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Covid, il bollettino di sabato 31 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 229 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 29 dopo test antigenico), pari allo 0,9% di 24.641 tamponi eseguiti, di cui 20.126 antigenici. Dei 229 nuovi casi, gli asintomatici sono 97 (42,4%).

I casi sono così ripartiti: 28 screening, 148 contatti di caso, 53 con indagine in corso, 4 RSA/Strutture Socio-Assistenziali.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 369.855, così suddivisi su base provinciale: 29.988 Alessandria, 17.583 Asti, 11.595 Biella, 53.385 Cuneo, 28.664 Novara, 197.625 Torino, 13.827 Vercelli, 13.137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.521 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.530 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 69 (3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.302.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.921.851 (+24.641rispetto a ieri), di cui 1.889.938 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.779 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.779 (+76 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.095 Alessandria, 16.815 Asti, 11.077 Biella, 51.578 Cuneo, 27.436 Novara, 191.053 Torino, 13.222 Vercelli, 12.653 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.444 extraregione e 2.406 in fase di definizione.

Piemonte zona bianca. Prorogate al 31 dicembre le misure per la pandemia

PROROGATE AL 31 DICEMBRE 2021 LE MISURE IN VIGORE PER LA PANDEMIA IN PIEMONTE

REPORT SETTIMANALE MINISTERO SALUTE-ISS

Sono 35.339 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18). A 25.250 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati di oggi, in particolare, sono 9.950 i 16-29enni, 6.629 i trentenni, 7.071 i quarantenni, 2.846 i cinquantenni, 4.235 i sessantenni, 1.479i  settantenni, 491 gli estremamente vulnerabili e 172 gli over80.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 4.824.182 dosi (di cui 2.130.774 come seconde), corrispondenti al 95,8% di 5.035.000 finora disponibili per il Piemonte.

SECONDA DOSE PER IL PRESIDENTE CIRIO

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha ricevuto questo pomeriggio presso l’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (CN) la seconda dose del vaccino.

“A chi di voi è ancora indeciso dico vaccinatevi con fiducia nella scienza – ha dichiarato il presidente dopo la somministrazione – perché da questa piccola puntura dipendono la nostra vita e quella delle persone a noi care e la possibilità di tornare a una nuova normalità”.

6.700 ACCESSI DIRETTI 12-19ENNI

Da lunedì a ieri gli accessi diretti per la fascia 12-19 anni sono stati circa 6.700 in tutto, di cui 1.776 nell’Asl Città di Torino, 985 nell’Asl TO3, 557 nella TO4 e 395 nella TO5.

Altri 1.190 accessi diretti sono stati effettuati finora a Novara, 727 ad Alessandria, 225 ad Asti, 254 a Vercelli, 198 a Biella, 116 nel Vco, 85 nell’Asl CN1 e 183 nell’Asl CN2.

PROROGATE AL 31 DICEMBRE 2021 LE MISURE IN VIGORE PER LA PANDEMIA IN PIEMONTE

E’ stata emanata un’ordinanza, valida dal 1° agosto, con la quale vengono prorogate al 31 dicembre 2021 le misure attualmente in vigore per la gestione della pandemia.

REPORT SETTIMANALE MINISTERO SALUTE-ISS

Nella settimana 19-25 luglio in Piemonte continua a confermarsi basso l’impatto dell’epidemia sui servizi ospedalieri, con un tasso di occupazione dei posti letto che resta invariato rispetto ai 14 giorni precedenti sia in terapia intensiva (0%) sia in area medica (1%).

La percentuale di positività dei tamponi resta invariata (1%), mentre l’Rt basato sulla data di inizio sintomi sale a 1.81 (era 1.27).

Aumentano i focolai attivi, i nuovi e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note.
Nonostante si registri una maggior diffusione del virus a livello regionale, il valore dell’incidenza ancora contenuto e i numeri molto bassi di ricoveri concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Il bollettino Covid di venerdì 30 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 287 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui32 dopo test antigenico), pari all’1,3% di 21.810 tamponi eseguiti, di cui16.232antigenici. Dei 287 nuovi casi, gli asintomatici sono 93 (32,4%).

I casi sono così ripartiti: 41 screening, 178 contatti di caso, 68 con indagine in corso; 4 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 4 casi importati (tre dall’estero e uno da altra regione italiana) .

Il totale dei casi positivi diventa quindi 369.626così suddivisi su base provinciale: 29.943 Alessandria, 17.579 Asti, 11.585 Biella, 53.368 Cuneo, 28.618 Novara, 197.542 Torino,13.822 Vercelli, 13.119 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.522 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.528 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 5 (+1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 72(4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.147.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.897.210(+ 21.810rispetto a ieri),di cui 1.884.577risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.703GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.703(+69rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.088 Alessandria, 16.810 Asti, 11.073 Biella, 51.573 Cuneo, 27.426 Novara, 191.017 Torino, 13.218 Vercelli, 12.648 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.444 extraregione e 2.406 in fase di definizione.

Il bollettino Covid di giovedì 29 luglio: la situazione

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 282 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui29 dopo test antigenico), pari all’1,9% di 15.096tamponi eseguiti, di cui9.493 antigenici. Dei 282 nuovi casi, gli asintomatici sono 110 (39,0%).

I casi sono così ripartiti: 29 screening, 177 contatti di caso,76 con indagine in corso; 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 2 casi importati (uno dall’estero e uno da altra regione italiana) .

Il totale dei casi positivi diventa quindi 369.339così suddivisi su base provinciale: 29.873 Alessandria, 17.574 Asti, 11.581 Biella, 53.308 Cuneo, 28.593 Novara, 197.440 Torino,13.817 Vercelli, 13.106 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.521 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.526 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (+1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 76(+8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.926.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.875.398(+ 15.096rispetto a ieri),di cui 1.880.404risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.634GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.634(+93rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.074 Alessandria, 16.808 Asti, 11.072 Biella, 51.563 Cuneo, 27.420 Novara, 190.984 Torino, 13.216 Vercelli, 12.646 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.444 extraregione e 2.407 in fase di definizione.

Gruppo d’indagine Covid, relazione di minoranza

LE DICHIARAZIONI DEI CONSIGLIERI REGIONALI DI OPPOSIZIONE

 Il 27 luglio 2020 si insediava il Gruppo di Lavoro che doveva condurre l’indagine sulla prima fase dell’emergenza della pandemia da Covid-19, uno strumento importante che, nel corso di audizioni, incontri e confronti ha non soltanto accertato i fatti, ma anche acquisito elementi fondamentali per capire come affrontare le recrudescenze pandemiche.

“L’indagine – spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo – ci ha consentito di confrontarci con tutti i soggetti che hanno lavorato nella sanità durante la prima fase dell’emergenza pandemica e di capire, grazie alle loro testimonianze e ai loro suggerimenti, che cosa possa e debba essere modificato nel settore sanitario. Abbiamo voluto con forza questa indagine perché comprendere che cosa non ha funzionato e quali errori sono stati commessi durante la pandemia potrà aiutarci a non ripeterli e a rispondere tempestivamente alle emergenze future. Al Piemonte occorre un nuovo sistema sanitario subito per avere una strada da percorrere e deve essere creato attraverso una riforma articolata che prenda in esame il nuovo scenario dato dal COVID. Questa relazione sarà utile anche per questo. Azienda zero o no possiamo iniziare fin da adesso a studiare il nuovo piano. Aspettiamo una traccia di lavoro da integrare e discutere. Il rinvio della discussione su Azienda Zero non sia una scusa per ritardarlo, la Giunta dovrebbe già avere una bozza sulla quale poter lavorare che attendiamo!”

“Il lavoro di quest’anno – precisa Daniele Valle (Pd), coordinatore del Gruppo di Lavoro – ci ha permesso di evidenziare una serie di importanti ritardi nell’affrontare l’emergenza, anche a fronte dei comportamenti più puntuali delle altre regioni e delle sollecitazioni di operatori, sindacati, utenti e forze politiche. Parliamo ad esempio di tamponi, assunzioni durante la scorsa estate, recupero delle liste d’attesa, RSA e scuola. Il tema del personale in particolare, non avendo sostituito le cessazioni di personale assunto a tempo indeterminato se non parzialmente e con assunzioni a tempo determinato, getta un’ombra inquietante sulla capacità del nostro sistema di recuperare i ritardi sulle liste d’attesa (e sulle priorità di questa giunta, più attenta ai conti che alla salute dei cittadini). Siamo preoccupati che questa estate, visti i numeri bassissimi di tamponi e la mancanza di procedure assunzionali straordinarie, ci riporti agli stessi errori della scorsa estate. Ce n’è abbastanza perché si individuino responsabilità operative e politiche”.

“La gestione della pandemia in Piemonte – afferma la Consigliera regionale del M5S Sarah Disabato – è stata a dir poco caotica, soprattutto a causa delle continue modifiche della catena di comando in seno all’Unità di crisi. I pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti e riguardano diversi ambiti: dall’ospedalizzazione più elevata rispetto ad altre regioni, al limitato numero di tamponi, alle numerose carenze che hanno interessato le USCA e per finire con il disastro delle RSA, abbandonate a se stesse a fronteggiare un evento senza precedenti. E gli atti di chiusura indagini per la Casa di Riposo di piazza Mazzini a Vercelli, dove 5 dirigenti rischiano il processo per omicidio colposo, sono solo una delle tante dimostrazioni”.

“Un gruppo di lavoro come questo deve prima di tutto trarre indicazioni per non ripetere gli errori compiuti in passato – precisa la Presidente del Gruppo Movimento 4 ottobre Francesca Frediani – Abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione sulla scuola, ottenendo per primi i dati sui contagi negli istituti.  Per il futuro e per la prossima riapertura è fondamentale garantire trasparenza, coerenza e informazione. I giovani hanno pagato un prezzo troppo alto ed è nostro preciso dovere tutelarli in futuro”.

“A buon diritto – prosegue Mario Giaccone, Presidente del Gruppo Lista Monviso – la commissione si è dimostrata uno strumento utile, perché lungi dal voler essere un elemento di accusa nei confronti dei singoli ha evidenziato debolezze strutturali e operative nei confronti dell’emergenza pandemica. La relazione esaustiva e completa evidenzia quindi alcune carenze fondamentali, come l’incertezza nella costituzione della catena di comando e la conseguente mancanza di un controllo preciso della situazione e della sua evoluzione, la moltiplicazione delle commissioni e lo scarso coordinamento tra loro: il tutto a fronte di una comunicazione verso l’esterno che, nel tentativo di essere rassicurante per il cittadino, ha finito per essere ridondante. Altri elementi di criticità sono emersi nell’efficacia del tracciamento e nell’individuazione e gestione delle strutture covid dedicate. In definitiva a fronte di una emergenza che non aveva precedenti, circostanza che parzialmente solleva i livelli decisionali direttamente interessati, sono molti i punti su cui ci si sarebbe potuti muovere con maggior efficacia soprattutto considerando che incertezze ed errori possono aver limitato lo sforzo di contenere le sofferenze e i lutti che il nostro territorio ha invece dovuto subire”.

“Una fatica nella gestione dell’emergenza è emersa fin dalla prima fase, così come un mancato l’ascolto di quanto le Minoranze costantemente proponevano. Subito è emersa una frattura tra la Regione e quei soggetti che inspiegabilmente la Giunta indicava come facenti parte di un Settore Privato, dai medici di medicina generale a tutto il mondo del Volontariato, che si occupava del trasporto di chi si ammalava, lasciando ai medici di base stessi e ai Presidenti delle Associazioni l’onere di occuparsi della sicurezza. L’unica risposta che la Regione ha provato a dare sono stati i 10 milioni per fare più contratti di medicina di rete o di medicina di gruppo: questo non ha a che fare con un nuovo modello di medicina territoriale, è la montagna che partorisce il topolino. Per mesi abbiamo inoltre esposto il volontariato a rischi incredibili. I nostri volontari hanno affrontato ogni pericolo non solo con coraggio, ma con dedizione e generosità, com’è nel DNA e nella vocazione del volontariato. All’inizio dell’emergenza, quando più difficile era reperire dispositivi di protezione individuale, abbiamo dovuto rispondere ad affermazioni semplicemente stucchevoli sulla natura privatistica delle Associazioni, che hanno dunque dovuto procurarsi da sé, per esempio, i DPI, senza poter contare sull’aiuto della Regione Piemonte. A maggior ragione alla luce di queste condizioni, ribadiamo la nostra gratitudine nei confronti di tutti i volontari, ai quali tanto dobbiamo non solo come cittadini, ma come Istituzioni” interviene Silvio Magliano, Presidente Gruppo Consiliare Moderati.

“La commissione regionale ha documentato nel dettaglio le lacune, i ritardi e gli errori che più volte abbiamo denunciato nella gestione della crisi pandemica. La catena di comando è stata così farraginosa, soggetta a modifiche e frammentata che si è resa impossibile una vera regia. Le RSA e i loro pazienti soni stati travolti da un disastro annunciato. A inizio contagio nessuno sapeva quanti dispositivi di protezione e altri materiali sanitari fossero in dotazione alle ASL, siamo partiti come una nave che si mette in mare senza sapere quante scialuppe di salvataggio ha” conclude Marco Grimaldi, Presidente del Gruppo Luv.

Il bollettino Covid di mercoledì 28 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.15

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 150 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui17 dopo test antigenico), pari all’1,1% di 13.239tamponi eseguiti, di cui7.826 antigenici. Dei 150nuovi casi, gli asintomatici sono 48 (32,0%).

I casi sono così ripartiti: 23 screening, 72 contatti di caso, 55 con indagine in corso; 1 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 1 importato da altra regione italiana.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 369.057 così suddivisi su base provinciale: 29.818 Alessandria, 17.562 Asti, 11.574 Biella, 53.260 Cuneo, 28.547 Novara, 197.356 Torino, 13.806 Vercelli, 13.089 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.517 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.528 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 ( invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 68 (+1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.746.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.860.302(+ 13.239rispetto a ieri),di cui 1.876.848risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.541GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.541(+66rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.064 Alessandria, 16.805 Asti, 11.070 Biella, 51.548 Cuneo, 27.407 Novara, 190.941 Torino, 13.212 Vercelli, 12.642 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.444 extraregione e 2.408 in fase di definizione.

Si è tolto la vita il medico De Donno Sperimento’ una terapia contro il Covid

Ha terminato il suo cammino terreno Giuseppe De Donno, già primario di pneumologia dell’Ospedale di Mantova, che si è tolto la vita, come hanno annunciato le testate mantovane.

Lo scorso anno si era distinto nella lotta al Covid-19, curandolo con le trasfusioni di plasma iperimmune dei pazienti che avevano superato la malattia. Con questo sistema, poi al centro di una sperimentazione che aveva coinvolto le strutture sanitarie Pavia e di Pisa (ma non di Mantova che l’aveva iniziata) si erano salvate diverse vite. Il professor De Donno, all’inizio di luglio aveva lasciato il primariato a Mantova per iniziare una nuova fase professionale della sua vita come medico di base. Quali siano state le motivazioni e le modalità di questo tragico gesto forse lo si saprà nei prossimi giorni ma quel che è certo è che la notizia ha suscitato una grande impressione e non soltanto a Mantova dove aveva lavorato o a Curtatone dove viveva. Personalmente non ho avuto modo di conoscerlo direttamente ma nell’agosto dell’anno scorso lo avevo contattato subito dopo ferragosto e ne era nata una lunga intervista. L’impressone era stata quella di un medico preparato e competente e di una persona molto umana e rispettosa del prossimo e aveva risposto con grande chiarezza alle varie domande che gli avevo posto. Mi ero ripromesso di averlo come ospite in Piemonte per qualche iniziativa perché ascoltarlo poteva essere per un uditorio un’esperienza sicuramente arricchente. Quando ad ottobre erano ripresi i contagi gli avevo chiesto un secondo contributo e la risposta era stata chiara: “Ora non rilascio interviste. Momento delicato”. L’ultimo contatto erano stati gli auguri di buon anno, con l’auspicio di averlo in Monferrato quest’anno. Così, purtroppo, non potrà più essere ma la perdita di un uomo e di un professionista che chi l’ha conosciuto direttamente lo descrive come una persona buona e competente, non è una perdita soltanto per Mantova, per Curtatone ma per tutta l’Italia. Con l’auspicio che adesso la comunità scientifica gli tributi quello che giustamente meritava.

Massimo Iaretti


Di seguito l’intervista rilasciata nell’agosto del 2020

Nei mesi più acuti dell’emergenza sanitaria i riflettori sono stati puntati sull’ospedale di Mantova il ‘Carlo Poma’, dove era stata avviata una terapia basata sul plasma donato dai malati di Covid-19, avviata in collaborazione con alcuni colleghi dal dottor Giuseppe De Donno, primario della Pneumologia, medico anch’egli in prima linea nel contrasto a virus. Con lui abbiamo avuto un recente colloquio telefonico nel quale si è gentilmente sottoposte ad alcune domande per avere l’opinione ‘sul campo’ di chi ha vissuto e vive quotidianamente questa emergenza.

A che punto è l’emergenza sanitaria oggi ?

Indubbiamente dopo i mesi acuti della pandemia, marzo, aprile, maggio, a giugno si sono iniziati a riconvertire gli ospedali, pur mantenendo un’area dedicata. Oggi la maggior parte sono Covid free, ma i casi non sono scomparsi. A Mantova in questo momento ci sono 11 polmoniti Covid di cui 2 con grave insufficienza respiratoria. Il numero conferma che il virus circola ancora

Quindi non è avvenuto come qualcuno sperava che con il caldo sparisse ?

E’ sotto gli occhi di tutti che il numero dei positivi cresce in questi giorni, nonostante le alte temperature. Il Sars –Cov2 è in linea con il Sars Cov-1 che poi è scomparso, ma adesso l’impressione, e il dato di fatto, è che continua a circolare. E ne esistono anche ceppi diversi, nei Balcani, in Francia, in Spagna.

Cosa accadrà in autunno ?

Nessuno è in grado di dire cosa accadrà, credo non abbia perso virulenza. In ogni caso adesso il sistema sanitario è più pronto e lo conosce di più rispetto a febbraio.

I mass-media all’inizio hanno avuto toni a volte catastrofisti e una certa dose di allarmismo si è registrata anche nei giorni precedenti il ferragosto per la risalita dei contagi. Cosa ne pensa ?

Più che allarmarsi occorre stare attenti. Sono stati fatti alcuni errori, sono state allentate troppo alcune maglie, ne sono state tenute troppo strette altre. Aprire e chiudere tutte le discoteche da Aosta a Leuca, senza una differenziazione delle situazioni, forse è stato eccessivo. Del resto anche in passato il Comitato Tecnico Scientifico aveva evidenziato situazioni territoriali diverse.

Oggi, però, il numero dei decessi e dei pazienti in terapia intensiva è decisamente basso rispetto ai mesi precedenti ?

Sono dati che vanno letti con attenzione, come pure quello dei guariti. Certamente i medici oggi hanno imparato ad utilizzare strategie di contrasto a questa situazione, non si ripete più la situazione di febbraio-marzo. Si cerca di limitare il più possibile il ricovero in rianimazione che comporta complicanze poi difficili da recuperare.

Leggendo le statistiche si nota come vengano ‘scovati’ sempre più asintomatici. Ma tutti gli asintomatici sono potenzialmente contagiosi ?

Ci sono gli asintomatici diffusori in grado di diffondere il contagio, gli asintomatici non diffusori che non hanno la capacità di diffondere il virus, ma è allo stato impossibile da parte dei centri definire chi sia diffusore o non diffusore con certezza assoluta. E’ positivo adesso l’andare a mappare le patologie, sin dall’inizio avrebbe dovuto essere stata mappata la popolazione per isolare i focolai, come è avvenuto in Veneto.

Vogliamo dire qualcosa riguardo alla terapia basata sul plasma donato dai malati di Covid-19, di cui Mantova è stata tra gli iniziatori ?

Sia la letteratura, sia l’esperienza quotidiana confermano che l’utilizzo di plasma donato da chi è guarito è uno strumento che riduce la mortalità in modo significativo: dal 16%17% abbiamo avuto un calo del 50%, oltre ad un miglioramento della efficienza respiratoria e la permanenza in terapia intensiva. Negli Stati Uniti è stata avviata una raccolta del plasma su larga scala. Da mesi abbiamo lanciato il messaggio di creare ‘Banche del plasma’ in attesa che si arrivi al vaccino o agli anticorpi monoclonali. Per quanto riguarda la Regione Lombardia, l’assessore Gallera è stato a Mantova e ha dato la disponibilità regionale, ma Mantova e Pavia non possono sopperire alle esigenze di un intero Paese. Sarebbe bene che anche altri centri avessero, come dicevo, una ‘Banca del plasma’.

Il vaccino quando arriverà, entro il 2020 o l’anno prossimo ?

Ci sono voci discordanti, sono state levate critiche a quello di Putin, il professor Crisanti di Padova ha detto che potrebbe esserci entro il giugno 2021. Per avere un vaccino sicuro occorre un periodo di tempo non breve, un campione di soggetti ampio ed un criterio di sicurezza affidabile

Però c’è il progetto che vede impegnata l’Università di Oxford cui collabora anche un’azienda italiana ?

Certo, è stato detto che funziona, occorrerà vedere anche la durata degli anticorpi. Per il momento sono stati fatti soltanto degli annunci, dati alla mano non li ho ancora visti

Ha una ricetta per la scuola ?

Riaprirei le scuole in presenza. La scuola è una parte importante e vitale di quello che è un sistema Paese per cultura, economia, salute. E con poche regole chiare si deve fare ripartire l’anno scolastico

Qual è stato il momento più brutto di questi mesi

Il 28 febbraio la svolta di inizio pandemia quando l’ospedale è stato ‘aggredito’ da ambulanze che arrivavano da Crema, Cremona, Bergamo, Brescia con un numero altissimo di ricoverati ed un’elevata mortalità

E quello più bello ?

Quando insieme ai dottori Franchini e Grisolia siamo riusciti ad intervenire per Pamela la paziente che era in attesa, ha recuperato e adesso ha partorito Beatrice Vittoria. E’ stato un momento davvero bello ed emozionante

Il bollettino Covid di martedì 27 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 224 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 28 dopo test antigenico), pari all’1,4% di 16.183 tamponi eseguiti, di cui 9.578 antigenici. Dei 224nuovi casi, gli asintomatici sono 87 (38,8%).

I casi sono così ripartiti: 43 screening, 124 contatti di caso, 57 con indagine in corso; 3 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 3 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 368.907 così suddivisi su base provinciale: 29.806 Alessandria, 17.559 Asti, 11.572 Biella, 53.236 Cuneo, 28.524 Novara, 197.276 Torino, 13.799 Vercelli, 13.080 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.515 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.540 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

NB: Il numero di casi segnalato nelle ultime 24 ore nella provincia del VCO è significativamente superiore a quello medio giornaliero (9 casi nell’ultima settimana) perché comprende le diagnosi degli ultimi 6 giorni segnalate in ritardo per problemi tecnici dei sistemi informatici aziendali.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 ( invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 67(-1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.663.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.847.063 (+16.183 rispetto a ieri),di cui 1.873.580 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.475 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.475 (+101 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.056 Alessandria, 16.802 Asti, 11.070 Biella, 51.537 Cuneo, 27.399 Novara, 190.902 Torino, 13.211 Vercelli, 12.639 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.443 extraregione e 2.416 in fase di definizione.

Figliuolo contestato a Torino Ma il primo giorno di accesso diretto ai vaccini per i 12-19enni è stato un successo

IN PIEMONTE SUCCESSO PER  L’ADESIONE AL PRIMO GIORNO DI ACCESSO DIRETTO PER I 12-19ENNI. OGGI LA VISITA DEL GENERALE FIGLIUOLO.

L’aggiornamento del Piano vaccinale del Piemonte, la seconda edizione del progetto “Scuola sicura” e un bilancio di “Montagne Covid free” sono i temi presentati dalla Regione Piemonte durante la visita effettuata sul territorio dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, iniziata in mattinata all’hub Nuvola Lavazza a Torino e proseguita nel pomeriggio a Frabosa Sottana (Cn).

Il generale è stato contestato al suo arrivo a Torino da alcuni manifestanti no green pass e no vax

Alla Nuvola Lavazza erano presenti il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori regionali alla Sanità Luigi Genesio Icardi e all’Istruzione Elena Chiorino. Con loro anche i commissari dell’Unità di Crisi Vincenzo Coccolo, Emilpaolo Manno e Antonio Rinaudo.

Riferendosi al primo giorno di inizio della vaccinazione ad accesso diretto anche senza prenotazione per la fascia di età 12-19 anni presso gli hub delle Asl di appartenenza, il presidente Cirio e l’assessore Icardi hanno affermato che “temevamo un po’ di freddezza, invece stiamo vedendo l’esatto contrario e dai giovani arriva un segnale molto positivo. In Piemonte sono state finora somministrate 4,6 milioni di dosi, metà della popolazione piemontese ha già completato il ciclo vaccinale e puntiamo al 70-80% per l’autunno”. Presidente e assessore hanno poi sottolineato che “abbiamo superato il target che la struttura commissariale ha dato al Piemonte, con oltre il 100,94% dell’obiettivo Figliuolo: abbiamo tenuto una media di 40.000 dosi giornaliere, ma la nostra capacità testata è di 70.000 e la nostra speranza è di poter avere dei vaccini in più”.

Per quanto riguarda le classi di età, presidente e assessore hanno precisato che ha completato il ciclo vaccinale l’80,6% degli over60 che hanno aderito alla campagna vaccinale e il 79% degli over50, mentre per gli over16 il 90% degli aderenti ha già ricevuto almeno una dose e il 66,2% anche il richiamo.

A portare “l’esercito del vaccino” del Piemonte a conseguire questi risultati sono stati 418 punti vaccinali su tutto il territorio, ai quali si aggiungono 56 punti vaccinali aziendali, 502 farmacie e 748 medici di famiglia e pediatri di libera scelta vaccinatori.

Il consulente strategico Covid della Regione Piemonte Pietro Presti ha quindi illustrato i risultati del progetto “Scuola sicura” e gli obiettivi che si intendono raggiungere con il nuovo anno scolastico.

La prima edizione di gennaio-luglio 2021 ha visto la Regione promuovere il potenziamento del contact tracing in ambito scolastico e un programma di screening su base volontaria con tampone molecolare o antigenico ogni 15 giorni al personale docente e non docente e una volta al mese agli alunni di seconda e terza media mediante la rotazione di un quarto della classe ogni settimana. Hanno aderito 428 istituti (69%), 19.413 studenti (24,7%) e 24.402 tra docenti e non docenti (17%).

L’edizione per l’anno scolastico 2021-22, validata dal gruppo di epidemiologi della Regione, intende favorire il mantenimento della didattica in presenza individuando precocemente i casi asintomatici per interrompere la trasmissione del virus nelle classi. Per ottenere questo risultato si vuole fare in modo che entro metà settembre gli studenti dai 12 ai 19 anni siano vaccinati almeno con la prima dose e che sia completata la vaccinazione del personale scolastico aderente (con iniziative mirate ad incentivare chi non ha ancora aderito per arrivare alla copertura del 90% della platea potenziale). Attualmente, ha già aderito l’87%, 105.000 docenti e non docenti su una platea complessiva di 120.000. 93.300 hanno già ricevuto una dose e 82.300 hanno completato il ciclo vaccinale.

Tra le azioni previste figurano: la prosecuzione dello screening per il personale scolastico e l’estensione di quello per gli studenti a tutte le scuole primarie, medie e superiori (previa valutazione epidemiologica e sanitaria e in base alle indicazioni del CTS, della struttura commissariale e del Ministero della Salute). In base all’incidenza del virus, sarà anche valutato uno screening di massa per gli alunni di ogni ordine e grado sempre su base gratuita e volontaria prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Saranno inoltre potenziati il tracciamento dei contatti e gestione dei casi Covid-19 in ambito scolastico e il monitoraggio costante dei casi.

“Il potenziamento del piano Scuola sicura è un’azione fondamentale che ci permetterà di ridurre al minimo il rischio della didattica a distanza, perché di dad non si deve più parlare in vista del nuovo anno scolastico – ha commentato l’assessore Chiorino – Da sempre mi sono battuta per una scuola in presenza: non dobbiamo dimenticare che è stato negato ai nostri figli il diritto allo studio e alla socialità, ma, in compenso, garantito il debito degli scostamenti di bilancio che la loro generazione si troverà a pagare. E’ un dovere morale che le Istituzioni hanno nei loro confronti: dobbiamo garantire di nuovo la socialità, l’istruzione e la crescita culturale di cui la pandemia li ha privati per troppo tempo”.

Marco Lavazza, vicepresidente del Gruppo Lavazza, ha dichiarato: “E’ un onore per me accogliere oggi in questi spazi il Generale Figliuolo. Desidero salutarlo e ringraziarlo a nome della famiglia Lavazza, e di tutti i nostri collaboratori per aver saputo gestire una macchina organizzativa complessa che ha permesso di accelerare il processo di vaccinazione a livello nazionale, ma che deve continuare a procedere senza ostacoli e con convinzione. Come imprenditore sono orgoglioso di aver messo a disposizione della cittadinanza La Centrale, il nostro centro convegni per poter contribuire concretamente all’avanzamento della campagna vaccinale nazionale, che ha visto a oggi oltre 95.000 persone vaccinarsi in questo spazio. Siamo chiamati tutti a un atto di grande generosità collettiva e di fiducia nella comunità scientifica, per proteggere i più deboli, gli anziani, per tutelare il futuro dei nostri giovani, per creare nuove opportunità per rilanciare il futuro dell’economia del Paese grazie al PNRR”.

A Frabosa Sottana sono stati illustrati dal presidente Alberto Cirio al generale Figliuolo i risultati del progetto “Montagne Covid free”, voluto dalla Regione Piemonte, prima in Italia, per vaccinare residenti e lavoratori dei Comuni montani e di alta collina che presentano presidi sanitari minimi, analogamente a quanto già fatto con le isole minori, e favorire così la ripresa dell’economia turistica.

Nei 226 Comuni coinvolti è stato vaccinato il 70% della popolazione, con picchi fino all’87%, e 74.952 residenti hanno ricevuto almeno una dose. I 10 paesi con i migliori risultati sono stati Volpeglino, Prali, Mandello Vitta, Balme, Bergolo, Azzano d’Asti, Quaranti, Germagno, Argentera e Paroldo.

In base alle province di appartenenza, i Comuni del Cuneese e dell’Alessandrino che hanno aderito al progetto registrano il 72% della popolazione vaccinata con almeno una dose, quelli del VCO e dell’Astigiano sono al 71%, quelli del Torinese al 68%, quelli del Vercellese al 67%, quelli del Biellese al 65%.

IL 31 LUGLIO OPEN DAY AL VALENTINO

Sabato 31 luglio si terrà nell’hub vaccinale del Valentino di Torino un Open Day dedicato alla fascia 12-19 anni, al personale scolastico e agli over60 da tutto il Piemonte.

Le prenotazioni su www.IlPiemontetivaccina.it si apriranno domani alle ore 9. I posti disponibili sono 1500 e il vaccino inoculato sarà Pfizer.

(foto Città Metropolitana Torino – facebook)

Covid, il bollettino di lunedì 26 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 59 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 10 dopo test antigenico), pari allo 0,6% di 10.727 tamponi eseguiti, di cui 7.783 antigenici. Dei 59 nuovi casi gli asintomatici sono 28 (47,5%).

I casi sono così ripartiti: 17 screening, 33 contatti di caso, 9 con indagine in corso, 1 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 1 importato dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 368.683 così suddivisi su base provinciale: 29.787 Alessandria, 17.558 Asti, 11.568 Biella, 53.223 Cuneo, 28.483 Novara, 197.209 Torino, 13.791 Vercelli, 13.021 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.514 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.529 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (invariati rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 68 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.539.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.830.880 (+10.727 rispetto a ieri),di cui 1. 869.331 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.374 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.374 (+30 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.050 Alessandria, 16.801 Asti, 11.066 Biella, 51.524 Cuneo, 27.382 Novara, 190.860 Torino, 13.209 Vercelli, 12.623 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.443 extraregione e 2.416 in fase di definizione.