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Vittime di estorsione: sospendere le tasse fino ai risarcimenti

L’Assemblea di Palazzo Lascaris sollecita il Governo a riscuotere le imposte a carico di vittime di estorsione non prima di aver loro corrisposto il risarcimento dovuto per legge e senza ulteriori penalizzazioni. Per farlo, si chiede di modificare la normativa alla prima occasione utile.

L’impegno, contenuto in una mozione con primo firmatario Giorgio Bertola, presidente della Commissione Legalità, è stata approvata all’unanimità nella seduta odierna, la prima in presenza del Consiglio regionale del Piemonte dopo il lockdown. I risarcimenti da parte dello Stato arrivano con grave ritardo, sino a 2mila giorni, con una media di quasi 700 giorni.

Nel breve dibattito, oltre al primo firmatario, sono intervenuti: Diego Sarno (Pd), Valter Marin e Federico Perugini (Lega), Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Davide Nicco (Fdi). Per l’Esecutivo ha parlato l’assessore Maurizio Marrone, chiedendo anche all’opposizione – i cui partiti governano a livello nazionale – di farsi parte attiva con i parlamentari piemontesi per raggiungere quanto prima l’obiettivo.

In particolare la mozione 380 “Interventi normativi e amministrativi a sostegno degli imprenditori vittime di richieste estorsive”, impegna la Giunta regionale: “a farsi carico di sollecitare il Governo a porre in essere le opportune modifiche normative da inserire nel primo provvedimento utile al fine di prevedere che le riscossioni delle tasse e delle imposte da parte dei soggetti vittime di estorsioni avvengano solo contestualmente alla corresponsione del risarcimento previsto dalla legge, senza il pagamento di interessi e sanzioni e con possibilità di rateizzazione; a promuovere la costituzione di un tavolo di lavoro con l’Agenzia delle Entrate per ricercare le migliori forme di coordinamento dell’attività amministrativa affinché, nel quadro normativo vigente, vengano ottimizzate le modalità di riscossione tributaria e di gestione dei sistemi delle informazioni creditizie, in modo da offrire alle vittime di racket le soluzioni necessarie al proseguimento delle proprie attività imprenditoriali”.

Coronavirus, trend verso la normalità. Ma non bisogna abbassare la guardia

Il Piemonte oggi è nella normalità relativamente all’emergenza sanitaria ma non bisogna abbassare la guardia, anzi, occorre sempre tenere alta l’attenzione.

E’ quanto emerge dall’intervista con Chiara Pasqualini, referente del Seremi, a significare Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive, che da febbraio, ogni giorno, ha per prima il polso della situazione, raccogliendo i dati dai vari servizi provinciali e poi diffondendone le risultanze attraverso l’ufficio stampa della Giunta regionale.

Dottoressa, ad oggi, quale è la situazione, aggiornata di qualche settimana dal nostro ultimo colloquio ?

Siamo nella normalità, vediamo un trend che continua a decrescere e siamo a basso rischio

Eppure qualche giorno fa ci sono stati alcuni ricoveri in terapia intensiva ?

E’ possibile che si tratti di casi positivi al tampone che necessitano di ricovero in terapia intensiva per altre cause. In ogni caso ogni variazione va osservata basandosi su un periodo più lungo e non sulla singola giornata.

Per quanto riguarda il Piemonte possiamo essere ottimisti ?

Possiamo essere ottimisti ma con cautela. Il sistema sanitario adesso è pronto, il monitoraggio c’è, occorre anche che continui l’impegno della popolazione sia nell’attuazione delle misure, sia nella segnalazione dei sintomi, anche sfumati.

In che senso ?

E’ importante che con sintomatologie, anche sfumate, ad esempio un raffreddore, si limitino il più possibile le frequentazioni, e lo  si segnali al medico di famiglia in modo che questi possa raccogliere le anamnesi ed i sintomi riferiti. Ovviamente non è detto che in presenza di un raffreddore si sia in presenza di un caso di Covid-19 ma è meglio, è più prudente fare questo passaggio per prudenza e rispetto degli altri.

Il Piemonte è a rischio per i ‘contagi di ritorno’ ?

Il rischio dei contagi di ritorno c’è anche in Piemonte come nelle altre regioni derivato da turisti, pendolari. Occorre essere attenti.

Nel mondo assistiamo ad un’accelerazione dei contagi. Cosa si può dire per l’Italia ?

Che non ci sono elementi eclatanti, che non si deve abbassare la guardia, ma possiamo avere un cauto ottimismo.

 I casi sono per lo più asintomatici o paucisintomatici, sono diminuiti i casi gravi, si può dire che il virus ha perso di potenza ?

Effettivamente ci sono casi meno gravi rispetto a qualche mese fa, i fattori sono diversi dal periodo di quarantena, all’applicazione delle misure di distanziamento sociale, ad una maggiore capacità di intervento del sistema sanitario. Occorre capire se le eventuali mutazioni del virus hanno comportato o meno delle modifiche nella patogenità e nella virulenza, ma al momento non ci sono pareri unanimi nella comunità scientifica. In ogni caso la prudenza è sempre d’obbligo.

Leggendo i report giornalieri, oltre al dato delle terapie intensive e degli ospedalizzati, c’è anche quello delle persone in isolamento domiciliare che è in forte discesa ?

Certamente e, come si vede dai pazienti in attesa del secondo tempone negativo, tenderà ad abbassarsi ulteriormente giorno dopo giorno.

Per il futuro …

Lo ribadisco, tenere alta la guardia e l’attenzione, il virus non è sparito, continua a circolare.

Massimo Iaretti

Duplice delitto a Mirafiori: uccide a coltellate i genitori e fugge

Era in stato confusionale, con le mani ancora sporche di sangue. Aveva da poco ucciso ucciso il padre e la madre ed era fuggito da casa. Soffriva di disturbi psichici.

I carabinieri lo hanno fermato. L’assassinio dei genitori è avvenuto nell’ abitazione del giovane (30 anni) in zona Mirafiori.

Il figlio delle vittime  è stato fermato, ieri notte a Collegno e i militari dell’Arma lo hanno condotto nella caserma di Rivoli per interrogarlo. L’uomo è di origine italiana, e avrebbe usato un coltello da cucina per uccidere  i genitori. Non sono ancora note le motivazioni del duplice delitto.

AGGIORNAMENTO

Alle ore 6, al termine della confessione resa ai carabinieri e al PM di turno della Procura di Torino, l’omicida 30enne è stato sottoposto a fermo per il duplice omicidio del padre e della madre, rispettivamente di 69 e 60 anni. L’omicida nel pomeriggio di ieri, al culmine di un litigio per futili motivi, avrebbe accoltellato a morte i genitori che si erano recati presso la sua abitazione per fargli visita. Dopo il delitto il 30enne è rimasto qualche ora sul posto per poi iniziare a vagare senza meta a bordo autovettura della madre, venendo poi alle ore 23.30 circa rintracciato in stato confusionale  dai militari dell’Arma a Collegno. Nel corso del sopralluogo sono sequestrati 8 coltelli da cucina.

Nuove regole per le feste di via

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico / Nella seduta di ieri , il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una deliberazione proposta dall’assessore al Commercio Alberto Sacco, che stabilisce un regime transitorio per il 2020 per le feste di via, modificando per quest’anno il Regolamento comunale n°. 366.

Prendendo atto delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria Covid-19, il documento – presentato nella seduta del 6 luglio 2020 delle Commissioni Terza e Quinta, presieduta da Andrea Russi – propone meno vincoli e offre maggiori opportunità per l’organizzazione delle feste di via.

In particolare, si prevede che la calendarizzazione delle feste del secondo trimestre 2020 sia fatta direttamente dalle Circoscrizioni, senza comunicazione alla Città. Non potranno però esserci due feste di via nello stesso giorno nella medesima Circoscrizione (tranne per le Circoscrizioni accorpate, che potranno autorizzare due feste di via per ogni domenica, una per territorio di ciascuna ex Circoscrizione).

Ogni Circoscrizione potrà inoltre autorizzare nel 2020 quattro ulteriori feste di vie, di sera, tra le ore 20 e le 24, nei giorni non festivi, nel periodo compreso tra l’inizio del mese di luglio e la fine del mese di ottobre. In questo caso, oltre ai normali requisiti delle feste di via, dovranno essere offerti momenti di svago, animazione e intrattenimento culturale e il numero dei banchi potrà al massimo essere il doppio di quello dei negozi aderenti. Così come chiesto da diversi consiglieri e consigliere comunali, potranno essere ammessi anche gli operatori non professionali, come gli operatori del proprio ingegno (Opi). Dovranno essere rispettate le Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive approvate l’11 giugno 2020 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per contrastare la diffusione del coronavirus.

Oltre alla deliberazione, il Consiglio Comunale ha approvato due documenti proposti dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano e firmati anche da Raffaele Petratrulo (Lista civica Sicurezza e Legalità).

Il primo è una mozione che chiede a Sindaca e Giunta di sospendere la Cosap per gli operatori dei mercatini tematici periodici e delle feste di vie e di intraprendere tutte le attività necessarie al fine di riaprire al pubblico, “in presenza” e senza ulteriori ritardi, gli uffici della Divisione Commercio destinati a svolgere le funzioni amministrative connesse allo svolgimento delle manifestazioni (ad esempio, il rilascio e rinnovo dei tesserini).

Il secondo documento è un ordine del giorno che invita Sindaca e Giunta ad avviare un’interlocuzione con la Regione Piemonte per rivedere la normativa regionale in materia di vendita occasionale su area pubblica, in particolare per quanto riguarda l’attuale limite di 18 presenze annue degli operatori.

Tradito dal selfie: la polizia sequestra 8 chili di marijuana

Son ben 8 i chili di marijuana sequestrati dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nel corso di un’operazione di polizia giudiziaria giovedì scorso.

Nel pomeriggio, intorino alle 17, gli agenti notano alcuni cittadini tre cittadini nigeriani aggirarsi in modo sospetto tra corso Vercelli e via Feletto. Durante il controllo, uno dei tre, un trentaduenne con precedenti di polizia a carico, cerca di nascondere ai poliziotti il possesso di un mazzo di chiavi in suo possesso. La cosa insospettisce gli agenti i quali, grazie a un selfie presente nel cellulare dello straniero, riescono a risalire alla sua abitazione: un alloggio in via Lorenzo Bruno.

L’appartamento, oltre che dal cittadino nigeriano, era occupato da una sua connazionale di 26 anni. Nel corso della perquisizione, gli agenti oltre a due bilancini di precisione, rinvengono, riposti in un armadio 8 chili di marijuana, contenuti in due grossi sacchi.

Alla luce del rinvenimento, entrambi i cittadini stranieri vengono arrestati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.   

La Guardia di Finanza dona al Sermig migliaia di capi di abbigliamento

La Guardia di Finanza di Torino, nella mattinata odierna, presso la Caserma “Emanuele Filiberto di Savoia Duca D’Aosta” sede del Comando Regionale Piemonte, ha effettuato una donazione in beneficenza di  4.500 capi d’abbigliamento.

Il materiale è stato devoluto alla Fondazione SERMIG, realtà molto attiva nel mondo delle ONLUS, che svolge numerosissime e variegate attività di assistenza a favore dei meno abbienti.

Il Servizio Missionario Giovani, lo ricordiamo, è un gruppo fondato a Torino il 24 maggio 1964 da Ernesto Olivero, insieme ad alcuni giovani cattolici, con lo scopo di combattere la fame nel mondo tramite opere di giustizia, promuovere lo sviluppo e praticare la solidarietà verso i più poveri. Nato inizialmente come gruppo missionario con l’intento di cooperare con vari missionari sparsi nel mondo, successivamente il SERMIG ha iniziato ad occuparsi anche della povertà presente nel capoluogo piemontese, allargando poi la sua opera ad altri luoghi in varie parti del mondo.

Il Generale di Divisione Giuseppe Grassi, Comandante delle Fiamme Gialle Piemontesi – unitamente ai propri collaboratori, ha consegnato simbolicamente, nelle mani del Dott. Ernesto Olivero un paio di scarpe ginniche che, unitamente ad altro materiale, potrà essere distribuito ai più bisognosi.

La cocaina era nascosta nell’impianto elettrico del condominio

arrestati due fratelli e sequestrati 64mila euro in contanti.

 Cocaina nascosta nelle canaline dell’impianto elettrico all’interno della stanza dei contatori di un condominio di Pianezza, nell’hinterland torinese. Un posto ritenuto sicuro da due fratelli del luogo, di 56 e 62 anni, che sono stati però arrestati dai carabinieri della Compagnia di Rivoli. Le lamentele di alcuni vicini di casa e il continuo via vai di persone hanno indotto i militari dell’Arma a effettuare accurati servizi. Così  quando la coppia è stata vista entrare nel condominio i carabinieri si sono avvicinati e hanno sorpreso il 62enne mentre chiudeva la stanza dei contatori elettrici del condominio, mentre il fratello ha ammesso di detenere stupefacente e ha consegnatospontaneamente quasi 100 grammi di cocaina. La successiva ispezione del locale apparati ha consentito di rinvenire altri 380grammi della stessa sostanza, nascosta nelle canaline dell’impianto elettrico. La perquisizione effettuata a casa dei dueha permesso inoltre di trovare anche una cyclette rubata e una cartuccia calibro 12 illegalmente detenuta, motivo per cui al fratello minore, proprietario dell’alloggio, sono stati altresì contestati i reati di ricettazione e detenzione abusiva di munizioni.Il controllo è stato poi esteso anche al bar di San Gillio, gestito dalla convivente del 56enne dove, all’interno di una cassaforte, i carabinieri hanno sequestrato oltre 64.000 euro in contanti.

Controlli dei carabinieri, arresti per aggressioni e furti

Sono 7 le persone arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Torino nel weekend per aggressioni o reati predatori.

In corso Principe Oddone, a seguito di una segnalazione pervenuta al 112, i militari dell’Arma hanno sorpreso un 50enne italiano che, in evidente stato di alterazione dovuto ad abuso di sostanze alcoliche, si è presentato in una gastronomia e ha chiesto di mangiare senza pagare e ha minacciato il titolare che, in caso contrario, gli avrebbe danneggiato il locale. Il commerciante non si è lasciato intimidire ed ha affrontato il cliente con parole e qualche spintone. I clienti presenti hanno chiamato i carabinieri che sono riusciti a fermare il 50enne e arrestarlo

Nella centralissima Piazza Solferino un altro equipaggio dell’Arma ha arrestato un 34enne di Latina, pregiudicato, che dopo aver rubato in via dell’Arcivescovado una bicicletta da donna collocata negli stalli di ancoraggio, è stato sorpreso dai militari mentre cercava di salire con la bicicletta a bordo di un autobus di linea, per evitare i controlli.

In Largo Montebello, altri militari del nucleo radiomobile hanno arrestato un marocchino 26enne, senza fissa dimora, che in grave stato di alterazione dovuto ad abuso di sostanze alcoliche, dopo aver danneggiato diversi arredi di un cocktail bar del posto, è stato arrestao

Nel quartiere Le Vallette, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato un 38enne italiano, indiziato di essere l’autore di una rapina aggravata del 14 maggio scorso, in corso Toscana, ai danni di una Farmacia. Con mascherina chirurgica e armato di coltello, l’uomo aveva rubato 400 euro dalla cassa.

Nel quartiere Lingotto, i carabinieri hanno arrestato un italiano 60enne, ricercato per un ordine di carcerazione per furto aggravato, commesso a Torino nel 2017 e condannato alla pena definitiva di mesi 3 e giorni 27 di reclusione.
Ad Ivrea, i carabinieri hanno arresto in flagranza di reato un giovane del Pakistan, 22enne, che pochi minuti prima si era impossessato di un portafoglio e di un braccialetto in argento, sottratti nel sonno all’interno di una carrozza ferroviaria a due passeggeri connazionali, minacciandone uno dei due con un coccio di vetro e colpendolo con un calcio al petto per scappare.

A Moncalieri, in piazza Amedeo Ferdinando, presso l’ospedale Santa Croce, una pattuglia della sezione radiomobile ha arrestato un italiano di 58 anni, di Nichelino, perché mentre si trovava nella sala d’attesa del pronto soccorso, ha aggredito il personale sanitario che lo aveva invitato più volte ad indossare la mascherina, nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti covid-19. Anche all’arrivo dei militari, lo stesso ha continuato a minacciare medici e carabinieri ma è stato  fermato e arrestato.

Pesante blocco di marmo si stacca dal palazzo e cade vicino ai tavoli del bar

Un grosso fregio di marmo si è staccato nel primo pomeriggio da un palazzo di via Mazzini all’angolo con via Lagrange.

Il pesante blocco si è schiantato sulla strada a pochi centimetri dai tavolini di un bar .

I vigili del fuoco sono intervenuti per mettere in sicurezza l’edificio, dal quale sono stati staccati altri fregi per evitare che cadessero. I bar hanno chiuso i dehors e il tratto della via interessato è stato transennato.