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Un milione e mezzo di euro a Bardonecchia, primo passo per il ristoro dei danni

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale evento meteorologico verificatosi il giorno 13 agosto a Bardonecchia, con lo stanziamento di 1.510.000 euro.

Ho sentito telefonicamente questa mattina il ministro della protezione civile Nello Musumeci che ho voluto ringraziare per l’attenzione dimostrata nei confronti del Piemonte. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di emergenza per Bardonecchia ed un milione e mezzo di euro: il primo passo per risarcire i tanti danni subiti dalle infrastrutture pubbliche e dai cittadini a causa della colata di fango che si è abbattuta sul paese”- afferma soddisfatto il Presidente Alberto Cirio.

I tecnici regionali, in stretta collaborazione con quello del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, hanno effettuato sopralluoghi subito dopo l’evento per circostanziare le misure necessarie al ripristino dei luoghi.
“Il riconoscimento dello stato d’emergenza ci era stato garantito fin dalle prime ore dal capo dipartimento della Protezione Civile Curcio, che ringrazio per la consueta vicinanza. Ora arriva il riconoscimento formale dal parte del Governo. Per la città di Bardonecchia è stato sicuramente un evento difficile che ha condizionato la stagione estiva, ma anche fin da subito il sistema di Protezione civile si è immediatamente mobilitato per prestare la prima assistenza al Comune. Non ci sono state vittime e quando si verificano eventi di questa portata è davvero la cosa più importante”- dichiara l’Assessore alla Protezione Civile, 
Marco Gabusi.
Per quanto riguarda i danni a opere assicurabili, come le auto e i tetti, la Regione ha approvato lunedì scorso una norma che consentirà di riconoscere, in caso di eventi atmosferici di particolare gravità, un rimborso forfettario per i beni danneggiati, anche in assenza di copertura assicurativa.”
“Una buona notizia dopo settimane veramente dure. Ringrazio il Governo tutto per l’impegno dimostrato nei nostri confronti. E ringrazio la Regione Piemonte, il presidente 
Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi che, fin dalle prime ore dopo gli eventi del 13 agosto, non hanno mai mancato di farci sentire il loro appoggio ed il loro aiuto. Da parte nostra continuiamo a lavorare incessantemente per ripristinare la situazione e portare a termine gli interventi di sicurezza, in modo da essere pronti al meglio ad accogliere la stagione invernale. Stiamo, inoltre, progettando interventi che aiutino a mitigare il rischio residuo e rendano la località sicura per residenti e turisti.” afferma il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti.

Torino: donna muore carbonizzata nel rogo del suo appartamento

Una donna anziana è morta carbonizzata in un appartamento al civico 157 di lungo Po Antonelli a Torino. L’alloggio è andato in fiamme probabilmente per lo scaldaletto elettrico lasciato acceso dal figlio della vittima. Sono intervenuti i sanitari del 118 i vigili del fuoco e i carabinieri, ma per la donna non c’è stato nulla da fare. Il figlio si è ustionato non gravemente.

Non si avevano più sue notizie. Trovato riverso a terra senza vita in casa

E’ è stato trovato senza vita nel suo appartamento di Pavignano, nel Biellese. Sono stati i residenti della zona a dare l’allarme: non vedevano più da giorni il 63enne. Sul posto i Vigili del Fuoco e il personale del 118 ma sanitari hanno potuto solo constatare il decesso, avvenuto molto quasi certamente  per cause naturali.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Arrestati in due per furto di 1.350 litri di gasolio

 

Numerosi servizi sono stati predisposti dalla Polizia di Stato per contrastare il fenomeno dei furti di carburante ai danni di mezzi pesanti parcheggiati, durante le soste notturne, nelle piazzole di sosta e nelle aree di servizio lungo le arterie autostradali piemontesi e valdostane.

Il fenomeno ha attivato specifiche attività di indagine delle diverse unità investigative specializzate della Polizia Stradale coordinate dalla Squadra di P.G. del Compartimento di Torino.

I controlli, intensificati anche sotto l’aspetto preventivo, hanno consentito alle pattuglie di vigilanza autostradale, in questo caso della Sottosezione Polizia stradale di Torino, di intervenire nella notte del 18 ottobre scorso, ed arrestare due romeni colti mentre stavano perpetrando i furti.

Erano le ore 04:30 quando la pattuglia in servizio sulla tangenziale di Torino, nel transitare all’interno dell’area di servizio “Beinasco sud”, notava la presenza di un autocarro Iveco Daily di colore bianco, in sosta tra i mezzi pesanti con a bordo un uomo ed una donna, apparentemente intenti a dormire.

Il mezzo in questione, segnalato come sospetto dall’attività di polizia giudiziaria della Sottosezione di Novara Est e di Torino, che da qualche tempo avevano avviato le indagini, veniva quindi individuato dai poliziotti che procedevano subito al controllo degli occupanti, due cittadini rumeni, e del veicolo, da cui peraltro proveniva un forte odore di gasolio.

All’interno del vano di carico del furgone gli operatori constatavano la presenza di 2 cisterne contenenti rispettivamente 700 e 650 litri.  Una di esse era ancora collegata ad un tubo in gomma a sua volta collegato ad una pompa alimentata da 2 batterie, azionabile dall’interno della cabina, unitamente ad altri tubi in gomma utilizzati come prolunghe.

Un’immediata ispezione dell’area circostante consentiva di accertare che 3 autoarticolati presentavano i tappi dei rispettivi serbatoi divelti o comunque forzati, e in corrispondenza degli stessi erano rilevate, sui serbatoi o sull’asfalto sottostante, tracce fresche di gasolio.

Gli autisti dei mezzi pesanti, che non si erano accorti di nulla, venivano svegliati dai poliziotti e, dopo aver constatato effettivamente   ammanchi di diverse centinaia di litri di gasolio dai serbatoi dei loro mezzi, formalizzavano sul posto le denunce e querele per i patiti furti.

Per quanto sopra, essendo evidente che gli stessi avessero poco prima commesso i furti e stessero ancora operando attivamente per commetterne altri, si procedeva ad arrestare i due cittadini romeni che attualmente si trovano preso la casa circondariale “Lo Russo Cutugno” di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari. Vige, pertanto, la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

Cpr chiuso e lavoratori licenziati

INTERVIENE SINDACATO SNALV CONFSAL CHE TROVA SOLUZIONE TAMPONE E SI APPELLA AL GOVERNO PER RIPRISTINO STRUTTURA

 Riceviamo e pubblichiamo / Torino, 24 ottobre 2023 –Nonostante le dichiarazioni del Governo, tradotte in un recente decreto legge, sull’immediata apertura di nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio (i cosiddetti Cpr)- ritenuti essenziali per fronteggiare l’ondata di sbarchi che ha superato quota 140mila arrivi da gennaio- la struttura di Torino rimane chiusa da oltre sette mesi, in seguito a un incendio divampato e i lavoratori sono stati licenziati. A denunciare la situazione è il sindacato autonomo Confsal e la sua federazione di categoria Snalv Confsal che parla di licenziamento dei dipendenti, dovuto all’impossibilità di richiedere altri ammortizzatori sociali, allo scadere del periodo di Cassa Integrazione applicata.

“Abbiamo più volte sollecitato il Ministero competente a fornire informazioni su un possibile ripristino delle attività. Tuttavia, non è mai giunta una risposta, rendendo di fatto impossibile prevedere il reintegro dei lavoratori” dichiara il Segretario regionale Snalv Confsal, Giuseppe Arceri.

Nello specifico, lo scorso 16 settembre sono scadute le 26 settimane di Fondo d’integrazione salariale (F.I.S.) che l’ Ente gestore della struttura (ORS) poteva richiedere all’INPS. A causa della situazione di stallo, nessun altro ammortizzatore sociale poteva essere richiesto dall’azienda che, di conseguenza, in data 11 ottobre ha avviato la procedura di licenziamento collettivo.

“Snalv Confsal aveva pre-allertato le istituzioni del rischio licenziamento già lo scorso maggio – dichiara la rappresentante Sindacale Snalv in azienda, Sabrina Carrera –  purtroppo nessuno si è assunto qualsivoglia responsabilità: ancora oggi, non si sa quando la struttura potrà riaprire e quali lavoratori potranno garantire il servizio. Noi ci auguriamo che non venga disperso il bagaglio di competenze ed esperienza già maturato dai dipendenti dell’Ente gestore”.

Il sindacato ha compiuto ogni possibile sforzo per tutelare i lavoratori “in uscita”: grazie all’accordo sottoscritto il 18 ottobre, l’azienda si è impegnata a erogare 32 giorni di integrale retribuzione, successivamente alla scadenza della cassa integrazione, l’indennità di mancato preavviso (che va dai 15 ai 40 giorni di retribuzione, in base ai livelli di inquadramento), il T.F.R. in un’unica soluzione entro il prossimo 31 dicembre, un’ulteriore somma a titolo transattivo. Al tempo stesso è stata prevista l’estensione del diritto di precedenza a 12 mesi dalla data di recesso.

“A questo punto- chiede Snalv Confsal- ci aspettiamo una risposta veloce da parte del Governo, in modo da poter conoscere le sorti del Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino”.

Cirio e Lo Russo credono ancora nel “sogno olimpico”. Al Governo il progetto del bob a Cesana

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco della Città metropolitana di Torino Stefano Lo Russo hanno trasmesso al Governo e al Coni la documentazione necessaria per dimostrare la piena fattibilità del recupero strutturale della pista di Cesana per disputarvi le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali 2026.

Illustrando i contenuti dei documenti, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha evidenziato che “è importante comunicare al mondo che l’opportunità c’è spendendo la metà dei soldi previsti. Ho apprezzato che il Governo abbia deciso di esperire la possibilità di utilizzo del nostro impianto prima di andare fuori dai confini nazionali. Lo studio della Fondazione XX Marzo è molto dettagliato sotto il profilo tecnico-finanziario e il faldone comprende anche una relazione del professor Giuseppe Perro, presidente dell’Ordine Ingegneri di Torino, e un’ipotesi seria, credibile e di prospettiva per l’utilizzo sportivo dell’impianto anche dopo le Olimpiadi, per la quale abbiamo lavorato in queste settimane, Insomma, stiamo, in modo concreto cercando di rimediare a un errore del passato che questo territorio ha fatto, che è stato quello di rinunciare alle Olimpiadi. Fin dal primo giorno del mio insediamento abbiamo lavorato per rimetterci in corsa”,

Il sindaco Lo Russo ha affermato che “i documenti dimostrano la fattibilità tecnica nei tempi necessari con costi inferiori. Sarebbe davvero un peccato se il Governo rinunciasse a riqualificare un impianto italiano per spostare le gare all’estero. Se compatti siamo più forti e aiutiamo a prendere le decisioni giuste. Ma siamo combattivi e tenaci e non ci facciamo scoraggiare”.

Per il presidente della Fondazione XX Marzo Francesco Avato “Cesana ha solo bisogno di essere ammodernato, tutto è in buono stato e facilmente recuperabile. La pista è molto tecnica ed ha continuato l’attività con il pistino di spinta fino all’ultima stagione. Sul piano della sostenibilità energetica ed ambientale abbiamo previsto un parco fotovoltaico grazie alla buona esposizione solare e produrremo il freddo in maniera ecocompatibile”.

Infine, il sindaco di Cesana Roberto Vaglio ha ricordato che “quando il bando di Cortina andò deserto ci dicemmo d’accordo a recuperare l’unico impianto che potrebbe esistere in Italia e abbiamo aderito al progetto con grande entusiasmo”.

A sostenere l’ipotesi di riattrezzare la pista di Cesana anche il direttore tecnico della nazionale bob
e skeleton Maurizio Oioli: “Vorremmo avere un impianto in Italia. L’idea di andare all’estero ci ha
lasciati senza parole. Pensare di gareggiare di nuovo su questa pista sarebbe fantastico e poterci allenare su una pista in casa sarebbe un aiuto anche per far crescere le nostre discipline. Contare su un impianto che proseguirà anche nel post olimpico cambia le prospettive e ci permette di fare progetti a lungo termine”.

I dehors della movida torinese potranno chiudere già alle 22

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Con le modifiche ai Regolamenti 388 e 329 approvate oggi dal Consiglio comunale la Città potrà anticipare gli orari di chiusura dei dehors sino alle ore 22 nelle zone caratterizzate da afflusso rilevante di persone anche in modo differenziato nella stessa area con l’obiettivo di riportare entro la soglia di tollerabilità le emissioni delle fonti rumorose; i titolari degli esercizi dovranno esporre all’ingresso l’indicazione della capienza massima consentita all’interno dei dehors o dei padiglioni.

“Grazie all’approvazione di queste due delibere – ha spiegato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – si perfeziona il percorso avviato dalla Città lo scorso maggio nel dare attuazione al piano di governo della notte su cui da mesi lavorano assessorati e settori della città insieme ai comitati, alle associazioni di categoria e alle circoscrizioni. L’obiettivo è sempre lo stesso: limitare i disagi causati dalla vita notturna per individuare un equilibrio tra il diritto al riposo e le necessità di imprenditori e clienti che animano questo settore economico.” 

Per ridurre la rumorosità dei locali di San Salvario, Santa Giulia, Vanchiglia e tra piazza Vittorio e corso Regio Parco i nuovi esercizi che apriranno non potranno avere una superficie interna inferiore a 75 metri quadrati anziché gli attuali 50; la norma non sarà retroattiva e riguarda l’apertura di nuove attività o il trasferimento degli esercizi all’interno delle aree. I locali in queste zone avranno l’obbligo di avvalersi di personale di sala formato e identificabile con pettorine per un’azione di invito a correggere o rivedere determinati comportamenti e fornire informazioni e assistenza alla clientela secondo un protocollo operativo concordato tra la Città e le Associazioni di categoria da stipulare entro novanta giorni con l’obiettivo di salvaguardare gli obblighi di legge in materia di somministrazione di alcolici. 

Gli atti approvati dalla sala Rossa sono stati esaminati dalla Commissione Lavoro a settembre e ottobre in due specifiche sedute dedicate al tema.

Nasce l’Associazione “New AbilitJ” Juventus Official Fan Club

E’ stata presentata la neonata Associazione “New AbilitJ” Juventus Official Fan Club (presieduta dal dottor Maurizio Beatrici – Direttore della Neuroriabilitazione della Città della Salute di Torino), alla presenza del Presidente della Juventus Football Club Gianluca Ferrero, del Presidente Alberto Cirio, dell’Assessore Maurizio Marrone e del Direttore generale Giovanni La Valle. Sono state presentate anche le iniziative correlate alla nascita di questo nuovo Fan Club. Sarà un programma innovativo di riabilitazione neuromotoria basato sulla multisensorialita, sostenuto dall’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Piemonte e rivolto ai pazienti dell’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino che si apprestano ad affrontare la loro nuova vita fuori dall’ospedale dopo importanti interventi chirurgici, a volte molto sofisticati e complicati, o dopo un lungo iter riabilitativo e mesi di rianimazione per grave cerebro – mielolesione.
Il programma prevede tutta una serie di sollecitazioni sensoriali, che sono ritenute fondamentali per l’inserimento nella società e che i malati riceveranno durante la degenza. Il graduale riavvicinamento a suoni, luci, colori, odori ed emozioni sensoriali che solo la vita extra ospedaliera puó dare è cio che si ritiene debbano rivivere.
Riconosciuta come Juventus Official Fan Club, l’Associazione avrà anche l’opportunità di coinvolgere all’Allianz Stadium i pazienti dell’Unità Spinale Unipolare – CTO, facendo vivere loro le emozioni, i suoni e le luci della squadra bianconera.
Saranno organizzate visite a Zoom, all’insegna di natura, animali e vegetazione. Zoom è il primo bioparco immersivo d’Italia: 160.000 mq per oltre 84 specie animali in 10 habitat che riproducono fedelmente luoghi naturali, grazie al suo presidente Andrea Ferrero.
E poi “L’Immaginazione guidata”: un corso che sarà tenuto in sede da Elio De Grandi, il famoso Mago Alexander, che ci porterà alla scoperta dell’inconscio nella nostra quotidianità.
Dunque mutuando una delle frasi più belle e significative dell’inno juventino: “Solo chi corre può, fare di te quello che sei” nasce lo spirito di newability che si prefigge di far correre, ognuno con le proprie nuove forze e abilità, al fine di accompagnarli “fino alla fine” a vivere una vita diversa da quella vissuta in precedenza, forse piu faticosa ma VIVA e ancora piena di emozioni!

La Corsa dei Santi presentata a Roma

Sarà presentata il 31 ottobre la Corsa dei Santi a Roma
Quest’anno è a sostegno dei ragazzi della Guinea Conakry

SMS solidale con Missioni Don Bosco per finanziare il progetto
di un polo sportivo nel plesso scolastico Don Bosco a Kankan

La 15ma edizione della Corsa dei Santi, evento podistico con partenza e arrivo in Piazza San Pietro in Vaticano mercoledì 1 novembre, è dedicata a un progetto di sviluppo sociale attraverso lo sport in Guinea Conakry, nella città di Kankan.

Lo propone Missioni Don Bosco, la onlus di Torino-Valdocco che sostiene i missionari salesiani nel mondo.

La conferenza stampa di presentazione si terrà

martedì 31 ottobre alle ore 11:00
alla Sala Benedetto XVI del Pontificio Collegio Teutonico Vaticano
(nei pressi dell’Aula Nervi).

con la partecipazione di don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, e di Roberto De Benedittis, presidente di ACSI Italia Atletica, ente organizzatore della manifestazione sportiva.

All’evento del 1° novembre parteciperanno le campionesse Fiona May (testimonial di Missioni Don Bosco), Sara Simeoni e Danielle Madam.

Un’agorà di servizi per rafforzare le Università Europee

 

L’Unione Europea finanzia il primo progetto collaborativo tra due Alleanze

di Università Europee al fine di migliorare le collaborazioni fra atenei e istituti europei

 

Il progetto aUPaEU- A University Partnership for Acceleration of European Universities, beneficerà di un finanziamento di 3.4 milioni dalla Commissione Europea nel contesto del bando European Research Area. Il fine sarà lo sviluppo di servizi che facilitino ed accelerino le attività delle Alleanze Universitarie, consorzi, atenei e istituti europei. Muovendo dal concetto greco dell’agorà, il progetto realizzerà uno spazio condiviso nel quale tutti gli utenti coinvolti potranno offrire e avvalersi di questi servizi di accelerazione, condividendo le proprie conoscenze e competenze. Uno spazio che risulterà accessibile, variegato e inclusivo.

L’obiettivo principale di aUPaEU è in sostanza quello di convogliare in un’agorà di accelerazione metodologie, piani di sostenibilità, servizi di coaching e tecnologie digitali per fornire ad Alleanze Universitarie, consorzi, atenei e istituti europei strategie di R&I integrate, condivise e a lungo termine. Sei le aree principali del progetto: capacità; condivisione di infrastrutture e di risorse; attrattività dei percorsi di ricerca; collaborazione con l’ecosistema degli attori coinvolti nella R&I; open science; impatto sociale; parità di genere.

Per Jesús Alcober, Professore all’Universitat Politècnica de Catalunya e Coordinatore del progetto: “Gli sforzi collaborativi dei partner aUPaEU hanno l’obiettivo di costruire e impiegare modelli di servizi di accelerazione da condividere con istituzioni simili, in particolare quelle che si trovano in Paesi in crescita, favorendo l’applicazione dei risultati dei progetti UNITE.H2020 e EPICUR-Research e la loro esperienza collettiva all’interno di Alleanze Universitarie, consorzi, atenei e istituti europei”.

 

aUPaEU si basa sulla collaborazione di due Alleanze Europee che si trovano sotto la European Universities Initiative, ovvero Unite!  e EPiCUR. Cinque saranno le Università coinvolte, spaziando dall’Est all’Ovest dell’Europa: sul versante Unite!, Universitat Politècnica de Catalunya · BarcelonaTech, compresa IThinkUPCGrenoble INP – UGA Institut d’ingénierie et de management e Politecnico di Torino; per EPiCUR, Uniwersytet im. Adama Mickiewicza w Poznaniu e Karlsruher Institut für Technologie (KIT).

Tutti i risultati del progetto dipenderanno dagli sforzi collaborativi delle cinque importanti Università, che condividono una vasta esperienza in merito alle reti e Alleanze Europee: tale agorà sarà pertanto validata dagli utilizzatori e stakeholder delle due Alleanze, con l’intento di costituire un vero e proprio modello per altre organizzazioni.

“aUPaEU ci dimostra che le Alleanze Europee sono in grado di consolidare idee e collaborazioni tra le Università coinvolte, creando sinergie con ulteriori Alleanze. I servizi di accelerazione sviluppati dal progetto rafforzeranno le trasformazioni di R&I attualmente in corso nell’Alleanza Unite!, grazie alle attività pilota del suo progetto H2020”, dichiara Roberto Zanino, Key Liaison Officer per Unite! e coordinatore di UNITE.H2020 al Politecnico di Torino.

“Tutte le Università Europee lavorano a soluzioni innovative negli ambiti della ricerca, dell’insegnamento, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Grazie ad aUPaEU, i partner di queste due Alleanze hanno – per la prima volta in Europa – unito le proprie forze per fondere la loro conoscenza, la loro creatività e il loro potere” afferma Michael Zacherle del Karlsruhe Institute of Technology (KIT), che coordina il progetto EPICUR-Research SwafS e ha in ruolo di Liaison Officer per aUPaEU. EPICUR-Research si occupa di sviluppare un programma di ricerca condiviso affinché tutte le Università partner possano migliorare e rafforzare l’interazione tra scienza e società, con un focus sulle carriere dei giovani ricercatori.

Unite! ed EPiCUR

 

Unite! – University Network for Innovation, Technology and Engineering nasce dall’alleanza tra nove Università Europee, è strategica, agile e dinamica. Si basa sulla condivisione di valori, fiducia e della stessa visione. L’obiettivo di Unite! è essere un motore per la tecnologia e l’innovazione, un campus transeuropeo multilingue che vada a formare gli esperti della transizione digitale ed ecologica del futuro.

 

EPiCUR – the European University Alliance appartiene alla prima generazione di Alleanze Europee. Riunisce nove Università partner impegnate a creare un’Università Europea grazie all’impiego di un nuovo approccio che intensifichi la collaborazione tra atenei e istituti europei.