RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di LeU Marco Grimaldi sui tanti trasferimenti senza programmazione che all’ASL di Vercelli mettono a rischio i servizi.
Si è appreso dagli organi di stampa che nelle scorse settimane, a seguito di numerosi trasferimenti, l’organico di Radiologia dell’Azienda Sanitaria Vercellese si è ridotto, passando da 18 ad 11 unità. Per far fronte alle esigenze degli ospedali di Vercelli e Borgosesia, si è ricorso a personale operante nelle sedi di Santhià e Gattinara – dove le sedi di radiologia sono quindi chiuse – per garantire l’operatività dei servizi. E, a quanto pare, un problema analogo sarebbe in corso per le ecografie nell’ospedale di Borgosesia, con pazienti dirottati nell’ospedale di Vercelli per garantire la continuità del servizio. Poiché non era chiara la programmazione dell’Asl e di questi trasferimenti, che hanno messo in difficoltà la continuità del servizio, e ritenendo necessario tornare quanto prima alla piena operatività del servizio sia negli ospedali sia con la riapertura delle sedi delle Case della Salute di Santhià e Gattinara, Grimaldi ha chiesto alla Giunta la ragione dei tanti trasferimenti autorizzati dall’Asl di Vercelli. L’Assessore Saitta ha precisato che la diminuzione del personale registrata negli ultimi mesi è legata ad atti non prevedibili e non voluti dall’Asl VC: due recessi volontari da parte di specialisti e due dirigenti in aspettativa a seguito di un concorso vinto. A settembre 2017 l’Asl Vercelli ha indetto un concorso per posti a tempo indeterminato, ma solo due dei sette medici in graduatoria avrebbero accettato l’incarico; similmente, fra maggio e giugno del 2018 l’Asl ha richiesto di usare la graduatoria di Alessandria per reclutare nove dirigenti, ma nessuno ha accettato. Vi saranno dunque nuovi concorsi per specialisti radiografi, ma nel frattempo l’Asl sta cercando di ampliare l’offerta di prestazioni tramite convenzioni con altre strutture pubbliche, accordi con privati accreditati del territorio e appalti di servizio. Il problema della mancanza di specialisti radiologici è diffuso in tutta Italia, a causa di una programmazione dei posti di specializzazione inferiore al fabbisogno reale: dai rapporti FIASO emerge che nei prossimi cinque anni mancheranno 11.800 medici, a fronte della cessazione di servizio del 37 per cento dei radiologi attualmente operanti. “Dopo oltre un anno dallo sblocco del turn over, non sono chiari i termini e i tempi del piano assunzioni, né si dispone di una mappatura ASL per ASL delle carenze rispetto alle reali esigenze, che possa garantire un rapporto ottimale personale/pazienti” – dichiara Grimaldi. – “A quanto pare, saranno banditi dalla Regione più concorsi per radiologi, ma serve una programmazione più chiara del piano assunzioni, proprio per far fronte alle carenze di personale che sempre si presentano e per fare pressioni sul governo. Esiste personale già specializzato che da tempo attende di uscire dalla precarietà”.