Un week end inusuale sulle colline del Monferrato casalese; a passeggio nel piccolo borgo che, per l’occasione, si trasforma in galleria a cielo aperto, con le opere disseminate in cortili, vie e giardini storici
Il silenzio si può fotografare, dipingere o raccontare per immagini? Tredici artisti (italiani e stranieri) hanno colto la sfida ed ecco, a Moleto, la mostra “Silenzi”, sabato e domenica (dalle 10,30 alle 18,30).
Un week end inusuale sulle colline del Monferrato Casalese; a passeggio nel piccolo borgo che, per l’occasione, si trasforma in galleria a cielo aperto, con le opere disseminate in cortili, vie e giardini storici, alla piacevole scoperta di come il silenzio è stato racchiuso in qualcosa di visibile.
E’ la sesta edizione della rassegna collettiva che lega l’arte alla cultura del territorio; ideata dalla pittrice tedesca Michelle Hold (dopo varie esperienze internazionali ha eletto queste colline suo buen retiro) con il gruppo Art Moleto e in collaborazione con l’Ecomuseo della Pietra dei Cantoni. Prima tappa di un viaggio che proseguirà poi in gallerie, palazzi e musei, sia italiani che europei.
Se per Pitagora il silenzio era l’inizio della saggezza, allora la corsa parte proprio da qui: dal Monferrato, dove colline e vigneti favorisco un rapporto privilegiato con un argomento così etereo e inafferrabile. E Moleto, da poco diventato “Patrimonio dell’Umanità”, diventa l’epicentro di una cultura profonda, intrisa di rispetto dei luoghi, ricerca interiore, capacità di ascoltare le mille e infinite voci dei silenzi.
Il silenzio non è certo cosa facile da imbrigliare e raccontare, ma loro ci sono riusciti. Chi con la fotografia, chi con pennellate di colore, chi con il disegno.
Memi Cavallo, Ilenio Celoria, Isotta Cuccodoro, Piero Ferroglia, Michelle Hold, Davide Minetti, Piergiorgio Panelli, Roberto Pissimiglia, Teresio Polastro, Petra Probst, Bona Tolotti, Päivi Vähälä e Alexandra Winterberg si sono cimentati nell’impresa, ognuno con la sua tecnica e sensibilità.
Le loro opere parlano di pause necessarie e affondi nell’io più intimo, canti primitivi dell’anima e pensieri, colori decisi e forti o tenui, delicati e sfumanti nel bianco.
A unirli sono il legame con il Monferrato, l’interpretazione della realtà in modo introspettivo, un percorso tematico condiviso, la ricerca del rapporto uomo-natura, il racconto visivo di sensazioni ed emozioni.
E c’è anche il silenzio in parole, sabato, con la presentazione in anteprima del saggio “Silenzio e silenzi” (Edizioni ArtMoleto) di Roberto Pissimiglia; eclettico editore e giornalista che vive e lavora a Torino, ma da anni ha scelto Moleto come suo luogo dell’anima e dell’arte. Qui, nell’atelier “Adam”, raccoglie antichi oggetti e attrezzi legati alla tradizione contadina, li restaura, dipinge ed assembla in modo nuovo, ammantandoli di una dimensione artistica.
Quest’anno il suo impegno è duplice, perché oltre ad esporre installazioni inedite di arte povera, debutta anche sul versante letterario come saggista. “Silenzio e silenzi” si articola in 19 capitoli sulle tracce delle tante forme in cui il silenzio è declinabile; tra aforismi, massime, citazioni e frasi celebri, spunti e riflessioni su “tutti i silenzi possibili”. Il ricavato delle vendite del saggio servirà ad autofinanziare le prossime iniziative del gruppo Art Moleto, attivo più che mai. Basti pensare alla prossima iniziativa “Rosso vivo”, ormai alle porte.
Aprirà infatti il 13 settembre nella Sala Chagall al Castello di Casale Monferrrato, la mostra itinerante in occasione dei festeggiamenti legati alla cultura del vino rosso, prodotto must della zona. Dunque riflettori puntati sui paesaggi vitivinicoli della zona piemontese, da poco eletti patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Laura Goria