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La crisi del “Modello Milano” La paura dei piccoli paesi

Se ne occupano gli architetti e nei loro occhi compare il simbolo dell’euro che gira vorticosamente. Sognano di riempire di nuove orrende costruzioni l’intera Penisola. Colate di cemento in campagna, nei borghi antichi, sulle coste, nelle vallate alpine…

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La crisi del “modello Milano”, la paura dei piccoli paesi

 

La dittatura degli algoritmi o i voti regalati dai prof compiacenti?

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Da settimane si sta sviluppando una polemica internazionale, partita dalla Gran Bretagna, sulla dittatura degli algoritmi.

Il casus belli è stato originato dai voti assegnati agli studenti che hanno terminato le scuole superiori britanniche. Voti assegnati, appunto, dagli algoritmi e non dagli insegnanti. Secondo alcuni, infatti, gli algoritmi sarebbero stati predisposti sulla base dei pregiudizi di chi li ha definiti. E questo avrebbe portato a penalizzare le scuole meno prestigiose e, di conseguenza, i rispettivi studenti.

Sarà sicuramente vero, ed è inevitabile in ogni settore che chiunque sia impegnato ad indicare regole e criteri sia condizionato dalla propria visione del mondo. Ma non è solo una questione di algoritmi. In Italia, immancabilmente, le valutazioni degli studenti evidenziano una drammatica ignoranza generale (dalla matematica alla banale comprensione di un testo in italiano) proprio in molte di quelle scuole che, a fine anno, elargiscono votazioni altissime ad autentici somari…

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La dittatura degli Algoritmi o i voti regalati dai prof compiacenti?

Un tunnel per far dimenticare il massacro del Nord

COMMENTARII  di Augusto Grandi / C’era una volta l’autostrada Asti-Cuneo da completare; e il collegamento del Terzo Valico da realizzare.

C’era una volta un collegamento ferroviario (abbastanza) veloce tra Torino e Venezia, a volte persino con il prolungamento verso Trieste. C’erano una volta le autostrade per raggiungere decentemente la Liguria. Una favola da raccontare ai nipoti, ormai. Perché tutto questo, al governo degli Incapaci, non interessa proprio per niente. Ora l’arma di distrazione di massa è il tunnel tra Calabria e Sicilia.

Un tunnel per far scordare i lavori imposti da De Micheli in piena estate per penalizzare il turismo in Liguria; per far dimenticare i collegamenti ferroviari diretti Est-Ovest cancellati per azzoppare l’economia del Nord; per far dimenticare i ritardi nelle opere infrastrutturali; per non far pensare ai disastri del prossimo autunno quando persino gli italiani riusciranno a capire che l’economia non riparte con gli aiuti a pioggia ma con investimenti strategici. E un tunnel futuribile non è l’investimento prioritario per lo sviluppo economico…

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Un tunnel per far dimenticare il massacro del Nord

 

De profundis del Financial Times per il turismo italiano

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Il Financial Times recita il De Profundis per il turismo italiano. E di conseguenza, considerando il peso del settore sul Pil complessivo, il De Profundis per l’Italia in toto. Il quotidiano inglese neppure prende in considerazione la buffonata franceschiniana del bonus vacanze. Si limita a registrare che il blocco dei viaggi internazionali provoca danni al turismo del Bel Paese che non vengono compensati dai mancati viaggi all’estero degli italiani.

D’altronde, al di là dei sempre più gravi problemi economici delle famiglie italiane, le misure imposte dal governo degli Incapaci non hanno certo favorito il turismo. Treni che viaggiano con metà posti vietati, autostrade alle prese con lavori che creano code e ritardi, voli sempre più costosi. E poi, in spiaggia, regole assurde per impedire ai bambini di giocare ed agli adulti di godersi le vacanze. A questo si aggiungono i comportamenti degli operatori che hanno aumentato a livelli assurdi il prezzo di un giorno in spiaggia con ombrellone e sdraio, il prezzo di un aperitivo, di una cena al ristorante, di una bistecca in macelleria. Tanti, maledetti e subito…

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De Profundis del Financial Times per il turismo italiano

Recovery Fund? I problemi iniziano adesso

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Se Napoleone avesse avuto a disposizione i media oggi al servizio di Giuseppe Conte, Waterloo sarebbe diventata una replica di Austerlitz. Indubbiamente la battaglia per il Recovery Fund non si è conclusa con una disfatta per l’Italia, ma bisogna essere ben bugiardi per sostenere che lo sconfitto è Rutte, per rimembrare il “cucchiaio” di Totti proprio contro l’Olanda.

I Paesi Sado hanno ottenuto colossali sgravi nelle quote che avrebbero dovuto pagare all’Europa. Soldi puliti, non prestiti da restituire.

L’Italia, al contrario, i soldi ottenuti in prestito dovrà restituirli. E dovrà anche pagare, pro quota, quelli ottenuti teoricamente a fondo perduto. Però va bene così, quei soldi servono subito. Peccato che arriveranno solo il prossimo anno. Ma con qualche magheggio contabile ci si arrangerà. Sino a qui, tutto bene…

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Le destre italiane non sanno neppure boicottare chi le censura

COMMENTARII di Augusto Grandi / Quando non si è neppure capaci di boicottare una bevanda o una marca di abbigliamento, si dovrebbe avere la decenza di non iniziare neppure una protesta. È la lezione che le destre italiane dovrebbero apprendere dalle sinistre americane che hanno messo sotto accusa Facebook per non aver adeguatamente censurato le dichiarazioni di Trump.

In pratica le associazioni di consumatori yankee, associazioni rigorosamente progressiste, hanno minacciato di boicottare le aziende che fanno pubblicità su Fb perché Zuckerberg non impediva la pubblicazione degli interventi di Trump. E le aziende hanno immediatamente tagliato la pubblicità. Mentre un gruppo come la francese L’Oreal, per non offendere gli africani, toglie il termine “sbiancante” dai prodotti che, appunto, sbiancano. In attesa che i dentifrici annerino i denti…

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Le destre italiane non sanno neppure boicottare chi le censura