CRONACA- Pagina 1522

Carabinieri, controlli rafforzati per evitare spostamenti verso le seconde case

In queste giornate di festività i controlli dei carabinieri sono stati  rafforzati nell’area metropolitana di Torino per verificare il rispetto delle misure contro il coronavirus

In tutto 325  pattuglie delle Stazioni e dei Nuclei Radiomobile dell’Arma sono dislocate in città e nel territori,  operative nell’arco delle 24 ore.

Il  comandante provinciale, colonnello Marco Rizzo spiega che il piano è stato predisposto soprattutto per impedire i trasferimenti tra comuni differenti, verso le seconde case. Le verifiche riguardano anche giardini pubblici, parchi e sentieri. Oltre ai  militari in uniforme è operativo anche il personale in borghese del nucleo investigativo e di quello operativo delle 11 compagnie.

Infastidisce i clienti in coda di un supermercato: arrestato

Nel tardo pomeriggio di giovedì, la notizia è stata resa nota oggi, gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in corso Potenza per la segnalazione di una persona molesta nei confronti dei clienti in coda per entrare nel supermercato
L’uomo si avvicinava ai clienti in fila e tentava di strappargli le mascherine dalla faccia, importunando anche dipendenti e impiegati alla vigilanza del supermercato. Gli agenti intervenuti sul posto hanno poi rintracciato l’uomo in via Foligno dove nel frattempo si era diretto allontanandosi dall’esercizio. Il reo, un cittadino rumeno di 42 anni con diversi precedenti di polizia, ha ripetutamente insultato e minacciato i poliziotti tentando anche di colpire uno degli operatori di volante. Il quarantaduenne è stato arrestato per resistenza e minacce a P.U.

Da Cuba arriva la squadra emergenze per aiutare il Piemonte

38 medici e infermieri: opereranno nella nuova area sanitaria delle Ogr. Grazie a Lavazza e Fondazione Specchio dei Tempi  sostenute le spese del viaggio

Arriveranno lunedì 13 aprile, alle ore 9.30 all’Aeroporto di Torino Caselle, i 38 operatori sanitari della Brigada Henry Reeveche il Ministero della Salute di Cuba ha destinato al Piemonte, accogliendo la richiesta formulata nelle scorse settimane dal presidente della Regione Alberto Cirio attraverso l’Ambasciata di Cuba in Italia.
Si tratta di 21 medici e 16 infermieri, accompagnati dal loro coordinatore logistico, che resteranno ad operare gratuitamente in Piemonte fino a quando l’emergenza lo renderà necessario. In una situazione di emergenza senza precedenti, questo importante gesto di solidarietà e cooperazione internazionale è stato reso possibile grazie a un grande lavoro di squadra.
«La nostra riconoscenza va innanzitutto a Cuba e agli operatori sanitari che hanno accettato di aiutare il nostro territorio in un momento così difficile – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Desidero ringraziare la Farnesina, il ministro della Salute Speranza e la Protezione civile nazionale per aver appoggiato la nostra richiesta, ma anche l’ambasciatore Jose Carlos Rodriguez Ruiz e il consigliere regionale Marco Grimaldi che insieme all’Aicec, l’Agenzia per l’Interscambio Culturale ed Economico con Cuba, ci hanno supportato nei contatti con il governo cubano accanto al nostro Settore Affari Internazionali. Essere da subito presenti come ‘sistema Italia’ nella sua completezza è stato un elemento di forza. Un grazie di cuore, poi, a Lavazza e alla Fondazione Specchio dei tempi, che in pochissime ore si sono attivate dandoci uno straordinario supporto per sostenere l’organizzazione e i costi del viaggio e a tutte le realtà, pubbliche e private, che stanno contribuendo a questa missione».
Lavazza e la Fondazione Specchio dei tempi, su richiesta della Regione Piemonte, hanno infatti dato la loro disponibilità a sostenere le spese relative all’arrivo del gruppo di operatori sanitari, bloccati in queste ore a L’Avana per la totale mancanza di voli verso l’Europa. Hanno così noleggiato un Boeing 767 della compagnia Blue Panorama che, in questi minuti, sta decollando da Malpensa verso Cuba. Il rientro a Torino è previsto per lunedì, giorno di Pasquetta.
«Da un mese stiamo rifornendo costantemente gli ospedali e ci rendiamo ben conto della situazione di grande emergenza che stanno vivendo – sottolinea Lodovico Passerin d’Entreves, presidente della Fondazione Specchio dei tempi –Ci è sembrato così doveroso sostenere, insieme a Lavazza, questa operazione della Regione Piemonte. Continueremo così a dare più forza a chi è in prima linea contro il virus».
Tra gli operatori sanitari in arrivo da Cuba ci sono epidemiologi, anestesisti, rianimatori, medici di medicina generale e infermieri specializzati in terapia intensiva.
Personale di estrema competenza, appartenente alla stessa ‘Brigada’ già operante in Lombardia e specializzata in interventi di emergenza. Creata in occasione dell’uragano Katrine con l’obiettivo di aiutare gli Stati Uniti, questa brigata fa parte della pratica di cooperazione solidale di Cuba nel campo della salute, con 55 anni di storia in tutte le parti del mondo: dall’emergenza Ebola in Africa al terremoto di Haiti.
Dopo qualche giorno di conoscenza delle principali strutture sanitarie piemontesi in cui si sta lottando contro il Covid 19, la squadra opererà presso la nuova area sanitaria temporanea in fase di allestimento alle OGR di Torino.
L’Unità di Crisi e il coordinamento sanitario stanno organizzando la loro accoglienza.
Tante le realtà piemontesi che hanno lavorato in queste settimane al fianco della Regione per preparare la missione, a cominciare dall’Aicec, che ha sede a Torino e si è attivata immediatamente favorendo il dialogo tra istituzioni italiane, cubane e le imprese del territorio, organizzando anche un gruppo di giovani volontari traduttori insieme alla Croce Rossa. Molte anche le aziende che hanno già messo a disposizione loro prodotti per equipaggiare la Brigada come Alce NeroGruppo Boero Bartolomeo e QS4B Partner Vodafone.

Postano la foto della gita su Instagram e vengono multati

Dal Piemonte / Hanno postato su Instagram una foto della gita in montagna. E hanno trascorso una notte notte in tenda sulla Bisalta, nel Cuneeese, i due ventenni di Peveragno che non hanno rispettato le disposizioni anti coronavirus, facendo la scampagnata.

Poi, per scaldarsi hanno anche acceso un fuoco, pratica vietata per lo stato di massima pericolosità di incendi boschivi diramato dalla Regione. Tra un divieto e l’altro sono stati multati, dopo che i cittadini del paese, vedendo le immagini sui social hanno avvisato le forze dell’ordine.  Scrive uno dei due giovani su  Facebook. “Sono uno dei  ragazzi fermati e sanzionati. Sono d’accordo con la sanzione, ma ho una domanda: le forze dell’ordine non hanno qualcosa di più utile da fare che impiegare un pomeriggio a cercare dei ragazzi in montagna dalle loro storie su Instagram?”

 

(foto archivio)

Auguri di buona Pasqua all’Unità di crisi

Auguri di buona Pasqua a chi, come medici, infermieri e forze dell’ordine non si ferma mai durante l’emergenza

In dono Spumante e nocciole: un binomio della tradizione piemontese che quest’anno andrà ad allietare le tante persone che da settimane sono impegnate nell’Unità di Crisi. Il Consorzio dell’Asti Docg ha infatti donato all’Unità di Crisi della Protezione Civile a Torino i suoi vini Asti secco, Asti spumante e Moscato tappo raso, da aprire per un brindisi a Pasqua e Pasquetta. Con i vini sono arrivate anche le nocciole tonde del Piemonte offerte da Nocciole Marchisio, che ben si abbinano ai vini spumanti e dolci.

«Dal 22 febbraio, 24 ore su 24 – sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – si avvicendano in corso Marche il personale, i tecnici, le forze dell’ordine e i volontari, che accanto alla Giunta regionale e ai rappresentanti di quanti sono in prima linea, combattono senza sosta la battaglia contro l’epidemia. Per Pasqua riceveranno la benedizione di don Davide della parrocchia di Sant’Alfonso e si fermeranno per pochi minuti per brindare con lo spumante e gustare le nocciole del nostro territorio. Da parte mia e di tutta l’Unità di Crisi un ringraziamento al Presidente del Consorzio Romano Dogliotti e a Marchisio per aver pensato a noi in questo periodo: il vostro gesto, insieme a quelli di altri che ogni giorno pensano a noi, come il supermercato Gigante che stamane ci ha recapitato le brioches per la colazione, è importantissimo per chi ogni giorno dedica tutte le sue energie alla lotta contro il Covid 19».

 

(foto archivio)

Un tweet di papa Francesco per l’ostensione social della Sindone

Oggi è stato possibile partecipare per la prima volta all’ostensione straordinaria della Sacra Sindone, trasmessa  in diretta social  dalla pagina Facebook della Diocesi di Torino

Su Twitter ha scritto Papa Francesco, e ha invitato i fedeli a partecipare all’ostensione:  “Questo Volto sfigurato dalle ferite comunica una grande pace. Il suo sguardo non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto. Rivolgiamo lo sguardo all’Uomo della Sindone, nel quale riconosciamo i tratti del Servo del Signore, che Gesù ha realizzato nella sua Passione”.

“In questo Sabato Santo, ci uniamo al gemito di tutta l’umanità che attende di essere liberata dalla pandemia che uccide e toglie vita. In questa attesa, ci viene incontro il volto mite e umile del Signore, impresso sulla Sindone”. Così l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che ha officiato la funzione in Duomo alla sola presenza  del  presidente della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale, Alberto Cirio e Stefano Allasia, con la sindaca di Torino, Chiara Appendino.

“La contemplazione della Sacra Sindone, di quel volto sofferente, ci rimanda immediatamente al momento difficile che stiamo vivendo – ha  commentato il presidente dell’Assemblea regionale Stefano Allasia – e ci invita a riflettere sulle conseguenze di questa pandemia che ha sconvolto la nostra quotidianità. Ci consegna però, con la resurrezione della Santa Pasqua, anche un messaggio di forte speranza per tutti noi e per il nostro futuro.”

In Piemonte altre 98 vittime. Sono 1180 i pazienti guariti

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di sabato 11 aprile

1.180 PAZIENTI GUARITI E 1.075 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 1.180 (159 in più di ieri): 61 (+1) in provincia di Alessandria, 65 (+9) in provincia di Asti, 69 (+19) in provincia di Biella, 113 (+14) in provincia di Cuneo, 82 (+20) in provincia di Novara, 639 (+75) in provincia di Torino, 68 (+2) in provincia di Vercelli, 63 (+16) nel Verbano-Cusio-Ossola, 20 (+3) provenienti da altre regioni.

Altri 1.075 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 1.689

Sono 98 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 30 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 1.689 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 329 ad Alessandria, 87 ad Asti, 111 a Biella, 116 a Cuneo, 170 a Novara, 689 a Torino, 89 a Vercelli, 77 nel Verbano-Cusio-Ossola, 21 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 16.109 le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.210 in provincia di Alessandria, 764 in provincia di Asti, 656 in provincia di Biella, 1.370 in provincia di Cuneo, 1.542 in provincia di Novara, 7.642 in provincia di Torino, 791 in provincia di Vercelli, 859 nel Verbano-Cusio-Ossola, 199 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.

I restanti 76 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 381

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 65.391 di cui 34.220 risultati negativi.

Cirio: “Combattiamo la guerra con un esercito di persone magnifiche, tra tante difficoltà”

“Stiamo combattendo la guerra con l’esercito che ho trovato, un esercito fatto di uomini e donne straordinarie, ma che aveva carenze organizzative gravi. Ecco perché abbiamo delle difficoltà”

Così il governatore Alberto Cirio, in videoconferenza stampa respinge  le critiche sulla gestione dell’emergenza in Piemonte.

“Guido questa regione da  giugno, e dopo sette mesi è scoppiata l’epidemia. Non possiamo accettare che ci venga detto che non facciamo tamponi da parte di chi ha governato la Regione Piemonte fino a ieri”.  Aggiunge il presidente  “Devo condurre una guerra, la più dura degli ultimi decenni, con l’esercito che ho ereditato, con macchinari e forze che ho ereditato – afferma Cirio -. Ho trovato punte di straordinaria eccellenza, ma anche criticità di strumentazioni che non c’erano e di una medicina territoriale abbandonata a se stessa negli anni”. I laboratori attrezzati per le analisi “a febbraio erano due: oggi sono 18 e in pochi giorni saranno venti” dice Cirio.

 

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato della Regione Piemonte: 

CORONAVIRUS, L’UNITÀ DI CRISI: FATTO L’IMPOSSIBILE PER GESTIRE OGNI ASPETTO LEGATO ALLA PANDEMIA

 Il commissario Coccolo: “L’enorme lavoro sul piano sanitario e organizzativo ha prodotto una serie di risultati quanto mai significativi”

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha voluto incontrare i giornalisti nel corso di una conferenza stampa telematica per fare il punto sul suo operato e sugli argomenti di stretta attualità.

Erano presenti Vincenzo Coccolo, commissario straordinario per il Coronavirus in Piemonte, Flavio Boraso, coordinatore sanitario, Francesco De Rosa, infettivologo e membro del Comitato tecnico-scientifico, Mario Raviolo, responsabile dell’area della Maxiemergenza Sistema 118, Antonio Rinaudo, responsabile dell’ufficio di coordinamento legale dell’area giuridica, Roberto Testi, presidente del Comitato tecnico-scientifico,

Nella sua introduzione, Coccolo ha voluto precisare che “in Piemonte è stato fatto l’impossibile per gestire tutti gli aspetti legati alla pandemia, ma nell’emergenza purtroppo non si fa mai abbastanza. Non è possibile risolvere tutti i problemi, ma l’impegno dell’Unità di Crisi è costante, si lavora in senza risparmio di tempo ed energie, e l’enorme lavoro sul piano sanitario e organizzativo ha prodotto una serie di risultati quanto mai significativi”.

Riguardo all’ampliamento dell’Unità di Crisi. Coccolo ha ricordato che “è stata assunta perché era necessario avere una pluralità di visioni, ma dalla mia nomina a commissario straordinario abbiamo lavorato in perfetta sintonia e continuità con quanto fatto in precedenza”.

Le critiche. Roberto Testi ha messo in evidenza che “un’emergenza come questa nessuno se la poteva immaginare, si è dovuto adattare la strategia giorno dopo giorno. Sono arrivate critiche che hanno fatto male, perché non me le aspettavo da colleghi medici e ci siamo sentiti colpiti alle spalle da chi avrebbe dovuto essere con noi a combattere”.

I tamponi. “Quella sui tamponi fatti è una discussione da bar interessante, ma non avremmo potuto farli perché il 22 febbraio in Piemonte c’erano solo due laboratori attrezzati per questi esami. In Veneto, che ne ha fatti il doppio, c’erano 14 laboratori – ha dichiarato Testi – Per il Piemonte è stato sforzo enorme arrivare ai 5000 tamponi analizzati ieri. I laboratori ora sono 18 e tra pochi giorni diventeranno 20. Fare tamponi può servire per individuare i positivi e isolarli ma non ci dà garanzie sul futuro, perché oggi chi è negativo può diventare positivo domani. Diverso è il percorso sierologico per la valutazione degli anticorpi, che sarà avviato nei prossimi giorni”.

Gli ospedali. Testi ha affermato che “abbiamo programmato l’incremento delle prestazioni e la protezione degli ospedali meglio di altre Regioni. Con stratagemmi e inventiva si è riusciti a passare da 287 a 590 posti di terapia intensiva, un grande successo che ci permettere di curare tutti quelli che ne hanno bisogno”, mentre Francesco De Rosa ha sostenuto che “nella prima fase dovevano capire il livello di interazione di un virus che non conoscevamo ed abbiamo concordato sull’opportunità di regolare l’accesso agli ospedali in maniera tale da evitare un sovraccarico strutturale e si è potuto organizzare i reparti Covid e la terapia intensiva. Oggi nei reparti sono stati ottimizzati i livello di visita e di assistenza. Ora siamo coscienti che se entriamo in una nuova fase epidemiologica sappiamo come muoverci”.

Le case di riposo. “Sapevamo che sarebbero state un problema, ma deve essere ben chiaro che non dipendono dalle Asl – ha sostenuto Testi – Esistono diverse responsabilità nelle Rsa: del gestore, del direttore sanitario, dei medici di medicina generale che devono monitorare la salute dei pazienti. Comunque le Asl già da dopo il 15 marzo hanno dato disposizioni e suggerimenti per supportare la tutela della salute di ospiti e operatori. Ma qui il problema non è il tampone, ma il fatto che il paziente sintomatico deve essere isolato, in quanto non si può pensare di portare tutti i positivi in ospedale e sradicare persone già fragili dall’ambiente in cui vivono”.

Antonio Rinaudo ha affermato che “sulle Rsa è in corso un’indagine a tappeto per conoscere le condizioni delle singole strutture”, e Coccolo ha anticipato che “le verifiche hanno già interessato quasi il 90% delle strutture. E’ in corso la raccolta di tutti i dati e i risultati si dovrebbero già conoscere domani”.

“Non si è mai voluto ovviamente – ha poi evidenziato Rinaudo – infettare le case di riposo con pazienti positivi. Per le persone dimesse dall’ospedale che non hanno una dimora o non si possono portare a quella di origine si è pensato di ricorrere a strutture nuove e mai utilizzate, oppure a strutture funzionanti dove si possono creare percorsi separati per evitare contaminazioni”.

I dispositivi di protezione. E’ stata posta attenzione sul fatto che la mancanza dei dpi è mondiale e non piemontese. “Deriva da una gestione centrale dell’approvvigionamento che ha costretto a inventare strategie, come usare un camper per i tamponi in modo da non far cambiare gli infermieri tutte le volte che entrare in casa di un paziente”, ha detto Testi, che ha anche chiarito che “la mancanza di questi dispositivi è stata anche la causa della presenza meno importante dei medici di medicina generale nella gestione dei pazienti delle case di riposo”.

L’Unità di Crisi ha evitato alcune truffe alla sanità pubblica negli acquisti del materiale sanitario. Rinaudo ha sostenuto che “le critiche ricevute sono fondate sulla sabbia. O le accuse hanno riscontri oggettivi o si parla a vanvera. Noi veniamo invece attaccati sulle voci, sui pettegolezzi, sulla non conoscenza della materia. Gli acquisti per un ente pubblico sono regolati da norme precise che comportano tempi un po’ più lunghi rispetto a un privato e richiedono anche indagini lunghe e articolate per capire con chi si parla. Altrimenti i rischi sono concreti”. Ed ha citato il caso di “un italiano che si è proposto di fare l’intermediario in Cina per procurarci del materiale chiedendo un pagamento all’ordine significativo. Gli ho detto assolutamente no e ho attivato subito le indagini nei suoi confronti. Lo stesso intermediario, a un certo punto della trattativa, ha tirato fuori una società americana, peccato che gli accertamenti abbiano rivelato che aveva sede in un sottoscala dove c’era una palestra e l’amministratore delegato era una guardia del corpo”. L’esempio è servito per far capire “come siamo costretti a operare e con quali cautele. In altre Regioni la fretta e l’urgenza di acquistare materiale ha portato anche a subire delle truffe”.

Ad oggi l’Unità di Crisi ha distribuito quasi 5 milioni di mascherine chirurgiche, 500.000 Ffp2, 50.000 Ffp3, 90 ventilatori.

La conferenza stampa integrale è pubblicata sulla pagina Facebook della Regione Piemonte https://www.facebook.com/regione.piemonte.official/videos/247042580022109/

La Regione: “Dalla Protezione civile poche risorse”

“Il Piemonte non solo non è stato privilegiato, ma ha ricevuto risorse al di sotto del minimo vitale”

E’ l’amara dichiarazione della Regione, in relazione alle forniture inviate dalla Protezione Civile. Per quanto riguarda i caschi Cpap per terapia sub-intensiva l’Unità di crisi “aveva effettuato un ordine da 5 mila unità che non è mai arrivato pienamente a destinazione”. L’Unità di crisi regionale  ha dati certificati dalla responsabile acquisti e bolle di accompagnamento per dimostrare che, ad esempio, le  mascherine chirurgiche previste erano diversi milioni, ma ne sono arrivate oltre due milioni e mezzo in meno rispetto a quanto pubblicato sui giornali.

Rapinato e picchiato mentre preleva alla farmacia notturna

Due uomini di 27 e 37 anni, di origini marocchine, abitanti a Torino, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia San Carlo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Torino, per aver rapinato e picchiato un uomo che stava prelevando medicinali da un distributore automatico

L’episodio è accaduto in via Nizza a Torino. La vittima è un italiano di 50 anni, aggredito mentre si trovava allo sportello di una farmacia notturna e derubato di cellulare e portafogli. La vittima è stata bloccata dai due soggetti che hanno approfittato dell’ora tarda e dell’assenza di altre persone in strada, dovuta alle restrizioni per il COVID-19. I carabinieri, grazie anche alle telecamere di sorveglianza, sono risaliti agli aggressori.