In un supermercato in via Ivrea a Biella un 55enne con precedenti penali è stato colto sul fatto dall’addetto alla vigilanza mentre nascondeva degli utensili da lavoro nella propria giacca dopo averli presi dallo scaffale. Nella successiva fuga ha aggredito l’addetto alla sicurezza colpendolo con un pugno. Arrivati i carabinieri il malfattore ha opposto resistenza fisica sferrando a un militare un pugno al volto ed un calcio alla gamba destra, prima di essere arrestato.
È stata inaugurata in corso Unione Sovietica 220 d la nuova sede del Centro Antiviolenza della Città di Torino. Lavorerà per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, in sinergia con gli altri Centri antiviolenza e gli sportelli dedicati presenti sul territorio, assicurando accoglienza e protezione in emergenza per le donne maltrattate e i loro figli.
“La terribile recente vicenda di Giulia Cecchettin ha scosso il Paese – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – e ci ha ricordato, nel modo più drammatico possibile, l’importanza di contrastare non solo il 25 novembre ma ogni giorno qualsiasi forma di violenza di genere. Per questo assume un’importanza ancora maggiore oggi inaugurare questa nuova sede per il Centro Antiviolenza della Città, che testimonia il nostro impegno concreto verso un fenomeno così odioso e ancora purtroppo presente all’interno della nostra società”.
Il Centro Antiviolenza della Città sarà un riferimento per tutte le donne che hanno necessità di chiedere aiuto sia attraverso il numero telefonico 1522, sia direttamente sul posto dove, in coordinamento con i servizi sociali territoriali, il Centro Relazioni Famiglie e il Progetto Aria potranno rivolgersi anche le vittime del recente fenomeno di cyber stalking.
Nonostante l’incessante lavoro sul fronte della prevenzione e del contrasto della violenza contro le donne gli episodi di soprusi e femminicidi sono in costante crescita e vedono vittime di tutte le età e le condizioni socio economiche.
Nel 2022 il Centro antiviolenza della Città ha registrato 758 contatti telefonici e ha preso in carico 202 donne vittime di violenza. Grazie ai colloqui personali, alla consulenza legale, al supporto psicologico ed educativo-sociale e all’ospitalità in case rifugio le donne vengono sostenute attraverso tutto il percorso di allontanamento dalla situazione di violenza, anche grazie al lavoro sinergico con il Terzo Settore.
Grazie ai nuovi spazi sarà ampliata la possibilità di accesso, di ascolto, di colloquio, di presenza, di relazioni. In continuità con il lavoro svolto in questi anni le operatrici specializzate del Centro opereranno, in concerto con la donna, per garantire tutela, messa in protezione, supporto sociale ed educativo mettendo a disposizione tutti gli strumenti di sostegno al reddito, di ricerca del lavoro e della casa che la rete di opportunità pubbliche e del privato sociale offre.
Continuerà ad essere assicurato il sostegno psicologico attraverso professioniste dipendenti dell’Amministrazione e il supporto legale grazia alla collaborazione con le associazioni, in particolare Telefono Rosa e Casa delle Donne.
Nel centro Antiviolenza sarà facilitato l’accesso alla consulenza in termini preventivi, all’orientamento, al contrasto della violenza sotto le varie forme, anche economica, attraverso l’accompagnamento all’attivazione dei sostegni previsti (reddito di libertà, l’assegno di inclusione) e l’inserimento in percorsi lavorativi.
All’interno del Centro troverà ospitalità il Servizio Fior di Loto dell’associazione Verba, con cui la Città opera in sinergia, unico in Italia, a supportare le donne disabili vittime di violenza attraverso l’offerta di sostegni educativi, piscologici, legali, sanitari. Un ambito specifico è inoltre riservato, in collaborazione con il Servizio LGBT comunale, alla realizzazione dei percorsi individualizzati di uscita dalla violenza e inclusione sociale rivolti a donne transessuali e transgender.
“Con la nuova sede la Città vuole dare un segnale forte di presenza sul territorio nella lotta alla violenza di genere. L’impegno dell’Amministrazione Comunale andrà oltre con la riapertura della Casa rifugio per garantire l’accoglienza in un luogo anonimo e la protezione rivolta a donne vittime di violenza, in particolare a coloro che vivono in condizioni di maggiore fragilità e vulnerabilità. Sarà un ulteriore tassello dedicato all’accoglienza nell’ambito di percorsi individualizzati per l’autodeterminazione in collaborazione con il privato sociale” ha dichiarato Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità.
Nelle scorse settimane la Città ha approvato le linee di indirizzo per avviare, in coprogettazione con il Terzo Settore e in stretta collaborazione e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, un percorso di sistematizzazione di tutte le risorse dedicate alle donne vittime di violenza, inserito nel Piano di inclusione cittadino, che consentirà la realizzazione di progetti personalizzati, di cui è un tassello fondamentale la casa rifugio che verrà riaperta anche con il contributo della Compagnia.
Un piano per tutelare fontane e monumenti all’aperto
Fontane, monumenti e opere d’arte collocate all’aperto sono un patrimonio prezioso, che arricchiscono le piazze, le vie e i parchi della nostra città, rendendola più bella da vivere e più attraente e interessante da visitare. Grazie a un accordo con la Fondazione 1563 per l’arte e la cultura di Compagnia di San Paolo, questi beni saranno presto sottoposti a interventi di manutenzione programmata e continuativa, per preservarli dal deterioramento causato dall’azione del tempo e dell’uomo. È quanto approvato dalla Giunta comunale nella seduta di ieri mattina, su proposta dell’assessora alla Cultura Rosanna Purchia.
Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo, vincitrice del bando PNRR-Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, sarà al fianco della Città di Torino nel progetto “Monumenti e fontane nello spazio pubblico della città di Torino. Beni collocati all’aperto: piani di manutenzione programmata e protocolli di gestione operativa”.
Obiettivo dell’intervento è la pianificazione degli interventi di conservazione, ma soprattutto la creazione e l’acquisizione di strumenti concreti che renderanno più facile, in futuro, la gestione del patrimonio culturale da parte del Comune di Torino. In particolare, la stesura di un protocollo dettagliato, efficace e sostenibile, che garantirà un’azione costante di ispezione e monitoraggio dei beni e la migliore gestione degli interventi di conservazione.
Il progetto prevede quattro fasi, in cui saranno coinvolte, oltre alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, anche la Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei beni culturali “La Venaria Reale” e la Fondazione LINKS, quest’ultima specializzata in Ricerca e Sviluppo (R&D) di progetti a contenuto altamente tecnologico.
La prima fase sarà fondamentale, poiché fornirà gli elementi per stabilire gli obiettivi, le attività, gli strumenti e gli output di ognuna delle fasi successive. Bisognerà innanzitutto ricostruire il quadro attuale delle risorse economiche, umane e tecnologiche e delle competenze a disposizione. Si dovrà poi definire lo stato di fatto dei beni oggetto dell’indagine, ricostruendo la storia conservativa di ognuno attraverso foto, documenti e relazioni, per poi individuare quali saranno oggetto dell’intervento.
La seconda fase sarà quella dello studio delle correlazioni tra il processo di degrado dei beni e i fattori ambientali e antropologici che ne sono la causa. Si potranno così ricavare i dati sulla vulnerabilità di ciascun bene e individuare le migliori tecnologie presenti sul mercato per rispondere ai bisogni identificati. Questa fase si conclude con la stesura del protocollo di gestione, che sarà poi applicato, in maniera sperimentale, nell’ambito di un progetto pilota.
Nella terza fase, di monitoraggio dei risultati ottenuti durante la sperimentazione, saranno apportate correzioni e modifiche al protocollo, per arrivare alla versione definitiva.
La quarta fase, infine, sarà quella della comunicazione e della condivisione con dei risultati dell’intero progetto, anche al fine di coinvolgere il pubblico nelle attività di conservazione, restauro e monitoraggio di edifici storici, paesaggi culturali e manufatti a forte valenza culturale.
Nel frattempo, prosegue l’impegno della Città nella tutela dei monumenti di interesse storico e culturale anche attraverso specifici interventi di manutenzione straordinaria. Sempre nella seduta di ieri mattina, la Giunta comunale, su proposta della Vicesindaca Michela Favaro, ha approvato il progetto esecutivo dei lavori che interesseranno la Chiesa della Gran Madre di Dio, di elevato pregio storico, che comprende elementi architettonici ed artistici che necessitano di un intervento di restauro. L’intervento in progetto si inserisce in una più ampia serie di manutenzioni ordinarie e straordinarie eseguite sull’edificio, che si sono susseguite negli anni per affrontare le criticità più urgenti e garantirne la sicurezza e la fruibilità. Al progetto di restauro saranno destinati 400mila euro.
DIFESA DEL SUOLO: OLTRE 16 MILIONI DI EURO PER 13 INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Sono 13 gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico finanziati grazie all’intesa tra Regione Piemonte e Ministero dell’Ambiente per oltre 16 milioni di euro, di cui 15,5 messi a disposizione dal Ministero e circa 900.000 dalla Regione.
«Grazie a queste risorse continuano gli interventi di messa in sicurezza e prevenzione del territorio che stiamo portando avanti in maniera coordinata tra Regione e Ministero – commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Difesa del Suolo Marco Gabusi – La collaborazione con gli uffici del ministro Gilberto Pichetto Fratin è costante e consente di proseguire con il piano di interventi per rendere il Piemonte più sicuro e protetto».
Saranno finanziati i seguenti interventi:
– con 4.015.000 euro i principali dissesti di versanti esistenti a Gavi (AL) tra il Forte e l’abitato;
– con 538.000 euro il secondo lotto della riduzione del rischio idrogeologico lungo i torrenti di Garbagna (AL);
– con 975.000 euro il consolidamento dell’abitato diRocca Grimalda (AL);
– con 3.200.000 di euro una serie di interventi sul fiume Orco in località Cascina Frera a San Giorgio Canavese e Foglizzo (TO);
– con 1.850.000 euro un argine a protezione dell’autostrada Torino-Pinerolo a Volvera (TO).
La mitigazione del rischio idraulico provocata dal torrente Chisola in località Tetti Rolle a Moncalieri sarà finanziata con 2.940.000 euro, di cui 2.235.270 del Ministero e 704.730 della Regione.
Il decreto comprende anche risorse necessarie per integrare gli extra costi, dovuti all’aumento del prezzo delle materie prime, di alcuni interventi già finanziati in precedenza:
– per lo scolmatore di Valperga (TO) si aggiungono 790.000 euro del Ministero e 60.000 della Regione ai 950.000 già disponibili;
– per il primo programma operativo di sistemazione del torrente Orco a Chivasso (TO) si aggiungono 760.000 euro del Ministero ai 4.500.000 euro già disponibili;
– per la sistemazione del torrente Rospart a Villar Pellice (TO) si aggiungo 42.800 euro del Ministero ai 2.150.000 euro già disponibili;
– per le arginature sul fiume Bormida ad Acqui Terme(AL) si aggiungono 422.000 euro del Ministero ai 328.000 già disponibili;
– per la sistemazione del torrente Pesio in corrispondenza del ponte di via Mondovì a Chiusa Pesio (CN) si aggiungono 250.000 euro del Ministero e 150.000 della Regione ai 3.250.000 già disponibili;
– per l’adeguamento degli argini del fiume Sesia aVercelli si aggiungono 400.000 euro del Ministero a 1.100.000 euro già disponibili.
RFI, Chieri tra le stazioni del circuito Sala Blu
Un ulteriore ampliamento per il circuito Sala Blu di Rete Ferroviaria Italiana. Entro dicembre, infatti, il servizio di assistenza gratuito dedicato ai viaggiatori a ridotta mobilità e con disabilità sarà disponibile in altre dieci stazioni. Si tratta degli scali, operativi da oggi, di San Candido, Treviglio, Colico, Forlanini, Chieri, Gemelli, Torre in Pietra-Palidoro, Frattamaggiore e San Giovanni Barra, ai quali si aggiungerà Aulla Lunigiana entro la fine di dicembre. A Casarsa e Orsa il servizio è già attivo da settembre.
In particolare, in Piemonte, da oggi il servizio Sala Blu è attivo nella stazione di Chieri.
Da inizio anno, sono stati circa 30.000 i servizi effettuati in Piemonte attraverso la Sala Blu di Torino Porta Nuova, che coordina le attività nelle 29 stazioni regionali del circuito PRM.
L’ampliamento del network, che quindi da dicembre può contare su 345 stazioni, è stato reso possibile grazie alla fornitura di nuovi dispositivi per la salita/discesa dal treno, ovvero carrelli elevatori e rampe da marciapiede per l’incarrozzamento.
Le nuove stazioni sono state individuate in base ad una serie di considerazioni connesse alle segnalazioni pervenute dai principali stakeholder del servizio (Associazioni, Istituzioni, Regioni) e nella logica di intercettare i maggiori bisogni della collettività. L’analisi delle priorità è stata condotta incrociando informazioni relative al contesto infrastrutturale e all’accessibilità nelle stazioni, integrandole con i dati territoriali raccolti all’interno di StationLand, l’innovativa piattaforma di local intelligence sviluppata da RFI per analizzare le relazioni esistenti tra le stazioni ed i contesti urbani che le ospitano. L’ampliamento del network Sala Blu non si ferma e continuerà anche il prossimo anno con l’inserimento di ulteriori nuove stazioni.
Dal 2011, da quando Rete Ferroviaria Italiana ha assunto il ruolo di station manager, sono stati oltre 3,6 milioni i servizi di assistenza erogati dalle sue Sale Blu. Nel solo 2023 i servizi operati da gennaio a novembre sono stati circa 372mila ed entro la fine dell’anno si stima di tornare ai consuntivi del 2019, quando è stato registrato il picco, con circa 408.000 interventi.
Infine, grazie a un investimento di circa 464 milioni di euro, RFI potrà migliorare l’accessibilità in ulteriori 81 stazioni che si aggiungeranno alle 264 che ad oggi risultano accessibili in autonomia da parte delle persone a ridotta mobilità. Tra gli interventi la realizzazione di rampe e percorsi pedotattili, l’installazione di ascensori e l’innalzamento dei marciapiedi ad altezza 55 centimetri dalle rotaie per agevolare l’accesso ai treni.
Azioni che dimostrano la costante attenzione di RFI nei riguardi delle persone a ridotta mobilità, un impegno che si declina attraverso molteplici azioni e novità introdotte nel corso degli anni per migliorare e semplificare la fruibilità del servizio.
RFI ha inoltre attivato nella sede centrale di FS a Roma la nuova Control Room Stazioni Nazionale, che affiancherà e collaborerà con le 15 Control Room territoriali, già impegnate nel monitoraggio costante di tutti gli impianti di stazione e nella loro gestione da remoto, grazie anche a un dialogo costante con la Sala Circolazione e le Sale Blu per l’assistenza alle persone a ridotta mobilità.
Sono in tutto circa 80 le persone che lavorano all’interno delle Control Room contribuendo, in particolare, ad alimentare il canale online Infoaccessibilità di RFI, dove è possibile verificare in tempo reale lo stato di funzionamento degli ascensori e delle rampe di accesso ai binari, completo di indicazioni sui tempi di ripristino. Questo servizio informativo, a beneficio soprattutto delle persone con disabilità e a ridotta mobilità, è stato sviluppato in ottemperanza a quanto previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) con la delibera 106/2018.
La Control Room Nazionale sarà impegnata anche nel monitoraggio delle performance tecniche e gestionali degli impianti, l’analisi delle anormalità di funzionamento.
L’operatività della Control Room Nazionale punta quindi al miglioramento degli aspetti manutentivi e gestionali relativi alle stazioni, proseguendo il percorso di customer centricity intrapreso da RFI in coerenza con il nuovo modello di stazione del futuro, intesa non solo come luogo di passaggio, ma anche come nodo intermodale e polo di attrazione.
La Regione Piemonte ha aderito alla richiesta del Ministero della Salute, nel corso dell’incontro con tutte le Regioni che si è svolto ieri, di attivare iniziative per facilitare ulteriormente l’accesso dei cittadini alla vaccinazione anti covid.
In queste ore la Direzione regionale dell’Assessorato, con il DIRMEI ed Azienda zero, sta inviando alle Asl, ai medici di medicina generale e ai farmacisti una circolare con le integrazioni delle indicazioni e le raccomandazioni.
In particolare, la Regione chiede alle Asl di organizzare degli open day già nel periodo pre-natalizio: le iniziative potranno avvalersi del nuovo vaccino ricombinante adiuvato Nuvaxovid autorizzato per l’immunizzazione dei soggetti di età pari o superiore a 12 anni.
“Il Piemonte prosegue il suo impegno nella campagna vaccinale e si conferma in prima linea nella capillarità che viene offerta a chi vuole vaccinarsi, grazie al coinvolgimento di medici di medicina generale, delle farmacie che sono già protagonisti da tempo della campagna vaccinale del Piemonte, come per altro auspicato ieri dalla cabina di regia nazionale. Abbiamo chiesto alle ASL di organizzare nei prossimi giorni open day per aumentare la copertura vaccinale che, non ci stancheremo mai di ricordarlo, è fondamentale soprattutto per le persone più anziane e fragili.”- dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi.
La campagna autunnale/ invernale partita a metà ottobre ha registrato ad oggi la somministrazione di 96.231 dosi, con una media di circa 12.000 dosi a settimana. Attualmente sono in giacenza 16.000 dosi ed altre 8.700 sono in arrivo.
Inizialmente rivolta alla fascia di popolazione over 60 e alle persone con elevata fragilità a rischio di complicanze, la campagna di vaccinazione anti covid, su richiesta della Regione, è stata estesa dal 23 novembre a tutta la popolazione.
Nelle scorse settimane la Regione ha attivato anche la modalità di prenotazione tramite piattaforma, che aveva caratterizzato le precedenti campagne vaccinali, per offrire ai cittadini un ulteriore canale di accesso al vaccino. Ora con gli Open day organizzati sul territorio si punta ad ampliare il numero delle persone che si sottopongono alla vaccinazione anti covid.
“Smartphone d’oro”, premiato il Comune di Chieri
SI AGGIUDICA IL PREMIO AMBIENTE
Il primo premio italiano dedicato alle migliori esperienze di comunicazione e informazione digitale della Pubblica Amministrazione
Anche il Comune di Chieri nell’albo dei vincitori dello Smartphone d’Oro 2023, ideato e organizzato dall’Associazione nazionale PA Social, la prima associazione italiana dedicata alla comunicazione e informazione digitale nella Pubblica Amministrazione.
A pari merito con il Comune di Milano, il Comune di Chieri ha vinto il premio ambiente con il video Rechiering.
Il premio è stato ritirato a Roma dall’assessora alla Comunicazione Antonella Giordano e dalle responsabili Flavia Silvestri e Rita Vanzo.
Il prodotto multimediale, realizzato dal Servizio Promozione del Territorio e Comunicazione, in collaborazione con la ditta LegVideo di Massimo Trombi e la dott.ssa Silvia Tabasso di SynThesi è solo un tassello di un piano integrato di comunicazione sviluppato per promuovere i progetti di rigenerazione urbana che hanno ottenuto i finanziamenti del PNRR.
Il mix di comunicazione prevederà il corretto equilibrio tra gli strumenti out of home e i social network.
A breve terminerà la produzione di ulteriori strumenti tipografici e web, che avranno come obiettivo promuovere da un lato i progetti ed esporre le opportunità a potenziali investitori, dall’altro raccontare ai cittadini come agli spazi prescelti sarà restituita la bellezza e come la città diventerà più inclusiva e vivace senza consumare altro suolo.
In foto: premiazione con il Presidente PA Social Francesco Di Costanzo
Giovane professore trovato morto nel parco
Era scomparso da ieri Giuseppe Molaro, docente di storia e filosofia del Liceo Peano di Tortona. Oggi è stato trovato morto, aveva 42 anni. Dopo una giornata di ricerche i carabinieri hanno trovato il corpo tra gli alberi del parco del Milite Ignoto. A dare l’allarme era stata la moglie che aveva trovato un biglietto che faceva temere il peggio.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
«La Campagna di screening per l’eliminazione dell’epatite C (HCV), promossa dal Ministero della Salute e dalla Regione Piemonte, a cui l’ASL Città di Torino ha aderito, è stata avviata in modo da favorire la massima partecipazione dei Cittadini, residenti a Torino e con i requisiti di accesso. Un grande afflusso di utenza si è registrato, in particolare, nelle domeniche straordinarie di apertura “Open Day”, dove viene consentito l’accesso senza prenotazione. Oggi Torino è posizionata al vertice della classifica italiana per la più alta offerta di screening e conseguente adesione alla campagna da parte dei cittadini, con circa 23.000 test già effettuati in pochi mesi. Al fine di poter migliorare ulteriormente l’accessibilità alla campagna di screening, si sta procedendo ad una ulteriore organizzazione del servizio, prevedendo un potenziamento degli organici e un ampliamento degli orari di apertura degli Hub».
Così l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta all’interrogazione consiliare sulla campagna di screening epatite C nell’Asl Città di Torino.