Nel 2018, in Corea, si svolgeranno le Olimpiadi invernali che saranno probabilmente la gara di addio della trentenne Carolina Kostner che aveva conquistato a Sochi una medaglia di bronzo nel pattinaggio artistico femminile. Molti tecnici si stanno interrogando su chi potrà raccogliere la pesante eredità della campionessa altoatesina e, nel settore giovanile, già da alcuni anni si è fatta notare Lucrezia Beccari, classe 2003, piemontese di Rivoli, che indossa i colori dell’Ice Club Torino, dove è allenata da Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero. La giovanissima pattinatrice è stata fermata da un brutto infortunio all’inizio della stagione, ma, nonostante l’assenza di tre mesi dalle piste, ha avuto la forza per riprendersi e imporsi in appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite, nel quale ha conquistato la medaglia d’oro, e la Rooster Cup di Parigi dove si è classificata seconda, ma pattinando il miglior programma libero.
Classe, grinta e determinazione contraddistinguono la Beccari che sta lavorando duramente per realizzare il sogno di tutti gli atleti: la partecipazione ad un’Olimpiade e la conquista di una medaglia.
– Ti alleni con l’Ice Club Torino, al Palatazzoli. Come è iniziata questa esperienza?

– Mi sono avvicinata al mondo del pattinaggio quasi casualmente, grazie ad una pista che avevano montato nella mia città, Rivoli, durante il periodo natalizio. A sei anni ho iniziato a pattinare al Tazzoli. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a seguire le mie passioni e il pattinaggio è stata subito una di queste. Nel 2014 ho cominciato ad allenarmi con l’Ice Club Torino, una squadra fantastica. Ho instaurato un rapporto di fiducia con il mio allenatore e coreografo, Edoardo De Bernardis che è attento ad ogni particolare e mi stimola a fare sempre meglio. Edoardo è anche il mio coreografo e riesce a creare per me programmi davvero straordinari come quelli della stagione appena terminata: il corto sul “Notturno” di Grieg e il libero sulla colonna sonora di “Quinto Elemento”.
– State già lavorando ai programmi per la prossima stagione?
– Sì, nel mondo del pattinaggio, appena terminano le gare, si inizia ad ascoltare le musiche, a sceglierle, a costruire i nuovi programmi. Edoardo De Bernardis è estremamente creativo e riesce proporre coreografie che si adattano perfettamente alle caratteristiche delle atlete che segue. Corto e lungo saranno decisamente diversi l’uno dall’altro. Nel primo, un programma moderno, pattinerò sulle musiche di “Alien” e un brano dei Chemichal Brothers. Nel lungo, invece, renderò omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita nei lager, alle vittime dell’Olocausto. Voglio ricordare tutti i bambini e gli adolescenti che sono stati sterminati nei campi di concentramento, nei ghetti, voglio onorarne la memoria attraverso il
mio pattinaggio.
– La stagione che è appena terminata è stata difficile per te. Hai subito un infortunio molto grave che ti ha tenuta a lungo lontana dagli allenamenti e dal ghiaccio. Ma sei riuscita a tornare e a vincere appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite e a classificarti seconda alla Rooster Cup di Parigi, realizzando il libero migliore.
– La frattura multipla alla rotula mi ha fermata per 3 mesi e mi ha costretta a portare il gesso. Grazie alla mia determinazione ho trovato i me stessa la forza per reagire e sono riuscita a riprendermi prima del previsto. La mia famiglia, Edoardo de Bernardis e Claudia Masoero sono stati importantissimi e mi hanno sempre sostenuta. Amare qualcosa come io amo il pattinaggio ti aiuta a lottare e a credere fino in fondo anche nei momenti più bui. Quando ho ripreso a gareggiare ho provato una gioia indescrivibile. Ho potuto prendere parte ai Campionati Nazionali Novice Advanced Elite di Aosta e vincere il titolo di Campionessa nazionale. Successivamente ho conquistato il secondo posto alla Rooster Cup di Parigi. Attualmente mi sto allenando per perfezionare la combinazione di salti triplo-triplo e cerco di migliorare tutti gli elementi. Pretendo molto da me stessa. Non mi accontento mai e sono una lottatrice.
– Sei considerata uno dei giovani talenti italiani e fai parte della Nazionale azzurra
– Sono stata inserita nel progetto “Talenti” della Nazionale italiana e sono entrata in Nazionale, nel singolo femminile, a 11 anni. In passato ho praticato anche la danza sul ghiaccio con Pietro Turbiglio e, con lui, ho vinto il Trofeo delle Regioni e ho realizzato il punteggio per entrare nella squadra azzurra. Quando Pietro ha smesso, ho pattinato nell’artistico di coppia con Paolo Balestri e anche con lui sono entrata in Nazionale… Adoro tutte le discipline del pattinaggio, ma gli impegni non mi consentono di conciliarne due a livello agonistico…
– Chi è Lucrezia Beccari?
– Una ragazza normale che sta terminando le scuole medie inferiori presso l’Istituto paritario “Salotto Fiorito” di Rivoli, che ama stare con la propria famiglia e cucinare. Lucrezia è una pattinatrice con grandi sogni: il podio Olimpico è il primo fra tutti!
Marco Travaglini
(foto: Barbara Castellaro)



Il Toro, nella settimana che ha visto l’inaugurazione del Nuovo Filadelfia, chiude in casa finalmente con una vittoria e tanti gol, fatti ma anche presi.
Il pubblico, parecchio sparuto per la verità, si è divertito in questa ultima gara al Grande Torino, certo che adesso, per la prossima stagione, ci si aspetta tutti di vedere un Toro un po’ diverso, meno sciupone, più battagliero… più Toro appunto!
5-3 il risultato finale di una partita che non aveva granché da dire, con difese allegre da
ambo le parti e tante occasioni da gol, giusto così… forse!
Stagione archiviata con qualche rimpianto ma comunque positiva, i tifosi però l’anno prossimo si aspettano di più… e proprio questo stasera la curva, tra le mille incertezze di chi forse va o resta, ha chiesto al presidente. Ma a questo si penserà da domani, stasera è stata solo una festa!


Di Manuela Savini
Dall’altra parte anche il Presidente Forni aveva lanciato un messaggio chiaro promettendo ai numerosi tifosi che era giunto il momento, dopo due stagioni, di “spiccare il volo verso obiettivi più ambiziosi: con il nostro pubblico e per il nostro pubblico”. Forni, nel commentare l’ultimo match del campionato, aveva dichiarato di aver voluto “trasformare l’evento al Ruffini da semplice epilogo in ponte verso la futura stagione. Siamo consapevoli e condividiamo la (parziale) delusione che aleggia nei cuori di tanti tifosi, ma vorremmo ugualmente festeggiare il secondo anno nella massima serie e ringraziare il nostro pubblico. Quest’anno abbiamo sofferto di meno, ma vorremmo gioire di più. Al pubblico chiedo di avere fiducia: finora ho sempre mantenuto gli impegni assunti (nell’ordine: promozione, salvezza, consolidamento).”.
La Juve entra, se ancora non lo aveva fatto, nella storia… sesto scudetto consecutivo, 33 in totale aldilà di ogni polemica, pratica archiviata con disinvoltura allo Stadium, davanti al proprio pubblico… giusto così!
La cronaca di oggi dice che i bianconeri chiudono la pratica Crotone già nel primo tempo, senza ansia, senza timore alcuno, con grande determinazione, con i gol di Mandzukic e Dybala, arrotondati poi nel secondo da un sempre ottimo Alex Sandro… finale 3-0 e tricolore in ghiaccio, anzi in bacheca!
scorso: la presentazione dei campioni, uno per uno, la coppa nelle mani del Capitano, il tripudio dei tifosi, il giro di campo, le foto di rito, l’allegria e la gioia che puntualmente si ripetono da sei anni.
Ora tutti si aspettano la vera ciliegina, il Capitano che alza un’altra coppa, quella dei sogni, quella delle grandi orecchie, quella più bella di tutte, quella più faticosa… ma questa è un’altra storia, un’altra data, un altro stadio, il 3 giugno a Cardiff!
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