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Misure antismog, fino a lunedì 15 aprile in vigore le sole misure strutturali. Confermato il livello 0 (bianco)

Restano in vigore fino a lunedì 15 aprile 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – le sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Sottopasso Lingotto, dal 15 aprile riapre la semicarreggiata Sud

Proseguono i lavori di rinforzo strutturale e di risanamento conservativo del sottopasso Lingotto. Lunedì 15 aprile, in mattinata, riaprirà al traffico la semicarreggiata sud (direzione corso Unità d’Italia). 

Per consentire l’avanzamento del cantiere, a partire da tale data verrà contestualmente chiusa la semicarreggiata nord (direzione corso Giambone) sino al termine dei lavori che in questo momento stanno interessando il sottopasso.

A breve, verrà inoltre avviata la nuova gara d’appalto per l’affidamento del quarto lotto di interventi, relativi al tratto sottostante il parco Millefonti e corso Unità d’Italia.

In migliaia al corteo per Mirafiori

Sindacati, istituzioni, lavoratori, studenti. Migliaia di persone, 12mila secondo gli organizzatori, sono scese in piazza questa mattina a Torino per chiedere il rilancio dell’automotive e di Mirafiori, nel giorno dello sciopero generale di otto ore, proclamato da tutte le sigle dei metalmeccanici.

Il corteo è partito piazza Statuto per muoversi verso piazza Castello. Alla manifestazione erano presenti anche il presidente della Regione Piemonte, il direttore della Pastorale sociale e del Lavoro della Diocesi e il Sindaco di Torino, che ha sottolineato lo spirito costruttivo della partecipazione del Comune, che intende farsi parte attiva nel rapporto tra il Governo e Stellantis, nell’interesse del futuro produttivo della città. 

Torna il Disability Pride Torino. Sabato 20 aprile al via la seconda edizione

Il conto alla rovescia sta per terminare e sabato 20 aprile, per il secondo anno consecutivo, il Disability Pride tornerà a colorare le strade di Torino. Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto la presenza di oltre mille partecipanti, si rinnova così l’appuntamento con la grande manifestazione in grado di portare in primo piano le istanze delle persone disabili e neurodivergenti, il tutto attraverso una sfilata organizzata da un coordinamento di nove realtà del territorio tra associazioni, fondazioni e startup, con l’obiettivo comune di rivendicare non solo diritti, ma anche orgoglio e visibilità.

Oltre a sensibilizzare istituzioni, enti privati e cittadinanza sulle tematiche riguardanti le persone disabili e neurodivergenti, il Disability Pride ha un obiettivo ancora più grande: contrastare l’abilismo ribaltando la costruzione sociale di normalità e abilità che lo permeano. Il concetto di abilismo, infatti, nasce dalla discriminazione delle persone le cui caratteristiche fisiche, sensoriali, intellettive e mentali si differenziano dalla maggioranza della popolazione. Rifacendosi al modello sociale in contrapposizione a quello medico, il Disability Pride Torino valorizza le diversità eliminando lo stereotipo secondo cui le stesse siano sbagliate e da correggere, con l’intenzione di rivoluzionare una società che “disabilita” chi non è conforme alla norma e non raggiunge standard precostituiti di prestazione. Questo approccio, inoltre, non può avere un senso se non considerato in ottica intersezionale: la disabilità, infatti, oltre a riguardare tutte le tematiche (sanità, istruzione, lavoro, trasporti…) è trasversale alle altre minoranze marginalizzate (a causa, ad esempio, dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale o perché razzializzate), portando spesso a discriminazioni multiple.

Il percorso del Disability Pride Torino 2024

L’edizione 2024 del Disability Pride Torino si snoderà su un percorso completamente nuovo, mappato e studiato appositamente per essere accessibile e accogliente per tutti e tutte, che ricalcherà almeno in parte quello dell’ultimo Torino Pride toccando non solo le vie del centro storico di Torino, ma anche le zone limitrofe e più precisamente il territorio della Circoscrizione 7: il concentramento è quindi fissato alle ore 14 presso il Giardino “Schiapparelli” di Corso 11 Febbraio angolo Lungo Dora Savona, nel quartiere Aurora.

Dopo la partenza (prevista per le ore 15), il corteo percorrerà tutto Corso 11 Febbraio e svolterà a sinistra in Corso Regina Margherita, per poi imboccare Corso San Maurizio dal Rondò Rivella. Una volta giunti in Lungo Po Cadorna, si proseguirà verso la destinazione finale di Piazza Vittorio Veneto (all’altezza del civico 5 con arrivo previsto per le ore 16.30), dove sarà allestito il palco da cui si susseguiranno alcune performance artistiche e gli interventi delle autorità, del Coordinamento del Disability Pride Torino, del Coordinamento Torino Pride, del Centro Antidiscriminazione LGBTQIA+ PorTo Sicuro e del Nodo Metropolitano Contro le Discriminazioni, dei testimonial e degli sponsor.

Il Manifesto del Disability Pride Torino

Con l’occasione verrà anche presentata la versione aggiornata del Manifesto del Disability Pride Torino, contenente istanze e rivendicazioni delle persone disabili e neurodivergenti su tematiche come cura e assistenza, barriere architettoniche, barriere digitali, barriere culturali, mobilità, universal design e cittadinanza attiva, lavoro e istruzione, sicurezza e discriminazioni. Lungo il percorso del corteo, durante alcune soste previste in Rondò Rivella, Corso San Maurizio angolo Via Sant’Ottavio e Lungo Po Cadorna angolo Piazza Vittorio Veneto, verranno letti alcuni estratti del Manifesto con l’obiettivo di divulgarlo al maggior numero possibile di persone: «Il 2° Disability Pride Torino – dichiara la Coordinatrice Miriam Abate – è alle porte: siamo orgogliosi e orgogliose del lavoro che abbiamo portato avanti, non solo dal punto di vista delle realtà che siamo riusciti a coinvolgere nell’organizzazione, ma soprattutto nell’approfondimento delle tematiche del Manifesto che presenteremo durante il corteo. Quella di sabato 20 aprile sarà una giornata di festa e musica, ma anche di sensibilizzazione e ascolto».

Gli ospiti e le ospiti del Disability Pride Torino 2024

Un’altra novità di rilievo è quella rappresentata dai partecipanti e dalle partecipanti: quest’anno, infatti, il Disability Pride Torino avrà il piacere di ospitare volti noti dell’attivismo come Marco Andriano (content creator ipovedente), Chiara Bordi (attrice e modella con disabilità motoria), Chiara Bucello (content creator sorda, fondatrice di “The Deaf Soul”), Gabriele Capponi (dj con disabilità motoria), Valeria Carletti (fondatrice di Oltranza Festival e scrittrice con disabilità motoria), Lorenzo Nizzi Vassalle (content creator sordo), Red Fryk Hey (ballerina/ballerino e content creator autistica/autistico) e i Terconauti (content creator e performer teatrali su disabilità e autismo).

Donazione di organi come gesto d’amore

“Lo sport dopo un trapianto come paradigma della rinascita” è il tema dell’incontro che si è svolto questa mattina nella sala delle Colonne di Palazzo Civico. Organizzato dalla Fondazione DOT – Donazione Organi e Trapianti -, con il Patrocinio della Città di Torino, per celebrare la Giornata Nazionale Donazione e Trapianto che quest’anno ricorre domenica 14 aprile.

L’evento, mirato a sensibilizzare alla cultura del dono, ha ospitato oltre ai professionisti del settore donazione e trapianto, atleti di diverse età, impegnati in discipline differenti, ma accomunati dal fatto di aver ricevuto un trapianto. A condividere le loro storie sono stati Paolo Manera e Marco Borgogno, veterani dello sci in gara ai World Transplant Winter Games di Bormio conclusi l’8 marzo, ed Emanuele Fiore, giovane promessa del basket torinese.

La donazione degli organi consente nuova vita e speranza a chi ne ha disperatamente bisogno.

Il Piemonte nel 2023 ha visto un aumento del 30%, rispetto al 2022, nel numero di trapianti eseguiti: ben 536, a cui si aggiungono 1.376 trapianti di tessuti. In particolare, sono stati effettuati 292 trapianti di reni, 176 trapianti di fegato, 29 trapianti di cuore, 22 trapianti di polmone, un trapianto di pancreas e 15 trapianti combinati.

Il numero di donatori è cresciuto del 36% rispetto all’anno precedente, con 179 persone generose, pari a oltre 41 donatori ogni milione di persone.  

Questo trend positivo è in linea con i valori di crescita nazionali: nel 2023, secondo il report preliminare della Rete Nazionale Trapianti rilasciato a gennaio 2024, i donatori sono stati 3.082, +15,8% rispetto al 2022, corrispondenti a 28,2 per milione di persone.

In apertura dell’incontro il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha sottolineato che “l’impatto positivo che storie come quelle degli atleti presenti a questo evento possano avere nel sensibilizzare le persone sul tema del trapianto e della donazione degli organi. La Città di Torino – ha ricordato- permette, all’atto della richiesta di emissione della carta d’identità elettronica, di esprimere il proprio consenso alla donazione degli organi. Un’opportunità che come amministrazione intendiamo far conoscere sempre di più per rendere i cittadini informati e consapevoli su un argomento così importante”.

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, per sensibilizzare tutti i cittadini verso la donazione, la Mole Antonelliana sarà illuminata di rosso con l’immagine di un cuore impacchettato.

La sostenibilità raccontata dai writers. Proclamati i vincitori di ‘Cabine d’artista’

Sono stati annunciati i vincitori del bando ‘Cabine d’artista’, promosso da IRETI, società del Gruppo Iren, e dalla Città di Torino, per raccontare i valori e le sfide della sostenibilità per la città e per il territorio attraverso i lavori di street artist under 35.

Le cinque opere selezionate, ispirate ai valori della sostenibilità ambientale e sociale, presentano stili diversi ma sono accomunate da originalità ed efficacia comunicativa. La Giuria, che ha valutato le proposte sia sul piano artistico, sia sull’aderenza ai temi del bando – dal territorio alla decarbonizzazione, dalle fonti rinnovabili all’economia circolare -, è stata presieduta da Fabiola Naldi, storica dell’arte, critica, curatrice e professoressa all’Università di Bologna, e composta da rappresentanti di IRETI e della Città di Torino.

Qui di seguito i nomi degli artisti vincitori e le cabine su cui interverranno:

–               1° classificato: Rama Mancardi, “Mimesi. Restituzione energetica” – Assegnato alla cabina di via Nizza 277 (Circoscrizione 8)
–               2° classificato: Marìa Carolina Uribe Vanegas, “Le case del futuro” – Assegnato alla cabina di via Lancia angolo via Boggiani (Circoscrizione 3)
–               3° classificato: Oscar Cauda, “Verde dono” – Assegnato alla cabina presso Giardino Zen, via Dandolo angolo piazza Omero (Circoscrizione 2)
–               4° classificato: Alessandra Nunziante, “Il supereroe Greenpulse” – Assegnato alla cabina di via Parenzo angolo via Val della Torre (Circoscrizione 5)
–               5° classificato: Francesco Ragni – “Celle-ci n’est pas une fille” – Assegnato alla cabina di piazza Derna (Circoscrizione 6)

Il bando è riuscito a coinvolgere giovani artiste e artisti sui temi della transizione ecologica, attraverso un progetto di valore che affianca il nostro forte impegno per il rinnovo e la resilienza della rete elettrica di Torino, che stiamo mettendo a terra grazie a un ambizioso piano di investimenti pluriennale, arricchito anche da due progetti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da 44 milioni di euro – dichiara Emiliano Roggero, direttore Distribuzione Energia Elettrica IRETI –. In questi giorni abbiamo già avviato i contatti con i vincitori per dare il via alla progettazione operativa sulle cabine, che permetterà di migliorarne l’aspetto estetico unendo arte e tecnica, attraverso messaggi coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione che accomunano il Gruppo Iren e la Città di Torino”.

L’assessore alle Politiche giovanili della Città di Torino ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa che promuove la creatività giovanile e dà a cinque diversi street artist under 35 l’opportunità di esprimersi, creando opere d’arte su temi attuali e soprattutto sentiti dalle e dai più giovani, quali la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale. Un’opportunità per le artiste e gli artisti di trasmettere valori positivi alla cittadinanza e contemporaneamente contribuire alla rigenerazione urbana della città.

Biblioteca Primo Levi, al via la riqualificazione dell’edificio di via Leoncavallo

Inizia oggi, con il montaggio delle prime paratie a protezione dei lavori nel porticato e il successivo posizionamento dei ponteggi, l’intervento sull’immobile di via Leoncavallo sede della biblioteca ‘Primo Levi’ che verrà potenziata e riqualificata. I lavori sull’edificio, che ospita anche gli uffici dei Servizi Sociali territoriali, Distretto Nord Est (per i residenti nelle Circoscrizioni 6 e 7), consentiranno inoltre di recuperare nuovi spazi dove svolgere attività con finalità sociali.

L’assessore alle Politiche sociali della Città di Torino, ricordando come sotto il porticato dell’edificio, nel tempo, avevano trovato rifugio persone senza dimora, sottolinea: “per queste persone sono stati avviati interventi sui bisogni di tipo sociosanitario e legale, conclusi nelle ultime settimane, che hanno portato per alcuni di loro anche inserimenti in percorsi più strutturati di reinserimento sociale. A tutte le persone che lì trovavano riparo sono comunque state proposte sistemazioni alternative, nell’ambito delle accoglienze del Piano Inverno, con l’aiuto di Gruppo Abele, ACMOS, Croce Rossa Italiana e Fondazione Mamre e il coordinamento del Servizio Adulti in Difficoltà”.

Per quanto riguarda i lavori, in particolare sono previste opere di manutenzione straordinaria sulla porzione di fabbricato di via Ternengo e lavori di ristrutturazione per la copertura, le facciate e i serramenti lungo via Pacini per migliorare la funzionalità e l’efficientamento energetico dello stabile.

Le aree esterne pertinenziali saranno interessate da lavori di sistemazione per risolvere problemi di infiltrazione al piano interrato e migliorare la fruibilità degli spazi con interventi di riqualificazione delle aree verdi, percorsi, arredi, sedute e nuova segnaletica verticale e orizzontale.

Il progetto si inserisce nel Piano Integrato Urbano della Città di Torino che prevede interventi di rigenerazione urbana sulle sedi delle biblioteche di quartiere e sul tessuto urbano che le ospita, per contrastare le vulnerabilità materiali e sociali, eliminare le barriere fisiche e socio-culturali, migliorare l’accessibilità e la qualità dello spazio pubblico e dei luoghi della socialità e dell’inclusione.

Gli interventi, che avranno un costo di 4,93 milioni di euro, sono finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Misura 5, Componente 2, Investimento 2.2), nell’ambito dell’iniziativa dell’Unione Europea Next Generation EU.

Qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, approvata la nuova Carta

Trasparenza, chiarezza, partecipazione, efficienza ed efficacia sono tra i principi che hanno ispirato la redazione della nuova Carta della Qualità dei servizi di igiene ambientale approvata ieri dalla Giunta comunale su proposta dell’assessora alle politiche per l’ambiente.

Il documento è suddiviso in due parti relative, la prima, ai servizi di raccolta, trasporto, conferimento dei rifiuti, spazzamento e lavaggio delle strade e di altre aree pubbliche svolti dal gestore unico Amiat gruppo Iren spa, mentre la seconda è focalizzata sulla gestione della tariffa in capo alla Città di Torino e sui servizi di riscossione affidati a Soris spa.

La Carta, sottoscritta e approvata dai gestori e dalle associazioni dei consumatori iscritte nell’Elenco della Città di Torino (Adiconsum, Adoc, Associazione Consumatori Piemonte, Associazione Tutelattiva, Codacons, Federconsumatori Piemonte APS, Movimento Consumatori e U.Di.Con.), è il risultato del lavoro di diversi uffici del Comune di Torino con il coinvolgimento attivo di Amiat e Soris.

Nel testo sono descritti i servizi erogati e gli standard di qualità che i gestori si impegnano a rispettare, viene delineato il rapporto con gli utenti per la gestione delle richieste e delle segnalazioni, fornite indicazioni per prenotare i servizi di raccolta a chiamata, facilitare la risoluzione dei disservizi e comunicare i reclami, indicati i tempi di risposta a cui i tre soggetti devono attenersi.

In particolare, per velocizzare e rendere più spedite le procedure, i reclami e le richieste di informazione andranno evase entro 30 giorni lavorativi, mentre per agevolare e semplificare il dialogo con i cittadini il testo prevede che le attività di consulenza e assistenza verso il contribuente possano svolgersi online, telefonicamente o, se si preferisce, su appuntamento.

È previsto anche l’invio degli avvisi di pagamento almeno 20 giorni prima della scadenza come la possibilità per il contribuente che si trovi in temporanea situazione di difficoltà economica di rateizzare gli importi dovuti da 12 e fino a 36 mesi in presenza di Isee inferiori a 26 mila euro per le persone fisiche o di determinati valori degli indici di bilancio per le persone giuridiche.

Con l’approvazione della Carta della qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani Amiat, Soris e Città di Torino sanciscono, tra l’altro, il loro impegno a fornire servizi efficaci ed efficienti, ad assicurare la continuità dei servizi, a verificare i risultati ottenuti, a migliorare le proprie prestazioni, a informare in modo esauriente gli utenti, a promuovere l’educazione ambientale, a correggere eventuali errori e a evitarne il ripetersi.

La Carta approvata sarà in distribuzione negli uffici Urp comunali e agli sportelli e sul sito internet dei gestori. Inoltre è prevista la realizzazione di estratti del testo, riferiti a specifici argomenti, per favorirne e semplificarne la diffusione e la conoscenza da parte dei cittadini e degli utenti del servizio anche attraverso modalità digitali quali, ad esempio, i QR code.

Contenitori riutilizzabili e portati da casa per ridurre l’utilizzo della plastica, Torino vuole cambiare le abitudini

Ridurre l’utilizzo della plastica monouso degli imballaggi attraverso azioni che intervengono sulla grande distribuzione organizzata e su diversi segmenti della cittadinanza, promuovendo un cambio di prassi e di comportamenti verso uno stile di vendita, di governance e di vita più sostenibile e green. E’ l’obiettivo del progetto Reusable Packaging Revolution, presentato da Mercato Circolare srl, Università di Torino e Aarhus University, in collaborazione con Around e Crai, per il bando EIT FOOD – POC (Proof of Concept) 2023-2025

Una sperimentazione che punta in modo deciso sul riuso come strumento chiave per il contrasto alla plastica usa e getta e alla riduzione dei rifiuti in generale nella direzione indicata dall’Unione Europea ha scelto col nuovo regolamento sugli imballaggi di affrontare i problemi connessi alla eccessiva produzione di rifiuti da imballaggio promuovendo un’economia circolare per gli imballaggi favorendo sistemi di prodotto come servizio, deposito con cauzione e “bring your own”, la possibilità di portare i propri contenitori da casa.

Ogni anno in Europa si producono infatti 2 miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso. Tutto diventa rifiuto. 60 minuti di utilizzo medio. E 100 anni per smaltirli.

“Questa sperimentazione è una delle prime in Italia, una bella opportunità per Torino – racconta Nadia Lambiase, Ceo e fondatrice di Mercato Circolare –. La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. Il nostro ruolo all’interno del progetto, in linea con la nostra missione, è quello di essere una piattaforma abilitante e di connessione tra diversi soggetti: la GDO, il commercio di prossimità, l’amministrazione, la cittadinanza, gli attori della società civile e l’università. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini. Per riuscirci servirà tempo e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti”

Insieme a CRAI, sono stati individuati tre punti vendita di Torino, in cui saranno testate, fino alla fine di giugno, due diverse strategie di riduzione degli imballaggi: l’utilizzo dei contenitori riutilizzabili Around e quello di contenitori portati da casa.

“Abbiamo da subito scelto di aderire al progetto Reusable Packaging Revolution al fine di favorire un nuovo modo di fare la spesa, più attento e consapevole nei confronti dell’ambiente. – Dichiara Michele Poliseno, Presidente di Codè Crai Ovest – Da sempre promuoviamo, all’interno dei nostri punti vendita, iniziative volte alla salvaguardia ambientale: dalla diminuzione della plastica alla riduzione dei consumi energetici. L’introduzione dei contenitori riutilizzabili ai banchi al taglio aggiunge un nuovo tassello al percorso che abbiamo intrapreso. La forza dell’insegna Crai è la prossimità, la vicinanza alle persone. Speriamo, con questo progetto, di contribuire a diffondere una sempre maggiore consapevolezza ambientale, diminuendo quanto più possibile gli spechi e la produzione di rifiuti non necessari”.

SPERIMENTAZIONE REUSABLE PACKAGING REVOLUTION – CONTENITORI AROUND

Dalla scorsa settimana, al CRAI di corso Moncalieri 267C è possibile acquistare i prodotti del banco gastronomia e del banco macelleria facendosi servire nei contenitori riutilizzabili Around, al posto dei contenitori monouso.

Dopo essersi registrati gratuitamente sull’app Aroundrs, il/la cliente potrà richiedere, senza alcun costo aggiuntivo, il prodotto da asporto in un contenitore Around, riutilizzabile fino a 200 volte.

Dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo. Semplice, efficace e senza costi, né per l’ambiente né per il cliente.

“Questa sperimentazione nella GDO per noi rappresenta un punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo – dichiara Daniele Cagnazzo, Co-Founder & CMO di Aroundrs – perché siamo consci della grande sfida che ci aspetta e stiamo lavorando insieme a tutti gli operatori del settore per fare in modo che il riutilizzo del food packaging possa essere una soluzione in più per una riduzione significativa dei rifiuti e per mitigare l’impatto ambientale negativo derivante della produzione di imballaggi usa e getta”.

SPERIMENTAZIONE REUSABLE PACKAGING REVOLUTION – CONTENITORI PORTATI DA CASA

Da inizio maggio, in alcuni punti vendita CRAI e in alcuni banchi gastronomia del mercato della Crocetta, partirà una seconda sperimentazione che coinvolgerà un gruppo “pilota” di 50 persone nell’utilizzo di contenitori portati da casa.

Nel corso del mese di aprile, infatti, sarà selezionato un gruppo di 50 persone interessate alla prevenzione dei rifiuti e alla messa in pratica di comportamenti virtuosi, e disponibili a fornire informazioni sulle buone pratiche di riduzione attivate. Le persone selezionate, dopo una fase di formazione iniziale, si recheranno nei punti vendita coinvolti dalla sperimentazione utilizzando per l’acquisto dei prodotti da banco, i propri contenitori riutilizzabili portati da casa e opportunamente sanificati.

MONITORAGGIO

Attraverso l’utilizzo di un apposito QRcode e dell’app Aroundrs, sia gli acquisti fatti con i contenitori portati da casa, sia quelli fatti nei contenitori Around, saranno monitorati e tracciati.

Mercato Circolare, Università di Torino ed Around elaboreranno i dati quantitativi raccolti attraverso la app Aroundrs, mentre una valutazione qualitativa sarà effettuata dall’Università di Torino attraverso dei focus group.

“Ritengo fondamentale sottolineare il valore strategico delle collaborazioni pubblico-private nel promuovere e sostenere sperimentazioni innovative come questo progetto – spiega Paola De Bernardi, professoressa di Circular Economy Management presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino -. Il ruolo dell’Università è poliedrico e di natura sistemica. In primo luogo agisce come motore dell’innovazione, fornendo le competenze per sviluppare soluzioni tecniche e scientifiche avanzate. Poi, svolge un ruolo educativo cruciale, formando le menti dei e delle futuri/e leader e professionisti/ e nel campo dell’ambiente e della sostenibilità, coinvolgendoli/e nella risoluzione di problemi reali e preparandoli ad affrontare sfide complesse. Infine, grazie alla capacità di fare rete e collaborare con partner esterni ci consente di massimizzare l’impatto delle scoperte e di favorire l’adozione di soluzioni sostenibili da parte del settore privato e delle istituzioni pubbliche.”

Il progetto ha inoltre ricevuto l’appoggio del Comune di Torino. Il percorso effettuato dall’amministrazione all’interno del progetto europeo Sme4green, infatti, ha portato alla stesura di un Piano di Azione Locale, all’interno del quale il Comune si è impegnato ad approfondire il tema dei contenitori riutilizzabili.

“Torino è fortemente impegnata nel costruire una politica che coniughi il diritto al cibo con il tema della sostenibilità ambientale, anche nella prospettiva del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030 – sottolinea l’assessora alla Transizione Ecologica della Città di Torino Chiara Foglietta – , Lo scorso ottobre, 20 imprese e associazioni hanno sottoscritto a Palazzo Civico il primo Local Green Deal con l’obiettivo di promuovere la creazione di un sistema alimentare sostenibile e circolare in città. In questo solco si inserisce il progetto Reusable Packaging Revolution che, incoraggiando un cambio di prassi, rappresenta una sfida importante nella quale i comportamenti di cittadini e consumatori giocano un ruolo fondamentale. La riduzione degli imballaggi e i comportamenti virtuosi a tavola con meno sprechi e recupero degli scarti possono infatti dare un contributo importante alla riduzione delle emissioni”.

“L’idea del progetto Reusable Packaging Revolution di un riuso virtuoso dei contenitori per alimenti che durino non una volta soltanto è fondamentale in un’ottica di rispetto dell’ambiente – commental’assessore al Commercio della Città di Torino, Paolo Chiavarino –. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione alla sostenibilità del packaging, attraverso l’eliminazione di sovraimballaggi soppiantati da confezioni più leggere, la sostituzione o eliminazione della plastica vergine, favorendo il riciclo e recupero. La sperimentazione che va a iniziare potrà stimolare un’altra idea di consumo in un ambito che si deve ancora confrontare con le difficoltà del settore commerciale e le perplessità da parte dei consumatori dovute alla novità, anche se le buone pratiche iniziano a diffondersi. Come Città ci adopereremo affinché l’uso di tali imballaggi possa avere uno sviluppo”.

Torino si unisce al Youth Action Fund, il fondo d’azione per i giovani di Bloomberg Philanthropies per promuovere l’azione dei giovani a favore del clima

Torino è una delle 100 città che riceveranno finanziamenti e assistenza tecnica per stimolare un’azione a favore del clima guidata dai giovani.

foto © Wikimedia Commons

La Città entrerà a far parte del nuovo Youth Climate Action Fund – Fondo per l’Azione per il Clima dei Giovani – della fondazione filantropica Bloomberg, che fornirà assistenza tecnica e finanziamenti a 100 sindaci per mobilitare decine di migliaia di giovani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, per progettare e mettere in campo soluzioni per il contrasto al cambiamento climatico.

Un’attenzione, quella verso l’ambiente, che riguarda in modo particolare le giovani generazioni: l’84% dei giovani di tutto il mondo dichiara di essere preoccupata che i cambiamenti climatici minaccino le persone e il pianeta. ”Le giovani generazioni – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – sono il futuro e hanno a cuore quella che è una delle grandi emergenze del nostro tempo, quella ambientale. Per questo siamo particolarmente orgogliosi di essere stati scelti dalla fondazione Bloomberg per entrare a far parte di questo programma. Già nell’ambito del lavoro che ha portato alla stesura del Climate City Contract ci siamo confrontati con centinaia di ragazze e ragazzi delle scuole superiori che hanno condiviso le loro idee, proposte, suggerimenti. Siamo certi che il loro sarà un contributo fondamentale nella strada verso la transizione ecologica”.

Torino è stata scelta insieme ad altre città di tutto il mondo, che complessivamente appartengono a 38 Paesi in sei continenti, con oltre 62 milioni di abitanti. Nell’ambito di questo programma, riceverà 50mila dollari da distribuire sotto forma di micro-finanziamenti per supportare una serie di iniziative sul clima guidate da giovani. Dalla mobilitazione per piantare alberi a campagne di sensibilizzazione pubblica, al lancio di iniziative di riciclaggio o di riduzione dei rifiuti, fino alla partecipazione a programmi di pianificazione e mitigazione del cambiamento climatico, gli sforzi derivanti dal nuovo Youth Climate Action Fund si concentreranno nel far progredire obiettivi strategici, come il rispetto degli impegni di decarbonizzazione o la riduzione delle emissioni.

Le città che risponderanno a questa sfida e che impegneranno i 50mila dollari iniziali entro sei mesi, ne riceveranno altri 100mila per sostenere altri progetti giovanili nell’arco di un anno.

L’amministrazione comunale selezionerà giovani studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, attraverso un bando pubblico rivolto alle scuole dell’area metropolitana, che verrà pubblicato nelle prossime settimane. Le proposte progettuali potranno indirizzarsi sui quattro pilastri già individuati dal Climate City Contract della Città ovvero mobilità e trasporti, gestione dei rifiuti ed economia circolare, sistemi energetici, infrastrutture verdi e soluzioni basate sulla natura.

Avviato presso il Bloomberg Philanthropies Mayors Innovation Studio alla COP28, come parte del Local Climate Action Summit, il Bloomberg Philanthropies Youth Climate Action Fund fornirà alle città gli strumenti, le tecniche e il supporto per sfruttare approcci innovativi che invitino e promuovano una solida collaborazione giovanile nella risoluzione dei problemi climatici e nella definizione delle politiche. Il programma sarà realizzato da UCGL – United Cities and Local Governments – in collaborazione con il Bloomberg Center for Public Innovation della Johns Hopkins University. C40 Cities Climate Leadership Groupe e il Global Covenant of Mayors for Climate & Energy (Patto globale dei sindaci per il clima e l’energia) collaboreranno come Learning Partner del processo di apprendimento.