Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale

I giovani vincitori del progetto di storia contemporanea

“La nostra regione, oltre a essere stata la prima in Italia a stabilire, con un’apposita e specifica  legge – quarantuno anni fa, nel 1976 –  l’istituzione di un comitato per la difesa e l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione, è stata anche tra le prime realtà a promuovere progetti di studio sulla storia contemporanea, coinvolgendo – a partire dal 1981-  oltre 42 mila studenti e 1.600 insegnanti, organizzando centinaia di viaggi nei luoghi della memoria. Continuiamo a proporre questi viaggi affinché anche le giovani generazioni possano condividere e tenere vivi i valori che sono alla base della nostra democrazia e della nostra Costituzione. Un ringraziamento particolare va agli istituti storici piemontesi per l’importante lavoro svolto e anche ai tanti insegnanti che hanno supportato l’iniziativa testimoniando un reale esempio di buona scuola”.Così ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti  aprendo, nell’Aula di Palazzo Lascaris, la cerimonia di premiazione della 36esima edizione del progetto di storia contemporanea, indetto dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

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A essere premiati sono stati 125 ragazzi, appartenenti a 20 istituti scolastici e 5 centri di formazione delle diverse province piemontesi e in particolare agli istituti: Gobetti di Omegna, Fauser, Bellini-Nervi e Carlo Alberto di Novara, D’Adda di Varallo, Cavour-Lanino e Lagrangia di Vercelli, Afp di Dronero, Grandis di Cuneo, Vallauri di Fossano, Foscolo, Vercelli e Casa di carità di Asti, Afp colline astigiane di Agliano, Balbo di Casale, Galilei di Alessandria, Darwin-Scafidi di Sangano, Porporato di Pinerolo, Grassi, Cavour e Bodoni-Paravia di Torino, Pininfarina di Moncalieri, Faccio di Castellamonte, Enaip di Domodossola e Addestramento edile di Cuneo. Gli elaborati scelti, non solo testi scritti ma anche multimediali, sono stati selezionati sulla base di una graduatoria redatta dalla commissione di valutazione composta da membri degli Istituti storici della Resistenza piemontesi.Gli argomenti delle tre tracce sviluppate in questa edizione del progetto sono stati il razzismo e la violenza del colonialismo fascista a ottant’anni dalla proclamazione dell’Impero italiano d’Etiopia (scelta dal 45% dei partecipanti), i nuovi assetti europei nel XX secolo (indicata dal 15% degli studenti) e i temi legati a lavoro, ambiente e sicurezza dal dopoguerra a oggi (preferita dal 40% dei partecipanti).La premiazione di oggi fa seguito ai tre viaggi studio nei luoghi della memoria che quest’anno hanno avuto come mete Trieste, sul confine orientale italiano, il lager austriaco di Mauthausen e quello polacco di Auschwitz-Birkenau, il luogo simbolo della Shoah, tragico emblema concentrazionario nazista.

Le note del jazz risuonano per la festa della Repubblica del 2 giugno

consiglio repubblicaUna maratona di musica dalle 16 a mezzanotte in piazza San Carlo per celebrare la libertà,  coincidente con la chiusura del Torino Jazz Festival

 

Il jazz e la festa della Repubblica. Un binomio vincente in quanto la musica jazz da sempre è stata espressione di valori di libertà,  tanto da essere poco amata dai regimi dittatoriali dell’ultimo secolo. Quest’anno il Concerto del 2 giugno, che celebrerà la Festa della Repubblica, sarà affidato alla competenza artistica del Jazz Festival e coincidera’ con la pagina di chiusura del Torino Jazz Festival. L’iniziativa,  promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, completa il percorso celebrativo avviato il 25 aprile scorso, in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, in cui i principali luoghi torinesi della memoria legati alla guerra e alla Resistenza sono stati teatro di esibizioni musicali,  letture e preziose testimonianze.”Il jazz è pensiero, espressione di libertà e va vissuto prima ancora che suonato – ha spiegato Nino Boeti,  Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, con delega al Comitato Resistenza e Costituzione – e quale  espressione artistica e musicale è in grado di esprimere quel desiderio di libertà che animava settanta anni fa le azioni dei partigiani che riscattarono la dignità del Paese, calpestata dal fascismo”.

 

La maratona musicale del 2 giugno prenderà avvio dalle 16 fino a mezzanotte in piazza San Carlo, dove si esibirà il meglio del jazz internazionale e italiano, con una particolare attenzione rivolta ai giovani talenti.  Alle 16 si svolgerà la parata musicale della Girlesque Street Band, una Street band italiana formata di sole donne, 14 giovanissime musicista,  che strizzano l’occhio al Burlesque.  Suoneranno e ballerano proponendo il loro repertorio latin- funk.  Alle 16.30 sarà la volta del Trio Bobo, la ritmica di Elio e le Storie Tese, che incontrerà Alessio Menconi.  Il concerto, con composizioni e cover,  sarà un’occasione per riunire importanti talenti musicali provenienti tutta Italia.  Come ogni anno al Festival del Jazz,  si esibirà,  insieme ai docenti del Juillard Jazz Ensemble,  una selezione di studenti italiani e stranieri reduci dal Masterclass. Alle 17.30 il concerto avrà luogo in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e vedrà esibirsi Emanuele Cisi,  un sassofonista di respiro internazionale. Dopo il concerto, alle 18.30 del cantante e compositore italiano John Deleo, sarà la volta dell’esibizione, a partire dalle 19.45, di uno dei personaggi jazz più straordinari,  Francesco Bearzatti,  che celebrerà il genio di Thelonious Monk. Il concerto serale delle 21 vedrà protagonisti Nickj Nicolai e Stefano Di Battista con la Torino Jazz Orchestra ” Mille bolle blu”, capaci di far rivivere i più celebri successi degli anni ’60 e ’70. A chiusura della festa della Repubblica e della quarta edizione del Torino Jazz Festival, si esibirà sul palco in piazza San Carlo The Originale Blues Brothers Band, una grande protagonista di musica blues e soul. 

 

 

Mara Martellotta