savoia, anche se le interpretazioni rimangono aperte a differenti ipotesi.
Quello che non cambia è l’alone di mistero che avvolge l’affermazione, impressione che si ripresenta in realtà di fronte a tutte le sentenze espresse dal “sapeinte” francesce.

Daltronde il capoluogo pedemontano è così: insolito e curioso, a tratti misterioso.
La città dai diversi primati, ne colleziona ancora uno, dopo essere stata la prima capitale italiana, in seguito al riconoscimento ottenuto grazie allaltura della Mole Antonelliana, oltre allinvenzione del primo cioccolatino, ecco lulteriore record tutto nostrano da aggiungere allelenco: Torino è considerata una tra le metropoli più magiche del mondo, nel bene e nel male perdonatemi il gioco di parole.-
Secondo gli esperti in materia infatti confluiscono sul territorio cittadino i vertici di due triangoli esoterici, quello di magia bianca (insieme a Praga ed a Lione) e quello di magia nera (insieme a San Francisco e Londra), fatto che tramuta la località in una sorta di mappa energetica costellata di zone buonee altre dove non parrebbe consigliabile trascorrere troppo tempo.
Per non sbagliarci vediamo di scendere più nel dettaglio.

Iniziamo dai luoghi da evitare.
Il punto energeticamente più ostile della città è di sicuro Piazza Statuto: qui, secondo la tradizione esoterica, si trova la porta degli Inferi, un vero e proprio passaggio tra i due mondi, quello dei vivi e quello dei morti; il punto preciso è situato in corrispondenza dellantica porta Decumana, uno degli ingressi delloriginario accampamento romano e luogo ahimè– dedicato alla sepoltura dei cadaveri. Latmosfera inquieta della piazza è resa ancora più sinistra dalla presenza di due monumenti assai particolari: quello eretto per commemorare gli operai deceduti durante la costruzione del Traforo del Frejus e lObelisco Geodetico. Il primo rappresenta unimmensa piramide di massi, da essi spuntano alcuni corpi di titani abbattuti dallo stesso genio alato che svetta sulla sommità della piramide, egli ha sul capo una stella a cinque punte a cui sono attribuite diverse simbologie magico-rituali; invece, la seconda costruzione, nota anche come Guglia Beccaria, è sormontata da un astrolabio e si erge esattamente a 5.000 km dal Polo Nord ed altrettanti dallEquatore. Non stupisce che sempre nei dintorni della piazza si trovi lappena citata Domus Morozzo, decisamente ledificio più appropriato per accogliere un altrettanto losco figuro.
Altro sito da evitare è Palazzo Trucchi di Levaldigi, oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro, stupendo edificio dalle finiture seicentesche che ospita su una delle sue facciate il cosiddetto Portone del Diavolo, il cui batacchio rappresenta niente meno che il volto di Lucifero.
Nel 1675 Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, conte e generale delle Finanze di Carlo Emanuele II, richiede ad una manifattura di Parigi di realizzare un portale in legno e il risultato del lavoro è più che sbalorditivo: la soglia è riccamente intagliata e adorna di fiori, frutta, animali e amorini, ma ciò che stupisce gli spettatori è il batacchio centrale, un volto mostruoso che scruta minaccioso i visitatori che bussano alla porta. Ultimo dettaglio, la parte che viene presa in mano per battere è composta da due serpenti che si uniscono con la testa. Da questi dettagli derivano le storie spaventose ambientate in questo posto. Prima leggenda fra tutte è quella del mago insistente: si narra di uno stregone eccessivamente ostinato che provò ad invocare Satana, forse con troppa enfasi, difatti il povero Lucifero non propriamente noto per la dote della pazienza- infastidito dalla nenia incalzante, costruì un portone nel suddetto edificio, mise allinterno lincauto mago e lì lo imprigionò .
Altre vicende però contribuiscono a rendere questo stabile un luogo davvero misterioso. Si narra ad essempio di Melchiorre Du Perril, un soldato francese in possesso di documenti segreti che entrò allinterno dello stabile e non si ripresentò più al suo cocchiere; c’è poi la storia della ballerina che, invitata ad una delle tante feste volute da Marianna Carolina di Savoia, venne aggredita e assassinata allinterno di una delle sale della lussuosa palazzina.
Inoltre, ancor prima di tutte queste vicissitudini, nel 1600, ledificio viene scelto come sede di una fabbrica di tarocchi, e anche in questo caso le coincidenze non hanno fine: allepoca il numero civico del fabbricato era il 15, il medesimo numero dellarcano corrispondente alla carta del Diavolo.


E se proprio dovete raggiungere questa banca, indovinate il numero del tram da prendere?
Cari lettori, ma proprio qui dovete venire a prelevare?
Lasciamoci alle spalle i fantasmi che ovviamente si aggirano nei dintorni dellimmobile infernale e avviamoci in unaltra zona perturbante, ossia via Lascaris (angolo Via San Francesco dAssisi), a pochi passi da Piazza Solferino, dove ci si può imbattere nellennesimo dettaglio folklorìstico. Proprio ai piedi di un casamento – oggi sede di una banca, ma in passato dimora di una Loggia Massonica- si dischiudono a terra delle strane fessure a forma di occhi. Qualcuno ci osserva, ma per la serie mai una gioiaa tenerci sotto controllo non è un bellangelo alla Der Himmel über Berlin, bensì niente meno che il Principe delle Tenebre, da qui la dicitura di questi spiragli: gli occhi del Diavolo.
Bene, ora che abbiamo capito dove non fermarci per i prossimi pic-nic autunnali, vediamo insieme quali sono i luoghi in cui possiamo indugiare per una pausa rigenerativa.
Uno dei siti a più alta concentrazione di energia positiva della città è il luogo di confluenza tra il Po e la Dora Baltea, i due fiumi torinesi che rispettivamente simboleggiano il Sole e la Luna, lenergia maschile e quella femminile, il principio vitale e quello del sonno eterno.
Un altro posto consigliato è la Chiesa della Gran Madre, le cui statue erette allingresso della grande scalinata raffigurano la Fede e la Religione, due emblemi rassicuranti e potenti; le due personificazioni sono poste anche a guardia del Sacro Graal, una delle reliquie cristiane più ricercate di tutti i tempi e guarda caso- celata nei meandri dellenigmatica Torino, città dai mille volti.
Anche Piazza Castello è una località benevola, è opportuno passeggiarci soprattutto se si rasenta la cancellata di Palazzo Reale e ci si sofferma sotto le statue equestri dei Dioscuri, guardiani ufficiali posti al confine tra la zona di magia bianca e quella nera.
Se poi ci si sentisse particolarmente stanchi, è consigliabile dirigersi verso la Mole Antonelliana, Museo del Cinema per alcuni, per altri una grande antenna che irradia nel mondo energia positiva.
Gli intellettuali e i radical chic si appropinquino invece verso Piazza Solferino, nei pressi della Fontana Angelica, monumento pregno di simbologie nascoste: le statue della Primavera e dellEstate si contrappongono a quelle dellAutunno e dellInverno, mentre lacqua che scorre rappresenta il Sapere e la Conoscenza.
Che dire ancora? Alla fine è sempre la stessa storia, è leterna sfida tra il Bene e il male, che si tratti di Sith e di Jedi, di Merlino, di Morgana e della magia del fareo dellimpresa per sconfiggere Sauron la questione è resta la medesima: la scelta.
Cari lettori, e voi da che parte state?

ALESSIA CAGNOTTO

Torino, torna Portici di Carta. Ma nella notte stand devastati dai manifestanti

Era tutto pronto per il 18° compleanno di Portici di Carta, momento in cui Torino festeggia  l’evento che da quasi due decenni trasforma il centro città in una grande libreria a cielo aperto. Ma frange estremiste della manifestazione pro Gaza nella notte hanno distrutto gli allestimenti della manifestazione in via Po. Gli organizzatori cercheranno di aprire regolarmente. Sabato 4 e domenica 5 ottobre, un percorso di due chilometri, da piazza Vittorio Veneto a via Pietro Micca, con un breve tratto in via Roma, sarà animato da migliaia di libri, incontri con autrici e autori, dialoghi e laboratori.

A Portici di Carta saranno presenti 65 librerie, tra indipendenti, di catena e antiquarie, 58 case editrici e numerosi espositori di libri antichi, pronti a presentare un catalogo diviso in 16 aree tematiche per accontentare ogni passione: dai classici alla saggistica, dai fumetti ai romanzi d’avventura. L’edizione 2025 si annuncia ricchissima di appuntamenti. L’anteprima si terrà venerdì 3 ottobre al Circolo dei lettori, con la premiazione del Premio Mondello Autore Straniero a Valeria Luiselli, che dialogherà con Donatella Di Pietrantonio.Tra i nomi di spicco che si alterneranno nel weekend ci saranno, tra gli altri, Viola Ardone, Matteo Saudino (Barbasophia), Agnese Pini,  Annalena Benini, Marcello Fois e Piergiorgio Pulixi.  Editore ospite dell’edizione sarà BAO Publishing, che poterà a Portici di Carta autori come Zerocalcare e Maicol & Mirco e proporrà i live painting “Vetrine disegnate” in quattro librerie cittadine.

Tra le novità di quest’anno, le passeggiate letterarie e artistiche curate da BAO e Alba Andreini, oltre ai Portici della Legalità, in piazza Castello, nati dalla collaborazione con le Giornate della Legalità, in cui si affronteranno temi quali “I soldi danno la felicità”, con Ugo Biggeri e Nadia Lambiase; “Sicurezza vuol dire repressione”, con Alessandra Algostino e Laura Martinelli; “L’amore in gabbia e Le appassionate”, con Donatella Di Stasio e Simonetta Fiori; “Magistrate finalmente e Il silenzio è una stella”, con Eliana Di Caro e Sabrina Pisu e “Figlia mia. Vita di Franca Jarach, desaparecido”, con Carlo Greppi e Tommaso Greco, oltre al progetto interculturale Leggere il Mondo, con autori e autrici internazionali. In programma anche la proclamazione dei finalisti del Premio Gianni Mura, dedicato alla letteratura sportiva, mentre gli spazi di piazza Carlo Felice ospiteranno gli incontri green del Giardino Forbito. Portici di Carta non è solo una fiera, ma una vera e propria festa diffusa in tutta la città. Il programma è un mix irresistibile di eventi per tutti: tra i tanti appuntamenti, anche uno speciale tributo a Sergio Atzeni, autore cui la manifestazione è dedicata quest’anno in occasione del trentesimo dalla sua scomparsa. Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito con prenotazione consigliata, mentre le passeggiate letterarie hanno un costo di 5 euro.

Presso i Giardini Sambuy, il gazebo di Giardino Forbito ETS e il mercato Googreen proporranno attività legate alla sostenibilità. Domenica 5 ottobre, scrittori come Sebastiano Mondadori, Enrico Remmert e Luca Ragagnin recensiranno vini e territori del Piemonte.L’associazione Compagne di banco sarà presente per un progetto di condivisione, “Le parole tra noi da salvare”. Chi lo desidera, potrà lasciare una parola scritta nelle apposite cassette. Sabato 4 ottobre alle 17:30, una lettura silenziosa nella galleria Tamagno, davanti al Teatro Regio, sarà dedicata alle opere di Sergio Atzeni. La partecipazione è libera e gratuita. Il Gruppo Iren ripropone il suo progetto partecipativo “Parole che vorrei”. In Piazza Castello, una serie di pannelli raccoglierà le idee dei cittadini per il futuro di Torino, contribuendo a un racconto collettivo sulla città che si desidera.

Sabato 4 e domenica 5 ottobre, il Museo Accorsi-Ometto ospiterà laboratori per bambini, che potranno scoprire l’archivio fotografico e creare una cornice per una loro “memoria di carta”. Le prenotazioni sono disponibili sul sito della Fondazione.

Portici di Carta, è un progetto di Città di Torino e Salone Internazionale del Libro di Torino, realizzato da Associazione Torino, la Città del Libro, Fondazione Circolo dei lettori e Fondazione per la Cultura Torino, con il sostegno di Regione Piemonte agli editori piemontesi, il contributo di Fondazione Crt e Camera di Commercio di Torino, la partecipazione dei librai e delle libraie torinesi coordinati da Rocco Pinto, la collaborazione di Biblioteche civiche torinesi, Centro Interculturale della Città di Torino, Laboratori di lettura dei servizi educativi della Città di Torino, TorinoReteLibri Piemonte, ALI Associazione Librai Italiani, SIL Sindacato Librai e Cartolibrai, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Giardino Forbito, Nati per leggere, Concorso letterario nazionale Lingua Madre, Giornate della Legalità, Torino Cambia le Biblioteche, Università degli Studi di Torino, Teatro Regio, Fondazione Torino Musei, Palazzo Madama, Fondazione Accorsi – Ometto. I main partner dell’evento sono Intesa Sanpaolo con Gallerie d’Italia e Esselunga.

Mara Martellotta

Rivoli celebra il rientro nel Centro Giolitti

Il rientro della città di Rivoli all’interno del Centro Giolitti, avvenuto lo scorso anno, rappresenta un momento di grande valore simbolico e culturale.

Rivoli riafferma così la propria appartenenza a una rete che custodisce e diffonde l’eredità di Giovanni Giolitti, statista che ha segnato profondamente la storia politica italiana. Questo ritorno sarà celebrato mercoledì 9 ottobre, alle ore 21, presso la Sala Conferenze della Casa del Conte Verde, in una serata che unirà memoria storica e prospettive future.

La prima parte dell’incontro sarà dedicata proprio al rientro di Rivoli nel Centro Giolitti e alla presentazione ufficiale delle attività e delle iniziative per il Centenario. Interverranno il presidente del Centro, Paolo Bersani, che illustrerà il significato di questo nuovo percorso comune, il Sindaco di Rivoli, Alessandro Errigo, che porterà il saluto e il sostegno dell’Amministrazione Comunale, e il presidente dell’associazione La Meridiana, Angelo Castagno, che sottolineerà il valore della collaborazione tra le realtà culturali cittadine.

“Il ritorno di Rivoli nel Centro Giolitti è un segno importante – sottolinea il Sindaco Alessandro Errigo – perché ci permette di valorizzare un legame storico con una figura che non fu soltanto un protagonista della vita politica nazionale, ma anche un amministratore locale attento, consigliere comunale nella nostra città per un decennio. Questo Centenario sarà l’occasione per riscoprire la sua eredità e renderla viva, con iniziative che parlino alle nuove generazioni e rafforzino il senso di comunità.”

Nella seconda parte della serata lo sguardo sarà rivolto alla figura di Giovanni Giolitti e al suo legame con la città di Rivoli. Non tutti ricordano, infatti, che Giolitti fu consigliere comunale proprio a Rivoli tra il 1910 e il 1920, un periodo che rinsalda ulteriormente il rapporto storico e politico con la città. Su questo tema interverrà il direttore scientifico del Centro, Pierangelo Gentile, insieme a Carlo Zorzi dell’ Associazione La Meridiana, da oltre trent’anni protagonista della vita culturale rivolese.

L’incontro del 9 ottobre non sarà soltanto l’occasione per guardare al passato, ma segnerà l’avvio di una nuova stagione di iniziative che coinvolgeranno la città di Rivoli nelle celebrazioni del Centenario, riaffermandone il ruolo nella storia e nell’attualità del pensiero giolittiano.

Donne e Arte: un percorso tra storia e contemporaneità


Il Coordinamento degli Istituti culturali del Piemonte in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza di Torino, la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e Palazzo Madama presentano il convegno Donne e Arte: un percorso tra storia e contemporaneità, un evento dedicato al ruolo delle donne nel mondo dell’arte, dall’antichità ai giorni nostri.

La sede il salone delle feste di Palazzo Madama e si svolgerà il 3 ottobre 2025 Dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.30.

Il convegno fa parte del ciclo di incontri sulla storia di genere, organizzati sulla base della convenzione del Coordinamento degli istituti culturali del Piemonte con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali e proseguirà con una serie di contributi scientifici dedicati al ruolo delle donne nell’arte, dal passato ai nostri giorni, moderati dal Direttore di Palazzo Madama, Giovanni Carlo Federico Villa. Nel pomeriggio si svolgerà una tavola rotonda moderata da Gabriella Morabito del Coordinamento istituti culturali del Piemonte, con interventi focalizzati sull’impatto femminile nel mondo culturale e artistico.

Una giornata dedicata al potere, alla creatività e al ruolo delle donne tra arte letteratura, cinema e cultura. Dalle Madame reali a Gae Aulenti, da Jane Austen a Maria Adriana Prolo: un percorso tra le storie e sguardi che hanno segnato la nostra memoria collettiva.

Il convegno fa parte del programma delle Giornate della legalità del Comune di Torino ed è in collaborazione con Torino Capitale europea della cultura 2033 – Città candidata.

Aperto a un pubblico vasto ma indirizzato in particolar modo agli studenti. Questa incontro si avvale della collaborazione dell’Ordine degli Architetti; l’Ordine degli Avvocati di Torino riconoscerà un credito formativo; un credito formativo sarà concesso agli studenti della facoltà di Giurisprudenza.

La giornata si concluderà con una visita guidata nel Museo di Palazzo Madama.

Ingresso libero

Per consultare il programma completo visitare: https://www.facebook.com/Coordinamentoistituticulturalipiemonte/

Per informazioni: coordistituticulturali@gmail.com

 

Il Coordinamento degli Istituti Culturali del Piemonte

Il coordinamento degli istituti culturali del Piemonte, nato nel 2009, è una rete che riunisce 39 istituzioni culturali che svolgono attività di ricerca, formazione e educazione continua, anche in collaborazione con l’università di Torino nelle attività di Terza missione. Gli istituti si propongono come presidi di democrazia e partecipazione culturale sul territorio, e da anni lavorano in sinergia con Regione Piemonte e enti locali per la realizzazione di percorsi formativi ma hanno anche una rete di collaborazioni internazionali. Da diversi anni opera da un lato per un confronto sulle linee di politica culturale con iniziative anche pubbliche comuni, dall’altro nella convinzione che solo la costruzione di una collaborazione fattiva di rete può contribuire a dar peso alle iniziative culturali e alla massima valorizzazione dei patrimoni archivistici e bibliotecari, quali strumenti essenziali per l’avanzamento culturale del Paese. Ciò ovviamente attraverso l’utilizzo della digitalizzazione e l’accesso aperto delle informazioni. Senza tralasciare il patrimonio costituito da un’attività di ricerca, indispensabile per lo stesso progresso civile.

Ciclo di convegni sulla tematica di genere:

3 ottobre 2025 Donne e arte Un percorso tra storia e contemporaneità

22 ottobre 2024 Donne e resistenze. Un percorso tra storia e contemporaneità

28 novembre 2023. Le professioni delle donne tra Ottocento e Novecento. Un percorso tra storia e contemporaneità

 

Le istituzioni che ne fanno parte del Coordinamento degli Istituti Culturali del Piemonte

Accademia Albertina di Belle Arti, Accademia di Agricoltura, Accademia di Medicina di Torino, Accademia delle Scienze, AIT – Asia Institute Torino (CESMEO), Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza Onlus, Associazione archivio Storico Olivetti, Comunità Ebraica di Torino. Centro culturale Pier Giorgio Frassati, Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, Centro studi Piero Gobetti, Centro studi Sereno Regis, Cultura e Sviluppo, Deputazione Subalpina di storia patria, Fondazione Giorgio Amendola, Fondazione Bottari Lattes, Fondazione Camillo Cavour, Fondazione Alberto Colonnetti Onlus, Fondazione Carlo Donat-Cattin, Fondazione Giovanni Goria, Fondazione Istituto Piemontese A. Gramsci; Fondazione Luigi Einaudi Onlus, Fondazione Luigi Firpo – Centro di Studi sul Pensiero Politico Onlus, Fondazione Vera Nocentini, Fondazione Cesare Pavese, Fondazione Nuto Revelli Onlus, Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’, Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola ‘Piero Fornara’, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Istituto Universitario di Studi Europei – IUSE, Società di Studi Valdesi, SPABA – Società piemontese di archeologia e belle arti, Unione culturale Franco Antonicelli.

 

François Hébel è Direttore Artistico di CAMERA

Succede dopo 9 anni a Walter Guadagnini

Nel giorno della festa per i 10 anni di CAMERA-Centro italiano per la Fotografia, inaugurato nel 2015 nell’ex scuola di via delle Rosine, che ha vantato 85 mila visitatori, 85 mostre e 150 ospiti nell’arco del decennio, c’è stato il cambio della guardia del direttore artistico. François Hébel è succeduto a Walter Guadagnini, che ha guidato l’istituzione dal 2016 ad oggi. Hébel entrerà ufficialmente in carica l’1 novembre 2025, succedendo a Guadagnini, che in questi anni ha consolidato e fatto crescere il ruolo del Centro, portandolo a diventare un punto di riferimento per la fotografia a livello internazionale. Con questa nomina CAMERA vuole consolidare la propria identità e iniziare una nuova fase di sviluppo proprio sul piano internazionale.

“Per prima cosa voglio esprimere il mio più profondo ringraziamento a Walter Guadagnini – ha dichiaro il presidente di CAMERA Emanuela Chieli – con lui abbiamo condiviso un percorso straordinario. Ha dato solidità alla struttura, cresciuto la credibilità dell’istituzione e l’ha accompagnata in una crescita costante, fino a renderla punto di riferimento indiscusso nel mondo della fotografia. La scelta di François Hébel rappresenta un passo importante per il futuro di CAMERA. Con la sua direzione artistica si apre una nuova fase, che ci consentirà di rafforzare la vocazione  internazionale di CAMERA e di portare la nostra esperienza su un palcoscenico ancora più ampio”.

“Sono stati anni intensi e ricchi di soddisfazione – afferma il direttore artistico uscente Walter Guadagnini- in cui insieme al team di CAMERA abbiamo lavorato per avvicinare il grande pubblico alla fotografia e all’immagine. Abbiamo costruito percorsi che ci hanno permesso di riscoprire grandi autori del passato, ma anche di scoprire e sostenere le nuove generazioni che stanno reinterpretando il mondo della fotografia. Guardando indietro non posso che essere orgoglioso di quanto realizzato. Oggi CAMERA è riconosciuta come un centro solido e autorevole, e sono felice di passare il testimone a François Hébel, che saprà, con la sua esperienza e visione aprire nuove strade per l’istituzione”.

“Entrare a far parte di CAMERA in un momento simbolico come i festeggiamenti del decennale, è un onore e una responsabilità – commenta il direttore artistico François Hébel- in soli 10 anni l’istituzione ha saputo costruire un’identità chiare e di grande qualità, stabilendo relazioni internazionali significative con musei, festival e archivi di prestigio. Voglio esprimere il mio riconoscimento a Walter Guadagnini per il fondamentale lavoro svolto e al presidente del Consiglio d’Amministrazione per la fiducia che mi hanno accordato. La mia ambizione è di sviluppare ulteriormente la rete internazionale di CAMERA, aprendo nuovi dialoghi e rafforzando la sua presenza nello scenario mondiale. La fotografia è un linguaggio universale e CAMERA ha le potenzialità per continuare a raccontarlo con forza anche oltre i confini italiani”.

Mara Martellotta

“Paesaggi di parole”. Appuntamento fuori stagione con “Bellezza tra le righe”

 Progetto patrocinato dall’“Associazione dimore storiche italiane – Piemonte”

 VI edizione  Dal 5 ottobre all’8 dicembre

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Sesta edizione e due importanti novità.

“Bellezza tra le righe”, rassegna patrocinata (con varie collaborazioni) dall’“ADSI – Associazione dimore storiche italiane, sezione Piemonte” andrà infatti in scena quest’anno con una formula decisamente rinnovata: nel periodo, visto che si terrà tra l’autunno e l’inverno invece che d’estate, e nella proposta, dato che – alle consuete presentazioni di libri – si aggiungeranno quest’anno letture, passeggiate e vari laboratori per i bambini.

Non solo. L’edizione 2025, infatti, si allargherà, coinvolgendo – oltre alle consuete dimore storiche, e ai rispettivi giardini, di Casa Lajolo, a Piossasco, del Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo e di Palazzo Conti di Bricherasio a Bricherasio – anche storiche e importanti dimore fuori provincia, come la “Tenuta Berroni” a Racconigi (Cuneo) e “Palazzo La Marmora” a Biella. Proprio in quest’ultima, la Rassegna avrà il suo prologo sabato 4 ottobre, alle 17,30, con “Microcosmi”, letture da Claudio Magris e Massimo Stella, per un inedito e sorprendente “incontro impossibile”.

Tema di quest’anno: “Paesaggi di parole”. Sottolineano infatti gli organizzatori: “Gli incontri tenderanno a dare spazio e voce a testi letterari, poesia, letture, laboratori per raccontare e sottolineare il legame tra l’uomo e l’ambiente e scoprire il paesaggio come luogo di ispirazione per ritrovare spazi e tempi di serenità e benessere, contemplazione e stimolo per nuove prospettive”.

Più che mai ricco il “carnet” degli autori coinvolti quest’anno. Solo per citarne alcuni, ricordiamo Fabio Marzano con “Il ritorno delle piante” (domenica 26 ottobre a “Palazzo Conti di Bricherasio”), Franco Faggiani che, domenica 9 novembre, a “Casa Lajolo” presenterà il suo ultimo romanzo “Basta un filo di vento”, Marcello Petitta con “La tempesta perfetta” e “Altre storie sul clima” al “Castello di Miradolo” (il 9 novembre, con pranzo letterario a seguire nel restaurato “Atelier della Contessa Sofia”) e Cristina Converso (domenica 9 novembre) alla “Tenuta Berroni” di Racconigi.

Venerdì 7 novembre, invece, a “Palazzo Lamarmora” a Biella, ci sarà l’omaggio all’architetto Valerio Di Battista, già coordinatore della “Rete Osservatori del Paesaggio del Piemonte” e Professore Ordinario di “Tecnologia dell’Architettura” (1990 – 2009), autore nel 2023 del volume “Sulla terra sotto il cielo. Paesaggi e luoghi”.

Il via ufficiale alla Rassegna, domenica 5 ottobre.

Al “Castello di Miradolo” (ore 10,30) si inizia con “Piccole storie all’ombra delle foglie”, a cura di “Fondazione Cosso” (pubblico 0-6 anni). Stando seduti sull’erba, si darà voce a libri illustrati, filastrocche e piccole-grandi avventure. Un appuntamento inclusivo, con una selezione di libri in “Lis – Lingua dei Segni Italiana” e “Caa” – Comunicazione Aumentativa e Alternativa”. Dalle 10,30 in poi, il “Silent Book party” sotto il “ginkgo” secolare, in collaborazione con la “Biblioteca Civica di Pinerolo”. Sotto il grande albero, su una coperta, si legge insieme un libro: è possibile portarselo da casa o sceglierlo dalla selezione a tema “arte e natura” che verrà messa a disposizione.

Alle 12 le “Compagne di Banco”, alias Chiara Avidano ed Elena Forno, propongono invece “Le parole tra noi da salvare”, uno spazio fatto di parole che non devono cadere in disuso, che non devono finire, in cui continuare a credere.

Sempre domenica 5 ottobre, alle 11 e alle 15, “Casa Lajolo” a Piossasco ospita, invece, “Il giardino interior, tra arte e filosofia”, una visita guidata alla mostra di illustrazioni del libro d’arte di Rossana Bossù, “I giardini filosofici”, allestita nella dimora.

La rassegna prosegue, poi, fino all’8 dicembre con una proposta variegata. Da venerdì 17 a domenica 19 ottobre  è prevista una “tre giorni di letture e laboratori di pittura, disegno e illustrazione” nel centro storico di Pinerolo con la “Fondazione Cosso”, mentre domenica 26 ottobre a “Casa Lajolo” verrà proposta una “passeggiata poetica” intorno agli alberi di Casa, alla scoperta della poesia di fiori e piante d’autunno. Tra i laboratori per bambini, domenica 9 novembre a “Miradolo” tornerà “Piccole storie all’ombra delle foglie” per vivere al meglio il “foliage”. Da dicembre, sarà tempo di “letture di Natale” per bambini e ragazzi. Mentre, da novembre a marzo, per la “Rassegna off”, attraverso “Pagine Verdi”, verranno proposte letture per le classi delle “Scuole Primarie” di Piossasco a tema “natura, erbe e fiori”. Senza limiti. “Bellezza tra le righe” arriverà quest’anno perfino nella struttura residenziale RSA “San Giacomo” di Piossasco, dove andrà in scena un ciclo di letture ad alta voce a favore degli ospiti, svolte a cura del circolo “LaAV – Letture ad Alta Voce” di Torre Pellice.

Per ulteriori info sui programmi: www.bellezzatralerighe.it

g. m.

 

Nelle foto: Incontri a “Casa Lajolo” e al “Castello di MIradolo”; “Palazzo La Marmora” a Biella