In occasione del Giorno della Memoria 2017, il Museo Diffuso della Resistenza allestirà presso gli spazi espositivi del Polo del ‘900, la mostra Ricordi futuri 2.0, che sarà inaugurata il 26 gennaio alle ore 18 e aperta al pubblico dal 27 gennaio al 9 marzo 2017. La mostra, curata da Ermanno Tedeschi, è organizzata dal Museo in partnership con la Comunità Ebraica di Torino e l’Archivio storico della Città; si avvale del contributo del Consiglio Regionale del Piemonte ( Comitato Resistenza e Costituzione) , della Comunità Ebraica, della Fondazione De Levy, dell’UCEI e di numerosi sostenitori privati.
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Presentazione per la stampa, giovedì 26 gennaio, alle ore 11.00.
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MOSTRA TEMPORANEA
Dal 27 gennaio al 9 marzo 2017 – Sala Novecento – Palazzo San Daniele – Polo del ‘900 – Via del Carmine 14. In occasione del Giorno della Memoria 2017, il Museo allestirà presso gli spazi del Polo del ‘900, la mostra Ricordi futuri 2.0.La mostra, curata da Ermanno Tedeschi, è organizzata dal Museo in partnership con la Comunità Ebraica di Torino e l’Archivio storico della Città; si avvale del contributo del Consiglio Regionale del Piemonte, della Comunità Ebraica, della Fondazione De Levy, dell’UCEI e di numerosi sostenitori privati. L’oggetto principale della mostra è la memoria della tragedia della Shoah così come la memoria che lega ogni uomo alle proprie origini e tradizione. Questi due livelli si incontrano all’interno del percorso espositivo che offre allo spettatore una lettura in chiave dicotomica: la testimonianza di chi ha vissuto direttamente la deportazione (attraverso interviste, documenti dell’epoca, filmati, fotografie e oggetti originali) e la rielaborazione della memoria, la sua attualizzazione da parte di chi l’ha vissuta indirettamente attraverso opere d’arte. Una mostra di racconto e di riflessione, che si sviluppa attraverso un linguaggio tecnologico immersivo ed opere ad elevato impatto emozionale di artisti italiani ed internazionali che attraverso la pittura, la scultura e la fotografia rappresentano momenti ed episodi legati alla memoria. Interviste a figli di sopravvissuti, come quella a Daniel Libeskind, opere di artisti israeliani che raccontano la storia della loro famiglia reduce della Shoah, come quelle di Vardi Khana, così come le opere di chi non ha legami diretti con la storia del popolo ebraico ma che ha scelto di lavorare sulla memoria e sulla sua rielaborazione (Bruna Biamino, Yuri Dojc, Valerio Berruti, Francesca Duscià, Francesca Leone, Tobia Ravà, Daniel Schinasi): tutte rappresentano, in questa esposizione, il ponte tra il testimone diretto e il visitatore. La parte centrale della mostra presenta un’installazione multimediale costituita da due binari sui quali scorrono documenti ed immagini che raccontano la vita delle famiglie prima della Shoah e parallelamente in un’altra video installazione sono proiettate le immagini nella realtà della vita quotidiana. E’ inoltre ospitata una video intervista di Liliana Segre una delle poche persone ancora viventi sopravvissuta alla Shoah che, deportata ad Auschwitz – Birkenau all’età di 13 anni, ha perso nel lager il padre ed i nonni paterni e solo nel 1990 ha incominciato a raccontare la sua esperienza da sopravvissuta. La musica che si ascolta di sottofondo simbolicamente rappresentata da un piccolo violino ritrovato in un campo di sterminio è il risultato di un monumentale lavoro del Maestro Lo Toro autore dell’Enciclopedia KZ Musik contenente la produzione musicale (lirica, sinfonica,da camera, strumentale e corale) creata nei campi di prigionia, transito, lavori forzati, concentramento, sterminio, internamento civile e militare del Terzo Reich e di altri Paesi dal 1933 al 1945 da musicisti di qualsiasi estrazione professionale ed artistica e provenienti dai contesti più diversi.