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Libera Critica in Libero Spazio

TFF 2014Dal 21 al 29 novembre 2014 nella sede ARCI in via Verdi 34, un luogo di confronto orizzontale, lontano dai riflettori, dove gli appassionati di cinema possono incontrare i protagonisti

 

Il TFF OFF nasce nel 2011, in occasione della 29esima edizione del Torino Film Festival, con l’obiettivo di offrire uno spazio alternativo di discussione e confronto sul TFF, per dare alla cittadinanza la possibilità si esprimersi e confrontarsi su uno dei principali eventi culturali della Città. Durante le giornate del Torino Film Festival (21 – 29 novembre 2014), il TFF OFF sarà aperto presso la sede ARCI Torino in Via Verdi 34, tutti i giorni dalle 14 alle 18.

 

Lo spazio OFF è stato concepito come luogo di confronto orizzontale, lontano dai riflettori, dove gli appassionati di cinema possono incontrare i protagonisti del Festival e costruire una riflessione critica sulla rassegna, in un flusso orizzontale di saperi e opinioni. Il TFF OFF è uno spazio complementare al Torino Film Festival e allo stesso tempo inedito, dove si incontreranno ospiti del Festival (registi, sceneggiatori, etc) al di fuori delle sale cinematografiche e si proporranno presentazioni di libri, dvd e incontri tematici, con un programma di eventi collaterali al Torino Film Festival che fornirà quindi un supporto logistico alla kermesse cinematografica torinese.Gli eventi si sveleranno man mano, gli ospiti del TFF OFF saranno individuati e coinvolti durante il Festival  in modo parallelo e complementare rispetto al programma del TFF, e saranno diffusi online sui siti:

 

 

Appuntamenti in calendario:

 

SABATO 22 NOVEMBRE

14.00 Proiezione del documentario “Felliniana” di Simone Cangelosi e Luki Massa (Italia, 2010) tributo alla celebre transessuale Marcella di Folco, tra i fondatori del MIT Movimento Italiano Transessuale, sempre presente in tutte le battaglie LGBT, scomparsa nel 2010.

Il film è una lunga intervista a Marcella, intervallata da spezzoni di film, in cui lei ricorda con gustosi aneddoti la sua lunga amicizia con Federico Fellini, che la volle come attore, quando ancora lei era un uomo, anche se molto effeminato, in ben sette dei suoi capolavori, tra i quali Amarcord.

La proiezione è un’anteprima della Trans Freedom March, marcia organizzata dal Coordinamento Torino Pride in occasione del TDoR (Transgender Day of Remembrance). La marcia si svolge sempre sabato 22 novembre, a Torino alle 16.30, con partenza da Piazza Vittorio. (www.torinopride.it)

 

 

MERCOLEDì 26 NOVEMBRE

16.00 Presentazione del libro “Dal pixel alla Pixar” con l’autrice Virgilia Bertolotto (Vincenzo Grasso Editore, 2014).

Il cinema di animazione è un genere che promuove le crescenti competenze tecniche di coloro che vi prestano la propria opera e, anche grazie alle strumentazioni sempre più all’avanguardia, le trasfigura in vero motivo di crescita e di perfezionamento stilistico. In questo contesto epistemologico, Virgilia Bertolotto intraprende un percorso critico sfociato nel saggio sul cinema di animazione computerizzata, dall’esplicativo titolo di “Dal pixel alla Pixar”. Attraverso un excursus che prende avvio dalle origini della computer grafica e ne attraversa la storia in modo trasversale, l’autrice si sofferma sull’analisi di tutti i film prodotti dallo studio Pixar. La brillante disamina raggiunge sicuramente il duplice obiettivo di coinvolgere gli appassionati del genere cinematografico, sorprendendoli talora nello scoprire dettagli inediti, e di incuriosire coloro che si avvicinano al cinema di animazione con sguardo vergine o ne avvertono le incantevoli suggestioni.

 

GIOVEDì 27 NOVEMBRE

16.00 Incontro su “Mondo movie” a cura dei Gun Bronthers

Si parlerà del Mondo movie, un “sottogenere” cinematografico nato negli anni 60 dalle menti di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi, che deriva dal film documentario e dall’exploitation. Alla scoperta di “Mondo Cane” (film del 1962 che ha inaugurato il genere) e i suoi fratelli, in un viaggio attraverso immagini che hanno sconvolto, diviso ma anche meritato premi e riconoscimenti dando il via, con grande anticipo a livello mondiale, ai filoni dello splatter e del mockumentary.

 

 

VENERDì 28 NOVEMBRE

16.00 Presentazione del libro “Armonie contro il giorno. Il Cinema di Béla Tarr” Bébert Edizioni a cura dell’autore Marco Grosoli.

Il primo libro pubblicato in Italia ad affrontare la vita e il cinema di Béla Tarr, uno dei più influenti e importanti registi degli ultimi trent’anni. Operazione editoriale unica, che riempie un vuoto lasciato vacante, ed inaugura la nuova collana di cinema 24fps (24 fotogrammi per secondo).

Il libro infatti è esaustivo su tutta la produzione cinematografica di Tarr: dal “Macbeth” alle sette ore di “Satantagno”, dalle “Armonie di Werckmeister” all’ultimo “Il Cavallo di Torino”, dopo il quale Tarr si è ritirato dalle scene. Il volume esaurisce e indaga gli aspetti più complessi della poetica tarriana, fornendo gli strumenti necessari per decifrare, decriptare e capire le sue opere cinematografiche. Il volume viene inoltre arricchito dalle interviste in appendice a Béla Tarr, al direttore della fotografia Fred Kelemen e al musicista/attore Mihaily Vig. Appendice a cura di Michael Guarneri, che rende unico nel suo genere questo volume sul cineasta ungherese.

Marco Grosoli svolge attualmente un post dottorato in Film Studies all’Università del Kent (Regno Unito). Ha curato (insieme a Monica Dall’Asta) una raccolta di saggi sul cinema di Guy Debord (“Consumato dal fuoco: Il cinema di Guy Debord”, Pisa: ETS, 2011) e un’altra(insieme a Jean Baptiste Massuet) sugli usi cinematografici della motion capture (“La capture du mouvement et le modélage de l’invisible”, Rennes: Presses Universitaires de Rennes, 2014). Collabora con varie riviste cinematografiche, tra cui Filmidee.it, Spietati.it, Film Comment.

Michael Guarneri è un critico cinematografico. Collabora con riviste di cinema online e cartacee come La Furia Umana, Débordements e Photogénie (Flemish Service for Film Culture). Il suo cortometraggio Séparation de la critique – A trip with Raya Martin è stato presentato in anteprima al CPH:DOX Festival 2012, nella sezione “Maximalism”. Ha inoltre contribuito al libro Raya Martin, a cura di François Martin Saint Léon e Antoine Segovia, edito da SHELLAC.

Escursioni turistiche, gli itinerari della Provincia

La Regione ha chiesto ai territori di istituire un Coordinamento per garantire il monitoraggio dei percorsi e la definizione degli interventi di manutenzione 

MONTAGNESu proposta dell’Assessore alla Montagna e al Turismo, Marco Balagna, la Giunta Provinciale ha approvato una serie di Protocolli d’intesa per la registrazione e la valorizzazione dei più importanti itinerari escursionistici del territorio, aderendo ad un Avviso pubblico pubblicato dalla Regione Piemonte nel maggio scorso. “Con questi Protocolli, – spiega l’Assessore Balagna – la Provincia di Torino dà attuazione concreta alle indicazioni della Direzione regionale Opere pubbliche. Emanando l’Avviso pubblico, la Regione ha infatti sollecitato tutti gli attori interessati ad un’azione coordinata tra livello regionale, provinciale e locale per la gestione e valorizzazione dei principali itinerari escursionistici, anche al fine di far convergere su di essi le risorse che la nuova programmazione dei fondi europei metterà a disposizione nei prossimi anni. Per raggiungere lo scopo, la Regione ha chiesto ai territori di istituire un Coordinamento per ciascun itinerario, al fine di garantire il monitoraggio dei percorsi, la definizione degli interventi di manutenzione eventualmente necessari, la strutturazione di un’adeguata offerta di servizi per gli escursionisti. L’attività di concertazione svolta dalla Provincia con i Comuni, gli Enti Parco, le Comunità Montane, le nascenti Unioni montane, il CAI Piemonte e le numerose associazioni presenti sul territorio, ha portato alla registrazione di numerosi itinerari di diversa complessità e interesse turistico-escursionistico”. 

 

I COORDINAMENTI AI QUALI LA PROVINCIA HA ADERITO 

– Alta Via Canavesana e Giroparco del Gran Paradiso, con capofila la Provincia e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’Alta Via è un impegnativo anello che in 11 tappe attorno alle Valli Orco e Soana attraversa MONTAGNA PIEMONTEpaesaggi e natura di rara bellezza, il Parco Nazionale del Gran Paradiso con le antiche Strade Reali di Caccia di Vittorio Emanuele II, una serie di santuari in cui la tradizione vuole si siano verificati eventi miracolosi, borghi incantati, piloni votivi e antiche pievi. Il Giroparco ripercorre in gran parte le antiche Strade Reali di Caccia, volute nel XIX secolo dai Savoia per collegare fra loro le cinque “Reali casine di caccia” della Riserva, poi divenuta il primo Parco Nazionale italiano. Coincidente in parte con l’Alta Via, il Giroparco se ne discosta per raggiungere la Valle d’Aosta attraverso il Colle Larissaz. 
 www.cm-valliorcosoana.to.it/images/stories/News/cmvos_carta_escursionistica_avc.pdf www.pngp.it/giroparco/presentazione 

 

– Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, con capofila la Provincia. E’ un tinerario storico-culturale che ripercorre i sentieri che nel 1689 furono teatro di epiche e sanguinose battaglie tra la spedizione valdese guidata dal pastore Henri Arnaud – decisa a riconquistare i territori da cui i Valdesi erano stati esiliati solo tre anni prima – e le milizie franco-piemontesi. Partendo il 26 agosto 1689 dal lago Lemano, i Valdesi attraversarono in dodici giorni la Savoia con una marcia di 250 km, scontrandosi poi a Salbertrand con le truppe francesi. Ripreso possesso delle loro valli e stretti dalle truppe francesi, i Valdesi furono impegnati per alcuni mesi in operazioni di guerriglia e furono costretti ad asserragliarsi alla Balsiglia, una borgata sopra Massello, in val Germanasca. Nel maggio 1690 un attacco sferrato dalle truppe franco-sabaude stava per segnare la loro fine. Li salvò l’improvviso cambiamento nelle alleanze politiche, che portò il Duca diSavoia a scendere in guerra contro i suoi ex alleati francesi. L’itinerario si arresta alla conclusione dell’epica marcia, con l’arrivo dei Valdesi al villaggio di Bobbio, in val Pellice. 
Per saperne di più: www.lestradedeivaldesi.it 

 

– Sentiero dei Franchi e Sentiero del Marrone e della Pietra, con capofila la Provincia. L’itinerario ricalca il sentiero che Carlo Magno e le sue truppe avrebbero seguito nel 773 per aggirare dall’alto l’esercito dei Longobardi, accampato a Chiusa San Michele. La leggenda, successivamente ripresa da Alessandro Manzoni nella tragedia “Adelchi”, narra che a fare da guida a Carlo Magno su questo sentiero fu il diacono Martino, inviato dall’arcivescovo di Ravenna su disposizione del Papa. La battaglia delle Chiuse longobarde consentì la penetrazione dei Franchi in Piemonte e, di lì a poco, la fine del regno dei Longobardi nel Nord Italia dopo due secoli di dominio incontrastato. Il tracciato parte dalla Sacra di San Michele e, mantenendosi sulla destra orografica della Valsusa, raggiunge dopo circa 60 km il territorio di Oulx. L’itinerario tocca l’Abbadia di Oulx, il forte del Sapè, la Certosa della Losa, le cappelle di San Michele di Meana,delle Toglie, del Pian dell’Orso e del Colle Bione e la Sacra di San Michele. Il percorso attraversa due Parchi naturali e numerose borgate, dove si conservano le testimonianze della civiltà alpina. Il Sentiero del Marrone e della Pietra rappresenta un’alternativa di tracciato più bassa, tra Mattie e la Certosa di Montebenedetto. La varietà di ambienti attraversati è notevole: le valli principali si articolano in diversi valloni e vallette che si percorrono spesso a mezza costa e che offrono ambienti straordinari, in un’alternanza di prati, pietraie e castagneti. Il clima della zona consente di percorrere il Sentiero del Marrone e della Pietra senza difficoltà per tutto l’anno, salvo che in caso di presenza di neve, che rende i tratti maggiormente esposti più pericolosi. 
Per saperne di più: http://www.vallesusa-tesori.it/it/itinerari/sentiero-dei-franchi 

 

– Sentiero Balcone, Tour Ambin, Tour Chaberton, Tour del Tabor”, con capofila il Comune di Oulx. Il Sentiero Balcone percorre i due versanti dell’Alta Valle di Susa lungo diciannove percorsi e mulattiere completamente ripristinati e segnalati a partire dal 2011. Con un itinerario di circa 250 km, offre all’escursionista un punto di vista privilegiato sul fondovalle e sulla catena alpina. Pur presentandosi come un lungo percorso in 14 tappe che attraversa 13 Comuni dell’Alta Valsusa, il Sentiero Balcone presenta agevoli possibilità di escursioni giornaliere e di rientro sui centri abitati di fondo valle, oltre ad interessanti varianti al tracciato, con la possibilità di raggiungere molte mete e il collegamento con sentieri transfrontalieri. Completano il Sentiero Balcone i tre Tour transfrontalieri Ambin, Chaberton e Tabor. 
Per saperne di più: www.vallesusa-tesori.it/it/itinerari/sentiero-balcone 

 

montagne– Il Giro dell’Orsiera, con capofila l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, è un anello in sei tappe intorno al Gruppo dell’Orsiera, che tocca gli antichi alpeggi dove si pratica la monticazione di bestiame bovino e ovino. L’itineario attraversa molti villaggi con esempi di architettura spontanea e tracce delle attività tradizionali: carbonaie, forni da calce, terrazzamenti e canali d’irrigazione. Percorrendo l’anello si possono incontrare esempi di arte rupestre: dalle modeste coppelle e croci alle stupefacenti rappresentazioni di animali e uomini della Cà ‘d Marc Picapera. La quinta tappa del Giro dell’Orsiera, volutamente breve, lascia il tempo per visitare con calma la Certosa di Monte Benedetto, un monastero certosino del XIII secolo che conserva intatte le strutture medioevali. 
Per saperne di più: www.parchialpicozie.it/contents/attached/c15/GO_italiano.pdf 

 

– Il Tour della Bessanese, con capofila la Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, è un trekking di alta montagna per escursionisti esperti, nel grandioso paesaggio delle Alpi Graie meridionali. Ripercorre gli antichi sentieri transfrontalieri che furono teatro di scambi e commerci fra pastori, contrabbandieri e guide alpine. Il Tour percorre vallate selvagge molto diverse fra loro e attraversa colli che superano i 3000 metri di altitudine. E’ realizzabile partendo dal Rifugio Gastaldi di Balme, dal “Cibrario” di Usseglio e dal Refuge d’Avérole di Bessans, in Haute Maurienne. 
Per saperne di più: www.tourdellabessanese.com 

 

– La Via dei Pellegrini, con capofila la Città di Avigliana è un anello che collega la Sacra di San Michele con Avigliana, Rivoli, Alpignano, Caselette, Almese e Villardora. Si snoda lungo antiche vie e attraverso borghi e borgate nella Bassa Valsusa. L’itinerario permette di cogliere aspetti ambientali estremamente diversi fra di loro: la verde Collina Morenica con le sue conche e vallette, una vera e propria porta che apre verso l’area intermorenica con i laghi e le paludi dei Mareschi di Trana e di Avigliana, i monti della Sacra con le cime rocciose e selvatiche. E’ il mondo magico delle Masche del Moncuni, del mito del Sole e del Cigno dei palafitticoli di Trana, della fede dei monaci cristiani, ma anche delle tracce di attività ormai scomparse, come quella dei “Picapera” del Forte, dei Cavatori di torba della Trübiera, dei vignaiuoli “spietratori” della Mortera. 

 

– Il Cammino di Don Bosco, con capofila la Città di Chieri, si propone come itinerario di interesse storico- culturale, per il forte legame con la figura del Santo e con i luoghi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. Il Cammino propone la rete di sentieri della collina torinese e dell’alto astigiano che Don Bosco percorreva con quei giovani che raccoglieva dalla strada ed educava alla vita e al lavoro. Sono molte le eccellenze storiche e culturali che si incontrano: l’Abbazia di Vezzolano, il Duomo di Chieri, la casa natale di San Domenico Savio a San Giovanni di Riva presso Chieri, la Basilica di Superga, il Duomo di San Giovanni di Torino, il Palazzo Reale e la Basilica di Maria Ausiliatrice. 
Per saperne di più: www.camminodidonbosco.it

 

(Fonte:www.provincia.torino.it)

La Sanità Militare nella storia d’Italia

sanita militareIl volume evidenzia l’impegno del Corpo sanitario, fondato dal medico torinese Alessandro Riberi il 4 giugno 1833

 

A tre anni dalla conclusione del congresso “La Sanità Militare nella storia d’Italia”, tenutosi a Torino il 17 settembre 2011 in occasione delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia e del settimo raduno nazionale dell’Ansmi, sono stati pubblicati gli atti di un’assise che vide giungere nel capoluogo torinese i più qualificati ed illustri nomi della storiografia militare, docenti universitari ed esperti della materia.

 

Il volume è stato presentato nella sede della Regione Piemonte, alla presenza dell’assessore Giovanni Maria Ferraris. Curato da Achille Maria Giachino (presidente dell’Ansmi di Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta) e Franco Zampicinini comprende 21 saggi dedicati alla storia della Sanità Militare dalle origini fino ai giorni nostri ed evidenzia l’impegno del Corpo sanitario, fondato dal medico torinese Alessandro Riberi il 4 giugno 1833.

(www.regione.piemonte.it)

Storia della città in divisa

Il fascino del volume è dato soprattutto dallo spirito di cultura umanistica di cui è permeato, dalla carica di filantropia di chi contempla non l’ars belli ma l’ars pacis, dalla sincerità nel riconoscere la grandezza dei soldati che onorano la Patria e l’altruismo delle associazioni d’arma e dei volontari

 

soldati

Il libro di Franco Cravarezza e del figlio Tomaso “150° – Soldati a Torino”, edito dal Centro Studi Piemontesi,  è frutto di una attenta ed instancabile ricerca. Delinea in circa cinquecento pagine la storia di ogni arma dal 1861 al 2011 con particolare risalto ai raduni di Torino.

 

Non semplice libro di storia, è rappresentazione di uno spaccato d’epoca in ogni suo aspetto non solo militare ma anche specchio di ogni disciplina culturale a trecentosessanta gradi di “Torino Capitale 2011” che per ben nove mesi ha ospitato mostre d’arte, concerti, manifestazioni sportive, conferenze. Ai contenuti di grande interesse si affiancano fotografie dei festosi raduni all’insegna dell’amicizia e solidarietà, di sfilate in piazze e vie imbandierate, riproduzioni di cartoline, giornali d’epoca e medaglie commemorative.  Sono fotografati i monumenti eretti in ogni angolo della città a perenne ricordo di personaggi eroici che hanno fatto la storia piemontese a simbolo dei più alti valori.

 

 Tra questi il monumento a Carlo Alberto che presenta scene militari della prima guerra d’Indipendenza e le statue del bersagliere, artigliere, granatiere, dragone; il monumento al fante eroe di trincea; la statua equestre di Lamarmora. Viene dato risalto ad una delle opere più riuscite artisticamente, il bronzo di Emanuele Filiberto di Carlo Marochetti, considerato dal grande Leonardo Bistolfi il più bel monumento equestre dell’800, talmente entrato nell’immaginario collettivo da esser chiamato affettuosamente “caval d’brons” come simbolo di Torino Capitale.

 

 Il fascino del volume, al di là dell’intento documentaristico è dato soprattutto dallo spirito di cultura umanistica di cui è permeato, dalla carica di filantropia di chi contempla non l’ars belli ma l’ars pacis, dalla sincerità nel riconoscere la grandezza dei soldati che onorano la Patria e l’altruismo delle associazioni d’arma e dei volontari.

 

 (Foto: Museo Nazionale del Risorgimento – Torino)

Giuliana Romano

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