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La Città ricorda le vittime del terrorismo

Nella sola Torino in sette anni, tra il 1975 e il 1982, per attentati terroristici furono uccise 19 persone e oltre 70 furono le vittime di tentati omicidi. In Piemonte nello stesso periodo vi furono 22 caduti.

Nella Sala Rossa di Palazzo Civico, questa mattina, si è voluto commemorare le tante innocenti vittime di quei tragici eventi affinchè con la riflessione e analisi storica la comunità e le giovani generazioni possano conoscere, ricordare alcune delle pagine più buie e tragiche della nostra storia recente.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco Stefano Lo Russo, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, i rappresentanti delle associazioni che raccolgono le vittime e i loro congiunti, Giovanni Berardi (Associazione Europea Vittime del Terrorismo) e Flavio Fossat (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo), con altri esponenti delle associazioni e una delegazione di autorità militari.

Dal giornalista Carlo Casalegno, al maresciallo Rosario Beradi, all’avvocato Fulvio Croce, al brigadiere dei Carabinieri Benito Atzei, alla guardia giurata Salvatore Pedio, fino alle vittime della strage di Bologna, terribilmente troppo numerose per citarle tutte, o alla funzionaria della Città di Torino Antonella Sesino assassinata dai jihadisti a Tunisi. E tante e tanti altri, con o senza uniforme, uccisi sotto casa o straziati dall’esplosivo, morti soli o insieme ad altri e altre sventurati.

“Il ricordo delle vittime del terrorismo e di tutti i terrorismi – ha sottolineato il Sindaco Stefano Lo Russo – è uno di quei doveri morali di un Paese la cui storia è segnata da laceranti ferite. Questa è un’occasione per stringerci attorno ai familiari delle vittime. La Città di Torino ha pagato un tributo di sangue altissimo a causa del terrorismo in tutte le sue stagioni con i tanti crimini compiuti nei confronti di servitori dello stato o di semplici cittadini che credevano nella giustizia e nella democrazia. Un periodo che ha lasciato dolore, morte e ancora ingiustizia e troppi misteri. Ma parlare di terrorismo nel nostro Paese oggi, ci costringe a valutazioni sull’attualità tanto evidenti quanto drammatiche. In occasione come queste non dobbiamo limitarci alla celebrazione è importante trasmettere ai giovani i valori che hanno consentito di reagire alla strategia del terrore e nel contempo ricordare quel periodo caratterizzato dalla paura, da tanti morti e feriti perché simbolo del ruolo o dalla funzione esercitata o semplicemente vittime di una folle furia eversiva. Ricordare questi eventi della storia recente- ha concluso il Sindaco – in questo luogo simbolo delle istituzioni cittadine e della sua dialettica democratica vuol dire ripercorrere le storie che riguardano la comunità intera”.




Salve le lose di via Po

Via Po conserverà la sua pavimentazione in lose anche a centro strada. Ad annunciarlo oggi l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta. La decisione arriva al termine di una serie di incontri tra Città, Soprintendenza, Gtt e Infra.To. per superare i problemi legati a costi e tempi di realizzazione dell’intervento e alle manutenzioni future.

Per evitare che vengano sollevate e spostate a seguito del ripetuto passaggio di mezzi pesanti, durante il ripristino le lose verranno ‘sigillate’: “una scelta che fa crescere i costi di posa – sottolinea l’assessora Foglietta – ma che dà all’intervento su via Po un vero carattere di conservazione e restauro di una via dal valore storico e architettonico di pregio. La Soprintendenza, che si è resa subito disponibile a sostenere questa soluzione e con la quale si è  avviata una proficua collaborazione, ha dato parere favorevole alla concessione di contributo da parte del Ministero della Cultura pari al 50 per cento del maggior importo previsto per i lavori, quantificato in 1 milione e 700mila euro circa”.

La sostituzione dei binari lungo via Po era in previsione da anni: la prima progettazione risale al 2017 e allora si valutò per una riduzione degli impatti manutentivi fosse ragionevole proporre una pavimentazione in conglomerato bituminoso per il ripristino nella parte centrale della via, come avviene in altre parti della città, opzione che ricevette il parere positivo della Soprintendenza.

“A distanza di anni abbiamo ritenuto che fosse necessaria una rivalutazione complessiva del progetto. Trovato il modo per garantire una maggiore tenuta della pavimentazione anche a fronte del passaggio del trasporto su gomma e reperite le  ulteriori risorse, occorreva poter confermare i tempi per la realizzazione dell’intervento”, spiega Foglietta.

Per consentire il rispetto dei tempi del finanziamento dei fondi ministeriali assegnati alla Città per i deficit manutentivi tramviari il cantiere dovrà infatti concludersi entro la fine del prossimo anno, scadenza che GTT e InfraTo, chiamate a rivedere il progetto e relativo cronoprogramma prevedendo il ripristino totale della pavimentazione lapidea esistente, si sono impegnate a rispettare, anche attraverso una riorganizzazione dei lavori.

Fino a ottobre 2023 su via Po opereranno principalmente Smat e Ireti per il rifacimento degli impianti dell’acquedotto e di distribuzione dell’energia elettrica. Gtt sarà impegnata unicamente sull’incrocio tra le vie Po e Rossini, con cantieri di piccola dimensione per il rifacimento del manto stradale.

Le attività di sostituzione dei binari saranno organizzate con un cantiere mobile organizzato per isolati che partirà da piazza Vittorio e avanzerà in direzione piazza Castello, restituendo progressivamente le aree ultimate. Il via a novembre di quest’anno per raggiungere poi via Rossini, dove la fine dei lavori è prevista per agosto del prossimo anno. Parallelamente, con l’avanzamento e la chiusura dei cantieri nel primo tratto, questi si estenderanno anche nella restante parte di via Po fino a piazza Castello, per concludersi entro il mese di dicembre del 2024.

La circolazione lungo l’asse di via Po non verrà mai interrotta: almeno una corsia, da piazza Castello verso piazza Vittorio, rimarrà sempre percorribile dai veicoli, ma per lunghi periodi il transito sarà consentito in ambedue i sensi. “Inoltre – spiega ancora Foglietta – ci siamo attivati per ottenere sgravi fiscali per Tari e Cosap per tutte quelle attività che si troveranno a patire i disagi economici e viabilistici legati ai cantieri”.

“L’assessorato,  vista la delicatezza dell’intervento, sta seguendo passo a passo tutta l’organizzazione dei lavori sia per quanto riguarda il rispetto dei tempi che la comunicazione alla cittadinanza e la vestizione degli ingombri del cantiere, affinché siano il meno possibile invasivi e raccontino l’intervento in tutte le sue fasi”, conclude Foglietta.

Torna a ottobre il Festival del Digitale popolare

Svelato il tema della seconda edizione del “Festival del Digitale popolare” che torna a Torino i prossimi 7 e 8 ottobre 2023: “Futura, a misura d’umanità”.

La persona al centro del processo di innovazione digitale sarà dunque il filo conduttore della due giorni di incontri, dibattiti e spettacoli incentrati sui nuovi linguaggi digitali
come forma di cultura popolare.

Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto duecento ospiti e oltre duemila presenze, per l’evento nazionale torneranno a confrontarsi personaggi della cultura,
dello sport, dell’innovazione e delle istituzioni nella fitta agenda di incontri, seminari e dibattiti. Il Festival del Digitale popolare si conferma il luogo in cui le nuove sfide
prendono forma, le nuove tendenze si presentano ad pubblico sempre più vasto, in una dimensione ‘pop’ che mette al centro le persone come motore di innovazione-
intesa come forza propulsiva della società- purché sia accessibile a tutti.

L’appuntamento è organizzato da Fondazione Italia Digitale con il patrocinio della Città di Torino.

Da New York a Torino per ridisegnare la città

Entrano nel vivo gli appuntamenti di “Torino cambia: un piano per la città” la due giorni di tavoli tematici nella sede di Urban Lab per  portatori d’interesse e addetti ai lavori, all’opera in un confronto di idee e visioni per la costruzione del nuovo piano regolatore della città.

Ospite d’eccezione della prima giornata è stata Amanda Burden della Fondazione newyorkese Bloomberg, che nei prossimi tre anni avrà il compito di analizzare Torino per aiutare l’amministrazione comunale a disegnarne il futuro. Urbanista e tra i massimi esponenti della fondazione filantropica, fondata da colui che sarebbe poi diventato Sindaco di New York, la Burden è stata direttrice del Department of City Planning dal 2002 al 2013, subito dopo la perdita di un simbolo come le Torri gemelle, guidando una delle più grandi operazioni di pianificazione della città.

“Il mio lavoro – ha raccontato – comincia camminando per le città. Anche a Torino camminerò molto, parlerò con il Sindaco e ascolterò il maggior numero di persone possibili, andando nelle circoscrizioni e nei quartieri. Torino e New York hanno molte differenze ma una cosa in comune: sono città fatte di un grande centro e di più aree periferiche, che bisogna trovare il modo di riconnettere. E per far funzionare i progetti bisogna parlare con le persone: a New York ho fatto così, andando a mostrare le proposte e i progetti ai cittadini direttamente nei quartieri dove vivevano”. Di Torino ha visto ancora poco, racconta, ma “è una città unica, con grandi risorse, a partire dai suoi quattro fiumi, che dovrebbe valorizzare”. Una valorizzazione che nella sua visione non può prescindere dalla bellezza, ma a portata di tutti: “quello che so è che uno spazio pubblico aperto, magico può davvero trasformare il modo in cui i cittadini vedono la loro città in modo esponenziale”.

Nominato il commissario per la Linea 2 della Metro

Sarà Bernardino Chiaia, professore ordinario di scienza delle costruzioni alla facoltà di ingegneria del Politecnico di Torino e amministratore delegato di Infra.To, il commissario della Linea 2 della Metropolitana di Torino. È stato designato oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sentiti il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Città di Torino, secondo quanto previsto dalla legge 41/2023.

“Abbiamo mantenuto gli impegni: siamo determinati ad accogliere le richieste degli enti locali affinché le nostre città e tutta Italia possano diventare sempre più moderne” dice il Ministro Salvini.
Compito del commissario sarà quello di assumere tutte le iniziative necessarie ad assicurare la rapida realizzazione degli interventi e la messa in esercizio della nuova linea della metropolitana torinese.

“Siamo davvero contenti che si proceda all’individuazione del commissario per la Linea 2 della metropolitana” dice il sindaco Stefano Lo Russo. Che continua: “Il professor Chiaia è figura torinese di assoluta competenza tecnica e conoscenza diretta dell’infrastruttura e questo elemento è davvero importante per accelerare la realizzazione dell’opera. L’individuazione del commissario straordinario è frutto di un ottimo lavoro istituzionale condotto in stretta connessione con il Ministro e con il Parlamento che hanno accolto e sostenuto la nostra richiesta e a cui va il nostro ringraziamento”.

Nuovi alberi per il futuro verde di corso Belgio

Corso Belgio avrà presto un nuovo aspetto, completamente rinnovato, grazie ad una nuova alberata – con un saldo arboreo positivo e l’utilizzo di piante più idonee agli stretti spazi e ai contesto – e una più efficiente organizzazione degli spazi per il verde e per i pedoni. Un rinnovamento profondo quindi, non solo dal punto di vista ecologico e ambientale ma anche a livello di sicurezza e di accessibilità degli spazi.

I lavori di riqualificazione, finanziati da fondi REACT EU PON METRO nell’ambito di un progetto più ampio di forestazione urbana che prevede anche interventi sui boschi collinari e sui parchi fluviali, partiranno a metà giugno e saranno ripartiti in due fasi. La prima, fino a metà ottobre, riguarderà il tratto compreso tra corso Tortona e corso Brianza, con la riqualificazione del corso e la messa a dimora di 148 alberi, oltre a 12 alberi nella tratta tra corso Farini e corso Tortona, a fronte dell’abbattimento di 114 piante. I lavori si svolgeranno nel periodo estivo perché comporteranno la disattivazione in sicurezza della linea tranviaria GTT, con il tram 15 che per questo motivo sarà sostituito dal bus. La seconda fase riguarderà il tratto corso Brianza e lungo Po Antonelli, che completerà i lavori una volta consolidato il primo lotto.

A fine intervento il bilancio arboreo sarà più che positivo, sia in termini numerici (saranno in totale 269 i nuovi alberi, a fronte di 242 abbattimenti) che dal punto di vista ambientale: gli alberi giovani e sani saranno infatti più efficienti, in termini di cattura degli inquinanti e di riduzione delle temperature, di quelli attualmente presenti nel corso, giunti ormai a fine vita.

L’alberata di aceri americana di corso Belgio risale infatti al 1949, è gravemente compromessa e collocata in un contesto non adeguato alle sue caratteristiche. Già oggetto di numerosi abbattimenti nel corso degli anni, le sue piante presentano numerosi problemi sia a livello di tronco, dovuti alla presenza dei posti auto in banchina che interferiscono direttamente con gli alberi, che di chioma, con la vicinanza della linea tramviaria che ha contribuito a deteriorarne lo stato di salute, imponendo potature drastiche e frequenti. Si tratta di problematiche che, unitamente all’età avanzata, rendono gli alberi estremamente fragili e pericolosi in termini di stabilità.

“Comprendo la preoccupazione dei cittadini – spiega l’assessore al Verde pubblico e alla Cura della città, Francesco Tresso – ma è bene sottolineare che andiamo ad intervenire su alberi giunti ormai alla fine del loro ciclo di vita, quando la capacità di assorbire anidride carbonica diminuisce e aumentano i problemi di stabilità che potrebbero portare ad una loro caduta. Stiamo ricostituendo un ambiente molto più attento agli alberi stessi: oggi le auto parcheggiano in corrispondenza delle radici, non sarà più così. Rinunceremo ad un po’ ombra per un’estate per fare un investimento per il futuro”.

La riqualificazione prevede quindi la completa sostituzione dell’alberata con una specie più adatta a quello spazio e resiliente rispetto al cambiamento climatico – il pero ornamentale (Pyrus calleryana chanticleer) – già impiegata sul territorio comunale e in altri centri urbani italiani. Si tratta di una specie dal portamento piramidale, dalla chioma contenuta (diametro massimo di 5 metri) e che crescerà in altezza e non in larghezza, con una fioritura primaverile molto gradevole e che raggiunge un’altezza di circa 15/20 metri. Si stima che entro 5/7 anni l’efficacia complessiva dell’alberata – in termini di ombreggiamento e di mitigazione del fenomeno isola di calore – sarà paragonabile a quella attuale, con un netto miglioramento nella gestione delle acque piovane. Oltre a 212 nuovi peri, il nuovo viale alberato sarà inoltre composto da 25 biancospini, 24 platani (di cui 12 nello spazio tra corso Belgio e Lungo Dora), 8 noccioli.

Grande cura e attenzione verrà inoltre riservata nel miglioramento dello spazio vitale dei nuovi alberi: per ciascuno verrà realizzata una piccola aiuola, protetta da cordoli in pietra e con una grata di infiltrazione delle acque piovane, con una significativa riduzione delle superfici impermeabili e una migliore gestione delle acque in caso di precipitazioni intense. Si tratta di soluzioni NBS, ovvero interventi che sfruttando le capacità degli ecosistemi e della natura favoriranno la crescita degli alberi con uno stress radicale molto minore.

Gli spazi delle banchine saranno inoltre ridefiniti e la zona parcheggio separata dagli spazi a disposizione dalle piante, che saranno portate al centro della banchina per non interferire con le case e con la linea tranviaria. In questa riorganizzazione resterà pressoché inalterato il numero di posti auto, circa 300 (saranno soltanto 13 in meno con il ridisegno degli spazi) ma ci sarà anche più attenzione per i pedoni, con nuovi marciapiedi e punti di sosta con panchine, grazie anche al recupero delle superfici della ex fermata Gtt Adorno, ormai dismessa.






TOdays: dal 25 al 27 agosto la musica torna protagonista a Torino

La nona edizione di TOdays è in programma dal 25 al 27 agosto. Il Festival, che ospita 121 artisti nazionali e internazionali, 12 band, provenienti da 29 diversi Paesi nel mondo tra i quali Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Australia, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia, Belgio, Germania e Francia, delle quali 8 in esclusiva nazionale e 9 per la prima volta a Torino, porta in città, dal primo pomeriggio a notte inoltrata, oltre 30 ore di musica, arte, incontri, produzioni esclusive, anteprime, performance, eventi formativi e d’incontro con il meglio della scena musicale contemporanea.

Capisaldi del festival, anche quest’anno sono la ricerca imparziale degli opposti e la creazione di nuovi equilibri; l’anticipazione di idee e trend e la commistione di generi diversi; l’incrocio di attitudini, emozioni, suoni che intrecciano presente, passato e futuro della musica; la compresenza sul palco di grandissimi nomi affermati della scena internazionale e nuove eccellenze emergenti; la tensione a rendere centrali musiche e luoghi di confine.

TOdays, inoltre, è la prima rassegna musicale italiana a offrire pari rappresentatività ad artiste donne e ad artisti uomini allestendo un cartellone equilibrato che supera ogni disparità di genere.

Attraverso la musica, linguaggio universale più immediato e vicino alle nuove generazioni, il Festival è capace di coinvolgere giovani e giovanissimi che ogni anno, a fine agosto, raggiungono Torino da tutta Europa.

TOdays, in virtù delle scelte artistiche e musicali, rappresenta quindi un’occasione unica nel panorama nazionale per presentare a questo pubblico il meglio delle creazioni contemporanee e dei nuovi suoni, permettendo di ampliare il bagaglio conoscitivo, sviluppare la creatività e allo stesso tempo abbattere barriere, pregiudizi e differenze sociali e culturali. E si inserisce perfettamente in TORINO FUTURA, il percorso intrapreso dalla Città e coordinato dagli assessorati alla Cultura e alle Politiche Educative e Giovanili, che intende coinvolgere attivamente i ragazzi nella formazione e nella vita culturale della città creando esperienze di coinvolgimento, formazione e crescita, oltre a moltiplicare le occasioni di dialogo e di protagonismo dei futuri cittadini.

“TOdays conferma la nostra città quale tappa privilegiata per il meglio della scena musicale contemporanea – dichiara il Sindaco, Stefano Lo Russo -. Il festival porta Torino, e in particolare l’area nord dove organizzano gran parte degli eventi, alla ribalta di giovani, creativi e opinion maker internazionali. Il programma, anno dopo anno, si dimostra capace di sostenere e valorizzare lo straordinario patrimonio di energie e competenze presenti nel nostro territorio. La Città sosterrà questo importante progetto per farlo crescere e continuare ad attrarre le migliori esperienze musicali internazionali”.

Maggiori informazioni e programma sono disponibili su: www.todaysfestival.com

A Torino cure per i soldati ucraini feriti. Oggi l’incontro con il Sindaco

Si chiamano Roman, Mykola, Ruslan e Mykhailo. Dopo aver affrontato l’orrore della guerra ed esservi rimasti gravemente feriti, questi quattro giovanissimi soldati ucraini sono arrivati a Torino per ricominciare a sperare nel futuro.

Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Superhumans Center e l’Officina Ortopedica Maria Adelaide, eccellenza sanitaria torinese, nei giorni scorsi sono state infatti applicate loro protesi bioniche di ultima generazione con cui potranno tornare a condurre una vita normale.

Lo hanno raccontato oggi a Palazzo Civico, accolti dal Sindaco Stefano Lo Russo. “La Città di Torino – ha spiegato- sostiene la causa ucraina accogliendo coloro che sono scappati dalla guerra e lo fa anche attraverso le sue eccellenze scientifiche e tecnologiche in campo medico. L’incontro di questa mattina è stato un momento emozionante che dimostra quanto importante sia il sostegno che possiamo dare a questa causa che non riguarda solo l’Ucraina e il suo popolo ma l’intera Europa. Ai soldati ho detto che portano con loro un po’ di Torino e che a Torino saranno sempre i benvenuti”.


Un nuovo piano regolatore per Torino. Le linee guida approvate oggi dalla Giunta comunale

Con oltre 300 interventi al via grazie ai 600milioni di fondi Pnrr e ai 148milioni di risorse Pn metro plus e l’avvio della progettazione per la metro 2, la Città di Torino entra in una nuova importante fase di trasformazione, tra grandi opere e manutenzioni. Torino cambia e, per accompagnare adeguatamente questo cambiamento e progettare la città del futuro, la giunta comunale ha approvato oggi le linee guida per dotarsi di un nuovo piano regolatore generale.

Il Piano è il principale strumento dell’Amministrazione per governare l’assetto del territorio comunale: detta regole, stabilisce limiti e indica, progettandolo, il futuro della città, tanto nelle sue aree di sviluppo quanto nella trasformazione del tessuto urbano consolidato. Quello ad oggi in vigore fu adottato nel lontano 1991 e approvato nel 1995, opera di Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi.
La delibera approvata definisce gli obiettivi per la predisposizione del Progetto Preliminare del Nuovo Piano, declinati secondo le vocazioni strategiche della Città.

“L’ultimo piano regolatore che Torino ha avuto– spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni– ha consentito negli anni la trasformazione di molte sue parti, contribuendo in modo determinante a liberarla dalla rappresentazione monoculturale di città-fabbrica. È evidente tuttavia che oggi uno strumento pensato negli anni ‘90 non risponde più alle esigenze delle città. Serve un nuovo piano, costruito a partire dai temi che caratterizzano la specificità del tessuto urbano ma anche da una oggettiva esigenza di contemporaneità, ovvero di un atteggiamento capace di trattare, al tempo stesso, la consistenza dei luoghi da trasformare, la transizione energetica e ambientale, l’aspetto demografico. Ci sono tutti i presupposti per auspicare il rilancio dell’architettura cittadina e nuovi bei progetti urbanistici, che faranno di Torino una città sempre più attrattiva”.

Tra le linee di indirizzo nel documento spiccano, tra le altre, la valorizzazione dei quartieri e la loro centralità come elemento di riequilibrio territoriale, a partire dal ruolo delle Circoscrizioni, con il sostegno al commercio e all’economia di vicinato, valorizzando i mercati anche come occasione di presidio del territorio. Prioritario il tema della riduzione dell’impatto ambientale per la lotta al cambiamento climatico. In particolare, ai fini del contenimento del consumo di suolo libero, il nuovo piano dovrà incrementare gli elementi dell’ambiente naturale che forniscono servizi ecosistemici, privilegiando trasformazioni di aree con suolo già consumato, favorendo la rigenerazione di nuovo suolo libero e permeabile, promuovendo opere di mitigazione del rischio idrogeologico e di riduzione dell’effetto isola di calore, salvaguardando le aree agricole, prevedendo un sistema naturale di valenza metropolitana. Grande attenzione anche alla mobilità: il nuovo piano regolatore dovrà prendere atto di una rete di Trasporto Pubblico Locale su ferro che includa le due linee di metropolitana e il Sistema Ferroviario Metropolitano, prevedendo modalità efficaci di prolungamento degli assi esistenti e di connessione con gli altri servizi di trasporto pubblico al fine di servire la più alta percentuale di territorio comunale. Dal 1995, poi, Torino ha diversificato attivamente la sua economia. Il nuovo strumento dovrà quindi accompagnare lo sviluppo della città promuovendo l’utilizzo di tecnologie specializzate per affrontare questioni legate alla società, all’ecologia e alla morfologia. Uno dei passaggi chiave sarà quello di accogliere la tecnologia dell’Urban Digital Twin, un “gemello digitale” per consentire analisi urbane più avanzate, simulazioni di trasformazione del territorio, facilitare l’accesso a informazioni georeferenziate da parte di professionisti e cittadini, implementare dati raccolti in tempi e modi differenti.
Il nuovo piano dovrà accrescere le potenzialità della metodologia di valutazione dell’impatto sociale che l’Amministrazione sta già sviluppando, necessaria nel riportare con efficacia le trasformazioni urbane alla loro capacità rigenerativa e, nella peculiarità di una città che si trova oggi con un numero di abitanti di molto inferiore a quanto previsto alla fine del secolo scorso, dovrà mettere in campo strumenti e strategie per riallineare offerta e domanda di abitazioni e per costruire un sistema residenziale – pubblico e privato – adeguato agli studenti e ai giovani lavoratori, costruendo le condizioni perché possano rimanere in città. Sarà un piano connesso con la crescita e il governo della Torino Metropolitana, che incentivi la cooperazione tra gli attori e gli enti della prima e seconda cintura. Dovrà incoraggiare lo sviluppo ad uso misto, che combini destinazioni residenziali, commerciali, terziarie e per la produzione evoluta rendendo possibile la coesistenza delle funzioni nelle diverse parti di città, al fine di aiutare a creare quartieri vivaci ed economicamente diversificati che attraggano una vasta gamma di abitanti e di imprese. L’Amministrazione ha già attivato una precisa politica volta a favorire usi temporanei degli spazi dismessi per attività culturali, sociali e ricreative e il nuovo piano regolatore generale avrà l’obiettivo di consolidare e sistematizzare questa fase prodromica delle trasformazioni.

Il processo di redazione del nuovo piano regolatore sarà corale, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate e della società civile nel suo insieme: portatori di interesse sociale ed economico, abitanti e utenti della città, associazioni e corpi intermedi, enti pubblici ed esperti.

Il lavoro partirà già da domani. Mercoledì 7 e giovedì 8 giugno, infatti, la sede di Urban Lab in piazza Palazzo di Città 8f ospiterà “Torino cambia: un piano per la città” (programma in allegato). Due giorni di tavoli tematici non aperti al pubblico ma riservati a portatori d’interesse e addetti ai lavori, che potranno suggerire traiettorie di lavoro per la costruzione del nuovo piano. Insieme a questi gruppi di confronto sono in programma momenti di racconto della città attraverso le prospettive e le esperienze di esperti e realtà associative del territorio.

Tre degli appuntamenti in programma saranno aperti alla stampa: mercoledì 7 alle 18.30 a raccontare la sua visione di Torino sarà Amanda Burden di Bloomberg, urbanista e direttrice del Department of City Planning della città di New York dal 2002 al 2013, dove ha guidato una delle più grandi operazioni di pianificazione della città. Giovedì 8 giugno alle ore 12.30 il punto di vista sul futuro della città sarà quello dell’architetto e urban designer Cino Zucchi.
I lavori si chiuderanno ufficialmente giovedì 8 alle 18.30 in piazza Palazzo di Città quando il Sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore Paolo Mazzoleni presenteranno i primi esiti di questa attività di ascolto e confronto ai partecipanti e ai giornalisti.

Oli esausti vegetali, la raccolta di prossimità si estende alla Circoscrizione 2 con oltre 70 nuovi punti

Si estende alla Circoscrizione 2 la raccolta di prossimità degli oli vegetali di provenienza domestica. Prende il via oggi, infatti, il posizionamento di oltre 70 cassonetti a Mirafiori Nord, Mirafiori Sud e Santa Rita: i contenitori, di colore blu, verranno collocati da Amiat in altrettanti luoghi individuati di concerto con la Città e la Circoscrizione, nell’ambito dell’Accordo siglato tra la Città di Torino, Amiat Gruppo Iren e CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti).

Il progetto di estensione della raccolta di prossimità ha preso avvio nel mese di aprile nella Circoscrizione 8, dove sono già stati attivati oltre 50 punti di raccolta, ed è disponibile anche nella Circoscrizione 6. Il servizio verrà poi esteso a tutta la città, aggiungendosi a quello già attivo presso i Centri di raccolta Amiat, dove è possibile conferire gli oli vegetali esausti all’interno dei fusti presenti.

Nei punti di raccolta collocati sul territorio, invece, l’olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie ben chiuse che dovranno essere conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori. Sarà possibile smaltire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti.

Prosegue inoltre la campagna di comunicazione congiunta di Città, CONOE e Amiat, “Trasforma un rifiuto in risorsa” che, attraverso l’affissione di manifesti e la distribuzione di opuscoli informativi sta accompagnando il progetto, con l’obiettivo di informare i cittadini e di sensibilizzarli anche alla corretta gestione degli oli vegetali esausti.

Per maggiori informazioni: https://www.amiat.it/servizi/raccolta-oli-vegetali-esausti