La seconda edizione della ‘Corsa del Cuore’, il 24 settembre all’Ippodromo di Vinovo è una gara di 5 km non competitiva, presentata nella sede del Consiglio Regionale del Piemonte, dai promotori tra cui l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione ‘Lorenzo Greco’. “Quella del miglioramento dello stile di vita è una sfida politica che io ho sposato da tempo – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Mario Laus – per ragioni sociali, economiche, sanitarie e umanitarie”. Alla corsa del 24 (nello stesso giorno si terranno anche una Mezza Maratona e una 10 km) possono partecipare tutti. Il denaro raccolto sarà impiegato per diffondere l’uso dei defibrillatori e fare campagna nelle scuole.Il Piemonte celebra così la World Heart Day, promossa per sensibilizzare tutti sull’importanza di avere buoni ‘stili di vita’ per contrastare le malattie cardiologiche, prima causa di morte al mondo.
Mihajlovich: “Non abbiamo vinto per errori nostri”
Io proprio io: Enrico Panattoni
Come sempre lo sport accoglie le persone che hanno una forza di volontà positiva, e, di solito, questa qualità tali individui la trasferiscono anche nella vita quotidiana.
Enrico Panattoni, coordinatore dell’Università Popolare di Torino ha questa qualità tangibile e sensibile fin dal primo istante in cui ti parla: energia allo stato puro. La voglia di fare e di costruire qualcosa nasce dai suoi occhi, passa dalla sua mente e, a seconda dei casi, si trasforma o in azioni strategiche per la conduzione dell’Università oppure in gesti motori se si tratta di sport.E’ un triatleta volitivo capace di competere ad alto livello sulle due ruote ciclistiche, così come con la corsa di cui è appassionato, e capace di “azzannare” l’acqua come uno squalo pur di non perdere contatto con gli avversari. E’ una qualità che trasferisce nel suo lavoro e che lo spinge a non rinunciare mai ad un’opportunità perché sa che con il lavoro e\o con l’allenamento i risultati si possono ottenere. Enrico Panattoni è laureato in Economia e Commercio e inizia il suo lavoro in ambito aziendale in vari ambienti fino a diventare Amministratore Delegato di una importante industria che lavora in ambito “auto e dintorni”. Lascia tutto e si getta a capofitto nell’avventura Unipop Torino (abbreviazione della fondazione Università Popolare di Torino). Ma non inizia come “capo del mondo”, ma come tutte le persone di qualità, dal basso, da “volantinatore” poi a co-coordinatore, da curare gli ingressi tutte le sere fino a guadagnarsi la fiducia al punto che ora, di tale istituzione è divenuto coordinatore didattico, responsabile marketing e pubblicità e responsabile delle segreterie organizzative.
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Gli aneddoti degli anni passati tra le mura dell’Unipop Torino sarebbero inenarrabili in questa sede (ma speriamo voglia avere del tempo per poterne scrivere alcuni in un libretto di memorie…) ma durante tale percorso gli studenti di tale istituzione sono passati da circa 1000 a quasi 5000 del momento attuale. Allora viene spontaneo chiedergli il percorso verso la crescita da cosa sia costituito e la sua risposta è condensata in tanta attenzione rivolta a chi potrà occuparsi della docenza, vero motore dell’università popolare. Riceve decine di curriculum ogni anno, e per ognuno crea almeno due o tre appuntamenti per valutare attentamente la persona. La fase successiva prevede la valutazione di impatto della materia che dovrà essere presentata al pubblico dei futuri studenti e comprendere in anticipo se avrà o meno successo. Questo lavoro, nascosto, oscuro ai più e molte volte sottovalutato è un’arma segreta che merita di essere messa in evidenza.Questo adoperarsi in maniera garbata e senza riflettori addosso ma efficace è un po’ quello che realizza nello sport, dove i suoi orari di allenamento sono molto più che mattinieri, a volte anche prima dell’alba, e i suoi allenamenti rubati…al tempo libero: i risultati sembrano apparire dal nulla, ma sono frutto di tanta fatica.Lo sport non è quindi solo divertimento ma è una vera scuola di vita e la disciplina conduce ad un’attitudine che è propria delle persone di livello. Solo pochi comprendono quanto lo sport, quando non produce denaro, crea in ogni caso persone di alto profilo morale. Difficile che chi sa sacrificare (con tutta la benevolenza che vorrete dare a questo termine) parte di sé sudando sotto il sole o la mattina presto o rinunciando ad alimentarsi “male”, non sappia poi gestire al meglio la propria quotidianità. Il senso del dover fare bene lo trasporti in ogni cosa che fai. E allora sembra tutto facile adesso, ma negli anni, in collaborazione con tutto lo staff Unipop, e in particolare con il presidente Dottor Eugenio Boccardo (tra le altre note… medico sportivo del Torino Calcio quando vinse lo scudetto del 1976… ) la crescita da 35 a 118 corsi, la realizzazione di collaborazioni in varie sedi per quel che riguarda lo svolgimento dei corsi, importante e preziosa tra le altre quella raggiunta in questi anni con il Collegio San Giuseppe di Torino, il conseguimento di numeri tra i più rilevanti in Italia, il recente riconoscimento come polo formativo del Ministero Istruzione italiano, e tante altre cose (concerti, proiezione di film, teatro…ecc) sono frutto di un “allenamento” costante e quotidiano paragonabile a quello sportivo.
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Nulla nasce dal caso, ma dal lavoro delle persone. Ma Enrico Panattoni ci tiene a dire una cosa che vedo uscirgli dal “cuore degli occhi”. Mi dice infatti: “Il mio pensiero è sempre rivolto ai docenti, alcuni dei quali addirittura forniscono la loro opera gratuitamente tanto è forte il rapporto quasi di missione con l’Unipop. Sono loro il vero motore pulito dell’Università Popolare. Io posso anche essere il direttore d’orchestra, ma senza i musicisti l’opera non può realizzarsi. Ed è a loro che va tutto il mio ringraziamento per quello che in questi anni in tutte le sere hanno fatto e faranno”. Enrico nuota, pedala e corre (anche se bisognerebbe aggiungere che è maestro di sci, che pratica ed è trainer di body building, e altre cose che di solito non dice), è appassionato di archeologia, studia percorsi storici in montagna … ma non è questa la cosa importante. In realtà è una persona che ha coraggio, che non improvvisa, che prepara ogni evento con cura e meticolosità così come affronta una gara studiando percorsi, distanze, abbigliamento e particolari in abbondanza. L’effetto sembra sempre apparire dal nulla, ma come la maschera di chi recita non consente di vedere il vero volto della fatica nascosta sotto, così Enrico non vi dirà mai come l’ha fatto, ma non per presunzione, ma per indole timida, e non racconterebbe mai per vantarsi che è stato bravo perché ha fatto così…così e così. E’ abituato a sorridere nel suo ufficio dei risultati ottenuti insieme ai suoi oggetti di antiquariato che lo guardano, riservato e a volte un po’ orgoglioso di quanto fatto semplicemente per aver svolto il proprio dovere. Sembra facile, ma non lo è, e non è comune vederlo ai nostri giorni di esternazioni folli e inutili di “social estremi”. Atleti si nasce nello spirito, sul campo si prova la fatica, ma corretti e di stampo nobile lo si è nella semplicità di tutti i giorni. Enrico Panattoni, coordinatore dell’Università Popolare di Torino è tutto questo.
Paolo Michieletto
Come detto, Elisabetta Mijno ha conquistato un nuova medaglia nella prova a squadre, insieme alle compagne di nazionale Annalisa Rosada e Veronica Floreno. Il trio azzurro ha superato l’Iran (Delkhosh, Nemati, Rahimi Ghahderijani) in una finale molto combattuta e terminata 5-4 allo shoot off (parziali 43-45 49-48 47-49 51-48 24-18). Due volte in svantaggio nel conto dei set (0-2 e 2-4), le azzurre hanno pareggiato in entrambe le occasioni e poi dato il meglio nel momento decisivo.
Da segnalare i percorsi di Elisabetta Mijno nelle due gare. Nel mixed team gli azzurri hanno concluso le qualifiche al quarto posto (1234 punti) e poi superato 6-2 agli ottavi il Giappone (Shigesada-Ueyama), 6-2 ai quarti la Repubblica Ceca (Kostal-Sidkova) e 5-1 in semifinale l’Iran (Nemati-Jalalipour). Nella prova a squadre le italiane hanno perso 6-0 la semifinale contro la Russia (Barantseva, Batorova, Sidorenko), dopo aver chiuso la qualifica in seconda posizione con 1757 punti.
A livello individuale Elisabetta Mijno si è fermata ai quarti di finale. Nella prima giornata di gare ha concluso la qualifica al terzo posto, con 626 punti e con il nuovo record personale sulle 72 frecce. Ai 16esimi ha superato 6-0 la coreana Sam Suk Ha e agli ottavi ha battuto 6-2 la turca Zehra Torun Ozbey, prima di arrendersi 6-0 all’altra turca Nur Merve Eroglu.
Per quanto riguarda gli arcieri piemontesi ha vestito la maglia azzurra ai Mondiali di Pechino anche Roberto Airoldi, atleta originario di Galliate e portacolori degli Arcieri Cameri, impegnato nell’arco olimpico. 14esimo al termine della qualifica con 608 punti, nel primo scontro diretto ha superato 6-0 l’ucraino Roman Chayka e ai 16esimi ha piegato 6-2 il polacco Piotr Sawicki. Agli ottavi ha invece perso con analogo punteggio contro un altro polacco, Ireneusz Kapusta. Nella prova a squadre Roberto Airoldi, Stefano Travisani e Fabio Tomasulo si sono fermati ai quarti di finale, sconfitti 5-1 dalla Polonia (Daleszynski, Kapusta e Sawicki). In precedenza avevano superato la qualifica al terzo posto con 1816 punti.
Equitazione internazionale a Vinovo
Da qualche anno il Circolo Ippico della Madonnina, a Vinovo, non ospitava una manifestazione internazionale. È tornato a farlo nello scorso fine settimana, accogliendo il Concorso Internazionale di Salto 1*, abbinato a una tappa di Coppa delle Nazioni per i Veterani AJA; evento che ha coinvolto oltre 300 cavalli e cavalieri provenienti da Italia, Stati Uniti, Brasile, Svizzera, Canada, Hong Kong, Francia e Inghilterra. Per l’occasione il circolo alle porte di Torino si è vestito a festa, organizzando una splendida manifestazione anche al di là delle
competizioni. Competizioni che hanno regalato spettacolo sul tracciato di gara e che specialmente nella giornata di domenica hanno richiamato moltissima gente intorno al percorso, facendo registrare il tutto esaurito. A conquistare il Grand Prix 135, con qualifiche nelle giornate di giovedì e venerdì, è stata la padrona di casa Jane Richard Philips. La quale ha poi ha poi donato, in segno di ringraziamento, il primo premio – un orologio del title sponsor Longines – al costruttore di campo. Da segnalare la vittoria nel Derby 135 e il secondo posto in GP di un’altra amazzone del Circolo Ippico della Madonnina, Wyndham St. John, canadese classe 1959 con una partecipazione alle Olimpiadi di Sydney 2000 e a un’edizione dei Giochi Equestri Mondiali in concorso completo. Ottima performance anche per Silvano Meier, altro cavaliere del circolo ospitante, classe 1987, svizzero di nascita ma torinese “di adozione”. Giovedì ha ottenuto la qualificazione per il Grand Prix 135 di domenica e sabato ha partecipato con successo al Derby 135, piazzandosi all’ottavo posto in una gara bagnata dalla pioggia. Ha quindi deciso di concludere così il suo fine settimana di gare, rinunciando al GP di domenica per non sforzare eccessivamente la sua cavalla, Rapsodia in Blue. “La qualificazione al Grand Prix era l’obiettivo di partenza e averlo raggiunto mi ha permesso di cominciare al meglio il week end” commenta Silvano Meier, “il Derby 135 poi si è rivelata una gara molto divertente. Sono molto soddisfatto sia per la prestazione in sé sia per il risultato finale”. Per quanto riguarda il Concorso Internazionale è da ricordare il sostegno degli sponsor Calinesse, Kask, Mangimificio Palazzetto, Mascheroni e Porsche Torino, oltre naturalmente al già citato title sponsor Longines. L’appuntamento è per il prossimo anno, con una nuova edizione del concorso ippico internazionale della Madonnina che riporterà l’equitazione di alto livello a Vinovo.
Il grande volley a Chieri
Il grande volley internazionale sbarca a Chieri, sabato 23 e domenica 24 settembre, con la prima edizione della “Youth Volley League Under 14”, torneo internazionale di pallavolo riservato ai settori giovanili dei Club Europei di Serie A e Super League. L’evento sportivo è stato presentato ufficialmente martedì 12 settembre, presso il Palazzo della Regione, alla presenza dell’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris. Ideato e realizzato dall’In Volley, in collaborazione con il Chieri 76, sotto l’egida della FIPAV Piemonte, il torneo è parte integrante di un più ampio progetto di valorizzazione del volley femminile in Piemonte, che ha visto crescere proprio a Chieri alcune delle pallavoliste di maggior talento sulla scena nazionale. “Questo torneo – ha sottolineato l’assessore Ferraris – rende onore ad uno sport tra i più praticati in Piemonte, dove il livello agonistico delle squadre giovanili è in continua crescita. Una disciplina fondamentale nel panorama sportivo piemontese, che si inserisce alla perfezione nelle politiche a sostegno delle pari opportunità che la Regione porta avanti. L’auspicio è che eventi come questo contribuiscano a coinvolgere sempre più giovani ed appassionati in una pratica sportiva sana e utile alla crescita fisica e umana, offrendo alla platea internazionale l’opportunità di apprezzare il Piemonte come terra di sport e di passione”.Le gare della “Youth Volley League Under 14” si disputeranno nei palazzetti di Chieri, Santena e Cambiano e vedranno in campo le seguenti squadre: Ecola Volley – Barcellona, Igor Volley – Novara (Campione d’Italia 2017), Vero Volley Saugella – Monza, A.D.C.P.O Ortonovo – La Spezia, Liliput – Settimo, Lpm-Mondovì, Cuneo Granda Volley – Cuneo, Foppapedretti – Bergamo, Mio Volley River – Piacenza, In Volley Chieri 76 – Chieri.
Lara Prato – www.regione.piemonte.it
A Barcellona batosta per la Juventus, sconfitta 3-0. Massimiliano Allegri: Tanti errori. Quando si sbagliano cose semplici è impossibile vincere partite complicate. Nel secondo tempo abbiamo perso l’equilibrio, commettendo troppi errori. Se si lascia campo a Messi e al Barcellona si sa già come va a finire…”.
(Foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
Dybala: “La Juventus mi vuole con sé a lungo”
Ha parlato così Paulo Dybala, nella conferenza stampa dell’incontro Barcellona-Juventus di Champions League: “Quello che può succedere in futuro non lo so, ma sono felice alla Juventus: mi trovo a mio agio e la società vuole che faccia parte del suo progetto a lungo. Sulle offerte dal Barcellona nessuno mi ha detto niente. L’unica cosa che mi ha detto la Juve è che vogliono che resti con loro a lungo e di questo sono felice. La decisione di portare il numero 10, importantissimo nella storia bianconera, va in questa direzione”.
Nuoto per Salvamento: Europei, le gare oceaniche
L’Italia ha chiuso la 17esima edizione dei Campionati Europei di nuoto per salvamento con il primo posto nel medagliere. 50 è il numero record di podi azzurri, 42 a Bruges nelle gare in piscina (22 ori, 13 argenti, 7 bronzi) e 8 a Ostenda nelle prove oceaniche (3 ori, 2 argenti, 3 bronzi). La Nazionale Open (senior) ha vinto la classifica generale, seguita da Germania e Spagna; la Nazionale Youth ha chiuso al secondo posto, alle spalle della Francia e davanti alla Spagna. Protagonisti sia nelle gare in vasca sia in quelle oceaniche gli atleti piemontesi.
– Staffetta torpedo: Italia oro con le donne Silvia Meschiari, Federica Volpini, Laura Pranzo e Alice Marzella e con gli uomini Daniele Sanna, Andrea Niciarelli, Federico Gilardi e Jacopo Musso. Presenti nei due quartetti campioni d’Europa i piemontesi Laura Pranzo, classe 1995 del Centro Nuoto Nichelino, Federico Gilardi e Jacopo Musso, rispettivamente classe 1991 e 1993, entrambi portacolori della Rari Nantes Torino con il primo tesserato da poco anche per le Fiamme Oro. Medaglia di bronzo per le azzurre junior Martina Rossetti, Valeria Cappelletti, Alessia Locchi e Andrea Allais. Andrea Allais è classe 1999 e portacolori della Libertas Nuoto Chivasso.
– Gara nel frangente: medaglia d’argento per Federico Gilardi.
– Staffetta ocean: Italia bronzo con Daniene Sanna (frazione a nuoto), Nicolò Di Tullio (canoa), Andrea Niciarelli (tavola) e Sasha Andrea Bartolo (corsa). Sasha Andrea Bartolo è classe 1994 e tesserato per lo Swimming Club Alessandria.
Mihajlovic: “Questo Toro è da Europa”
Sinisa Mihajlovic è pienamente soddisfatto del Torino del presidente Cairo e del ds Petrachi. Così l’Ansa riporta le sue parole: “E’ la prima volta che alleno una squadra costruita per l’obiettivo che si è prefissato. E se non andremo in Europa sarà colpa mia. Al Milan mi avevano chiesto la Champions, ma la squadra non era da Champions; lo stesso con la Fiorentina: volevano l’Europa League, ma la squadra non era attrezzata. Questo Toro invece è forte, completo, ambizioso, con giovani dal grande potenziale, altri esperti, maturi, con fisico e personalità. Se riusciremo a stare nel gruppo che conta fino alla seconda sosta, quella di ottobre, allora tutto diventerà bello”.