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Rischio incendi, dichiarato lo stato di massima pericolosità

In Piemonte è stato dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi  dopo giorni di forte  vento e assenza di precipitazioni che hanno reso più secca la vegetazione

E’ stato diramato dalla direzione regionale Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica, a partire da giovedì 6 febbraio.

Entro 100 metri dai terreni boscati, arbustivi e pascoli sono vietate azioni che potrebbero innescare  incendi: accendere fuochi, fuochi d’artificio, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per segare metalli, usare  apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile. Vietata ogni generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. I trasgressori saranno sanzionati con multe da un minimo di euro 200 a un massimo di 2.000, oltre alle possibili sanzioni penali.

Autovelox  sulle tangenziali di Torino

I controlli, terminate le ultime verifiche sulle apparecchiature e dispositivi, saranno avviati dalla terza settimana del mese di febbraio 2020 anche per garantire agli utilizzatori delle tangenziali di Torino la conoscenza dell’esatta dislocazione delle postazioni

Nell’ambito delle iniziative volte al contrasto dell’incidentalità e al miglioramento della sicurezza della rete viaria delle Tangenziali di Torino, la Polizia Stradale di concerto con la Concessionaria ATIVA S.P.A., dopo attente valutazioni sui tratti autostradali più interessati da errati comportamenti dell’utenza in transito, ha provveduto all’installazione di due box per la collocazione di apparecchiature Autovelox 105 SE, misuratori di velocità di ultima generazione.

I box visibili e ampiamente segnalati con i previsti cartelli stradali indicati dalla norma che regolamenta la materia sono al momento due e sono stati collocati: uno prima dell’uscita per “Stupinigi”, percorrendo la Tangenziale Sud diretti verso “Piacenza – Savona” e uno nei pressi dello svincolo per “C.so Regina Margherita” della Tangenziale Nord, con direzione “Aosta – Milano”; entrambi i tratti di strada indicati hanno un limite di velocità di 130 km/h.

 

L’avvio di tale strategia, primariamente adottata a scopo preventivo, si colloca all’interno di altre iniziative il cui scopo si prefigge il contrasto dei comportamenti più rischiosi adottati dai conducenti durante la guida e secondo le direttive impartite dal Ministro dell’Interno nell’anno 2017, la cosiddetta Direttiva Minniti.

L’”Eccesso di velocità”, come purtroppo constatato nei rilievi degli incidenti stradali, incide notevolmente sull’esito di questi, in particolare sulle lesioni alle persone coinvolte.

I controlli, terminati le ultime verifiche sulle apparecchiature e dispositivi, saranno avviati dalla terza settimana del mese di febbraio 2020 anche per garantire agli utilizzatori delle tangenziali di Torino la conoscenza dell’esatta dislocazione delle postazioni.

I servizi saranno svolti a cura del personale della Sottosezione Polizia Stradale di Torino, Reparto che quotidianamente espleta la sua attività di vigilanza e soccorso sulla rete autostradale delle Tangenziali di Torino e il calendario relativo ai giorni in cui saranno attivi i controlli sarà consultabile sul sito: https://www.poliziadistato.it/articolo/175

Lunedì il giorno di febbraio più caldo in 62 anni

Lunedì 3  è stato il giorno di febbraio più caldo degli ultimi 62 anni in Piemonte

Lo afferma  Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale.

Un record che  riguarda non solo le massime, 27.3 gradi a Cumiana (Torino), 27 nel centro città, ma persino le medie delle temperature in pianura, che hanno registrato 22.3 gradi per le massime, 12.9 le medie, 5 le minime. In un quarto delle stazioni meteo Arpa è stato ottenuto il nuovo record di temperatura massima per  febbraio.

ThyssenKrupp, Boccuzzi: “Dopo oltre dodici anni la speranza che sia fatta giustizia” 

Si aprono le porte del carcere per i due manager tedeschi della ThyssenKrupp Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, condannati dalla Magistratura italiana in via definitiva il 13 maggio 2016 per il rogo alle acciaierie torinesi del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi.

Il Tribunale di Hamm ha infatti respinto i ricorsi dei due dirigenti della ThyssenKrupp contro l’applicabilità della legge italiana e ora dovranno scontare cinque anni di prigione in Germania: pena ridotta in base alla legislazione tedesca (a Roma, la Cassazione aveva condannato l’a.d. Espenhahn a 9 anni e 8 mesi e il componente del c.d.a. Priegnitz a 6 anni e 10 mesi).

“Non si può gioire per quello che era un atto dovuto – commenta il direttore di Sicurezza e LavoroMassimiliano Quirico – ma l’incarcerazione dei due manager tedeschi ridà dignità sociale a chi ha perso la vita sul lavoro e sembrava essere stato dimenticato da tutti”.

Sull’argomento Iltorinese.it ha sentito anche, telefonicamente, Antonio Boccuzzi, che quel maledetto 6 dicembre 2007 c’era ed è riuscito a scampare alla morte. Adesso terminato il suo impegno di parlamentare per due legislature si occupa ancora di vertenze e sicurezza sul lavoro.

“L’auspicio – dice Boccuzzi – è che finalmente questa vicenda possa dirsi chiusa dopo un percorso durato oltre dodici anni e un’attesa che la giustizia facesse il suo corso ad oltre tre anni dalla pronuncia della Corte di Cassazione, davvero un tempo lunghissimo per una tragedia come quella che è avvenuta. E abbiamo anche imparato che, praticamente, non esistono solo tre ma cinque gradi di giudizio”.

Quanto alla rimodulazione della pena da parte delle giustizia tedesca, Boccuzzi e i familiari delle vittime se l’aspettavano in quanto in Germania l’omicidio colposo è punito sino a 5 anni di carcere.

“Ho provato una sensazione strana, nell’apprendere questa svolta processuale – dice ancora Boccuzzi – in un pomeriggio normale, anche perché dopo la pronuncia definitiva della Corte di Cassazione abbiamo perso la cognizione dei tempi processuali che non erano in Italia”.

In ogni caso sulla pronuncia del Tribunale di Hamm, che ora ci si attende che venga eseguita con i due manager dietro le sbarre, ha pesato sicuramente il ricorso di Boccuzzi e dei familiari delle vittime alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che era stato accolto, nonostante la percentuale delle istanze che hanno disco verde è bassissima

Adesso la speranza è una sola: che giustizia sia davvero fatta.

Massimo Iaretti

 

Tronzano ai funerali di Cerchio con il gonfalone regionale

Sarà l’assessore Andrea Tronzano a rappresentare la Giunta regionale del Piemonte ai funerali di Giuseppe Cerchio, già assessore e consigliere regionale, che avranno luogo a Baldissero Torinese giovedi 6 febbraio alle ore 14 nella Parrocchia Santa Maria della Spina. Alla cerimonia funebre sarà presente anche il Gonfalone della Regione Piemonte

Thyssenkrupp, i due manager condannati sconteranno la pena in Germania

Il Tribunale di Hamm in Germania ha rigettato il ricorso dei due manager di Thyssenkrupp, che erano stati condannati in Italia. Dovranno scontare 5 anni di carcere in Germania

Il  tribunale di Essen aveva già dichiarato esecutive le pene italiane adeguandole però  al diritto tedesco, che  prevede una detenzione massima di cinque anni.

Sono accusati di omicidio colposo e incendio doloso per negligenza. Avevano fatto ricorso, ma l’istanza è stata respinta proprio oggi. I parenti delle vittime dicono che  la notizia “alimenta una  speranza di giustizia, anche se  troppe volte sono riusciti a trovare il modo di non scontare la pena. Se  saranno mai dietro le sbarre, allora ci crederemo”.

Il Comune dice sì alla linea 2 della metropolitana

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico / La Giunta Comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica della linea 2 della metropolitana di Torino redatta dal raggruppamento d’imprese che ha come capofila la società francese Systra

Il tracciato ha uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni. Progettata per essere compatibile con le diverse tipologie di treni in commercio, sia su gomma che su ferro, la nuova linea avrà caratteristiche simili alla 1 (sarà di tipo ‘automatico leggero’ senza conducente), ma se ne differenzierà necessariamente (in termini di ‘sistema ferroviario’ e dimensioni dei rotabili) anche per tener conto dello sviluppo tecnologico intervenuto in questi anni.

Tre le tratte lungo le quali è stato suddiviso il percorso che dal tracciato originariamente previsto nel bando per la progettazione preliminare si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni).

Fin dalla fase di analisi della domanda di mobilità è infatti emersa chiara la necessità, per la sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura, di massimizzarne la capacità trasportistica, creando altresì un vero e proprio sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato.

Obiettivi che la progettazione ha perseguito individuando le fermate in modo che le loro aree di influenza fossero in grado di servire nel modo migliore possibile i principali poli di attrazione dell’utenza, realizzando una corrispondenza adeguata con le stazioni del sistema ferroviario metropolitano (Porta Nuova, Rebaudengo e Zappata) e assicurando un alto livello funzionale per garantire un ottimo livello del servizio.

La linea 2 della metro di Torino si incrocerà con la 1 in corrispondenza di Porta Nuova, in via Nizza. Proseguendo verso sud toccherà il Politecnico e arriverà allo stabilimento FCA di Mirafiori. Dopo la stazione Anselmetti (ora all’interno dello svincolo della tangenziale sud), raggiungerà Orbassano Centro passando attraverso Beinasco Fornaci, Beinasco Centro, Orbassano Centro Ricerche (dove è ipotizzato il nodo di scambio con mezzi pubblici e privati) e Pasta di Rivalta. La fermata del centro storico di Torino sarà realizzata sotto piazza Carlo Alberto. Si raggiungeranno quindi i Giardini Reali, per toccare poi la frequentatissima zona del Campus Einaudi. Nella zona nord, i treni attraverseranno via Bologna e l’ex trincerone, arrivando nei pressi dell’ospedale San Giovanni Bosco e, quindi, giungere alla stazione ferroviaria Rebaudengo. Dal bivio Cimarosa Tabacchi avrà origine la deviazione che, attraverso piazza Sofia, Banca/Bertolla, via Aosta (dove è prevista la stazione di San Mauro Pra Granda) raggiungerà l’area industriale di Pescarito.

Parcheggi di interscambio – con circa mille stalli per vetture ciascuno – saranno realizzati presso le stazioni di Orbassano, Anselmetti e San Mauro Piemonte/Pescarito.

Due le ipotesi di posizionamento per il deposito della nuova linea: una a nord nella zona San Mauro-Pescarito, mentre l’area individuata a sud si trova tra il deposito GTT e il cimitero Parco, ad ovest della stazione Anselmetti.

L’iter per la costruzione della linea 2 proseguirà ora con la convocazione della conferenza dei servizi e l’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale.

Messaggi molesti alla vivandiera? Dimissionato il Generale del Carnevale di Ivrea

La Fondazione del carnevale d’Ivrea ha dato il via agli  “atti formali necessari” per sostituire il Generale, figura storica della manifestazione

E’ stata decisa questa strada dopo le voci  di eventuali comportamenti inappropriati diffusesi in città.

Presto verrà reso noto  il nome del nuovo Generale del celebre carnevale che culmina con la battaglia delle arance. Il Generale dimissionato avrebbe inviato messaggi “molesti” alla vivandiera, altro personaggio della famosa manifestazione.

Videoslot sequestrate, denunce e 800.000 euro di sanzioni

È il bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza di Torino in tutta la zona Nord del capoluogo

I Finanzieri del Gruppo Torino, che hanno condotto l’intervento, hanno controllato bar e sale giochi dotate di slot machine, con particolare riguardo all’identificazione di soggetti già noti alle forze di polizia. Una ventina gli esercizi commerciali controllati, un centinaio le persone identificate.

In una decina di bar controllati, i Finanzieri hanno accertato come la maggior parte dello slot installate non erano state collegate alla rete dei Monopoli; così facendo i gestori riuscivano ad eludere tutte le imposte dovute. Molti anche gli apparecchi sprovvisti delle autorizzazioni necessarie al fine di tutelare gli scommettitori.

In un bar nei pressi di via Sospello, i Finanzieri si sono imbattuti in alcune videoslot che l’imprenditore aveva pensato bene di “camuffare” da un noto videogiochi particolarmente in voga negli anni ‘80: il “Tetris”. Era sufficiente digitare una sorta di combinazione, conosciuta alla sola clientela “affezionata”, e la schermata del “Tetris” scompariva per fare posto alla videoslot illegale.

Come detto importanti i numeri dell’operazione della Guardia di Finanza torinese: circa 800.000 euro le sanzioni inflitte, oltre 20 lo slot cautelate e alcune denunce per violazioni inerenti alle leggi di pubblica sicurezza.

La tutela delle risorse dello Stato e la sicurezza dei cittadini sono compiti prioritari per la Guardia di Finanza che ricorda come il gioco illegale, privo delle garanzie previste dalla legge, oltre a sottrarre risorse allo Stato, si può tradurre, di fatto, in una vera e propria truffa ai danni dei giocatori, poiché riduce all’inverosimile la possibilità di vincita.

Addio a Beppe Cerchio, politico di lungo corso

È morto ‘sul campo’ mentre stava effettuando un intervento in pubblico a Baldissero Torinese, dove viveva, Giuseppe Cerchio

L’ex assessore all’Industria della Regione Piemonte e consigliere regionale, già vicepresidente della Provincia di Torino e militante Dc di lunghissimo corso, negli ultimi anni in Forza Italia,  aveva appena iniziato un discorso ad una riunione sul controllo del vicinato indetta dal sindaco ma si è quasi subito accasciato sulla sedia. Inutili sono stati i tentativi di rianimarlo col defibrillatore. Il fatto è avvenuto intorno alle 22.30 di lunedì 3 febbraio. Aveva 78 anni.