Appena inizia il riscaldamento dei giocatori il " clima diventa "caldo".

Un torinese a Milano: è il re del ghiaccio

Storie di città / di Patrizio Tosetto

Quando mi reco a Milano ho sempre sentimenti contrastanti. Parteggio per la nostra città e non posso evitarmi i confronti tra le due realtà .Torino primeggia in bellezza. Milano in maggiore precisione.

Ma che ci fa un torinese a Milano? Per la prima volta assisto ad una partita di Hockey su ghiaccio.

Amichevole tra Usa e Italia. Stadio del ghiaccio di Milano Agorà, evento organizzato dalla Federazione del Ghiaccio ed Agorà. 

L’invito mi è stato fatto  da Pompeo Guarnieri, animatore ed amministratore da 18  anni di Agorà s.r.l. La società era in condizioni economiche pietose. Coadiuvato da moglie e figlia è riuscito nel “miracolo” del risanamento. Curriculum di tutto rispetto. Direttore amministrativo della Centrale del Latte di Milano e commissario delle Farmacie comunali milanesi. Uno a cui piacciono le imprese impossibili. Anzi direi proprio uno  che dalle difficoltà è galvanizzato. Io “vago” per il palazzetto per rendermi conto dell’organizzazione di sicurezza e di accoglienza. Notevole!

Pompeo, pienone ? “Non credo,  ma i ragazzi hanno lavorato bene. Sono soddisfatto.”

Un’ oretta dopo, a spalti pieni, uno sguardo mi conferma la sua soddisfazione. Spalti stracolmi. Che poi è una giornataccia, piove tantissimo. Piove  ed il ghiaccio è freddo. Ma  appena inizia il riscaldamento dei giocatori  il ” clima diventa  “caldo”. Perché non anche a Torino? Mi chiedo ripetutamente.

Agorà da quattro mesi ha aperto una sede secondario nella nostra città, in via Ventimiglia. Ecco una nuova sfida di Pompeo Guarnieri:  partecipare come società Agorà al bando indetto dal Parco Olimpico per una definizione imprenditoriale avente come obiettivo la miglior gestione del sito del Pala Vela di Torino.

In poche parole valorizzare una delle strutture più belle d Italia.

Proprio così… nella nostra città  ci sono tra gli impianti più moderni d’Italia. Incredibile? Ovviamente  no,  avendo organizzato  il 2006 olimpionico  .  Abbiamo anche un terreno fertile ed  gli sport del ghiaccio sono molto diffusi. C’è però un altro nostro limite: non sappiamo valorizzarci. Ma diamo tempo al tempo che “non tutto è perduto”.

Al ritorno in auto non pioveva più. Mi sono ripetuto: sarebbe bello ed interessante che Agorà si occupasse della gestione del Pala Vela. Una sinergia importante e per te Pompeo, un’altra missione difficile da realizzare.