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Focus Covid: contagi in crescita a Torino e in Piemonte

ANDAMENTO SETTIMANALE SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

In Piemonte la curva dei contagi presenta un andamento crescente rispetto ai sette giorni precedenti, in linea con quanto rilevato a livello nazionale nello stesso periodo di osservazione.

L’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’8,5 %, quella dei posti letto in terapia intensiva si attesta al 2,4 %, mentre la positività dei tamponi è al 17,3%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il novembre evidenziano la dominanza delle sottovarianti di Omicron BA.5 nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara.

Per la sottovariante BA.4 sono state osservate mutazioni specifiche ed univoche con bassa frequenza nei depuratori di Novara ed Alessandria.

Sono state identificate in tutti i depuratori mutazioni specifiche ed univoche con bassa frequenza della sottovariante di Omicron BA.2.75.

Non si osservano mutazioni specifiche per le sottovarianti BA.3, BA 2.12.1 e BG.

VACCINAZIONI

Tra venerdì 11 e giovedì 17 novembre sono state vaccinate 34.317persone: 132 hanno ricevuto la prima dose, 242 la seconda, 1.002la terza, 26.439 la quarta, 6.502 la quinta. Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.565.682 dosi, di cui 3.343.782 come seconde, 2.957.709 come terze, 638.340 come quarte, 19.399 come quinte.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dall’11 al 17 novembrei casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2.154. Suddivisi per province: Alessandria 211, Asti 94, Biella 70, Cuneo 162, Novara 164, Vercelli 74, VCO 54, Torino città 507, Torino area metropolitana 771.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 15.081 (+2.235).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 1477 (+149), Asti 656 (+153), Biella 491 (-38), Cuneo 1137 (+54), Novara 1151 (+179), Vercelli 517 (+66), VCO 379 (+47), Torino città 3.547 (+797), Torino area metropolitana 5.395 (+770).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dall’11 al 17 novembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 354.7 con andamento crescente (+17,4%) rispetto ai 300.6 dei sette giorni precedenti.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 195.1(+25,6%).

Nella fascia 25-44 anni è 329.3 (+16,2 %).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 427.3 (+ 24.5%).

Nella fascia 60-69 anni è 444.3 (+18,1%).

Tra i 70-79 anni è 455.7 (+ 8,4%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 445.7 (+8,4%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

In età scolastica, nel periodo dall’11 al 17 novembre, l’incidenza rispetto ai sette giorni precedenti cresce in tutte le fasce di età.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 109.2 ( invariata), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 55.6 (+6,1%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 87.2 (+16,7%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 196.7 (+56,1%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 188.6 (+23,8%).

Focus Covid, la situazione. In Piemonte 380 mila quarte dosi di vaccino

Ieri si è svolta la consueta riunione settimanale del Dirmei per fare il punto sulla situazione epidemiologica Covid: il Piemonte continua ad avere dati tra i migliori in Italia sia per contagio che ospedalizzazioni e questo premia la campagna vaccinale piemontese, che continua a essere in testa alla classifica delle quarte dosi già somministrate, e gli sforzi fatti per avvicinarsi all’autunno garantendo la sicurezza di ogni cittadino.

In queste settimane è stata ulteriormente potenziata dal CSI anche la piattaforma tecnologica Covid per continuare a semplificare e velocizzare la gestione dei pazienti: un segnale che, anche in un contesto di calo dei contagi e bassa pressione sulle strutture ospedaliere, il Piemonte continua a mantiene alta l’attenzione.

Il valore del Piemonte, con un’incidenza di 227.6 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 8-14 agosto), a fronte del valore nazionale di 310.5 si conferma il più basso in Italia insieme alla Lombardia.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 15 agosto si attesta al 6,3% (il valore nazionale è all’11,7%) e quella delle terapie intensive all’1,8% (il valore nazionale è 3%), mentre la positività dei tamponi è all’ 8,2%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati l’8agosto luglio nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria e Novara (il dato su Cuneo non è disponibile per un problema tecnico) evidenziano la dominanza di Omicron5 e la presenza di mutazioni appartenenti ad alcune sottovarianti.

Per quanto riguarda la sottovariante di Omicron 4 si continuano a rilevare mutazioni specifiche.

Nel depuratore di Castiglione Torinese è stata individuata anche una mutazione univoca e specifica a bassa frequenza della sottovariante di Omicron BA.2.75 mentre anche in questa settimana non sono state rilevate nei depuratori mutazioni relative a BA.2.12.1.

VACCINAZIONI

Il Piemonte continua ad essere in testa per la somministrazione delle quarte dosi (fonte: Covid-19 vaccini open data / lab24 il sole24ore) con oltre 380.000 dosi somministrate alle platee autorizzate a livello nazionale che hanno già maturato i tempi necessari per la quarta dose (immunocompromessi, over80, ospiti Rsa, fragili over60 con specifiche patologie, over60 e fragili over12).

Nelle farmacie dal 26 aprile sono state somministrate oltre 14.000 quarte dosi e le prenotazioni sono circa 2.200.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dall’8 al 14 agosto i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 1389.

Suddivisi per province: Alessandria 149, Asti 73, Biella 52, Cuneo 180, Novara 108, Vercelli 63, VCO 44, Torino città 228, Torino area metropolitana 434.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 9.726 (-5.479-36% rispetto alla settimana precedente).

Questa la suddivisione per province: Alessandria 1046 (-522), Asti 514 (-368), Biella 364 (-264), Cuneo 1.260 (-573), Novara 755 (-507), Vercelli 438 (-199), VCO 310 (-91), Torino città 1.595 (-1168), Torino area metropolitana 3.037 (-1677).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dall’8 al 14 agosto l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 227.6, in netto calo (-36%) rispetto ai 355.8 della settimana precedente.

Si tratta della quarta diminuzione consecutiva dopo sei settimane in cui la curva era stata in rialzo.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 179.4 (-39,3%).

Nella fascia 25-44 anni è 212.2 (-40,3%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 245.9 (-39%).

Nella fascia 60-69 anni è 295 (-33,2%).

Tra i 70-79 anni è 317.7 (-24,9%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 237.1 (-25,7%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dall’8 al 14 agosto, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in calo in tutte le fasce di età.

Nella fascia 0-2 anni l’incidenza è di 180.9 (-39,5%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 101.3 (-29,7%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 89.5 (-52,3%).

Nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 115.8 (-42,3%).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 106.9 (-50,2%).

Comunicazione dell’emergenza: informazione e disinformazione al tempo della SARS-CoV-2

Fake news, informazione, disinformazione: non è solo la coronavirus di Covid-19 o SARS-CoV-2 a dover essere collegata al termine “pandemia”: già, perché anche il mondo della comunicazione, a qualsiasi livello lo si voglia intendere, è stato contagiato (e non in modo positivo) da una pandemia che ne sta mettendo ancora oggi a nudo sia i pregi che i difetti.

Bisogna ammettere che, in un periodo di scarsa stabilità politica come quello attuale è stato (ed è tutt’ora) molto difficile non tanto comunicare, ma saper comunicare. Il rischio, ormai diventato certezza, è che diverse correnti di pensiero (e non solo politiche) abbiano provato a cavalcare un’onda di “convincimento” della popolazione, prima nella gestione della pandemia nei vari Paesi, e ora nella gestione dell’uscita dalla situazione di crisi: il tutto senza considerare fino in fondo i rischi che comporta la gestione di un fenomeno ingestibile come quello della diffusione incontrollata di un virus soggetto a diverse mutazioni come la Sars-CoV-2.
Le colpe sono da ripartire su molteplici attori, perché da due anni, se da un lato i principali mezzi di comunicazione “tradizionali” come giornali e tv hanno dato voce alle varie ideologie espresse in merito sia da personaggi politici di spicco che del settore sanitario, dall’altra, sui mezzi di comunicazione di nuova generazione, quali i social media, non ha potuto fare altro che imperversare molta disinformazione gestita e provocata soprattutto da troll.
Il numero di contagiati, di ospedalizzati, di morti e, a seguire, di disagi e problemi socio-economici quotidianamente diffuso dai diversi media ha favorito la diffusione di una baraonda di informazioni – e disinformazioni – creando difficoltà in molte Nazioni nella gestione di una corretta e istituzionale informazione. Ciò ha dimostrando una sempre maggiore potenza di “fuoco” rivestita dai social network, spesso cavalcata da abili diffusori di “bufale”, capaci di un non indifferente sciacallaggio mediatico, ed d’altra parte una forte impreparazione della Pubblica Amministrazione nel comunicare e la difficoltà di trovare buoni comunicatori.
Inutile dire che l’evoluzione della comunicazione degli ultimi mesi ha dimostrato una sempre crescente esigenza dei cittadini di essere prontamente informati, il tutto (molte volte) a discapito della qualità delle informazioni ricercate e/o trasmesse.
Su social media e piattaforme digitali di messaggistica istantanea come Whatsapp, Facebook, Messenger e Telegram si è assistito alla condivisione di un numero sempre maggiore di notizie, molte delle quali infondate: eloquente il lavoro delle Forze dell’Ordine che hanno dovuto vigilare e intervenire per chiudere canali creati ad-hoc per ribellarsi al Green Pass e alla diffusione dei vaccini, nonché pagine che spesso incitano all’odio verso le Istituzioni e il settore sanitario, quello stesso settore osannato fino a pochi mesi prima e ritenuto capace di un miracolo nel 2020 alla luce dell’intera collettività. Dalle indagini condotte si è potuto capire ancora una volta come molti profili e molte pagine fossero realizzati appositamente per diffondere notizie false, prevalentemente a scopi denigratori ma non solo: contenuti fuorvianti, conditi con una grande quantità di informazioni travisate od oggetto di un framing tendenzioso, hanno avuto l’obiettivo di mettere in cattiva luce qualcuno o qualcosa e fatto leva sostanzialmente sull’analfabetismo funzionale e sulla diffusa incapacità di crearsi una propria opinione, mostrando i limiti caratteriali (e non) di una discreta fetta di cittadini.
E’ mancata ovunque la presenza di figure professionali capaci di riunire una collettività che, invece, ha visto crearsi quelle che possono ormai ritenersi vere e proprie “fazioni” differenti: nel giro di pochi mesi si è assistito alla crescita di numeri di persone che negano l’esistenza della pandemia e della SARS-CoV-2 e che si oppongono al vaccino, andando contro ogni linea di pensiero logica, alimentando ulteriormente la psicosi collettiva e modificando la percezione della realtà, a fronte di una grossa fetta di popolazione che ha scelto la strada della scienza e della tutela della propria persona.
La Pubblica Amministrazione, da questo punto di vista, ha messo a nudo tutti i suoi limiti: una quasi assente comunicazione istituzionale ha fatto da cornice a comunicatori spesso improvvisati e portavoce di esponenti politici non sufficientemente preparati a rispondere alle domande e alla paura della popolazione, portando a un crollo della tempestività di risposta che il mondo 2.0 di oggi richiede al settore comunicativo.
Soprattutto nelle fasi di emergenza, in cui la criticità è alta e si ha paura per sé e i propri cari, ognuno di noi cerca risposte alle proprie domande. Ed è in questa fase che si deve comunicare meglio, con capacità, utilizzando parole semplici, pochi tecnicismi e possibilmente nessun inglesismo e cercando di non farsi coinvolgere troppo emotivamente, diffondendo messaggi in maniera concitata e allarmante.
Il comunicatore deve essere capace di rivolgersi a una moltitudine di persone con differente età, condizione sociale e culturale. Deve essere in grado di modificare il modo di comunicare secondo le fasce d’età e secondo il mezzo di comunicazione utilizzato. E se la fetta di popolazione che ha fatto proprie le “bufale” dei no vax e i no green pass sono proprio quella tra i 30 e i 60 anni, sia per il loro livello di scolarizzazione, sia per la poca dimestichezza con l’utilizzo delle nuove piattaforme di comunicazione e dei social media, sia per il loro predisposizione a interpretare ogni evento come un complotto o parte di un complotto, occorre saper convincere costoro che la scienza e la tecnologia non è sempre parte di un film di fantascienza ne tantomeno in questo caso, si è spettatori davanti alla tv dove trasmettono una fiction.

Occorre un italiano fluente, semplice, con parole chiare e comprensibile a tutti. E ancora una volta fa riflettere l’importanza di un corretto utilizzo e scelta delle parole e del loro peso. Difatti, infodemia non è l’unico neologismo figlio del Covid-19, o quanto meno venuto alla ribalda mediatica con questa epidemia. Basti a pensare a quanti inglesismi e nuovi neologismi sono usciti in questo periodo di emergenza: da no-green-pass, a lockdown, al “furbetto delle autocertificazioni, dai “furbetti del contagio”, fino al neologismo inglese di “covidiot”.
Dall’altra parte, la Pubblica Amministrazione non ha ancora capito che non può più permettersi di improvvisare nella comunicazione, non può più permettersi di avere orari d’ufficio durante le emergenze, ma deve darsi regole chiare basate su una pianificazione precisa, un glossario chiaro, una rete di comunicatori tra i vari Enti della P.A. che interscambino le informazioni e soprattutto le rendano ridondanti, prendendo una posizione unica nella gestione dell’informazione sulla gestione vaccinale e sanitaria. È anche per questo che a farne le spese, in diverse occasioni, siano stati proprio gli operatori sanitari, spesso stremati da carichi di lavoro massacranti quando non colpiti direttamente dalla malattia, come hanno dimostrato i diversi casi di aggressioni fisiche avvenuti negli ultimi mesi (tralasciando quelle verbali o scritte sui social).
Siamo in stato di crisi e la comunicazione, in stato di crisi, non è la comunicazione di tutti i giorni: il messaggio deve essere modulato correttamente, perché il compito di un comunicatore pubblico è anche quello di orientare i cittadini su quali siano gli stakeholder in grado di diffondere notizie verificate, contribuendo così a isolare le fake news.
Occorre che ci si ricordi che il cittadino non informato adatta i propri comportamenti alle proprie esigenze e si cerca l’informazione per conto proprio, andando a scovare spesso quella più confacente e “comoda” alle proprie esigenze.
Troppo poche sono le P.A. presenti nella comunicazione istituzionale, troppi comunicati stampa vuoti, troppe conferenze stampa lunghe che ripetono dati già in circolazione senza attirare l’attenzione della collettività. Troppe risposte inevase alle domande dei cittadini anche su questioni di poco rilievo ma importanti per il cittadino. Troppi numeri verdi che non rispondono o che rispondono evasivamente. Dall’altra parte, qualche “mosca bianca” ha provato a contrastare questo sistema, come accaduto alla Questura di Alessandria che durante il primo lockdown ha risposto con chiarezza sulla propria pagina Facebook a centinaia di domande dei cittadini, oppure come un sindaco di un piccolo Comune che non ha mai smesso di essere presente a informare i suoi cittadini anche quando era in quarantena.
I principali social network usati dai cittadini sono stati Facebook, Instagram e Twitter. Le pagine dei siti più seguiti sono state quelle del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità, ma la caccia dell’informazione utile ha seguito le strade anche dei siti web degli enti locali. In particolare si è evidenziata l’assenza o la scarsa presenza delle ASL.
Gli insegnamenti da trarre, insomma, sarebbero tanti: ma rimane davvero molto da fare nel campo della comunicazione, soprattutto istituzionale, che dovrebbe cambiare traendo insegnamento da questa terribile esperienza.

Dante Ferraris
 

Piemonte, focus settimanale sulla situazione Covid e sui vaccini

I valori del Piemonte, con un’incidenza di 472.9 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 25 aprile-1 maggio), a fronte del valore nazionale di 611.8, si confermano tra i più bassi in Italia, insieme a Lombardia e Valle d’Aosta e alla Provincia autonoma di Trento e Bolzano.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 2 maggio si attesta all’11,3% (il valore nazionale è al 15,1%) e quella delle terapie intensive all’1,9% (a fronte di un valore nazionale del 3,7%), mentre la positività dei tamponi è al 6,7%.

SEQUENZIAMENTO ACQUE REFLUE: DOMINANZA DELLA VARIANTE OMICRON BA.2

Dai dati diffusi da Arpa oggi, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue riferiti ai campioni dell’ultima settimana (prelevati il 26 aprile nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara) hanno evidenziato tutti la dominanza della variante Omicron BA.2.

Continuano a non essere rilevate mutazioni specifiche appartenenti alla sottovariante Omicron BA.3.

Per quanto riguarda le ricombinanti (ad esempio XA, XB, XC, XD, XE, XF) riscontrate in singoli tamponi nasofaringei, non se ne riscontra ancora una dominanza nei campioni di acque reflue dei depuratori piemontesi controllati.

VACCINAZIONI

L’84,5% dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose (il 96,7% di coloro che hanno aderito, ovvero 3,7 milioni su 4,2 di platea complessiva).

Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 174.000, tra cui 47.000 tra i 5 e gli 11 anni e 41.000 over50.

I non aderenti sono al momento 357.000, tra i quali 113.000 nella fascia tra 5 e gli 11 anni e 103.000 over50.

Sono quasi 70 mila le quarte dosi somministrate ad oggi in Piemonte e oltre 240 mila gli sms di convocazione già inviati dalle Asl a tutti coloro che hanno maturato i tempi per ricevere la quarta dose tra le categorie autorizzate a livello nazionale.

In particolare, 190 mila sms sono stati inviati agli over80 e 50 mila ai fragili over60 con specifiche patologie, ovvero oltre la metà della platea piemontese a cui, al momento, può essere somministrato il secondo booster.

La risposta continua a essere positiva: più del 70% degli over80 che hanno ricevuto l’appuntamento lo ha rispettato, presentandosi per ricevere la quarta dose.

in farmacia, invece, dal 26 aprile sono state somministrate circa 550 quarte dosi agli over80. le prenotazioni sono circa 2.200.

L’obiettivo del Presidente della Regione Piemonte e dell’Assessore alla Sanità è di terminare entro maggio le quarte dosi di tutti coloro che possono già riceverla, oltre a over80 e fragili over60, anche gli immunodepressi e gli ospiti delle Rsa.

ANTIVIRALI COVID: IN PIEMONTE PARTITA LA DISTRIBUZIONE IN FARMACIA DEL PAXLOVID SU PRESCRIZIONE E PIANO TERAPEUTICO DEL MEDICO DI FAMIGLIA

Il Piemonte è una delle prime Regioni a rendere disponibile in farmacia il Paxovlid, l’antivirale per la cura del Covid-19 di cui, nelle scorse settimane, l’Aifa ha autorizzato la distribuzione anche attraverso la rete delle farmacie, dietro ricetta e piano terapeutico del medico di famiglia (finora la possibilità di prescrizione era prevista solo per gli specialisti).

La fornitura da Roma arriverà a fine maggio, ma la Regione Piemonte ha anticipato alle farmacie una primo quantitativo di 1000 confezioni attraverso le proprie scorte regionali.

Dall’inizio dell’anno in Piemonte sono stati oltre 2.000 gli antivirali orali prescritti per la terapia contro il Covid-19.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 25 aprile al 1° maggio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2.887.

Suddivisi per province: Alessandria 281, Asti 151, Biella 129, Cuneo 346, Novara 192, Vercelli 109, VCO 105, Torino città 515, Torino area metropolitana 981.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 20.208 (-3.361 rispetto alla settimana precedente). Questa la suddivisione per province: Alessandria 1.965 (-747), Asti 1.060 (-398), Biella 901 (-9), Cuneo 2.420 (-169), Novara 1.341 (-217), Vercelli 7665 (-124), VCO 734 (-49), Torino città 3.603 (-701), Torino area metropolitana 6.866 (-881).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 15 aprile al 1° maggio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 472.9, in decisa diminuzione (-14,3%) rispetto ai 551.6 della scorsa settimana, ed assume particolare rilevanza nella fascia over80.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 346,2 (-13,7%).

Nella fascia 25-44 anni è 458.8 (-15,6%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 442.3 (-16.6%).

Nella fascia 60-69 anni è 421.5 (16%).

Tra i 70-79 anni è 457.0 (-14,2%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 524,7 (-21,3%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 25 aprile al 1° maggio, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, rispetto alla settimana precedente si riscontra un deciso calo nelle classi di età 14-18 e 11-13 anni, una lieve diminuzione nelle fasce 0-2 e 6-10 anni ed un aumento nella fascia 3-5 anni,

Nella fascia 0-2 anni l’incidenza è di 377.4 (-1,6%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 296.6 (+15,5%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 376.2 (-1,3).

Nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 415.3 (-6,4%).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 387.7 (-15,1).

Vaccini, quarte dosi in Piemonte: già inviati 94mila sms di convocazione per over 80 e fragili over 60

Obiettivo vaccinare entro maggio tutti coloro che possono già ricevere il secondo “booster”

 

Sono quasi 24 mila le quarte dosi fatte finora in Piemonte alle categorie autorizzate a livello nazionale (si tratta principalmente di persone immunodepresse su cui la somministrazione della 4a dose è gia iniziata a fine febbraio).

Dalla settimana scorsa invece, dopo il via libera al secondo booster per over80, ospiti Rsa e fragili over 60 con specifiche patologie, è partita la convocazione via sms per coloro che hanno già maturato i tempi per ricevere la 4^ dose. Ad oggi sono già stati inviati 94 mila sms, in particolare quasi 76 mila per gli over 80 e oltre 18 mila per i fragili over 60.

 L’obiettivo è terminare entro maggio le quarte dosi di tutti coloro che possono già riceverla.

Parallelamente è partita anche la somministrazione nelle RSA, dove si procede in modo diretto, con personale interno o con le squadre delle Asl.

Lo ha comunicato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio facendo tappa alla RSA Carlo Alberto di Torino, dove sono in corso le somministrazioni delle quarte dosi agli ospiti della struttura attraverso le squadre vaccinali dell’Asl Città di Torino.

Focus Covid Piemonte di martedì 12 aprile

Martedì 12 aprile

Situazione epidemiologica

Positivi: 4.064 (di cui 3576 a test antigenico)
Positivi/tamponi: 12,7%
Tamponi: 32.015 (di cui 28.171 test antigenici)
Ricoveri ordinari: 696 (+8 rispetto a ieri)
Ricoveri Terapia Intensiva: 22 (+2 rispetto a ieri)
Decessi: 4

FOCUS SETTIMANALE SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

Da circa un mese i valori del Piemonte sono, insieme alla Valle D’Aosta, tra i più bassi in Italia: con un’incidenza di 490,9 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 4-10 aprile), a fronte del valore nazionale di 748,6.

L’occupazione dei posti letto ordinari dalla rilevazione odierna è del 10,1% (è il valore più basso d’Italia insieme alla provincia autonoma di Bolzano) e quella delle terapie intensive è al 3,2% (a fronte di un valore nazionale del 4,7%), mentre la positività dei tamponi è 10,6% (tutti questi dati si riferiscono alla rilevazione dell’11 aprile).

SEQUENZIAMENTO ACQUE REFLUE: DOMINANZA DELLA VARIANTE OMICRON BA.2

Dai dati diffusi da Arpa oggi, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue riferiti ai campioni dell’ultima settimana (prelevati il 4 aprile nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara) hanno evidenziato tutti la dominanza della variante Omicron BA.2. Continuano a non essere rilevate mutazioni specifiche appartenenti alla sottovariante BA.3.

Per quanto riguarda la ricombinante XE (Omicron 1+ Omicron 2) è stata individuata in singoli tamponi nasofaringei, ma non è al momento possibile confermare la presenza attraverso le acque reflue.

VACCINAZIONI
L’85,3% dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose (il 96,9% di coloro che hanno aderito, ovvero 3,7 milioni su 4,2). La somministrazione di oltre 2,8 milioni di terze dosi pone il Piemonte in testa alla classifica delle Regioni italiane più grandi, come risulta dai dati della Fondazione Gimbe aggiornati all’11 aprile.

Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 168.000, tra cui 46.000 tra i 5 e gli 11 anni e 39.000 over50.

I non aderenti sono al momento 362.000, tra i quali 113.000 nella fascia tra 5 e gli 11 anni e 106.000 over50.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 4 al 10 aprile i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2996.9.

Suddivisi per province: Alessandria 381.9, Asti 173.3, Biella 96.9,Cuneo 285.4, Novara 219.7, Vercelli 101, Vco 112.9, Torino città 528.1, Torino area metropolitana 1015.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 20.978 (+902). Questa la suddivisione per province: Alessandria 2673 (-127 rispetto alla settimana precedente), Asti 1213 (+35), Biella 678(+66), Cuneo 1998 (+205), Novara 1538 (-9), Vercelli 707 (+66), Vco 790 (-76), Torino città 3697 (+151), Torino area metropolitana 7105 (+639).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 4 al 10 aprile l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 490.9, in crescita seppur contenuta (+4,5 %) rispetto ai 469.8 della scorsa settimana.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 350.8(-11,3%).

Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è 540.9 ( +0,7%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 485.2 (+8,7%).

Nella fascia 60-69 anni l’incidenza è 431.5 (+11,6%).

Tra i 70-79 anni l’incidenza è 388.1 (+0,9 %).

Nella fascia over80 l’incidenza è 427.6 (+8,8%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 4 al 10 aprile, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, è sostanzialmente stazionaria rispetto alla settimana precedente.

Nella fascia 0-2 anni, l’incidenza è di 358.3 (-2,3%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 294.5 (-4,7%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni, l’incidenza è 550.7 (+2,5%).

Nella fascia 11-13 anni, l’incidenza è 559.4 (-4.4 %).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni, l’incidenza è 375.1 (+0,9%).

 

Il bollettino Covid di martedì 1 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.099 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6% di 35.078 tamponi eseguiti, di cui 29.068 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 984.043, così suddivisi su base provinciale: 81.296 Alessandria, 45.160 Asti, 38.155 Biella, 131.581 Cuneo, 74.559 Novara, 523.148 Torino, 34.941 Vercelli, 35.199 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.819 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.185 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 40 (invariato rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 919(30 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 43.416

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.669.887 (35.078rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.047

Sono 17nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.047 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.750 Alessandria, 781 Asti, 499 Biella, 1.593 Cuneo, 1.047 Novara, 6.218 Torino, 603 Vercelli, 422 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

926.621GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 926.621 (+3.233 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 76.442 Alessandria, 42.937 Asti, 36.318 Biella, 125.136 Cuneo, 71.626 Novara, 495.874 Torino, 32.903 Vercelli, 33.114 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.678 extraregione e 8.593 in fase di definizione.

Covid, il bollettino di lunedì 28 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.342 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 5,1% di 26.402 tamponi eseguiti, di cui 23.475 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 981.944, così suddivisi su base provinciale: 81.031 Alessandria, 45.071 Asti, 38.101 Biella, 131.387 Cuneo, 74.410 Novara, 522.017 Torino, 34.861 Vercelli, 35.104 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.811 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.151 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 40 (+2rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 949(-13 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 44.537

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.634.809 (+26.402 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.030

Sono 4nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.030 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.744 Alessandria, 780 Asti, 498 Biella, 1.593 Cuneo, 1.046 Novara, 6.212 Torino, 601 Vercelli, 422 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

923.388 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 923.388 (+2.586 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 76.142 Alessandria, 42.818 Asti, 36.176 Biella, 124.796 Cuneo, 71.454 Novara, 493.987 Torino, 32.782 Vercelli, 33.019 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.664 extraregione e 8.550 in fase di definizione.

In arrivo alle ASL 72mila dosi di Novavax

COVID PIEMONTE: PER I NON VACCINATI RISCHIO 7 VOLTE PIÙ ALTO DI TERAPIA INTENSIVA E, SE SONO OVER40, 7 VOLTE MAGGIORE DI MORTALITÀ

Nell’ultima settimana dal 19 – 25 febbraio, che in questa quarta ondata dalle stime degli epidemiologi della Regione Piemonte vede il progredire della fase discendente della curva del contagio, i casi positivi sono stati lo 0.2% tra gli oltre 3,6 milioni di vaccinati con il ciclo primario completo (con la doppia dose o il monodose nel caso di chi ha ricevuto Johnson&Johnson) o immunizzati naturalmente perché contagiati da meno di 6 mesi. Una percentuale cinque volte più alta pari al 1.1% tra coloro che non si sono ancora vaccinati o che solo di recente hanno fatto la prima dose (530 mila persone sull’intera popolazione piemontese con più di 5 anni d’età attualmente vaccinabile).
I ricoveri in terapia intensiva sono stati 3.8 su 100 mila tra i non vaccinati e 0.5 su 100 mila tra i vaccinati o guariti da meno di 6 mesi.
La mortalità nell’ultima settimana ha riguardato persone con più di 40 anni e i decessi sono stati 6.7 su 100 mila tra i non vaccinati over40 contro 1.0 su 100 mila tra quelli vaccinati o guariti.
Significa che i non vaccinati hanno un rischio circa 7 volte più grande di finire in terapia intensiva e circa 7 volte maggiore, dopo i 40 anni, di morire a causa del Covid.

 L’ARRIVO DI NOVAVAX

Arrivano oggi  in Piemonte 72.700 dosi di vaccino Novavax, che saranno subito consegnate alle aziende sanitarie. La somministrazione inizierà lunedì prossimo, 28 febbraio.

Ad oggi sono 1.600 le persone che hanno già effettuato su www.ilPiemontetivaccina.it la preadesione per ricevere questo tipo di vaccino contro il Covid.

Il bollettino Covid di venerdì 25 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.948 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 4,7% di 41.412 tamponi eseguiti, di cui 35.992 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 977.816, così suddivisi su base provinciale: 80.572 Alessandria, 44.883 Asti, 37.942 Biella, 131.066 Cuneo, 74.121 Novara, 519.761 Torino, 34.716 Vercelli, 34.886 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.792 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.077 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 39 (-4 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.016 (-56 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 46.901

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.556.433 (+41.412rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.017
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.948 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 4,7% di 41.412 tamponi eseguiti, di cui 35.992 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 977.816, così suddivisi su base provinciale: 80.572 Alessandria, 44.883 Asti, 37.942 Biella, 131.066 Cuneo, 74.121 Novara, 519.761 Torino, 34.716 Vercelli, 34.886 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.792 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.077 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 39 (-4 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.016 (-56 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 46.901

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.556.433 (+41.412rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.017

Sono 12, 0 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.017 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.742 Alessandria, 779 Asti, 498 Biella, 1.589 Cuneo, 1.046 Novara, 6.206 Torino, 601 Vercelli, 422 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

916.843 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 916.843 (+ 3.034 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 75.558 Alessandria, 42.541 Asti, 35.882 Biella, 124.198 Cuneo, 71.066 Novara, 490.146 Torino, 32.560 Vercelli, 32.795 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.635 extraregione e 8.462 in fase di definizione.

Sono 12, 0 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.017 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.742 Alessandria, 779 Asti, 498 Biella, 1.589 Cuneo, 1.046 Novara, 6.206 Torino, 601 Vercelli, 422 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

916.843 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 916.843 (+ 3.034 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 75.558 Alessandria, 42.541 Asti, 35.882 Biella, 124.198 Cuneo, 71.066 Novara, 490.146 Torino, 32.560 Vercelli, 32.795 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.635 extraregione e 8.462 in fase di definizione.