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“Una vita da secondo”

 

Claudio Sala e Roberto Salvadori giovedì 23 marzo all’Internodue per la presentazione del libro di Alessandra Demichelis e Michele Ruggiero su Mirko Ferretti

 

La storia di Mirko Ferretti, calciatore degli anni Cinquanta e Sessanta, classico mediano di fatica, diventato il vice allenatore nel Toro di Gigi Radice, sarà al centro della presentazione, giovedì 23 marzo alle 21, all’Internodue di Saluzzo, dell’ultimo libro di Alessandra Demichelis e Michele Ruggiero, “Una vita da secondo”, edito da Arabafenice. Una serata di calcio e storia, società e costume, con la partecipazione, oltre che dello stesso Mirko Ferretti, dei grandi Claudio Sala e Roberto Salvadori, che attraverso testimonianze e filmati torneranno a far palpitare il vecchio cuore granata, rievocando memorabili stagioni non solo calcistiche, ma anche umane e sociali. Il libro racconta le vicende di un “secondo” in panchina, un allenatore di calcio, ma già secondo in campo nel suo ruolo di cursore di centrocampo. Attraverso Amilcare detto Mirko Ferretti si ripercorre un pezzo di storia del calcio italiano che va dagli anni Cinquanta fino alle soglie del Duemila. Ma Ferretti è anche l’archetipo del “proletario” prigioniero della propria condizione sociale, che sa emergere, non al meglio però e che scopre con un pizzico di malinconia che gli manca sempre quel quid per afferrare il successo.

Dalle pagine sospese tra realtà e romanzo, si scopre la graduale, ma costante, metamorfosi di un uomo che sa dare alla sua vita sportiva da secondo un ruolo e una dignità esistenziali, prima ancora che professionali, che risulteranno vincenti nei rapporti umani. Con Ferretti si distingue la figura di Gigi Radice, grande tecnico di un calcio all’olandese trapiantato nel nostro campionato e ultimo vincitore nel 1976 di uno scudetto granata e, di conseguenza, un pezzo immortale di storia del Torino calcio. Il racconto prende vita nel 1979 con una tragedia, una morte, e tra salti all’indietro e aggiustamenti temporali, scava anche nella psicologia collettiva e individuale di situazioni e personaggi noti al grande pubblico dell’epoca.

Corsato si ricandida a Cavagnolo

Su chi “correrà” per l’incarico di primo cittadino di Cavagnolo nelle prossime elezioni si era innestato una sorta di “totosindaco”. E per porre fine alle voci Mario Corsato, sindaco di carica dal 2012, ha deciso di rompere gli indugi. Sabato, al Leon d’oro, ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi alla guida del paese. Corsato è un amministratore di lungo corso: a suo carico ha tre mandati da sindaco a partire dal 1990, un periodo all’opposizione dal 2004 al 2011, è stato presidente dell’assemblea del Consorzio dei Comuni dell’Acquedotto del Monferrato, presidente del Consorzio socio – assistenziale, presidente del Bacino 16 per la raccolta dei rifiuti. “Qualcuno ha parlato della mia età, settantuno anni – dice – ma godo di buona salute, faccio il sindaco per scopo di servizio alla comunità e ho lo stesso entusiasmo di quando mi sono candidato per la prima volta nel 1990”. Il messaggio, dunque, è chiaro e forte. Ma non è soltanto questo a spingere il sindaco uscente alla ricandidatura: “Siamo entrati in amministrazione nel 2012 dopo un anno di commissariamento – spiega – e questi anni sono stati utilizzati sia per la programmazione di ciò che si doveva fare, sia per la ricerca delle risorse necessarie. A fine legislatura ci sono diverse cose sul fuoco, dalla costruzione della casa di riposo, ai 500mila euro che deriveranno dalla vendita dei terreni, agli oneri di urbanizzazione”. Di qui per non lasciare la situazione a metà, la decisione di tornare nell’agone con lo stesso simbolo che lo accompagna dal 1990, quello dell’Unione Cavagnolese. Con lui ci saranno due consiglieri comunali ucenti Luciano D’Anna e Mario Oggero e l’assessore Maria Angela Ponzetto. Il vice sindaco Andrea Gavaza, invece ha preso una strada diversa: “Ha detto che sarebbe venuto nella nostra lista solo come candidato sindaco e così non è stato. Adesso le scelte sono le sue”. E potrebbero essere due, o quella di “correre” per palazzo civico con una propria lista in contrapposizione all’ormai ex alleato, oppure di starsene fuori. Sul lato dell’opposizione, invece, sia Sabrina Balzola che Roberto Sesia avrebbero declinato l’idea di ricandidarsi. Ma il tempo per chiudere i giochi è ancora lungo …

Massimo Iaretti

Un tuffo nella storia con il libro di Laura Maffei

Domenica 5 marzo a chi è passato in mattinata a Casale Monferrato davanti alla Chiesa di Santa Caterina o nello storico palazzo intitolato ad Anna d’Alencon potrebbe aver pensato di essere tornato indietro nel tempo. Qui si sarebbe trovato di fronte ad una graziosa dama vestita in puro stile del Rinascimento, circondata da quattro armigeri. Non si è trattato, però, di una macchina del tempo, ma delle operazioni necessarie a raccogliere il materiale fotografico per l’ultimo libro della scrittrice casalese Maura Maffei. Ormai prossima l’uscita del terzo volume della trilogia “Dietro la tenda”, ovvero “L’astuzia della volpe”, l’autrice ha ormai concluso la stesura del prossimo romanzo storico che questa volta non sarà ambientato principalmente in Irlanda, anche se prenderà le mosse dall’”Isola di Smeraldo”, ma si muoverà sullo sfondo della Casale ai tempi della Marchesa d’Alencon, che corrisponderà con la figlia Margherita, andata in sposa a Federico II Gonzaga. L’autrice non ha voluto rivelare né il nome dell’opera, né anticipare alcunché sulla trama, ma domenica era insieme all’editore Davide Indalezio (Edizioni della Goccia) per il set fotografico legato al libro. Così nelle cornice storica, costituita dalla chiesa di Santa Caterina, in piazza Castello, e dal vicino palazzo (residenza privata) che fu dimora di Anna, il Rinascimento ha avuto il volto della modella Maria Vittoria Amelotti, acconciata da Silvana Lanza e vestita da uno splendido costume di Marisa Giachero di Pinerolo. A fare da contorno quattro armigeri della compagnia “Lance del Monferrato”, nata nel 2016, ovvero Roberto Morano, Nazareno Ceschin, Stefano Fracchia e Stefano Ruggeri, con tanto di armature e spade. Il romanzo di Maura Maffei, pur avendo le proprie premesse in Irlanda (con un protagonista irlandese che ne è il filo conduttore) si svolge in gran parte a Casale ed a Crea, dove si sviluppa l’episodio culminante (e qui viene richiamata un’antica leggenda che scomoda anche Arduino d’Ivrea) e si chiude a Curtatone alle porte di Mantova. E proprio in questo centro del mantovano si terrà una delle sue prime presentazioni, quasi a voler suggellare il rapporto tra i due territori.

Massimo Iaretti

 

 

 

 

Gruppo Centauri d’Acciaio a Preci e Campi di Norcia

Il Gruppo motociclistico Centauri d’Acciaio di Frassineto Po (Terranova), con i soldi ricavati dal pranzo di beneficenza del 12 febbraio ha comprato due autotreni di fieno per un totale di 72 rotoballe e li ha consegnati personalmente lo scorso fine settimana a quattro allevatori in difficoltà che si trovano nelle località colpite dal terremoto, Preci e Campi di Norcia.


“Mi sono commosso nel vedere la loro felicita’  nel ricevere questi aiuti, uno di loro ci ha abbracciato e si è messo a piangere come un bambino” ha detto Roberto Savino del Gruppo Centauri d’Acciaio.

Quest’anno a Torino il Carnevale è Intrappola.To

Il tempo scorre… Resta solo una manciata di minuti per uscire da quella porta. Come si sblocca il meccanismo che la tiene chiusa? Una chiave? Un codice? Concentrazione, sangue freddo e lavoro di squadra. Bisogna uscire. Al più presto.

A Carnevale ogni scherzo vale, si sa, e se lo scherzo fosse quello di chiudere i propri amici in una stanza buia e misteriosa…?Un’avventura, una sfida, un’escape room, Intrappola.to è il gioco di fuga dal vivo più famoso dello stivale che darà un tocco di adrenalina al vostro Carnevale!Intuizione, cervello, logica, capacità di osservazione, lavoro di gruppo e complicità… Giocare è divertente, avvincente, emozionante. Per farlo basta formare una squadra (da 2 a 6 giocatori) e prenotarsi on line. Pochi minuti e un primo enigma da risolvere inviato via email svelerà la chiave d’accesso alla stanza. Una volta sul posto la squadra si troverà imprigionata in una stanza misteriosa con soli 60 minuti di tempo per trovare indizi nascosti, identificare codici, aprire lucchetti, risolvere quiz, giochi e indovinelli e cercare di uscire. Solo il 3% dei partecipanti è riuscito a liberarsi al primo tentativo, difficile… ma non impossibile!29 le città contagiate lungo tutto lo stivale, 2 in Spagna, 1 in Francia, 10 nuove aperture in programma, oltre 300.000 partecipanti, migliaia le recensioni positive del popolo del web e i fan su Facebook. Numeri da record se si pensa che la prima sede ha aperto a Torino ad inizio 2015 e non mancano giocatori d’eccezione come il calciatore Andrea Pirlo e i PanPers di Colorado Café!Non solo coriandoli, carri e stelle filanti, quest’anno il Carnevale con Intrappola.to sarà il più originale di sempre… e non dimenticate il travestimento!

 

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Algeria sull’orlo del precipizio?

FOCUS / di Filippo Realgeria3

Un po’ dimenticata e oscurata dalle crisi più gravi che investono i Paesi vicini, come la Libia, Algeri comincia a fare i conti con una situazione precaria e sempre meno stabile dal punto di vista politico

Algeria sull’orlo del precipizio? Con la caduta vertiginosa del prezzo di gas e petrolio, la disoccupazione galoppante, i sussidi statali in picchiata, le minacce di rivolte e lo spettro del ritorno del terrorismo islamico, anche questo Paese arabo rischia di aggiungersi al caos che investe il nord Africa. Tra le montagne del Sahara algerino e a sud nel deserto i jihadisti sono di nuovo pronti a colpire uno Stato che pare in disfacimento. È infatti salito il livello di allerta nelle Forze Armate algerine in seguito a recenti attacchi contro i militari impegnati a contrastrare le infiltrazioni di cellule estremiste sostenute da imam salafiti che incitano alla violenza e al fondamentalismo. Un po’ dimenticata e oscurata dalle crisi più gravi che investono i Paesi vicini, come la Libia, Algeri comincia a fare i conti con una situazione precaria e sempre meno stabile dal punto di vista politico.

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Da oggi i riflettori sono accesi anche su questo gigante energetico arabo guidato da un presidente che non si vede quasi più, anziano e da tempo in cattive condizioni di salute, e non più in grado di guidare un Paese che pare sull’orlo del precipizio, in cui la crisi politica unita a quella economica si fanno sentire sempre di più. Un altro fronte caldo nel Maghreb o forse un’altra Libia sul punto di implodere sulla costa meridionale del Mediterraneo? È presto per dirlo ma, se accadesse, i contraccolpi sarebbero molto gravi per l’Europa e soprattutto per l’Italia che importa un terzo del gas e del petrolio algerino e ha quasi 200 imprese che operano sul territorio tra cui Eni, Ansaldo, Enel e Bonatti. Ma il pericolo maggiore resta l’estremismo islamico che trasformerebbe il Paese in una nuova polveriera nordafricana. L’Algeria è diventata un grande crocevia per chi raggiunge la Libia, confina con Stati come il Mali e il Niger dove il terrorismo imperversa e ha un vasto territorio in parte controllato da bande criminali spesso alleate con movimenti integralisti. Gli scontri armati tra terroristi e militari algerini sono frequenti e la penetrazione di terroristi dell’Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico) e di gruppi affiliati all’Isis sono quasi quotidiani e molto forte è l’influenza del gruppo salafita qaedista guidato dall’algerino Mokhtar Belmokhtar (più volte dato per morto) che si è poi unito al Mujao, il Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa occidentale, nato nel 2011 in seguito a una scissione

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dall’Aqmi. Nell’Algeria in crisi avanzano i fondamentalisti e con essi carovane di predicatori che infiammano i maghrebini con sermoni violenti e reazionari come fece un anno fa il capo salafita algerino Abdel Fattah Zarawi che lanciò la proposta di chiudere tutte le chiese cristiane presenti in Algeria e trasformarle in moschee. Una campagna anti-chiese che fece molto scalpore in cui anche la basilica di Notre Dame d’Afrique ad Algeri e la chiesa di Sant’Agostino ad Annaba venivano indicate come “resti” dell’epoca coloniale da cui il Paese doveva essere liberato. Ma l’opposizione politica lamenta anche il vuoto di potere che aleggia sulla capitale dominata dal palazzo presidenziale di un presidente fantasma, l’ottantenne Abdelaziz Bouteflika, che non compare in pubblico da due anni, e boccia con durezza la riforma costituzionale approvata di recente dal Parlamento che limiterà a due rielezioni il mandato presidenziale e riconoscerà la lingua berbera come secondo idioma del Paese. E si fanno sempre più insistenti le voci che a governare il Paese non sia più in realtà Bouteflika, eletto nel 1999 e confermato due anni fa per il quarto mandato, e nemmeno i suoi più stretti collaboratori ma personaggi del complesso economico e militare che gestirebbero gli affari statali nel nome del capo dello Stato. La questione della successione è dunque all’ordine del giorno ma dietro di essa si è accesa una lotta per il potere che starebbe coinvolgendo anche i servizi di sicurezza e settori dell’esercito. Nel frattempo tutto resta bloccato per vedere cosa accadrà ai vertici della Repubblica.

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Ma ciò che a questo punto rischia di saltare è il “patto sociale” siglato a suo tempo dal governo con l’opposizione per ricostruire una nazione uscita sconvolta e disastrata dalla guerra civile negli anni Novanta. Con la ricchezza di gas e petrolio Bouteflika ha potuto rimettere in piedi l’Algeria restituendo “benessere” e sicurezza agli algerini. Si è tornati a investire in case popolari e scuole, sono stati aumentati gli stipendi dei dipendenti pubblici e ripristinati i sussidi alle fasce più povere della popolazione elargendo aiuti per pagare l’acqua, la luce e i generi alimentari. Ma questa manna piovuta dal cielo, che servì anche a tenere tranquilli gli algerini durante le “primavere arabe”, è finita o sta per esaurirsi a causa della caduta del prezzo del greggio. La netta contrazione dei prezzi degli idrocarburi potrebbe avere gravi conseguenze politiche e sociali su un Paese come l’Algeria la cui fonte primaria di reddito sono le esportazioni energetiche. Il crollo del prezzo del greggio ha fatto abbassare le entrate da 70 miliardi di dollari nel 2012 a 35 miliardi nel 2015 e per quest’anno i ricavi dovrebbero essere ancora più bassi, attorno ai 26-30 miliardi di dollari. La fine dei sussidi farà crescere il malcontento popolare, beni e servizi pubblici costeranno di più e i salari ai dipendenti statali verranno ridotti o non pagati. Lo scenario futuro è fosco e denso di incognite. Le rivolte potrebbero rendere ancora più instabile l’Algeria che non ha mai dimenticato i 200.000 morti nella stagione del terrorismo degli anni Novanta e lo stallo politico permanente potrebbe favorire l’avanzata dell’Isis e di altre formazioni combattenti. Diventata indipendente nel 1962 dopo otto anni di sanguinosa guerra contro la Francia (le vittime, per il governo algerino, furono oltre 1 milione, in gran parte civili), l’Algeria è stata governata dal Fronte di Liberazione Nazionale (Fln) fino al 1989. Il leader della lotta di liberazione dal colonialismo francese fu Ben Bella che dovette frenare le spinte religiose degli ulema che volevano trasformare l’Algeria in un Paese islamico. Ben Bella, di orientamento socialista, nazionalizzò i beni francesi e tentò la strada dell’autogestione delle risorse economiche che fallì in modo disastroso.

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Quando il Paese fu avviato sulla strada della modernizzazione esplosero le tensioni con i fondamentalisti islamici e con la minoranza berbera. Le prime elezioni multipartitiche si svolsero nel dicembre 1991 e furono vinte dai radicali del Fronte Islamico di Salvezza (Fis) di Abassi Madani e di Ali Belhadj ma il risultato delle urne venne dichiarato nullo dall’esercito che nel 1992 prese il potere con un colpo di Stato e dichiarò fuorilegge il Fronte Islamico innescando una vera e propria guerra civile che continuò per tutto il decennio. Iniziò un periodo di violenti scontri armati tra l’esercito algerino e le milizie del Fis clandestino con terribili massacri di civili compiuti sia dagli integralisti musulmani che dai reparti speciali delle Forze Armate. Tra il 1994 e il 1998 il Paese fu scosso da numerosi attentati terroristici, interi villaggi furono devastati e morirono anche molti religiosi cattolici. Nel 1999, dopo sette anni di guerra civile, le elezioni presidenziali registrarono la vittoria di Abdelaziz Bouteflika, tuttora capo di Stato.

Filippo Re

Tratto dalla rivista “Il Dialogo-al Hiwar” del Centro Federico Peirone

 

Tutti poeti e scrittori con Unitre

unitrePoeti, scrittori e coraggiosi amanti della scrittura che desiderano mettersi “alla prova”: per loro l’Unitre Torino organizza un concorso letterario a tema libero, riservato a italiani e stranieri ed articolato in due diverse sezioni:

1. Poesia singola inedita in lingua italiana

2. Racconto, Novella, Fiaba, e Narrativa in genere inedita in lingua italiana.

Per la prima si potranno inviare fino ad un massimo di tre poesie che non superino i 40 versi ciascuna, per la seconda i materiali non dovranno superare le cinque cartelle. Chi avrà piacere di partecipare ad entrambe le sezioni, potrà inviare fino a cinque componimenti in tutto. Si potrà LIBRO SALONEpartecipare al concorso fino al 10 marzo 2017 inviando il materiale in triplice copia, ciascuna con titolo e dattiloscritta, all’Università della Terza Età – UNITRE – Università delle Tre Età – Segreteria del Premio – Corso Trento 13, 10129 Torino, con l’indicazione “Premio Letterario”. Una delle copie dovrà essere firmata e riportare i dati dell’autore (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico). Il materiale potrà anche essere spedito via mail, sempre entro il 10 marzo, all’indirizzo info@unitretorino.net. La giuria – composta dai docenti Unitre Lucia Cellino, Roberto Bruciapaglia, Carla Zullo Piccoli, Ricciarda Zangrando – valuterà le opere proposte e decreterà un vincitore per ognuna delle due sezioni del concorso. La premiazione è prevista per il 2 aprile 2017 alle ore 15 presso il Teatro Sant’Anna di Via Brione 40. Nel corso della cerimonia verranno lette le opere vincitrici e gli Autori primi classificati nelle due sezioni saranno premiati

Come controllare la flora spontanea

La ricerca di tecniche di controllo della flora spontanea alternative allo sfalcio meccanico ed all’impiego di erbicidi chimici di sintesi (come il glyphosate, oggetto di recenti limitazioni) è al centro di un’iniziativa di informazione e di formazione di Asproflor, l’Associazione dei produttori florovivaisti.

asproflor avigliana

L’associazione, in collaborazione con la città di Avigliana organizza per mercoledì 15 febbraio una giornata sulla tecnica del pirodiserbo e duna dimostrazione pratica di quali sono e come funzionano le macchine per attuarlo. L’evento, grazie alla collaborazione del sindaco di Avigliana (già Comune Fiorito insignito con i 4 fiori rossi e medaglia d’argento al concorso Europeo Entente florale) Angelo Patrizio e del tecnico responsabile Mauro Paradisi, si terrà nella sala consiliare di piazza Conte Rosso 7, a partire dalle ore 9. Alla giornata sono state invitate tutte le amministrazioni aderenti al Concorso Nazionale Comuni Fioriti e non, i tecnici comunali responsabili del verde, i professionisti del verde.

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Info: Sergio Ferraro 335438938- Massimo Zacchetti 3358214593

Massimo Iaretti

 

 

 

 

SALSASIO, FESTEGGIAMENTI PER IL BICENTENARIO DEI FRATELLI MARISTI

CARMAGNOLA – Sono iniziati giovedì 2 febbraio i festeggiamenti per il Bicentenario della fondazione della Congregazione dei Piccoli Fratelli di Maria, comunemente conosciuti come i Fratelli Maristi. A Borgo Salsasio di Carmagnola in occasione del 2 febbraio festa della Candelora e giornata della Vita Consacrata, presso il convento San Giuseppe dei Fratelli Maristi, sono anche stati festeggiati i 200 anni della fondazione della congregazione con la comunità dei Fratelli che risiede a Salsasio.

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I Fratelli Maristi sono una Congregazione laicale fondata in Francia il 2 gennaio 1817 da San Marcellino Champagnat, un giovane sacerdote che venne proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II a Roma il 18 aprile 1999. La Congregazione il cui nome ufficiale è Fratelli Maristi delle Scuole, chiamati da tutti Fratelli Maristi, ma il cui fondatore preferiva chiamarli Piccoli Fratelli di Maria, come se ne deduce dal nome, hanno come patrona la Madonna dal titolo di Buona Madre e tutti i Fratelli infatti hanno una grande devozione per Maria. Il ministero principale per i fratelli maristi è sempre stato ed è ancora oggi l’insegnamento ai salsasio-festa-chiesabambini e ai ragazzi, ed in particolare dell’aiuto e dell’insegnamento dei giovani poveri e disagiati. I Fratelli Maristi sono oggi presenti con le loro scuole, missioni e case in 74 paesi del mondo. A Salsasio di Carmagnola sono invece arrivati nel 1903, 114 anni fa e qui vi hanno costruito presso lo storico Palazzo nobiliare di via Gruassa una distilleria dedicata a San Giuseppe, dove nel 1904 è iniziata la produzione dell’Arquebuse, poi divenuto Alpestre, un liquore medicinale creato per la prima volta in Francia da Fratel Emanuele.

Oggi il Convento-Distilleria di Salsasio è una casa per i Fratelli Maristi Anziani che svolgono  la collaborazione con la Parrocchia Santa Maria di Salsasio.

frati salsasio 2La giornata di festa del 2 febbraio è iniziata con la Messa celebrata dal Parroco Don Mario Berardo con la tradizionale benedizione delle candele a cui è seguito un grande buffet.

Durante la celebrazione il Direttore dei Maristi di Salsasio Fratel Franco Faggin ha ricordato la storia della congregazione leggendo la lettera del Superiore Generale e ha anche rammentato il legame che unisce i Maristi al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Il  Capo dello Stato infatti è stato un alunno dei Maristi di Roma e molti dei frati che oggi sono a Carmagnola lo ricordano con molto affetto andando fieri di averlo conosciuto e si può dire “formato”. Hanno ricordato inoltre che al mattino del 2 febbraio al Quirinale, Sergio Mattarella ha consegnato a quaranta persone un premio per essersi impegnati nel campo del sociale e del senso civico e tra questi è stato premiato Fratel Vasco, un Marista che ha fondato il gruppo Ematos, la Banca del Sangue.

 

Ivan Quattrocchio

Dalla Regione il nuovo regolamento per gli affitti agli immigrati

profughi 2Mentre il  Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, sollecita la definitiva abolizione del reato di immigrazione clandestina che, introdotto nel nostro ordinamento nel 2009 dalla Legge 94, “oltre a suscitare diversi dubbi dal punto di vista costituzionale e dei diritti umani, si è confermato essere inutile e dannoso in quanto intasa invano i nostri tribunali e chiampa-regionerallenta il corso della giustizia”, la Giunta regionale predispone oggi il regolamento attuativo della nuova legge per gli affitti agli immigrati. Il quotidiano La Stampa lo anticipa spiegando che su 60 agenzie immobiliari torinesi contattate, molte, sapendo che  l’aspirante inquilino era un extracomunitario ha negato l’affitto. La Regione si pone l’obiettivo di evitare la discriminazione e il dovere di assicurare l’uguaglianza. La legge piemontese si occupa di molti aspetti:  prestazioni sanitarie e politiche sociali, formazione professionale, scuola, lavoro, cultura e sport. Tra le novità della legge regionale anche il finanziamento del Fondo vittime di discriminazione con 200 mila euro, che funziona come il Fondo per le vittime di violenze sessuali, ed è il solo caso presente in Italia.