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Il 4 maggio arriva il Giro d’Italia

Presentate questa mattina le prime 4 tappe del Giro d’Italia 2024, in programma dal 4 al 26 maggio 2024. La partenza avrà luogo in Piemonte per la quarta volta nella storia della Corsa Rosa e la prima tappa vedrà l’arrivo nella nostra città. Si partirà da Venaria Reale per arrivare a Torino in una data dal forte significato per il capoluogo torinese e la sua storia: il 4 maggio 2024 segnerà infatti il 75esimo anniversario della tragedia del Grande Torino a Superga, colle che non a caso sarà toccato proprio dalla prima tappa 1 di 136 chilometri. La tappa 2 si snoderà invece tra San Francesco al Campo e il Santuario di Oropa (Biella) per 150 chilometri. La tappa 3 sarà la Novara-Fossano di 165 chilometri mentre la 4 partirà da Acqui Terme per poi arrivare in Liguria, chiudendo il tracciato in Piemonte.

Alla presentazione, al grattacielo della Regione, insieme all’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca e al presidente del gruppo Rcs Urbano Cairo ha preso parte anche il Sindaco Stefano Lo Russo. “Che la tappa inaugurale del prossimo Giro d’Italia si concluda a Torino – ha dichiarato- è motivo d’orgoglio per la nostra città e rappresenta, al contempo, una grande occasione perché vedrà tutti gli sguardi del mondo sportivo puntati sul nostro territorio.  La data sarà poi più che mai simbolica. La gara attraverserà Superga proprio nel giorno del 75esimo anniversario della tragedia del Grande Torino, unendo idealmente due tra le discipline sportive più popolari del nostro paese, il ciclismo e il calcio, con la storia di quei campioni indimenticabili per la nostra città. Sarà sicuramente una bellissima giornata per Torino e per i torinesi pronti ad accogliere gli atleti del Giro”.



Il Sindaco incontra i sindacati per fare il punto sul Pnrr

L’andamento degli investimenti del Pnrr ma anche il calo demografico e l’immigrazione gli argomenti al centro di un incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Civico tra il Sindaco Stefano Lo Russo e i rappresentanti delle sigle sindacali, Igor Piotto per la Cgil, Domenico Lo Bianco per la Cisl e Gianni Cortese per la Uil. L’incontro si inserisce nell’ambito di un protocollo d’intesa, firmato un anno fa tra Comune e sindacati, per monitorare l’andamento degli investimenti europei e le conseguenti ricadute occupazionali sul territorio.

“Torino – ha spiegato il Sindaco- ha rispettato tutte le scadenze imposte, ha avviato e concluso tutte la gare, alcuni cantieri sono già partiti, come nel caso di Torino Esposizioni, e le altre centinaia che partiranno lo faranno entro il 31 marzo o al più tardi a giugno 2024”. Per il primo cittadino si tratta di “una grande stagione di trasformazione della città, che ci rende orgogliosi di quanto fatto finora, ovviamente – ha aggiunto – dobbiamo continuare a lavorare in ottica dello sviluppo, stimolando anche gli interventi privati, con un ragionamento strategico che deve coinvolgere tutti gli attori del territorio”.

Dai sindacati la richiesta di monitorare l’impatto che questi cantieri avranno sul piano occupazionale citando come questioni centrali per lo sviluppo demografia, immigrazione e politiche sociali e abitative.

Mole e ponti illuminati per solidarietà a Israele

Si illumineranno di bianco e azzurro, i colori della bandiera di Israele, la Mole Antonelliana e i ponti delle città questa sera. Un gesto simbolico deciso dall’amministrazione comunale per manifestare solidarietà e vicinanza ad Israele per gli attacchi avvenuti in questi ultimi giorni ed esprimere forte preoccupazione per l’auspicato processo di pacificazione stabile e duratura tra israeliani e palestinesi.

‘Coming Out Day’, la Città celebra con un film la ricorrrenza internazionale dei diritti LGBT

L’11 ottobre si celebra il Coming Out Day, la ricorrenza internazionale in cui la comunità LGBTIQ+ ribadisce l’importanza per ogni persona di essere liberamente se stessa.

La giornata, istituita nel 1988 negli Stati Uniti per ricordare la seconda marcia su Washington per i diritti LGBT, vuole porre fine al silenzio e all’ignoranza in cui prospera l’omofobia.

La Città, Servizio Lgbt, da sempre attiva nella difesa dei diritti e delle pari opportunità, mercoledì 11 ottobre alle ore 20.30 promuove la proiezione del film “Beginners” di Mike Mills, 2011, presso Più SpazioQuattro, in via Saccarelli 18, in collaborazione con il Lovers Film Festival, la Città Metropolitana di Torino e Più SpazioQuattro.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

La visione della pellicola sarà preceduta da un breve dibattito a cui interverranno: Jacopo Rosatelli, Assessore comunale ai Diritti e Pari opportunità; Valentina Cera, Consigliera con delega alle Pari Opportunità di Città Metropolitana; Alessandro Uccelli, Lovers Film Festival; con la partecipazione del Coordinamento Torino Pride e della Rete Genitori Rainbow.

L’Assessore Rosatelli ha sottolineato: “Anche quest’anno celebriamo il Coming Out Day, una giornata dedicata alla libertà delle persone LGBTIQ+ di essere se stesse alla luce del sole, senza paura né vergogna. La recente irruzione violenta a CasaArcobaleno dimostra che l’omolesbobitransfobia resta una minaccia e che proprio la visibilità delle persone LGBTIQ+ disturba i professionisti dell’odio. L’impegno delle istituzioni deve per questo essere sempre maggiore. Questa giornata è dedicata, in particolare, alle persone che non si sentono ancora libere di esprimere il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere, nella nostra Città e in ogni parte del mondo. La strada da percorrere è ancora molta penso, oltre al contesto familiare, a quello lavorativo o a quello sportivo dove ci sono ancora molti pregiudizi nei confronti delle persone LGBTIQ+”.

Tremila presenze per la seconda edizione del Festival del Digitale Popolare

Oltre duecento relatori tra imprese, start-upper, artisti, sportivi, giornalisti e comunicatori, amministratori pubblici, formatori, politici esperti e innovatori in ambito digitale: sono questi i numeri del Festival del Digitale Popolare che dal 6 all’8 ottobre ha catturato l’attenzione anche dei più giovani grazie alla capacità di unire la divulgazione e il dibattito sui temi che condizioneranno sempre più la società, l’economia, lo stile di vita di ognuno.

Commenta Francesco Di Costanzo, presidente di Fondazione Italia Digitale: “Il Festival è nato per lavorare costantemente sulla crescita di una matura cultura digitale e il successo di questa seconda edizione racconta che stiamo facendo bene: stiamo davvero portando un taglio diverso nel raccontare il digitale e l’innovazione. Siamo sopra i 3.000 partecipanti, tra presenze e online, un dato migliore rispetto al primo anno, un grande successo non solo di affluenza, ma soprattutto di approfondimento sui contenuti. Rinnoviamo l’appuntamento per il 2024 a Torino, con l’idea magari, come suggerito dall’Assessora Chiara Foglietta, di aprire l’evento alle piazze per portare il digitale ancora più vicino ai cittadini”.

“L’auspicio – ha detto il Sindaco Stefano Lo Russo intervenuto per un saluto in chiusura della mattinata – è che Torino continui ad essere un luogo di discussione di questi temi e il fatto che si metta al centro come rendere effettivamente popolare, alla portata di tutte e tutti, ciò che il digitale può offrire è la cosa più importante”.

Tra gli ospiti della seconda edizione intitolata Futura, a misura d’umanità, i ministri Paolo Zangrillo e Gilberto Pichetto Fratin, il Commissario europeo Paolo Gentiloni, il direttore dell’Agenzie delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, la cantautrice Levante, il professore del web Vincenzo Schettini (alias La Fisica che ci piace), Michela Giraud, il duo Coma_Cose, il rapper Rosa Chemical, Claudio Marchisio, gli olimpionici Federica Cesarini e Filippo Tortu.

Tutti hanno offerto un contributo sui temi del digitale, ormai così pervasivo da meritare l’inserimento nella Costituzione Italiana, come ricorda Livio Gigliuto, direttore generale Fondazione Italia Digitale e presidente dell’Istituto Piepoli: “Dal nostro sondaggio emerge che Il 55% degli italiani vorrebbe che la cultura digitale e l’educazione al digitale venissero inserite nella carta costituzionale”.

Tra i temi del Festival non poteva mancare il PNNR: “Solo per digitale e innovazione – ha sottolineato nel suo intervento Gentiloni – ci sono 40 miliardari di investimento per la banda ultra larga, digitalizzazione Pa e piano transizione 4.0 per l’industria”.



Tutto esaurito a Portici di Carta. I numeri dell’edizione appena conclusa

16a EDIZIONE sabato 7 e domenica 8 ottobre 2023

Tutto esaurito a Portici di Carta 2023. Con oltre 100 appuntamenti (tutti a ingresso gratuito), 2 chilometri di libreria lungo i portici del centro torinese, grazie alla presenza 63 librerie torinesi, 69 case editrici e 49 espositori “Il libro ritrovato”, volge in chiusura la sedicesima edizione di Portici di Carta del Salone Internazionale del Libro di Torio e della Città di Torino.

Grande soddisfazione, per la manifestazione che, nelle giornate sabato 7 e domenica 8 ottobre 2023, ha registrato il sold out per tutti gli appuntamenti e ha colorato Via Roma e Piazza San Carlo, con i loro eleganti portici, riunendo attorno al libro la comunità di lettrici e lettori di ogni età e ospitando scrittori e scrittrici da tutta Italia, autori internazionali, bibliotecarie, bibliotecari, insegnanti e volontari. Un appuntamento dedicato non solo al pubblico cittadino, ma anche ai turisti da ogni parte d’Italia, per proporre occasioni di incontro, ascolto, scambio di idee, riflessioni e progetti. Una festa del libro che si è svolta in un’atmosfera vivace e ricca di calore, caratterizzata da un’energia frizzante tra le bancarelle di librai e editori, impreziosito da una dedica importante, quella al compianto Milan Kundera, e da un focus sulle due case editrici ospiti di questa edizione, Adelphi e Clichy.

Ecco alcuni titoli che hanno riscosso maggior successo di vendita a Portici di Carta 2023, oltre ai romanzi delle autrici e autori di cui si sono svolte le presentazioni.

Grandi vendite per l’ultimo libro di Felicia Kingsley, il cui firmacopie è durato quasi cinque ore.
Tra i gialli più richiesti Un semplice caso di infedeltà di Jacqueline Winspeare (Neri Pozza) e Non si uccide il primo che passa di Christian Frascella (Einaudi).
Per la narrativa straniere i più amati sono stati l’ultimo libro di Isabel Allende Il vento conosce il mio nome (Feltrinelli) e Chi è nudo non teme l’acqua di Matthieu Aikins.
Nel settore saggistica i titoli più venduti sono stati All’arme! All’arme! I priori fanno carne! di Alessandro Barbero (Laterza) e Italo di Ernesto Ferrero (Einaudi).
Tra i libri per l’infanzia e ragazzi più apprezzati: i titoli dell’editore ospite Clichy, tra cui i volumi dell’illustratore Barroux, Il ladro di foglie di Alice Hemming, Giungla mortale (Ippocampo), Viaggi di Anna Benotto (Lupo Guido), Calvin and Hobbes di Bill Watterson.
Dell’editore ospite Adelphi richiestissimo Maniac di Banjiamin Labatut, ospite acclamato a Portici di Carta.
Tra i volumi sulla scienza più richiesti: l’ultimo libro di Carlo Rovelli Buchi bianchi (Adelphi).

Per il settore Voci di donne: i libri di Michela Murgia come Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Accabadora, Stai Zitta e e Il pozzo delle bambole di Simona Baldelli (Sellerio).
Tra i grandi autori e autrici internazionali sono stati particolarmente richiesti i romanzi di Cormac McCarthy, Margaret Atwood e Milan Kundera, autore a cui l’edizione è stata dedicata.
Per il settore poesia, lettrici e lettori hanno particolarmente amato la raccolta di Patrizia Cavalli Poesie (1974-1992), edito da Einaudi.
Nel settore dei graphic novel hanno suscitato interesse: I quaderni ucraini e I quaderni giapponesi di Igort (Oblomov).
Tra i libri d’arte: Me la ricordo come una giornata felice di Roberto Racca (Allemandi)
Tra i libri in lingua più venduti: The Little Prince di Antoine de Saint-Exupéry, edito da Penguin. Grande interesse per i libri di narrativa e saggistica dedicati al Giappone.
Sul tema della montagna lettrici e lettori hanno richiesto Le mie montagne di Bonatti (Solferino). Per quanto riguarda le storie locali, Porta Palazzo Stories (Graphot) è stato il libro più venduto. Nell’anno dell’anniversario di Italo Calvino, i libri dell’autore più acquistati a Portici di Carta sono stati come Il barone rampante, Marcovaldo, Se una notte d’inverno un viaggiatore.
Grande partecipazione agli incontri con autrici e autori nelle sale delle Gallerie d’Italia-Torino Intesa Sanpaolo, all’Oratorio San Filippo Neri e in piazza San Carlo.

Tutto esaurito per tutti gli appuntamenti, tra cui quelli con protagonisti:

lo scrittore cileno Beniamìn Labatut (Cile) intervistato da Paolo Giordano; Viola Ardone in dialogo con Annalena Benini; l’illustratore francese Barroux; Roberto Colajanni e Chiara Valerio sulla casa editrice Adelphi, editore ospite a Portici di Carta; Michela Marzano in dialogo con Simonetta Sciandivasci; Giorgio Pinotti su Milan Kundera, a cui Portici di Carta è stata dedicata; Marco Rossari con Tiziano Scarpa; Walter Siti con Ottavio Fatica su Louis-Ferdinand Céline; Lorenza Gentile; gli autori per bambini e ragazzi Sergio Olivotti e Giulia Pastorino, autori editi da Clichy, editore ospite.
Felicia Kingsley: «Sono molto affezionata al rapporto con le persone che leggono i miei romanzi, infatti quando scrivo sento una certa responsabilità e temo di deluderle. Come costruisco i protagonisti dei miei libri? Si tratta di un processo spontaneo, è come se i personaggi parlassero nella mia testa e quando succede le opzioni sono due: perdi la ragione o ne fai un lavoro scrivendo dei libri!»
Benjamin Labatut: «Non dico mai da dove arrivano i miei libri perché nemmeno io lo capisco; sicuramente è qualcosa che ha a che fare con il subconscio. Per me i libri sono una sorta di lungo incantesimo. Come esseri umani fatichiamo a farci bastare il mondo che viviamo: gli scienziati infatti soffrono molto i limiti della realtà, ma per fortuna nella letteratura il finito può espandersi in infinito».
Viola Ardone: «Come sei entrata dentro questa storia? L’idea nasce proprio a Torino durante il progetto Adotta uno scrittore del Salone del Libro, quando sono stata “adottata” da una scuola che si trova all’interno del reparto di psichiatria dell’ospedale Regina Margherita. Ho scritto questo libro per tutte quelle famiglie che si sono sentite sole e abbandonate, per cercare di mettere in contatto parti diverse del mondo che di solito non si toccano».

I commenti

Michela Marzano: «Le donne della mia generazione sono cresciute con l’idea che la parità di genere esisteva già, ma non era vero. Quello che io volevo raccontare era la storia delle donne della mia generazione, delle mie colleghe, delle mie studentesse e di tutte le persone che si sono trovate in una situazione in cui non hanno potuto dire no. Più porto in giro questo libro più diventa la storia di tutte le donne. Abbiamo capito tutte cos’è la sorellanza: avere una storia comune che abbiamo subito e che ha limitato la nostra volontà. Con questo libro volevo mostrare come mi piacerebbe che alcune lezioni avvenissero nelle scuole e nelle università, lezioni che trattino l’educazione al rispetto e alla consapevolezza del proprio valore. Provo a spiegare ai miei studenti che il concetto di giustizia nasce nel momento in cui esci dalla legge del taglione, non è che facendo subire lo stesso o qualcosa di peggiore che si migliora il mondo. Io sono per una scrittura riparativa, per me raccontare vuol dire proprio riparare le storie».
Giorgio Pinotti: «Negli anni ’80 Kundera sente una forte esigenza: liberare la sua opera letteraria da qualsiasi sovrainterpretazione di carattere politico. Per Milan Kundera il romanzo è l’ultimo osservatorio dal quale è possibile abbracciare la vita».

Molto apprezzate dalle famiglie le attività nello spazio Mini Portici in piazza San Carlo, che hanno coinvolto bambine e bambini, come le letture ad alta voce di Nati per leggere, le proposte delle Biblioteche civiche torinesi e TorinoReteLibri Piemonte, le azioni di pittura del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, i laboratori con autori e autrici di Clichy, editore di narrativa per l’infanzia ospite di questa edizione (l’illustratore francese Barroux, Giulia Pastorino, Sergio Olivotti, Marianna Balducci. In Piazza San Carlo ha fatto tappa anche il Bibliobus, la biblioteca itinerante della Città di Torino, con proposte di attività e servizi, inaugurato nell’edizione 2018 di Portici di Carta.
Emozionante il concerto di apertura Musβ es sein? Es muβ sein!” – omaggio a Milan Kundera, proposto dall’Ensemble Futura, gruppo formato da giovani musicisti, cantanti, attori e ballerini provenienti dalle associazioni e dalle scuole elementari, medie e superiori di Torino e del Piemonte. Ingresso libero senza prenotazione.

Portici di Carta è stata anche l’occasione per presentare e confrontarsi su progetti di promozione alla lettura:

il Concorso letterario nazionale Lingua Madre, la Festa del libro medievale e antico di Saluzzo (in programma dal 20 al 22 ottobre), l’Independent Book Tour (dopo la partenza a Verbania), ideato da Hangar del Libro – Regione Piemonte e Salone Internazionale del Libro di Torino, il convegno Stati generali delle biblioteche scolastiche del Piemonte, l’appuntamento Ma… dove vanno i librai? con i librai di diverse parti d’Italia e il presidente nazionale di ALI Paolo Ambrosini.
I luoghi degli incontri sono stati l’Oratorio e la Chiesta San Filippo Neri, le Gallerie d’Italia-Torino di Intesa Sanpaolo, Piazza San Carlo e alcuni Caffè storici, pasticcerie ed esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza stessa, orgogliosamente soprannominata il salotto di Torino (Caffè San Carlo, Biraghi, Caffetteria Torino, Pasticceria Iginio Massari, Costadoro, Mokita, Sinatra, Stratta).
Sold out per le otto passeggiate: sei curate da Alba Andreini, una da Rocco Pinto e una dalla casa editrice Edt che hanno guidato il pubblico alla scoperta dei luoghi e degli spazi cittadini frequentati

da scrittori, pensatori, nomi illustri che hanno visitato a Torino (come Fruttero & Lucentini, Mario Soldati, Jean Jacques Rousseau, Edmondo De Amicis, Augusto Monti, Vittorio Alfieri, Friedrich Nietzsche, Leone Ginzburg, Cesare Pavese, Primo Levi, Emilio Salgari, Italo Calvino) oppure nella Torino dei copisti, degli editori e degli stampatori o, novità di questa edizione, alla scoperta delle relazioni tra arte, architettura e mondo dei libri con la passeggiata matematica.
Portici di Carta ha visto un pubblico nutrito partecipare agli incontri letterari Il giro del mondo in 40 libri, ideati per confrontarsi sui temi della multiculturalità, migrazione e inclusione, grazie al Centro Interculturale della Città di Torino, e agli appuntamenti proposti all’insegna della consapevolezza green al Gazebo Sambuy, grazie a Il Giardino Forbito con il mercato della Biodiversità Googreen. Apprezzatissimi gli incontri di Matota Festival di letteratura per ragazze e ragazzi. Novità di quest’anno è stata la collaborazione con le Giornate della Legalità della Fondazione per la Cultura della Città di Torino e con Festival del Digitale Popolare.
Portici di Carta si conferma la manifestazione di promozione del libro e della lettura capace di coinvolgere tutti i soggetti della filiera, dagli editori ai librai, dalle biblioteche alle scuole.
Quest’anno, grazie alla collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa, attrici e attori hanno dato voce alle pagine di alcuni romanzi protagonisti a portici: Grande Meraviglia di Viola Ardone (Einaudi) e Guerra di Louis-Ferdinand Céline (Adelphi).

I giovani a Portici di Carta
Anche quest’anno a Portici di Carta, nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, un gruppo di studentesse e studenti è stato coinvolto attivamente nella logistica dell’evento. Grazie alla relazione strutturale con TorinoReteLibri Piemonte (rete di coordinamento delle biblioteche scolastiche che conta più di 69 scuole aderenti sul territorio), i ragazzi e le ragazze hanno la possibilità di svolgere le ore di alternanza scuola-lavoro aiutando nell’accoglienza del pubblico, nella gestione degli spazi e delle sale e nel supporto alle attività per bambine e bambini di Mini Portici. Tutti gli studenti e le studentesse hanno partecipato al percorso organizzato dal Salone del Libro, Lavorare con i libri, l’esperienza formativa che accompagna alla scoperta della filiera del libro. Un percorso per rendere più fruttuosa e consapevole la loro esperienza di PCTO.
A Portici di Carta sono tornati anche le e ragazze e i ragazzi del Bookblog, i giovani reporter del Salone Internazionale del Libro. Una decina di studentesse e studenti del Liceo Alfieri di Torino hanno documentato con interviste, reportage e articoli le giornate di Portici di Carta, raccogliendo riflessioni, temi, idee che saranno riportati sul blog online bookblog.salonelibro.it.
I numeri

Programma Portici di Carta:

20 appuntamenti
Mini Portici: 22 appuntamenti + lo spazio Nati per Leggere aperto tutta la giornata Passeggiate letterarie: 8 appuntamenti

Centro Interculturale della Città di Torino: 40 appuntamenti Portici della legalità: 6 appuntamenti
Matota Festival: 24
Librerie: 63
Case editrici: 69
Libro Ritrovato: 49 espositori Totale espositori: 120

A mezzanotte si spegne la Mole per solidarietà a Israele

Si spegnerà a mezzanotte questa sera, un’ora in anticipo rispetto al consueto orario, la Mole Antonelliana.L’amministrazione comunale ha infatti deciso di spegnere il simbolo della Città per manifestare solidarietà e vicinanza ad Israele dopo gli attacchi avvenuti in queste ultime ore ed esprimere forte preoccupazione per l’auspicato processo di pacificazione stabile e duratura tra israeliani e palestinesi.

Stasere la Mole si illumina per Jannik Sinner, nuovo qualificato alle Nitto Atp Finals

Grazie all’esordio vincente al torneo ATP Shangai il tennista italiano Jannik Sinner si è qualificato aritmeticamente alle Nitto ATP FINALS, che andranno in scena al Pala Alpitour di Torino dal 12 al 19 novembre.
Per omaggiare il suo risultato la Città di Torino questa sera dalle 20 alle 21 proietterà l’immagine del tennista sulla Mole Antonelliana, tra effetti di luce e colori, come già avvenuto in precedenza con i primi giocatori qualificati alla Race ATP: Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Daniil Medvedev.

“Ci congratuliamo con Jannik Sinner per questo importante risultato e lo aspettiamo a Torino– commenta il Sindaco Stefano Lo Russo- dove crescono l’attesa e l’entusiasmo per questa nuova edizione delle ATP FINALS. Sarà un momento di grande sport e anche di festa per tutta la città”.

Stasera riapre la pista del ghiaccio del Palavela

 

Da questa sera alle 21 la pista del Palavela riapre al pubblico per il pattinaggio libero e i corsi. Torna nuovamente a disposizione dei torinesi una struttura che l’anno scorso ha fatto registrare numeri impressionanti e anche a luglio e ad agosto di quest’anno, grazie all’iniziativa ‘CasaTO2025’ del comitato dell’Universiadi invernali Torino 2025 che ha ottenuto un grandissimo successo ha accolto tantissimi appassionati. Nel mese di ottobre la pista sarà aperta dal venerdì alla domenica. Poi con l’avvicinarsi delle feste, e in particolare del Natale, le fasce orarie saranno ampliate. Gli orari sono disponibili al link www.palavelatorino.it/palavela-on-ice-23-24/

La riapertura dell’impianto di via Ventimiglia per la stagione invernale è stata anche l’occasione per presentare il progetto che ha coinvolto tre artisti: Corn79, MrFejodor e Nice and the Fox, scelti da Fondazione Contrada per ridare vita alla recinzione, alla cancellata e i box esterni con delle opere legate ai temi della sostenibilità ambientale, del wellness e della cultura sportiva.

“Sarà una bella occasione per i cittadini torinesi e per tutti gli appassionati di poter calcare il ghiaccio che tra meno di due anni vedrà esibirsi i migliori atleti mondiali a livello universitario che potranno anche apprezzare le opere di street art di questi tre giovani artisti”, ha commentato l’assessore allo Sport Domenico Carretta.

Tutto pronto quindi per la nuova stagione che si prospetta ricca di eventi per il Palavela, tra i quali spicca ‘Monet on ice’, in programma il 12 gennaio che vedrà sul ghiaccio alcuni tra i pattinatori più famosi del mondo.

Marco Aceto

Il Polo delle Arti alla Cavallerizza Reale

Un Polo di alta specializzazione per le professioni del teatro musicale e di prosa, della musica elettroacustica e della composizione, della televisione, delle arti visive e dei nuovi linguaggi artistici in generale, capace di attrarre studenti, artisti, talenti e ricercatori dall’Italia e dall’estero, sarà ospitato alla Cavallerizza Reale su un’area di oltre 7mila metri quadrati.

Il Polo delle Arti, presentato questa mattina, sarà un progetto di alta formazione dedicato alle arti digitali, performative, multimediali: un luogo unico per la formazione.

Sarà un punto di riferimento per l’attività formativa post-diploma attraverso master professionalizzanti di primo e secondo livello in tutti i campi di produzione e di ricerca, che studiano l’applicazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale alle arti musicali e visive. Un luogo di primo piano per le attività di ricerca e sperimentazione interdisciplinare sui nuovi linguaggi e sulle espressioni artistiche contemporanee per contribuire al rinnovamento dei settori di competenza e promuovere dibattiti, incontri, convegni, seminari, festival di alto profilo artistico e culturale anche di carattere internazionale sui settori di competenza.

Un’iniziativa di ampio respiro che riunisce le principali istituzioni pubbliche e private del territorio, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Università degli Studi di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti, Conservatorio Giuseppe Verdi e Fondazione Collegio Universitario Einaudi, decise a fare sistema per regalare a Torino una realtà unica in Italia.

“E’ con grande orgoglio che saluto questo progetto per l’alta formazione artistica nel cuore della Città – ha sottolineato l’assessora alla Cultura della Città, Rosanna Purchia- capace di mettere insieme enti pubblici e privati per realizzare un luogo unico in Italia per la ricerca, la sperimentazione e la formazione. Questo progetto non solo è un’idea innovativa che potrebbe trasformare il volto della Cavallerizza Reale, ma è anche la dimostrazione che la sinergia e l’unità d’intenti tra istituzioni pubbliche e private può portare a grandi risultati nel perseguimento di obiettivi ambiziosi e rivolti al bene comune”.