CENTRO STUDI PIEMONTESI- Pagina 3

Ciafela, alla scoperta di una parola piemontese dimenticata

Rubrica a cura di Centro Studi Piemontesi

Ciafela, ciafërla. Parola piemontese, molto dimenticata, per guancia. Di conseguenza abbiamo ciaflù per indicare un viso paffuto; pacioflù, per bimbo (o persona) grasso e paffuto; sgiaf, schiaffo; sgiaflon, schiaffone; sgiaflé, schiaffeggiare. Ma tirabasin è la fossetta sulle guance (Gianfranco Gribaudo, Ël Neuv Gribàud. Dissionari piemontèis, Torino, Daniela Piazza, 1996).

L’an-cà-da fé, la parola piemontese che rievoca ricordi e storie

Rubrica a cura del Centro Studi Piemontesi

L’an-cà-da fé. Letteralmente la casa del fuoco. È il nome piemontese del “primitivo locale adibito a cucina nella Bursch, alta Valle Cervo” (Biella). “Nell’an-cà-da fé si viveva: si cucinava, ci si scaldava e ci si riuniva per le vëgge [le vijà, le veglie] quando si raccontavano e si scambiavano ricordi e storie scaturite dall’immaginifico della civiltà alpina”.

(Tavo Burat-Giorgio Lozia, L’an-cà-da fé. L’antica cucina biellese, Biella, De Alessi, 1989)

Sito ufficiale del Centro Studi Piemontesi

Qual è il significato della parola “bataclan” in piemontese?

Rubrica a cura di Centro Studi Piemontesi

Bataclan. Parola divenuta tristemente famosa per la strage del 2015 nel noto locale di Parigi.

In piemontese la parola indica chiasso, tafferuglio. Nel REP (Repertorio Etimologico Piemontese, a cura di Anna Cornagliotti, Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 2015) è indicato come “bagaglio ingombrante o ridicolo”: francesismo di origine incerta, “forse di formazione onomatopeica, da una base esprimente il rumore di oggetti che cadono…”.

 

Chi si ricorda della “bota con la bija”?

Per la rubrica Parole Cose Storie, a cura di Centro Studi Piemontesi

La bota con la bija/la biciclëtta. Mitica bottiglia della gaseus (la gazzosa), preparata “con acqua dolcificata e aromatizzata con essenze varie, nella quale era sciolta anidride carbonica, con chiusura a pressione mediante una pallina di vetro” (la bija!), incorporata nel collo della bottiglia.
(Domenio Musci, Còse ëd na vòlta, Torino, Il Punto/Piemonte in Bancarella, 2015).

 

Centro Studi Piemontesi 

Cerea, alla scoperta del saluto tradizionale piemontese

La rubrica settimanale a cura del Centro Studi Piemontesi si apre con un saluto. 

Cerea. È il saluto tradizionale torinese e in generale piemontese. Usato verso le persone di rispetto, mentre ciao è il saluto della famigliarità e dell’intimità. Registrato da tutti i vocabolari piemontesi antichi e moderni, anche con le varianti cereja, serèa, dserèa, bondiserèa, è stato oggetto di svariate spiegazioni etimologiche. Ci affidiamo all’ampia disamina del grande filologo Giuliano Gasca Queirazza (poi ripresa dal Repertorio Etimologico Piemontese – REP), Lessico piemontese: Cerea, in “Studi Piemontesi”, XXXVIII, 1 (2009), che accredita l’origine alla contrazione della forma di cortese reverenziale saluto “Buongiorno a Vostra Signoria”.  

 

Dal dinamismo dell’800 alla povertà di oggi

CENTRO STUDIIl volume scaturisce dal proposito di «interpretare» e valorizzare le fonti dell’archivio riordinato dell’Alfieri-Carrù, benemerito istituto d’istruzione ed educazione femminile le cui radici affondano nel Risorgimento

 

Giovedì 6 novembre alle ore 18 nella sede del Centro Studi Piemontesi di via Ottavio Revel 15, per le “Lectiones Renzo Gandolfo. Pagine dal Territorio” Emanuela Rossi di Montelera e Maria Luisa Reviglio della Veneria parleranno dell’ Istituto Alfieri-Carrù. Dal dinamismo sociale dell’Ottocento alle povertà di oggi (in margine al  volume pubblicato da Hapax editore). “Il volume scaturisce dal proposito di «interpretare» e valorizzare le fonti dell’archivio riordinato dell’Alfieri-Carrù, benemerito istituto d’istruzione ed educazione femminile le cui radici affondano nel Risorgimento. Vi hanno collaborato sedici studiosi, che con competenze diverse hanno teso un filo robusto tra passato e presente, ovvero tra i bisogni di ieri e le istanze sociali di oggi. Le pagine, arricchite da un efficace apparato iconografico, si aprono con brevi saggi che documentano la storia dell’opera, dalle origini, vale a dire dalla fondazione (1837) – su impulso di tre nobildonne appartenenti al casato Alfieri di Sostegno – del «Ritiro delle Povere Figlie della Misericordia», unito poi (1896) al «Ritiro Carrù», voluto dalla contessa vedova Carrù della Trinità (1892). […] Le curatrici  Luisa Clotilde Gentile e Maria Luisa Reviglio della Veneria oltre l’Introduzione, hanno firmato vari contributi; Luisa Clotilde Gentile ha inoltre redatto la nota sull’Archivio storico dell’Istituto corredata della «struttura» conferitagli nell’intervento di riordino […]” (Dalla recensione di Rosanna Roccia pubblicata su “Studi Piemontesi”, 2, 2012)

Fra i dannati della terra. Storia della Legione Straniera

CENTRO STUDISarà lo storico Gianni Oliva ad aprire, lunedì 6 ottobre, alle ore 18, nella sede di Via Ottavio Revel 15, i tradizionali e seguitissimi Colloqui del Lunedì 

 

Legionari…idealisti usciti sconfitti da una rivoluzione fallita, romantici perduti dietro un amore impossibile, balordi in fuga dalla giustizia, affamati in cerca di un lavoro e di uno stipendio: la Legione straniera è tutto questo, un miscuglio di uomini diversi per motivazioni e provenienze, ma tutti ugualmente irrequieti, malinconici, feroci. Sin da quando venne costituita nel 1831 da re Luigi Filippo «Égalité», la Legione, della quale hanno fatto parte anche notevoli personaggi provenienti dal Piemonte, è stata lo specchio delle turbolenze del mondo: un reparto di volontari sradicati dalle proprie origini, senza famiglia e senza patria. Non dei semplici mercenari, ma soldati che nella mistica combattentistica e nello spirito di corpo ritrovano un’identità. Gianni Oliva ne ripercorre le tracce, e ricostruisce le loro vicende come in un grande romanzo epico, nel suo nuovo libro edito da Mondadori: “Fra i dannati della terra. Storia della Legione Straniera”.

 

I Colloqui del Lunedì  proseguiranno poi fino a dicembre,  su argomenti interdisciplinari, come è nel DNA dell’attività di studi e ricerche del  Centro Studi Piemontesi: dalla storia della Legione straniera (che apre il ciclo autunnale) alla Grande Guerra, da Emanuele Filiberto a Jacqueline d’Entremont a Massimo d’Azeglio, dalle Alpi Marittime alle Valli di Lanzo, dai dibattiti sette-ottocenteschi sulla Scuola in Toscana e in Piemonte, alla Torino letteraria degli Anni Cinquanta.

 

Questo il calendario dei prossimi lunedì, sempre alle 18:

 

13 ottobreGabriella Olivero, curatrice dell’opera Della vita d’Emanuel Filiberto  di Ioannes Tonsus (1596), a colloquio con  Gustavo Mola di Nomaglio, presenterà  i due volumi pubblicati dall’editore Aragno che, grazie alla versione italiana a fronte del testo originale latino rendono fruibile al grande pubblico una tra le più interessanti e ancora attuali biografie del grande sovrano sabaudo.  

 

Il 20 ottobre, con  Bruno Guglielmotto Ravet si parlerà  delle Valli di Lanzo: Dall’ultimo montanaro alla città culturale: ruolo e azione della Società Storica delle Valli di Lanzo.

Il 27 ottobre,  il prof. Claudio Gigante, dell’Università di Bruxellesparlerà di Massimo d’Azeglio, a partire dal suo libro pubblicato a Firenze da Franco Cesati Editore:La nazione necessaria. La questione italiana nell’opera di Massimo d’Azeglio che ha suscitato grande interesse ed un vivace dibattito.

Il 3 novembre,  il prof.  Carlo Naldi, del Politecnico di Torinoaccompagnerà il pubblico in un virtuale viaggio nelle Alpi Marittime con i  Frescanti negli oratori e cappelle

delle Alpi Marittime nella seconda metà del Quattrocento.

Il 10 novembre, si parlerà della mitica Torino degli Anni Cinquanta, vista attraverso  le pagine di Pier Massimo Prosio che, a colloquio con Albina Malerba, presenta il suo affascinante libro  pubblicato da Araba Fenice  La città dei sogni. Il romanzo di Torino.

Dell’avventurosa e travagliata vita di Jacqueline d’Entremont dalla Savoia a Moncalieri, parlerà la scrittrice Elisa Gribaudi Rossi, lunedì 17 novembre, avendo sullo sfondo la “grande” storia d’Europa osservata anche attraverso il filtro dei conflitti religiosi.

Dall’Università di Siena, il 24 novembre, arriva Giacomo Zanibelli, nel quadro della proficua collaborazione da tempo instaurata tra l’Ateneo senese e il Centro Studi Piemontesi, per  parlare di un tema oggi di grande attualità:  Scuola e classe dirigente tra Sette e Ottocento. Piemonte e Toscana a confronto

Chiude i Colloqui 2014 lo storico Pierangelo Gentile che il 1° dicembre terrà una conferenza su i Protagonisti della Grande Guerra. Vittorio Emanuele III, personaggio del quale ha affrontato il complesso profilo biografico con profonda competenza ed equilibrio in un volume pubblicato per Il Sole 24 Ore. 

Carta e metallo, 60 anni di pubblicità in mostra

reale 1“I 186 anni di storia della Società Reale Mutua di Assicurazioni rappresentati nel suo Museo Storico”

 

Mercoledì 17 settembre, alle ore 17, inizia nella sede della Biblioteca della Regione Piemonte, via Confienza 14 – Torino, il ciclo di conferenze su “Eccellenze del Piemonte. Vecchie pubblicità di carta e di metallo: 1900-1960”,  organizzato dal Centro Studi Piemontesi in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte. Il prof. Gian Savino Pene Vidari,  presidente dell’Associazione Amici del Museo di Reale Mutua e Silvana Della Penna del Museo di Reale Mutua, parleranno de “I 186 anni di storia della Società Reale Mutua di Assicurazioni rappresentati nel suo Museo Storico”. Programma completo del ciclo allegato.

 

Si ricorda  che è necessario prenotarsi al n. 5757371; biblioteca@cr.piemonte.it.

 

(Foto: il Torinese)