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Denunciato per carne e pesce in cattivo stato di conservazione

Agenti del VII Comando Aurora/Vanchiglia/Madonna del Pilone della Polizia Municipale hanno sanzionato, in corso Novara, una cittadina di nazionalità nigeriana

La donna  stava iniziando l’attività di parrucchiera in modo abusivo (sanzione di 500 euro), senza aver presentato idonea documentazione al Comune di Torino.

Durante un altro servizio per la tutela del consumatore in corso Vercelli gli Agenti hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un altro cittadino di nazionalità nigeriana che, in un esercizio pubblico, deteneva 25 chilogrammi di carne e pesce in cattivo stato di conservazione.

Ancora un tentativo di truffa col tampone COV-19

Anche questa volta la vittima non ci casca

E’ successo ieri in via Veglia: sono da poco passate le 10 quando suona il citofono a casa di una signora, classe ’47: a rispondere dall’altra parte è un soggetto che riferisce di dover salire in casa per farle il tampone del test del COV-19. La donna, però, anche grazie alla campagne informative degli ultimi giorni a riguardo, si   insospettisce e risponde di non essere interessata. Immediatamente, contatta il 112 NUE per segnalare il truffatore, del quale ben presto si perdono le tracce.

Sicurezza stradale, a Volpiano controlli sui mezzi pesanti

Monitorati tempi di guida e rispetto dei limiti di velocità

Volpiano la polizia municipale, grazie all’utilizzo di nuove apparecchiature, ha intensificato i controlli sui veicoli pesanti che attraversano il territorio comunale, in particolare per il monitoraggio dei tempi di guida e del rispetto dei limiti di velocità; le somme ricavate dalle sanzioni, come previsto dalla normativa, vengono destinate alla manutenzione delle strade locali.

Il traffico di Tir a Volpiano è particolarmente intenso su corso Kant e sulle strade provinciali; gli interventi delle pattuglie sono coordinati dal nuovo vicecomandante Matteo Dagnese e «rappresentano – sottolinea il comandante della polizia municipale di Volpiano Luca Gianmaria Solinas –  un’importante opera di prevenzione per garantire una maggiore sicurezza sulle strade».

Crac Basket Auxilium, arresti a Torino

Alcuni arresti sono in corso  nell’ambito di un’inchiesta della guardia di finanza sul fallimento della squadra di basket Auxilium Torino

Uno dei provvedimenti riguarda Mario Burlò,  imprenditore già sponsor della società. E’ indagato anche il notaio Roberto Goveani, che negli anni 90 fu presidente del Torino calcio. L’inchiesta è coordinata dal pm  Santoriello.

Lamiere pericolanti per il forte vento

Ieri i vigili del fuoco sono intervenuti a Torino, in via Grattoni

L’intervento si è reso necessario per metter in sicurezza  alcune lamiere pericolanti sul tetto del palazzo sede dell’Agenzia delle Entrate e del nucleo carabinieri dei Nas. Il forte vento ha raggiunto i 70 km orari in pianura.

Mascherine non sicure a 5 mila euro, operazione della GdF di Torino in tutta Italia

È in corso da questa mattina una vasta operazione della Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese

I Finanzieri del Comando provinciale torinese stanno eseguendo decine di perquisizioni e sequestri in tutta Italia nei confronti di una ventina di soggetti, che, approfittando della situazione critica venutasi a creare in questi giorni con i primi casi di contagio del Coronavirus, commercializzavano mascherine ed altri articoli di protezione individuale a prezzi esorbitanti.

Era in vendita online anche un integratore alimentare, a 29 euro, su eBay e pubblicizzato così: “Protezione Coronavirus – Rafforza difese immunitarie” . Il materiale è stato  sequestrato dalla Guardia di Finanza di Torino  nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Torino coordinata dai magistrati Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo.
Venti  le persone sono  denunciate per frode in commercio e abusivismo commerciale. Si tratta di  imprenditori, privati cittadini e persino un operatore sanitario. Rischiano  2 anni di carcere.

Donna aizza pitbull contro i poliziotti. Ma il cane non si muove

Arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale

Nel primo pomeriggio di lunedì, viene segnalata agli agenti della Polizia di Stato la presenza di una donna, cittadina italiana di 48 anni, in completo stato di ubriachezza all’interno di un bar in zona Borgo Vittoria.

Dopo aver inveito contro la clientela del locale, la donna entra in auto e si addormenta sul volante. Temendo per l’incolumità della quarantottenne, gli operatori della Squadra Volante richiamano la sua attenzione, bussando al finestrino. Alla vista dei poliziotti, la donna si riprende e scende dall’auto, proferendo frasi ingiuriose nei confronti delle forze dell’ordine. Inoltre cerca di aizzare contro i poliziotti il proprio pitbull, che però non le obbedisce. Passa allora alle vie di fatto e aggredisce con calci e schiaffi gli operatori, sputando contro uno di essi. La donna viene arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto d’indicazioni delle propria identità e sanzionata amministrativamente per ubriachezza molesta.

Coronavirus, in 34 in quarantena ad Alassio

Trentaquattro  astigiani sono in quarantena in un hotel di Alassio dove ha soggiornato la persona risultata positiva al Covid-19

La conferma dal sindaco di Asti, Maurizio Rasero. Altri 26 astigiani sono rientrati, anche loro avevano soggiornato nello stesso albergo quando c’era la persona contagiata, e sono monitorati  da prefettura e Asl. Al momento le loro condizioni di salute  non destano preoccupazione

Coronavirus: “Disinfesto il palazzo”. Ma era un truffatore

Un tentativo di truffa legato alla psicosi da  Coronavirus è stato sventato a  Rivoli

Un uomo ha avvicinato un’anziana di 72 anni che stava rincasando, con la scusa che era stato inviato dall’Asl per disinfestare il palazzo.

Ma la donna ha rifiutato di farlo entrare, e un’altra inquilina, che ha assistito alla scena, ha chiamato la polizia del locale commissariato, che è giunta sul posto. Il presunto truffatore, descritto come un individuo vestito elegantemente, e che portava una valigetta 24 ore, si era nel frattempo allontanato.

Maxi evasione per un milione e mezzo. Impresa nasconde al fisco 17 milioni di ricavi

Il sistema utilizzato era oramai ben consolidato: l’imprenditore emetteva sistematicamente false fatture, per delle operazioni in realtà mai avvenute, e le esibiva alle banche così da accedere a finanziamenti altrimenti non ottenibili

È quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’indagine nei confronti di una società con sede alle porte di Torino e leader nel settore dei trasporti.

I Finanzieri della Compagnia di Chivasso, che hanno condotto l’intervento, si sono trovati di fronte ad una società ben inserita nel contesto economico locale e non solo, con numeroso personale alle dipendenze e notevoli mezzi strumentali. Questo almeno all’apparenza.

Nel corso delle indagini, infatti, ne è uscita una realtà societaria ben diversa.

Gravi, infatti, le responsabilità dell’amministratore, che, al termine dei riscontri, è risultato essere sconosciuto al fisco per oltre due anni. I finanzieri hanno ricostruito completamente il volume d’affari della società, in quanto tutto l’apparato contabile societario è risultato incompleto e solo parzialmente attendibile. Gli inquirenti hanno appurato che sono stati occultati al fisco oltre 17 milioni di ricavi.

Prettamente familiare il sistema truffaldino scoperto: l’amministratore infatti, utilizzava anche fatture false emesse dalla società del fratello, in modo da abbattere i ricavi e conseguentemente le tasse da versare all’erario.

Ma non solo. Come detto, la società coinvolta nella maxi evasione era solita emettere le fatture false, in particolare per prestazioni mai avvenute oppure simulate nei confronti di note catene di supermercati, da esibire alle banche per accedere a finanziamenti altrimenti non ottenibili. Così facendo è riuscita negli anni a percepire somme per circa 4 milioni di euro, denaro che è rientrato, pertanto, nel normale circolo economico societario.

L’imprenditore, un trentenne italiano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea. Numerosi i reati di cui dovrà rispondere: dalla dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture inesistenti, all’omessa dichiarazione sino al “mendacio bancario” e all’autoriciclaggio.

Accertata un’evasione fiscale per oltre 1,5 milioni di euro.