Nonostante le fatiche di Champions League i bianconeri battono la squadra di Gasperini, unica ad averli sconfitti dall’inizio del campionato
La Juventus, nonostante le fatiche di Champions League profuse in abbondanza contro il Borussia Dortmund, è riuscita con una ennesima prodezza balistica di Carlitos Tevez a sconfiggere il Genoa di Gasperini venuto a Torino con il chiaro intento di portar via un risultato positivo.
E’ stata una partita, soprattutto nel primo tempo, condotta su altissimi ritmi, imposti soprattutto dagli uomini del Grifone. I bianconeri sono scesi in campo con la difesa disposta a tre, con Barzagli, Bonucci e Chiellini, riproponendo come modulo il 3-5-2. A centrocampo, Vidal, Marchisio, recuperato dall’attacco influenzale e Pereyra. Sugli esterni, Padoin e Lichsteiner. In attacco, oltre al sempre presente Tevez, la conferma di Llorente che ha sostituito per l’occasione lo squalificato Morata. La prima occasione è per i rossoblu, con Niang che non riesce a sfruttare un buco clamoroso di Bonucci. Il tiro da fuori area sfiora il palo della porta di Buffon. Questa sarà l’unica pecca difensiva dell’intero reparto arretrato bianconero per tutta la durata dell’incontro. Si giunge così al 25° minuto di gioco, allorquando l’Apache, su invito di Pereyra, si libera, insinuandosi all’interno dell’area genoana e, liberandosi di tre difensori rossoblu, ha fatto partire un missile terra-aria di inaudita violenza.
La sfera, si è infranta prima sulla traversa della porta difesa da Perin per poi terminare la sua corsa in fondo al sacco. Una bomba, sulla falsariga di quella del primo goal di Dortmund, questa volta alla sorprendente velocità di 163 chilometri all’ora. A nulla è valso il tentativo dell’incolpevole Perin che ha dovuto inchinarsi alla precisione millimetrica del tiro dell’argentino più che mai capocannoniere del campionato con 16 centri. Si capisce perché Allegri non rinunci mai al suo campione: sta al tecnico comunque gestirlo nel migliore dei modi perché lui di certo non si risparmia mai. Al 46° la Juventus va vicinissima al raddoppio, ma Chiellinicolpisce la traversa da due passi. Nell’azione i bianconeri reclamano il rigore per un tocco di mano in area di Bertolacci. Si va al riposo con il risultato di 1 a 0. Nella ripresa, il Genoa sostituisce uno spento Niang con Borriello. La sostituzione non dà i frutti sperati.
Al 52′ Perin deve lasciare il campo per un problema alla spalla destra accusato già nel finale di primo tempo, al suo posto entra Lamanna. La Juventus comincia ad accusare un po’ di stanchezza e abbassa notevolmente il ritmo ma da un’altra prodezza di Tevez, nasce il rigore, molto dubbio, che può chiudere la partita. Pereyrava giù dopo un contatto con Roncaglia, ma il centrocampista juventino si lascia cadere ingannando l’arbitro. All’inizio del primo tempo per un episodio simile, Di Bello aveva ammonito Perotti per simulazione. Dal dischetto Lamanna para il rigore di Tevez. Col passare dei minuti la Juvecala d’intensità, allora il tecnico bianconero inserisce forze fresche: al 72′ entrano Matrie Pepeal posto di Llorente e Lichtsteiner. Il Genoa resta in partita e cresce nel finale, facendo passare qualche brivido alla Juve ma la partita non si schioda più dal risultato finale: 1 a 0 per i bianconeri che si portano a + 17 sulla Roma.
Dario Barattin
(Foto: il Torinese)