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BEYOND 2025 Being Many. La cultura come leva per la trasformazione sociale

 

In collaborazione con Fondazione Club Silencio e Fondazione Fitzcarraldo, arriva a Torino la conferenza internazionale di riferimento per il settore culturale europeo organizzata da Culture Action Europe

 

4-7 giugno 2025 – Torino

La Centrale Lavazza | Via Ancona, 11/A

Sermig Arsenale della Pace | P.za Borgo Dora, 61

Torino si prepara ad accogliere la prossima edizione di BEYONDla conferenza internazionale di riferimento per il settore culturale europeo, che si terrà dal 4 al 7 giugno 2025. L’evento, organizzato da Culture Action Europe in collaborazione con Fondazione Fitzcarraldo e Fondazione Club Silencio, membri della rete europea, con il sostegno dell’Unione Europea e della Fondazione Compagnia di San Paolo, e con il contributo della Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact e di Fondazione CRT, trasformerà il quartiere Aurora in un vivace laboratorio portando oltre 300 professionisti da tutta Europa a confrontarsi su leadership partecipativa, innovazione culturale e sostenibilità sociale.

 

In un periodo segnato da profonde incertezze – dall’erosione della democrazia alla crisi climatica, dai conflitti internazionali ai mutamenti politici – BEYOND a Torino, con il concept dell’edizione 2025 BEYOND: Being Many, si propone come un atto di resistenza collettiva. La conferenza esplorerà il ruolo della cultura come motore di governance partecipativa e azione collettiva, interrogandosi su come una leadership culturale inclusiva possa guidare il cambiamento sociale.

 

“Essere parte di BEYOND 2025: Being Many è per noi un’opportunità unica per trasformare Torino in un laboratorio culturale vivo e partecipativo, dove giovani, professionisti e comunità si incontrano per immaginare insieme nuovi percorsi di cambiamento sociale. Crediamo che la cultura debba essere il motore di una trasformazione collettiva, capace di generare connessioni significative e risposte innovative alle sfide del presente. La scelta del quartiere Aurora come cuore dell’evento non è casuale: rappresenta un territorio in fermento, ricco di potenzialità e storie che meritano di essere raccontate. Attraverso un format innovativo e aperto, vogliamo stimolare il dialogo intergenerazionale e la partecipazione attiva, facendo emergere la forza della cultura come strumento di coesione e crescita. Club Silencio è orgogliosa di essere partner di questo progetto ambizioso, perché crediamo profondamente nella capacità della cultura di costruire comunità più forti e inclusive. BEYOND 2025 sarà un’esperienza unica, capace di far emergere idee audaci e visioni collettive per un futuro più sostenibile e partecipato” – Alberto Ferrari, Presidente, Fondazione Club Silencio.

 

“L’impegno di Fondazione Fitzcarraldo è quello di contribuire alla crescita del tessuto culturale e creativo locale attraverso il confronto e il dialogo con l’Europa, le sue tensioni e le sue opportunità. Accogliere la conferenza annuale della più grande rete culturale europea, l’unica non legata a singoli settori, è un modo unico per nutrire questo dialogo in un momento critico per le nostre democrazie e per l’idea stessa di futuro a cui la cultura può e deve contribuire. In questo senso, BEYOND 2025: Being Many rappresenta un’occasione preziosa per sperimentare nuovi formati e pratiche di confronto, capaci di restituire centralità alla dimensione collettiva e trasformativa della cultura. Per noi è fondamentale che questo avvenga dando spazio ai più giovani, creando connessioni intergenerazionali, e sostenendo il valore delle esperienze che si prendono cura delle comunità. Tutto ciò richiede che la ricerca, le pratiche e le policy possano confrontarsi con quanto avviene nel nostro comune spazio europeo. Torino, e in particolare Aurora, con la sua incredibile energia creativa e le sue contraddizioni tra passato e futuro, saranno co-protagonisti di questo confronto generativo. BEYOND 2025 a Torino sarà quindi un laboratorio vivo, una piattaforma per visioni collettive, una chiamata alla responsabilità condivisa. Ed è questo il ruolo che vogliamo giocare: essere catalizzatori di alleanze coraggiose, capaci di immaginare e costruire un futuro più giusto attraverso la cultura” – Alessandra Gariboldi, Presidente, Fondazione Fitzcarraldo.

 

BEYOND 2025 adotterà un approccio innovativo, puntando su un format di un-conferencing che valorizza la partecipazione attiva e il confronto aperto. Il programma, distribuito tra La Centrale del complesso Nuvola Lavazza e il Sermig – Arsenale della Pace, proporrà una combinazione dinamica di keynote, workshop interattivi, sessioni di capacity building e visite presso iniziative culturali locali.

 

L’esperienza si snoderà esplorando il tema principale dell’edizione, Being Many, declinato attraverso tre fili conduttori.

How to be many per esplorare attraverso presentazioni di progetti, condivisione di esperienze, workshop e visite sul campo come altri abbracciano l’essere in molti – che si tratti di amplificare le voci delle comunità, promuovere il dialogo intergenerazionale, creare spazi per la creatività collettiva, ripensare i modelli di governance, migliorare la sostenibilità o sostenere l’advocacy congiunta. The joy of being many con sessioni che si fondano su generosità, cura e fiducia. Attraverso l’intelligenza collettiva e il lavoro intergenerazionale, favoriremo il supporto reciproco e rafforzeremo le connessioni e la solidarietà. Harnessing Many Ideas con l’obiettivo di creare spazi dedicati al pensiero audace e non convenzionale, con formati diversificati per esplorare idee innovative.

 

La scelta del quartiere Aurora come cuore pulsante dell’evento riflette la volontà di connettere la dimensione globale con il contesto locale, trasformando il territorio in una piattaforma viva di dialogo culturale e innovazione sociale. Un approccio che supera il concetto tradizionale di conferenza, facendo emergere Torino come polo culturale internazionale e simbolo di resilienza urbana e partecipazione comunitaria.

 

Dal 2017, BEYOND rappresenta uno dei principali appuntamenti europei per il settore culturale, grazie all’impegno di Culture Action Europe – il più grande network culturale europeo con sede a Bruxelles.

 

“In un’epoca segnata da disorientamento e confusione, è fondamentale non lasciarsi paralizzare, ma continuare a sognare. Sognare non è un atto passivo: è uno strumento radicale capace di immaginare nuovi futuri e di trasformare l’inquietudine in azione. Questo è lo spirito che animerà BEYOND 2025: Being Many, una conferenza dedicata alla valorizzazione di modelli di leadership culturale collettivi, inclusivi e non convenzionali. L’incontro promuoverà l’intersezionalità, il dialogo intergenerazionale e nuove prospettive per una democrazia culturale fondata sull’empatia e su processi decisionali condivisi. È un invito a sognare insieme – con determinazione, senza timore, e con speranza” – Natalie Giorgadze, General Director, Culture Action Europe.

 

Oltre alle attività riservate ai partecipanti della conferenza, BEYOND 2025 proporrà anche una programmazione culturale aperta al pubblico, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini ai temi della sostenibilità, della leadership condivisa e della trasformazione sociale attraverso l’arte e la cultura.

 

Per aggiornamenti sul programma, informazioni su viaggi e accessibilità, visita il sito ufficiale:

https://www.cae-bto.org/

 

CULTURE ACTION EUROPE

Culture Action Europe (CAE) è una delle principali reti europee che riunisce professionisti, organizzazioni culturali, artisti, decisori politici e reti disciplinari, accomunati dall’impegno nella promozione della cultura come elemento essenziale per lo sviluppo sostenibile e democratico dell’Europa. Attraverso attività di advocacy, ricerca, formazione e networking, Culture Action Europe lavora per rafforzare il ruolo della cultura nel dibattito politico europeo e nella vita quotidiana delle comunità, promuovendo la cooperazione transnazionale, la giustizia sociale, la sostenibilità e l’innovazione culturale.

Culture Action Europe utilizza il progetto BEYOND per stimolare il settore culturale a reagire in modo proattivo alle sfide globali, trasformandole in opportunità.

 

FONDAZIONE CLUB SILENCIO

Club Silencio è una fondazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolino la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e democratica del proprio territorio. Tra i suoi progetti più noti vi è Una notte al Museo, che dal 2017 a oggi ha portato più di 280.000 giovani in oltre 50 musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Con una partecipazione settimanale di circa 1500 persone, di cui l’80% giovani, Club Silencio ha collaborato con importanti realtà del territorio pubblico proponendo percorsi di visita tematici; attività di gamification e audience engagement con un Virtual Reality Corner e l’osservatorio giovanile YouthLab – in opera con lo scopo di monitorare e valutare il rapporto tra i giovani e diverse tematiche. Da ottobre 2022 Club Silencio è certificata ISO 20121 per la Gestione eventi sostenibili.

 

FONDAZIONE FITZCARRALDO

Fondazione Fitzcarraldo è una fondazione di partecipazione indipendente, attiva dal 1999 per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nelle politiche, pratiche e processi culturali e creativi. Con un approccio nazionale e internazionale, realizza attività di ricerca, consulenza, formazione e advocacy, impegnandosi affinché cultura e creatività siano riconosciute come elementi fondamentali per il benessere culturale, sociale ed economico di persone, comunità e territori.
Da oltre vent’anni, Fondazione Fitzcarraldo contribuisce alla crescita e alla valorizzazione del settore culturale, accompagnando istituzioni, organizzazioni e professionisti nel rafforzare la capacità di innovare e generare impatti positivi a lungo termine.

L’UCID Torino ha incontrato la Fondazione Cottino

Nella serata di lunedì 10 marzo scorso l’UCID ( Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti ) Torino è stata ospite della Fondazione Cottino presso il Cottino Social Impact Campus, una struttura all’interno del Politecnico la cui Presidente Cristina di Bari, nipote del fondatore Giovanni Cottino, ha accolto il folto pubblico annunciando la volontà di associarsi all’UCID Torino, un desiderio che ha generato nei partecipanti un vivo entusiasmo.

“Nel corso della serata è stato ricordato il padre della Fondazione Cottino, nella persona di Giovanni Cottino, industriale e imprenditore, che negli anni Ottanta è riuscito ad avere tra i 1500 e i 2000 dipendenti, prima di cedere la sua azienda a un gruppo estero. Non avendo figli, Cottino ha lasciato gran parte del proprio patrimonio alla Fondazione – ha ricordato Marco Lazzarino, Presidente di UCID Torino – Abbiamo interloquito con Cristina di Bari, insieme a Giuseppe Dell’Erba, direttore della Fondazione, e a Caterina Soldi, program manager del Campus, che hanno mostrato l’importante lavoro che svolgono per promuovere progetti ad alto impatto sociale. Per noi dell’UCID l’incontro con la Fondazione Cottino è stata una grande opportunità, e il campus Cottino è il manifesto tangibile della visione e della generosità del benefattore Giovanni Cottino, cosiccome dell’impegno e della passione di chi oggi porta avanti la missione della Fondazione che, tra i suoi progetti, ha anche quello di donazione di 5 milioni di euro al Politecnico di Torino, finalizzato alla costruzione di una struttura interna. Durante la serata vi è stata occasione di presentare un libro su Giovanni Cottino, intitolato “Il maestro silenzioso”, scritto da Francesco Antonioli”.

 

Mara Martellotta

 

Hub progetti Europei per l’economia sociale: 5 enti riuniti per potenziare il servizio

 

A due giorni dalla proclamazione di Torino Capitale Europea dell’innovazione 2024 nasce un Hub Progetti Europei per l’Economia Sociale, quale strumento per attrarre risorse finalizzate alla fornitura di soluzioni innovative a vantaggio della collettività. 

Camera di Commercio di Torino, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino hanno firmato il 15 novembre scorso un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’economia Sociale nell’ambito  di Torino Social Impact. La firma avviene a due giorni di distanza dall’importante riconoscimento  che la Commissione Europea ha voluto dare alla Città di Torino, quale città all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei propri cittadini. L’economia sociale è oggi uno degli strumenti riconosciuti più validi ed efficaci.

Torino Social Impact, di cui sono partner tutti gli enti riuniti, si prepara ad un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale, il 18 novembre alle ore 14.30 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino alla Cavallerizza Reale. Si tratta di una piattaforma cui hanno aderito oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore, sottoscrivendo un Mou finalizzato a mettere a fattore comune idee, esperienze,  progetti e risorse per catalizzare e attrarre investimenti  e forme di imprenditorialità che, sfruttando le opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti attraverso modelli economicamente sostenibili.

In linea con le finalità di Torino Social Impact,  nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera  di Commercio di Torino, della Fondazione Compagnia di San Paolo, in coprogettazione con Weco Impresa Sociale,  partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà no profit. L’HUB intende potenziare le compotenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio,  è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla  e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building del partner di Torino Social Impact e alla partecipazione concreta ai bandi.

“L’HUB progetti europei per l’economia Sociale prevede una cabina di regia a cui contribuiscano tutti gli enti firmatari con l’obiettivo di pianificare le attività,  proporre iniziative, monitorare risultati. Siamo convinti che questa sinergia non potrà che moltiplicare il potenziale che l’iniziativa ha già dimostrato di avere nel suo primo anno di sperimentazione,  realizzata nell’ambito di Torino Social Impact. Fare sistema tra istituzioni per favorire la capacità di attrarre fondi per l’economia sociale è  strategico per supportare il territorio nel perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale- ha dichiarato il Segretario generale della Camera di Commercio di Torino, Guido Bolatto.

Mara Martellotta

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital), riconoscimento che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

L’annuncio ieri a Lisbona, città che aveva vinto questo premio lo scorso anno. A consegnare il premio al Sindaco Stefano Lo Russo sul palco principale del Web Summit, uno degli appuntamenti dedicati all’innovazione più interessanti d’Europa e sicuramente uno dei più importanti al mondo, la Commissaria europea all’innovazione, ricerca, cultura, istruzione e gioventù Iliana Ivanova.

“L’assegnazione del ‘Premio Capitale Europea dell’Innovazione 2024’ è un riconoscimento all’impegno e al lavoro per delineare una visione del futuro che abbia cittadini e comunità sempre al centro dei processi innovativi. L’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili.  Grazie alle nuove tecnologie e alla pianificazione urbana è possibile migliorare sia la qualità di vita dei cittadini sia i livelli di servizio pubblico rivolgendo la nostra attenzione a sostenibilità, efficienza energetica, comunicazioni e gestione delle emergenze” commenta il Sindaco Stefano Lo Russo.

“La nostra città – ricorda l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta, anche lei a Lisbona – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

Per supportare la candidatura di Torino erano presenti all’evento tecnologico nella città portoghese diversi attori rappresentativi dell’ecosistema locale dell’innovazione e coinvolti nelle progettualità torinesi premiate: i due Atenei -Università di Torino e Politecnico di Torino-, la Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Piemonte Innova.

La giuria ha evidenziato come fattori per l’assegnazione di questo premio il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio. Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio, giunto quest’anno alla sua decima edizione, identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale.

A Torino – preferita a Espoo (Finlandia) e West Midlands (Regno Unito) nella categoria ‘Capitale Europa dell’Innovazione’ – andranno anche 1 milione di euro. Nella categoria ‘Città Innovative Emergenti’ ha vinto la città Braga (Portogallo), davanti Linz (Austria) e Oulu (Finlandia) .

Tra i vincitori delle precedenti edizioni Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017), Atene (2018), Nantes (2019), Lovanio (2020), Dortmund (2021), Aix-Marseille Provence Metropole (2022) e Lisbona (2023). come Capitali europee dell’innovazione. Nella categoria delle città innovative emergenti, i vincitori precedenti sono Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

TORINO CLICK

Economia sociale: 5 enti riuniti per potenziare un HUB

Venerdì 15 novembre 2024, ore 11

Sala delle Colonne, Città di Torino – Piazza Palazzo di Città, 1

 Progetti Europei a servizio del territorio

La Camera di commercio di Torino, la Città di Torino, la Città Metropolitana di Torino, l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino firmeranno un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale nell’ambito di Torino Social Impact.

Torino Social Impact è una piattaforma aperta cui hanno aderito oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore, sottoscrivendo un MoU finalizzato a condividere idee, esperienze, progetti e risorse per catalizzare ed attrarre investimenti e forme di imprenditorialità che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti attraverso modelli economicamente sostenibili.

In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario, in particolare dopo il lancio del Transition Pathway del Social Economy Action Plan Europeo e l’inserimento dei proximity and social economy ecosystems tra i 14 ecosistemi industriali per la ripresa economica europea e la realizzazione della doppia transizione verde e digitale.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio, è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building dei partner TSI ed alla partecipazione concreta ai bandi.

Durante la conferenza stampa saranno presentati alcuni dati sui risultati della sperimentazione avviata nel 2023, con la testimonianza della cooperativa sociale Progetto Tenda, che ha beneficiato con successo del supporto dell’HUB, vincendo un bando Erasmus+.

‘Capitale europea dell’innovazione 2024’: Torino tra le tre finaliste

 

Da sempre territorio di sperimentazione, Torino si conferma città all’avanguardia nell’innovazione.  Il  riconoscimento arriva direttamente alla Commissione Europea che ha scelto Torino tra le tre finaliste – le altre sono Espoo (Finlandia) West Midlands (Regno Unito) – del premio Capitale europea dell’innovazione 2024 (iCapital) che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

“I finalisti di iCapital di quest’anno dimostrano che le città più innovative in Europa sono quelle che pensano oltre la tecnologia e mettono i cittadini al centro dell’innovazione – ha  commentato  Iliana Ivanova, commissaria europea  per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù – . Attraverso politiche verdi, programmi di inclusione sociale o tecnologie urbane pionieristiche, queste città hanno dimostrato che l’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili”.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale

“La nostra città – sottolinea l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

In questo processo è stato decisivo il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio.  Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Dopo un intenso processo di selezione, che comprendeva interviste con dodici città semifinaliste, una giuria di alto livello composta da illustri leader dell’innovazione provenienti dal mondo accademico, economico e politico ha fatto la sua scelta (per saperne di più, consulta i precedenti membri della giuria). Basandosi sulla propria esperienza in settori quali ricerca, pianificazione urbana, innovazione digitale e sostenibilità, la giuria ha valutato attentamente la candidatura di ciascuna città promuovendo alla finale Torino, Espoo e West Midlands per la categoria ‘Capitale europea dell’innovazione’ e Braga, Linz e Oulu in qualità di ‘Città innovativa emergente europea’

Il 13 novembre 2024, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Lisbona, Portogallo, città vincitrice del premio iCapital 2023, verranno annunciati un vincitore e due secondi classificati per ciascuna categoria.

Oltre al prestigioso riconoscimento, il vincitore della categoria European Capital of Innovation riceverà un premio di 1 milione di euro, mentre i due secondi classificati otterranno ciascuno 100mila euro. Il vincitore della categoria European Rising Innovative City sarà premiato con 500mila euro, con due città seconde classificate che riceveranno 50mila euro ciascuna.

Tra i vincitori delle edizioni passate figurano città come Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017) e Atene (2018), mentre nella categoria Rising Innovative City spiccano Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

Tutti i finalisti saranno invitati a unirsi alla prestigiosa rete Alumni iCapital, composta dai precedenti finalisti degli iCapital Awards, creando così un ecosistema di città all’avanguardia nell’innovazione.

Il premio iCapital è uno dei quattro premi Eic concessi nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Ue per la ricerca e l’innovazione. La gestione del premio è affidata all’Agenzia Esecutiva del Consiglio Europeo per l’Innovazione e delle Pmi, con i vincitori scelti a seguito di una valutazione condotta da due giurie di esperti indipendenti.

TORINO CLICK

“Progresso sostenibile”, incontro all’Environment Park di Torino

Si è svolto presso l’Environment Park di Torino, il parco tecnologico da oltre 20 anni tra i luoghi simbolo della città per i temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, l’incontro dal titolo “DA 20 ANNI IN VIAGGIO”, organizzato da Uomo e Ambiente Società Benefit. Le parole “Progresso sostenibile”, che affiancano il logo aziendale sin dalla fondazione dell’azienda, testimoniano la visione lungimirante di un approccio al fare impresa che nel 2004 era impensabile e oggi alimenta il dibattito quotidiano. Da allora, Uomo e Ambiente opera come un sistema integrato e multidisciplinare di competenze che affianca aziende e organizzazioni pubbliche e private divulgando equità sociale e rispetto della natura, impatto positivo sull’ambiente e sulle persone, aiutandole in una crescita economica parallela a quella etica.

In occasione dei 20 anni di attività, i fondatori Nunzia Giunta e Mario Burrascano hanno organizzato un incontro di dialogo e scambio di competenze ed esperienze, che mira a ispirare e muovere all’azione altri soggetti della società civile, diventando dei veri market mover. Il tema del viaggio è servito da metafora per interpretare ogni punto di arrivo come un nuovo punto di partenza, perché soprattutto quando si parla di temi complessi come la sostenibilità non si è mai davvero arrivati.

Uomo e Ambiente, che è anche una delle 22 aziende piemontesi e 266 italiane ad oggi certificate B Corp, oltre a presentare i risultati dell’impatto della propria attività attraverso il Bilancio di Sostenibilità, ha riunito a Torino esperti di economia, gestione aziendale e sostenibilità per individuare nuove mete da raggiungere e scoprire insieme nuovi e sempre più completi e concreti approcci alla sostenibilità, affinché questa possa sempre più affermarsi come un naturale istinto all’azione.

Nei saluti istituzionali, Chiara Foglietta, assessora della città di Torino alla transizione ecologica e digitale, innovazione, mobilità e trasporti, ha sottolineato come la cittadinanza di Torino, dove è in atto un profondo cambiamento, non sia pronta e ne abbia ancora paura. Responsabilità, questa, della classe politica, che non è ancora riuscita a far capire che sostenibilità non è una parola che permette di ottenere una medaglia, ma una necessità per il bene di tutti, cittadini, imprese, enti, e che solo con un impegno condiviso si potrà realizzare.

L’introduzione ai lavori è stata affidata a Luigi Di Marco, coordinatore per l’Italia dell’ASviS Associazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha ripercorso le principali tappe verso i goal dell’agenda ONU 2030, le normative europee e gli obiettivi da soddisfare per le amministrazioni pubbliche, le aziende private e i cittadini tutti, e come agire nel pratico della quotidianità per raggiungerli. La parola cambiamento è tornata a più riprese: il cambiamento è in atto e ci impone di fare delle scelte, se non vogliamo esserne vittime. Anche se non vogliamo, i cambiamenti avvengono, quello tecnologico, climatico, la pandemia, la guerra… Possiamo scegliere di essere agenti del cambiamento che vogliamo. “Il futuro che vogliamo” non a caso era il motto della Dichiarazione Onu Rio +20 del 2012. Rispetto agli obiettivi da raggiungere, la corsa non è solo contro il tempo, ma anche contro i rischi già esistenti e sempre più preoccupanti di disinformation e misinformation,

Sul palco anche altri protagonisti:

L’avvocato Federico Riganti, ricercatore del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell’Università di Torino;

Pietro Saccò, responsabile della redazione Economia del quotidiano Avvenire;

Franco Fassio, docente di cultura del design all’UNISG di Pollenzo;

Veruska Gennari, co-fondatrice insieme a Daniela di Ciaccio di 2bHappy, culture company che promuove un approccio scientifico alla felicità;

Sergio Bava, direttore commerciale imprese di Intesa San Paolo;

Marella Caramazza, Direttore Generale Istud Business School e Board Member del Cottino Social Impact Campus;

Alberto Robiati, esperto di innovazione e specializzato in Futures & Foresight Studies.

L’arte vive nella città. Torino diventa galleria e museo diffuso con DIFFUSISSIMA

DIFFUSISSIMA 2023 | Scoperta e riscoperta:

TRA RIQUALIFICAZIONE URBANA E POST UMANITÀ, L’ARTE A TORINO VIVE NEGLI SPAZI CITTADINI

 

Dal 22 ottobre al 5 novembre 2023

II edizione – Torino

www.diffusissima.it

 

Nina Zilli, Alvin, Raptuz, Federico Clapis, Lawrence Malstaf

 

Oltre a tanti ospiti nazionali e internazionali, una mappa di itinerari d’arte che si espande sempre più con 75 location coinvolte, 100 artisti e 2000 opere 

 

L’arte diventa mezzo di narrazione per creare lo storytelling della città,

riaprendo anche nuovi spazi come Scalo Vallino

 Dare un significato ai luoghi, reinterpretarli, saperli riscrivere. È questa la nuova sfida lanciata da DIFFUSISSIMA® che torna quest’anno dal 22 ottobre al 5 novembre a Torino, per la seconda edizione della rassegna d’arte contemporanea nata dalla start-up innovativa Artàporter. Oltre 75 luoghi diventano palcoscenico per oltre 100 artisti con ospiti nazionali e internazionali in un ricco programma di mostreinstallazioniperformance, workshop e opere collettive. 

 

DIFFUSISSIMA® 2023 non si svolgerà solo in centro città, ma grazie alla collaborazione con il MAU Museo d’Arte Urbana di Torino e di CioccolaTò sarà presente per la prima volta a Borgo CampidoglioBarriera di Milano e Rocca di Arignano. Per il secondo anno consecutivo il principale mecenate di DIFFUSISSIMA® sarà inoltre Banco Azzoaglio, banca privata ed indipendente fondata in Piemonte nel 1879 e da sempre attenta al mondo della cultura e dell’educazione.

 

L’arte è il mezzo di narrazione: è questo il fil rouge che tiene insieme la II edizione della rassegna nata con l’obiettivo di ri-scrivere il significato e gli spazi della città. L’arte diventa quindi lo strumento per eccellenza al fine di creare uno storytelling di Torino, con un’ottica di re-branding della città, tra riqualificazione urbana e post umanità, cogliendo lo spirito del tempo al fine di creare una nuova cultura condivisa attraverso il linguaggio trasversale dell’arte.

 

L’edizione 2023 di DIFFUSISSIMA® riapre quindi nuovi spazi cittadini, per creare nuovi significati mediante l’arte come accade a Scalo Vallino, con la mostra “Post-Umano l’Ulteriorità” in programma dal 22 ottobre, fino al 15 novembre. La collettiva phygital, frutto del lavoro di un gruppo di artisti digitali e altri fisici, affronta la parabola futuristica dell’umano in un progetto nato da Simone Sensi, al quale i direttori artistici di Artàporter, Alyona Kosareva e Massimo Gioscia, hanno affidato la curatela dell’installazione artistica.

 

Come sottolinea Massimo Gioscia, CEO e Co-Founder di Artàporter: “La manifestazione, con la sua visione unica, si propone di rendere l’arte accessibile a tutti, abbattendo le barriere tra artisti e pubblico. Attraverso collettive come “Post-Umano”, gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi in un’esperienza artistica interattiva e coinvolgente. In un’ottica di rigenerazione urbana, gli spazi di Torino verranno trasformati e valorizzati mediante performance e installazioni artistiche. Luoghi come Scalo Vallino e Scalo Valdocco diventeranno il cuore pulsante di questa trasformazione, dando nuova vita a luoghi dimenticati. Anche la visione futuristica dell’evento spinge gli artisti a esplorare nuove frontiere e a sfidare i confini tradizionali dell’arte. Invece, con artisti come Lawrence Malstaf e la sua performance “SHRINK 01995”, il pubblico potrà avere un assaggio dell’arte del domani. Ma Diffusissima non è solo un evento artistico,  è anche una celebrazione della tecnologia emergente. Gli artisti presenti utilizzeranno strumenti e tecniche all’avanguardia per creare opere che sfidano la nostra percezione della realtà.

 

 

L’OPENING DI DIFFUSISSIMA 2023 A GREEN PEA, con Nina Zilli, Alvin e Raptuz

 

Nina Zilli, Alvin e Raptuz aprono DIFFUSISSIMA® con l’Opening in programma domenica 22 Ottobre, alle ore 18, con “MIRACOLO A MILANO” negli spazi di The Place a Green Pea. La mostra, nata dal loro progetto, racconta un’altra città, quella di Milano, quale crocevia di storie e persone: la città dei sogni, delle azioni e delle possibilità. Un’esposizione che si colloca quindi nell’ambito della più ampia riflessione e dei case studies correlati alla narrazione di una città, mediante il linguaggio dell’arte.

In occasione dell’evento, il pubblico potrà ritirare le mappe di DIFFUSISSIMA® e incontrare gli artisti e gli organizzatori. Gli ospiti verranno inoltre accolti da un aperitivo a firma del Consorzio Tutela Roero e del Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola, Galup e La Perla di Torino.

Il primo passo, per un’inedita collaborazione tra tre artisti, diversi per background e formazione, ma che si ritrovano uniti sotto il nome dell’arte. Dal 23 ottobre la mostra sarà visitabile a ingresso libero tutti i giorni in orario di apertura della location.

 

 

DIFFUSISSIMA PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA: A SCALO VALLINO, UNA RIFLESSIONE SUL POST UMANO

Cosa vogliamo essere? Come potremmo immaginarci?

 

Post-Umano è il sequel ideale di Post Human, la mostra curata nel 1992 da Jeffrey Deitch ospitata al Castello di Rivoli, primo museo di arte contemporanea in Italia. L‘umano sta quindi per entrare in una nuova e inaspettata era della sua evoluzione, dove l’alterità si trasforma in Ulteriorità, quella della consapevolezza.

 

Il Post-Umano e la sua Ulteriorità si evidenziano in un egualitarismo rappresentato da un continuum con il mondo animale, vegetale, minerale, extra terrestre e tecnologico, ci si ri-animalizza come arte della transizione. Simone Sensi porta questo progetto ambizioso proprio nella “sua” Torino, città di adozione, continuando il proprio percorso di ricerca tra fisico e digitale, tra ciò che è stato e ciò che sarà, fornendo punti di vista interessanti sui futuri possibili a Scalo Vallino attraverso appunto l’esposizione dal titolo “Post-Umano l’Ulteriorità” in programma dal 22 ottobre fino al 15 novembre.

 

Fra i protagonisti in mostra, anche l’artista internazionale Lawrence Malstaf, Federico Clapis, Matteo LuccaMiTch Lurenzana, Francesco Niccoli, Martina Fontana per condurci all’interno della loro visione dell’Ulteriorità. 

Federico Clapis main artist dell’evento, propone una visione digitale e distopica, un post-umano con un Ulteriorità focalizzata sulla tecnologia, un lungo viaggio interiore volto ad esplorare le più intime condizioni dell’animo umano.
Matteo Lucca, sculture affermato esplora vita e materia, idea e sogno, organico e inorganico, presente e passato, inconscio e ancestralità, realtà e artificio, mito e mistero, lasciando una vaga sensazione di smarrimento.
Mitch Laurenzana artista phygital, presenta la sua Ulteriorità attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale dando vita a i suoi (in)HUMAN esseri-entità che immaginando l’intenzione di confondersi tra di noi, assumendo sembianze umane.
L’Ulteriorità che ci presenta Francesco Niccoli è materica una fusione di elementi, forme umane e vegetali che si amalgamano in una sorta di liquido primordiale, simboli esoterici che ci rimandano alla nostra fragilità e unicità;
Martina Fontana artista multidisciplinare amalgama e immerge l’umano in una dimensione animale, la vita diventa un rito una cerimonia emozioni e relazioni, destrutturando la percezione dei limiti fisici e di quelli mentali.

 

Scalo Vallino, l’edificio storico di fine ‘800 che prende il nome dall’ex-scalo ferroviario, a seguito dell’abbandono quasi totale della struttura è stato per lungo tempo soggetto a vandalismo e degrado. Solamente dopo il 2014 la Società BIESSE INVESTMENT COMPANY SRL – tra i partner di DIFFUSISSIMA® – ha cercato mediante il recupero dell’edificio storico di rivalorizzarlo e recuperare anche parte della zona adiacente. In questo contesto di valorizzazione, BIESSE INVESTMENT COMPANY SRL porta il progetto POST-UMANO l’Ulteriorità in un edificio suggestivo e ricco di memorie passate con uno sguardo forte al futuro della città e della cultura.

 

Orario

22 ottobre – 05 novembre 2023

Dal lunedi al giovedi h 14:00 – 20:00

Venerdì-sabato-domenica h 10:00 – 22:00

Ingresso libero

 

 

A DIFFUSISSIMA (SCALO VALDOCCO) UNA PERFORMANCE INTERNAZIONALE CON LAWRENCE MASTALF

 

L’artista internazionale Lawrence Mastalf sarà uno dei protagonisti di Scalo Vallino ma per la prima volta in Italia, il 4 novembre a Scalo Valdocco, realizzerà anche una performance. L’artista belga si trova invece al confine tra il visivo e il teatrale e sviluppa installazioni e performance art con una forte attenzione al movimento, all’ordine e al caos. I suoi progetti coinvolgono la fisica e la tecnologia come punto di partenza o di ispirazione e come mezzo per attivare installazioni.

Per DIFFUSISSIMA® Mastalf metterà in scena una performance che ha girato il mondo: Shrink1995.

 

La realizzazione di DIFFUSISSIMA® è resa possibile dal mecenatismo di Banco Azzoaglio Main Sponsor DIFFUSISSIMA® fin dalla prima edizione. L’evento ha il patrocinio della CIttà di Torino e il supporto di Camera di commercio di Torino e di Torino Social Impact. Mecenati di DIFFUSISSIMA® sono anche Consorzio Tutela Roero e Rocca di Arignano. Fra i Partner di DIFFUSISSIMA® Galup, Centro Commerciale Lingotto, Consorzio Tutela del Formaggio Gorgonzola, Feelthebeat, Affini Distillerie Subalpine, La Perla di Torino, Cioccolatò, Atmosphère, Principi ADV, Ascom, To-Be Company, Copernico, Delivery Valley.

 

PROGRAMMA  DI DIFFUSISSIMA

 

Il programma di DIFFUSISSIMA e la mappa sono disponibili su www.diffusissima.it

 

Tutti gli eventi di DIFFUSISSIMA® sono gratuiti

e prenotabili su Eventbrite al link:

https://www.eventbrite.com/cc/diffusissima-torino-2023-dal-2210-al-511-2724149

 

 

Oltre 20 eventi gratuiti in calendario, con l’arte accessibile al centro. Mostre collettive e personali, vernissage, dj set, workshop, charity exhibition. Tutto facilmente consultabile sul sito della manifestazione o su una mappa.

Ancora una volta DIFFUSISSIMA® porta l’arte diffusa a Torino.

 

Per la prima volta DIFFUSISSIMA® sbarca anche alla Rocca di Arignano, in provincia di Torino e al confine con il Monferrato, esempio virtuoso di recupero archeologico e ora struttura di pregio dell’ospitalità piemontese. Protagonista, con la sua personale Enimols, imprenditore ed influencer Maurizio Rosazza Prin.

 

Il vernissage della mostra “Cioccolato delle Meraviglie” aprirà ufficialmente CioccolaTò nella sera del 26 ottobre, durante un cocktail di inaugurazione nei locali dell’agenzia di comunicazione Principi Adv in via Antonio Banfo. La mostra, facente parte del format OFF Cioccolatissima, ospiterà le opere selezionate del contest creativo per artisti emergenti di Artàporter, dedicato all’arte del cioccolato. I dieci artisti selezionati saranno ospitati in dieci host di Barriera di Milano per poi essere protagonisti del closing party di CioccolaTò da Edit Torino.

 

Infine, per la prima volta l’artista e presentatore Alvin realizzerà un’opera su commissione che verrà consegnata in un evento ad hoc all’interno del Puff Store di via Lagrange 21 a Torino.

 

 

Inaugurato l’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino

DAL POLITECNICO NUOVA LINFA PER IL FUTURO

 

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore ha tracciato un bilancio del suo mandato, dialogando con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Hanno partecipato, inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana.

 

Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha raccolto le suggestioni proposte per lo sviluppo del territorio.

 

È stato inaugurato oggi l’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino. Non è stata una cerimonia tradizionale, ma un racconto quasi teatrale in cui il dialogo del Rettore Guido Saracco con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – ha restituito il quadro del Politecnico di oggi, cresciuto negli ultimi cinque anni e mezzo in modo esponenziale e multiforme, in tutte le missioni proprie di un’università pubblica, e di un’università tecnica in particolare.

A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha colto l’occasione per tracciare un bilancio delle tante azioni intraprese, partendo dal profondo cambiamento operato nella didattica“Nei primi cent’anni della sua storia il Politecnico è stato un’università di élite, con numeri di studenti bassi. Molti nostri ex allievi hanno letteralmente fatto la storia del nostro Paese. Poi il mondo è diventato più complesso e le università sono state frequentate da numeri di studenti in crescita esponenziale. La risposta è stata da un lato l’iper-specializzazione, la parcellizzazione della conoscenza, e dall’altro l’incremento di studenti per classe, con conseguente perdita del rapporto discente-docente, della discussione che alimenta il senso critico, del lavoro di gruppo. Oggi abbiamo avviato un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato”, ricorda il Rettore, che ha discusso di questi temi con il Rappresentante degli studenti in Senato Accademico Simone Canevarolo. Il potenziamento dei percorsi formativi innovativi, della partecipazione alle attività di team e associazioni studenteschi, ma anche l’attenzione al diritto allo studio e all’alloggio per gli studenti sono stati i temi cardine toccati da questo dialogo.

Il secondo tema trattato ha riguardato invece la ricerca, con un focus su quella interdisciplinare con l’esperienza della professoressa Barbara Caputo, docente dell’Ateneo ed esperta internazionale di Intelligenza Artificiale, che ha affrontato proprio gli aspetti multidisciplinari di una materia come l’AI: “Unaltra Intelligenza Artificiale sta già nascendo. Come tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche, avrà un impatto profondo sulle nostre vite, su come impariamo, come lavoriamo e come viviamo. È inevitabile chiedersi come governare il suo sviluppo, in modo da sfruttarne le potenzialità per lo sviluppo economico tutelando al contempo i diritti umani. È una sfida enorme, la sfida di questo secolo. Dobbiamo essere pronti”, ha specificato la professoressa Caputo.

Terza Missione dell’Università e terzo aspetto affrontato nel corso dell’inaugurazione, è stato l’impatto dell’azione dell’Ateneo sulla società, vero tema chiave del mandato rettorale che si sta concludendo, che non a caso ha varato nel 2018 un Piano Strategico intitolato “PoliTO4Impact”. Nell’impatto sociale il Politecnico in questi anni ha dato davvero il meglio di sé – ricorda il Rettore – All’inizio non è stato facile anche solo percepirlo come una necessità. In molti, dentro o fuori dal Politecnico, si chiedevano se fosse davvero opportuno o nostro compito uscire dal seminato della nostra storia precedente. Eppure, il mondo sta cambiando e noi abbiamo interpretato prima di tanti altri questo necessario cambiamento. Ne dobbiamo essere orgogliosi”.

È stata quindi data la parola ai partner del Politecnico – istituzioni e aziende – per raccontare come, dal loro punto di vista, la collaborazione con il Politecnico è stata importante. Il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha presentato un progetto dalle grandi potenzialità: il Digital Twin della città, “un modello digitale ad alta risoluzione sviluppato insieme al Politecnico che servirà a innovare e a cambiare l’approccio rispetto alle problematiche di Torino, dalle piccole alle grandi questioni, dalla mappatura delle buche, al taglio dell’erba, alla grande trasformazione del nuovo piano regolatore, alle analisi dei fabbisogni energetici per accompagnare la trasformazione nell’ottica della transizione ecologica. Proprio da questa ibridazione di approccio accademico, di ricerca, di trasferimento tecnologico di una pubblica amministrazione che si innova e cambia la modalità di affrontare le questioni che si gioca la sfida del futuro”.

Ha poi portato la visione delle aziende e dell’ecosistema dell’innovazione cresciuto attorno all’Ateneo Stefano Buono, CEO di NewCleo, che ha ricordato la sua esperienza come Presidente della società di Venture Capital LIFT-T, nata insieme alla fondazione Links per “aiutare il trasferimento tecnologico della città”“Ora LIFTT ha raccolto più di 100 milioni, fatto investimenti in più di 50 società e ha realmente creato quella bella sinergia con il territorio e l’università che sognavamo”, ricorda Buono.

È seguito l’intervento di David Avino, CEO di Argotec, che si è concentrato sul ruolo dei giovani per l’innovazione: “Istituzioni, università e industria, tutti assieme, abbiamo un’enorme responsabilità civile e sociale. Voi qui formate le future generazioni di ingegneri, invece noi dobbiamo rendere le nostre aziende sempre migliori non solo per vincere la competizione, ma soprattutto per attrarre loro, i giovani”.

Proprio attorno all’importanza delle persone è ruotato l’ultimo blocco di interventi. Il dialogo tra il Rettore e il Direttore Generale Vincenzo Tedesco ha consentito di ricordare i temi della riorganizzazione dell’Ateneo, delle azioni di welfare, conciliazione e pari opportunità rafforzate in Ateneo in questi ultimi anni. Temi che hanno fornito lo spunto per gli ultimi due contributi: Gabriella Greison – fisica, scrittrice, performer teatrale, drammaturga e divulgatrice scientifica – ha ricordato quattro figure di scienziate che hanno fatto la storia, mentre l’avvocata e attivista iraniana Deniz Ali Asghari Kivage ha parlato di uguaglianza e libertà, per le donne ma non solo.

Il racconto è stato chiuso dal Rettore Saracco che, prima di dare la parola al Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha voluto lasciare un messaggio rivolto anche a chi prenderà il suo posto nei prossimi mesi: “Il Politecnico ha affrontato un grande cambiamento per dare linfa al futuro con passione, energia, fiducia e reattività. Senza perdere nulla della sua forza e tradizione, ha deciso di intraprendere la nuova strada dell’impatto sociale, ha dato nuovi strumenti ai propri studenti per incidere nel mondo del lavoro, ha aperto alla interdisciplinarità nella ricerca, ha supportato imprese e enti territoriali con l’innovazione come mai prima, ha condiviso conoscenza con la gente comune, per sconfiggere la paura del futuro e tramutarla in fiducia. Fiducia, che con la scienza, la tecnologia e l’umanità potremo vincere le grandi sfide che di attendono”.

Inaugurazione dell’Anno Accademico del Politecnico di Torino, Saracco presenta i risultati 

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore dialogherà con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Parteciperanno inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana. Interverrà il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

 

A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha presentato i temi chiave dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino che si tiene oggi lunedì 16 ottobre, occasione per tracciare un bilancio degli ultimi cinque anni.

In un dialogo con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – il Rettore proporrà nel corso della cerimonia uno spaccato dei principali risultati ottenuti in ciascuna delle missioni fondamentali dell’università, che ha anticipato questa mattina ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.

LA DIDATTICA

In primo luogo, il Rettore ha sottolineato che dal 2018 a oggi la popolazione studentesca del Politecnico è cresciuta da 34.000 unità a oltre 39.000 e quasi il 20% proviene da oltre 100 Paesi del mondo.

Studenti seguiti nel loro percorso universitario con ancora maggiore attenzione, grazie a un rapporto studenti/docenti passato da 34,7 a 30,6 e iniziative di tutoraggio e verifiche in itinere che hanno ridotto i tempi di laurea e attività di placement e accompagnamento al lavoro che contribuiscono a uno dei tassi di occupazione dei laureati a un anno dalla laurea magistrale più alti d’Italia (90,7%, contro una media nazionale del 78,5%; interessante notare anche come il tasso occupazionale PoliTo sia cresciuto negli ultimi cinque anni nonostante la crisi e la pandemia, rispetto all’86,4% dell’indagine Almalaurea del 2018).

Oggi l’Ateneo propone percorsi formativi fortemente aggiornati, con l’introduzione nella formazione politecnica delle scienze umane, sociali e della sostenibilità, puntando così allo sviluppo di soft skills, senso critico, visione sistemica, leadership adattiva e creatività.

Sono nati nuovi percorsi per preparare meglio laureati e laureate al mondo del lavoro: una laurea professionalizzante, lauree magistrali per la rivoluzione digitale e la sostenibilità, percorsi di doppia laurea magistrale accelerata, master sull’impatto delle tecnologie su varie figure professionali, percorsi su temi di giustizia sociale e intergenerazionale, percorsi di upskilling e reskilling col Competence Centre CIM4.0.

Sono state anche costruite nuove aule per decine di migliaia di metri quadri, in modo da poter dare migliori servizi agli studenti e studentesse e avere la possibilità di espandere ancora la popolazione studentesca.

Quello che abbiamo avviato in questi anni al Politecnico è un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato da quando il Politecnico è nato e sta cambiando ancora più velocemente”, commenta il Rettore. “Abbiamo bisogno di professionisti impavidi, coraggiosi e sicuri di sé, che cavalchino il cambiamento, portino innovazione nelle imprese o negli enti che li assumeranno o nelle attività che faranno essi stessi nascere; che sappiano comunicare con efficacia e partecipare a gruppi di lavoro indifferentemente da leader o follower, perché solo insieme oggi si può progredire; che riconoscano la assoluta necessità di aggiornarsi continuamente per alimentare questo fuoco, questo ruolo fondamentale che andranno a ricoprire nella società una volta lasciata la loro alma mater; che, finanche, siano capaci di inventarsi il lavoro che faranno”.

LA RICERCA

L’attività di ricerca al Politecnico continua a crescere. I proventi da finanziamenti competitivi vinti a bando sono passati da 30 milioni di euro all’anno a oltre 40 e i contratti per ricerca e formazione sono passati da 18 milioni all’anno a oltre 26, grazie a 60 nuovi accordi di partenariato. Nel 2023, grazie al successo nei bandi PNRR, i proventi esterni per ricerca del Politecnico supereranno i 100 milioni di euro: un record storico per l’Ateneo.

Sempre in ambito PNRR, il Politecnico coordina il Partenariato Esteso nazionale sulle Attività Spaziali e l’Ecosistema di innovazione interregionale NODES e partecipa a oltre 20 progetti, grazie anche al successo dei 13 centri di ricerca interdipartimentali e alle 14 infrastrutture di ricerca applicata finanziate dalla Regione Piemonte e dallo stesso PNRR.

Uno dei punti focali degli investimenti in ricerca degli ultimi cinque anni è stato il Dottorato di ricerca. Dal 2018, i dottorandi e le dottorande sono passati da 700 a 1500, con un compenso superiore al minimo di legge per 300 euro netti al mese.

Sempre come risultato di un investimento sulle persone (nel 2021 è arrivata la conferma dell’HR Excellence in Research Award da parte della Commissione Europea) e attrazione di talenti, sono oggi attivi al Politecnico oltre 20 ERC e Marie Curie Grantees, e in questo modo dal 2018 sono raddoppiati i proventi su progetti ERC. Ma si è lavorato molto anche sull’ampliamento della base di discipline rappresentate, in modo da poter fornire la nuova didattica dell’Ateneo di tutte le componenti necessarie e poter ampliare gli ambiti di ricerca: il Politecnico – pioniere in Italia – ha assunto un nucleo di umanisti e di scienziati sociali, base per il centro interdisciplinare Theseus su tecnologia, umanità e società.

Cresce infine la qualità delle pubblicazioni scientifiche generate dalla ricerca fondamentale, che hanno portato a riflessi positivi sulla quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario e sul posizionamento nei ranking nazionali e internazionali.

“Da fucina di pubblicazioni scientifiche e di quando in quando di scoperte radicali proprie della ricerca fondamentale, il Politecnico di Torino è diventato anche luogo dove si elaborano soluzioni pratiche per i problemi reali e si vincono sfide di innovazione. Da qui l’interesse crescente che il mondo dell’industria e degli enti territoriali ci riserva”.

“L’interdisciplinarità non deprime affatto il progresso nelle singole discipline, anzi lo esalta – continua il Rettore – perché spesso è dalle interfacce tra più discipline che nascono le maggiori ispirazioni per nuove fondamentali scoperte scientifiche”.

LA TERZA MISSIONE

Lo slancio del Politecnico verso l’impatto sociale a supporto di enti, imprese e cittadini è una delle cifre caratteristica dell’intero mandato rettorale, come definito nel Piano Strategico Polito4Impact del 2018 e come è confermato dall’ottenimento nel 2022 del riconoscimento come migliore università pubblica italiana nella Terza Missione da parte dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca.

Da una parte, si sono infatti rafforzate le realtà che operano nell’ambito del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, come l’Incubatore I3P, che nel 2019 è risultato il miglior incubatore al mondo a partenariato pubblico per la UBI Global. Con almeno 30 nuove start-up all’anno, nel 2023 raggiungerà il suo record storico con oltre 50 milioni di euro di capitale di rischio raccolto.

Inoltre, nel 2021l’Agenzia Spaziale Europea ha scelto il Politecnico, I3P e Fondazione Links per il lancio dell’ESA Business Incubator Centre Turin, che creerà almeno 65 start-up nella space economy.

Dal punto di vista della valorizzazione della ricerca, il Politecnico ha quadruplicato i proventi dallo sfruttamento della proprietà intellettuale.

Spostandosi invece sul terreno della seconda faccia della Terza Missione, cioè il coinvolgimento della società e la messa a servizio degli Atenei nel trovare soluzioni alle grandi sfide del presente, il Politecnico ha assunto una posizione di primo piano a livello nazionale, con numerose iniziative, tra cui si possono ricordare la guida della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (dal 2019), la stipula di accordi di collaborazione con la Presidenza del Consiglio per la security energetica del Paese, con la Direzione Investigativa Antimafia e con altri enti governativi e il focus sul Terzo Settore posto dall’iniziativa “Polito per il Sociale”.

L’Ateneo è poi riconosciuto come uno dei principali attori culturali cittadini. Basta citare la manifestazione Biennale Tecnologia, prossima ormai alla sua quarta edizione.

Come segno anche visibile di un desiderio di apertura alla società, il Politecnico ha rinnovato la sua identità, con un nuovo logo e un nuovo sito web, ma anche servizi digitali e app aggiornati; questa attenzione alla comunicazione online è valsa all’Ateneo nel 2023 il riconoscimento del CENSIS quale miglior Politecnico per comunicazione e servizi digitali.

“Abbiamo cercato di essere a fianco della società e credo che ci siamo riusciti, dai progetti che abbiamo portato avanti per il contrasto alla pandemia, ai grandi eventi che hanno coinvolto migliaia di cittadini come Biennale Tecnologia, ai progetti che stanno nascendo a Torino e che mettono insieme università, imprese e portatori di interessi attorno a temi imprescindibili, come la Città dell’Aerospazio, o della Salute. È tempo che tutti gli attori della propulsione di questo territorio, dalle banche alle associazioni imprenditoriali pubbliche e private, dagli enti governativi alle università e gli istituti di formazione, condividano un unico menù di servizi offerti a chi si vorrà insediare da noi. Parleremo una stessa lingua e coopereremo ancor di più. È la nostra grande occasione. Facciamo decollare compiutamente l’economia della conoscenza in questo nostro territorio, ispiriamo altrettanto nel resto del Paese”, è l’augurio del Rettore Saracco.

            LE PERSONE E I LUOGHI

L’espansione del Politecnico è multidimensionale, anche in considerazione dello stretto legame tra aumento degli studenti, dei docenti e del personale e necessità di nuovi spazi per la didattica, i servizi e la ricerca.

Dal 2018 il personale docente e ricercatore è salito da 980 a oltre 1286 unità e quello tecnico, amministrativo e bibliotecario è passato da 887 a oltre 1000 unità. Per porre al centro le persone e le loro competenze, è stato realizzato un esteso piano di ricollocazione interna grazie a una revisione dell’organizzazione del lavoro, basata su nuovi strumenti di data intelligence. Ma non solo: l’Ateneo è ai vertici nazionali negli investimenti in welfare, nella semplificazione procedurale e nell’uso dello smart working, ha investito nell’analisi del benessere organizzativo e nel supporto psicologico e promuove la parità di genere in attuazione del Gender Equality Plan del 2021.

Nello stesso tempo, è stato avviato un piano di interventi edilizi prossimo ai 500 milioni di euro, oltre 300 legati a investimenti nelle principali missioni del Politecnico e circa 160 in infrastrutture di ricerca e innovazione del PNRR. Inoltre, l’azione del Green Team ha aumentato la qualità, vivibilità e sostenibilità dei luoghi, come testimonia anche il Ranking Green Metric dove, su 1000 università censite, Il Politecnico passa dal 103° al 20° posto. Nel 2040 Il Politecnico azzererà le proprie emissioni di CO2 ma, conscio della dimensione collettiva di questa sfida, collaborerà anche sempre di più al conseguimento della neutralità climatica del contesto cittadino e territoriale.

“Siamo l’unica università italiana a crescere sensibilmente negli ultimi anni sia sul finanziamento pubblico di base, legato al numero di studenti serviti, sia sulla quota premiale legata al merito nella ricerca e nella terza missione. Coniugare quantità e qualità è complicato, ma se il Politecnico è riuscito a farlo così bene lo deve prima di tutto al proprio personale”, conclude il Rettore.

L’attenzione alle persone è stato anche il tema introdotto in conferenza stampa dal Direttore Generale del Politecnico Vincenzo Tedesco“Abbiamo affrontato uno dei più importanti processi di revisione della nostra organizzazione che si ricordino al Politecnico, cercando di mettere le persone e le loro competenze al centro. Molti hanno potuto cambiare ruolo nel nuovo assetto organizzativo in base alle proprie competenze, attitudini, ambizioni; altri lo hanno avuto per la prima volta. Se le persone aderiscono convintamente a un processo come questo, porta a una loro crescita professionale e a ridare loro nuova linfa e motivazione”.

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