Pubblichiamo integralmente l’intervento pubblicato sui social dal sindaco di Torino Lo Russo sul caso Askatasuna
La nostra amministrazione, sul patto di collaborazione di corso Regina 47, si è fatta interprete di una linea di dialogo con la società e con i movimenti sociali che è da sempre nelle corde di una città come la nostra, profondamente democratica e antifascista.
La Città, con una delibera coraggiosa e lungimirante, ha voluto dare una prospettiva a uno spazio così importante non solo per il quartiere di Vanchiglia.
Penso fosse dovere di questa amministrazione provare a risolvere una questione rimasta ferma per ventinove anni, che nessuno prima aveva saputo o voluto affrontare. Far finta di niente, dal nostro punto di vista, avrebbe significato rinunciare alla responsabilità di governo e alla cura di un bene comune della città.
Mentre i procedimenti giudiziari faranno sempre e comunque il loro corso, la tutela di un bene comune risponde ad altre logiche: politiche e amministrative. Ci siamo assunti consapevolmente la responsabilità di tentare un percorso che sapevamo non sarebbe stato facile, nel quale crediamo ancora oggi, perché fondato sul dialogo, sulla partecipazione e sulla responsabilità collettiva, nel solco dei valori della Costituzione della Repubblica, che riconosce e promuove l’autonomia delle comunità e la funzione sociale dei beni.
Sento il dovere di essere chiaro nel condannare con fermezza ogni episodio di violenza e di aggressione avvenuto durante o a margine dei cortei di questi mesi, e in modo particolare gli attacchi alle sedi di giornali e organi di informazione, presìdi fondamentali di democrazia e libertà. Nulla può giustificare la violenza, né sul piano politico né su quello civile.
Le responsabilità penali sono e restano sempre personali e in capo ai singoli individui: questo è un principio cardine della democrazia liberale e dello Stato di diritto, che rifiuta ogni forma di responsabilità collettiva e ogni generalizzazione.
Noi crediamo nella coesione, nella cura del bene comune e nella partecipazione, e non accettiamo strumentalizzazioni che alimentano tensioni e paure, allontanando le persone invece di unirle.
La vera sfida delle città oggi è saper gestire una convivenza civile, unire e non dividere, mediare e non radicalizzare.
Da Sindaco di una città Medaglia d’Oro della Resistenza e fortemente impegnata nella tutela dei diritti, voglio ribadire che Torino dissente profondamente dalle scelte e dall’impostazione culturale di questo Governo. Proprio per questo, l’amministrazione che rappresento non intende modificare le proprie priorità né cambiare approccio: continueremo a lavorare per promuovere il confronto e la solidarietà, affrontando sempre la critica e il dissenso con maturità democratica, nel rispetto dei diritti costituzionali, della legalità e della dignità di tutte e di tutti.
Lo faremo anche guardando al futuro di corso Regina 47, con l’obiettivo di mantenere nella città uno spazio a piena vocazione sociale e pubblica: un luogo di inclusione, di servizi di prossimità, di attività culturali e formative, aperto al quartiere, alle famiglie, ai giovani e a chi oggi fatica a trovare risposte.
Stefano Lo Russo






