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Sciolze in festa per la Patronale tra cultura e gastronomia

SCIOLZEA Sciolze c’è grande fermento per la Patronale 2016. L’assessore Alessandro Cagno, sempre in prima linea per l’organizzazione della manifestazione è fiducioso sulla buona riuscita sperando in giornate soleggiate. Da sabato 13 inizierà la festa con un nutrito programma, forse uno dei più pieni e completi della zona della Collina Torinese, con un’offerta che è riservata a tutti i gusti. Le proposte, infatti vanno dal padiglione gastronomico alle serate danzanti; serata giovani,  amanti del latino e per gli appassionati del liscio. E ci saranno pomeriggi sportivi, dalle bocce al beach volley, l’immancabile incontro di calcio scapoli contro ammogliati e tante altre attività. Naturalmente non mancheranno momenti dedicati al santo patrono san Rocco, alla tradizionale  Messa al colle di Fagnour, martedì 16.  Ci saranno poi momenti culturali come l’inaugurazione della bibliocabina, luogo di libero scambio di libri aperto a tutti, insomma tanti momenti di condivisione e un momento di festa per far conoscere ad apprezzare il paese, ancora naturale e a misura di uomo. E dalle ore 8.30 di domenica 14 agosto anche un momento regionale: si svolgerà, infatti, in quella data la quarta tappa del campionato piemontese di ricerca tartufi, a cura dell’Associazione Triofulau, il tutto in perfetta linea con le tradizioni torinesi e subalpine

Massimo Iaretti

Vendere oggi: Cultura della Vendita e cultura degli Acquisti

 

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Tra le opere esposte in passato ad Artissima ci ha colpiti una in particolare denominata “Il macigno della crisi”, affiancata da un cartello che abbiamo denominato “L’arte della vendita e la vendita dell’Arte”. Vendere, si sa, non è mai stata una cosa semplice, neanche nei periodi in cui si acquistava di tutto; chi vendeva aveva vita facile perché, ad esempio, ai tempi della rivoluzione industriale, le aziende dovevano avere un prezzo contenuto e molta disponibilità di prodotto. La massima attenzione era rivolta alla produzione, non certo al consumatore. Il marketing era ancora sconosciuto, anzi, inconsapevolmente misconosciuto.

Per contenere il prezzo era necessario ridurre i costi aumentando la produzione ed eliminando tutte le variabili possibili.

Molti ricorderanno Henry FORD, fondatore della nota casa automobilistica americana, quando diceva: “Tutto ciò che non c’è non si rompe” oppure la ancor più chiara affermazione “Ogni cliente può ottenere un’auto colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero”.

L’offerta era rigida e la domanda elastica. Il cliente doveva pagare e accontentarsi.

Solo dopo il 1929 s’iniziò a parlare di marketing, quando, cioè, il modello di mercato e la crisi economica avevano riempito i magazzini d’invenduti. Solo allora si cominciò a pensare al compratore in termini di Cliente per arrivare ai giorni nostri in cui la domanda è diventata rigida e l’offerta elastica (il più possibile…).

Questo cambiamento radicale ha stravolto anche il ruolo del Venditore e del Buyer al punto che in alcune aziende il fornitore è definito: “Partner esterno” perché il detto popolare “Chi compra bene vende meglio “ è una realtà quindi, meglio collaborare in una negoziazione win win che contrapporsi.Se saper comprare è necessario, saper vendere è fondamentale perché ancora oggi, in diverse piccole realtà, il fornitore rappresenta un vero e proprio fattore critico di successo.

Ma come si deve vendere quindi e come si deve comprare? Si narra di una trattativa, svolta in un’azienda torinese, andata pressappoco cosi: “Guardi dott. Verdi, disse il venditore dopo aver illustrato la propria offerta, proprio perché è lei e parliamo di quantità importanti, posso farle 50 euro cent a pezzo. La prego di considerare il prezzo non ripetibile e “riservato alla sua azienda”. Il buyer con molta calma disse: “Guardi, le offro 15 euro cent al pezzo ”.

Il venditore sconcertato rispose: “Ma scusi, come può farmi un’offerta simile, io ho detto 50 per accordarle lo sconto che sono certo, mi avrebbe chiesto di lì a poco. Non potrei mai scendere sotto i 40 euro cent”.Il Compratore sorridendo allora disse: ” Ha ragione dott. Rossi ma lei ha dimenticato che, circa sei mesi fa, eravamo entrambi al corso di negoziazione e le tecniche le conosco anch’io quindi, possiamo sederci uno accanto all’altro e trovare la soluzione adeguata.”

Poveri commerciali allora! Se chi compra conosce le tecniche vendere sarà difficilissimo! Niente di più falso. Confrontarsi con persone competenti facilita enormemente l’attività e, riducendo i tempi di trattativa, aumenta la redditività.

Un buyer che ha chiaro ciò di cui ha bisogno, conosce l’offerta del mercato ed è attento a mantenersi aggiornato ascoltando e chiedendo suggerimenti alle aziende, è il partner ideale per un venditore.

Il processo di acquisto e di vendita devono essere assolutamente speculari tra loro. Se il processo di acquisto “standard” è costituito dalle seguenti fasi:

  • Percezione del bisogno
  • Ricerca della soluzione
  • Analisi e Valutazione delle soluzioni
  • Presa della decisione

Il Processo di Vendita deve necessariamente prevedere queste fasi:

  • Analisi dei bisogni
  • Proposta delle soluzioni
  • Superamento delle obiezioni
  • Chiusura

Il vero problema purtroppo è che fra i tantissimi Compratori e Venditori professionisti ci sono alcuni che, pur avendo capacità straordinarie, sono “fuori ruolo”.

Pensiamo ad esempio a chi basa la scelta solo sul prezzo per dire” Ho fatto il 5% di saving” o a chi vende un prodotto inadeguato giusto per “fare l’ordine”.

Questi sono lavori non adatti a tutti. Ecco un paio di casi realmente accaduti sui quali riflettere.

Il primo riguarda una persona con esperienze da libero professionista incontrata prima delle vacanze estive. Diceva di sé: “ Amo parlare con la gente e risulto spesso simpatica. Chi mi conosce mi segue. Potrei vendere mia madre tanto sono convincente”. Dopo due mesi, alla domanda: “Allora come va? Come si trova nel mondo delle vendite?” rispondeva: ” Non credevo fosse così difficile. La gente si lamenta di tutto e non vuole spendere ….”.

Il secondo caso invece riguarda il consultant cinquantenne di un noto brand italiano che, in un momento di sfogo ci ha detto: ” Faccio questo lavoro da oltre 20 anni e forse, non era proprio quello che desideravo.

Ho sempre guadagnato bene e lavoro in ambiti molto qualificati oggi però, non riesco più a sopportare le lamentele della gente e fatico il doppio per mantenere elevati i miei guadagni ”.

Queste affermazioni fatte, in totale buona fede, ci riconfermano quanto già detto e cioè: La facilità nei rapporti e la buona “parlantina” non sono sufficienti, occorre molto di più.

Avere un mandato di vendita non significa essere un buon venditore, ci sono squadre di serie A e di serie B. La differenza non sta solo nella maglia ma, soprattutto nei giocatori.

Se qualcuno pensa di essere bravo solo perché opera per una grande azienda si sbaglia.

Abbiamo conosciuto venditori di brand importanti poco abili nella vendita perché non hanno mai “dovuto vendere”. Sono i loro clienti che hanno comprato grazie ad una sapiente campagna di comunicazione o a una brillante iniziativa di marketing. I vantaggi offerti dal grande marchio devono servire a ottenere performance superiori alla media. Limitarsi a ”fare il compitino” ci porterà sino a un certo punto poi, ci bloccheremo inevitabilmente. Meglio allora performare bene in una piccola azienda perché saremo destinati a crescere.

Il successo professionale però, in questo mestiere come in molti altri, richiede anche la capacità di gestire aspetti psicologici che spesso sono sottovalutati.

Un atteggiamento positivo ad esempio, è indispensabile e, quando le cose vanno bene, è semplice averlo. Riuscire a considerare i momenti di difficoltà come passeggeri e legati al momento lo è invece molto meno.

Dice il maestro ZEN: “Ogni cosa intorno a noi è in continuo cambiamento. Ogni giorno, il sole splende su un nuovo mondo. Ciò che chiamiamo routine è piena di nuovi propositi e opportunità. Ma noi non percepiamo che ogni giorno è differente dagli altri. Oggi, da qualche parte, un tesoro ti aspetta. Può essere un breve sorriso, può essere una grande vittoria , non importa”.

Oltre alla visione positiva è necessario resistere allo stress e per farlo dobbiamo avere quella che in psicologia, mutuando un termine che nella metallurgia indica la capacità di un materiale di reagire alle sollecitazioni, viene definita: Resilienza Psicologica.

Motivazione, convinzione, concentrazione e resilienza psicologica, cose che abbiamo dentro di noi ma che dobbiamo verificare e gestire quotidianamente.

Concludendo mi permetto di parafrasare Pietro Trabucchi che si occupa di resistenza nella prestazione sportiva ed è stato psicologo della squadra Italiana di sci di fondo alle Olimpiadi di Torino 2006.

Chi è motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato riesce a vedere i problemi come opportunità e, contrariamente alla principessa della favola di Hans Christian Andersen, riesce a dormire anche con la noce di cocco sotto il materasso.

 

De-Carolis

 

ANTONIO DE CAROLIS

(Presidente CDVM − Club Dirigenti Vendite e   Marketing)

www.cdvm.it

Cavagnolo in festa per Sant’Eusebio

cavagnoloCavagnolo si prepara ad ospitare l’edizione 2016 della festa patronale di Sant’Eusebio. Le iniziative incominceranno a partire dal sabato 6 agosto e proseguiranno sino a mercoledì 10. Per tre sere, dalle ore 19, ci sarà l’apertura degli stand gastronomici e grazie all’opera dei cuochi della pro loco Cavagnolo sarà possibile mangiare agnolotti, gnocchi (solo al lunedì), costine, spiedini, patatine, il tutto innaffiato da vino o da birra. Saranno aperti anche il luna park ed il banco di beneficenza. Inoltre sarà possibile partecipare a cinque serate danzanti, tutte con complessi di primo piano. Si inizia sabato 6 con Mimmo Mirabelli, poi domenica 7 sarà la volta di Sonia De Castelli. Al mattino della domenica, inoltre, alle ore 11, verrà celebrata la Santa Messa in onore del patrono. Lunedì 8 è invece prevista una serata caraibica con Belen Lopez, mentre martedì, dalle 17 alle 19 le giostre saranno gratuite per i minori di quattordici anni, e alla sera si balla con Giuliano e i Baroni. Infine mercoledì 10 si chiude con la musica di Mike e i Simpatici.

Massimo Iaretti

L’Arte conquista i cortili storici

UN PERCORSO ESPOSITIVO DI INSTALLAZIONI E SCULTURE DI ARTE CONTEMPORANEA NELLE CORTI DEI GRANDI PALAZZI STORICI

ARTE ALLE CORTI

 Arte alle Corti è un invito a scoprire la città attraverso i suoi luoghi più nascosti, quelle corti custodite all’interno di palazzi cittadini, che raccontano secoli di storia torinese. Architetture che diventano musei all’aperto di arte contemporanea, ospitando istallazioni di artisti chiamati a misurarsi con questi spazi. Si tratta di una mostra diffusa, arte dinamica e mobile, che per il secondo anno presenta un gruppo di autori diversi per generazioni, origini e stili. Sono coinvolti nove cortili e due giardini di una Torino aulica e istituzionale, in cui, dall’estate all’autunno, si declina un possibile concetto di arte pubblica. Cortili come gallerie, come palcoscenici, come luoghi d’arte, capaci di mettersi in gioco e di accogliere e dialogare con opere artistiche. Il progetto è da vivere come una passeggiata en plein air, spostandosi a piedi e con una mappa in mano, lungo un ideale fil rouge che collega diversi punti del centro cittadino, attraverso l’architettura barocca. È un modo per conoscere e impossessarsi di un territorio spesso sconosciuto, seppur quotidiano e familiare, reso scontato dall’abitudine e dall’incapacità di guardarsi realmente attorno. Il progetto, infatti, si rivolge prima di tutto ai cittadini stessi, oltre che ai turisti: un pubblico fatto di occhi vicini e altri lontani invitato a entrare in questi meravigliosi scrigni, trasformati in scene aperte grazie all’arte. In questa direzione, si è lavorato tenendo presente l’idea dell’installazione site specific, che si mimetizza nel tessuto del luogo dove interviene, escludendo, invece, l’opera come un monumento isolato ed estraneo al contesto. L’abbinamento e l’incontro tra opera e luogo crea nuovi immaginari, nati dalla combinazioneARTE CORTI produttiva di elementi inaspettati. Scaturiscono suggestioni che fanno rileggere arte e architetture, donando loro vite diverse, secondo anche la visione teatrale propria del Barocco, il cui fine era la meraviglia tramite l’illusione scenica. In occasione di Arte alle Corti aprirà per la prima volta al pubblico Palazzo Asinari di San Marzano, magnifica dimora nobiliare di Torino costruita nel 1684 su progetto di Michelangelo Garove, allievo prediletto di Guarino Guarini. Il progetto, alla sua seconda edizione, è stato reso possibile grazie al sostegno del Comune di Torino, della Città Metropolitana e dei responsabili delle Soprintendenze, che ne hanno subito compreso la progettualità e il respiro. Un ringraziamento a Marco Boglione, che ha da subito affiancato il comitato organizzatore e per il supporto concreto, ai vari finanziatori, tra cui in primo luogo la Compagnia di San Paolo, la Reale Mutua Assicurazioni e la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, insieme a Gtt, Smat, Gruppo Building, Guido Gobino, Secap, Iren, Camera di Commercio, Vestil, 3B, l’agenzia Ideal Comunicazione e Graphic Center.

Ideazione e progetto: Silvio Ferrero Comitato organizzatore: Silvio Ferrero (presidente), Daniela Fabbris, Franco Fusari, Giancarlo Gonnet, Enrico Mambretti Curatori artistici: Olga Gambari e Francesco Poli

Al via la quarta edizione del KAS BA KAS fest

KASBAKASCulture e radici profonde della tradizione africana e piemontese si mescolano e contaminano senza barriere e limiti. Un mix di linguaggi ed espressioni per emozionare e celebrare il rispetto e convivenza attraverso la musica e la danza. Cascina Roccafranca si appresta a far da cornice alla quarta edizione del KAS BA KAS fest sabato prossimo 23 Luglio

KAS BA KAS è parte di un proverbio etiope e significa “Lentamente, ma inesorabilmente, l’uovo camminerà sulle sue gambe”. Il significato più vero è perseverare: qualunque cosa si faccia, non importa quanto possa essere difficile, non si deve mollare mai, e alla fine si raggiungerà l’ obiettivo. E far conoscere, sensibilizzare e reperire fondi per il sostentamento di una scuola di Addis Abeba – Etiopia, migliorando le condizioni di vita dei bambini che si trovano in un grave stato di disagio e povertà, è l’obiettivo del festival, organizzato dalla Onlus piemontese TOADD. Filo conduttore della quarta edizione è la contaminazione ed integrazione, la rivisitazione della cultura africana e quella della tradizione locale senza porsi limiti di espressione o barriere esaltandone piuttosto le differenze. Ad aprire la serata saranno i ritmi meticci degli African Roots una miscela musicale tra afro e taranta. Il gruppo multietnico, composto da senegalesi e italiani, riesce a far convivere strumenti della tradizione occidentale e percussioni con il caratteristico djembè: lo strumento dei cantastorie africani che tramandano storie e racconti popolari. A seguire la Compagnia Sowilo attraverso la danza –madre di tutte le arti-trasmetterà emozioni interpretando i ritmi e vibrazioni della danza afro contemporanea. In chiusura il Coro Moro: 8 giovani africani rifugiati politici e richiedenti asilo provenienti da Senegal, Gambia, Ghana e Costa d’Avorio che insieme a 2 ragazzi italiani portano sul palco un messaggio di antirazzismo, condivisione e di possibile integrazione. Dai centri di accoglienza della Valle di Lanzo il Coro Moro canta ed interpreta con intensa energia ed ironia canzoni popolari in dialetto piemontese insieme ad alcuni brani della tradizione africana.

Info e contatti: Ingresso gratuito Ristorante e Bar – Mercato di manufatti originali di artigianato keniota ed etiope 23Luglio 2015 dalle ore 19,30 – Cascina Roccafranca – Via Rubino 45 – Torino TOADD Onlus info@toaddonlus.org www.toaddonlus.org Facebook Toadd Onlus Facebook KAS BA KAS Fest

CINQUE TERRE IN BUS CON NAVIGAZIONE!

cinque terreEccezionale proposta
€ 59 Dal 21/08/2016 al 21/08/2016

info: vacanze@artquick.it

Parti alla volta delle Cinque Terre, puoi iniziare a rilassarti da casa: guida Gran Turismo!
Orario e punti di carico: Ore 05.25 – Carmagnola – Via Valfrè, 35 – c/o Chiesa Autolinee  Ore 05.50 – Moncalieri in Borgo Navile – Piazza Caduti della Libertà (dalla pensilina dei bus) Ore 06.00 – Torino – C.so Massimo d’Azeglio, 15 – c/o Torino Esposizioni

Programma

Sistemazione su pullman Gran Turismo ed inizio del viaggio. Arrivo a La Spezia alle ore 10.00 ed imbarco in direzione di Rio Maggiore dove ci sarà la sosta fino alle 12.30. Partenza in battello per Monterosso, tempo a disposizione per le visite individuali e pranzo libero. Alle ore 15.00 imbarco e partenza per Vernazza, tempo libero fino alle ore 16.10 quando si riprenderà il battello per Porto Venere. Ore 18.15 partenza per la Spezia, all’arrivo inizio del viaggio di rientro verso le località di partenza. “Un territorio in cui mare e terra si fondono a formare un’area unica e suggestiva. Diciotto chilometri di costa rocciosa ricca di baie, spiagge e fondali profondi, sovrastata da una catena di monti che corrono paralleli al litorale. Terrazzamenti coltivati a vite e a olivo, il cui contenimento è assicurato da antichi muretti a secco. Cinque borghi: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Rio Maggiore, che si affacciano sul mare. Un’Area Marina Protetta e un Parco Nazionale che ne tutelano l’assoluta unicità. Queste, in sintesi, le Cinque Terre, dichiarate dall’Unesco fin dal 1997 Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nel tardo pomeriggio partenza per il viaggio di ritorno.

info: vacanze@artquick.it
Quota bambini da 0 a 2 anni: gratuita
Quota bambini da 2 a 5 anni: 19 €

80 anni dopo le Topolino alla conquista di Torino

Anche Moncalieri, Pralormo, Revigliasco, Pecetto saranno teatro del raduno storico delle storiche vetture
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Dal 16 al 19 giugno 2016 Torino e la sua provincia saranno teatro dello storico raduno delle Fiat 500 Topolino, a 80 anni dalla loro nascita, avvenuta nel 1936. La piccola vettura creata dall’ingegner Giacosa venne prodotta fino al 1955. A dieci anni di distanza dallo storico raduno della 500 che riuscì a affrontare la difficile salita della Sassi Superga, Torino torna a rendere omaggio alla mitica Topolino. E questa sarà l’occasione per far confluire a Torino circa 300 equipaggi di appassionati collezionisti provenienti da tutta Europa, Svezia, Olanda, Norvegia, Ungheria, Polonia, Germania, Svizzera, Francia e Belgio. Il quartier generale sarà il Lingotto, dove nacque la Topolino, stabilimento di grande prestigio architettonico citato anche da Le Corbusier. Il Comitato organizzatore è denominato “Ling 80 anni dopo”; è nato dalla volontà di due importanti Club presenti nel mondo del collezionismo storico, il Topolino Aeroclub Italia e il Club Topolino Fiat, che hanno promosso l’evento internazionale nell’ambito della Fondazione Europea Topolino Club, nata nel 2006, sull’onda delle celebrazioni per il settantesimo anniversario, svoltosi a Torino.

“Ottant’anni per un’automobile potrebbero sembrare tantissimi – spiega Laura Laurenti Garavoglia del “Comitato Ling80annidopo” – ma in realtà la Topolino è una vettura che si mantiene sempre giovane, per la sua capacità di percorrere ancora le strade del mondo, conquistando i cuori di tutti, bambini compresi. Lo scrittore Paolo Rumiz, di recente ospite al Salone del Libro, ha scritto ” La leggenda dei monti naviganti”, da cui sarà tratta la piece che verrà rappresentata al teatro Matteotti di Moncalieri venerdì 17 giugno alle 22, dal titolo ” Il poema dei monti naviganti”.

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Il romanzo di Rumiz è un libro di viaggi, per l’esattezza di due viaggi compiuti nel 2003 e nel 2006, attraverso le due maggiori catene montuose italiane, le Alpi e gli Appennini. Un viaggio di 7 mila km a bordo della Topolino dal golfo di Quarnaro, presso Fiume, al punto più meridionale della penisola, Capo Sud. I due libri presentano cadenze e metriche diverse. Le Alpi sono raffigurate come monoliti illuminati, costituiti di grandi strade, gli Appennini come catene arcane, spopolate. Su tutto domina la Topolino che, secondo lo scrittore, “semplifica la vita e facilita i contatti umani”.

“Un momento cruciale di questi 4 giorni di eventi – aggiunge Laura Laurenti – sarà sabato 18 giugno, quando le Topolino saranno esposte nella storica piazza Vittorio, la piazza porticata più grande in Europa. Ma prima tutto inizierà all’ 8 Gallery del Lingotto, giovedì 16 giugno, quando verrà inaugurata una mostra ex libris che raccoglie le incisioni dedicate all’ingegner Giacosa e alla Topolino da artisti di respiro nazionale e internazionale. Dopo la mostra i partecipanti al raduno potranno visitare il Museo Egizio, quello del Cinema e anche palazzo Bricherasio, dove avvenne la firma dell’atto costitutivo della Fiat. Oggi è sede della Banca Sella, nostro sponsor. Dopo il benvenuto ai partecipanti alle 18, seguirà la Lectio magistralis dal titolo “Back to the future”, che terrà Roberto Giolito, responsabile brand di FCA, a lungo designer della Fiat. A lui si deve anche la linea della Multipla. Seguirà la cena al Museo dell’Automobile”.

“Venerdì 17 giugno le Topolino saranno sulla pista del Lingotto- spiega Laura Laurenti – e poi si avvieranno lungo un tragitto che toccherà le principali residenze sabaude, Stupinigi, Racconigi e Pralormo, con sosta per il lunch e visita guidata del castello, per poi proseguire verso Moncalieri. Qui nella piazza del Municipio si esibiranno le due Filarmonichee di Gassino e Moncalieri, che come Comune ha dato il suo patrocinio al raduno storico. Diverse Topolino sosteranno, quindi, sulla piazza, mentre una cinquantina entreranno nel giardino del castello, dove alle 19.30 avrà luogo la sfilata di moda dello stilista Walter Dang. Quindi alle 22 lo spettacolo teatrale aperto al pubblico al Matteotti di Moncalieri”.

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Sabato 18 giugno le tappe per le Topolino saranno, dal Lingotto, le colline torinesi, Moncalieri, Pecetto e Revigliasco, via Villa della Regina e poi l’approdo finale in piazza Vittorio, dove le Topolino saranno in esposizione e dove si potrà salire anche sulle vetture di tram storici. Quindi seguiranno la partenza per lo Juventus Stadium alle 16.30, la visita al museo e la cena di gala.

La 500, detta poi simpaticamente Topolino, fu una vettura capace da subito di ispirare la fiducia e la simpatia da parte delle famiglie italiane. Comparve in varie versioni, tra cui la splendida “Belvedere”, la Giardinetta metallica in grado di trasportare gli attrezzi del mestiere del capofamiglia e i componenti delle celebri gite domenicali delle famiglie italiane degli anni Cinquanta. Nel 1948, dodici anni dopo la sua nascita, fu la volta della versione della 500 B con motore a valvole in testa, capace di 100 km orari, poi la volta della giardiniera, in versione station wagon; quindi, nel 1949 della 500 C con carrozzeria in stile americano, disponibile nelle versioni berline a due posti, con e senza tettuccio apribile in tela, o Giardiniera in legno.

Mara Martellotta

Osvaldo Napoli: “non solo turismo per Torino, anche imprese: la città deve camminare su due gambe”

Il candidato sindaco di Forza Italia, spiega ai nostri microfoni la Torino che sogna e perché la città necessita di raggiungere, accanto all’incremento del turismo, anche quello del commercio e delle aziende presenti sul territorio

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Qual è la sua visione per Torino?

La città ha un centro stupendo, che nasce dai finanziamenti di Torino2006: l’allora governo Berlusconi fece arrivare oltre 5 miliardi di euro, di cui 3 e mezzo a Torino. Da quel momento nacque la visione turistica della città, che credo vada rinsaldata. La periferia è più degradata e questo porta disoccupazione, quella generale è del 12,5% quella giovanile del 44%: la città è estremamente disuguale, una famiglia su dieci è povera. Non vi è dubbio che per il futuro si dovranno rilanciare le imprese, per viaggiare su due gambe, e non solo su una.

lavoro2Che cosa propone dunque, per rilanciare le aziende sul territorio?

Occupandosi anche solo del degrado, il rilancio ha inizio. Attraverso le tasse si devono andare ad acquistare le case sfitte e da sistemare, per rimetterle a posto e così riusciamo a togliere in parte il degrado e a rilanciare il settore edile. Non bisogna occupare nuovi terreni, ma ricollocare e sistemare gli edifici esistenti. Oltretutto ho fatto una proposta riguardo i parcheggi della zona centrale: il lavoratore dichiarato, che ogni giorno si reca lì per lavorare, deve pagare quanto il residente. Così facendo il lavoratore ottiene anche un risparmio alla fine del mese. Non dico che debbano usare i mezzi, perché per dirlo i mezzi pubblici dovrebbero essere efficienti..

traffico 24In questa città chi può utilizza molto l’auto, proprio perché la metro è molto breve, alcuni punti d’interesse sono mal collegati con mezzi spesso inefficienti…

Lei ha centrato il problema: i cittadini non devono essere colpevolizzati per questo. La situazione non regge più.

Ne risente anche l’inquinamento cittadino…

Sicuramente è una delle problematiche, insieme alla sicurezza e il rilancio economico. Il debito della città è diminuito e questo è vero, ma perché si è andato ad aumentare la tassazione.

 

Cosa ne pensa del progetto della linea 2 della metro, promosso dall’attuale amministrazione?

La progettazione della 2 sarebbe finanziata in parte. Il problema è trovare le risorse, perché semetro 2 non si trovano, si dovranno chiedere alle banche e a quel punto non faremmo che aumentare il debito della città. E’ necessario dunque avere la forza politica di chiederli all’Europa o ai privati.

Secondo lei la linea uno sarà terminata in tempi ragionevoli? Per il momento i commercianti di via Nizza sono in ginocchio…

Fassino pensa che poi quella periferia vada a posto per il semplice fatto che quel nucleo sia sistemato in quei duecento metri, ma non è così. In quella zona c’è la necessità di intervenire in fretta.

 

Ha in mente un progetto preciso per la viabilità torinese?

Un progetto d’incentivo per le linee già esistenti, come la linea 4 ad esempio, che andrebbe rivista completamente. Non c’è alternativa: più frequenza, dunque più personale e più servizi.

Serve una sana spending review e una burocrazia più razionalizzata.

 

mole arcoUna delle liste che la sostiene è “Salviamo l’Oftalmico”: che progetti ha per la sanità?

Nonostante sia di competenza della Regione, siamo molto attenti a queste delicate tematiche. L’Oftalmico è una struttura funzionale ed efficiente e la sua chiusura urla vendetta a Dio. Ci chiediamo quali siano le ragioni, anche economiche, per questa decisione. Inoltre le questioni economiche in sanità, vanno messe da parte. Noi mandiamo un chiaro messaggio in merito: no alla chiusura dell’Oftalmico.

Riguardo l’istruzione, come agirebbe?

La proposta che ha fatto Fassino sugli asili mi ha fatto molto piacere… sa perché? Perché quella proposta l’ho fatta io una settimana prima. Non sono contro qualcuno, nel momento in cui si recepisce il discorso. La proposta che lui ha fatto ben venga, soprattutto dato che è nata da quella che ho fatto poco prima. Altro tema che mi sta a cuore è la sicurezza nelle scuole, ma servono fondi governativi perché non accada mai più un altro “caso Darwin”.

 

Come affronterebbe l’emergenza rom ed ex Moi?

Con due pesi e due misure. Per i rom ci sono i campi autorizzati e quelli non autorizzati, che dunque devono essere chiusi: la legge parla chiaro in merito. Se i campi non hanno i requisiti sanitari necessari, c’è un problema evidente. Perché le persone sono rabbiose nei confronti di queste situazioni? Perché non vi sono gli stessi trattamenti e la legge deve essere uguale per tutti.

 

TORINO INGRESSODi recente c’è stata la chiusura del campo di Lungo Stura Lazio e la pulizia di quello in corso Tazzoli, eppure la richiesta di provvedimenti in questo senso era richiesta da anni dai cittadini…

I campi non autorizzati devono essere chiusi, poi vadano dove vogliono. Non sono io a dover trovare una collocazione a loro, preferisco trovarla per la famiglia in difficoltà, per i ristoratori, i negozianti ecc.

 

Come valuta la candidatura di Chiara Appendino e i recenti sondaggi?

Molto fumo e niente arrosto. Non vedo nulla di concreto nelle sue parole, il consenso che ha è di protesta e non costruttivo. Sono voti di rabbia e protesta. Aldilà dei sondaggi, non si sa mai cosa potrà succedere in una campagna elettorale. Potrebbero esserci delle sorprese…

ponte mole vittorioIl centrodestra è sfaldato, crede che questo abbia influito o influirà sul risultato finale alle urne?

Mi spiace che il centrodestra non sia stato unito. Se i sondaggi sono veri, saremmo arrivati almeno al ballottaggio. L’avevo anche riferito alla Meloni e a Salvini, ma ho notato che forse non ci credevano davvero.

 

Ritiene si siano concentrati maggiormente su Milano e Roma?

Sì, direi di sì. Questo mi spiace molto, sia per la città sia per la frattura nel centrodestra.

Romana Allegra Monti

Parla il sindaco Fassino: “il mio miglior successo è aver mantenuto la parola data”

fassino66COMUNALI 2016 / I PROTAGONISTI

Di Romana Allegra Monti

Sindaco Fassino, quale ritiene essere il suo più grande successo nell’amministrazione della città?

Il mio miglior successo non è il singolo intervento, ma aver mantenuto la parola data. Siamo riusciti a tenere in piedi la città in anni di dura crisi, garantendo comunque i servizi a disposizione dei cittadini e la sua capacità di investimento. Inoltre abbiamo ridotto il debito che pesava sulle spalle della città. Abbiamo fatto di Torino una città di cultura, arte e turismo. Queste quattro questioni – garantire il servizio ai cittadini, continuare a investire, farne un polo culturale e ridurne il debito: non sono affatto obiettivi scontati da realizzare, soprattutto in un periodo difficile. Questo è, io penso, un successo: ha permesso alla città di essere pronta oggi per cogliere le opportunità che possono giungere da una ripresa economica che è alle porte.

Come è riuscito a ridurre il debito di mezzo miliardo?palazzo civico

Torino aveva un alto debito non perché si fossero sprecati i soldi, ma perché aveva investito molto, nella metropolitana, nel termovalorizzatore per gestire i rifiuti, nel teleriscaldamento per ridurre le emissioni di Co2, gli impianti olimpici, gli investimenti sulle aree industriali dismesse e tutto questo ha determinato un debito alto. Noi siamo riusciti a riportarlo a livello d’indebitamento che la città aveva nel 2003, una riduzione di quasi 600 milioni di euro. Lo abbiamo fatto agendo su più fronti, abbiamo aperto le nostre società pubbliche a soci privati, continuiamo a essere soci ma cedendo delle quote abbiamo liberato delle risorse.

Dunque le aziende rosse”, che l’unanimità del centrodestra definisce come un costo eccessivo per il comune, le partecipate che loro vorrebbero alienare, sono già in parte private?

Sì, noi non le abbiamo vendute, abbiamo aperto a soci privati mantenendo una presenza della città, perché queste società erogano un servizio importante per i cittadini, ma abbiamo ridotto la nostra quota, così facendo abbiamo liberato risorse. Sono stati alienati immobili che non erano necessari all’ente, abbiamo ri-organizzato la macchina comunale: la pianta organica del comune è di circa 12 mila dipendenti e oggi siamo sotto i 10mila. Sono stati ri-negoziati i contratti con coloro che erogano i servizi alla città – acqua ed energia ad esempio – il debito lo abbiamo ridotto così.

perna foto mole mongolfiera

Insomma, le proposte che oggi arrivano dal centrodestra in realtà sarebbero già state realizzate. Per quanto riguarda invece la viabilità: la città ora dispone di una prima linea di metropolitana (ancora da terminare), quando prevede possa arrivare, concretamente, la seconda?

metro 1Stiamo investendo sulla mobilità cittadina in tre modi: il primo riguarda il completamento della linea uno della metropolitana verso piazza Bengasi e verso Rivoli: quella in direzione piazza Bengasi potrà essere completa già nella primavera del 2017. Verso rivoli invece, i lavori stanno proseguendo e nel 2017 avremmo due tratte che ci porteranno fino a Cascine Vica, poi si proseguirà.Il secondo riguarda l’investimento ferroviario metropolitano, che è molto importante: attualmente ha otto linee e prevediamo l’attivazione di altre due, dando un servizio ancora più completo per tutta l’area metropolitana: utilizzano questo sistema tantissime persone che lavorano a Torino, ma abitano fuori città. La terza scelta d’investimento riguarda la linea 2, è in corso il bando (che chiude il 9 maggio) per la scelta della progettista, seguirà la fase del progetto esecutivo e parallelamente costruito il piano finanziario, infine si parte con i cantieri. Credo possano essere aperti tra la fine del ’17 e l’inizio del 2018.

Una città che aspira ad internazionalizzarsi e a essere sempre più un polo turistico ha bisogno di un sistema efficiente di mobilità…

Certamente. Stiamo rinnovando anche il parco dei mezzi pubblici, aumentando mezzi elettrici e a basso impatto ambientale, infine stiamo potenziando il bike sharing e il car sharing, insomma tutto ciò che consente ai cittadini di muoversi bene con differenti modalità di trasporto.

La città è cambiata molto, ma molti luoghi d’interesse restano scollegati con gran parte dellacampus universita 2 città: il campus Luigi Einaudi ne costituisce un esempio. Per caso è prevista una rivisitazione delle linee e dei collegamenti degli autobus?

Sì, le tratte devono essere adeguate a come evolve la città: è evidente che occorre tenere conto dei nuovi campus, delle spine residenziali, dei nuovi investimenti e quindi c’è un continuo lavoro di adeguamento della rete dei trasporti ai flussi di mobilità.

Un discorso che si collega ai parcheggi di superficie…

parcheggiAbbiamo appaltato una decina di parcheggi pertinenziali, cioè parcheggi sotterranei destinati a chi voglia comprare un garagema c’è una quota di acquisto e una di parcheggio pubblico, una decina in realizzazione. Per ciò che riguarda i parcheggi di superficie, nella parte centrale e semicentrale vi è la zona blu: ma anche questo sarà oggetto di una revisione in relazione al mutare della città, tenendo conto dei flussi di mobilità.

Zone a pagamento che verranno allargate dopo le elezioni…

Non è un generale allargamento, è un ridisegno delle zone con sosta a pagamento, in relazione a una verifica di quali sono da un lato i flussi di mobilità e dall’altro le esigenze dei residenti. Non sarà necessariamente un allargamento.

In tema di parcheggi: come può un’amministrazione attenta all’arte e alla cultura permettere la costruzione di un parcheggio privato laddove vi sono le gallerie Pietro Micca?

Un problema risolto, quando gli scavi hanno fatto emergere le gallerie abbiamo bloccato i lavori, insieme al ministero dei beni culturali e della sovrintendenza abbiamo rimodulato il progetto, riducendo il numero di posti auto in questi parcheggi e facendolo arretrare, in ragione tale che le gallerie siano salvaguardate, ma soprattutto utilizzate. Quello che non si dice mai è che fino a quando non si è fatto questo scavo, quelle gallerie non se le filava nessuno, il progetto di adesso evita che il parcheggio possa compromettere le gallerie e prevede un piano di valorizzazione di esse, per poterle rendere visitabili.

cittadella miccaQuindi non verranno danneggiate o distrutte?

Assolutamente no, anzi non fosse stato per questi scavi, quelle gallerie non sarebbero mai state cercate e di conseguenza, rese accessibili al pubblico.

 

Lungo Stura Lazio è stato sgomberato, ma vi sono ancora molti campi nomadi critici, come quello in via Germagnano…

Lo abbiamo chiuso non con le ruspe, ma ricollocando 600 rom in soluzioni abitative e 200 con rimpatrio assistito in Romania. Il prossimo intervento sarà in corso Tazzoli

Sarà un intervento dello stesso tipo?

Sì, su ogni campo nomade sarà intrapreso questo percorso di allocazione di queste persone in soluzioni abitative e la chiusura e la pulizia dei campi. Proprio questa mattina ero a fare un sopralluogo, proprio perché c’è un problema di pulizia di queste aree. Poi bisognerà affrontare via Germagnano, l’area più delicata.

comune palazzo civicoParliamo ora della campagna elettorale. Non le chiedo nulla sulla notizia di questi giorni di un sondaggio, di cui non si conoscono autori o metodi e sul quale si è già espresso…

Infatti. Se vuole le faccio l’elenco dei sondaggi sbagliati degli ultimi anni, sono molto scettico: li guardo ma non me ne faccio condizionare…

Preferirei domandarle cosa pensa della sua rivale più papabile, la pentastellata Chiara Appendino.

Non do giudizi sugli altri candidati che ovviamente si candidano avendo speranza di vincere, cercando di raccogliere un voto più largo, coinvolgendo ogni tipo di elettore, sulla base delle proprie proposte.  Rispetto e mi confronto con tutti i candidati, penso che se si guardano i cinque anni che abbiamo alle spalle si può constatare che io e la mia giunta siamo stati in grado di governare la città in una fase molto delicata. Siamo affidabili e credibili, ciò che proponiamo per i prossimi non sono sogni, sono progetti credibili che abbiamo dimostrato di saper realizzare. Sulla base del nostro programma chiederemo i voti ai cittadini e ci confronteremo con gli altri candidati.

 

"Un sogno per Torino" con Osvaldo Napoli

 napoli osvaldo“Abbiamo lavorato per unire il centrodestra ma non è stato possibile”

La lista civica ‘Un sogno per Torino’, fondata  dall’avvocato Luca Olivetti,  vicino a Forza Italia schiera con Osvaldo Napoli, (nella foto) candidato a sindaco di Torino per il partito di Berlusconi, “Abbiamo lavorato per unire il centrodestra ma non è stato possibile – ha dichiarato Olivetti –  a causa dei vertici nazionali, perché noi a Torino potevamo farcela. A Torino, Napoli per noi è il candidato migliore, portatore dei valori in cui crediamo”. Candidati nella lista di Olivetti  ci sono soprattutto imprenditori e professionisti.