Ieri alle 19 le fontane del Po e della Dora di Piazza CLN si sono illuminate di arancione, colore che rappresenta il futuro libero dalla violenza contro le donne e le ragazze. L’iniziativa è stata promossa da Zonta club di Torino che, contemporaneamente, ha organizzato davanti alle fontane un flash mob, aderendo alla campagna di advocacy ‘Zonta dice NO alla violenza contro le donne’ lanciata nel 2012. “Si tratta di una campagna che ha aumentato la consapevolezza sulle violazioni dei diritti delle donne e ha unito i club Zonta in tutto il mondo nel condurre azioni di sostegno per combattere la violenza contro le donne e la disuguaglianza di genere” sostengono gli organizzatori. Continua a leggere
Partiranno nella primavera 2024 i lavori di ripristino del tratto spondale e della pista ciclo-pedonale che corre sulla sponda destra del Po nel tratto compreso tra i ponti Balbis e Isabella.
Questa mattina la Giunta comunale – su proposta dell’assessore alla Sponde fluviali e alla Cura della città, Francesco Tresso – ha infatti approvato il progetto esecutivo relativo all’intervento, che consentirà di rinaturalizzare e di mettere in sicurezza il tratto di circa 1 km chiuso al transito dalla primavera del 2021, a seguito di un esteso cedimento strutturale.
La spesa complessiva dei lavori, pari a 4 milioni e 498mila euro, sarà finanziata con fondi europei PN METRO PLUS nell’ambito del Programma Nazionale METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD 2021-2027.
Il progetto prevede la ricostruzione e la risagomatura della protezione spondale con una scogliera in massi, in modo da rendere più naturalistico e paesaggisticamente compatibile con l’ambiente fluviale il nuovo percorso ciclo-pedonale che verrà ricreato sulla sommità della scogliera.
Lungo il tratto ricostruito è previsto inoltre il rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica, con l’utilizzo di una tipologia di lampade a Led – denominata “Eco- Centric Lighting” – innovativa, eco-compatibile, a basso impatto sulla fauna e con elevati standard di risparmio energetico.
L’assessore Francesco Tresso ha commentato: ” Grazie a questi lavori entro il 2025 verrà nuovamente garantita la continuità della percorribilità ciclabile e pedonale lungo la sponda destra del Po. Un intervento atteso, che va nella direzione che stiamo perseguendo di esaltare il ruolo del fiume e delle sponde verdi nel contesto cittadino”.
L’obiettivo è ambizioso e impegnativo : una città climaticamente neutra entro il 2030, e per raggiungerlo è necessario giocare di squadra tra istituzioni, associazioni, imprese e cittadini. Venerdì scorso si sono presentati in tanti in via Fenoglietti per partecipare a “Economia circolare; la città in gioco”, la serata organizzata in occasione dell’apertura del Festival “Circulars Days” di Green Pea e all’interno della XV Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti.
Nel corso dell’appuntamento sono stati presentati alla cittadinanza i due progetti europei Respondet e Sme4Green che hanno coinvolto il Comune di Torino e altri partner nella stesura di due piani di azione locali che contribuiranno a raggiungere l’obiettivo della neutralità della città entro il 2030. E durante la serata i partecipanti, attraverso l’animazione condotta dalla società benefit Mercato Circolare, hanno avuto modo di giocare a squadre per conoscere le parole chiave e guida dei documenti dei progetti presentati: economia circolare, comunità energetiche rinnovabili, cibo e packaging.
“Una consapevolezza diffusa dell’importanza dell’economia circolare per l’ambiente e lo sviluppo e la disponibilità a modificare le proprie abitudini sono cruciali per il raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, un obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo – sottolinea l’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta – . Ma ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, green e sostenibile”.
La serata di venerdì è stata anche l’occasione per dare visibilità alle imprese e organizzazioni che sono state coinvolte nella stesura dei due documenti durante l’anno. Le organizzazioni, divenute testimonial di una delle “R” dell’economia circolare, presenti alla serata sono state: Cooperativa Liberitutti, con il progetto “Ci2 – Cibi Circolari”portato avanti a Cascina Falchera, Coopertiva Tricicolo con la ciclofficina e il centro del riuso in via Arbe, la start up Around che propone un servizio di packaging vuoto a rendere, Off Grid Italia, con il progetto ReuseGame che prevede la riconversione di uno scarto di cartotecnica in un porta lampada; Panacea social farm, una panetteria sociale che sperimenta nuove farine e ingredienti per la panificazione a partire da scarti alimentari, come la trebbia da birra e il pastazzo di mela; la società benefit Mindful Morsel che studia come valorizzare e trasformare eccedenze di frutta e verdura in chips o farine per realizzare snack nutrienti; la startup Atelier Riforma che con la tecnologia Re4Circular permette di ottimizzare il lavoro di selezione dei capi di abbigliamento a fine vita al fine di indirizzarli alla strategia circolare più ottimale: riuso, upcycling, riciclo.
Tutte queste realtà, e tante altre, sono parte della comunità di pratica sull’economia circolare promossa da Torino Social Impact, e sono censite sulla app Mercato Circolare, app che permette all’utente di entrare in contatto con le diverse realtà che in Italia operano secondo i principi dell’economia circolare.
“Una serata che con la presentazione dei due documenti ha voluto essere, non la celebrazione della chiusura dei due progetti, ma l’inizio di un percorso di dialogo con la cittadinanza sulle tematiche affrontate durante la serata”, concludono gli organizzatori.
L’eredità olimpica e il valore degli eventi sportivi per l’economia, la promozione, il tessuto sociale di una città sono trai i temi protagonisti della due giorni in programma oggi e domani a Parigi per l’incontro annuale “World Union of Olympic Cities e Smartcities and Sport Summit”, cui partecipa il Sindaco Stefano Lo Russo.
La Città di Torino vi prende parte come membro della rete mondiale delle città olimpiche. Obiettivo della rete, che conta, con la nostra, 47 città del mondo, è quello di facilitare il dialogo tra ex città olimpiche e future ospitanti e aiutarle a sfruttare al meglio l’eredità di questi eventi.
Sede dell’evento è, non a caso, la Città di Parigi che nel 2024 ospiterà i prossimi giochi olimpici.
“Le olimpiadi invernali del 2006 per Torino sono state ben più di un grande evento sportivo e hanno rappresentato un importante punto di svolta – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo-. È stato allora che la città ha iniziato ad aprirsi a livello internazionale e a guardare al futuro con nuove vocazioni. E forti di questa eredità contiamo ancora di poter fare la nostra parte anche per i prossimi giochi invernali che si disputeranno in Italia. Come noto, come Città Metropolitana con la Regione Piemonte e la Fondazione XX marzo abbiamo trasmesso un mese fa al Governo il dossier per dimostrare che la pista di Cesana ha le carte in regola per ospitare le gare di bob, skeleton e slittino delle Olimpiadi 2026. Sappiamo che è una partita difficile ma siamo convinti della solidità della nostra proposta. Così come la Francia, che per le Olimpiadi di Parigi 2024 ha coinvolto molte altre città francesi, restiamo convinti che l’opzione migliore per i giochi del 2026 siano le città italiane. Sarebbe un grave errore per il nostro paese rivolgerci all’estero”.
Tra le città presenti all’assemblea di Parigi ci sono Atene, Barcellona, Helsinki, Losanna, Los Angeles, Pyeong Chang dalla Corea del Sud e Qingdao dalla Cina, Sarajevo e Lake Placid con la quale, proprio all’inizio di quest’anno, Torino si è avvicendata nel passaggio del testimone per le Universiadi invernali, che arriveranno sotto la Mole nel 2025.
La mattinata si è svolta alla Tour Eiffel dove sono stati presentati ufficialmente i prossimi giochi olimpici di Parigi 2024 ed in particolare come la Città di Parigi e le altre città francesi saranno coinvolte nell’evento. Il pomeriggio è invece dedicato al Forum “L’eredità Olimpica”, seguito dell’assemblea generale della rete. Domani, invece, il focus sarà puntato su “Smartcities and Sport Summit” con un confronto sul tema “Dalle sfide economiche a quelle sociali, dalla comunità ai cittadini, gli eventi sportivi sono uno strumento al servizio dell’impegno nella città”. Tra gli argomenti che verranno affrontati nel corso della giornata, “Gli eventi sportivi come promotori per l’inclusione sociale” e “Ridefinire i territorio attraverso gli eventi sportivi”. La due giorni della rete si concluderà domani alle 17.30 con la cerimonia ufficiale di illuminazione del Municipio di Parigi con i colori dei Giochi Olimpici e Paralimpici 2024, cui prenderanno parte la Sindaca della Città Anne Hidalgo e il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach.
La rete mondiale delle Città Olimpiche
L’Unione Mondiale delle Città Olimpiche è stata creata dalla città di Atene, che ha ospitato i primi Giochi olimpici e quelli della XXVIII Olimpiade, e dalla città di Losanna, capitale olimpica e sede dei VI Giochi olimpici giovanili. L’Unione Mondiale delle Città Olimpiche è un’associazione composta esclusivamente da città che hanno ospitato o ospiteranno i Giochi Olimpici o che hanno presentato o stanno presentando una candidatura per i Giochi Olimpici. Con il sostegno del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, l’obiettivo principale dell’Unione è quello di contribuire alla visione del Movimento Olimpico di costruire un mondo migliore attraverso lo sport, promuovendo iniziative e progetti da realizzare all’interno delle città olimpiche e in qualsiasi città interessata.
Il Presidente dell’Unione Mondiale delle Città Olimpiche è Grégoire Junod, Sindaco della Città di Losanna.
L’incontro annuale dell’Unione Mondiale delle Città Olimpiche è una conferenza che si tiene ogni anno nelle diverse città che aderiscono all’Unione. A partire dal 2014, insieme all’incontro annuale, si tiene lo Smart Cities & Sport Summit.
Come ogni anno dal 1988, il 1° dicembre ricorre la Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS, una celebrazione per sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione su un’emergenza di salute globale su cui l’informazione, la prevenzione e lo screening e i trattamenti sono sempre necessari.
In questa Giornata la Città di Torino ribadisce l’impegno sul tema dell’HIV-AIDS, promuovendo strategie e azioni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Dichiarazione di Parigi che l’Amministrazione Comunale ha sottoscritto nel 2020 aderendo alla rete globale delle ‘Fast Track Cities’. L’iniziativa mira a mettere in rete città di tutto il mondo disponibili a condividere azioni locali per porre fine all’AIDS e ad altre epidemie entro il 2030.
La promozione della salute vede l’Amministrazione cittadina e l’Azienda Sanitaria Locale Città di Torino congiuntamente impegnate nella realizzazione di azioni e interventi in una molteplicità di ambiti, anche in collaborazione con il Terzo Settore. Città e ASL hanno pertanto avviato una progettualità specifica dedicata alla prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) denominata ‘Torino Fast Track City’, coinvolgendo gli enti del Terzo settore attraverso gli strumenti della coprogrammazione e coprogettazione.
A partire da un Tavolo finalizzato alla lettura condivisa delle esigenze e dei bisogni della comunità, il percorso si è concluso con la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra la Città di Torino, l’Asl Città di Torino, e le associazioni locali Anlaids, Arcobaleno Aids, Casa Arcobaleno, Croce Rossa, Giobbe, Gruppo Abele, Lila Piemonte.
Come proprio contributo al progetto ‘Torino Fast Track City’, l’Amministrazione Comunale ha messo a disposizione gratuitamente uno spazio in via Mazzini 44E al piano terreno, dove avrà sede il ‘Check point’, in cui si svolgeranno attività di testing e promozione della salute sessuale, in particolare attraverso la realizzazione di testing HIV e Sifilide gratuiti. La struttura, che verrà inaugurata nelle prossime settimane, sarà operativa a partire dal 15 dicembre e, successivamente, sarà aperta il secondo venerdì di ogni mese con la presenza di personale delle associazioni e dell’Asl Città di Torino.
Saranno previste ulteriori aperture a cura delle associazioni. Vi si potrà accedere possibilmente in fasce orarie diverse da quelle di accesso dei servizi sanitari pubblici per intercettare una fascia di cittadine e cittadini che è più facile avvicinare in spazi non connotati come servizi sanitari.
Oltre al personale, l’Asl Città di Torino fornirà il materiale per l’esecuzione di 2mila test all’anno e il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (CeMuSS) attiverà percorsi ad accesso diretto per la presa in carico ed il follow up degli eventuali positivi in collaborazione con gli ambulatori dell’Ospedale Amedeo di Savoia.
Le associazioni si occuperanno delle attività che riguardano la gestione del ‘Check point’ e lo svolgimento degli screening relativi alle infezioni sessualmente trasmesse, il supporto e counseling per le cittadine e i cittadini eventualmente reattivi, la formazione e l’aggiornamento per i volontari coinvolti e il contrasto allo stigma e al minority stress.
Per celebrare la Giornata, il 1° dicembre la Città di Torino illuminerà la Mole Antonelliana con il nastro rosso, simbolo della lotta all’AIDS, e la scritta U=U che significa “Undetectable equals Untransmittable” (Non Rilevabile è uguale a Non Trasmissibile): una persona con HIV che segue una terapia antiretrovirale efficace e mantiene una carica virale non rilevabile non trasmette il virus ad altre persone, anche nei rapporti sessuali non protetti. Il medesimo slogan sarà ripreso nella campagna di comunicazione che parte negli stessi giorni.
Numerose le iniziative di Città, ASL Città di Torino e rete delle associazioni che hanno aderito a ‘Torino Fast Track City per la Giornata mondiale di lotta all’aids 2023, come da programma allegato.
Il Torino Film Festival, in collaborazione con l’assessorato ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino, dedicherà un momento di riflessione al tema della promozione di una cultura della salute, della prevenzione e dei diritti con un intervento di Laura Morante, attrice ospite del Festival con il film ‘Folle d’amore – Ada Merini’ di Roberto Faenza.
“La prossima inaugurazione del ‘Check point’ in uno spazio della Città è motivo di orgoglio per l’Amministrazione. L’auspicio è che questo nuovo servizio, realizzato grazie alla collaborazione con l’ASL e le organizzazioni del Terzo settore, possa incoraggiare un numero sempre maggiore di persone a fare il test. Il nostro impegno per la promozione della salute e la lotta contro lo stigma e i pregiudizi continua, e si manifesta anche attraverso gesti simbolici come l’illuminazione della Mole” ha sottolineato Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità della Città di Torino.
“Alla luce dei recenti dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, che confermano che le nuove diagnosi di HIV sono sempre più tardive, appare particolarmente importante l’accordo siglato oggi con la Città di Torino e con il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, per offrire ai cittadini la possibilità di testarsi per l’HIV, anche al di fuori dei contesti classici e degli orari dei servizi sanitari” – ha dichiarato Carlo Picco Direttore Generale dell’ASL Città di Torino.
“Il Checkpoint, importante risultato della sinergia tra soggetti pubblici (Comune di Torino e ASL Città di Torino) e la rete associativa Fast Track City, oltre ad essere esempio di capacità di coprogettazione, sarà punto di riferimento fondamentale per la popolazione non solo per le specifiche attività di screening, alla base della battaglia contro l’HIV, ma anche per favorire la prevenzione e combattere la disinformazione che crea stigma, paure, pregiudizi. La CRI di Torino coglie l’occasione per ringraziare tutte le Associazioni della rete Fast Track City (Arcobaleno AIDS, Casa Arcobaleno, Associazione Giobbe, Lila Piemonte, Fondazione Gruppo Abele ed ANLAIDS Sezione Torino) per l’impegno e la dedizione dimostrata nel perseguire l’obiettivo comune” ha precisato Giuseppe Vernero Presidente Croce Rossa Italiana Comitato di Torino.
È stata inaugurata questo pomeriggio alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo, della presidente della Circoscrizione Uno Cristina Savio e degli assessori Chiara Foglietta, Paolo Chiavarino e Francesco Tresso la ‘nuova’ via San Secondo, oggetto di una serie di interventi di riqualificazione che hanno interessato, insieme all’asse stradale, l’intero borgo.
“Siamo molto contenti -ha detto il Sindaco Stefano Lo Russo- di restituire al quartiere questa via in una veste completamente rinnovata. Sono numerosi i progetti su cui stiamo investendo, anche grazie alle risorse europee, per la riqualificazione urbana, per restituire alle cittadine e ai cittadini spazi pubblici più sicuri, vivibili e accoglienti”.
La strada è stata ri-progettata con l’obiettivo di ottenere maggior sicurezza e uno spazio pubblico di qualità suddiviso in modo più equilibrato tra i vari attori della mobilità attraverso interventi fisici quali rialzi di carreggiata, restringimenti, arredi, introduzione del verde e nuove alberature, che favoriscano la coabitazione di auto e pedoni.
Spazi ripensati e trasformati in ottica ‘resiliente’ con soluzioni innovative volte a contrastare l’effetto ‘isola di calore’ e a gestire al meglio le acque meteoriche in occasione degli eventi di precipitazione intensa, sempre più frequenti nei centri urbani, creando allo stesso tempo un ambiente più vivibile.
Nell’esecuzione dei lavori sono state accolte le richieste della Circoscrizione Uno con l’estensione della riqualificazione al tratto tra i corsi Stati Uniti e Vittorio Emanuele e l’inserimento di opere in corrispondenza di alcuni incroci lungo via Gioberti dove sono presenti alcune scuole.
“Sono lieta che l’inaugurazione della via e della piazza riqualificate con attenzione alla sostenibilità ambientale sia l’occasione per le associazioni e i cittadini del Borgo San Secondo per confrontarsi e rinforzare la rete di territorio in un clima di festa. Mi auguro che questo pomeriggio insieme rappresenti solo la tappa di un percorso, che come Circoscrizione sosterremo con la disponibilità mia e dei consiglieri. Uscire di casa, ritrovarsi all’aperto, approfittare delle panchine e di quel po’ di natura che siamo riusciti a inserire agli incroci è di per sé fonte di benessere. Stiamo comunque anche cercando in zona un piccolo luogo chiuso da utilizzare nelle giornate piovose”, ha dichiarato la presidente della Circoscrizione Uno, Cristina Savio.
I lavori, insieme ad interventi come il rialzo della sede stradale negli incroci e la messa a dimora di essenze arboree, hanno portato alla completa riqualificazione di piazza San Secondo offrendo un nuovo volto vivibile all’area mercatale e la definizione di ampie platee a fruibilità pedonale. Particolare attenzione è stata riservata ai materiali utilizzati nella pavimentazione dei percorsi secondo un disegno idoneo a favorire la mobilità degli ipovedenti. In particolare, i marciapiedi sono stati pavimentati in pietra con un bordo di cubetti di porfido a fare da guida naturale verso gli attraversamenti pedonali.
Complessivamente si sono ridotte le superfici asfaltate e impermeabili, convertendole in infrastrutture verdi in grado di fornire ombreggiamento e raccogliere le acque piovane per ridurre i flussi in rete e prevenire eventuali allagamenti.
Ridurre la quantità di apparecchiature elettriche e indumenti, tessuti e borse rifiuti non differenziati e non raccolti e insieme valorizzare e connettere iniziative e opportunità di scambio e riutilizzo circolari presenti sul territorio per supportare la transizione verso un’economia circolare con il fine ultimo di ridurre le emissioni climalteranti.
E’ la sfida che attende Torino, tra le otto città – le altre sono le greche Atene e Ioannina, la lussemburghese Differdange, la francese Grenoble, la bulgara Sofia, la portoghese Cascais e la slovena Maribor – coinvolte in Climaborough, uno dei tre progetti scelti dalla Commissione Ue per sviluppare soluzioni innovative a basso costo nella gestione dei rifiuti, l’energia verde e la mobilità sostenibile.
Un obiettivo che la città conta di raggiungere anche con il contributo delle imprese interessate – la partecipazione è aperta a qualsiasi operatore economico – che entro giovedì prossimo 30 novembre sono chiamate a presentare le proprie proposte di candidatura al bando pubblicato sul sito di Anci Toscana, coordinatore del progetto, e nelle quali devono prevedere l’utilizzo di dati e tecnologie, il coinvolgimento attivo dei cittadini e la replicabilità su larga scala e in altri contesti urbani.
Per raggiungere tale scopo è stata avviata una procedura di appalto pubblico innovativo federato per l’individuazione di un set di servizi climatici in grado di rispondere alle esigenze territoriali delle otto città coinvolte al termine della quale saranno selezionati 16 fornitori di servizi – due per ogni città – sulla base del miglior rapporto qualità prezzo, secondo le regole europee degli appalti. Le basi d’asta saranno dell’ordine di circa 287.500 euro per ogni città coinvolta, suddivisi tra i due fornitori selezionati.
Torino è interessata a diversi tipi di soluzioni che, tra le altre, incentivino lo scambio di beni prima che diventino rifiuti e altre pratiche di riuso, contribuiscano al corretto conferimento dei RAEE e tessili da parte dei cittadini e delle cittadine e promuovano la creazione di set di dati sulla raccolta dei rifiuti e il comportamento dei cittadini e delle cittadine.
Finanziato dal programma di ricerca Horizon Europe (bando Horizon-Miss-2021) con un contributo di circa 11 milioni di euro il progetto vede la partecipazione di 28 partner – per l’Italia ci sono anche la Fondazione Links-Leading innovation & Knowledge for society e Urban Lab, entrambi con sede a Torino, e il Politecnico di Milano – di 15 Paesi europei.
Le imprese interessate possono inviare la propria candidatura fino al 30 novembre 2023 seguendo le istruzioni riportate sul sito di progetto: https://climaborough.eu/public-procurement/tender/.
Per maggiori informazioni, le imprese possono consultare le FAQ disponibili sul sito o scrivere all’indirizzo e-mail climab@climaborough.eu.
Per consentire lo svolgimento delle periodiche verifiche agli impianti di sicurezza la prossima settimana è prevista la chiusura alternata del sottopasso Donat Cattin.
Da lunedì 27 a mercoledì 29 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 16.30, verrà chiusa al traffico veicolare la semicarreggiata Nord (direzione da via Orvieto verso corso Potenza). Nelle giornate di giovedì 30 novembre e di venerdì 1 dicembre la chiusura riguarderà, con i medesimi orari, la semicarreggiata Sud (direzione da corso Potenza verso via Orvieto).
Anche quest’anno la Città di Torino ha predisposto il Piano invernale di accoglienza rivolto alla popolazione homeless, ad ulteriore potenziamento della rete dei servizi attivi tutto l’anno dedicati alle persone in condizione di grave marginalità.
A partire da questa sera, venerdì 24 novembre riapre in via Traves il sito umanitario della Città di Torino, gestito dalla Croce Rossa Italiana, che ha una disponibilità di 70 posti letto con accesso diretto dalle ore 18.
Inoltre l’offerta di posti letto si arricchisce di un nuovo punto della palazzina C dell’ex Buon Pastore, in corso Regina Margherita, che avrà una capacità di ospitalità temporanea fino a un massimo di 80 posti per adulti singoli, nuclei familiari e minori non accompagnati. L’immobile, di proprietà comunale, sarà disponibile a inizio dicembre al termine dei lavori di sistemazione dello stabile.
A questi siti si aggiungono: in piazzale Croce Rossa Italiana la struttura messa a disposizione dall’associazione Mamre che ha una capacità fino a 30 posti letto; via Spalato 15, dedicato a minori non accompagnati con una capacità di ospitalità fino a 24 posti letto.
Già potenziati i servizi di intervento in strada e di prossimità attivi tutti i giorni dell’anno dalle orae 18 alle ore 2 di notte, con tre equipaggi mobili, uno in più rispetto
allo scorso anno, che operano sul territorio cittadino per prestare aiuto alle persone in
difficoltà e indirizzarle verso i servizi.
Sarà inoltre operativo, potenziato da ulteriori figure professionali, il Servizio homeless Torino, punto unico di accesso e orientamento ai servizi in via Sacchi 47, aperto da lunedì al sabato in orario 9,30 – 13 ; 14-16 dal lunedì al sabato compreso. Durante il periodo invernale l’ambulatorio socio sanitario Roberto Gamba, in via Sacchi 49, sempre in collaborazione con l’ASL Città di Torino e il Terzo settore, sarà aperto tutti i giorni compreso i festivi fino al 30 aprile 2024 con orario 15,30 – 18,30.
A rafforzare la rete di primo contatto, il progetto ‘Torino Street care 3.0’, un ambulatorio medico mobile – realizzato dalle associazioni Raimbow for Africa – Medical Development ODV, Danish Refugee Council Italia onlus, Camminare insieme ODV, in collaborazione con la Città di Torino e in sinergia con l’Ordine dei medici e degli infermieri – operativo nella zona di Porta Palazzo una sera a settimana e che farà tappa in altri luoghi della Città.
“Occorre rafforzare gli interventi sociosanitari in strada e nei servizi di accoglienza: la collaborazione di medici specialisti reperiti dal volontariato e dalle cooperative sociali. Sono progetti destinati a interfacciarsi con le azioni che l’azienda sanitaria attuerà, come stabilito dal protocollo di maggio, al fine di favorire l’efficacia degli interventi messi in atto. Per questo auspico una pronta convocazione del tavolo previsto dal protocollo sottoscritto da Città, Asl Città di Torino e Regione Piemonte per incrementare la presenza minima di operatori sanitari” ha sottolineato Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare della Città di Torino.
Oltre agli interventi previsti dal Piano Inverno, il ventaglio delle possibilità di accoglienza e accompagnamento sostenuto per 365 giorni all’anno dal Comune comprende servizi di outreach di strada e di prossimità, oltre 20 Case di ospitalità, alloggi e servizi residenziali di autonomia, percorsi abitativi in housing first, interventi educativi, attività occupazionali e culturali realizzate attraverso i progetti del Piano di Inclusione Sociale. Complessivamente durante l’inverno 2023-24 saranno disponibili oltre 900 posti di accoglienza. A tali risorse si aggiungono le risorse attive tutto l’anno rivolte a nuclei familiari in condizioni di grave disagio abitativo e a cittadini titolari di protezione e minori stranieri non accompagnati.
La pièce di Lucia Calamaro dal titolo “Tipi umani seduti al chiuso. Partitura sentimentale per biblioteche”
Al teatro Gobetti andrà in scena dal 28 novembre al 3 dicembre prossimo una pièce di Lucia Calamaro, dal titolo “Tipi umani seduti al chiuso. Partitura sentimentale per biblioteche “, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, teatro Nazionale e l’Università degli Studi di Padova.
Prolifica, dissacrante e romantica, Lucia Calamaro ha indagato l’essere umano nelle sue pieghe più nascoste e doloranti. I tipi umani seduti al chiuso sono sette persone di una biblioteca, dove libri e tavoli diventano un habitat di sicurezza e di conforto, ma anche di litigio e di violenza, espressione di un’umanità varia e disgraziata, problematica ma anche felice, dove fa capolino anche l’autore del libro che si sta consultando (Joyce, Santa Teresa, Pirandello, Molière, Plath). Una commedia variegata, felice, spiazzata, dolente, china su pagine di carta che girano e girano e penne che scrivono e graffiano i fogli fino a diventarne una partitura musicale.
“Questo lavoro – spiega la regista Lucia Calamaro – cerca di tratteggiare attraverso la metafora della circolazione, circolazione delle parole, dei libri, del sangue, degli affetti, attraverso il costante flusso dei movimenti che compongono l’andirivieni di un’esistenza, due luoghi particolarmente lontani, ma allo stesso tempo fondanti dell’umanità, l’intelligenza e l’animalità. Luoghi che, ci sembra, quando raggiungono i loro rispettivi apici, si trasformano in poesia o in scienza da una parte, e in rabbia e violenza dall’altra. La sensazione del tutto personale è che questo presente, il nostro presente, si muova tra questi due poli, tra questi due estremi ormai da un po’ [.]
E in tutta questa complessità devastante, ecco la nostra biblioteca. Oggetto semplice e circoscritto, affetto da sospettosa nostalgia del Novecento, lento, poco abitato, dove il corpo si piega alla téchne della sedia. L’animale umano si china su di un libro e la bestia tace. Impossibile leggere o fare altro. La lettura è un’attività esclusiva. Qui troviamo una donna, Simona, che di mestiere scrive, ma non riesce a farlo a casa sua. Il suo immaginario si riattiva solo e unicamente in biblioteche piccole e poco frequentate, come la nostra, biblioteche universitarie o di quartiere. Nella mente di Simona appaiono piccole figure minori, tre bibliotecari, Riccardo, suo nipote Cristiano e Lorenzo, ognuno con una biografia distinta. Riccardo, sentimentale e buono senza scampo, ha un figlio in rivolta con il mondo; il giovane Cristiano, nome ricorrente in famiglia, appare sofferto e sfiduciato, c’è l’ ha su con tutto, anche con sé stesso. La moglie di Riccardo è via, si è presa una vacanza da casa e non si sa se tornerà.
Il nipote Cristiano è un nostalgico dell’Ottocento, non trova pace e conforto alcuno nella contemporaneità perché è fuori tempo. Lorenzo è contento di essere lì e essere bibliotecario. L’unico un po’ vitale e classicamente innamorato di Susanna, una ragazza in lotta con la vita e con il sistema, che proprio non vuole e che suona note tristi.
Simona fa arrivare in questa biblioteca, luogo di umori e stati d’animo mesti, lo straniero, che cerca lavoro, Filippo, tipo strano, curatore d’arte di improbabili artisti, colto ma inaffidabile.
I soliti temi bussano alla sua solita vita. I personaggi vanno e vengono, i toni a volte si alzano, certe note assemblate sgocciolano malinconia. Simona vorrebbe dire altro, ma in un’intera esistenza si hanno solo tre o quattro idee sul mondo che si ripetono in forme diverse e che, in lei, stanno perdendo senso.
C’è il sentimento ( i libri), l’abbandono ( i libri) l’impossibile ( i libri) le righe ( i libri), l’inadeguatezza, il Santi e il tempo fermi (i libri), il Teatro Anatomico, il sangue e il suo polso ( i libri), e la rabbia.