Rubriche- Pagina 65

Mala Solitudine

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

di Gianni Milani

Mi devi credere! Io non ho mai invidiato nessuno. Non ho mai invidiato chi aveva più soldi di me. Non ho mai invidiato chi faceva un mestiere migliore o più gratificante del mio. Non ho mai invidiato chi aveva il ‘potere’. Quello poltico compreso. Pausa. E un sorso lieve di bianco. Genio (Eugenio) è così. Profondo e di buona e acuta parlata, anche di mattino alle 9 davanti a un calice di bianco. Lo incontro spesso. Abitiamo vicini. Qualche volta, lo confesso, la fretta di una ripetitiva quotidianità mi ha indotto a cambiare percorso per non imbattermi nelle sue interminabili necessità di scambiare “due (interminabili) chiacchiere” con qualcuno. Conosco Genio da una trentina d’anni. Da quando insegnavo alla “Pascoli” di piazza Bernini, oggi sede dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo. Lui ha due anni più di me. Siamo anzianotti, ma non ancora vecchissimi. Eppure il tempo si è abbattuto su Genio, pian piano negli ultimi anni, con una ferocia e  una tracotanza impietose all’eccesso. Lo ha stritolato e continua a stritolarlo come un potente macinapietre. La scomparsa, una decina d’anni fa, della moglie Caterina, donna dolcissima e di raffinata intelligenza, è stata per lui una mazzata di quelle che non ti lasciano varchi di recupero. Solo. Con due figli. Uno ancora molto giovane e con problemi di salute, ora fortunatamente risolti. Oggi sono entrambi laureati. Lavorano, hanno una compagna e vivono fuori casa. Papà Genio è solo. Forse da una decina d’anni. Per carità, vengono a trovarmi…ci mancherebbe. Le compagne un po’ meno…lavorano! L’importante è questo, vuole dire. Ho  incontrato Genio, qualche mattina fa. Era seduto, unico cliente alle 9 del mattino, nel dehor di uno dei tanti bar del corso. Sul viale di fronte il  via vai e il forte solito brusio del mercato. Guardava il cielo e il vuoto, davanti a un calice di bianco. Dimesso, incurante di sé e degli altri più del solito. Eppure Genio era un tempo uomo brillante, con quell’aspetto un po’ sessantottesco che amava non scrollarsi di dosso e quell’aria da piacevole intellettuale che gli calzava a pennello. Alto, curato nel vestirsi, sia pure a modo suo, capelli ben tenuti e occhialini da eterno studentello. Oggi per lui, la vita è un vuoto a perdere. E anche il suo corpo riflette il suo disinteresse per tutto e tutti. E per sé, soprattutto. Leggermente ingobbito, abiti non proprio freschi di bucato, trasandato che basta, capelli lunghi e giallognoli, barba bianca da tempo lasciata crescere per conto suo e in cui affonda una ballonzolante mascherina, passo lento e affaticato. Nottataccia? Provo a chiedergli, trovandomelo di fronte. Lui alza lo sguardo e abbozza un sorriso accompagnato da un gesticolare di  mani che mettono ancor più in evidenza un tremolio che é ormai suo sgradevole compagno di viaggio. Ma, per me, le notti – sogghigna – sono tutte uguali. Cosa vuoi? Qualche Tg, qualche cruciverba, qualche libro. E poi nanna…quasi subito dopo Carosello. Ricordi?A letto dopo Carosello, ci dicevano i nostri vecchi. Oggi i vecchi siamo noi! Perché me lo ricorda sempre, cavoli? E poi la tiritera dell’“invidia”, di cui sopra. Eppure oggi qualcuno che invidio, e anche tanto, c’é. Sai chi invidio? Quelle coppie di vecchietti, marito e moglie, che camminano piano per strada tenendosi per mano. Sorreggendosi a vicenda, in tutti i sensi. Ecco, quelli li invidio proprio. Vorrei poterlo fare anch’io con la mia Cate. Gli sorrido. Inutile ogni parola. “Beata solitudine, isola benedetta”cantava anni fa, per  ragioni sue, l’indimenticato Battiato. E, come lui, tanti la pensano e la penseranno così. Non Genio. Gli do una pacca sulla spalla. “Ciao, Genio, alla prossima”. Lui alza il calice, in segno di saluto. Ancora un sorso. L’ultimo. Una decina di metri dopo, mi giro. Genio è in piedi. Pensieroso. Torno a casa, dove ad aspettarmi, sempre e in ogni istante e ogni giorno, c’è quell’odiosa mala solitudine o mi faccio ancora un bar?La decisione viene con la velocità di una saetta. Genio s’incammina pian piano verso l’ultimo (non della giornata) bar. Quello più vicino. All’angolo del corso.

Riprende DaCasaCon, le interviste social di Laura Pompeo

Il punto di vista / Le interviste di Maria La Barbera

La fortunata rubrica che va in onda su Facebook, riparte da “punti di svolta” con un calendario ricco di storie e personaggi.

 

E’ ripartita a settembre la seguitissima serie #DaCasaCon ideata da Laura Pompeo, Assessore alla Cultura e al Turismo di Moncalieri. Dopo un anno e mezzo di attività, più di 1 milione di visualizzazioni e tanti incontri social con eminenti personaggi dei vari ambiti della comunità che hanno raccontato come stavano vivendo il periodo di chiusura dovuto alla pandemia, la rubrica è ripresa, sfoggiando una nuova e brillante grafica, con l’intervista a Valentino Castellani, già sindaco di Torino e professore ordinario al Politecnico.
DaCasaCon , come nelle scorse edizioni, sarà trasmessa in diretta dal salotto privato di Laura Pompeo ma guarderà avanti, intraprenderà un nuovo ciclo proponendo conversazioni informali, dibattiti interessanti e ponendo una domanda fissa riguardante i “punti di svolta”, gli eventi o le circostanze che hanno segnato le vite delle persone facendone spesso cambiare il percorso. Un nuovo capitolo, dunque, con un calendario che promette incontri appassionanti, ogni mercoledì alle 19, in un coinvolgente scenario che vedrà una passerella di personaggi e di storie nella ritrovata e cordiale atmosfera creata da una conduttrice d’eccezione che ha fatto interagire ospiti e pubblico anche attraverso interventi in diretta.

 

3 domande a Laura Pompeo

Dottoressa Pompeo si riparte dai “punti di svolta” dunque?

Sì, mi piace scoprire e mettere il luce l’evento che ha cambiato la vita delle persone indirizzandole verso una strada nuova, l’avvenimento o semplicemente quel “click” che ha determinato il momento attuale o quello di massima espressione personale e professionale. Mi piacciono le storie e sono affascinata dalle persone che riescono ad esprimere il loro potenziale e che sono capaci di trasformare una debolezza in un punto di forza o ancora di più in un segno distintivo della loro vita.

Quale è stato l’evento che ha determinato la sua di svolta?

Ce ne sono stati diversi che hanno cambiato irreversibilmente la mia vita, il più importante è rappresentato dalla nascita di mio figlio Lorenzo. Tra gli eventi che hanno determinato cambiamenti decisivi nel mio cammino c’è sicuramente l’incontro con il professor Gullini, che mi ha accolto nel suo gruppo anche grazie ad un piano alternativo di studi che decisi di fare durante l’università. Il privilegio che mi diede far parte del suo team mi ha permesso di operare come archeologa a Selinunte e successivamente in Siria ed in Giordania con incarichi di rilievo. La svolta più recente è avvenuta, invece, grazie alla attività di amministrazione della mia città , Moncalieri, come assessore, importante funzione che mi permette di restituire alla comunità quanto ricevuto nel corso della mia vita. Questa esperienza, soddisfacente e complessa, mi sta dando l’occasione, inoltre, di esplorare parti di me che ancora non conoscevo e di scoprire alcune capacità che non avevano avuto ancora facoltà di rivelarsi.

Sta per uscire il libro dedicato alla serie DaCasaCon, di cosa si tratta?

La serie ha coinvolto moltissime persone che hanno parlato “a cuore aperto” attraverso conversazioni di circa mezzora l’una avvenute in una atmosfera confidente e durante le quali, l’interlocutore o l’interlocutrice, hanno potuto svelare anche il loro lato meno conosciuto. Gli ospiti hanno spaziato tra temi diversi come l’arte, la scienza, il lavoro, l’attualità, la politica e tanti altri argomenti importanti e di valore. Il libro è una raccolta delle prime 40 puntate andate in onda durante il lockdown e sarà presentato in autunno all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino.

Green pass, Lega e Governo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Dopo un lungo viaggio in Freccia Rossa di molte ore con la mascherina obbligatoria perchè  l’impianto di aerazione non è stato modificato e potenziato, sarei portato a capire chi contesta il Green pass secondo le modalità stabilite dal Governo Draghi e votate in Parlamento.

Il prof. Quaglieni

Invece sono ancora più contrario di ieri  a chi si sottrae ad un dovere civico ed attenta alla vita degli altri, rifiutando il vaccino. E sono anche furente contro Ferrovie italiane che non hanno fatto altro che verificare burocraticamente  il Green pass e non hanno posto in essere delle migliorie  per  consentire un viaggio sicuro e non così intollerabile come quello a cui mi sono sottoposto. Sono stremato, ma non posso non evidenziare che le regole stabilite dal Governo sono lacunose e pasticciate. Già l’ottenimento  del certificato al primo vaccino è un’emerita stupidaggine che priva di valore il documento. Il fatto che siano esentati dal Green pass gli studenti appare un’altra vistosa incongruenza : non obbligati ad esibirlo a scuola, anche se tenuti ad averlo fuori dalla scuola. Nei tribunali l’obbligo riguarda i magistrati, ma non gli avvocati i quali sono tenuti invece  ad averlo nei loro studi a contatto dei clienti. Anche i periti, i consulenti, i testimoni, le parti del processo sono esentati . Capisco che diversamente ci potrebbero essere persone interessate ad approfittare della situazione per bloccare un processo, ma chi si comportasse in questo modo infame andrebbe sanzionato,  seduta stante,  in modo severo  anche con la privazione della libertà  personale. Non è chiaro inoltre  che diritti abbia un avventore di ristorante a poter verificare di essere servito da personale vaccinato , per non parlare dei taxisti che a Roma, in alcuni casi,   sono addirittura  senza mascherina. Ci sono altri pasticci nel decreto approvato alla Camera,  ma credo che bastino questi  esempi per comprendere i limiti vistosi di un provvedimento che dovrebbe evitarci le chiusure dello scorso anno. Io addebito ai ministri della Lega delle colpe politiche  gravi  nell’aver contribuito ad annacquare il decreto votato alla Camera con l’assenza vergognosa di 51 parlamentari leghisti al momento del voto. La Lega scherza con il fuoco e non si può più considerare un partito di governo. Fa demagogia come la Meloni sulla salute degli italiani, una cosa intollerabile. Queste demagogie avranno ripercussioni sul prossimo  voto  amministrativo , ma nel senso di far perdere consensi a certi partiti irresponsabili che confondono la licenza con la libertà. Se le cose rimarranno così, prepariamoci a richiudere tutto. Già la riapertura della scuola si sta rivelando un azzardo con dei primi segnali allarmanti. Un Green  pass a macchia di leopardo rappresenta una beffa e un premio agli irresponsabili che rifiutano il vaccino che vanno isolati  socialmente a tutela della salute collettiva. Questo dovrebbe essere chiaro a tutti e mi rifiuto di credere che un uomo come Draghi non colga la necessità di governare con la fermezza necessaria di fronte ad una pandemia che ha sconvolto le nostre vite e le minaccia quotidianamente. Forse occorre un ministro degli Interni politico e non una semplice burocrate, che abbia il polso necessario per affrontare una situazione eccezionale senza precedenti.

scrivere a quaglieni@gmail.com

Fra alberi secolari ode letteraria alla “gentilezza” della natura

LIBRI / Doppio appuntamento con i libri di Antonio Perazzi e di Irene Borgna al Castello di Miradolo e a Casa Lajolo

Domenica 26 settembre

Sarà una giornata di “tutta natura e letteratura” quella di domenica 26 settembre. La proposta viene dalla pinerolese “Fondazione Cosso” e dalla “Fondazione Lajolo” di Piossasco, nell’ambito del progetto “Bellezza tra le righe” da loro realizzato con il contributo della Regione Piemonte e giunto ormai al penultimo appunrtamento. Gradevolissima rassegna letteraria promossa all’interno di prestigiose dimore storiche e nei loro secolari parchi e giardini (che si fanno essi stessi strumenti di promozione alla lettura utilizzando la bellezza dei luoghi, nonché elemento trainante per veicolare una positiva e fiduciosa visione sul futuro), propone per domenica un doppio appuntamento dedicato alla “gentilezza”, da assaporare all’ombra di piante secolari nel Parco storico del Castello di Miradolo (via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo) e nei giardini di Casa Lajolo (via San Vito 23, a Piossasco). Ospiti della giornata, gli scrittori Antonio Perazzi (milanese, nipote di Oriana Fallaci e famiglia di scrittori e giornalisti) e la savonese Irene Borgna, laurea in Filosofia e dottorato di ricerca in Antropologia Alpina.

Si inizia alle 11 nel Parco del Castello di Miradolo, con Antonio Perazzi, scrittore, botanico, accademico, paesaggista, che presenterà il suo provocatorio “Il paradiso è un giardino selvatico. Storie ed esperimenti di botanica per artisti”, “UTET”, 2019. A moderare l’incontro, Enrica Melossi, responsabile icononografica di “Einadi Editore” e di “Electa”. Paesaggista raffinato ed esploratore avventuroso, Perazzi ha scoperto il suo amore per la natura poco più che bambino, nella casa del nonno, Edoardo Fallaci, con il quale passava ore nel podere di famiglia nel Chianti. Lì, tutto era selvatico: un giardino molto diverso da quelli che punteggiavano Milano. E mentre molti in quei grovigli naturali vedevano il caos, Perazzi ha cominciato a maturare un’idea di giardino complessa: un insieme unico di organismi capaci di interagire tra loro. “Un inno alla straordinaria quotidianità di una natura finalmente libera da controlli che diventa un’opera d’arte che evolve nel tempo” e che, magicamente con infinita passione e curiosità, lo scrittore ha saputo ricreare nel suo “rifugio” della toscana Piuca, “la  mia patria”, in quel giardino da Eden dove Perazzi continua a sperimentare la coltivazione e l’acclimatizzazione di un numero esagerato di essenze provenienti da tutto il mondo e dove  la terribile zia Oriana “riusciva a litigare perfino con le piante”. Al termine dell’incontro, per chi vuole, è in programma anche un pic-nic nel parco con i cesti dell’ “Antica Pasticceria Castino”.
La conversazione con l’autore costa 5 euro a persona, comprensivo di ingresso al parco. Pic-nic a 14 euro9 euro a bambino. Prenotazione obbligatoria: tel. 0121 502761prenotazioni@fondazionecosso.it.

Nel pomeriggio, alle 16, nel giardino di Casa Lajolo a Piossasco arriva Irene Borgna per presentare “Cieli Neri”, edito da “ Ponte alle Grazie”, in un incontro moderato dallo scrittore Sante Altizio. Nel libro l’autrice racconta un suo particolarissimo viaggio: partita con una mappa dei cieli neri europei tra le mani, è andata alla ricerca di quei luoghi che ancora resistono all’inquinamento luminoso, dalle Alpi Marittime al Mare del Nord, a bordo di un camper. Perché noi “abbiamo perduto la notte e non lo sappiamo. Ne abbiamo dimenticato il fascino senza averne consapevolezza. La notte è fatta di stelle che non vediamo più, di silenzi che non ascoltiamo più.  L’inquinamento luminoso risuona di rado nelle nostre orecchie, lo abbiamo sottovalutato e continuiamo a farlo. È un errore. Il giorno e la notte sono un ciclo vitale, gentile, armonico. E anche l’oscurità, quella più profonda, che ci permette di alzare gli occhi e osservare sulla volta celeste un universo intero, è gentilezza vera. Poesia da narrare”.

 L’ingresso a “Casa Lajolo” – comprensivo di incontro e visita guidata – costa 8 euro, ridotto 6 euro per under 25Gratuito under 10 e “Abbonamento Musei”. Prenotazione obbligatoria: tel. 333.3270586 o info@casalajolo.it

g.m.

 

Nelle foto

–         Antonio Perazzi

–         Irene Borgna

Bonus Tv, come funziona

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Sta per arrivare anche in Italia la Nuova TV Digitale che, grazie ai nuovi standard tecnologici, consentirà di migliorare la qualità del segnale e di dare spazio alle trasmissioni in alta definizione, incrementando anche i servizi e il numero di TV connesse a internet. Per tutti coloro che non possono aggiornare i propri apparecchi, è necessario sostituire la vecchia TV o dotarla di un nuovo decoder. Per essi il governo ha introdotto due tipi di aiuti: il Bonus TV – Decoder; il Bonus rottamazione TV. Il Bonus TV – Decoder viene erogato sotto forma di sconto fino a 30 euro sul prezzo del prodotto acquistato e può essere richiesto dalle famiglie con ISEE fino a 20 mila euro. Il Bonus rottamazione TV, compatibile con il Bonus TV – Decoder, consiste invece in
uno sconto del 20% fino a 100 euro sul prezzo d’acquisto del nuovo televisore e non prevede limiti di ISEE. Può essere richiesto da chi: rottama un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018; risiede in Italia; ed è in regola con il pagamento del canone RAI. Sono inoltre in molti a chiedersi se il Bonus spetti anche nel caso in cui il nuovo apparecchio televisivo venga acquistato online. Rientrano nel Bonus solo determinati prodotti, quindi per poter beneficiare dello sconto è necessario essere sicuri che il televisore che si vuole acquistare rientri
nella lista dei prodotti idonei. Oltre a questo aspetto, c’è il fatto che il Bonus scatta solo se, prima di aver acquistato il nuovo televisore, quello vecchio è stato smaltito correttamente.
In generale si può dire che il Bonus rottamazione TV può essere richiesto sia in caso di acquisti in negozio che online. Ma attenzione: questo solo se il negozio online ha anche un luogo fisico di vendita in cui poter consegnare al venditore il vecchio apparecchio per lo smaltimento, oppure il modulo di autocertificazione del consumatore in cui il cliente dichiara di aver rottamato la TV in una delle apposite isole ecologiche. Per qualsivoglia esigenza, i consumatori possono rivolgersi agli sportelli del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori in Via Roma 366 a Torino, telefonando in normale orario d’ufficio allo 011 5611800 o scrivendo una e-mail a uncpiemonte@gmail.com.

Per aspera ad astra

IL PUNTASPILLI di Luca Martina  

 

La missione spaziale INSPIRATION4, appena rientrata dopo 3 giorni in orbita a 575 km sulla Terra, è stata la prima ad ospitare a bordo solo dei “civili” (quattro “turisti spaziali”) e, nello stesso tempo, ad essere completamente finanziata da un’ azienda privata (SpaceX, un’altra creatura del fondatore di Tesla, Elon Musk).  

 

Il (salatissimo) prezzo dei biglietti è stato pagato interamente dal comandante della missione, il miliardario americano Jared Isaacman, fondatore della società Shift4 Payments, appassionato ed esperto pilota, attraverso una donazione di $200 milioni di dollari all’ospedale per bambini St Jude, nel Tennessee.

 

Il costo di 50 milioni di dollari a testa si confronta con i 28 milioni pagati da un anonimo acquirente (poi costretto a rimandare la sua partecipazione rinviandola a una futura missione) per volare per complessivi 10 minuti, dei quali ben 4 a disposizione per fluttuare liberamente nella capsula, sulla Blue Origin di Jeff Bezos (il fondatore di Amazon), a 100 km di altezza, il 20 luglio.

 

A venire incontro alle legittime aspirazioni astronautiche dei meno abbienti ci aveva pensato qualche giorno prima, l’11 luglio, la Virgin Galactic di Richard Branson che per soli 250.000 dollari aveva consentito di imbarcarsi per la sua missione, durata 71 minuti, a 80 km di distanza dalla terra.

 

Curiosamente proprio durante il viaggio “low cost” della Virgin si sarebbe accesa nell’abitacolo una luce rossa che poteva indicare un serio (potenzialmente fatale) problema e che, non essendo stata dichiarata all’ Agenzia statunitense per l’aviazione, ha provocato la sospensione del prossimo volo (che avrebbe ospitato una missione scientifica dell‘Aeronautica militare italiana e del Consiglio nazionale delle ricerche).

 

Quello che è certo è che la “Space economy” sta volando: secondo le stime della banca d’affari americana Morgan Stanley, nel 2020 ha generato circa 350 miliardi di dollari di fatturato ed entro il 2040 il giro d’affari dovrebbe superare i 1.000 miliardi.

 

Scienza, non fantascienza…

 

Non si tratta, naturalmente, di solo “turismo spaziale” che, anzi, ne costituirà, anche in futuro, solo una parte molto limitata.

 

I tre quarti del totale sono costituiti dalla connessione a banda larga satellitare che consente di trasmettere i dati (che continueranno la loro crescita esponenziale) e di comunicare senza necessità di cavi od altre infrastrutture a terra.

 

Il moltiplicarsi delle missioni private consentirà, dal suo canto, di rendere sempre più efficienti gli spostamenti nello spazio, per fini commerciali e scientifici, esplorandone ulteriormente le infinite potenzialità.

 

La parte del leone l’hanno fatta sino ad oggi, come si può facilmente immaginare, gli Stati Uniti, con quasi due terzi del totale degli investimenti.

 

L’Europa ricopre, comunque, un ruolo tutt’altro che marginale: un terzo dei satelliti mondiali sono infatti fabbricati nel nostro continente, impiegando 230.000 tecnici specializzati.

 

A testimonianza di ciò, ad aprile il Parlamento Europeo ha approvato un ambizioso piano che investirà nel comparto spaziale, tra il 2021-2027, quasi 15 miliardi di euro.

 

Questo programma consentirà una gestione più efficiente del traffico, riducendo le emissioni inquinanti, incrementando l’utilizzo di droni per le consegne e migliorando gli spostamenti aerei (evitando così ritardi e cancellazioni).

 

Il settore è senza alcun dubbio un pilastro cruciale per mantenere il nostro continente competitivo e capace di esercitare un ruolo di innovatore in uno scenario internazionale sempre più complesso.

 

Si tratta di una sfida da cogliere anche per il nostro territorio che ha maturato una solida tradizione nel settore aerospaziale.

 

Non sarà semplice e le difficoltà da superare (a partire dalla capacità di attrarre nuovi investimenti) sono molte ma…Per aspera ad astra…

Io non voglio le tue ali Io non voglio falsa libertà

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Alle sicurezze delle assicurazioni

Preferisco le paure di tutti i marinai

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà

Agli equilibrismi dei campioni del potere

Preferisco un deltaplano su cui poter sbandare

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà”

La città di Napoli ha, da sempre, regalato artisti meravigliosi, cantautori di poesie …uno tra questi nacque nel 1946 e porta il nome di Edoardo Bennato.

È ritenuto uno dei più grandi rocker italiani, genere che ha spesso unito o alternato al blues e al folk. È stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, il 19 luglio 1980; e il primo cantante italiano ad esibirsi, nel 1976, al Montreux Jazz Festival.

Di lui, l’album da me più apprezzato, resta “Burattino senza Fili” ma oggi voglio parlarvi di un brano non trito e ritrito dai media e dalle radio: “Falsa libertà”.

Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un’esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all’armonica, anche il tamburello a pedale, il kazoo e altre percussioni. L’influenza di grandi del blues come B.B. King e John Lee Hooker su tutti, del rock and roll e di cantautori come Bob Dylan, caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee.

L’Edoardo nazionale ci ha sempre regalato testi ironici, dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti, senza schieramenti politici o appartenenze a partiti.

Per questo lo trovo sempre attuale, in tutte le sue opere musicali.

“Falsa libertà” è una lenta ballad per chitarra acustica e armonica che ci fa riflettere ancora una volta sul potere delle grandi istituzioni e ci propone ancora una volta il messaggio di rivolta dell’artista che preferisce il suo isolamento alla promessa di un volo condotto con le ali di una falsa libertà…come non proporla di questi tempi?

Ma si sa, La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale. Ci sono due libertà – quella falsa, dove un uomo è libero di fare ciò che gli piace; quella vera, dove è libero di fare ciò che deve.

Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Buon ascolto del brano, che possa farvi pensare, tanto.

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=RQQJlrWpQGU&ab_channel=NamelessHero27

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi della settimana!

Antiaging e Anti Invecchiamento. Trova la differenza

IL PENSIERO DI VIRGINIA 

L’invecchiamento naturale è un fenomeno prettamente legato al trascorrere degli anni, mentre la parola antiaging significa anti invecchiamento e antietà.

Cerchiamo di non confonderle perchè agiscono su piani diversi.

Oggi è possibile rallentare il processo di invecchiamento cellulare, ma quello che siamo geneticamente e la predisposizione a sviluppare malattie ed infiammazioni, contribuiscono ad accelerare l’invecchiamento.

Usare invece procedure antiaging non vuol dire assolutamente rallentare l’invecchiamento, ma porre rimedi di carattere principalmente estetico per apparire al meglio.

Mi è sembrato doveroso rivolgermi a chi di questi argomenti ne ha tratto dei libri, come il Dott. Marco Zanetti, Biologo, Farmacista e specialista in Scienze dell’Alimentazione:

Dott. Zanetti cosa vuol dire rallentare l’invecchiamento (slow aging) o rivolgersi a procedure antaging?

C’è una grande differenza tra i due e l’approccio è diverso.

Per rallentare l’invecchiamento dell’orologio biologico e aiutare il nostro corpo a vivere una vita più lunga occorrono una serie di azioni come fare un’attività fisica moderata, mangiare alimenti di origine vegetale in porzioni adeguate, ridurre gli zuccheri, mangiare considerevolmente più proteine, che con gli anni si assorbono di meno e sono alla base di tutti i nostri tessuti.

Infine è importante integrarsi adeguatamente con vitamine e anti ossidanti studiati ad hoc.

A questo punto Dott.Marco Zanetti cosa vuol dire allora attivare azioni anti aging per sembrare più giovani?

Lei ha usato le parole giuste. Antiaging è tutto ciò che combatte e nasconde il processo di invecchiamento dal punto di vista dell’apparenza. L’invecchiamento è un processo naturale.

Se mi sottopongo ad un trattamento medico estetico o estetico per sembrare più giovane, sto lavorando ad un processo antiaging.

Se faccio pesi ho un effetto antiaging in quanto contrasto l’aspetto estetico dell’invecchiamento legato alla perdita di massa muscolare.

Se mi tingo i capelli faccio estetica anti invecchiamento, ma non lo rallento.

Fare antiaging quindi non significa fare anti invecchiamento.

Se faccio invece anti invecchiamento a volte sto facendo anche antiaging, in quanto i risultati raggiunti esteticamente ne possono essere l’espressione.

Infine le terapie ormonali sostitutive sono terapie antiaging ma non anti invecchiamento: anzi a volte lo potrebbero pure accelerare”.

Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 348 544 0956 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!

XX settembre e nuovi integralismi

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Chi scrive è stato l’unico a parlare  in una sede pubblica  il 20 settembre 2020 in occasione del Centocinquantesimo anniversario  della Breccia di Porta Pia che portò a Roma capitale.

Parlai nell’Aula del primo  Parlamento italiano  a Palazzo Carignano di Torino ,mentre nessuna autorità nazionale o locale ritenne di ricordare una data importante del nostro Risorgimento. Ne parlai con rigore storico senza  le sbavature anticlericali che hanno connotato certi ricordi obsoleti di una data che venne collegata al rogo di Giordano Bruno al Campo de’ Fiori. Colsi l’occasione per parlare del Risorgimento e di difenderne il valore storico dagli attacchi soprattutto di una sinistra estranea e contraria al Risorgimento che prende per oro colato le critiche   In verità molto frettolose e ideologiche di Gobetti e di Gramsci alla pagina più importante della storia italiana , come disse Croce che parlò di Sorgimento. Oggi l’anticlericalismo appare un discorso obsoleto privo di senso, se consideriamo la Chiesa cattolica di oggi. Il primo nemico del clericalismo è Papa Francesco e certi atteggiamenti laicisti sono comprensibili solo in ultracentenari come Bruno Segre che vivono rivolti al secolo scorso, se non all’800. Pannella  che scelse di andare in piazza San Pietro ad ascoltare il Papa, aveva abbondantemente superato l’anticlericalismo del passato.
Oggi le minacce alla libertà vengono da un altro clericalismo, quello del fondamentalismo islamico. Il mio pensiero in questo XX settembre è rivolto a Kabul e alla strage di libertà e di diritti fatta dai talebani . Il mio pensiero preoccupato è rivolto al possibile terrorismo islamico che potrà presto riprendere a minacciare l’ Europa  le cui radici sono laiche e cristiane e che oggi sono totalmente dimenticate o trascurate. Contro un’Islam arrogante che dalla Turchia all’Afghanistan minaccia la laicità come rispetto per tutte le idee e tutte le fedi, che nega i diritti delle donne in modo violento, va rivolta la nostra attenzione. Celebrare i mangiapreti ottocenteschi o novecenteschi appare una mancanza di realismo politico e di senso storico  che riduce una ricorrenza storica ad un rituale che non ha più senso.