CRONACA- Pagina 575

Caccia al lanciatore di sassi sulle auto sul raccordo Torino – Pinerolo

Ieri un tir e un’auto che viaggiavano sul raccordo autostradale Torino-Pinerolo in direzione di Pinerolo sono stati centrati  al parabrezza da alcuni sassi lanciati dalla strada vicino allo svincolo di Candiolo, tra None e Orbassano. Colpita anche un’auto della polizia stradale che era intervenuta. Si sta cercando l’uomo che ha lanciato le pietre, si tratterebbe di un senzatetto.

Disordini a Torino per la visita di Giorgia Meloni

Questa mattina un cordone delle forze dell’ordine in piazza Castello, a Torino, di fronte alla prefettura, ha arginato il corteo di protesta contro la visita in città della premier Giorgia Meloni,  composto da circa 300 giovani. Nella piazza si sono registrati momenti di tensione con lanci di uova verso la polizia. I manifestanti hanno detto che tra di loro ci sarebbe un ferito. “Meloni a Torino non sei la benvenuta”: questo lo striscione esposto davanti a Palazzo Nuovo.

Casae popolari: via i mezzi abbandonati. La Regione contro il degrado

L’assessore Chiara Caucino: «Troppe auto e furgoni giacciono da anni in stato di totale abbandono nelle aree dei palazzi Atc. Un fatto illegale che intendiamo sanare al più presto rimuovendoli e, laddove possibile, individuando i responsabili. L’”illegalità zero” che perseguiamo da anni passa anche e soprattutto dalla riqualificazione e dal mantenimento degli spazi comuni – proprio come i cortili e i parcheggi – ordinati e puliti, facendo rispettare le regole più elementari del vivere civile».
La Regione dichiara guerra all’illegalità nelle case popolari piemontesi. E lavora per restituire quel decoro che gli inquilini onesti, che sono la maggior parte, meritano, senza essere costretti a subire le angherie e le sopraffazioni di pochi maleducati e, purtroppo, come dimostrano i recenti fatti di cronaca, spesso anche violenti.
Il «repulisti» parte dalla rimozione delle decine e decine di auto, camioncini e altri mezzi di trasporto abbandonati da anni nei parcheggi, nei cortili e nelle aree comuni delle case popolari in tutta la regione.
A toccare con mano la situazione è stato lo stesso assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, che ora ha deciso di passare all’azione.
In questa settimana verrà chiesto alle tre Atc piemontesi di svolgere, entro fine anno, un censimento su tutti i veicoli abbandonati nelle aree attinenti agli stabili da loro amministrati. Fatto ciò, si provvederà, in accordo con i Comuni, alla rimozione, tentando, laddove possibile, di risalire al proprietario, che dovrà rispondere di quanto commesso.
D’altronde la legge parla chiaro: il detentore del veicolo che abbandona o che procede alla sua demolizione senza consegnarlo ad un centro di raccolta autorizzato o ad un rivenditore è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da mille a 5mila euro.
«In questi anni ho girato decine di stabili gestiti dalle Atc Piemonte, Nord, Centrale e Sud – spiega Caucino – e ho potuto vedere numerosi veicoli completamente abbandonati, sporchi, il più delle volte riempiti di scarti o di immondizia. Si tratta di una situazione inaccettabile – oltre che illegale – che va sanata al più presto. Ne avevo già parlato con i presidenti delle Atc e con alcuni sindaci e tutti avevano concordato sulla necessità di intervenire – e in fretta – per restituire decoro a quelle aree. Ricordo che uno dei punti cardine delle mie politiche sulla casa è “illegalità zero” e che la legalità non si persegue soltanto con il controllo e la repressione – spesso ovviamente indispensabili – ma anche con la riqualificazione, con il bello».
«Numerose esperienze ci insegnano che dove c’è il bello aumenta il senso di legalità, che chi è solito delinquere, generalmente sta alla larga dalle aree riqualificate. Questa importante iniziativa – conclude Caucino – seppur di diversa natura –  fa il paio con “Il Giardino più bello”, il “contest” in cui abbiamo chiesto agli inquilini dei palazzi di edilizia popolare di impegnarsi per rendere più belli i propri cortili e giardini. Solo da una presa di coscienza dell’importanza del bene comune e della sua cura si può davvero fare attecchire il seme di una legalità non soltanto basata sulla coercizione, ma soprattutto sulla consapevolezza».

Expocasa: 13.000 ingressi nel primo fine settimana

Il salone b2c più longevo del Piemonte celebra il suo 60° compleanno con un’edizione speciale che parte da una grande lezione sul design e si addentra nelle soluzioni di arredamento, progetti d’interni e materiali per ristrutturare, fino a stupire il pubblico con le proposte di complementi ideati da giovani artisti.

 Il divertimento è assicurato ai bambini con i laboratori creativi e agli adulti con sessioni di yoga, test drive e molto altro. La manifestazione prosegue fino a domenica 8 ottobre.

Tra il richiamo dei grandi nomi del design e l’offerta di 200 espositori, nel primo weekend di Expocasa i corridoi che attraversano i 20.000 metri quadrati dell’Oval di Torino si sono rapidamente riempiti: 13.000 gli ingressi del primo fine settimana.

L’edizione speciale che celebra il 60° compleanno del salone è partita dalla grande lezione di design e futuro con firme del Made in Italy del calibro di Franco Audrito, fondatore dello Studio65 e Ico Migliore architetto e designer, Migliore+Servetto Architects. Oltre a Davide Alaimo, designer e collezionista. Si è parlato delle comuni esperienze di studio in ambito torinese e piemontese, mettendo in rilievo le peculiarità culturali e progettuali che contraddistinguono la città e il territorio, in particolare il rapporto privilegiato tra arte e design. Il dibattito ha visto levarsi l’invito corale ai designer a essere parte attiva del cambiamento, della trasformazione del mondo, a progettare il futuro. A concepire gli spazi in cui vorrebbero vivere. A sognare, per costruire un mondo nuovo. A non diffidare delle tecnologie. E tuttavia, se i progetti devono proiettarsi verso il futuro, nella casa di domani non potrà mancare la memoria. Anche perché è nella storia che il design ha le sue fondamenta, come hanno spiegato i giornalisti Antonella Galli e Pierluigi Masini ripercorrendo le tappe del loro libro “I luoghi del design in Italia”, un diario del viaggio lungo l’Italia alle sorgenti del progetto e del Made in Italy.

 

Venuti qui per cercare soluzioni personalizzate e per acquistare, complice la scontistica che qui consente di risparmiare, i visitatori hanno trovato un ventaglio di proposte straordinarie tra cucine, living, camere da letto, oggettistica, progettazioni, consulenze, fino a servizi di assistenza artigianale. «La manifestazione è partita con grande entusiasmo da parte di tutti. Gli espositori stanno lavorando con soddisfazione. Gli studi di architettura sono presi d’assalto – ha raccontato Krisztina Szilvási, Responsabile Manifestazioni Organizzate di GL events Italia –. E siamo felici di constatare che il 10% del pubblico arriva da fuori Piemonte».

 

Molto apprezzato l’ingresso dell’arte nella manifestazione con “L’arte a casa tua” dove pittura, scultura, installazioni e fotografia sono proposte come espressione di un nuovo stile abitativo. Qui sono esposti lavori di giovani artisti, alcuni sono semplici oggetti di design, come “Valentine“, un tavolo per l’area Living che si caratterizza per la sua base metallica dalle forme simmetriche e scultoree, o “Rovine Moderne“, lampada/scultura in cera naturale di soia, ferro verniciato a polvere, cotone. Ma ci sono anche complesse installazioni, come “Mappe di Bosco“, scultura dalle forme contorte, ricavata dal calco di fusti arborei e realizzata con resina vegetale, residui di corteccia, licheni, radici e terra, o “Seme” un’opera realizzata con scarti di lavorazione di legno di cedro che si caratterizza anche per il leggero profumo che emana.

Arrivato a Expocasa per immergersi nel mondo dell’ambiente domestico, il pubblico viene sorpreso da appuntamenti inconsueti, come il Q-King Show dello Chef Marcello Ferrarini o la sessione di yoga inclusiva con Patrizia Saccà, atleta paralimpica. E mentre i bambini giocano nel laboratorio di trasformazione degli scarti in oggetti di design, gli adulti possono cimentarsi nel test drive di nuove vetture ibride.

Tutte attività che proseguono fino a domenica 8 ottobre.

Il 6 Ottobre Fridays for future Italia scende in piazza anche a Torino

I promotori: “La risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva”

 

In piazza in tutta Italia il 6 ottobre perchè, dicono i promotori di FFF: “L’italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni.  È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile”. “Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica”, dice Giacomo Zattini, portavoce del movimento. Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città.

Lista delle piazze in tutta Italia

  • Alessandria, ore 9 piazzetta lega
  • Alto Vicentino, ore 8 via Tito Livio
  • Ancona
  • Avellino
  • Bari e Matera, ore 9 piazza Diaz
  • Bergamo, ore 9:30 piazza degli alpini
  • Bologna, ore 9:30 piazza san Francesco
  • Brescia, ore 9:30 largo formentone
  • Cagliari, ore 16 viale trento
  • Catania, ore 9 piazza Roma
  • Catanzaro 
  • Civitavecchia
  • Cuneo, ore 11 piazza Galimberti
  • Firenze
  • Forlì, flashmob ore 18 piazza Saffi
  • Genova
  • Gorizia, insieme a Trieste, lo sciopero sarà il 7 ottobre e sarà transfrontaliero, saranno collegate Gorizia e Nova Gorica. Concentramento alle 13.30 in piazza Vittoria
  • Lecce, ore 11 viale del Università, 2
  • Lucca, ore 9:30 piazzale Verdi
  • Mantova
  • Messina, ore 9 piazza Antonello
  • Milano, ore 9:30 largo Cairoli
  • Napoli, ore 9 piazza Garibaldi
  • Padova, ore 9 piazzale Stazione
  • Palermo, ore 9 piazza Verdi
  • Pavia, ore 17:30 climate parade da castello visconteo
  • Pesaro, ore 9 piazzale Collenuccio
  • Piacenza, ore 9 piazza Respighi
  • Pisa, ore 9 piazza Querrazzi
  • Pistoia, festival dalle ore 16 a Montuliveto
  • Rimini, ore 8:30 arco di Augusto
  • Roma, ore 9:30 piazza della Repubblica
  • Torino, ore 9:30 piazza Statuto
  • Trento,  ore 18 atrio sociologia
  • Varese, ore 17:30 piazza Repubblica
  • Venezia, 7 ottobre ore 17:30 sala San Leonardo
  • Ventimiglia, ore 10 piazza Colombo a Sanremo
  • Verona
  • Vicenza, ore 15:30 piazza Castello

Nella foto Greta a Torino

Le biblioteche del Torinese ancora più in rete

Approvata in Sala Rossa la convenzione tra la Città di Torino e i Comuni di Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno, Moncalieri, oltre che con con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese, per la progettazione operativa del coordinamento e integrazione dei propri sistemi bibliotecari.

Tramite le già esistenti ACT, Aree di cooperazione territoriale del sistema bibliotecario metropolitano, la convenzione metterà in rete i cataloghi, i servizi di consultazione e prestito, le attività gestionali di quasi ottanta biblioteche oltre a quelle operanti nel capoluogo piemontese.

Il documento, presentato dall’assessora Rosanna Purchia, ricorda come l’International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA) riconosca alle Biblioteche un ruolo essenziale per l’attuazione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, per il fatto di costituire luoghi di prossimità, inclusivi ed accessibili, e strumenti per promuovere il welfare culturale. Viene richiamata anche la Carta di Milano delle Biblioteche, redatta un anno fa dagli assessori e assessore alla Cultura delle principali città del Paese, la quale rilancia il ruolo delle biblioteche pubbliche e definisce le linee guida del potenziamento dei servizi bibliotecari territoriali.

Infine la delibera oggi approvata sottolinea come già nel 2021 l’Indagine nazionale “La Biblioteca per te” (promossa dall’AIB – Associazione italiana Biblioteche, RdR – Rete delle Reti, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza), avesse evidenziato l’alto livello di fidelizzazione e di riconoscimento del ruolo del servizio bibliotecario pubblico, anche da parte dei cittadini di Torino e dell’area metropolitana, nel promuovere percorsi di cittadinanza attiva.

Il Consiglio comunale ha inoltre dato il via libera auna modifica statutaria relativa alla Fondazione Centro per la conservazione e il restauro “La Venaria Reale”, al fine di garantire la possibilità di designare componenti all’interno del Consiglio di Amministrazione, oltre che a eventuali nuovi soci Fondatori, anche agli attuali soci Fondatori Città Metropolitana di Torino e Fondazione CRT.

La modifica statutaria parifica così il trattamento per tutti i soci qualificati come Fondatori, tra i quali ad oggi, oltre alla Città di Torino, ci sono il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, il Comune di Venaria Reale, la Compagnia di San Paolo, Università e Politecnico.

 

Dal Comune ok all’ampliamento del Museo Egizio

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una deliberazione proposta dall’assessore Paolo Mazzoleni, con la quale si prende atto del progetto di ampliamento, rifunzionalizzazione e messa in sicurezza del “Museo delle Antichità Egizie” e si procede alla deroga del Regolamento Edilizio (area coperta) in quanto l’area coperta da costruzioni stabili eccede i 2/3 della Superficie fondiaria del lotto interessato dall’intervento.

L’area riguarda la copertura del cortile del Palazzo del Collegio dei Nobili che sarà destinato ad area di accoglienza dei visitatori e di smistamento dei percorsi di visita.

Le circoscrizioni di Torino si mettono in mostra

 IL 21 OTTOBRE UN VIAGGIO TRA I QUARTIERI DI TORINO

Una grande festa per tutta la città. Torna per la seconda edizione Circoscrizioni in mostra, iniziativa della Città di Torino organizzata con la partecipazione delle associazioni culturali del territorio, le Circoscrizioni cittadine e la Rete delle case del quartiere, che il prossimo 21 ottobre metterà gratuitamente a disposizione di tutti i cittadini un ricco palinsesto di performance di danza e ballo, musica, teatro e circo, oltre a proiezioni, mostre, talk e laboratori. Un’intera giornata, dalle 10.30 del mattino alle 23.30, dedicata alla scoperta della ricchezza e della varietà di proposte culturali del nostro territorio.

 

“Circoscrizioni in mostra vuole favorire lo scambio tra spazi, contenuti e persone, per valorizzare e consolidare la connessione tra la comunità e le realtà culturali della nostra città” spiega Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. “Animare i quartieri con eventi a portata di mano per i residenti di ogni quartiere è un modo di rafforzare la relazione tra gli spazi di offerta artistico-culturale e i cittadini. Sarà una giornata di incontro e scambio, che quest’anno toccherà tantissimi luoghi in tutta la città e coinvolgerà, oltre alle Circoscrizioni e alle associazioni culturali, anche le portinerie di comunità e le case del quartiere”.

 

Dopo il primo appuntamento dello scorso anno, che ha visto Circoscrizioni e associazioni riunite al Borgo medievale, l’edizione 2023 vedrà protagoniste le Case del quartiere, che ospiteranno un palinsesto di appuntamenti nato dalle proposte delle Circoscrizioni, ognuna delle quali ha selezionato tipologie di spettacolo diverse, tra performance, talk e presentazioni, laboratori, proiezioni e mostre.

 

Grazie alla collaborazione con GTT – Gruppo Torinese Trasporti e l’Associazione torinese tram storici, un tram storico percorrerà le vie in prossimità di alcuni luoghi di evento, con corse aperte a tutti i cittadini, mentre il tram teatro porterà in giro per la città, sul suo speciale palcoscenico ribaltabile, spettacoli e concerti a cura delle associazioni culturali torinesi. Il tram effettuerà tre fermate: la prima alle ore 15 nei pressi del Parco Dora (lato est, largo Piero della Francesca), dove avranno luogo due performance; la seconda alle ore 18 in piazza Adriano, dove il pubblico sul posto potrà assistere ad altre tre performance; la terza alle ore 21.15 in piazza Carlo Emanuele II, dove questa straordinaria esperienza di spettacolo itinerante si chiuderà con i saluti istituzionali, le performance di due associazioni culturali e una grande festa danzante a cura di Ballatorino social dance.

 

Per tutta la giornata di sabato 21 ottobre, Ballatorino – progetto di Fondazione Contrada Torino Onlus, promotore del social dance festival in programma nella nostra città dal 19 al 22 ottobre – organizzerà anche una serie di flash mob in ogni circoscrizione. Grazie alla collaborazione di una ventina di scuole di danza del territorio, Ballatorino porterà l’energia e la gioia del ballo in tutta la città, coinvolgendo anche il pubblico presente, che dopo una breve dimostrazione dei passi da eseguire sarà invitato a unirsi ai balli.

 

Coinvolte in questa edizione anche le portinerie di comunità, ideate e gestite dalla Rete italiana di cultura popolare. La Portineria di Porta Palazzo, la Portineria I Giardini sulla Dora e la Portineria di Borgo San Paolo si inseriranno nel programma di Circoscrizioni in mostra organizzando, tra le 11 e le 17, attività e laboratori per famiglie, adulti e bambini, progettate anche con l’aiuto degli abitanti dei tre territori.

 

Per l’occasione il Bibliobus delle Biblioteche civiche torinesi, che da cinque anni trasporta in giro per la città libri, computer e connettività Wi-Fi, effettuerà due soste straordinarie. Dalle 10 alle 13 la biblioteca itinerante della Città di Torino sarà in piazza Eugenio Montale, nei pressi delle Officine Caos – Casa del Quartiere Vallette, mentre dalle 15 alle 18 sarà in via Osasco 19 A, vicino alla Portineria di comunità di Borgo San Paolo, per raccontare i progetti di trasformazione delle biblioteche all’interno del Piano Integrato Urbano e delle progettualità strategiche del PNRR, come la nuova Biblioteca civica Centrale.

 

Circoscrizioni in mostra è un progetto della Città di Torino, nato su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino con il partner Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la Rete delle case del quartiere, GTT, ATTS, Rete italiana di cultura popolare, Fondazione Contrada e Biblioteche civiche torinesi e con la partecipazione delle otto Circoscrizioni della città. Nel complesso coinvolgerà più di 60 enti e organizzazioni per offrire a tutti i cittadini quasi 50 eventi, con 29 appuntamenti nelle case del quartiere, 8 performance sul tram teatro, 3 attività organizzate dalle portinerie di comunità e 8 flash mob di ballo nelle otto circoscrizioni.

Hanno aderito a Circoscrizioni in mostra 2023: AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio – Sezione Piemonte Valle d’Aosta), Assemblea Teatro Associazione, Associazione Artistico Culturale Ippogrifo, Associazione Culturale Choròs, Associazione Culturale Interludio, Associazione Monginevro Cultura, Associazione Sportiva Dilettantistica Primo Passo, Associazione Treno della Memoria e Centro Studi Deportazione e Resistenza A. Roncaglio, Atelier Teatro Fisico Philip Radice, CAP10100 – ASSOCIAZIONE TEATRALE ORFEO, Centro Documentazione Storica Circoscrizione 5, Centro Studi Cultura e Società, Comitato Culturale Negarville, Compagnia dei Saltapasti, Compagnia3001, Cooperativa Sociale L’Arcobaleno + Ass. di Famiglia, Coordinamento Associazioni Musicali di Torino, FormEduca Aps, Gli Artimani Aps, Guitare Actuelle, Kaninchen-Haus Aps, Libreria Belgravia Torino – Via Vicoforte 14/d, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Misteria APS, Orchestra Filarmonica di Torino, PAV Parco Arte Vivente, Piemonte Cultura APS, Quinta Tinta Aps, TeatrAzionE asdpsc, Teatro e Società, Volerelaluna ODV.

Carceri, il ruolo delle Regioni

Richiamare l’attenzione dei rappresentanti delle istituzioni sui compiti loro affidati in materia di gestione dell’esecuzione penale. È questo l’obiettivo dell’incontro Carcere: il ruolo delle Regioni, che si è svolto nel pomeriggio al Circolo dei lettori di Torino, promosso dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano in collaborazione con la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali in concomitanza con il Festival delle Regioni.

“Come garanti delle persone detenute che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita, di lavoro e di dignità delle comunità penitenziarie – ha sottolineato Mellano – sentiamo la necessità di richiamare l’attenzione dei rappresentanti istituzionali e dell’opinione pubblica ai compiti che il quadro normativo vigente, fin dal 1975 e spesso in modo esclusivo, mette in capo alle Regioni nella gestione del carcere contemporaneo”.

“Le Regioni hanno un ruolo imprescindibile nell’esecuzione penale – ha spiegato – e i detenuti hanno diritto soggettivo ad essere trattati dignitosamente, curati e istruiti”.

Il portavoce della Conferenza nazionale Stefano Anastasia ha denunciato che la situazione carceraria è difficile a causa del sovraffollamento e che nel 2022, con 85 suicidi, si è toccato il record degli ultimi vent’anni.

“Per promuovere occasioni di rieducazione – ha aggiunto – occorre sviluppare politiche territoriali capaci di dar vita a percorsi nei quali le Regioni devono farsi parte attiva. Da esse, infatti, dipendono per esempio l’assistenza sanitaria e le politiche sociali e del lavoro. Fondamentale, inoltre, è la capacità della società civile di accogliere e di aiutare i detenuti a reinserirsi”.

Emilia Rossi del Collegio dei Garante nazionale ha evidenziato “la presenza di gravi carenze, soprattutto in ambito sanitario, dove le Regioni, concordando linee comuni in Conferenza delle Regioni, potrebbero essere decisive. Regioni, enti territoriali e società civile possono inoltre offrire un importante contributo in tema di opportunità di vita, di reinserimento lavorativo, di istruzione e formazione a chi esce dal carcere”.

“Va infine preso atto – ha concluso Rossi – che il rischio suicidario aumenta nel momento del rientro in società, una disperazione comune a molti ex detenuti, legata al mancato inserimento nella vita reale”.

Sono inoltre intervenute la vicerettrice dell’Università di Torino Laura Scomparin e il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Rita Monica Russo.

Erba alta nei parchi e manutenzione verde pubblico a Torino, il Comune promette nuove risorse

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Nella seduta di ieri del Consiglio Comunale è stata discussa l’interpellanza generale “Torino è una giungla” (primo firmatario: Pierlucio Firrao – Torino Bellissima), presentata per sapere come Sindaco e Giunta Comunale “intendono migliorare la situazione riguardante la manutenzione del verde e in che modo, attraverso quali interventi e impiego di risorse umane ed economiche”.

Torino è una giungla: lo dice la cittadinanza intera – ha denunciato Pierlucio Firrao – Torino Bellissima) – con strade pericolose per il verde che avanza e giardini con erba altissima e pieni di rifiuti. È una situazione che non può essere la normalità – ha detto – e che richiede un maggior numero di sfalci dell’erba e più risorse.

In risposta, l’assessore al Verde Pubblico Francesco Tresso ha precisato che la competenza è suddivisa tra la Divisione Verde e Parchi e le Circoscrizioni. Ha quindi spiegato che dei 130 km quadrati su cui si estende la città, 21 sono occupati da aree verdi pubbliche (il 16%), con 16 mq di verde pubblico per ogni abitante: uno dei valori più elevati nelle grandi città italiane – ha sostenuto. Ci sono poi 257 aree giochi e 53 aree cani, oltre a una trentina di parchi cittadini.

Ha però denunciato che dalla fine degli Anni Novanta c’è stato un depauperamento di risorse. All’epoca – ha detto – erano in servizio circa 300 giardinieri comunali, nel 2004 un centinaio, ora sono 35.

Ha quindi rivendicato un aumento delle risorse da parte di quest’Amministrazione, invertendo il trend.

Ha poi spiegato che nel 2023 è stato messo a bilancio per le 8 Circoscrizioni una cifra di poco superiore ai 2 milioni di euro e che ad agosto c’è stato un incremento di ulteriori 500 mila euro, arrivando a una somma di 2.588.000 euro.

L’anno scorso – ha detto – il prima sfalcio è partito a maggio, in ritardo, per questioni amministrative, ma anche atmosferiche, con piogge sopra la media stagionale. Quest’anno – ha affermato – è stato già terminato il secondo sfalcio e il terzo è previsto entro la fine dell’anno.

Infine, ha evidenziato che da questa estate è stato avviato un Tavolo di coordinamento cittadino per il verde orizzontale insieme ad Amiat e Gtt. La cabina di regia – ha precisato – presidia tutti gli interventi sulle aree verdi, per conoscere ampiezza e omogeneità di sfalcio e manutenzione e per favorire una maggiore flessibilità operativa e meglio definire le priorità.

Ha quindi annunciato che nel 2024 le risorse saranno allineate con l’anno in corso e che entro fine anno saranno ultimate le gare di appalto, con una gara divisa in 4 lotti. È anche previsto un lotto “centrale”.

Ha anche detto che verrà riattivata l’Agenda del Verde per informare la cittadinanza sugli sfalci, con cadenza quindicinale, e che si sta cercando di coinvolgere ulteriormente i privati per la manutenzione delle aree verdi.

Nel dibattito in aula, il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha sottolineato come la città sia invasa dalle erbacce, evocando il salgariano “I misteri della Jungla Nera”, e si è chiesto se davvero sia così difficile programmare gli interventi di sfalcio, elencando le criticità in varie zone. Iannò ha quindi accusato assessore e maggioranza di essere latitanti nei confronti dei problemi della città.

Da parte sua, Giuseppe Catizone (Lega) ha evidenziato come gradirebbe che alle parole seguissero i fatti, ironizzando sul fatto che la maggioranza abbia dovuto riunirsi per capire che ci sono erba alta e buche. Per il consigliere è evidente come occorrano più stanziamenti per lo sfalcio, anche assumendo giardinieri.

Andrea Russi (M5S) ha affermato che l’incuria e il degrado del verde pubblico sono un problema, ma quello principale è costituito dalla mancanza di visione da parte della maggioranza e del sindaco, i quali – ha aggiunto – non hanno evidentemente simpatia per i parchi, vedasi Meisino e Pellerino.

Per Domenico Garcea (Forza Italia) Torino è una giungla, con erba alta oltre un metro. E sono sempre più numerose – ha affermato – le segnalazioni dei torinesi inferociti a causa del degrado di quartieri, marciapiedi, piste ciclabili e pensiline. Nei mesi scorsi – ha aggiunto – la maggioranza ha rivendicato con orgoglio lo stato di abbandono di strade, piazze e giardini con la necessità di tutelare la biodiversità e aumentare la resilienza climatica: uno straordinario esempio di delirio ecologista – ha concluso – che confonde la nostra città con l’Amazzonia.

Per Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) definire Torino una giungla è un’iperbole che trova però una sua ragione nella realtà di una città invasa per tutta l’estate dall’erba alta. Non si aspettava oggi – ha detto – le scuse di Tresso, ma nemmeno che non riconoscesse di avere avuto un problema con lo sfalcio del verde: un “totale fallimento” non soltanto gli elettori del centrodestra, ma per i torinesi tutti. Se poi l’erba alta è stata una scelta consapevole nel segno della biodiversità – ha rincarato – sarebbe un errore ancora più grave, perché il tema della biodiversità nulla ha a che vedere con lo sfalcio dell’erba e le graminacee alte due metri.

Secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) la manutenzione del verde, nell’ottica di preservarlo, deve fare i conti con le mutate condizioni climatiche, utilizzando un sistema più flessibile. Sulla questione della biodiversità, ha respinto le polemiche, ricordando come l’assessore regionale Marnati abbia stanziato 20 milioni di euro per la creazione di corridoi ecologici in aree urbane e la tutela della biodiversità e degli insetti. Secondo la consigliera, la biodiversità in ambito urbano è importante da tutelare, per contrastare la crisi climatica.

Nadia Conticelli (PD), evidenziando come il taglio dell’erba sia un tema complesso, ha sottolineato come questa Amministrazione si sia concentrata sui progetti di visione, che vanno tenuti insieme alla quotidianità. È cambiata la percezione del verde da parte della cittadinanza – ha sostenuto – e c’è una nuova sensibilità, è cambiato il clima, sono cambiate le specie delle erbe. Per questo, ha osservato, sono accolti con favore la costituzione di una cabina di regia, la realizzazione di un appalto in tempi brevi e gli aspetti comunicativi della programmazione.

Secondo Tiziana Ciampolini (Torino Domani), sono necessarie risorse aggiuntive, poiché l’aumento delle temperature aumenta i costi di gestione del verde. Ha quindi valutato positivamente l’avvio di un coordinamento.

Per Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) il tema del verde è da affrontare in modo costruttivo. Il problema non viene negato e anzi sono stati previsti un aumento di risorse, un tavolo di coordinamento e un lotto unico centrale. Servono strumenti flessibili – ha concluso.

Secondo Claudio Cerrato (PD) la cifra stanziata è insufficiente, ma con gli incrementi le risorse potrebbero essere abbastanza. È però necessario – ha concluso – lavorare perché lo sforzo della Città, immane, sia adeguato alle necessità.

Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) occorre dare priorità ad alcune aree, come quelle giochi, tralasciandone altre, come le rotonde.

Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha ribadito di aver ricevuto numerosissime segnalazioni da cittadine e cittadini e che bisogna cercare di avere almeno uno sfalcio in più durante l’anno, per ridurre il malcontento.

Ironizzando su chi ha parlato di giungla urbana, Pierino Crema (PD) ha sostenuto che l’assessore ha tracciato un quadro preciso della situazione e delle difficoltà di bilancio. Per il consigliere, occorre evitare strumentalizzazioni e superare la vulgata secondo cui Torino avrebbe sostituito le fabbriche con condomini e supermercati, mentre invece sono state realizzatnuovi spazi di verde pubblico.

Infine, Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha sottolineato come l’ampio dibattito sia stato il riflesso della grande sensibilità da parte di cittadini e cittadine su questo tema, augurandosi maggiori stanziamenti per la manutenzione di prati e aiuole, con una seria presa di coscienza del problema.

Nella replica, l’assessore Francesco Tresso ha affermato che la città merita attenzione particolare alla cura dell’erba e che sono stati messi in atto accorgimenti che porteranno a risultati. Stiamo lavorando sul bilancio – ha concluso – e la questione viene affrontata seriamente, anche per quanto riguarda l’organizzazione e le metodologie di intervento.