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SANTANDER MEZZA MARATONA CITTÀ DI TORINO 2016: 35 MILA EURO A CANDIOLO

santander 2Si è svolta  nella sede dell’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo – IRCCS la cerimonia di consegna dell’assegno da 35.000 Euro donati alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro dalla manifestazione Santander Mezza Maratona Città di Torino organizzata da Base Running A.S.D il 16 e 17 aprile scorsi. La cifra devoluta è frutto della grande partecipazione di pubblico che ha preso parte alla due giorni di festa, sport e solidarietà alla “Mezza di Torino”: oltre 7.000 runner di ogni età e livello che hanno letteralmente invaso il centro di Torino partecipando all’evento. Un vero e proprio trionfo non solo dal punto di vista sportivo, ma anche sul fronte della solidarietà e del sostegno alla Ricerca sul Cancro. “Siamo felici di aver raggiunto questo grande risultato di sport e solidarietà. Teniamo particolarmente al successo di questa iniziativa che per noi è un segno tangibile di vicinanza al territorio e del nostro impegno nel sostenere l’immenso lavoro svolto dalla Fondazione per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. La grande partecipazione anche dei nostri dipendenti ci ha permesso inoltre di dare un ulteriore sostegno alla Fondazione e di diffondere la consapevolezza dell’importanza di adottare un sano stile di vita con la giusta attenzione al valore dello sport” dichiara Alberto Merchiori, Amministratore Delegato e Direttore Generale: “La Santander Mezza Maratona Città di Torino – sottolinea Giampiero Gabotto, Consigliere Delegato della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – ci dà per il secondo anno consecutivo un contributo prezioso per la nostra battaglia contro il cancro. Ringraziamo Base Running e Santander Consumer Bank per questo impegno: è infatti grazie alla generosità di tanti enti, associazioni, persone che Candiolo è nato, è cresciuto ed è diventato un Istituto di ricerca e cura di livello internazionale, realizzato esclusivamente con il sostengo di oltre 300 mila donatori privati”. “Raggiungere un grande traguardo è sempre un risultato di gruppo. Aver superato i numeri dello scorso anno è per noi motivo di grande soddisfazione e ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo successo: sponsor, istituzioni, testimonial, volontari e tutti i partecipanti che con il loro sostegno e il loro entusiasmo ci hanno permesso di ottenere questo grande risultato”, hanno commentato Alessandro Giannone, Direttore dell’Evento e Alessandro Rastello, Presidente Base Running ASD

Continua il testa a testa nel girone 8 della serie B di paddle.

La sfida al vertice tra Gardanella Milano e Ronchi Verdi Torino, disputata a Milano, si è conclusa con un pareggio, lasciando così invariata la classifica generale

genova.jpg PADDLE

Vince, invece, Monviso Sporting ClubTorino in trasferta a Genova.

Sabato 4 giugno, il derby tra le due squadre torinesi in casa di Ronchi Verdi a partire dalle ore 10.

Sabato 21 maggio si è disputata la terza giornata della serie B di paddle. Nel girone 8, le due squadre capoliste non sono andate oltre ad un pareggio, confermando così il pronostico.

Al termine dei primi due incontri Gardanella si è portata avanti per 2 a 0, dopo il primo doppio maschile (Iezza/Motta–Ovando/Sopianac) molto combattuto nel primo set mentre, nel secondo, la superiorità del giocatore argentino della squadra di casa ha fatto la differenza. Il doppio femminile (Sangiorio/Savini-Setola/Trupiano) è stato combattuto fino all’ultimo punto del terzo set e si è risolto grazie ad una complessiva maggiore solidità del gioco di parete delle ragazze milanesi.monviso femm

Ronchi Verdi è, comunque, riuscita a vincere i successivi due doppi conquistando un meritato pareggio. L’esperienza e la superiorità del giocatore argentino Luis De Barros dei Ronchi Verdi insieme all’ottima prestazione del compagno di squadra, Fulvio Raspino, hanno consentito di vincere un match alla pari che i torinesi hanno portato a casa al terzo set dopo un avvio di partita un po’ incerto. Mentre “più facile” è stato l’ultimo doppio, vinto dal tandem torinese Spagnotto/Leonik: nonostante la loro superiorità di gioco hanno rischiato qualcosa di troppo nel secondo set a causa di un calo di concentrazione che ha consentito agli avversari di portarsi avanti 5-3, prima di dover cedere il passo.

Questi i risultati dell’incontro intersociale Gardanella Milano – Ronchi Verdi Torino (2-2):

Ovando Luis/Sopianac Alex (G)-Motta Marcello/Iezza Alfredo (RV) 7/5 6/2

Setola Francesca/Trupiano Laura (G)-Savini Manuela/Sangiorgio Chiara (RV) 4/6 7/6(3) 6/4

Ruffoni Carlo/Menegatti Francesco (G)-De Barros Luis/Raspino Fulvio (RV) 6/2 3/6 3/6

Fatelli Stefano/Delucchi Marco (G)-Spagnotto Claudio/Leonik Yuri (RV) 6/2 7/5.

Trasferta più semplice, invece, per l’altra squadra torinese, Monviso Sporting Club, che a Genova contro Valletta Cambiaso ha ceduto solo un doppio, vincendo 3-1 l’incontro intersociale.

Iezza-MottaIl primo doppio maschile (La Pira/Rodia-Cecchi/Conti) e il doppio femminile (Amoros/Cravero-Zunino/Cabiati) sono stati a senso unico per la squadra ospite che complessivamente ha ceduto due games in quattro set.

Sul punteggio di due a zero sotto, Valletta Cambiaso ha vinto il terzo doppio schierando la coppia più forte (Cadenasio/Viale), che nonostante il punteggio, ha dovuto faticare più del previsto contro la meno esperta coppia torinese (Ligotti/Cavarero). Tuttavia, nell’ultimo incontro (Passerella/D’Oria-Migliore/Costigliole) la coppia torinese ha cancellato ogni velleità alla squadra genovese, conducendo la partita dal primo all’ultimo punto senza distrazioni ed assicurando, così, il punteggio finale sul 3-1 per gli ospiti.

Questi i risultati dell’incontro intersociale Valletta Cambiaso Genova – Monviso Sporting Club Torino (1-3):

Cecchi Stefano/Conti Fabio (VC)-La Pira Simone/Rodia Giosuè (M) 2/6 0/6

Zunino Alessia/Cabiati Valeria (VC)-Amoros Miriam/Cravero Barbara (M) 0/6 0/6

Cadenasio Giorgio/Viale Alberto (VC)-Ligotti Fabio/Cavarero Sergio (M) 6/2 6/2

Migliore Marco/Costigliolo Matteo (VC)-Passarella Stefano/D’Oria Roberto (M) 1/6 2/6

Queste le formazioni delle squadre torinesi:

Ronchi Verdi: Sangiorgio Chiara, Savini Manuela, Scialpi Carola, De Michelis Paola, Impagliazzo Simona, De Barros E Silva Luis Felipe, Delgrosso Claudio Marcelo, Bonaiti Paolo, Leonik Sarabia Yuri Andrei, Quartarone Giuseppe Francesco, Spagnotto Claudio, Angilella Gianluca, Tamietti Guido, Iezza Alfredo, Raspino Fulvio, Motta Marcello.

Monviso Sporting Club: Cravero Barbara, Corrado Marina, Sobrero Benedetta, Amoros Miriam, La Pira Simone, Centamo Roberto, Passarella Stefano, Santacroce Alfredo, Ferrero Roberto, Bocca Carlo, Rostagno Fabrizio, Ligotti Fabio, Rodia Giosuè, Chiappero Paolo, Cavarero Sergio, Rosingana Matteo, Ferrero Alessandro, Capello Filiberto, D’oria Roberto, Reviglio Massimo, Boscarato Giovanni.

Questo il calendario delle prossime giornate del girone 8 della serie B:

4 giugno

Lumanije Centri Sportpiu’ (Bg) – Valletta Cambiaso Asd (Ge)

Ronchi Verdi (To) – Monviso Sporting Club (To)

Ct Eur “B” (Rm) – Gardanella Gs Academy (Mi)

18 giugno

Valletta Cambiaso Asd (Ge) – Ronchi Verdi (To)

Ct Eur “B” (Rm) – Monviso Sporting Club (To)

Gardanella Gs Academy (Mi) – Lumanije Centri Sportpiu’ (Bg)

Questa la classifica del girone 8 della serie B dopo le prime tre giornate:

Ronchiverdi Torino 7pt

Gardanella Milano 7pt

Monviso Sporting Club Torino 4 pt

Eur “B” Roma * 3 pt

Lumanije Centri Sportpiu’ Bergamo 1 pt

Valletta Cambiaso Asd Genova * -1 pt

*con una partita in meno.

Manuela Savini

Il keniano Simon Kiruthi Muthoni vince la Turin Half Marathon,

MARATHON TURIN HALFLa 16/a edizione della Turin Half Marathon, che si è corsa per le strade del capoluogo piemontese è stata vinta dal keniano Simon Kiruthi Muthoni  con il tempo di 1h 04′. Per le donne il primo posto è andato alla connazionale Pauline Naragoi Esikon (1h 14′). I due atleti sono tesserati per la Run2gether. Al parco del Valentino erano circa milleseicento i runners, madrina della manifestazione, la maratoneta Valeria Straneo. Come per  la gara ‘Tutta Dritta’, era presente anche la onlus Quelli che con Luca, fondata da Andrea Ciccioni, a favore della ricerca della terapia molecolare per le malattie rare che affliggono i bambini.

Finale Coppa Italia alla Juventus: batte il Milan 1-0

juve milanCoppa Italia alla Juventus che ha battuto il Milan 1-0 ai tempi supplementari nella finale all’Olimpico. 

Decisivo il gol di Morata al 110′. Il Milan si è giocato l’ Europa League che va al Sassuolo.

Commenta Morata: “una vittoria così l’avevo sognata, un campionato e una coppa in più per il museo della Juve. Qui in tribuna c’erano mio padre e miei amici, penso anche alla mia fidanzata che da quando sto con lei sono un altro anche in campo”. Ha anche fatto i “Complimenti al Milan  che ha giocato una grande partita: è stato difficile batterli”.

 Montolivo dice: “ai punti meritavamo noi  ma ci è mancata la zampata vincente, mentre  loro sono stati cinici e noi abbiamo perso. Se avessimo messo in campo tutto l’anno quello che abbiamo messo in campo questa sera sarebbe stato  un altro campionato”

IL GSPM TORINO CAMPIONE D’ITALIA DI TIRO A SEGNO

polizia municipale sportI tiratori sabaudi hanno monopolizzato la tenzone tricolore svoltasi a Rimini, chiudendo al primo posto in classifica generale con 12 ori, 9 argenti e 6 bronzi
 

Inenarrabile. Non esiste attributo più calzante di questo per definire la mirabolante stagione che sta conducendo il Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, che nel fine settimana si è appuntato un altro tricolore sul petto, il quarto in questo strepitoso avvio di 2016: questa volta gli atleti sabaudi si sono imposti a Rimini nel tiro a segno, in occasione della quarantottesima edizione dei campionati italiani ASPMI, che ha registrato l’adesione di 13 città diverse, con 40 partecipanti complessivi. Un successo che rimarca la leadership indiscussa del sodalizio gialloblù in questa disciplina, nella quale ha trionfato già nel 2014 e nel 2015. Un’egemonia del tutto naturale, almeno secondo la storia; infatti, la società di tiro a segno più antica d’Italia venne costituita, per volere di Re Carlo Alberto, proprio nel capoluogo piemontese il 26 giugno 1837, con il nome di “Reale Società del Tiro a Segno”.

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Il GSPM Torino ha totalizzato globalmente 3343 punti, precedendo il tandem Milano-Rimini (3230), con i padroni di casa che, in qualità di compagine ospitante, hanno cavallerescamente ceduto la medaglia d’argento ai loro omologhi lombardi, “accontentandosi” del bronzo. La conquista dello scudetto, tuttavia, non ha assunto i connotati di una passeggiata di salute; i piemontesi hanno dovuto fare i conti con la concorrenza agguerrita degli altri collettivi e sono serviti 27 podi in totale per consolidare in maniera definitiva il primato nella graduatoria generale. Ha esternato grande felicità Paolo Parecchini, responsabile della rappresentativa torinese di tiro a segno: “Sono davvero soddisfatto, abbiamo raccolto risultati eccellenti, sia in ambito individuale che a squadre. Anche quest’anno abbiamo portato il trofeo a casa, ma al di là dell’esito della competizione desidero sottolineare la qualità dell’accoglienza e dell’organizzazione dei colleghi di Rimini, i quali si sono premurati di ideare alcune iniziative parallele alla tenzone sportiva. Mi riferisco alle visite al castello di Montebello, a Pennabilli (paese d’adozione di Tonino Guerra), alle grotte di Onferno, al centro storico cittadino e al museo archeologico”.  Ricapitolando, per Torino sono arrivate ben 12 medaglie d’oro, 9 d’argento e 6 di bronzo: ecco di seguito tutti i nomi dei “medagliati”.

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PRIMI CLASSIFICATI: Loredana Tesoro/Annunziata Fresolone (pistola sportiva 2×30 donne); Armando Imondi (carabina libera 3 posizioni 60 colpi uomini, gruppo A); Cristina Bignami (carabina libera a terra, gruppo A); Armando Imondi (carabina a 10 metri 60 colpi, gruppo A); Franco Grandi (pistola automatica uomini, gruppo A); Franco Grandi (pistola grosso calibro uomini, gruppo B); Cristina Bignami/Armando Imondi (carabina libera a terra); Armando Imondi/Gabriele Lamberto (carabina libera 3 posizioni 60 colpi); Cristina Bignami/Armando Imondi (carabina a 10 metri 60 colpi); Loredana Tesoro/Annunziata Fresolone (pistola a 10 metri donne); Franco Grandi (pistola standard 3×20 uomini, gruppo B); Loredana Tesoro (pistola sportiva 2×30 donne, gruppo B).

SECONDI CLASSIFICATI: Franco Grandi/Andrea Scialò (pistola a 10 metri 60 colpi uomini); Gabriele Lamberto (carabina libera 3 posizioni 60 colpi uomini, gruppo A); Cristina Bignami (carabina a 10 metri 60 colpi, gruppo A); Andrea Scialò (pistola libera uomini, gruppo A); Franco Grandi (pistola libera uomini, gruppo B); Andrea Scialò (pistola grosso calibro uomini, gruppo B); Franco Grandi/Andrea Scialò (pistola libera); Annunziata Fresolone (pistola sportiva 2×30 femminile, gruppo B); Annunziata Fresolone (pistola a 10 metri 40 colpi femminile, gruppo B).

TERZI CLASSIFICATI: Franco Grandi/Andrea Scialò (pistola grosso calibro uomini); Armando Imondi (carabina libera a terra, gruppo A); Gabriele Lamberto (carabina a 10 metri 60 colpi, gruppo A); Andrea Scialò (pistola a 10 metri 60 colpi uomini, gruppo A); Franco Grandi (pistola a 10 metri 60 colpi uomini, gruppo B); Loredana Tesoro (pistola a 10 metri 40 colpi femminile, gruppo B).

Qualche riflessione sui petardi allo stadio

stadio singaporeSabato 14 maggio 2015. Una serata storica per gli amanti della serie A e del calcio in generale. Higuain è entrato nella storia del massimo campionato italiano segnando 36 reti in 35 partite disputate, battendo così il record di Nordhal il quale aveva segnato 35 reti in 37 partite. Oltre al record del bomber argentino i tifosi hanno potuto festeggiare anche il secondo posto nel torneo che permetterà loro di disputare la prossima edizione della Champions League. Una gran serata. Tuttavia nei minuti finali della partita se si distoglie per un attimo l’attenzione dal rettangolo verde e ci si concentra sulla sua cornice, gli spalti gremiti in festa, la mente viene assalita da una domanda: “Come sono entrate tutte quelle bombe-carta nello stadio?”. E’ proprio in quel momento che gli obiettivi centrati dal Napoli lasciano spazio agli obiettivi mancati dal sistema di sicurezza italiano. Il 13 novembre 2015, la tragica notte di Parigi, uno degli attentatori sarebbe dovuto entrare a vedere Francia-Germania, ma le autorità erano riuscite a scoprire l’esplosivo nascosto sotto il giubbotto dell’uomo che scappò facendosi esplodere venti minuti dopo in una zona vicina. La bomba esplose lo stesso e le vittime in quella notte ( comprese quelle dellestadio bilbao sparatorie e gli attentatori stessi) furono 137. Una giornata da incubo per tutta l’Europa, ma con una piccola nota positiva: se l’attentatore fosse entrato nello stadio le vittime sarebbero state molte di più. Sei mesi dopo  l’Isis esiste ancora, l’Italia resta un obiettivo sensibile del gruppo terroristico, ma i controlli di sicurezza non accennano a migliorare. Lo stesso episodio visto alla fine di Napoli-Frosinone si verifica con frequenza ogni giornata in tutti gli stadi d’Italia. Questo articolo non vuole essere allarmistico, ma solo portare a una riflessione: gli errori fanno crescere, ma il percorso non deve essere incentrato su di essi. Infatti sarebbe bello e auspicabile che le istituzioni non aspettassero che capiti il peggio per prendere provvedimenti. Il prossimo campionato inizierà a settembre, ci sono 4 mesi per cambiare le cose, non saranno tantissimi, ma è quanto basta per escogitare nuove misure di sicurezza o cercare quantomeno di fare sì che quelle già in vigore siano applicate più rigorosamente.

Filippo Burdese

Agli Internazionali del Minitennis a Roma anche i bimbi del Asd Pozzo Strada

TENNIS MINI1Sabato e domenica si è svolta a Roma la prima edizione degli Internazionali del Minitennis sui campi del Foro Italico, gli stessi sui quali da lì a poche ore sono poi scesi i campioni di oggi del tennis mondiale

L’iniziativa è nata per volontà della Federazione Italiana Tennis (FIT), da anni impegnata assieme all’Istituto superiore di formazione “Lombardi”, a promuovere il gioco del tennis sin dall’età di 5 anni.

TENNIS MINI 2La manifestazione, riservata agli allievi delle scuole tennis di tutta Italia di età compresa tra i 5 e gli 8 anni, si è aperta sabato pomeriggio con i saluti del Presidente della FIT, Angelo Binaghi, davanti a centinaia di bambini accompagnati da genitori e da maestri.

Agli Internazionali del Minitennis 2016, hanno partecipato circa un migliaio di bambini appartenenti a 200 squadre e, tra queste, due sono state le rappresentative piemontesi: il DLF di Alsessandria e l’Asd Pozzo Strada di Torino. Sono stati allestiti circa 50 campi da minitennis all’interno del mitico Stadio dei Marmi per consentire a tutti i bambini di giocare il maggior numero di match possibile.

Inutile dire che per i bambini che hanno partecipato si è trattata di un’esperienza indimenticabile.

La squadra torinese Asd Pozzo Strada ha schierato le sue piccole, ma già ben determinate promesse: Giacomo Roccato (2009), Edoardo Gallo (2008), Ludovico Bava (2008) e Gabriel Armandi (2009).TENNIS MINI5

Con l’euforia e l’entusiasmo che ha contraddistinto questa iniziativa, i baby giocatori torinesi si sono classificati primi del proprio girone battendo prima il New Country Frascati per 13-5, poi, il Tc Foligno per 10-8 ed, infine, il Tc Maglie per 12-6. Dominio quindi della squadra torinese grazie agli imbattuti Roccato, Gallo e Bava ed alla bella prestazione di Armandi, autore di un’avvincente vittoria vinta al terzo set.

L’entusiasmo e le capacità tecniche dimostrate sui campi da gioco da queste giovani promesse fanno ben sperare per tutto il movimento tennistico torinese.

“Si è trattato di una bella e coinvolgente iniziativa. I bambini si sono divertiti giocando e sfidandosi come dei veri campioncini ed è innegabile che lo scenario del Foro Italico ha reso questa prima edizione degli Internazionali del Minitennis ancora più emozionante. Un ringraziamento va ai bambini ed a tutti i genitori senza i quali queste e altre iniziative non sarebbero comunque realizzabili”, ha dichiarato il tecnico nazionale, Marco Canevarolo, capitano dell’Asd Pozzo Strada.

Manuela Savini

Un grazie di cuore (granata) a mister Ventura

toro caroselloGrazie Mister!

Era l’11 giugno 2006 quando il Delle Alpi festeggiava un’inaspettata promozione in serie A conquistata grazie a una partita di ritorno stupenda contro il Mantova. Un miracolo sportivo. Il neonato Torino F.C. di Urbano Cairo aveva impiegato solo un anno per riconquistare la massima serie e i tifosi sognavano la rinascita di un grande Toro dopo la fallimentare esperienza del duo Ciminelli-Romero. L’anno successivo la squadra riesce a salvarsi tra mille difficoltà e conquistata la permanenza nel massimo campionato i tifosi sentono che il ritorno nel calcio che conta è a un passo. Tutte le aspettative andarono però in fumo. La società granata sognava di diventare grande, ma diventava sempre più piccola, giocatori venivano acquistati, ma arrivavano grandi nomi poco motivati e fuori forma. Alla fine dopo due anni complicati il club di Cairo tornò in serie B, ma questa volta vi resterà per ben tre anni. Un periodo veramente difficile. Gli allenatori venivano cambiati con una frequenza allarmante e ognuno di loro arrivava esclamando a gran voce che aveva accettato perchè convinto dal progetto. Un progetto inesistente che sarebbe finito poche settimane dopo con il loro esonero. Alla fine della stagione 2010-11 viene toccato il fondo con la mancata conquista dei playoff.  Lerda viene esonerato e al suotoro ventura posto in estate viene scelto Giampiero Ventura. La piazza è ormai depressa e il tecnico genovese sembra uno dei tanti che dovranno salutare dopo poco tempo. Tuttavia il Mister si presenta subito in un modo diverso rispetto a coloro che lo avevano preceduto. Non arriva convinto dal progetto, ma è lui che ne porta uno: ricostruire lo spirito Toro. Il suo approccio è differente anche con i tifosi, infatti al momento del primo allenamento in Sisport non si fa problemi ad andare faccia a faccia con i tifosi e spiegare loro le sue intenzioni. I supporter tuttavia negli ultimi anni ne hanno sentite tante e vogliono essere convinti dal campo. Detto fatto. I Granata portano avanti una stagione incredibile e arrivano secondi conquistando la promozione diretta in A. La stagione successiva mantengono tranquillamente la serie, ma la piazza, compreso il sottoscritto, storce un po’ il naso per la brutta gestione e il seguente addio di Capitan Rolando Bianchi.

Tuttavia il tecnico genovese ci mette poco a convincere i tifosi che fosse meglio così. L’anno seguente infatti il Toro assiste all’esplosione di Cerci e Immobile e la squadra conclude la stagione al settimo posto che, viste le vicende societarie del Parma, significa Europa League. Incredibile. In tre stagioni il Mister ha portato i Granata dall’Inferno al Paradiso convincendo un Presidente, che aveva sbagliato molto prima del suo arrivo, a seguire i suoi consigli e trasformando la società in un punto di attrazione per tantissimi giovani calciatori italiani viste le storie di Cerci, Immobile, Darmian, Glik, Maksimovic, ecc… La stagione seguente sia Cerci che Immobile partono, ma Ventura resta e vuole toro bandierastupire ancora. La stagione inizia male, ma una volta ingranata la marcia il Toro diventa inarrestabile:  conquista gli ottavi di finale dell’Europa League grazie a una storica vittoria al San Mamès contro l’Athletic Bilbao, sfiora i quarti giocandosela da grande squadra contro lo Zenit, vince il derby dopo 20 anni e sfiora per il secondo anno consecutivo l’Europa League.

La stagione attuale non è stata delle migliori, ma, se è vero che il calcio è ingrato, molti tifosi lo sono ancora di più. Grazie a lei ora c’è un vero progetto e, a differenza di 5 anni fa, si è tornati a tifare Toro per quello che si vede e non più per quello che si spera di vedere in un futuro lontano. Quindi, qualunque sia la sua decisione dopo la partita con l’Empoli, penso che sia doveroso per tutti i tifosi dirle Grazie per tutto ciò che ha fatto sperando che non sia un addio, ma solo un arrivederci prima di vederla lavorare per gli stessi colori anche la prossima stagione.

Filippo Burdese

Juve-Samp 5-0 e i campioni festeggiano per la quinta volta

JUVE SAMP2Gran finale per la Juventus che ha battuto 5-0 la Sampdoria nell’ultimo turno di campionato guadagnandosi la vittoria del quinto scudetto consecutivo. Nel primo tempo le reti di Evra e di Dybala, con doppietta su rigore.  Nel secondo tempo goleada con Chiellini e Bonucci. Lo striscione a salutare i campioni:  “Poche squadre sono entrate nella storia, solo una è leggenda”. Allo  ‘Stadium’ all’inizio della partita la passerella e la  festa in onore dei  bianconeri. Ricordati  gli scudetti del quinquennio  anni Trenta e prima della partita è stato premiato capitan Buffon che per i tifosi della Juve  è stato il miglior giocatore dell’anno.

Anche in Italia esplode il gioco del “paddle”

Una nuova disciplina sportiva nata in Messico nel 1968, a metà tra il tennis e lo squash

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Il paddle è fin dai primi colpi un gioco-divertimento perché è molto facile da imparare. Possono bastare due o tre lezioni per incominciare a giocare a livello amatoriale. E se ci si appassiona, è veloce compiere i primi passi e iniziare a confrontarsi nel circuito dei tornei italiani e magari anche internazionali. Si gioca in quattro persone (come il più conosciuto “doppio” di tennis) in un campo lungo 20 metri e largo 10 e racchiuso da quattro pareti quasi sempre in vetro e da due mezze pareti laterali in rete metallica. Le regole sono prevalentemente quelle del tennis e dello squash, per quanto riguarda l’uso delle pareti; si gioca con racchette più corte e leggermente più pesanti, ma molto maneggevoli. Le palline sono pressoché quelle del tennis. Il campo è diviso da una rete che suddivide il campo in due parti uguali.

Il paddle, inoltre, dal punto di vista economico è meno impegnativo dello squash o del tennis: realizzare un campo da gioco prevede un investimento iniziale, ma è garantita una resa prolungata per anni prima di dover intervenire per la manutenzione. Il paddle si può giocare all’aperto in ameni scenari naturali oppure indoor. In entrambi i casi chi gioca si diverte facendo neanche troppa fatica.

Ma quando e dove è nato il paddle e come è arrivato in Italia e perché solo negli ultimi anni?

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Formalmente il primo campo da paddle è nato nel 1968 in Messico, quando un noto cittadino della buona società decise di sfruttare lo spazio disponibile nella sua residenza per costruire un campo che consentisse di giocare a tennis.

Lo spazio a disposizione era tuttavia più piccolo di quello necessario per costruire un campo da tennis regolamentare ed era per di più limitato da strutture in muratura. Al fine di riuscire ad utilizzare lo spazio, venne creata un’area di gioco limitata rispetto alle dimensioni di un campo da tennis, completamente circondata da un’opportuna combinazione di pareti in cemento e rete metallica, che aveva il compito di impedire alla palla di uscire dal campo. In questo modo si era creato un campo da gioco in cui la palla era sempre in movimento, garantendo intensità e divertimento.

Dal primo “campetto” improvvisato in Messico, il paddle si è diffuso in Spagna e, durante gli anni ’80, è divenuto un vero e proprio sport espandendosi anche in altri paesi come Argentina, Francia, Stati Uniti e Brasile. Pur avendo avuto origine in Messico, è tuttavia in Spagna che il paddle si è sviluppato in maniera capillare. Ciò avvenne grazie all’iniziativa personale del principe Hohanlohe che, affascinato dalla realizzazione del suo amico messicano, fece costruire il primo campo da paddle per gli ospiti del suo sofisticato albergo di Marbella per consentire loro di giocare e di conoscere questo nuovo gioco.

Contemporaneamente ad iniziative come queste, il paddle prese piede anche negli Stati Uniti, quando alcuni turisti americani decisero di esportare tale disciplina nel loro paese ove costruirono diversi campi da gioco.

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Ad oggi i migliori giocatori sono gli spagnoli, gli argentini ed i brasiliani ed in questi paesi si annoverano già milioni di appassionati.

In Italia la Federazione Italiana Gioco Paddle (FIGP) è nata nel febbraio del 1991, grazie al contributo di alcuni amatori che volevano promuovere questo sport nel nostro paese.

A promuovere la nascita della Federazione furono alcune associazioni sportive di Bologna e dintorni e fin dall’inizio la scelta fu quella di adottare gli stessi regolamenti del CONI.

Nel maggio del 1991, il paddle venne formalmente presentato in Italia con un’esibizione presso la Fiera di Bologna fra le rappresentative di Spagna, Argentina ed Italia. “Il debutto in società” riuscì magnificamente e lo sviluppo avvenne velocemente tanto che nell’estate del 1991 si svolsero i primi due tornei ufficiali ai fini della classifica nazionale.

Nel 1994, l’Italia partecipò alla fase finale del Mondiale di paddle in Argentina ottenendo il nono posto. A livello europeo continuava a comandare la Spagna, ma l’Italia conquistò il secondo posto; nel 1996 iniziava la Coppa delle Nazioni, formula a cinque incontri tipo Davis Cup del Tennis, dove l’Italia venne inserita nel Gruppo B assieme alla Francia, agli Stati Uniti, al Messico e al Canada.

Nel 1999, presso il Waterloo Tennis in Belgio, si giocò il 3° Campionato Europeo di paddle. La squadra maschile raggiunse il terzo posto, dietro a Spagna e Francia, mentre quella femminile si qualificò quarta, dietro a Spagna, Francia e Belgio.

Nel 2001 la Nazionale italiana ottenne il miglior risultato finora raggiunto, diventando vice campione d’Europa a Sabadell in Spagna, battendo Austria, Belgio e Francia. Nel 2002 la Nazionale maschile conquistò il sesto posto assoluto nel Campionato Mondiale a squadre, disputato a Città del Messico. Nel 2003, ad Aix-en-Provence in Francia, le Nazionali maschili e femminili ottennero il terzo posto nel Campionato Europeo a squadre, mentre in Argentina al Campionato Mondiale, nel 2004, le nostre squadre confermarono le posizioni di seconda fascia (ottavo posto per la nazionale maschile e settimo per quella femminile).

Ed ancora nel 2006, quando il Mondiale di paddle si giocò a Murcia, in Spagna, l’Italia femminile si qualificò al sesto posto e l’Italia maschile ancora al nono; nel 2007, al Campionato Europeo a Siviglia, l’Italia si qualificò al terzo posto, mentre nel 2008, al Campionato Mondiale che si giocò a Calgary, in Canada, l’Italia maschile mantenne il nono posto.

L’aprile del 2008 costituisce una data fondamentale per lo sviluppo del paddle in Italia. Finalmente è stato ottenuto il riconoscimento dal CONI, attraverso l’inserimento del Settore paddle nell’ambito della Federazione Italiana Tennis (FIT).

Nonostante le tante attività e gli sforzi fatti dal 1991 ad oggi, il paddle in Italia è ancora all’inizio rispetto a paesi come Spagna, Argentina e Brasile. Ma le recenti azioni promosse dalla FIT in questi due ultimi anni hanno incominciato a dare i primi risultati: i campi da gioco sono quintuplicati e nati in molte regioni italiane ove il paddle era completamente sconosciuto, come la Sicilia o il Piemonte; il numero di giocatori e di tornei agonistici della FIT sono aumentati e organizzati strutturalmente come i tornei di tennis; e dal punto di vista della formazione, l’Istituto Superiore di Formazione “Lombardi” della FIT ha attivato i primi corsi da Istruttore di I° e II° grado di paddle.Ma forse il miglior risultato raggiunto è stata la grandissima partecipazione avvenuta quest’anno al Campionato nazionale di serie B con ben 55 squadre. Solo continuando su questa strada, risolvendo alcune sovrapposizioni tra le competizioni di tennis e quelle di paddle e dando incentivi -anche economici- per lo sviluppo e la promozione del paddle, anche in Italia potremo raggiungere i risultati agonistici già raggiunti in altri paesi. Le qualità tecniche non mancano, occorre solo aumentare il numero di competizioni e di giocatori.

Manuela Savini