STORIE DI CITTA’ / Di Patrizio Tosetto
Eurofidi dal Crepuscolo degli Dei al totale e profondo buio della lunga notte, e poi, diciamocelo, non ci sono più Dei. Due assemblee per l’approvazione di un bilancio con un nulla di fatto. Due “puntate ” per approdare a nulla. Preparativi pomposi, addirittura due sale predisposte: nella prima i soci istituzionali e nella seconda i rappresentanti delle piccole e medie imprese. Realizzato che nella seconda c’era un solo socio si è provveduto a riunificare il tutto. Sforzo organizzativo inutile.
Primo atto dell’assemblea l’elezione del nuovo presidente del collegio sindacale, considerate le dimissioni del precedente. Da piccolo mi spiegavano che quando si dimette il presidente dei sindaci non è una buona cosa. Si entra nel vivo della non scelta.
FinPiemonte propone di congelare tutto rinviando l’approvazione del bilancio e sospendendo l’attività di rilascio delle garanzie. Fermo attività Eurofidi ed elegante modo di rinviare la necessaria ricapitalizzazione. Presumo che Banca d’Italia non sia contenta. Qui non ci fossero anche 200 dipendenti la tragedia rischia di diventare farsa.
Si astengono l’unico rappresentante di una piccola impresa, Collegio Costruttori e Confapi Ma le banche non avevano detto: adesso tocca a noi la gestione dopo un passato disastroso?
Grosse difficoltà incombono. Una unica e finale domanda : che fine hanno fatto i passati amministratori? Direi bene, con oltre un milione e mezzo tra liquidazione e buonuscita, o riconfermati in altre società della galassia Eurofidi. Ad altri sono rimasti i debiti.
Sempre da piccolo mi spiegavano che a chi amministra male una società i soci danneggiati possono chiedere conto con un atto giudiziale di responsabilità civile sull’attività. Insomma, chiedere loro conto dei danni patrimoniali causati. Chissà se alla prossima assemblea verrà sollevato il problema?