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Il prefetto: dopo il terrore di Charlie Hebdo "tenere alta la guardia" anche a Torino

esercito 2 militari

La riunione con i responsabili della sicurezza e dell’ordine pubblico ha preso  in esame le misure di vigilanza da adottare su indicazione del ministero dell’Interno

 

A seguito degli atti terroristici che hanno disseminato Parigi di vittime e a fronte di minacce – più o meno verificabili – nei confronti dell’Italia, anche a Torino il livello di sicurezza degli obiettivi sensibili è stato alzato. L’invito del prefetto, Paola Basilone, alle forze dell’ordine subalpine è “Mantenere alta la guardia”. Anche per la nostra città e per il Piemonte, in realtà, mancano segnali particolari che riguardino il territorio torinese e regionale. La riunione con i responsabili della sicurezza e dell’ordine pubblico guidata dal prefetto ha preso  in esame le misure di vigilanza da adottare su indicazione del ministero dell’Interno, dopo i drammatici fatti d’oltralpe. Sono indicati come obiettivi “meritevoli di attenzione stazioni ferroviarie e aeroporto”, nei confronti dei quali è stato innalzato il livello di allerta. “Attenzionati”, si suppone, anche il consolato francese e le altre sedi diplomatiche, le sedi delle istituzioni, la sinagoga e le redazioni dei giornali.

Spese pazze bis in Regione, i pm chiedono l'assoluzione per i 10 politici "ripescati"

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Quasi tutti esponenti del centrosinistra che erano stati “richiamati” a giudizio

 

I pm hanno chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati “ripescati” nell’ambito di Rimborsopoli. Con questa richiesta la Procura di Torino ha chiuso il proprio  intervento al processo bis degli ex consiglieri regionali del Piemonte. La sentenza potrebbe essere emessa già domani. In questa ultima tranche i politici coinvolti sono quasi tutti del centrosinistra. Per i magistrati i fatti contestati “non costituiscono reato” e sarebbe evidente la buona fede con cui sono stati spesi i fondi, anche per caffè e ristoranti. Coinvolti nell’inchiesta il vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, il segretario regionale Pd Davide Gariglio, l’assessore regionale Monica Cerutti, l’attuale senatore Stefano Lepri, Angela Motta, Eleonora Artesio (tutti delcentrosinistra), Gianluca Vignale, Giampiero Leo e Fabrizio Comba (centrodestra). E’ imputato anche Luca Pedrale, ex capogruppo di Forza Italia a palazzo Lascaris, ma la sua posizione è stralciata.

 

Due città per i saldi: buona la prima (centro storico), deludente la seconda (periferia)

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saldi4Ad essere presi d’assalto in questi giorni sono stati soprattutto gli outlet (che hanno registrato un aumento del 15% delle affluenze) ed i punti vendita delle grandi catene di abbigliamento low cost, come Zara, Stradivarius ed il nuovissimo Bershka

 

Finite le feste natalizie, un appuntamento importante per le spese dei torinesi (e non solo), è quello con i saldi invernali 2015. In un periodo come questo, di forte contrazione dei consumi, l’inizio dei saldi ha assunto un ruolo di notevole importanza soprattutto per i commercianti, che dati di Confesercenti alla mano, vedono nei saldi circa il 20% del loro fatturato totale. Quest’anno i negozianti hanno trattenuto il fiato, in attesa di sapere se la scelta di anticipare i saldi al 3 anziché al 5 gennaio abbia dato i suoi frutti, trasformando la curiosità dei consumatori durante queste vacanze in scontrini da battere in cassa.

 

Il primo week-end è sembrato promettere bene: cattedrali dell’outlet e vie del centro invase da gruppi di persone alla ricerca del capo desiderato al prezzo stracciato. Le lunghe code per le vie del centro di Torino, le migliaia di persone in giro tra le strade dello shopping ed in piedi davanti a saracinesche ancora abbassate, hanno regalato per il primo week-end di saldi uno scenario per certi versi surreale (“liste d’attesa” addirittura per sedersi in un bar e prendere un caffè).

 

Ad essere presi d’assalto in questi giorni sono stati soprattutto gli outlet (che hanno registrato un aumento del 15% delle affluenze) ed i punti vendita delle grandi catene di abbigliamento low cost, come Zara, Stradivarius ed il nuovissimo Bershka; a fare la parte del leone (come ormai accade da sempre) i classici negozi “inarrivabili a prezzo pieno” come ad esempio il secolare Olympic che, durante il primo giorno di saldi contava un tempo di attesa per entrare di circa un’ora e mezza. Un inizio insomma positivo e dalle premesse incoraggianti, come ci ricordano i dati degli operatori dell’Ascom, che hanno registrato un incremento delle vendite, rispetto all’anno passato, che va dal 2 al 5%, con punte fino al 10% per alcuni settori.

 

“Anche quest’anno le vendite in saldo post festività rappresentano un importante indice di fiducia da parte dei consumatori”- afferma Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom Torinese – “gli indicatori sono quasi tutti al rialzo e ci fanno ben sperare di chiudere positivamente la stagione invernale”. Ma a una settimana dagli inizi delle spese a ribasso, la folla dei primi giorni risulta come una specie di caos apparente, dove tutti entrano per guardare ma sono relativamente pochi (rispetto alle previsioni) coloro che escono con l’acquisto.

 

Ed il vero tasto dolente viene rappresentato soprattutto dalle attività commerciali presenti nella periferia della città, dove il primo week-end dei saldi, a differenza dei negozi “sotto la Mole”, si è presentato come un normalissimo fine settimana di gennaio. Una Torino quasi divisa in due, dove infatti il Codacons, nella prima settimana dall’inizio dei saldi, ha registrato una flessione delle vendite del 5% nelle vie centrali della città rispetto al 2014, ma con cali evidenti e considerevoli nelle periferie.

 

E se il bel tempo ed il caldo improvviso di questi giorni stimola ed invoglia cittadini e gruppi di turisti a passeggiare tra le piazze e le vie dello shopping, allo stesso modo non li attira verso quei capi (come giacche, piumini e cappotti) che, secondo i dati di Confcommercio, dovrebbero costituire la punta di diamante nel settore dell’abbigliamento e rappresentare la spesa principale dei consumatori. Insomma dopo un avvio più che promettente questa prima settimana di prezzi scontati sembra aver un po’ deluso le aspettative.

 

Ovviamente è ancora troppo presto per avere dati certi ma le associazioni di categoria si mostrano fiduciose ed ottimiste e sperano che questi saldi invernali del 2015 possano essere una nuova boccata d’ossigeno per molti negozi e commercianti che sono stati e sono tutt’ora i più colpiti dalla crisi. Staremo a vedere.

 

(Foto: il Torinese)

 

Simona Pili Stella

Estate fuori stagione, bruciano i boschi del Torinese per il forte vento e la siccità

INCENDIO FUOCO

In valle di Susa un rogo ha divorato nella notte un’area di 5 ettari a Gravere

 

La protezione civile aveva allertato tutto il territorio e la Regione aveva vietato l’accensione di ogni genere di fuoco in Piemonte. Il forte vento di questi giorni, che ha portato una strana estate anticipata con punte di 25 gradi, rappresenta infatti la condizione ideale per lo sviluppo di incendi. Così purtroppo è stato. E il vento, unito alla siccità ha favorito gli incendi boschivi un po’ in tutto il  Piemonte, un centinaio di casi. In valle di Susa un rogo ha divorato nella notte un’area di 5 ettari a Gravere. E’ stato necessario l’intervento di un elicottero della Regione e di varie squadre del Corpo Forestale e dei volontari Aib – Antincendi Boschivi per domare le fiamme. Un incendio anche nel Canavese, nei pressi di Cuorgnè. C’è da augurarsi che le cause non siano legate alla disattenzione di qualcuno.

 

(Foto: archivio il Torinese)

Il sindaco Fassino in piazza a Parigi in memoria delle vittime del terrore

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Il premier Renzi: “Siamo qui per dire che noi non ci fermiamo, non ci facciamo arrestare dall’orrore e dalla paura, da Parigi deve partire un messaggio di dolore e vicinanza, ma anche di ripartenza e futuro”

 

Una enorme folla (1 milone e mezzo) di cittadini, ministri, capi di Stato e imponenti misure di sicurezza a Parigi per la marcia in memoria delle vittime della strage terroristica. Presente anche il sindaco di Torino,  Piero Fassino con il collega milanese Giuliano Pisapia. I primi cittadini di Torino e Milano, sono anche  presidente e vicepresidente dell’Anci. In tutto il Piemonte bandiere listate a lutto e numerose iniziative di solidarietà e cordoglio dei comuni che hanno esposto nei municipi anche la bandiera  francese abbrunata.

 

Il presidente Hollande ha dichiarato che oggi ”Parigi è la capitale del mondo”. E il prossimo 18 febbraio la Casa Bianca ospiterà un vertice  internazionale sulla lotta al terrorismo. In piazza anche il premier Matteo Renzi: “Siamo qui per dire che noi non ci fermiamo, non ci facciamo arrestare dall’orrore e dalla paura, da Parigi deve partire un messaggio di dolore e vicinanza, ma anche di ripartenza e futuro perché l’Europa non è solo passato”.

 

 

 

 

Francesco silura Nosiglia e Sergio salva Vaciago nella curiosa epifania sabauda

RICCIARDI  GIANMARIO E REMMERT LUCA

IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Sacchetti di carbonella sono arrivati anche per il sindaco Fassino che si è visto sfilare due voli che collegavano Caselle con la Germania, proprio nell’anno in cui la città celebra il suo gemellaggio con Berlino

 

Befana come da tradizione a Torino… generosa di carbone. E non ci riferiamo tanto ai sacchi recapitati dai No-Tav a coloro che ritengono irriducibili avversari (su tutti Caselli e Chiamparino). Più che un sacco, una vagonata di carbone è arrivata quest’anno nientemeno che da Roma, recapitata direttamente all’arcivescovo Nosiglia che, 48 ore prima della arrivo dei Magi, ha scoperto di aver mancato per la terza volta la nomina a cardinale, quando lo sono diventati i titolari delle diocesi di Ancona e Siracusa, per tacere del finora ignoto vescovo di Tonga.

 

Anche Ghinotto fatica a celiare su argomenti così (scherza coi fanti ma lascia stare i santi) eppure è difficile capire come mai il nostro arcivescovo metropolita, custode della S. Sindone, nell’anno del bicentenario salesiano, in procinto di ricevere la visita del Papa, con il predecessore ormai ultraottantenne (Poletto) e perciò escluso dal Conclave, debba per forza essere il primo a sedere sulla cattedra di San Massimo senza fregiarsi del berretto rosso. Un motivo ci deve essere e per quanto molti commentatori si siano applicati al tema, una risposta soddisfacente non è ancora pervenuta. Ne azzardiamo allora noi una, ed è che Francesco, pur nato in terra argentina, sia ancora così “piemontese dentro” da voler evitare ogni sospetto di favoritismo nel promuovere a cardinale il vescovo della sua regione. Insomma, un rigore “francescano” di matrice sabauda, purtroppo ormai scomparso nella terra degli avi.

 

Come che sia, la perduta dignità cardinalizia si aggiunge al lungo elenco delle cose che Torino si lascia gradualmente portar via, anche se questa volta la colpa non si potrà dare alla solita Milano. E sacchetti di carbonella sono arrivati anche per il sindaco Fassino che si è visto sfilare due voli che collegavano Caselle con la Germania, proprio nell’anno in cui la città celebra il suo gemellaggio con Berlino. Il toro e l’orso, simboli delle due città, che campeggiano sui muri torinesi, avranno più difficoltà a incontrarsi e confrontarsi.

 

Inizio d’anno scoppiettante, invece, per il governatore Chiamparino che, assiso in un aula giudiziaria, nella veste di testimone della difesa, è riandato con la memoria ai bei tempi in cui faceva il sindaco, difendendo l’accusato, l’ex-direttore generale del Comune, definito un dirigente che non dice mai “non si può” e “prova a risolvere i problemi”. L’illustre Cesare Vaciago, ora impegnato nell’organizzazione di Expo 2015, ha da smaltire a Torino una sequela di “casi” di non poco conto. Già processato e prosciolto per le questioni olimpiche, sta aspettando di affrontare il giudizio per i presunti favori ai gestore dei locali dei Murazzi, ma intanto deve rispondere di un concorso per dirigenti che l’accusa sostiene sia stato un po’ manipolato. Insomma, vicende in cui, secondo Chiamparino, il suo ex-braccio destro avrebbe dimostrato una grande propensione al problem-solving. Ma leggendo le cronache viene il dubbio che il motivo per cui il governatore apprezza così tanto Vaciago sia un altro, ovvero la sua capacità di fare, per così dire, da “parafulmine” tenendo la politica fuori dai guai. E’ forse questo il requisito che Chiampa vorrebbe replicare nel nuovo segretario generale della Regione. Da piazza Castello è partito il bando, ma la ricerca di un simile cireneo non pare delle più facili.

 

(Foto: lavocedeltempo.it)

Ghinotto

 

L'orco è in rete, in crescita gli adescamenti sessuali su internet

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Con il cyberstalking 76 vittime  perseguitate via sms o attraverso i social network

 

Sono passati da150 a 300 in un anno gli episodi di bullismo online compiuti a Torino e in provincia da minori ai danni di altri minori. I dati resi noti dalla Polizia postale indicano che lo scorso anno nella stessa area territoriale sono state registrate 28 denunce rivolte a. minorenni. Sono pure in crescita gli adescamenti sessuali di minorenni su Internet ( con 229 denunce) e il cyberstalking (con 76 denunce). Questa recente variante “tecnologica” vede la vittima perseguitata via sms o attraverso i social network.

 

Il fenomeno del bullismo e quello 2.0 del cyberbullismo sono tristemente in crescita  anche nel resto d’Italia. Il Centro nazionale di ascolto di Telefono Azzurro, nel biennio 2013-2014, su oltre tremila consulenze su problematiche relative alla salute e alla tutela di minori ha individuato 485 casi connessi al bullismo o al cyberbullismo, circa il 15%del totale.  

 

Fino allo scorso dicembre  Telefono Azzurro Onlus ha promosso una campagna finanziata attraverso Sms, i cui fondi  serviranno per sostenere la linea di ascolto gratuita 1.96.96 – che garantisce  24 ore su 24 assistenza ai ragazzi vittime e per sostenere i lodevoli progetti di prevenzione dell’’associazione  rivolti in particolare alle scuole.

 

 

La strana estate in pieno inverno porta 25 gradi a Torino e 15 a Bardonecchia

caldo super

Sui 15 gradi la temperatura in montagna. Nella seconda metà del mese ci sarà tempo più variabile e  instabile

 

Si è verificato, come da previsioni, un consistente aumento delle temperature in Piemonte tra sabato e domenica. Nelle valli e nelle zone pedemontane. Grazie all’alta pressione subtropicale, si è toccata e superata la soglia dei 20 gradi per le massime, andando  fino  ai 25 gradi nella nostra regione e nel versante tirrenico della Sardegna. Sui 15 gradi la temperatura in montagna.

 

Termometro è arrivato a 26 gradi a Cuneo e tra i 22 e i 25 a Torino. Gli mpianti sono chiusi in molte località di montagna, dove la scarsa neve si sta sciogliendo e si teme il pericolo valanghe. A Bardonecchia, la massima ha superato i 15 gradi.

 

Il vento caldo che accompagna l’arrivo di questa breve estate anticipata cesserà da domenica inoltrata e potrebbe esserci qualche spruzzata di neve sui rilievi. Entro lunedì le temperature scenderanno in picchiata per una momentanea perturbazione, con massime  a 8 gradi. Da martedì i valori  torneranno sopra le medie stagionali. Nella seconda metà del mese ci sarà tempo più variabile e  instabile.

 

 

Chiamparino: "Se siamo in guerra non possiamo più porgere l'altra guancia"

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CHARLIE TORINOLo slogan ‘Je suis Charlie’ ha campeggiato  sui cartelli durante la manifestazione di ieri sera alla quale sono intervenute, senza parlare ma solo con una silenziosa presenza, le autorità cittadine

 

Migliaia di fiaccole e candele anche in piazza Castello a Torino per manifestare in difesa della libertà di stampa e dei valori della democrazia dopo l’azione di guerra al settimanale satirico parigino Charlie Hebdo. Lo slogan ‘Je suis Charlie’ ha campeggiato  durante la manifestazione di ieri sera alla quale sono intervenuti, senza parlare ma solo con una silenziosa presenza,  il sindaco di Torino Piero Fassino accompagnato dal gonfalone del Comune, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, i segretari del Pd piemontese Davide Gariglio e di quello provinciale Fabrizio Morri, Giampiero Leo per Ncd, tanti consiglieri comunali e regionali,  sindacalisti e soprattutto moltissimi comuni cittadini. Davanti a Palazzo Madama anche il direttore della Stampa, Mario Calabresi, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia e il segretario dell’Associazione Stampa Subalpina Stefano Tallia.

 

Dichiarazioni piuttosto forti quelle di Chiamparino, riportate dall’Ansa: “Se siamo davvero in guerra dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato. Non si può più porgere l’altra guancia. E’ un modo per testimoniare la nostra solidarietà al popolo francese e per rimarcare l’attaccamento a uno dei valori fondamentali della civiltà, la libertà di stampa e di espressione. Siamo vicini alle vittime, alla Francia tutta, a un popolo cugino”.

 

Intanto è polemica anche a Torino per la decisione del Governo di ridurre, nelle 38 città italiane incluse nel progetto “Strade sicure” avviato nel 2008 dal Governo Berlusconi, successivamente i militari in pattugliamento, al fianco degli agenti di polizia e dei carabinieri, lo scorso 31 dicembre. A livello nazionale la riduzione è di1.250 militari. A Torino pattugliavano, in particolare, la zona di Porta Palazzo.

 

(Foto: Essepiesse – il Torinese)

Controlli di polizia rafforzati sui punti sensibili torinesi dopo il terrore di Parigi

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Il Viminale ha alzato il livello di allerta e la polizia di frontiera, a cui sono erano state inviate le foto dei ricercati per l’attentato parigino, ha intensificato i controlli sulle auto provenienti da oltralpe. Particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine nei confronti del consolato francese di via Roma, della Sinagoga e delle redazioni dei quotidiani

 

Grande sgomento e dolore anche a Torino per l’attentato al giornale francese Charlie Hebdo . Le già notevoli misure di sicurezza  sugli obiettivi sensibili presenti in città e nel Piemonte sono state intensificate. Aumentano i controlli al Frejus, valico di confine tra Italia e Francia. Infatti, il Viminale ha alzato il livello di allerta e la polizia di frontiera, a cui sono erano state inviate le foto dei ricercati per l’attentato parigino, ha intensificato i controlli sulle auto provenienti da oltralpe. Particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine nei confronti del consolato francese di via Roma, della Sinagoga e delle redazioni dei quotidiani. Maggiori controlli anche sui treni alla stazione di Bardonecchia e – con discrezione – nei punti nevralgici del centro cittadino torinese.

 

L’associazione Stampa Subalpina ha aderito alla manifestazione spontanea promossa davanti a Palazzo Madama (nelle foto), in segno di solidarietà con Parigi e a sostegno della libertà di stampa. “L’immagine di uomini incappucciati e armati che fanno irruzione nella redazione di un giornale – dice all’Ansa il segretario, Stefano Tallia – riporta alla memoria le pagine peggiori della storia europea. E’ necessario che i democratici si uniscano in una battaglia a difesa delle libertà”.

 

La condanna del vile atto terroristico e la solidarietà ai parenti delle vittime viene naturalmente espressa anche dal direttore e dalla redazione del Torinese. Contro ogni forma di terrorismo, ma soprattutto contro questo terrorismo.

 

(Foto: Essepiesse – Il Torinese)