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Approvate le linee di indirizzo per il programma culturale estivo per gli anni 2024 e 2025

Ampliare la programmazione estiva della città, favorire occasioni di aggregazione e intrattenimento con un’offerta multidisciplinare e promuovere la riappropriazione degli spazi urbani in situazioni di socialità e cultura attraverso la selezione e il sostegno di proposte caratterizzate dalla presenza di partnership forti e strutturate. Queste le linee di indirizzo per la realizzazione del programma culturale estivo a cura della Fondazione per la Cultura approvate questa mattina dalla Giunta su proposta dell’assessora Rosanna Purchia.

In particolare, per aumentare l’offerta nel mese di agosto e garantire una maggiore diffusione degli appuntamenti sul territorio saranno due le linee d’azione da perseguire: mantenere e consolidare la proposta delle manifestazioni estive esistenti, amplificandone il carattere di presidio socio-culturale, attraverso progetti biennali per le estati 2024 e 2025 ed allargare e includere il festival musicale Todays, dedicato in particolar modo a un pubblico giovane, con l’obiettivo di valorizzare la zona nord della città.

 “Il nostro obiettivo – spiega l’assessora Purchia – è quello di rendere ancora più ricca l’offerta culturale del periodo estivo, per i torinesi e i turisti, con un’attenzione particolare al mese di agosto e alla zona nord che ha bisogno di presenza e di eventi di qualità. In questa cornice si inserisce il rafforzamento del Festival Todays. A giorni uscirà il bando per la nuova edizione, con una programmazione di rock alternativo e non solo. Sarà un’edizione più lunga, ricca, accessibile e volta a mettere insieme nomi noti del panorama musicale con nuovi giovani talenti”.

Poiché si tratta di iniziative di interesse pubblico, l’Amministrazione prevede per tutte le attività che saranno individuate e ricomprese nel progetto della Fondazione per la Cultura, l’esenzione dall’applicazione del canone di occupazione suolo pubblico relativamente alle aree richieste e interessate dalle attività culturali e ricreative, e una riduzione del 50% del canone dovuto per le aree occupate con strutture utilizzate per attività economiche e di vendita (la superficie di suolo pubblico/privato destinata alle attività commerciali accessorie o altre attività economiche e di vendita non deve superare il 50% della superficie complessiva richiesta/utilizzata per la realizzazione dell’evento).

Al via un percorso di progettazione partecipata per l’immobile di corso Regina

L’ex asilo dell’Opera Pia Reynero di corso Regina Margherita 47, di proprietà della Città di Torino, sarà destinato ad attività destinate alla collettività.

Lo ha stabilito questa mattina la Giunta Comunale con una delibera proposta dalla vicesindaca con delega al Patrimonio Michela Favaro e dell’assessore ai Beni Comuni Jacopo Rosatelli che recepisce la proposta di un gruppo di cittadine e cittadini nell’ambito del Regolamento dei beni comuni urbani a Torino, dando l’avvio ad un percorso di progettazione partecipata e delle necessarie verifiche delle condizioni strutturali dell’immobile.

Dichiara il sindaco Stefano Lo Russo: “La co-progettazione, nell’ambito del Regolamento dei beni comuni, è un processo partecipato e aperto. L’immobile rimarrà in disponibilità della città e verrà gestito in partenariato con i cittadini, attraverso un percorso comune fondato su due condizioni iniziali imprescindibili, ovvero il rilascio da parte delle persone attualmente presenti e le opportune verifiche di sicurezza all’interno della struttura. Auspichiamo che il percorso che prende il via oggi, avviato sulla base di un’istanza di alcuni cittadini, con altri cittadini che se ne fanno garanti, possa risolvere una criticità che la nostra città si trova ad affrontare da trent’anni e avviare, in prospettiva, una diversa modalità di ragionamento rispetto al tema degli immobili occupati. Uno dei nostri compiti, in qualità di amministratori, è quello di supportare le cittadine e i cittadini che vogliono mettere il loro impegno al servizio di attività destinate alla collettività, oltre a impegnarci a lavorare per garantire, a tutte e tutti, uno spazio di discussione libero e democratico, che rientri pienamente nella cornice della legalità, della sicurezza e della non violenza”.

La proposta, improntata “ai valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dell’ecologia” era stata indirizzata al Sindaco lo scorso 22 dicembre, accompagnata da una nota firmata da persone provenienti dal mondo accademico, dalla cultura, dallo spettacolo e dalle parti sociali, che supportavano il progetto con la propria disponibilità a collaborarvi. Nello specifico, prevede la gestione condivisa come bene comune degli spazi siti al piano terra e del giardino dell’immobile di corso Regina per realizzare una serie di attività gratuite con la partecipazione degli abitanti del quartiere Vanchiglia e di chiunque vorrà mettersi a disposizione, destinate a tutti i cittadini con un’attenzione particolare per la fascia giovanile. Obiettivo della Città – come viene riportato nel testo della deliberà approvata- è che il progetto sia il punto di partenza “per lo sviluppo di un percorso di co-progettazione particolarmente attento al tema della partecipazione e della non violenza intesa come principio alla base di qualunque relazione sociale inclusiva e ispirata al dialogo”. L’obiettivo è quello di favorire il carattere sociale e aggregativo dell’immobile, in modo inclusivo e nel rispetto di qualsiasi forma di differenza, tutelando la sicurezza di chi lo frequenta e aprendosi alle istanze del quartiere e della città di Torino.

Il via libera del Tavolo Tecnico dei Beni Comuni, che ha esaminato la proposta valutandone la coerenza con i principi del Regolamento 391 è arrivato nella seduta del 23 gennaio 2024. Ora prende il via la fase di co-progettazione, che si realizzerà attraverso la convocazione di riunioni e tavoli di lavoro con i proponenti e sarà coordinata dall’ufficio Beni Comuni, in collaborazione con gli uffici di patrimonio, cultura e politiche giovanili.

Al via la riqualificazione del parcheggio D’Annunzio. Intervento in due fasi per garantire sempre l’accesso a una parte dell’area di sosta

Inizieranno a breve i lavori di riqualificazione del parcheggio D’Annunzio, posto tra l’omonima via e via Braccini. Leggermente ribassato rispetto al piano stradale e situato nei pressi di ambulatori dell’Asl, residenze e uffici, il piazzale interessato dagli interventi copre un’area di oltre 7mila metri quadrati che gli interventi in programma renderanno più fruibile e al contempo anche più accogliente.

Per ridurre il disagio agli utenti del parcheggio l’intervento di sistemazione dell’area di sosta si svilupperà in due fasi, così da consentire sempre l’accessibilità e l’utilizzo della metà degli stalli presenti – all’incirca 150 posti auto – e prevede, con l’avanzamento e il completamento dei lavori, una contestuale e progressiva riapertura degli spazi a disposizione per posteggiare i veicoli.

In parallelo partiranno gli interventi sul parcheggio annesso alla sede degli uffici comunali di corso Ferrucci: pur non essendo un parcheggio aperto al pubblico, anche in questo caso il cantiere è stato suddiviso in due fasi per non inibirne completamente la fruibilità.

Rimarrà invece sempre libera e accessibile da via Gabriele D’Annunzio l’area sottostante il giardino pensile dove non sono previsti lavori.

L’intervento, finanziato con risorse del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è parte del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, consentirà altresì di aumentare la resilienza degli insediamenti urbani soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme.

Quella che oggi è un’area priva di verde con asfalto ammalorato si trasformerà completamente grazie alla sostituzione della pavimentazione esistente con il ripristino della permeabilità del terreno e l’inserimento di barriere alberate e strutture ombreggianti.

Una cabina di regia per lo sviluppo industriale

Avviare la costruzione di una cabina di regia tra la Città di Torino e le organizzazioni sindacali che veda coinvolti a più livelli anche il mondo dell’industria, dell’impresa, le università, le organizzazioni datoriali e il terzo settore per condividere strategie per lo sviluppo industriale di Torino e dell’area metropolitana.

È la decisione maturata questa mattina a seguito di un incontro a Palazzo Civico tra il sindaco Stefano Lo Russo, insieme con l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero, e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Torino. Al centro dell’incontro alcune situazioni di crisi industriale a Torino e nell’area metropolitana, le relative ricadute sull’occupazione e le strategie di sviluppo e rilancio per il futuro. 

“È stata un’importante occasione di confronto – commenta il Sindaco – che ci dà l’opportunità di avviare congiuntamente iniziative concrete, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate. La vocazione industriale produce oltre il 30 per cento del PIL della città e va promossa e rafforzata in modo sinergico tra istituzioni. Occorre lavorare in questa direzione, tenendo conto anche delle due grandi emergenze che ci troviamo ad affrontare, ovvero la lotta al cambiamento climatico e la crisi demografica. In questa cornice il confronto con le parti sociali è davvero molto importante, insieme individueremo le priorità da seguire».

Dichiarano Gabriella Semeraro (CGIL), Domenico Lo Bianco (CISL), Gianni Cortese (UIL): “È positivo che il sindaco Stefano Lo Russo abbia accolto la nostra richiesta per la costituzione di una cabina di Regia finalizzata ad affrontare le crisi industriali dell’Area Metropolitana di Torino e per ragionare concretamente su un percorso che metta al centro lo sviluppo della Città. Tra le priorità individuate c’è la crisi di Stellantis e dell’indotto, la mobilità e la transizione ecologica, la sanità e le strutture ospedaliere. Questo incontro rappresenta l’inizio di un percorso di confronto che dovrà produrre azioni politiche e industriali capaci di ridare slancio alla Città, tutelando il lavoro di qualità e l’accesso ai servizi delle cittadine e dei cittadini”.

Una delegazione di studenti cinesi del Politecnico ha incontrato l’assessora Pentenero

La sicurezza degli studenti universitari e le problematiche affrontate dalla comunità cinese: sono questi i due temi principali affrontati nell’incontro tra l’assessora alle politiche multiculturali e alla sicurezza della Città, Gianna Pentenero e i vertici del CSSA Polito – Chinese Students and Scholars Association per

È stato un piacere dialogare per la seconda volta con i rappresentanti del CSSA Polito, l’associazione degli studenti cinesi che frequentano il nostro Politecnico – ha affermato Gianna Pentenero -. L’incontro è stato anche l’occasione per esprimere la mia vicinanza e quella dell’Amministrazione al ragazzo che il giorno di Natale ha subito un furto con aggressione in metropolitana – ha continuato l’assessora -. Abbiamo rassicurato gli studenti e le studentesse cinesi sull’impegno dell’Amministrazione sul fronte della sicurezza, sapendo che uno dei punti fondamentali per la crescita e lo sviluppo della città è l’accoglienza di studenti stranieri. 

Inoltre, per dare seguito alle interlocuzioni già avviate con l’associazione, Gianna Pentenero ha ribadito come i progetti di integrazione della Città debbano proseguire nel segno di Torino Città Plurale e ha sottolineato la necessità di potenziare l’integrazione linguistica con l’avvio di progetti per la conoscenza della lingua italiana anche per agli adulti.

Dobbiamo lavorare per aiutare le comunità ad aprirsi e interloquire non solo con i propri connazionali. Inoltre – ha concluso l’assessora – è necessario pensare all’avvio di strumenti per l’inserimento nel mondo del lavoro anche per i nuovi cittadini”.

Giornata mondiale per le malattie tropicali neglette. Il 30 gennaio la Mole si tinge di viola e arancione

Martedì 30 gennaio, in occasione della ‘Giornata mondiale per le Malattie Tropicali Neglette’ (Neglected Tropical Diseases – NTDs), la Mole Antonelliana si illuminerà di viola e arancione.

Oltre alla Mole altri cento monumenti in tutto il mondo saranno illuminati dagli stessi colori per sostenere la campagna ‘100% Committed to end neglected tropical diseases’ con la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si pone l’obiettivo di eliminare almeno una Ntd in cento Nazioni entro il 2030.

L’iniziativa – promossa dall’Associazione PINTRE (Percorsi Intrecciati) insieme all’Associazione Italiana per la Lotta alla Malattia di Chagas AILMAC, con il patrocinio di diversi Enti, tra cui il Comune di Torino e la Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale SIMET, in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato Torino Vol.To ETS e INMI Lazzaro Spallanzani – vuole sensibilizzare sull’impatto che queste malattie hanno in un contesto non endemico come quello italiano.

Inoltre, dopo il successo dello scorso anno a Torino, dal 29 gennaio al 2 febbraio nell’INMI Spallanzani di Roma sarà ospitata la mostra fotografica Salute dimenticata. Immagini per ricordare le NTDs* (*neglected tropical diseases)’. Le NTDs sono patologie scatenate da un’ampia varietà di agenti patogeni, tra i quali virus, batteri, parassiti e funghi che colpiscono su scala mondiale oltre un miliardo di persone (circa una persona su cinque) e sono tendenzialmente legate alla povertà e alla fragilità sociale.

Semaforo antismog: fino a mercoledì 31 gennaio prosegue il livello 1 (arancio)

Resterà in vigore fino a mercoledì 31 gennaio 2024 compreso (prossimo giorno di controllo) il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Addio a Bruno Segre, morto nel giorno della memoria

È morto questa mattina, nel giorno della Memoria, Bruno Segre. Aveva 105 anni. Avvocato, partigiano, fu esempio di impegno civile. 

Era nato a Torino, dove si laureò in legge ma a causa delle leggi razziali, in quanto figlio di un ebreo, non gli fu in quegli anni permesso esercitare la professione di avvocato.

“Con la morte di Bruno Segre – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo -perdiamo un punto di riferimento nella lotta per i diritti, da sempre in prima linea in difesa della democrazia, della libertà e dei valori della Resistenza.

La sua scomparsa, nel giorno in cui celebriamo il valore della Memoria, è un simbolico passaggio di testimone.

Sta a noi, ora più che mai, seguire il suo esempio e tramandare il suo insegnamento.

A Bruno -ha concluso il primo cittadinova il nostro profondo ringraziamento, per il suo esempio e il suo impegno, mentre ai suoi cari vanno sincere condoglianze”.

Gianduja e Giacometta, oggi l’investitura ufficiale in Comune

Sala Congregazioni ha ospitato oggi alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo l’investitura ufficiale di Gianduja e la presentazione della Giacometta 2024, le due tipiche maschere della Famija Turinèisa e del carnevale cittadino. Sono Marco Raiteri, avvocato torinese impegnato nel sociale, e Tina Scavuzzo, laureata in antropologia culturale con una tesi sulle tradizioni popolari. Una riconferma la loro, ratificata, come da tradizione, da un atto notarile.

Al classico appuntamento di lancio del Carnevale ha partecipato anche il gruppo folcloristico “Ij danseur dël Pilon” di Piemonte Cultura che, guidati dal loro presidente Bruno Donna, si sono esibiti con alcune danze popolari piemontesi. Presenti inoltre l’attore Mario Brusa che ha recitato alcune poesie in piemontese e il musicista Nino Carriglio che si è esibito al Sax.

Malgrado un periodo ridotto dall’anticipazione della Pasqua gli impegni della Famija Turinèisa saranno anche quest’anno numerosi. Un programma che dopo la visita alle Autorità civili e militari locali, prevede, tra l’altro, una due giorni a Verona, con il Comitato delle Maschere Italiane, ospiti del Carnevale Bacanal del Gnoco, e la partecipazione alla fagiolata” di Santhià e al Carnevale di Ivrea il martedì grasso.
Ci saranno inoltre diversi incontri presso istituti scolastici e RSA e per dare ufficialità alla presentazione delle maschere di Chieri, Crescentino, Carignano oltre alla partecipazione alle sfilate del Gran Balon (elezione della Rusnenta) di Oleggio, di Chivasso, ed altre ancora in via di definizione.

La dignità della politica, a Palazzo Civico il ricordo di Guido Bodrato

La grande passione per la politica come strumento capace di affrontare e risolvere i problemi della società ha contraddistinto l’esistenza di Guido Bodrato, ricordato oggi in Sala Rossa, a poco più di sei mesi dalla scomparsa, nel corso di un convegno incentrato sulla sua storia politica e culturale organizzato dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin, dall’associazione dei consiglieri Emeriti della Città di Torino e dall’associazione ex parlamentari della Repubblica, con il patrocinio della Città di Torino e il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte.

“Ho avuto modo di conoscere Guido Bodrato nella parte finale della sua lunga attività politica – ha detto il Sindaco Stefano Lo Russoche ci ha consegnato numerosi insegnamenti sempre attuali. Come l’essere consapevoli che le città sono attraversate dal cambiamento e che il cambiamento genera inevitabilmente conflitto, pensiamo ad esempio alle ondate migratorie. Oggi gli immigrati arrivano dall’Africa, negli anni ’60 arrivavano da Chieri. E la politica è proprio l’arte della gestione del conflitto, non significa cavalcare il conflitto né speculare sulle sue ragioni, ma comporlo. Questo penso possa essere il miglior insegnamento che ci lascia e anche una bussola per quando il dibattito politico assume toni esasperati”

Con il Sindaco sono stati in tanti – le massime istituzioni cittadine, storici, amici e politici che hanno condiviso con lui, nella nostra città e nel Paese, l’impegno per le sorti della democrazia italiana, anche in momenti molto difficili – a partecipare a un appuntamento che ha voluto unire nel suo ricordo una riflessione sulla politica italiana del secondo dopoguerra, di cui Guido Bodrato è stato protagonista dai banchi del consiglio comunale della nostra Città e poi da dirigente nazionale della Dc e del Partito popolare, come parlamentare, come uomo di governo e, infine, come interprete fedele della sfida per un’Europa unita, durante il suo mandato di parlamentare a Strasburgo e di capo delegazione del Partito popolare europeo.

“La politica è una passione che non invecchia mai“, aveva risposto un paio di anni fa a chi si stupiva di lui, allora ottantottenne, ancora così attivo su Twitter e che nell’anniversario della Festa della Repubblica, il 2 giugno dello scorso anno, solo pochi giorni prima della morte, lo aveva spinto a pubblicare un articolo dove sottolineava come con il declino delle ideologie rischiassero di tramontare le idee su cui sono fondate le diverse forze politiche, ed anche i valori sanciti dalla Costituzione repubblicana.

In questo contesto – scriveva – la tendenza a ridurre la democrazia alla ricerca di un “capo” cui affidare tutto il potere, ha infine riguardato il ruolo del Parlamento e la sua centralità; così la democrazia decidente è diventata il terreno su cui è cresciuta l’antipolitica. Su questo terreno affondano anche le radici di movimenti populisti che finiranno per minacciare la stessa democrazia rappresentativa, alimentando una pericolosa deriva autoritaria”.

Nato a Monteu Roero, in provincia di Cuneo, il 27 marzo 1933, più volte ministro e anche direttore del ‘Popolo’ dal 1955 al 1959, per Bodrato – al quale gli avversari hanno sempre riconosciuto un interesse genuino, tutto politico, a conoscere punti di vista diversi, a comprenderli, a entrare in relazione – “l’anima della democrazia è il dialogo, il rispetto dell’avversario, il pluralismo“. Un costruttore di ponti e soluzioni concrete che spiegava che “la democrazia richiede uno spirito di servizio che faccia prevalere il bene comune sull’interesse personale e di parte” e un difensore delle istituzioni democratiche, di cui oggi si sente la mancanza.