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Partito il cantiere della nuova scuola Norberto Bobbio

Sono iniziati venerdì scorso, 28 giugno, i lavori di demolizione in via Santhià 76 per realizzare il nuovo edificio scolastico che ospiterà la scuola secondaria di primo grado Norberto Bobbio costruita tra il 1964 e il 1966 su progetto degli ingegneri Filippo Simonetta e Renzo Toselli.

Il progetto, vincitore del concorso nazionale ‘Nuove scuole – Futura’ nell’ambito del PNRR, si pone l’obiettivo di garantire una didattica di qualità e innovativa, basata su nuove metodologie e tecnologie, in grado di stimolare la creatività e ponendo la crescita delle studentesse e degli studenti al centro di una prospettiva educativa orientata al futuro.

Il piano di intervento, coordinato dal Servizio Edilizia Scolastica della Città di Torino, è stato sviluppato da Politecna Europa che ha messo in campo oltre 50 professionisti per seguire tutti gli aspetti.

“L’intervento sulla scuola Bobbio è tra i più significativi sul territorio cittadino, l’unico che porterà ad avere la costruzione di un edificio totalmente nuovo. Con i circa 9 milioni di euro del PNRR – afferma Carlotta Salerno, assessora alle Politiche Educative del Comune di Torino potremo infatti ricostruire la scuola da zero e restituire a ragazze e ragazzi una scuola completamente nuova, con materiali che impattano il meno possibile sull’ambiente. I lavori stanno seguendo la tabella di marcia. Oggi sono passata a incontrare le maestranze che hanno iniziato le operazioni di demolizione. Nelle prossime settimane il sito, libero, potrà fare spazio alla nuova scuola”.

La prima fase del cantiere prevede la demolizione del fabbricato per fare spazio alla costruzione del nuovo plesso scolastico dove le studentesse e gli studenti potranno usufruire di oltre 860 mq di aule, 300 mq di laboratori, un’aula musicale, uffici amministrativi, mensa e un archivio. Successivamente saranno allestite le aree esterne per concludere i lavori entro giugno 2026.

Il nuovo edificio ospiterà circa 400 studenti in oltre 3.650 metri quadrati di spazi destinati alla didattica seguendo il modello dell’apprendimento collaborativo che prevede il superamento dell’aula frontale in favore di spazi più flessibili che privilegino il dialogo e il lavoro di gruppo. A questi, si aggiungono oltre 4.500 metri quadri di superfici permeabili destinate a ospitare spazi verdi in cui le alberature esistenti saranno affiancate dalla piantumazione di nuove essenze. Sarà anche realizzata una pista ciclabile e istituita una zona di ‘traffic calming’ per ridurre la velocità.

La nuova scuola, inoltre, si proietterà verso l’esterno attraverso la realizzazione di un’area destinata a ospitare un Community Lab aperto ai cittadini.

Metropolitana, linea 2. Al via la prima gara

Al via la prima gara della linea 2 della metropolitana torinese che dovrà individuare la società di professionisti chiamata a supportare il Commissario di Governo, l’ingegner Bernardino Chiaia, nella gestione del progetto per la nuova tratta dell’infrastruttura trasportistica.

Il servizio specialistico ricercato, di elevato livello professionale e altissima complessità, lavorerà d’intesa con il Commissario di Governo per definire le migliori tecnologie da adottare per la nuova linea di metropolitana e la migliore strategia da attuare per la gestione delle procedure di appalto, e coordinare i diversi attori ai fini del miglior risultato di realizzazione, nello spirito del Codice degli Appalti.

“Stiamo cercando di accelerare il più possibile i tempi per la realizzazione della nuova linea – ha dichiarato il Sindaco Stefano Lo Russo -. Sono molto contento che il Commissario di governo dopo aver ricevuto proprio in questi giorni la conferma che la rimodulazione necessaria per via del caro materiali è stata definitivamente approvata dal Ministero, abbia potuto bandire la prima gara. Entro la fine di quest’anno sarà la volta della gara della tecnologia, una tra le più importanti perché disegnerà il futuro anche dell’infrastruttura delle opere civili. Ci siamo dati questo cronoprogramma, lo stiamo rispettando, e anche questo con i tempi che corrono e la burocrazia italiana è tutt’altro che scontato”.

Chi si aggiudicherà l’appalto, dal valore complessivo di circa 16 mln di euro, dovrà fornire al Commissario: documentazione tecnica; supporto per le procedure di gara; supporto e verifica della progettazione; supporto alla Direzione Lavori in fase di esecuzione degli appalti. Una volta definito il servizio di PMC (Project Manager Consulting) il Commissario Straordinario Bernardino Chiaia e Infra.To, la partecipata della Città di Torino a supporto del Commissario, potranno bandire le prossime fondamentali gare entro il 2025 per: la scelta del sistema di segnalamento e del materiale rotabile; la realizzazione delle opere civili.

16 milioni per costruire ‘Reti di comunità’. Gli investimenti Pnrr della Città per il sociale

16milioni per comunità sempre più inclusive a sostegno delle persone in difficoltà. Questo l’investimento destinato dalla Città di Torino ai progetti della missione 5 del Pnrr, dedicata a inclusione e coesione sociale. Risorse che serviranno a riqualificare spazi fisici -21 immobili pubblici e 5 del privato sociale- e a co-progettare con le realtà del Terzo Settore modelli personalizzati di supporto e cura rivolti a famiglie e minori, adolescenti e giovani, anziani e persone con disabilità.

“Le risorse del Pnrr – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – rappresentano per Torino un motore di sviluppo e di ripartenza. Una ripartenza che, in una città fondata su solidi pilastri valoriali come la nostra, non può che avere tra le sue priorità la coesione sociale, l’accoglienza e la cura per le persone più fragili. Questi investimenti serviranno a creare una solida rete di sostegno intorno alle persone che stanno attraversando un momento di difficoltà e fare di Torino sempre di più il luogo in cui vengono salvaguardati i diritti di tutte e tutti”.

L’obiettivo è stato sin da subito quello di costruire nuovo paradigma di relazione con i cittadini e il Terzo Settore chiamato a collaborare nella riqualificazione territoriale e nel rafforzamento delle reti relazionali. A seguito della pubblicazione dell’avviso pubblico del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali l’amministrazione comunale ha selezionato i progetti presentati e, con la collaborazione dell’assessorato al Patrimonio e delle Circoscrizioni, ha messo a disposizioni immobili pubblici e accolto la disponibilità degli enti a finalizzare immobili del privato sociale.

Le azioni, finanziate con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 5 “Inclusione e coesione” Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” e più precisamente per gli investimenti 1.1 sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti; 1.2 percorsi di autonomia per persone con disabilità; 1.3 housing temporaneo e centri servizi/stazioni di posta) sono rivolte alla creazione di percorsi di autonomia delle persone con disabilità, all’incremento di infrastrutture per affrontare le principali vulnerabilità sociali in materia di povertà materiale e disagio abitativo ma anche ad ampliare l’offerta di luoghi e servizi a supporto dei percorsi di empowerment e autonomia di persone in condizioni di marginalità estrema, nonché a migliorarne il sistema di sostegno, inclusione e fruizione dei diritti di cittadinanza.

“Potenziare i servizi offerti ai più fragili, investire sull’autonomia e l’autodeterminazione delle persone, rispondere ai nuovi bisogni emergenti: questa, in sintesi – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli -, la scommessa dei progetti finanziati dal Pnrr sociale. In sinergia con la vicesindaca Favaro e le Circoscrizioni, abbiamo voluto che gli interventi riguardassero soprattutto edifici pubblici, rappresentando un’occasione di riqualificazione del patrimonio della Città. Abbiamo scelto gli strumenti della co-programmazione e co-progettazione con gli enti del Terzo settore, per valorizzare la capacità del privato sociale di leggere e organizzare i bisogni delle persone. Grazie ai progetti PNRR il sistema del welfare torinese sarà più solido, diffuso e moderno”.

Nel dettaglio, saranno attivati 23 progetti dei quali otto rivolti a persone vulnerabili e anziani con un finanziamento di 6milioni e 423mila euro; sette dedicati a persone con disabilità con una sovvenzione di 4milioni e 468mila euro; otto destinati ad housing e sportelli sociali per persone in condizioni di marginalità per un totale di 5 milioni e 400mila euro.

Per citare qualche esempio, sono previsti modelli innovativi di housing sociale per supportare la vita autonoma delle persone anziane integrati con servizi domiciliari che possono comprendere dotazioni tecnologiche, adattamenti domotici e sperimentazioni di telemedicina e alloggi di autonomia e cohousing per persone con disabilità che garantiscano loro abitazioni accessibili, anche grazie a soluzioni tecnologiche per favorire l’autonomia, ma anche sportelli sociali per accompagnare i percorsi abitativi e lavorativi delle persone.

I lavori di riqualificazione degli immobili in alcuni casi sono già cominciati mentre per gran parte di essi sono in fase di affidamento. Il cronoprogramma è ovviamente diverso caso per caso, a seconda dell’entità degli interventi previsti. Naturalmente tutti gli interventi saranno completati entro il 2026, termine ultimo per i lavori previsti da Pnrr. 

Torino colorata di giallo in festa per l’arrivo della ‘Grande Boucle’. Successo di pubblico lungo le strade e per gli eventi di ToRide

Torino ha accolto in un clima di festa l’arrivo della terza tappa del Tour de France. Sono stati tantissimi i torinesi che hanno affollato il percorso fin dal primo pomeriggio, incitando i ciclisti, protagonisti di un finale di tappa spettacolare. Sul traguardo, al termine del rettilineo di corso Galileo Ferraris, ha trionfato l’eritreo Biniam Girmay, mentre l’ecuadoregno Richard Carapaz è la nuova maglia gialla. 

E’ stata una straordinaria vetrina internazionale per la città. Il Tour de France è infatti il terzo evento sportivo più seguito al mondo, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. C’erano le Tv di 190 paesi, 100 canali di cui 60 live per milioni e milioni di telespettatori, quasi 300 i giornalisti accreditati nella sala stampa allestita all’Inalpi Arena. E sono più di 12 milioni le persone che ogni anno affollano le strade per seguire le gesta sportive dei ciclisti più titolati al mondo. Uno spettacolo che quest’anno è partito per la prima volta dall’Italia. 

Il Sindaco Stefano Lo Russo ha commentato: “I riflettori del grande sport internazionale oggi erano tutti puntati su Torino, che come sempre ha dimostrato una grandissima capacità organizzativa e conferma la propria abilità nell’ospitare al meglio i grandi eventi sportivi internazionali grazie ad una macchina ormai collaudata e in piena sinergia con gli altri attori locali. Un’opportunità di ricaduta economica sul territorio importante, ma anche di promozione dello sport e di stili di vita sani soprattutto per i più giovani”.

Per l’assessore allo Sport Domenico Carretta: “Il Tour è uno dei grandi eventi sportivi internazionali che Torino, palcoscenico perfetto per queste manifestazioni, ha saputo accompagnare con un ricco programma di iniziative e appuntamenti collaterali, occasioni per il grande pubblico di immergersi in un clima di festa e di passione sportiva, come già sperimentato con successo in occasione delle Nitto Atp Finals e del Giro d’Italia”.

Per l’arrivo del Tour, la città si è colorata di giallo e ha partecipato con grande entusiasmo e spirito di accoglienza. Lungo il percorso cittadino sono state allestite aiuole e spazi verdi utilizzando oltre 14mia piantine stagionali di colore giallo, sono stati consegnati ai negozianti 200 sagomati per decorare le loro vetrine; 200 i festoni distribuiti nelle scuole, per coinvolgere i più giovani in questa grande festa dello sport. Tra i gadget del Tour distribuiti nei vari punti regalati al pubblico nei punti informativi della Città: 8mila bandane, 25mila braccialetti, 25mila adesivi e 2mila magliette. 

Con l’arrivo di tappa si è concluso ToRide, il ricchissimo programma di eventi, iniziato nell’aprile scorso, che hanno idealmente collegato le due grandi corse ciclistiche a tappe: prima il Giro d’Italia, poi la Grande Boucle, una combinazione storica e irripetibile. Per tre mesi Torino è stata la capitale della bicicletta, con una serie di eventi diffusi che hanno dato vita ad un’avventura ciclistica senza precedenti per una festa sportiva che ha coinvolto torinesi e turisti di tutte le età. 

Sono state 4 le grandi mostre fotografiche a tema ciclismo. 14 i talk che hanno avuto come protagonisti giornalisti e scrittori, per le due rassegne “Pagine in volata” e “Tour a Turin”, che hanno richiamato un pubblico curioso con spunti di riflessione e approfondimenti sul mondo del ciclismo e suoi suoi grandi campioni. Sulla recinzione del Motovelodromo Fausto Coppi è stata realizzata un’installazione artistica in 5 pannelli per rendere omaggio alla tappa torinese del Giro d’Italia e allo storico impianto sportivo intitolato al Campionissimo, mentre un telo gigante delle dimensioni di 75×25 metri con la scritta “Torino love le Tour” è stato posato sul campo della caserma Porcelli nei pressi dell’arrivo della tappa odierna. Sono stati 150 i torinesi che hanno composto la bicicletta gialla gigante umana in piazza Castello, nel flash mob organizzato in occasione del -30 alla partenza del Tour, e 1400 gli spettatori (tutto esaurito) che hanno partecipato ai 2 concerti di musica classica con brani musicali a tema. Inoltre, al Cinema Massimo sono state proiettate 12 pellicole nell’ambito della rassegna “Cinema in Sella”, che ha esplorato il mondo del ciclismo e della bicicletta nel suo rapporto con il grande schermo, mentre alla Casa Teatro Ragazzi ha avuto grande successo lo spettacolo teatrale sulla storia d’amore tra Gino Bartali e sua moglie Adriana.

Una nuova pista ciclabile per andare al Campus

Inaugurata questa mattina la nuova pista ciclabile di corso Verona che arriva fino al Campus Universitario Einaudi di Lungo Dora Firenze. Alla cerimonia d’inaugurazione, avvenuta proprio nel giorno in cui il Tour de France torna a far tappa a Torino dopo oltre 50 anni, hanno partecipato l’assessora alla Viabilità, Chiara Foglietta, e il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri.

«Si tratta di un percorso che permette di collegare le aree a nord della Città con le zone universitarie e il Campus Luigi Einaudi – afferma Foglietta – Corso Verona ora ha un’altra faccia rispetto al passato. Sono stati piantumati nuovi alberi, sono state messe protezioni per gli attraversamenti pedonali e sono state abbattute le barriere architettoniche. L’intento è quello di rendere la città più vivibile e accogliente per tutti».

Il percorso ciclabile si trova sulla banchina verde alberata, che è stata riqualificata con l’eliminazione della sosta veicolare. L’intervento è costato 800mila euro ed è stato realizzato con i fondi europei React EU nell’ambito del PON Metro 2014-2020.

Il presidente Deri dice che la cittadinanza ha ora un nuovo spazio da vivere dove prima c’era solo un parcheggio. «La nuova ciclabile potrà essere utilizzata per passeggiare in bici in tranquillità e sicurezza – aggiunge – Un tassello in più per quella che sta divenendo la zona più cool di Torino. Il prossimo passo potrebbe essere diventare una zona con limite di velocità a 30km».

Questo nuovo intervento testimonia come Torino punti sempre più sulla mobilità dolce e su quella in bicicletta. Tra il 2022 e il 2023 sono stati realizzati 30 nuovi chilometri di ciclabili. Su corso Einaudi (controviale), in via Artom, su corso Ferrara e in via Nizza, nel tratto Biglieri-Valenza, i lavori sono terminati o sono in via di ultimazione. Sono invece in fase di progettazione altri 15 km per i collegamenti stazioni – università e per piccole connessioni ciclabili che uniscono la rete alle scuole car free: tutti finanziati attraverso fondi React-EU.

Ai torinesi piace spostarsi in bici. Lo testimoniano i dati ricavati dai sensori contabici che, distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio cittadino, certificano un incremento del volume dei transiti del 42 per cento rispetto all’anno precedente. L’area centrale, le stazioni e gli atenei universitari sono le principali mete d’arrivo e di partenza.

Una nuova pista ciclabile per andare al Campus

Inaugurata questa mattina la nuova pista ciclabile di corso Verona che arriva fino al Campus Universitario Einaudi di Lungo Dora Firenze. Alla cerimonia d’inaugurazione, avvenuta proprio nel giorno in cui il Tour de France torna a far tappa a Torino dopo oltre 50 anni, hanno partecipato l’assessora alla Viabilità, Chiara Foglietta, e il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri.

«Si tratta di un percorso che permette di collegare le aree a nord della Città con le zone universitarie e il Campus Luigi Einaudi – afferma Foglietta – Corso Verona ora ha un’altra faccia rispetto al passato. Sono stati piantumati nuovi alberi, sono state messe protezioni per gli attraversamenti pedonali e sono state abbattute le barriere architettoniche. L’intento è quello di rendere la città più vivibile e accogliente per tutti».

Il percorso ciclabile si trova sulla banchina verde alberata, che è stata riqualificata con l’eliminazione della sosta veicolare. L’intervento è costato 800mila euro ed è stato realizzato con i fondi europei React EU nell’ambito del PON Metro 2014-2020.

Il presidente Deri dice che la cittadinanza ha ora un nuovo spazio da vivere dove prima c’era solo un parcheggio. «La nuova ciclabile potrà essere utilizzata per passeggiare in bici in tranquillità e sicurezza – aggiunge – Un tassello in più per quella che sta divenendo la zona più cool di Torino. Il prossimo passo potrebbe essere diventare una zona con limite di velocità a 30km».

Questo nuovo intervento testimonia come Torino punti sempre più sulla mobilità dolce e su quella in bicicletta. Tra il 2022 e il 2023 sono stati realizzati 30 nuovi chilometri di ciclabili. Su corso Einaudi (controviale), in via Artom, su corso Ferrara e in via Nizza, nel tratto Biglieri-Valenza, i lavori sono terminati o sono in via di ultimazione. Sono invece in fase di progettazione altri 15 km per i collegamenti stazioni – università e per piccole connessioni ciclabili che uniscono la rete alle scuole car free: tutti finanziati attraverso fondi React-EU.

Ai torinesi piace spostarsi in bici. Lo testimoniano i dati ricavati dai sensori contabici che, distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio cittadino, certificano un incremento del volume dei transiti del 42 per cento rispetto all’anno precedente. L’area centrale, le stazioni e gli atenei universitari sono le principali mete d’arrivo e di partenza.

Modifiche viabili su corso Orbassano e in piazza Santa Rita per lavori di Iren Energia sulla rete di teleriscaldamento. Lavori da domani

Probabili rallentamenti e disagi per il cantiere di Iren Energia che da domani e fino ai primi di agosto interesserà l’asse di corso Orbassano. L’intervento sulla rete del teleriscaldamento è suddiviso in tre fasi e si protrarrà fino all’inizio del mese di agosto.

Durante la prima fase dei lavori non sarà possibile percorrere il tratto di piazza Santa Rita che unisce corso Orbassano e via Tripoli e la corsia parcheggi di piazza Santa Rita da via Barletta a corso Orbassano, mentre su corso Orbassano, all’intersezione con il lato Nord di piazza Santa Rita, sarà istituito un senso unico con direzione da Nord a Sud. Su ambo i lati di corso Orbassano, da piazza Santa Rita al civico 143, e della corsia parcheggi di piazza Santa Rita, da via Barletta a corso Orbassano, sarà inoltre in vigore un divieto di sosta e fermata con rimozione forzata dei veicoli.

Il divieto di transito lungo il tratto di piazza Santa Rita che unisce corso Orbassano e via Tripoli e quello di sosta e fermata con rimozione forzata su ambo i lati di corso Orbassano da piazza Santa Rita al civico 143 di corso Orbassano proseguiranno anche nella seconda fase dei lavori. Lungo corso Orbassano, da via Monfalcone a piazza Santa Rita, sarà in vigore un senso unico con senso di marcia da Sud a Nord, mentre lungo via Tripoli, da piazza Santa Rita a civico 72 si potrà procedere solo da Nord a Sud.  Sarà poi istituito un divieto di sosta e fermata, con rimozione forzata dei veicoli su ambo i lati di via Tripoli da piazza Santa Rita al numero civico 68 destinato a rimanere in vigore anche nel corso nella terza fase dell’intervento, quando non sarà possibile percorrere, via Tripoli da via Mombasiglio a piazza Santa Rita e all’intersezione con il lato nord di piazza Santa Rita e il tratto di piazza Santa Rita che unisce corso Orbassano e via Tripoli.

La giurisdizione “apparente” sui trattenimenti degli immigrati nei Cpr

Sono molto eloquenti i dati che emergono dal rapporto “La giurisdizione apparente – Osservatorio sulla giurisprudenza del Giudice di pace di Torino in materia di trattenimento amministrativo”, curato dalla professoressa Valeria Ferraris e dell’avvocato Maurizio Veglio per Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) e presentato questa mattina a Palazzo di Città.

La Vicesindaca Michela Favaro ha portato i saluti del Comune di Torino. «C’è tanto lavoro da fare per garantire agli stranieri la necessaria tutela – afferma Favaro – E’ importante accendere un faro su questa situazione. L’immigrazione da problema deve diventare risorsa. Una recente analisi della Banca d’Italia spiega come sia in atto un calo demografico costante e un impoverimento professionale. Le aziende spesso non trovano i lavoratori che cercano. A ciò si aggiungono altre discrepanze. Un report della Fondazione Operti informa che nell’area metropolitana di Torino vi sono 75mila alloggi sfitti: eppure per gli stranieri è un problema trovare casa. Servono strumenti che non siano solo punitivi ma che permettano di integrare chi arriva nel territorio e nella comunità».

Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, aggiunge che un ordine del giorno del Consiglio comunale torinese, votato all’unanimità, chiedeva la chiusura del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di corso Brunelleschi. «E’ stato chiesto al Prefetto di fare una sperimentazione ma non vi è la possibilità – dice Gallo – Il Cpr sarà riaperto nei prossimi mesi, dopo i lavori di ristrutturazione. Non solo: recentemente è stato incrementato a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei Cpr italiani, luoghi dove le persone sono private del diritto costituzionale alla loro libertà e per questo sottoposte a grande sofferenza».

Nell’83 per cento dei decreti di convalida al trattenimento presso il Cpr e nel 78 per cento di quelli di proroga, il Giudice di pace si limita ad accogliere la richiesta della Questura senza offrire argomentazioni, e le udienze di convalida non superano la durata di 10 minuti nel 64 per cento dei casi e non raggiungono i 5 minuti nel 35 per cento. I numeri del rapporto sono inequivocabili.

«Oggi sono ospitati dai Cpr più di 6mila persone – spiega Ferraris – solo il 50 per cento è poi effettivamente rimpatriato. Il 35 per cento è invece sottoposto al 2° provvedimento di trattenimento: significa che queste persone sono entrate in un circuito da cui non riescono più a uscire. Il rapporto conferma una situazione analoga a quella del precedente report risalente al 2017. Purtroppo c’è scarsa attenzione su temi che pure toccano valori costituzionali come la libertà personale. Come è possibile che le udienze di convalida davanti al Giudice di pace durino per più del 60 per cento dei casi meno di 10 minuti? Come si fa a organizzare un’appropriata difesa? Il gruppo nazionale più rappresentato nei Cpr è quello tunisino semplicemente perché vi è un accordo con la Tunisia per i rimpatri facilitati. In gran parte gli ospiti sono giovani».

L’avvocato Veglio spiega che siamo di fronte a uno scandalo giuridico. «La motivazione con cui i giudici di pace decidono sui trattenimenti è in molti casi racchiusa in un modulo già precompilato – rivela Veglio – Nei fascicoli individuali non si trovano neanche tutti gli atti e il verbale è prestampato. Manca solo la firma. La Corte di Cassazione in circa 150 pronunce, tra il 2020 e il 2023, ha rigettato i provvedimenti del Giudice di pace di Torino: per il 64 per cento dei casi ha ritenuto insufficiente la motivazione, definita “al di sotto del minimo costituzionale”. Gli avvocati di ufficio sono spesso compartecipi del degrado del diritto che queste pronunce sentenziano». La versione completa del rapporto si trova sul sito www.asgi.it .

Complesso dell’ex IRV di corso Unione Sovietica 220: dalla Giunta via libera al progetto esecutivo per un importo di 8.557.500 euro

Il progetto esecutivo relativo ai lavori di manutenzione straordinaria del complesso dell’ex Irv di corso Unione Sovietica 220 tesi al miglioramento del decoro urbano e al potenziamento dei servizi sociali è stato approvato questa mattina dalla Giunta comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.

La delibera prevede la contestuale approvazione del nuovo quadro economico e del cronoprogramma finanziario delle opere con lavori per un importo complessivo di 8.557.500,00 euro, che saranno finanziati in parte con fondi PNRR e in parte con fondi PNC nell’ambito di Next Generation EU.

Nel dettaglio sono previste opere manutentive finalizzate alla riqualificazione dei padiglioni I, II, III del complesso edilizio volte al completamento dei collegamenti verticali, l’ammodernamento dei sistemi di ascensore, la creazione di nuovi accessi per disabili, una nuova distribuzione interna e il rifacimento di alcuni servizi igienici. Sono inoltre previsti adattamenti strutturali della nuova area per spettacoli, un adeguamento antincendio e la risistemazione delle aree verdi.

Il progetto si inserisce nel Piano Integrato Urbano – PIU, che prevede interventi di rigenerazione urbana dei quartieri torinesi con la riqualificazione delle sedi bibliotecarie e del tessuto urbano che le ospita, per contrastare le vulnerabilità materiali e sociali, eliminare le barriere fisiche e socio-culturali, migliorare l’accessibilità e la qualità dello spazio pubblico e dei luoghi della socialità e dell’inclusione.

“La riqualificazione dell’edificio non è solo un intervento strutturale, ma un’azione concreta per ridurre le barriere sociali e incentivare l’inclusione attraverso la creazione di spazi accessibili e funzionali che rispondano alle esigenze di tutti i cittadini, in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione afferma la Vicesindaca Michela Favaro -. Con questa operazione, l’Amministrazione afferma il proprio impegno per la realizzazione di una città più equa, inclusiva e solidale, dove ogni individuo possa sentirsi parte integrante della comunità e avere accesso a servizi di qualità”.