Il bilancio del 2023. Leggi l’articolo su Canavesano e dintorni ↘️
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Negli scorsi giorni personale del Commissariato di P.S. Centro ha tratto in arresto 2 persone gravemente indiziate di rapina impropria.
Nel primo caso i fatti avvengono attorno alla mezzanotte, quando due giovani lasciano qualche istante l’auto parcheggiata in corso Vittorio Emanuele angolo San Secondo per acquistare delle sigarette al distributore automatico; in quel frangente, i due si accorgono che un persona sconosciuta si è introdotta nell’abitacolo dell’auto, asportando dal vano della portiera due banconote da 50 €. Il proprietario dell’auto cerca di farsi riconsegnare il maltolto, ma il soggetto, un cittadino tunisino di 27 anni, prende da terra una bottiglia di birra di vetro, la spacca e, armato di un coccio, lo minaccia. Intervengono in soccorso del malcapitato due passanti, anche questi vengono fatti oggetto di minaccia e addirittura del lancio della bottiglia rotta; personale del Comm.to di P.S. Centro in servizio di Volante, che transita proprio in quel momento nelle vicinanze, si accorge della situazione e si occupa del fermo del soggetto che, nonostante un tentativo di fuga, viene fermato all’angolo con via San Secondo.
Un secondo evento si verifica nel pomeriggio di qualche giorno dopo nella centralissima via XX Settembre, quando una donna di 32 anni si introduce all’interno di un negozio che vende articoli per l’igiene del corpo e della casa e viene vista da una commessa occultare della merce all’interno della propria borsa. Richiamata in merito, la donna esce fuori dal negozio senza restituire tutti i prodotti e, quando si vede raggiunta dalla dipendente, la aggredisce colpendola al viso. Grazie all’intervento di altri esercenti viene però fermata e poco dopo tratta in arresto dalla Volante del Commissariato.
A ospitarlo saranno le OGR, Officine Grandi Riparazioni dove le squadre, composte da 10 giocatori dai 14 ai 24 anni (provenienti da Paesi europei ed extraeuropei), si sfideranno in una due giorni di gare.
La competizione prevede lungo tutto il corso di quest’anno una serie di eventi preparatori, finalizzati a promuovere l’allenamento in vista della gara finale delle nazioni partecipanti e a selezionare i membri delle squadre nazionali.
Tra le squadre concorrenti anche la nazionale italiana, il TeamItaly, selezionato tra più di 10mila studenti e studentesse tramite i programmi Cyberchallenge.IT,Olicyber.IT e Cybertrials iniziative organizzate dal Cybersecurity National Lab.
La formazione della squadra prevede un evento di preselezione nel mese di giugno, una fase intermedia di formazione online finalizzata a individuare i 20 membri e un bootcamp fisico di “allenamento” nel mese di settembre per scegliere i 10 componenti ufficiali che prenderanno parte all’europeo.
“Come Città di Torino ci siamo messi a disposizione per ospitare questo importante evento, che richiederà la collaborazione di imprese, associazioni e istituzioni territoriali per organizzare nel migliore dei modi l’accoglienza”, ha affermato Giovanna Pentenero, assessora del Comune di Torino con delega alla cybersicurezza.
“Abbiamo bisogno, come Nazione, di lavorare sulla consapevolezza in tema di cybersicurezza, coinvolgendo ragazzi e ragazze e, in generale, tutti i cittadini. L’European Cybersecurity Challenge rappresenta, per i nostri giovani, per le nostre imprese, un importante momento di incontro e confronto sulle nuove sfide della sicurezza informatica con gli altri Paesi europei”, ha dichiarato Luca Nicoletti di ACN.
“Avremo a Torino a ottobre oltre mille persone che arriveranno dai 45 Paesi che parteciperanno al Campionato. La gara vedrà la partecipazione dei migliori talenti cyber europei e di altri Paesi, che si sfideranno nell’attacco e difesa di sistemi che simulano situazioni molto realistiche”, ha spiegato Paolo Prinetto, direttore del Cybersecurity National Lab.
ECSC è una occasione unica per l’Italia, che si aggiunge alle attività che ACN sta attuando nell’ambito della Strategia Nazionale di Cybersicurezza, il documento di indirizzo strategico che pianifica, coordina e attua ben 82 misure per rendere il Paese più sicuro e resiliente.
“Così si rischia di mettere ancora più in crisi il sistema sanitario”
Il sindacato degli infermieri Nursing up lancia l’allarme: “I progetti di assunzione di infermieri e Oss in Piemonte, che sono stati cristallizzati dall’accordo siglato tra le rappresentanze sindacali e la Regione della fine dello scorso anno, vanno ad un incredibile e inaccettabile rilento, tanto che invece di realizzarsi un processo di aumento del personale impiegato negli ospedali e nelle aziende sanitarie del territorio, si sta assistendo al fenomeno opposto. I licenziamenti, i colleghi che lasciano il lavoro per svariati motivi, le uscite, sono decisamente superiori ai nuovi assunti in Piemonte. Un fenomeno che, se non fermato subito, porterà ulteriori possibili problemi ad un sistema sanitario che ha già il personale ridotto all’osso”.
“L’allarme al nostro sindacato arriva da tutto il territorio piemontese. Non si vedono assunzioni reali: le 1500 assunzioni promesse con concorso per ora sono un miraggio e tutte le procedure per il bando o vanno a rilento o proprio non sono partite. Gli unici contratti offerti dalle Aziende sanitarie sono a tempo determinato al massimo per sei mesi, in contrasto con lo spirito dell’accordo regionale che prevedeva sì assunzioni a tempo determinato per tamponare la situazione difficilissima degli organici, ma con contratti fino a 36 mesi che nessuno ad oggi ha proposto.
Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia una “situazione stagnante sul fronte assunzioni che non solo non attua i principi dell’accordo con la Regione, ma rischia di creare seri danni al sistema sanitario assottigliando ancora di più gli organici visto che le uscite di lavoratori sono maggiori dei nuovi arrivi”.
Il segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri attacca: “Il nuovo anno è già iniziato da un mese e del nuovo bando assunzioni non si sa nulla. Nel frattempo, le aziende sanitarie propongono inaccettabili contratti a termine di sei mesi che, ovviamente, nessun infermiere o Oss gradisce a fronte di una sempre maggiore emorragia di persone che lasciano il posto di lavoro nelle strutture pubbliche. Si tratta di una situazione assurda, che non pensavamo potesse accadere visto l’accordo siglato in Regione. Quando, in sede di trattativa, avevamo acconsentito all’utilizzo di contratti a tempo determinato, in attesa del concorso assunzioni, lo avevamo fatto a patto che i contratti fossero fino a 36 mesi. Di questo passo rischiamo anche di perdere per strada i 450 neolaureati di novembre 2023 che hanno proposte davvero poco appetibili da quando hanno terminato il loro percorso di studi e sono da due mesi fermi in attesa d’occupazione. Professionisti che ora guardano altrove”.
“Inoltre – prosegue Delli Carri – ad oggi, di reinternalizzazione dei servizi non se ne parla più, anzi, di questo passo, con sempre meno personale, le Aziende sanitarie potrebbero pensare ad esternalizzare altri servizi. La situazione sta diventando davvero difficile con sempre meno infermieri e Oss al lavoro che in compenso devono affrontare turni sempre più lunghi e duri per l’assenza di personale adeguato. Un quadro che preoccupa moltissimo, anche perché i tempi del concorso assunzioni appaiono lunghissimi visto che nessuno s’è mosso. Urge che la Regione prenda con decisione la situazione in mano e intervenga sulle aziende per invertire il fenomeno del saldo negativo tra chi lascia il lavoro e chi viene assunto. Il rischio di mettere ancora di più in difficoltà il sistema è serissimo. Anche perché nemmeno sul fronte stabilizzazioni nulla si è mosso, anzi, a quanto ci risulta le varie Aziende sanitarie piemontesi devono ancora trasmettere ad Azienda Zero le graduatorie su cui articolare le stabilizzazioni. E allora che si vuole fare? Che cosa si aspetta a mettere in atto quanto concordato al tavolo con i sindacati? Dobbiamo pensare che all’atto pratico le tante promesse di questa Giunta regionale rimangano tali? Pretendiamo azioni rapide. Se non avremo a breve segnali d’inversione di tendenza sulle assunzioni siamo pronti a mettere in atto tutte le forme di protesta che la normativa ci consente”.
la Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS, da sessant’anni punto di riferimento in Italia per la sordocecità e la pluriminorazione psicosensoriale, aderisce all’edizione 2024 del Servizio Civile Universale con 2 nuovi progetti: “Il contatto che vale” e “Per mano nel mondo”.
In Piemonte l’Ente ricerca 2 giovani volontari da inserire presso la Sede Territoriale di Novara a supporto del progetto “Per mano nel mondo”.
C’è tempo fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 per presentare la domanda di partecipazione attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, mediante un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale candidarsi.
Il Servizio Civile ha una durata pari a 12 mesi con un impegno previsto di 25 ore settimanali e gli operatori volontari percepiranno un assegno mensile di 507,30 euro.
Per ricevere maggiori informazioni su come effettuare il Servizio Civile presso la Lega del Filo d’Oro è possibile consultare la sezione dedicata sul sito https://www.legadelfilodoro.it/it/partecipa/servizio-civile o contattare direttamente il settore Attività Istituzionali e Volontariato della Lega del Filo d’Oro, ai numeri 071 7245302 – 071 7245304, oppure all’indirizzo e-mail aiv@legadelfilodoro.it.
L’assessore Andrea Cisotto: «Un’opera importante per la protezione del territorio»
Sono iniziati i lavori per il consolidamento spondale del Rio Malone, nel territorio del Comune di Volpiano in località Cascina Bruciata, con il taglio della vegetazione e la ricostruzione delle scogliere. «Si prevede – sottolinea la relazione tecnica – di ricostruire la difesa spondale a secco recuperando per il 60/70 per cento del volume i massi oggi disposti fuori sagoma, integrando il resto con nuovi massi. I tre nuovi tratti di scogliera avranno uno sviluppo longitudinale complessivo di 45 metri lineari ed un volume di 750 metri cubi di massi»; l’importo complessivo dei lavori è di 103mila euro, finanziati dalla Regione Piemonte per 50mila euro e dal Comune di Volpiano per la restante parte.
«Si tratta – commenta Andrea Cisotto, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Volpiano – di un‘opera importante per la sistemazione idrogeologica del territorio e per mettere in protezione i terreni agricoli della zona».
Con Poste a Torino pagamento bollo auto facile
Anche per i cittadini della provincia di Torino rinnovare il bollo auto con Poste Italiane è semplice, veloce e sicuro attraverso il sito e le app aziendali. Il servizio è disponibile per tutti gli utenti registrati su poste.it oltre che per i correntisti BancoPosta e i titolari di carte Postepay.
Inoltre, è possibile effettuare il pagamento sia dalle app (Postepay, BancoPosta e Poste Italiane) e sia dal sito poste.it utilizzando uno degli strumenti di pagamento abilitati.
Per effettuare il pagamento basta inserire i dati richiesti (Regione/Provincia Autonoma di residenza, Targa/Telaio, Tipo veicolo ed eventuale riduzione) senza preoccuparsi di calcolare l’importo dovuto. Grazie al collegamento diretto con la piattaforma pagoPA, infatti, sarà possibile conoscere in tempo reale l’importo da versare comprensivo di eventuali sanzioni e interessi riferiti al ritardato pagamento o alle annualità precedenti.
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione aperta del giornalista e saggista Maurizio Scandurra, già opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’.
Caro Direttore: aperta parentesi. Forse che due pesi e due misure? Potrebbe essere, o magari mi sbaglio? Tutto potenzialmente probabile. Mi riferisco alla ‘Fondazione Ricerca Molinette ETS’, ente prestigioso e di indubbia utilità alla collettività nell’attività nobile di fundraising a fini scientifici e di tutela della salute pubblica.
Desidererei, con tutto il garbo, l’assenza di giudizio, il rispetto e l’analisi oggettiva possibili, condividere alcune semplici riflessioni frutto di libero pensiero.
In principio fu la querelle Segre-Seymandi: con quest’ultima che, in seguito alle vicende della scorsa estate, decise di dimettersi dal ruolo di Segretario Generale di predetta realtà, in quanto allora il suo ruolo parrebbe essere stato messo in discussione da alcuni fra i soci fondatori, (come riportano le cronache dell’epoca), in virtù di fatti esclusivamente di natura privata.
Passano intanto i mesi dalla rovente estate degli involontari protagonisti del gossip 2023: e della manager torinese ho sempre letto fatti e notizie riguardanti esclusivamente la sua presenza nei parterre di eventi di rilievo torinesi e nazionali legati a cultura o all’ascolto e sostegno delle periferie della Città, così come pure a lodevoli campagne solidali in aiuto dei meno fortunati. Null’altro.
Del Professor Massimo Segre, finanziere e imprenditore di comprovata esperienza e altrettanta fama, invece, ho appreso recentemente – sempre da fonti terze pubbliche unicamente mediatiche – essere suo malgrado coinvolto in indagini attualmente al vaglio della Magistratura: dalle quali, umanamente gli auguro con tutto il bene del caso, spero presto possa uscirne indenne.
Ma, essendo Egli Presidente della Fondazione di cui la Dottoressa Seymandi rimane al momento in carica solo quale Consigliere di Amministrazione, mi domando per quale motivo al momento nessuno degli aventi diritto di parola e di voto in Consiglio abbia pensato di proporre – dato il delicato momento in corso – anche solo temporaneamente, al Professor Segre, un passo indietro.
Innanzitutto per una primaria questione di tutela preventiva della buona immagine dell’Ente in oggetto, viste le acque ancora agitate.
Per manlevare e tutelare – eventualmente, e preventivamente – anche il medesimo Presidente e la stessa Fondazione da potenziali ipotesi di rischi di eventuali imbarazzi, dato che viviamo tutti – ahinoi! – immersi nella società delle polemiche a ogni costo.
Ma anche, terzo ma non ultimo per importanza, per un mero fatto di eguaglianza di trattamento riservato mesi fa all’ex Segretario Generale.
Mio spontaneo approfondimento: apprendo dallo Statuto della Fondazione (pubblicamente scaricabile dal sito àwww.fondazionemolinette.it), all’articolo 9 che, cito testualmente,“Il Presidente nominato in sede di costituzione resterà in carica a vita nella propria funzione, salvo rinuncia, dimissioni o permanente impedimento (omissis)”.
Più che una Fondazione, quasi un ‘feudo’, di primo acchito mi verrebbe da pensare. Forse, una discendenza, parrebbe: e il condizionale è d’obbligo, trattandosi nel mio caso di una personale e soggettiva suggestione lungi dall’apparire o essere scambiata quale giudizio e/o parere tecnico da esperto titolato sul tema che peraltro, per nulla, sono.
Ma tant’è: la cosa stupisce, anche perché la prima Presidente della ‘Fondazione Ricerca Molinette ETS’ fu, all’atto di nascita della stessa, nel 2001, proprio la Dottoressa Franca Bruna Segre: storica e rinomata commercialista torinese nonché madre del ricoprente attualmente il medesimo ruolo.
Aspetto quantomeno curioso, considerato altresì il fatto che, relata refero sempre da quanto pubblicamente si sa, il patrimonio per la costituzione dell’Ente sarebbe stato erogato in gran parte, se non addirittura esclusivamente, grazie all’iniziativa congiunta dei due soci-soggetti fondatori: l’Università degli Studi di Torino e L’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza. Parentesi chiusa.
Maurizio Scandurra
È morto travolto da un treno regionale diretto a Torino. Si tratta di un 30 enne di origine nordafricana che ha attraversato un passaggio a livello di Novara poco dopo le 19. Il traffico ferroviario della linea Torino-Milano è stato sospeso nel tratto tra Novara e Vercelli e il regionale partito alle 18.15 da Milano Centrale con arrivo previsto a Torino Porta Nuova per le 20.11 è rimasto bloccato a Novara.
La vicina non lo vedeva da un mese: era morto in casa
Macabra scoperta a Cuorgne’ dove un uomo di 74 anni è stato trovato senza vita nella sua abitazione. La vicina di casa, preoccupatasi perché non lo vedeva da un mese, ha dato l’allarme. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Ivrea il 118, e i carabinieri che hanno solo potuto constatare il decesso.