CRONACA- Pagina 96

In Piazza Palazzo di Città a Torino arriva ARTIFLOR

Domenica 21 settembre (dalle 9.30 alle 19) in Piazza Palazzo di Città a Torino arriva ARTIFLOR, il piccolo mercatino dell’artigianato creativo e del verde organizzato da Orticola del Piemonte.

 

Un format che unisce natura, creatività e gusto per una giornata intera all’insegna dell’artigianalità autentica grazie alla presenza di piccoli artigiani, designer e produttori agricoli che “metteranno in piazza” le loro creazioni e i loro prodotti.

Saranno circa una ventina gli espositori che trasformeranno la deliziosa Piazza Palazzo di Città in un elegante salotto dove poter scoprire piccoli gioielli artistici come ceramiche, quadri, candele, pochette, vassoi in vetroresina ma anche cuscini, grembiuli, borse e piccoli accessori per la casa e dove poter assaporare alcune tipicità agroalimentari del territorio

I visitatori interessati potranno inoltre cimentarsi in un laboratorio d’argilla organizzato dall’artista ceramista Chu Hands: attraverso la tecnica del picking sarà possibile creare piccoli vasi per le proprie piantine e altri manufatti per abbellire i propri appartamenti.

“La speranza è una radice” al Festival dell’Accoglienza di Torino

Proseguirà fino al 31 ottobre con un fitto programma di appuntamenti

Con il concerto inaugurale di giovedì 18 settembre, che ha visto protagonisti nove musicisti da tutto il mondo, ha preso ufficialmente il via la quinta edizione del Festival dell’Accoglienza, entrando nel vivo delle prime settimane della programmazione che terminerà il 31 ottobre prossimo. In questo arco temporale il Festival dell’Accoglienza proporrà oltre 100 eventi diffusi con più di 150 ospiti intorno al tema “La speranza è una radice”, per approfondire attraverso più voci i temi della comunità, della mobilità umana e della multiculturalità.
Organizzato dalla Pastorale Migranti della Diocesi di Torino e dall’Associazione Generazioni Migranti, il festival è un appuntamento aperto alla riflessione, un luogo di dialogo ed esperienze che propone al pubblico e al territorio un’occasione per comprendere le sfumature del verbo accogliere, inteso come scelta di costruzione, comunità, giustizia e fraternità.
fino al 30 settembre 2025, sono in programma più di venti appuntamenti, tra incontri, panel, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, eventi dentro e fuori la città, che coinvolgeranno ospiti di rilievo, tra i quali il Cardinale Matteo Maria Zuppi, l’attivista israeliana Irit Hakim e l’attivista palestinese Aisha Khatib, entrambe dell’associazione Combatants for Peace, l’autrice Paola Cereda, il giornalista Luca Attanasio, l’On. Sandra Zampa, in collegamento da remoto, il musicologo e divulgatore Giovanni Bietti e Alice Turra, responsabile del Centro Interculturale della Città di Torino. Numerosi gli appuntamenti aperti al pubblico, all’insegna dell’arte, della musica e dell’interculturalità, come lo spettacolo di danze folkloriche romene  a cura del Centro di cultura e tradizioni italo-romena e Ansanbul Folkloric Carpatica Torino, il festival dei cori interculturali a cura di BabeleBab, che invaderanno pacificamente la città, e i laboratori per ragazzi e adulti in occasione  della festa cinese della Luna, tra attività culinarie, giochi e osservazioni astronomiche, in collaborazione con l’associazione Zhisong e l’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Venerdì 19 settembre, alle ore 18, presso il Sermig, a cura del festival della Missione, si è parlato di conquistare la pace e organizzare la speranza. Come si costruisce la pace in tempo di guerra e come si organizza concretamente la speranza. Si è tenuto un dialogo tra il Cardinale Zuppi e Dario Fabbri, introdotto da Agostino Rigon e Lucia Capuzzi, moderato da Francesca Caferri.
Sabato 20 settembre, dalle ore 15, si terrà “Il tesoro degli avi”, flashmob di danze internazionali rumene. In piazza San Carlo, attraverso via Garibaldi con arrivo alle ore 17 in piazza Statuto, ci sarà una parata di costumi tradizionali romeni. Intervengono Cosmin Dumitrescu, Maurizio Marrone, Iulian Herciu, Anca Manole ed Elisabeta Cioata-Burduja.

Domenica 21 settembre, dalle ore 15 al teatro Gioiello, in via Colombo 31, si terrà lo spettacolo di chiusura e premiazione del festival di danze floklorche e romene “Il tesoro degli avi”. Un progetto finanziato dal Departamentul Pentru Romanii de Pretutindeni. Alle 16.30, a partire dal Santuario della Consolata di via Maria Adelaide 2, in collaborazione con Azione Cattolica Diocesana di Torino, si terrà il ‘Frassa-Tour’ sui passi di Pier Giorgio Frassati. Una visita guidata sui luoghi frequentati dal Santo per raccontare la sua figura e il suo messaggio d’accoglienza nella vita quotidiana. Accompagna il tour Giovanni Belingardi. Dalle 17 alle 19 l’appuntamento è con “C’era una volta un rifugio diffuso”, presentazione della ricerca e il progetto Rifugio Diffuso, pratiche e reti d’accoglienza della Pastorale Migranti in via Cottolengo 24 bis. In collaborazione con FIERI e Famiglie Accoglienti.

Sono previsti i saluti dell’Assessore al Welfare, Diritti e Pari Opportunità Jacopo Rosatelli e Sergio Durando. Intervengono i ricercatori Magda Bolzoni e Davide Donatiello. In collegamento l’On Sandra Zampa. Dalle ore 16 prenderà il via l’appuntamento “La città che si prende cura-viaggio nel distretto Barolo + rassegna Mondi di Musica” presso il Giardino della Magnolia di via Cottolengo 24 A. Sarà una visita alla scoperta della cittadella del welfare nel cuore di Torino con le guide di Associazione Migranti. Il progetto è a cura di Mariia Shatailo e Maria Teresa Stella. A seguire un doppio concerto alla fisarmonica con Antonio Zappavigna, che propone arie della tradizione  mediterranea e La Pleamar, quartetto che porta in scena i suoni e le tradizioni dell’America latina, con brani originali e perle della tradizione. Presenta Lea Palmulli.

Per informazioni dettagliate sui numerosi eventi che si svolgeranno fino al 31 ottobre, è possibile consultare il sito del Festival dell’Accoglienza https://festivalaccoglienzatorino.it

Mara Martellotta

Nella foto di Igino Macagno: Olivero, Zuppi, Fabbri

Nuove opportunità per i giovani a Mirafiori sud

Riceviamo e pubblichiamo un programma di nuove iniziative rivolte ai giovani

Documentario: uno strumento per raccontare la comunità

Dal 13 al 17 ottobre 2025 si terrà il workshop residenziale, pratico e teorico, sul documentario a soggetto sociale e antropologico, condotto dai tutor di YEPP Italia APS.

Tra le attività che verranno svolte sono previste: definizione dell’idea narrativa, identificazione e interviste dei protagonisti, strutturazione dello storytelling, scelta dello stile visivo, riprese video e audio, montaggio, organizzazione della restituzione alla comunità. Un’esperienza di storytelling che avrà come prodotto finale un doc sul nuovo progetto Mirafiori dopo il Mito | Arte sulla valorizzazione di Mirafiori sud attraverso l’arte internazionale in connessione con la natura, il patrimonio storico e i temi della rigenerazione urbana.

Possono candidarsi ragazzi/e maggiorenni che hanno interesse per il documentario a carattere sociale e antropologico.

Partecipazione a pagamento: 50 – la quota comprende lezioni, vitto, apparecchiature professionali per la pratica (per chi viene da fuori Torino: alloggio e trasporti locali).

La quota non comprende viaggi di andata e ritorno per Torino.

Sono disponibili borse di sostegno alla quota di partecipazione, per chi fosse interessato/a a partecipare ma in difficoltà sul pagamento della quota. Per informazioni sul sostegno, scrivere a info@fondazionemirafiori.it

ISCRIZIONE compilando il form online entro il 30 settembre – Posti limitati.

Verrà rilasciato a tutti un certificato di partecipazione

INFORMAZIONI: Andrea Serafini andrea@yepp.it

MAGGIORI INFORMAZIONI: fondazionemirafiori.it/doc-mdm-arte

Giovani: diteci la vostra!

Entro il 30 settembre è possibile partecipare all’indagine rivolta a giovani dai 16 ai 30 anni che frequentano Torino, per migliorare le attività delle Case del Quartiere e progettare iniziative più vicine agli interessi di giovani come te.

Rispondi al breve questionario relativo alla Casa nel Parco – Casa del Quartiere di Mirafiori sud per aiutarci a raccogliere opinioni, bisogni e proposte: bit.ly/3VHoy33

Diventa Youth Banker!

Entro il 31 ottobre è possibile candidarsi per entrare a far parte della YOUTH BANK della Fondazione della Comunità di Mirafiori. Il gruppo di giovani che verrà selezionato, tra i 19 e i 25 anni, avrà l’occasione di mettersi in gioco per fare la differenza all’interno della comunità, decidendo come utilizzare il fondo erogato da Fondazione Mirafiori per sostenere progetti di coetanei e migliorare il territorio di Mirafiori Sud.

Con Youth Bank si intende un nuovo modello di leadership giovanile, in cui sono i giovani a prendere le decisioni su come utilizzare fondi volti al sostegno di progetti ideati dai propri coetanei. Un’opportunità per i giovani di partecipare allo sviluppo del territorio, e di essere protagonisti del cambiamento attraverso progetti strutturati.

Cosa farai all’interno della Youth Bank?

  • Avrai il compito di ascoltare i bisogni e le idee dei tuoi coetanei

  • Entrerai a far parte di un team di giovani con cui crescere e confrontarti, prendendo insieme decisioni

  • Frequenterai un corso di formazione gratuito sui temi della progettazione sociale, gestione di fondi e analisi dei bisogni della comunità locale

  • Progetterai e scriverai il bando rivolto ad altri giovani e ti occuperai della promozione e del lancio del bando

  • Deciderai insieme agli altri YouthBanker quali progetti sostenere e finanziare 

  • Seguirai l’andamento e la visibilità dei progetti selezionati 

  • Verificherai i risultati e l’impatto sul territorio

ISCRIZIONE compilando il form online entro il 31 ottobre

INFORMAZIONI: Giulia Serracchioli g.serracchioli@fondazionemirafiori.it | 011 6825390

MAGGIORI INFORMAZIONI: fondazionemirafiori.it/youth-bank-2025

La Youth Bank di Mirafiori è un progetto sostenuto e promosso da Fondazione Mirafiori in collaborazione con YEPP Italia APS.

 

Massimo Coda Spuetta direttore del Museo Diffuso della Resistenza

Il Consiglio di amministrazione del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà ha nominato all’unanimità Massimo Coda Spuetta nuovo Direttore dell’istituzione.

Coda Spuetta è entrato in carica al termine di un lungo percorso professionale che lo ha visto per quasi vent’anni dirigente della Compagnia di San Paolo, dove si è occupato in particolare di scuola e di coordinamento delle aree erogative. Ha contribuito in modo determinante alla nascita del Polo del ’900, di cui è stato consigliere dal 2016 al 2022.

La sua carriera lo ha portato a ricoprire incarichi di primo piano in importanti istituzioni culturali e accademiche: è stato Coordinatore Generale della Biennale di Venezia, Direttore Amministrativo dell’Università IUAV di Venezia, Presidente del Museo del Territorio Biellese, nonché docente presso la SDA Bocconi di Milano e la Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino.

Laureato in Filosofia a Torino e con un diploma MBA conseguito alla SDA-Bocconi, Massimo Coda Spuetta guiderà il Museo Diffuso in una nuova fase del suo percorso, confermandone il ruolo di luogo vivo di memoria, di ricerca e di dialogo sui valori democratici, i diritti e le libertà.

https://museodiffusotorino.it

Cgil in piazza San Carlo per Gaza

Lavoratori di diversi settori – metalmeccanici edili, trasporti E commercio  – si fermano per quattro ore oggi venerdì 19 settembre. Lo sciopero, promosso dalla Cgil Piemonte, coinvolge Torino dove è in corso una manifestazione in piazza San Carlo e il resto della regione.

“La situazione in corso nella Striscia di Gaza, con l’occupazione portata avanti dal governo israeliano, rappresenta un fatto di gravità senza precedenti che denunciamo con forza – scrive in una nota  Cgil Piemonte  –. È tempo di agire”.


Il sindacato chiede  un impegno immediato da parte delle istituzioni italiane e internazionali: “Chiediamo con urgenza che il governo italiano, insieme agli altri governi e alle organizzazioni sovranazionali, intervenga per fermare quanto sta accadendo, fino alla convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite”.

Foto Francesco Valente IL TORINESE WEB TV

Tentato furto di abbigliamento in un negozio di via Roma

Pomeriggio movimentato il 16 settembre scorso, in centro a Torino: i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno portato a termine vari interventi, fra i quali due arresti in flagranza di reato:
– alle 16.00, in Via Po, i militari del pronto intervento hanno bloccato e arrestato una trentaseienne ivoriana, in Italia senza fissa dimora che, in stato di alterazione psicofisica, stava molestando le persone sulla strada; la donna, alla vista dei Carabinieri, si è lanciata contro di loro tentando di colpirli con calci e pugni, per potersi sottrarre al controllo, ed ha perseverato anche all’interno dell’autovettura di servizio. Per questa ragione è stata arrestata, gravemente indiziata del reato di “resistenza a pubblico ufficiale” e trattenuta presso le camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo;
– contestualmente, altri equipaggi sono intervenuti poco lontano, in via Roma, presso l’esercizio commerciale di una nota catena, ove poco prima un ventiseienne di origini marocchine si era impossessato di capi di abbigliamento ed accessori vari, cercando di allontanarsi senza pagare; l’uomo, su indicazione della sicurezza privata che lo aveva individuato, è stato bloccato dai militari dell’Arma e arrestato in quanto gravemente indiziato del reato di “furto aggravato” , per poi essere tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari.

World Press Photo Exhibition torna a Torino

Accademia Albertina delle Belle Arti Torino, via Accademia Albertina 6

19 settembre 2025 – 8 dicembre 2025

World Press Photo Exhibition 2025, la più prestigiosa mostra di fotogiornalismo al mondo, torna a Torino: le 144 immagini che la compongono saranno esposte nell’ipogeo della Rotonda del Talucchi, all’Accademia Albertina delle Belle Arti, in via Accademia Albertina 6, da venerdì 19 settembre a lunedì 8 dicembre.

L’esposizione presenta i lavori di fotogiornalismo e fotografia documentaristica vincitori della 68ª edizione del concorso, firmati per le maggiori testate internazionali, come New York Times, Washington Post, Der Spiegel, Time, le agenzie France Presse, Associated Presse, Reuters, Tass: immagini che offrono una panoramica sul presente e rappresentano un’opportunità per un viaggio critico nell’attualità, affrontando questioni come conflitti, disordini politici, crisi climatica, viaggi dei migranti.

Le 144 immagini sono state selezionate tra le 59.320 scattate da 3778 fotografi provenienti da 141 paesi.

A Torino l’esposizione torna per il nono anno consecutivo ed è organizzata da Cime, Ambassador Italia della World Press Photo Foundation di Amsterdam.

L’apertura al pubblico è prevista per venerdì 19 settembre alle 16. Anche quest’anno, la mostra, che gode del patrocinio della Città di Torino, sarà accompagnata da conferenze dedicate alla fotografia e ai grandi temi dell’attualità.

 

L’edizione 2025

 

World Press Photo Contest 2025 ha coinvolto sei giurie regionali e una giuria globale, che è stata presieduta dall’italiana Lucy Conticello, direttrice della fotografia per M, il magazine di Le Monde. Il processo di selezione ha richiesto due mesi di intenso lavoro, tra gennaio e febbraio 2025.

Il concorso è stato suddiviso in sei aree geografiche: Africa, Asia Pacifica e Oceania, Europa, Nord e Centro America, America del Sud, Asia Occidentale, Centrale e Meridionale. Questo approccio regionale ha permesso di ottenere una visione e un racconto globale di ciò che accade sul nostro Pianeta. Una volta selezionati i vincitori per ogni area, si è proceduto alla scelta dei vincitori assoluti.

Quattro, invece, sono state le categorie in cui è stato suddiviso il concorso: Singole, Storie, Progetti a lungo termine Open Format, dedicata all’interazione tra fotografia e altri linguaggi.

 

«Il World Press Photo Contest rappresenta un importante riconoscimento per professionisti che lavorano in condizioni difficili ed è anche un riassunto, per quanto incompleto, dei principali avvenimenti internazionali. Come giurati, siamo andati in cerca di immagini che possano favorire il dialogo» afferma Lucy Conticello, presidente della giuria mondiale.

I fotografi selezionati nel 2025 sono originari di Bangladesh, Bielorussia, Brasile, Colombia, Corea del Sud, Germania, Spagna, Stati Uniti, Francia, Haiti, Indonesia, Iran, Iran/Canada, Italia, Myanmar, Nigeria, Palestina, Olanda, Perù/Messico, Filippine, Portogallo, Repubblica Democratica del Congo, Russia, Germania, Salvador, Sudan, Thailandia, Turchia, Regno Unito e Venezuela.

 

I vincitori

 

A vincere il titolo di World Press Photo of the Year 2025 è stata la palestinese Samar Abu Elouf con un’immagine che ritrae Mahmoud Ajjour, 9 anni, un bambino mutilato da un attacco israeliano sulla Striscia di Gaza, nel marzo 2024. Questa immagine è stata pubblicata sul New York Times.

 

Durante la fuga, Mahmoud si è voltato per esortare la famiglia a fare presto. Un’esplosione ha intercettato le braccia tese e le ha distrutte. Dopo le cure mediche, la famiglia è stata evacuata in Qatar, dove il bambino sta imparando a scrivere con i piedi. La fotografa Samar Abu Elouf è stata, invece, evacuata da Gaza nel dicembre 2023 e vive ora a Doha, nello stesso complesso di appartamenti di Mahmoud.

 

Due sono finalisti per la Foto dell’Anno del World Press Photo: richiamano l’attenzione su altre due questioni di grande attualità, l’immigrazione e il cambiamento climatico.
Lo statunitense John Moore ha vinto con “Attraversamento notturno” che testimonia il fenomeno dell’immigrazione cinese clandestina negli Stati Uniti con un’immagine di alcuni migranti che cercano di scaldarsi sotto la pioggia, dopo avere attraversato il confine del Messico. È stata scattata in California il 7 marzo 2024 per Getty Images.
Il peruviano-messicano Masuk Nolte si è classificato finalista con “Siccità in Amazzonia”, realizzata per Panos Piciture, Bertha Foundation. Rappresenta un giovane costretto a percorrere a piedi due chilometri sul letto del fiume in secca per portare cibo a sua madre che vive in un villaggio un tempo accessibile in barca. È stata scattata il 5 ottobre 2024.

Tra i temi trattati anche l’attentato a Donald Trump, la campagna elettorale in Venezuela, la violenza delle gang a Haiti, le proteste anti governative in Kenya, Georgia e Bangladesh.

Tra i progetti a lungo termine premiati c’è quello dell’unica fotografa italiana selezionata, Cinzia Canneri, che ha seguito le vite di alcune donne in fuga dal regime repressivo in Eritrea e dal conflitto in Etiopia. La bielorussa Tatsiana Chypsanava, invece, ha raccontato come una comunità maori difende la sua identità culturale in Nuova Zelanda, mentre Aliona Kardash è tornata nel suo paese d’origine, la Russia, per capire come la repressione e la propaganda abbiano trasformato le persone che sono rimaste. In America Centrale, Carlos Barrera ha documentato la violenza del governo di Nayib Bukele in Salvador, mentre Federico Ríos ha attraversato la regione selvaggia tra Panama e Colombia insieme ai migranti che rischiano la vita per arrivare negli Stati Uniti. Ancora, Ebrahim Alipoor è arrivato sulle montagne impervie del Kurdistan iraniano per conoscere le storie dei kolbar, i corrieri che trasportano illegalmente merci tra Iraq, Turchia e Iran.

Cinzia Canneri: Addis Ababa, Ethiopia. 31 October 2017.
 

La mostra a Torino

«Torino si conferma capitale culturale e civica dell’informazione visiva. Per il nono anno consecutivo, la World Press Photo Exhibition torna in città, rinnovando l’impegno a offrire uno sguardo lucido e internazionale sulle storie che definiscono il nostro tempo. Una cultura che è anche servizio pubblico – dice Vito Cramarossa, direttore di CIME, Ambassador Italia della World Press Photo Foundation di Amsterdam – Il pubblico torinese – cittadini, scuole, professionisti, famiglie – cresce di anno in anno: un segnale di comunità viva, curiosa ed esigente, consapevole del valore del giornalismo e del fotogiornalismo nel comprendere la complessità del presente. La mostra diventa così uno spazio condiviso di confronto, sensibilizzazione e partecipazione alla vita democratica».

 

Aggiunge Cramarossa: «Per la prima volta, quest’anno, la mostra approda all’Accademia Albertina di Belle Arti: una cornice che unisce arte, bellezza e responsabilità dell’informare. Per l’Accademia e per i suoi studenti è un’occasione concreta di dialogo con linguaggi, etiche e pratiche del giornalismo visivo contemporaneo. Ringraziamo la Città di Torino e l’Accademia Albertina per la collaborazione e la fiducia. Con questa edizione riaffermiamo il valore dell’informazione di qualità e delle arti come beni comuni, e rendiamo omaggio al lavoro rigoroso e coraggioso dei giornalisti e fotogiornalisti nel mondo».

 

Salvo Bitonti, direttore dell’Accademia Albertina: «La fotografia è di casa all’Accademia Albertina di Belle Arti, nelle sue collezioni storiche e nell’oggi della formazione artistica. Con grande piacere abbiamo concesso l’ipogeo della Rotonda del Talucchi alla mostra internazionale World Press Photo 2025, permettendole di essere visitata dai nostri studenti e da tutti i cittadini». 

Cos’è World Press Photo
Tutto ebbe inizio nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi decise di organizzare il primo concorso internazionale World Press Photo. Da quell’iniziativa pionieristica, il concorso è cresciuto fino a diventare il più prestigioso a livello mondiale nel campo del fotogiornalismo e la mostra più visitata in assoluto. La World Press Photo Exhibition non è solo un concorso fotografico, ma una celebrazione delle storie che queste immagini riescono a raccontare, superando confini culturali e linguistici. Ogni anno, la mostra offre uno spaccato unico della storia contemporanea, permettendoci di riflettere sugli eventi e i temi cruciali del nostro tempo.

La World Press Photo Foundation è un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro, con sede ad Amsterdam, che si dedica a sostenere il fotogiornalismo e la fotografia documentaristica di alta qualità. L’obiettivo della fondazione è promuovere un’informazione visiva libera e accessibile, capace di offrire una comprensione più profonda del mondo contemporaneo attraverso lo sguardo dei migliori fotografi al mondo.

Quest’anno, la mostra toccherà le 60 principali città di tutti i continenti. Si stima che oltre tre milioni di persone visiteranno l’esposizione a livello globale, rendendola un evento di portata eccezionale e un’occasione imperdibile per chiunque voglia comprendere meglio le dinamiche del mondo attuale attraverso la forza evocativa delle immagini.

Attraverso il suo impegno costante, la World Press Photo continua a illuminare le storie più urgenti del nostro tempo, garantendo che le voci di chi documenta la realtà, spesso in condizioni pericolose e difficili, possano raggiungere un pubblico globale e fare la differenza.

 

La mostra aprirà al pubblico venerdì 19 settembre alle ore 16.

ORARI

Da lunedì a venerdì: 10-20.
Sabato e domenica: 10- 21.
La biglietteria chiude 30 minuti prima.

 

Vuoti a Rendere: “La nostra campagna uno spartiacque. Ora approvare la delibera”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

La campagna Vuoti A Rendere (www.vuotiarendere.org) prende la parola in vista del voto del Consiglio Comunale sulla delibera di iniziativa popolare “Nuove tutele per il diritto alla casa”, previsto – dopo molti rinvii – per lunedì 22 settembre.

“Il Consiglio Comunale è finalmente chiamato – dicono le/gli attiviste/i – a esprimersi sulle nostre proposte. In vista del voto di lunedì, rinnoviamo a consigliere e consiglieri la richiesta di fare una cosa ragionevole e giusta, decidendo di avviare una stagione nuova nelle politiche cittadine per la casa e aprendo la strada verso strumenti innovativi e urgenti per garantire e promuovere il diritto fondamentale all’abitare”.

 

Già nel mese di luglio, sottolineano da Vuoti A Rendere, si è andati molto vicino all’approvazione della proposta di delibera di iniziativa popolare. “Vogliamo ribadire quanto già detto due mesi fa. Se è vero che la nostra campagna è stata annoverata a più riprese tra le principali ispirazioni del “Piano dell’abitare per lo sviluppo della Città di Torino”, è il momento di essere conseguenti. Mostriamo alle e ai torinesi che le proposte di Vuoti A Rendere possono e devono diventare un primo passo verso l’attuazione del Piano dell’abitare”.

 

Poi, sempre a luglio, i rinvii della votazione, dovuti agli emendamenti ostruzionistici di alcuni gruppi di minoranza e alle prese di posizione allarmate delle associazioni rappresentative della proprietà edilizia. Da Vuoti A Rendere tornano su quanto successo per esprimere alcune valutazioni più ampie: “Vogliamo rivendicare che la nostra campagna, ispirata ai migliori standard europei, è stata uno spartiacque nei dibattiti cittadini e nazionali sulla casa. Grazie alle nostre proposte nessuno può più ignorare la necessità di intervenire sulle troppe case vuote nelle nostre città, e sui costi intollerabili (abitativi, sociali, urbanistici e ambientali) che l’abbandono scarica sulla collettività. I nostri obiettivi sono chiari: censire gli alloggi inutilizzati; potenziare gli strumenti di dialogo tra proprietari e bisogni abitativi; introdurre, accanto ai consueti incentivi, disincentivi graduali e crescenti per i soli grandi proprietari pubblici e privati di alloggi in stato di ingiustificato abbandono. Tutto per restituire alla disponibilità collettiva il maggior numero di case possibile”.

 

Proprio i disincentivi sono stati al centro delle recriminazioni di alcune forze politiche e associazioni della proprietà edilizia. “Che un principio di buon senso come quello da noi proposto per i soli grandi proprietari sia stato attaccato in modo così violento – dicono da Vuoti A Rendere – è qualcosa di significativo e inquietante. A volte per ignoranza e pregiudizio, più spesso con inaccettabili intenti diffamatori, la nostra campagna è stata descritta come una minaccia per qualsiasi forma di proprietà, proveniente da gruppuscoli eversivi. Ad accuse così modeste rispondiamo con la serenità che ci viene dalla serietà del nostro percorso. Chi ha a cuore il diritto all’abitare non si faccia distrarre da quella parte di società e di politica che è disposta a tutto, pur di servire e difendere gli interessi antisociali della grande rendita speculativa. Questi, sì, sono i veri estremisti da cui prendere le distanze”.

 

E, a conclusione del ragionamento, un ultimo appello: “La necessità di promuovere il diritto all’abitare di tutte/i e di ciascuna/o  impone la ricerca di nuovi equilibri tra questo diritto fondamentale e la grande proprietà edilizia. Lunedì 22 settembre, l’approvazione della delibera potrà essere un primo passo in questa direzione: fare di Torino un laboratorio di innovazione per le politiche abitative italiane è un obiettivo a portata di mano. Si tratterà poi di andare in tempi brevi verso un’attuazione concreta ed effettiva di quanto deciso dal Consiglio Comunale. Noi – concludono le/gli attiviste/i di Vuoti A Rendere – siamo pronte/i a fare la nostra parte: non faremo mancare le nostre proposte e non faremo spegnere i riflettori sulla questione abitativa torinese. Perché è tempo di posizionare la nostra città accanto alle migliori esperienze europee e così aprire una stagione finalmente nuova per il diritto all’abitare”.

Musica, gioco e scoperta: a Volpiano torna “Crescendo in Sol”

 

Un pomeriggio speciale dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie: giovedì 25 settembre 2025 alle ore 17.45, presso l’asilo nido Il Giardino dei piccoli di Volpiano (via Novara 18), torna “Crescendo in Sol”, il laboratorio musicale per bambini da 0 a 3 anni ideato e condotto dalla musicista Gabriella Perugini.

Il laboratorio, gratuito e a numero chiuso, è pensato per coinvolgere bambini, mamme e papà in un percorso fatto di suoni, movimento ed emozioni. Attraverso attività musico-sensoriali, i piccoli partecipanti potranno sviluppare ascolto, creatività ed espressione corporea in un contesto accogliente e divertente.

Crescendo in Sol” rientra nel progetto Nati per Leggere, con il sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione Compagnia di San Paolo e del Comune di Volpiano, ed è organizzato dal Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana Torinese.

L’Assessora alla Cultura Barbara Sapino commenta: «Chi ha avuto la fortuna di vedere un bimbo piccolo emozionarsi ascoltando una melodia sa quanto la musica possa toccare corde profonde, anche nei cuori più giovani. “Crescendo in Sol” vuole essere momento di relazione, di scoperta e di magia condivisa tra bambini e genitori».

La partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati. È necessaria la prenotazione contattando:
biblioteca@comune.volpiano.to.it – tel.011.9882344

Un’occasione unica per crescere insieme e scoprire la magia della musica fin dai primi anni di vita.

Cgil, 4 ore di sciopero per Gaza

Oggi, venerdì 19 settembre la Cgil ha indetto 4 ore di sciopero per la situazione a Gaza. Manifestazioni si terranno in tutte le province del Piemonte. A Torino è previsto un appuntamento alle 16 in piazza San Carlo.