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Torniamo a parlare del derby

I granata, avanti grazie alla realizzazione di Sasa Lukic, vengono raggiunti a pochi minuti dal termine. L’Europa è ancora possibile per il Toro
 
Un Torino gagliardo mette paura alla Juventus, sfiorando la vittoria. Passati a condurre al 17′ grazie alla prima rete in granata di Sasa Lukic (bravo nell’anticipare Pjanic su una rimessa laterale e nel battere Szczesny in uscita), gli uomini di Walter Mazzarri giocano una gara attenta e “da Toro”, senza far le barricate e non disdegnando incursioni verso la porta bianco-nera. Quando sembra che i tre punti siano ormai acquisiti, ecco che Ronaldo (all’84’) incorna in rete un preciso traversone dalla sinistra di Spinazzola, “bruciando” sul tempo Gleison Bremer e mettendo la sfera alle spalle dell’incolpevole Salvatore Sirigu. Il risultato è sostanzialmente giusto, anche se fra i torinisti resta il comprensibile rammarico per un pareggio che alla vigilia avrebbe soddisfatto i più, ma che alla luce di come è giunto sembra consistere in due punti persi. Infatti, guardando i risultati delle altre partite della giornata, si nota che la corsa per la Champions League vede il Torino (coi suoi 57 punti) ormai attardato: il quarto posto (ultimo utile per la qualificazione alla maggiore competizione continentale, attualmente appannaggio dell’Atalanta a quota 62) dista ora 5 lunghezze a tre gare dal termine. Radicalmente diverso il discorso per l’Europa League: Milan (vittorioso per 2-1 nel posticipo casalingo col Bologna) e Roma (bloccata sull’1-1 nella Genova rosso-blu) sono appaiate al quinto posto a quota 59, cioè due soli punti dinanzi al Toro. Per i granata è fondamentale far bottino pieno nelle prossime (ultime) tre partite, che lo opporranno in casa al Sassuolo, in trasferta all’Empoli e fra le mura amiche del “Grande Torino” alla Lazio: qualora bastassero per il quinto o il sesto posto, vorrebbe dire qualificazione europea certa, mentre in caso di settima posizione tutto dipenderebbe dall’esito della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta. In caso di vittoria degli orobici nella “Coppa della coccarda”, infatti, la settima piazza varrebbe l’Europa, mentre in caso contrario sarebbero i capitolini ad accedere all’ex Coppa UEFA, a prescindere dal loro piazzamento in campionato. In conclusione: il Toro deve fare appieno il proprio dovere, conquistando nove punti, confidando (tanto per sicurezza) nella vittoria atalantina in Coppa. Anche perché, vista l’andatura per nulla spedita di Roma e Milan, nove punti potrebbero valere il sesto (se non quinto) posto. Ma, prima di tutto, servono tre vittorie.

Giuseppe Livraghi

 

IL GIRO DI PAOLA. L’ATLETA RIPETE IL GIRO D’ITALIA PER PROMUOVERE LA SICUREZZA STRADALE

Paola Gianotti è pronta a ripetere il Giro di Paola. Parte il 10 maggio da Bologna: quasi quattromila chilometri in tutta Italia, sulle strade del Giro. Stesse tappe, percorso e difficoltà. Ma un giorno prima, all’insegna della sicurezza stradale
Arrivo il 2 Giugno a Verona. L’atleta eporediese – detentrice di tre Guinness World Record, come donna più veloce ad aver attraversato il mondo in bici, i 48 stati USA ed il Giappone – parte tra pochi giorni da Bologna per percorrere per il secondo anno consecutivo tutte le tappe del Giro d’Italia con un giorno in anticipo rispetto ai professionisti. Scopo dell’impresa è portare avanti la campagna di sensibilizzazione già promossa lo scorso anno sulla sicurezza stradale ideata insieme a Marco Cavorso sul rispetto del ciclista; in molte città italiane non mancano momenti di incontro, per raccontare la sua storia e condividere i valori di tutte le sue iniziative sportive. La campagna “Io rispetto il ciclista” vede il ribaltamento della prospettiva di solito legata a questo tipo di iniziative; sono gli automobilisti stessi, infatti, a sottolineare come siano proprio loro a rispettare i ciclisti, in quanto utenti deboli della strada, tramite l’esposizione dell’adesivo con il nome della campagna sul retro dell’auto. Un segnale chiaro e forte su come si comporta chi guida la macchina, soprattutto in fase di sorpasso del ciclista. “Ho deciso di ripetere il Giro di Paola perché lo scorso anno ho vissuto delle emozioni incredibili e mi sono resa conto di quante persone sentissero proprio il messaggio del rispetto del ciclista. Non ho mai pedalato una tappa da sola perché in tantissimi si sono uniti per accompagnarmi in tutte le tappe. Pedalare sulle strade di casa con tantissimo tifo mi ha fatto capire ancora di più quanto il ciclismo sia uno sport di tutti e il Giro d’Italia sia una vera e propria festa in tutti i comuni dove transita. Quest’anno sono ancora più emozionata perché 3 tappe sono in Piemonte e la quindicesima tappa parte proprio dalla mia Ivrea dove sto organizzando un grande evento con centinaia di ciclisti. Il messaggio più importante che voglio far nuovamente passare è quello della giusta convivenza tra ciclista e automobilista sulla strada perché non credo che un morto ogni 35 ore sulla strada sia ancora accettabile. Per questo negli ultimi mesi insieme a Marco Cavorso e Alessandra Cappellotto dell’ACCPI abbiamo presentato al Ministro Danilo Toninelli la proposta di inserire nel codice stradale il sorpasso di un velocipede ad un metro e mezzo di distanza” Paola si appresta a partire con il suo team: Alessio Lotti, Fabrizio Malisan, Donato Lecci e Silvia Petrini

Dopo sei anni Torino rinnova l'appuntamento con lo sport master

Non si è spento ancora l’eco dell’entusiasmo che hanno lasciato gli atleti partecipanti ai World Masters Games 2013, un’onda multicolore che ha eletto per alcuni giorni Torino capitale mondiale dello sport dilettantistico

Questa estate a sei anni di distanza il capoluogo piemontese sarà nuovamente protagonista, perché dal 26 luglio al 4 agosto ospiterà l’edizione 2019 degli European Masters Games, manifestazione pluridisciplinare dedicata agli sportivi con età superiore ai 30 anni.
La kermesse oltre da essere un appuntamento sportivo, sarà un’occasione per pubblicizzare i prodotti enogastronomici di un intero territorio, infatti saranno 15 i comuni coinvolti appartenenti alle provincie regionali di Torino, Novara e Vercelli e che ospiteranno  i tornei degli Europen Masters Games 2019.
Il Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta della FIBS, come già avvenuto nel 2013, ha ricevuto l’incarico dell’organizzazione dei tornei softball maschile, femminile e misto over 35, che si disputeranno sui diamanti di Torino, Avigliana e La Loggia.
L’evento è promosso dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino, dalla Città di Torino, dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino e dall’International Masters Games Association.

Per partecipare alla manifestazione questi sono i dettagli
requisiti

iscrizioni
Le iscrizioni delle squadre si effettuano alla pagina, dove si trovano anche le info le prenotazioni alberghiere
Per maggiori informazioni è possibile contattare il comitato tramite:

Pallanuoto Piemonte, i risultati

 Nei campionati maschili di A2, B, C e Promozione

www.federnuoto.piemonte.it


Serie A2, la Reale Mutua Torino 81 Iren supera Padova e vola ai playoff
Dopo la sconfitta di Civitavecchia la Reale Mutua Torino ’81 Iren è tornata alla Piscina Monumentale e al successo, superando 10-4 il Plebiscito Padova (parziali 2-0 3-2 4-0 1-2). Una vittoria pesante perché dà alla compagine torinese la matematica certezza dell’accesso ai playoff, conquistati con il lavoro quotidiano e con una consapevolezza nei propri mezzi che partita dopo partita è cresciuta sempre più. Il comunicato stampa completo della Torino 81 su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190505001049&area=2&menu=agonismo&read=pallanuoto

Serie B, vittoria importante per la Dinamica su Rapallo
Lasciata definitivamente alle spalle l’amara sconfitta di sabato scorso a Imperia, la Dinamica è tornata alla vittoria ieri pomeriggio alla piscina Monumentale, superando 10-7 il Rapallo Nuoto al termine di una partita sempre condotta e molto ben giocata (parziali 2-1 2-1 3-3 3-2). Con i tre punti conquistati i torinesi hanno agganciato al quinto posto in classifica proprio la formazione ligure, portandosi a una sola lunghezza dalla quarta posizione che vale l’accesso ai playoff. Contemporaneamente hanno allungato sul più 8 rispetto alla terzultima piazza, un margine che a tre giornate dalla conclusione della regular season appare rassicurante per evitare i playout. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190505152433&area=2&menu=agonismo&read=pallanuoto

Serie C e Promozione, week end positivo per le squadre piemontesi
È di tre vittorie e una sconfitta il bilancio del sabato di pallanuoto delle formazioni piemontesi di serie C e Promozione. Dopo i passi falsi dello scorso fine settimana hanno rialzato la testa Aquatica Torino e UISP River Borgaro, rispettivamente in casa contro la Pallanuoto Treviglio e in trasferta sul campo del Milano 2. La Sa-Fa 2000 ha invece ceduto nella sfida serale della Monumentale contro Piacenza, compagine seconda in classifica. Bella vittoria, infine, per il Waterpolo Novara, a segno in casa contro il Vimercate. L’articolo completo e i tabellini su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190505151906&area=2&menu=agonismo&read=pallanuoto

Medaglie d'argento per Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi

A Olbia si è conclusa  la Para Archery European Cup e la nazionale italiana paralimpica ha raccolto complessivamente otto medaglie, cinque a squadre e tre individuali, una d’oro, sei d’argento e una di bronzo

Quattro argenti portano la firma di Elisabetta Mijno (Fiamme Azzurre) e Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), gli arcieri piemontesi di arco olimpico chiamati a vestire la maglia azzurra in questo importante evento di preparazione ai Mondiali, in calendario a ’s-Hertogenbosch (Olanda) dal 3 al 9 giugno e validi per la qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Oggi Elisabetta Mijno ha chiuso il torneo individuale al secondo posto, battuta dalla russa Svetlana Barantseva nella finale per l’oro. Una sfida molto combattuta e terminata soltanto allo shoot off (6-5 – 7-9). Elisabetta è partita in vantaggio con un parziale di 24-23 ma immediato è stato l’aggancio della sua avversaria (25-23). Nuovamente in vantaggio (26-21), l’azzurra è stata nuovamente raggiunta dalla russa (25-20). In parità anche il quinto parziale (24-24) e epilogo del match rimandato di conseguenza allo shoot off, che ha premiato la Barantseva. Nella giornata di ieri si sono svolte tutte le finali a squadre e mixed team e Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi hanno raccolto entrambi due medaglie d’argento. Hanno chiuso in seconda posizione la prova a squadre e si sono poi trovati insieme nella finale del mixed team, ottenendo un altro secondo posto. In campo femminile Elisabetta Mijno, Veronica Floreno e Annalisa Rosada hanno perso 5-1 contro la Turchia (Eroglu, Ozbey Torun e Sengul). Inizio in salita per le azzurre, che hanno ceduto il primo set 53-40 prima di pareggiare 48-48 la seconda tornata di frecce; decisivo il terzo parziale, portato a casa dalla formazione turca con lo score di 50-47. Tra gli uomini Roberto Airoldi, Fabio Tomasulo e Stefano Travisani hanno invece ceduto allo shoot off alla Francia (Cabreira, Guerin, Toucoullet). 5-4 (28-25) il punteggio della finale, che ha visto gli azzurri sotto 4-0 (46-42 e 49-46 i parziali) e poi protagonisti di una grande rimonta – come accaduto già in semifinale – con due set chiusi 44-42 e 51-49. Questa volta però le frecce di spareggio non hanno premiato il terzetto italiano. Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi sono tornati sul secondo gradino del podio al termine della finale del mixed team persa 5-3 contro la Russia (Barantseva-Ziapaev). Match combattuto e archiviato con i parziali di 35-33 33-33 30-33 35-34.
Il percorso degli arcieri piemontesi alla Para Archery European Cup a questo link

Ci pensa sempre Cristiano!

Oggi si celebra la memoria della tragedia di Superga, ricordata anche ieri sera dai tifosi bianconeri con il dovuto rispetto, un enorme striscione in curva. Ecco lo sport che ci piace, quello che insegna, prima di tutto, il rispetto per l’avversario, qualunque esso sia, sempre

Il Derby della Mole ieri sera ha visto una Juve un po’ impacciata, salvata all’ultimo dal suo uomo migliore. Eh già, ci pensa sempre lui, Cristiano Ronaldo. Ancora una volta agguanta il pareggio per la sua squadra – come nell’altro Derby appena giocato, quello d’Italia contro l’Inter – , ancora una volta si dimostra uno dei pochi – se non l’unico – ad aver voglia di vincere sempre, ovunque e comunque, non importa la classifica, non importa se siamo a fine stagione. Lui è fatto così.

I granata hanno bisogno dei tre punti per il sogno europeo, sanno di dover affrontare una Juve ormai scudettata, e allora ci provano, impostando la gara in maniera metodica e ordinata: riescono a contenere efficacemente la corazzata bianconera – Izzo e Nkoulou egregi – e cercano di punzecchiarla in contropiede; insomma, il Toro gioca da Toro.

Al 10′, Belotti potrebbe approfittare di una palla che Chiellini non aggancia in piena area, ma gli rimbalza addosso e spreca l’occasione; il Gallo si ripete pochi minuti dopo con un gran tiro alla sinistra di Szczesny, che però si fa trovare pronto. Al 17′, Cancelo e Pjanic non s’intendono su una rimessa laterale e Lukic non aspetta altro: 1- 0 per il Toro.

Emblematica l’espressione di CR7 al goal subìto: a quel punto Cristiano non ne può più, suona la carica e, vista la serata no di Kean, al 18′ decide di far da solo: seminando il panico in area granata, danza in palleggio tre volte, poi serve Matuidi che fa partire un bel sinistro, ma troppo centrale e Sirigu sventa il pericolo.

La Juve si scuote dal torpore ed inizia ad impegnare Sirigu con azioni di Cristiano, Kean – che ha una doppia occasione, ma viene ribattuto entrambe le volte – e Bernardeschi, molto attivo ma poco concreto.Il Toro spinge di più sul lato destro, anche perchè Cancelo non è in serata e concede troppo campo agli avversari.

La ripresa vede crescere sempre di più Spinazzola sulla sinistra, che guadagna metri su metri, costringendo Izzo a chiusure affannose sui suoi assist, alla continua ricerca della testa di Cristiano; lo Stadium apprezza e pensa: a forza di buttar palle in mezzo, qualcosa verrà fuori, tanto in area c’è il più forte al mondo, vuoi che una non la metta dentro?

Nel frattempo, CR7 non sta certo a guardare, anzi: si sbraccia, esce spesso dall’area per fare movimento e cercare spazi, si sposta da destra a sinistra, fa capire tutta la sua rabbia agonistica, nella speranza che i compagni lo seguano: al 64′ st dalla sinistra crossa pericolosamente in area e dopo tre minuti fa partire una bomba, in entrambe le occasioni il Toro si salva in extremis.

Ma nessun miracolo può fare Sirigu all’84’ st sull’incornata di Cristiano, che vola a 2,47 metri, rimane in sospensione il tempo necessario per poter agganciare l’ennesimo cross di Spinazzola dalla sinistra – stavolta perfetto, a forza di provare ! – e la indirizza in rete, scegliendo di metterla nell’angolino alto, alla sinistra del portiere. Lui è fatto così.

Un minuto dopo il pareggio, Allegri toglie Bernardeschi per De Sciglio; il finale di partita vede ancora la Juve in attacco, ancora con CR7 e Spinazzola che guidano l’assedio, ma il Toro regge e il Derby finisce in parità.

Oggi si celebra la memoria della tragedia di Superga, ricordata anche ieri sera dai tifosi bianconeri con il dovuto rispetto, un enorme striscione in curva. Ecco lo sport che ci piace, quello che insegna, prima di tutto, il rispetto per l’avversario, qualunque esso sia, sempre. #finoallafine

Rugiada Gambaudo

Allegri e Mazzarri commentano il derby

MASSIMILIANO ALLEGRI
“Contro il Torino la sconfitta sarebbe stata  immeritata,  la squadra ha disputato una buona partita e devo fare i complimenti ai giocatori, che stanno facendo una stagione straordinaria. Lottano sempre e anche domenica a Roma faremo un’altra meravigliosa partita. Stiamo facendo giocare dei giovani, sono bravi ma devono migliorare”. Così il ct bianconero  a Sky Sport. E aggiunge: “Il Grande Torino ha rappresentato la storia del calcio,  – aggiunge – domani (oggi, 4 maggio,  anniversario di Superga ndr)  bisogna commemorare questa tragedia”.
 
WALTER MAZZARRI
“Il pari è un risultato che brucia, alla vittoria ci avevamo fatto il pensiero e due  o tre volte potevamo segnare il secondo gol. Magari portavamo la vittoria a casa. Contro queste squadre, se non si  raddoppia, alla fine il gol lo prendi. E mi dispiace, con i cambi potevamo segnare il secondo gol. L’unica volta in cui siamo stati meno attenti, quel fenomeno di Ronaldo ci ha puniti”. E’ il commento di Walter Mazzarri, intervistato da  Sky Sport.

Il basket torinese tra declino e speranze

Chiara Appendino si è accorta che il Basket torinese è nel marasma più totale. Meglio tardi che mai, anche se mi sembra che veramente sia troppo tardi. Mi sa che non ha dei solerti collaboratori o quasi sicuramente non legge i giornali
 È suo diritto non leggerli ma è suo dovere avere dei collaboratori che la tengono informata.  Eppure quando l’ Auxilium  era tornata trionfante vincendo per la prima volta la Coppa Italia, l’ aveva accolta con tutti gli onori. Anche l’ assessore allo Sport Finardi lo danno per scomparso. Ma si sa, le vittorie hanno mille padri e le sconfitte nessuno. E che sconfitta, in questo caso. Difficile pensare ad una fine così ingloriosa. Ma attenti, non c’ è limite al peggio.Tra le cose peggiori l’ essere inascoltati, come mi è capitato in questi mesi.  Accusato di dire ciò che sostenevo solo perché acrimonioso.  Anche in questo caso la realtà ha superato la mia immaginazione. Il peggio del peggio.  Ed ora gli improbabili difensori d’ufficio del team Auxilium ne escono un’ altra volta sostenendo che tutta la colpa è di Egidio Bianchi, Presidente di Lega Basket. Ha pilotato l’ esclusione della società torinese. Addirittura c’ è chi ha equiparato la Lega a una moderna santa inquisizione, solo che non vedo in Terzolo o Feira i novelli Galileo Galilei.  Nel merito della decisione non ho strumenti culturali per giudicarla. Egidio Bianchi è  l’ architetto dell’operazione. Dottore commercialista dovrebbe saperne di conti. Da alcuni lustri nel settore, liquidatore di società di basket. Secondo i bene informati il cervello mandante sarebbe il Presidente Fip Gianni Petrucci, uomo potentissimo, da 50 anni sulla breccia. Addirittura Presidente del Coni. Uomo che sa come muoversi. Effettivamente non dovrebbe essere così.  Tra Lega e Federazioni sportive nazionali ci dovrebbe essere un rapporto dialettico.  Dietrologia? Non dimentichiamo che siamo in Italia.  Fosse anche? Il punto critico è il magnate russo dal nome complicato con diverse complicanze con la giustizia nel proprio paese e non solo, non un bel biglietto da visita. Massimo Feira non aveva alternative e per 48 ore è stato il salvatore della Patria. Almeno i 500 mila euro li ha trovati grazie al magnate.  Forse ha solo rinviato di poco l’ Inizio dell’ agonia della società.  Sono dieci anni che affronta difficoltà.  
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Aveva iniziato molto bene. Giugno 2010, nominato presidente di FinPiemonte, prestigiosissimo incarico che lo proietta su scala nazionale.  Nominato dalla Giunta Cota con la briosa e simpaticissima assessora Elena Maccanti. Ma alcuni sostengono  che il vero supporter fosse il democristiano Vito Bonsignore, siciliano e da oltre 50 anni  in campo tra politica, affari, finanza ed autostrade. Dura solo un anno ed è costretto alle dimissioni.Incappa in alcune disavventure. Ma un’ occasione per ritornare in auge gliela dà Forni. Il Notaio di Caluso era entrato in Pms per dare manforte a Terzolo. Poi le strade dei due patron si dividono. Il secondo sceglie o forse é costretto a una strada di più basso profilo cestistico. Feira e Forni sono  sempre più lanciati nel gota del Basket.  Dopo la vittoria di un anno fa l’orizzonte diventa almeno l’Europa.  Qualche mania di troppo.  Il resto è cronaca.  Cosa succederà? Prima di rispondere voglio evidenziare due critiche che mi sono state fatte. La prima che capisco poco di sport giocato.  Vero, sono stato in gioventù un mediocre giocatore. Ed ho ricominciato ad interessarmene diventato tifoso delle due mie  due  figlie, molto ma molto più capaci del sottoscritto.  Fin qui nulla di speciale. Poi dal 2006 intimo del Presidente del vero Auxilium.  Qualche titolo in più penso di averlo preso. Faccio notare che 6 o 7 allenatori diversi in tre anni e più di 60 giocatori fatti girare negli stessi anni è indice di mancanza di capacità di gestire anche sul campo la società. Secondo. Manifestando perplessità sui conti societari mi è stato osservato che il fenomeno è molto più diffuso in Italia di quel che si pensi.  Non lo metto in dubbio, tanto che  altri presidenti sono incappati nelle maglie della giustizia.  Dunque? Non mi pare un bel modo di combattere le storture. Dalle sconfitte nascono a volte i cambiamenti. Mi pare, viceversa che qui si sia preferito, come l’asino della nota storia, pur di non vedere i problemi mettere la testa sotto la sabbia.  Il 7 maggio dovranno vedersi la Sindachessa e Massimo Feira. Cosa succederà? Forse nulla, aggravando la situazione? Con tanta solidarietà all’ ex presidente Forni. Solidarietà a parole, s’ intende, visto che con i debiti accumulati se la dovrà vedere lui.
Patrizio Tosetto

Juventus-Torino, i precedenti tra i due tecnici

Il “derby della Mole” di venerdì 3 maggio consisterà nel confronto numero 13 tra Walter Mazzarri e Massimiliano Allegri. Nei precedenti 12 “incroci” si contano 5 affermazioni dell’attuale tecnico bianco-nero contro le 2 di “WM”, con il corollario di 5 pareggi
I due allenatori si affrontano per la prima volta nella stagione 2008-2009, con il Cagliari di Allegri che ha la meglio per 1-0 nel confronto d’andata (quattordicesima giornata, 30 novembre 2008) nell’isola al cospetto della Sampdoria “mazzarriana”, per poi pareggiare per 3-3 la partita di ritorno in Liguria (trentatreesima, 26 aprile 2009). Pareggio anche nell’unico confronto dell’annata successiva: passato al Napoli, Mazzarri esce indenne dalla “tana” dei sardi di Allegri, con un altro pirotecnico 3-3 alla sedicesima giornata (12 dicembre 2009). Esonerato il 13 aprile 2010, l’attuale allenatore juventino è assente nella gara di ritorno. La tre stagioni successive vedono Allegri alla guida del Milan e Mazzarri sulla panchina del Napoli: dopo il doppio successo del primo nell’annata 2010-’11 (2-1 all’andata in Campania e 3-0 al ritorno a Milano, per un Milan destinato a conquistare il suo diciottesimo scudetto), il 2011-’12 vede il successo 3-1 del Napoli “mazzarriano” all’andata al “San Paolo” e lo 0-0 nel ritorno in Lombardia. Parità, invece, nel 2012-’13: il 2-2 dell’andata nella città partenopea è, infatti, seguito dall’1-1 del ritorno a San Siro. Un solo confronto nella stagione successiva (2013-’14), con Mazzarri che, passato all’Inter, ha la meglio sul collega, sempre alla guida del Milan: 1-0 alla diciassettesima giornata (22 dicembre 2013), con un Allegri destinato a venir esonerato due giornate più tardi, dopo un’inaspettata sconfitta esterna (3-4) sul campo del Sassuolo. Il confronto tra i due allenatori torna, poi, a presentarsi nella stagione 2017-’18, alla venticinquesima giornata (18 febbraio 2018), con Allegri ormai alla quarta stagione alla guida della Juventus e Mazzarri da poche settimane tecnico del Torino: il derby vede la vittoria 1-0 dei bianco-neri “allegriani”. Stesso risultato nella gara d’andata dell’attuale campionato (con entrambi gli allenatori confermati sulle rispettive panchine): alla sedicesima giornata (15 dicembre 2018), decide un calcio di rigore realizzato da Cristiano Ronaldo al 70′. Il confronto tra i due allenatori è una sorta di derby livornese tra il “labronico del capoluogo” Allegri e il “labronico della provincia” Mazzarri (nato nella vicina San Vincenzo).
 

Giuseppe Livraghi

 

Toro, la Champions League non è più un “pensiero indecente”

I granata fanno loro lo scontro diretto col Milan

Decidono i centri di Andrea Belotti (su rigore) al 58′ e di Alejandro Berenguer al 69′
 
Un Torino sempre più convinto dei propri mezzi si aggiudica lo scontro diretto col Milan, agganciando i meneghini a quota 56 punti (ma scavalcandoli per la classifica avulsa). La bella vittoria sui rosso-neri, frutto di una partita attenta e “da Toro”, ufficializza l’inserimento dei granata nella corsa per un posto in Champions League: attualmente la quarta piazza (ultima utile per l’accesso all’ex Coppa dei Campioni) è appannaggio dell’Atalanta, con 59 punti, seguita a ruota dalla Roma a 58 e dalla coppia formata da Toro e Milan a 56 (senza dimenticare la Lazio a 55). Chiuso il primo tempo sullo 0-0, il Torino sblocca la situazione a inizio ripresa, grazie a un calcio di rigore concesso per un fallo di Kessie su Izzo e freddamente trasformato da capitan “Gallo” Belotti (58′): dopo una traversa colpita al 67′ dal rosso-nero Bakayoko (una volta tanto la Dea bendata si è ricordata dei granata…), al 69′ arriva il 2-0 torinista, con Alejandro Berenguer che insacca con un destro che s’infila nel “sette” alla sinistra del portiere ospite Donnarumma. Realizzato il raddoppio, gli uomini di mister Walter Mazzarri controllano la partita, rischiando solamente all’80’, quando un bel colpo di testa di Bakayoko viene prodigiosamente respinto dell’ottimo Salvatore (di nome e di fatto) Sirigu, sempre più meritevole della maglia da titolare della Nazionale azzurra. Finisce, quindi, col meritatissimo successo granata: per il Toro è un ritorno alla vittoria contro il Milan, dopo un’attesa che durava dall’1-0 (con rete di Cristiano Lucarelli al 26′) della decima giornata della stagione 2001-2002, cioè dal 4 novembre 2001. Gioia doppia per il presidente Urbano Cairo, sotto la cui gestione (cioè dal 2005) il Toro non era ancora riuscito a battere i rosso-neri. I tre punti conquistati al cospetto del “Diavolo” meneghino “iscrivono”, quindi, i granata alla corsa alla Champions League, con gli ultimi impegni di campionato (nell’ordine, in trasferta con la Juventus, in casa col Sassuolo, in trasferta con l’Empoli e in casa con la Lazio) che diventano sostanzialmente quattro finali, dalle quali racimolare il maggior numero possibile di punti, in modo da conquistare quel piazzamento Champions che fino a qualche settimana or sono pareva un “pensiero indecente” e che, invece, è diventato una possibilità concreta. Il grande ritorno nella “Coppa dalle grandi orecchie” sarebbe un modo straordinario per onorare la memoria degli Invincibili, di quel Grande Torino tragicamente scomparso quel maledetto 4 maggio 1949: da lassù, anche loro tiferanno per i granata attuali. Sognare la Champions? Non solo si può, ma si deve.

Giuseppe Livraghi