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Torino, Brescia, Suzzara e Foggia unite per chiedere un confronto su Iveco

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Le amministrazioni dei Comuni in cui sono presenti stabilimenti Iveco si uniscono per far sentire la propria voce, chiedendo al Governo di sedersi ai Tavoli di lavoro nazionali, per portare le istanze dei territori. Ieri, alla presenza della Sindaca di Brescia Laura Castelletti, del sindaco di Suzzara Alessandro Guastalli, della Vicesindaca di Torino Michela Favaro, dell’assessore alle attività produttive di Foggia Lorenzo Frattarolo e dell’assessore alle attività produttive del Comune di Brescia Andrea Poli, si è tenuto il primo incontro tra gli Enti, al fine di avviare un confronto e un coordinamento in questa fase di transizione che vede coinvolti migliaia di lavoratori in tutta Italia.

Le amministrazioni concordano e convengono di dare vita a un coordinamento dei comuni sedi dei principali stabilimenti Iveco in Italia. L’obiettivo è quello di affiancare il Governo nel confronto con le parti interessate, per poter perseguire l’interesse nazionale, attraverso un coinvolgimento dei Comuni ai tavoli di lavoro.

Da un primo confronto, è emersa la volontà di richiedere un incontro con azienda, sindacati e Governo per avere garanzie sulle prospettive produttive e occupazionali del Gruppo, sulle intenzioni del Governo rispetto all’attivazione del Golden Power e sulle condizioni che il Paese sente il dovere di porre a tutela dell’industria italiana.

Il punto di vista delle comunità locali è fondamentale per poter prevedere, gestire e non subire le conseguenze di scelte industriali che riguardano tutto il Paese. L’azione intrapresa dalle amministrazioni e il loro coordinamento non devono essere né interpretati, né vissuti come un atto ostile, bensì come una naturale e opportuna forma di solidarietà tra sindaci e comunità.

Abbandonando qualsivoglia logica competitiva o di conflitto tra i diversi territori è possibile sviluppare insieme una strategia comune che difenda tutti i siti produttivi, rafforzando così l’azione del Governo nella difesa del ruolo centrale che l’Italia deve continuare ad avere per il gruppo Iveco e i suoi siti produttivi, condizione imprescindibile per la salvaguardia dell’occupazione

TORINO CLICK

Carceri, Europa radicale a Torino: “Lo Stato è fuorilegge, servono misure urgenti”. “Numero chiuso” di detenuti

Sovraffollamento nel carcere torinese: 1.456 detenuti contro una capienza regolamentare di 1.117 posti, con un tasso di occupazione superiore al 130%

Si è tenuta ieri, presso la sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, una conferenza stampa promossa da Europa Radicale per sollecitare Governo e Parlamento ad adottare provvedimenti concreti contro il sovraffollamento e il degrado del sistema carcerario italiano.

L’iniziativa segue la veglia notturna organizzata l’altra sera da Europa Radicale davanti al carcere Lorusso e Cutugno di Torino, con l’obiettivo di denunciare il collasso dell’intero sistema penitenziario, già segnato da 50 suicidi dall’inizio dell’anno.

Alla conferenza sono intervenuti Igor Boni e Silvja Manzi, esponenti di Europa Radicale, e Samuele Moccia dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Durante il suo intervento, Igor Boni ha dichiarato:
“Contro il sovraffollamento delle carceri sarebbe urgente approvare un’amnistia o un indulto come provvedimento straordinario per riportare lo Stato nella legalità. Sappiamo che su questo il Parlamento non ha una maggioranza ma se si vuole nell’immediato trovare delle soluzioni percorribili occorre approvare la proposta di legge Giachetti-Bernardini sulla liberazione anticipata che porterebbe migliaia di detenuti fuori dal carcere. Europa Radicale ha ribadito la proposta del numero chiuso (proposta presentata da Magi in Parlamento) che, come accade già oggi in Gran Bretagna, impedisce di accogliere nuovi detenuti in strutture sature. Come in una classe scolastica o in un cinema, come in un albergo o in un ospedale non esiste che di fronte a capienze massime stabilite si arrivi addirittura a raddoppiare i numeri. I detenuti perdono il diritto alla libertà ma devono mantenere intatti tutti gli altri diritti e il fatto che sia lo Stato ad essere fuorilegge è una aggravante non di poco conto”.

I tre rappresentanti radicali hanno anche criticato la modalità con cui è stata nominata la nuova garante regionale piemontese dei detenuti, parlando di una scelta “partiticratica”. Tuttavia, hanno ribadito la loro piena disponibilità alla collaborazione.

Silvja Manzi si è rivolta direttamente al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con un appello deciso:
“Vedere per capire!” – ha detto, invitandolo a mantenere l’impegno già annunciato di visitare personalmente le carceri piemontesi.

Samuele Moccia ha invece condannato con fermezza l’approccio del sottosegretario Delmastro al tema carcerario, annunciando un’iniziativa simbolica:
il prossimo 18 agosto i Radicali visiteranno i penitenziari di Torino e Messina in un gesto che intende rappresentare un “abbraccio ideale” da nord a sud a tutte le strutture carcerarie italiane.

Nel corso della conferenza sono stati diffusi anche i dati aggiornati al 31 luglio forniti da Antigone sul carcere Lorusso e Cutugno di Torino:

  • Sovraffollamento: 1.456 detenuti contro una capienza regolamentare di 1.117 posti, con un tasso di occupazione superiore al 130%. Tra questi, 122 sono donne e 697 stranieri (quasi il 50% della popolazione detenuta).

  • Condizioni strutturali critiche: ambienti fatiscenti, muffa, infiltrazioni d’acqua, scarsa ventilazione e docce degradate, con gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale dei detenuti. Le sezioni più problematiche risultano i piani alti dei padiglioni B e C. Le infiltrazioni e il degrado strutturale delle docce sono problemi che si trascinano da decenni.

Cantiere TAV Torino-Lione: la Regione Piemonte per la sicurezza di imprese e lavoratori

«Sostegno incondizionato: inaccettabile che i lavoratori abbiano paura a recarsi in cantiere. È un’opera strategica e la sosteniamo con forza e senza esitazione alcuna»

La Regione Piemonte ribadisce il proprio impegno deciso e incondizionato a favore delle imprese e dei lavoratori coinvolti nella realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione. È quanto emerso al termine dell’incontro svoltosi questa mattina in Prefettura a Torino.

Il tavolo di confronto, convocato dal Prefetto Donato Cafagna, ha rappresentato un momento cruciale per fare il punto su sicurezza, occupazione e supporto alle imprese impegnate nel progetto. All’incontro hanno partecipato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, i vertici di TELT, rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni datoriali, sindaci del territorio e membri della Giunta regionale, tra cui il vicepresidente Elena Chiorino e gli assessori Enrico Bussalino e Andrea Tronzano. La Regione ha confermato il pieno sostegno all’opera, ritenuta strategica per il Piemonte e per l’intero Paese.

Durante i lavori è stata sottolineata l’importanza della Tav come infrastruttura centrale per la mobilità europea, nazionale e regionale, nonché come volano per la competitività dei territori interessati. Un’opera moderna e necessaria che, nel solo 2026, attiverà investimenti per 1,5 miliardi di euro e coinvolgerà circa 3.000 lavoratori tra Italia e Francia, di cui almeno 1.000 diretti.

La questione della sicurezza è emersa con forza, in particolare alla luce dell’escalation di attacchi da parte dei gruppi No Tav, che negli ultimi 18 mesi si sono verificati con una frequenza media di oltre un episodio al mese, provocando danni per circa 1,5 milioni di euro. In risposta, il ministro Salvini ha annunciato il rifinanziamento del fondo ristori con un ulteriore milione di euro, destinato alle imprese colpite da atti di violenza.

«Siamo convintamente a supporto di quest’opera strategica, del personale oggi presente e di tutti i lavoratori impegnati nella sua realizzazione» – dichiarano il presidente Cirio, il vicepresidente Chiorino e gli assessori Bussalino e Tronzano. «Ne va della qualità della vita di chi lavora e di chi, in futuro, beneficerà di quest’infrastruttura. Proprio per questo, insieme alle associazioni datoriali, abbiamo lavorato e lavoreremo per creare opportunità concrete di occupazione, puntando sulle competenze necessarie in vista delle prossime assunzioni».

Un forte richiamo è arrivato anche sul tema della sicurezza nei cantieri, considerata prioritaria e imprescindibile:
«La sicurezza – tema su cui sono arrivate le sollecitazioni dei rappresentanti di chi vive il cantiere – non è un optional né una variabile secondaria: è una condizione imprescindibile per ogni lavoratore. È inaccettabile che, nel 2025, ci siano ancora episodi di violenza come quelli messi in atto dall’area estremista No Tav. Ogni attacco non è solo un danno materiale, ma un attacco diretto al diritto al lavoro, alla libertà di impresa e alla legalità. I lavoratori devono poter raggiungere i cantieri con serenità, senza dover percepire alcuna minaccia o pericolo» affermano.

La Regione ha inoltre ribadito il proprio impegno a sostenere tutte le attività connesse all’opera, anche sul piano territoriale e ricettivo:
«Il nostro impegno è massimo per sostenere ogni ulteriore attività connessa all’opera: dall’accoglienza alla ricettività, fino allo sviluppo delle realtà territoriali come parte di un indotto virtuoso. Tutto ciò che emergerà oggi e nei prossimi mesi sarà per noi fondamentale: è importante dare risposte vere, concrete e immediate ai territori e ai cittadini» proseguono.

Un’opera di rilevanza nazionale, che la Regione sostiene con convinzione:
«Siamo assolutamente convinti dell’esigenza e del valore innovativo di quest’opera, non solo per il Piemonte, ma per l’intera Nazione. Ne siamo orgogliosi e – insieme al Governo e alle forze dell’ordine a cui va il nostro ringraziamento – come Regione siamo determinati a mettere in campo ogni strumento e risorsa utile affinché possa realizzarsi nel modo migliore possibile» concludono Cirio, Chiorino, Bussalino e Tronzano.

Nel corso del tavolo è emersa anche la necessità di rafforzare il dialogo con le comunità locali, contrastare con decisione la disinformazione e investire nella formazione del personale, offrendo strumenti concreti alle imprese danneggiate. L’obiettivo condiviso è quello di valorizzare appieno le opportunità economiche, occupazionali e infrastrutturali offerte dalla Tav, minimizzando gli impatti negativi e massimizzando i benefici per i cittadini e i territori coinvolti.

Spettacoli, festival e rassegne: la Regione lancia 20 bandi per la cultura

STANZIATI 11,5 MILIONI DI EURO

L’assessore Chiarelli: «Una grande opportunità per le realtà culturali del nostro territorio»

 

Apriranno domani, giovedì 7 agosto, i 20 bandi per la cultura 2025 previsti all’interno del Piano triennale. La dotazione sarà di 11,5 milioni di euro che serviranno a sostenere le realtà del territorio con un intervento puntuale e concreto.

La programmazione nasce da un lavoro di ascolto, confronto e condivisione con oltre 50 associazioni di categoria. Dai tavoli è nata la necessità di garantire più bandi triennali e maggiore attenzione alle aree non capoluogo e a bassa densità culturale.

Sono abbracciate tutte le espressioni artistiche: dallo spettacolo dal vivo, con la programmazione di festival, rassegne e stagioni e la produzione di teatro, lirica, danza e circo contemporaneo, fino alla valorizzazione della musica popolare e amatoriale, come cori e bande. Interventi mirati sosterranno il settore del cinema, sia nella realizzazione di progetti culturali che nella promozione e riqualificazione delle sale. Ampio spazio sarà dedicato anche alle attività espositive, alla divulgazione culturale attraverso convegni e festival, alle rievocazioni e ai carnevali storici, alla formazione musicale e artistica – dai corsi pre-accademici ai percorsi professionali – e al sostegno delle residenze artistiche, stabili e diffuse sul territorio.

«La partenza di questi bandi era molto attesa dalle realtà culturali e grazie all’instancabile lavoro degli uffici, siamo riusciti a garantire l’apertura delle candidature nonostante il mese di agosto – spiega l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli -. In questo Piano triennale abbiamo impresso delle scelte politiche precise: dare maggiore sostegno a chi sceglie di portare la cultura dove è più necessario e allo stesso tempo garantire maggiore continuità e stabilità al comparto con una programmazione pluriennale. Con questa visione strategica vogliamo rendere il Piemonte un’eccellenza culturale sempre più riconosciuta a livello nazionale e internazionale».

Le modalità di partecipazione (con scadenza 25 settembre 2025) sono consultabili al link: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/cultura-turismo-sport/cultura/bandi-cultura-2025

Sette musei e archivi d’impresa torinesi insieme per avvicinare i giovani alla storia dell’industria

Con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alla storia dell’industria italiana e di favorire  lo sviluppo di competenze trasversali, prende il via la terza edizione di “A scuola d’impresa”, progetto promosso da Museimpresa, Associazione Italiana degli archivi  e dei Musei d’impresa, e Università LIUC, con il contributo dell’archivio Nazionale del Cinema d’impresa di Ivrea.

La terza edizione del progetto è rivolto agli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado e si svolgerà durante l’anno scolastico 2025-26 e vedrà la partecipazione di 45 musei e archivi d’impresa associati a Museimpresa. Il percorso si propone di far conoscere l’evoluzione del sistema industriale italiano e il ruolo culturale dei musei e archivi d’impresa, fornendo al contempo un’occasione concreta per sviluppare abilità utili nel mondo nel lavoro e nella scelta del proprio futuro professionale.
Il percorso si articola in due fasi, una prima parte teorica online, con contenuti multimediali e attività interattive, dedicata all’approfondimento della storia industriale italiana e dei suoi settori economici; una seconda fase esperienziale in presenza, durante la quale gli studenti saranno coinvolti in attività pratiche presso musei e archivi d’impresa. Il percorso culminerà con la realizzazione di un project workshop finale, che rappresenterà un’opportunità per confrontarsi con sfide  organizzative e operative reali, stimolando la creatività, il lavoro di squadra e la capacità nel problema solving.

Dei project workshop proposti agli studenti dei sette musei e archivi torinesi l’Archivio Storico Sanpaolo ne propone uno intitolato “I documenti raccontano le imprese”, allo scopo di scoprire le imprese nazionali e del territorio  a partire dai documenti e dalle fotografie conservate nell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo e nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo, per poi costruire un racconto che possa interessare i propri coetanei.
L’Associazione Archivio Storico Olivetti a Ivrea, in provincia di Torino, propone un progetto intitolato “La storia Olivetti al tempo del social”. Gli studenti in questo caso dovranno scegliere un determinato aspetto legato alla storia dell’azienda e raccontarlo con immagini, parole, video o un podcast sui canali social più diffusi, creando una vera e propria mostra virtuale. I ragazzi parteciperanno ad una visita guidata della mostra #Storiadiinnovazione, per conoscere la storia e vedere dal vivo i principali prodotti realizzati dall’azienda.
Questa occasione servirà da spunto per individuare un aspetto che sarà poi l’oggetto di studio.
In un secondo momento verranno messi a disposizione degli studenti documenti provenienti da archivio e biblioteca sulla base del tema scelto in precedenza, e attraverso il supporto dello Staff dell’Associazione,  i ragazzi selezioneranno i materiali storici per costruire un racconto social destinato ai coetanei.

Il Museo Officina della Scrittura, Aurora Penne, propone un project work intitolato “Scrivere il futuro. Raccontare la storia, immaginare l’impresa” per coinvolgere gli studenti in un percorso volto alla realizzazione di contenuti video originali dedicati al tema della scrittura, del suo valore emozionale e storico. Questo progetto è  finalizzato a far conoscere ai ragazzi la storia di un’eccellenza italiana come Aurora, promuovendo una riflessione sul significato della scrittura come atto culturale, creativo e identitario.
Il Centro Storico Fiat propone il progetto “Il grande lancio” e prevede la realizzazione della redazione di un numero speciale dell’illustrato Fiat, il giornale aziendale, nel quale gli studenti, dopo aver analizzato e studiato le fonti,  lavoreranno per scrivere articoli e approfondimenti sulle tematiche socio-culturali legate all’azienda partendo dalle fonti. Obiettivo è quello di studiare il valore della cultura d’impresa e la relazione tra questa e la città di Torino, il tessuto sociale e i cambiamenti urbanistici, architettonici  e antropologici di ieri e di oggi.

Il Mu-Ch Museo della Chimica propone il progetto “Fake news detective”. Scopo è quello di far riflettere gli studenti sul ruolo della divulgazione della scienza nella società, dal momento che è  fondamentale rendere questa tipologia di contenuti comprensibili e accessibili a tutti. Per questo motivo,  gli studenti si trasformeranno in giovani divulgatori, seguendo attività  di fact checking e debunking in diversi ambiti scientifici.  Al termine ogni team realizzerà un video o un contenuto social consigliando fonti affidabili da cui attingere le informazioni.

Il Museo è Archivio Storico Reale Mutua propone due project work. Il primo intitolato “I semi dell’innovazione” prevede la realizzazione di una locandina promozionale che sarà pubblicata sul sito. Verranno svolti degli incontri dedicati ai ragazzi , durante i quali comprenderanno il valore storico e culturale di ogni oggetto, come cogliere le diverse narrazioni racchiuse in un documento, come familiarizzare con i diversi metodi narrativi, come scegliere un allestimento,  quali priorità darsi, e come definire la funzionalità di un museo. Inoltre approfondiranno le figure dell’archivista e le nuove figure professionali legate all’archiviazione digitale, con i rischi e le opportunità dei diversi metodi conservativi.

Il secondo progetto, invece, il “Saper fa-re” prevede la creazione di un video  o un podcast che riassuma i temi trattati arricchiti dal punto di vista degli studenti, finalizzati a comprendere cosa significhi proteggere la funzionalità del valore storico e culturale delle polizze assicurative, cogliere quanto i valori sani e condivisi siano alla base della longevità di un’azienda, familiarizzare con i concetti di mutualità, sostenibilità e società benefit.

Infine il Museo Lavazza e Archivio Storico Lavazza propone il project work “ Dirigi un museo di impresa accessibile”, che vede la realizzazione di un piano per una giornata dedicata all’accessibilità,  organizzando il personale, le attività,  il budget, gli spazi, i supporti e la comunicazione.
Il progetto intende sviluppare la capacità critica e costruttiva per riflettere sulle proprie attitudini come visitatori e possibili addetti del settore culturale. I partecipanti proveranno a calarsi nei panni di un direttore/direttrice museale o di un archivio.
Dopo aver analizzato i dati e le strategie dovranno programmare una giornata dedicata all’accessibilità,  includendo tutti i criteri che questa comporta, ragionando sul pubblico e le sue esigenze.

“A scuola d’impresa” è gratuito e riconosciuto come percorso valido per l’Orientamento e per i PCTO, percorsi per le Competenze trasversali e per l’Orientamento, coinvolgendo discipline come storia, lingua e letteratura italiana, cittadinanza e costituzione. Nella precedente edizione ha coinvolto oltre 1250 studenti in dodici regioni italiane, confermando l’interesse crescente verso la cultura industriale come strumento educativo.

I docenti interessati possono iscrivere le classi entro il 31 ottobre, indicando il Museo o archivio d’impresa scelto, anche se ubicato in una regione diversa da quella dell’istituto scolastico.
Per consultare l’elenco completo dei musei e degli archivi d’impresa che partecipano per l’anno scolastico 2025-26 e la brochure  del progetto con le modalità d’iscrizione si può fare riferimento al sito di Museimpresa, sezione per le scuole.

Mara Martellotta

Litiga con una coppia, ragazzo accoltellato in corso Palermo

La notte scorsa in corso Palermo una coppia di trentenni e un ragazzo più giovane,  23enne,  hanno litigato per motivi non ancora chiari. Il più giovane dei tre è stato colpito con un coltello da cucina al collo. Le sue condizioni non sono gravi ma è stato portato in ospedale da dove è stato già dimesso con un giorno di prognosi.

L’aggressore, il trentenne, è stato fermato dai carabinieri e denunciato a piede libero, accusato di minacce e lesioni. La sua compagna avrebbe inoltre spruzzato dello spray urticante negli occhi del 23enne.

 

Verso la Metro 2: architettura, design e identità visiva. Al via il concorso di idee

 

È stato indetto  dal Commissario Straordinario della linea 2 della Metropolitana un concorso internazionale di idee per l’acquisizione di una proposta concettuale avente per oggetto l’architettura, il design e l’identità visiva integrata delle future stazioni della Metro 2 di Torino.

Studi di architettura, design e comunicazione visiva saranno invitati a formare team multidisciplinari per strutturare un concept architettonico, artistico e comunicativo per la nuova linea: dalle stazioni fuori terra presenti sull’ex trincerone ferroviario, a quelle interrate del centro storico, dalle coperture degli accessi, all’infografica e al wayfinding, per finire alle livree e agli spazi interni dei treni.

L’idea dovrà essere sviluppata in coerenza con il progetto elaborato da Infra.To. Il concorso potrà rappresentare un “laboratorio virtuoso” per l’ideazione di soluzioni progettuali innovative, dove la creatività delle soluzioni architettoniche e comunicative si misurerà con le caratteristiche strutturali, funzionali e trasportistiche della linea metropolitana. All’interno di un design integrato della Linea, saranno previsti spazi per la contestualizzazione delle singole stazioni con il contesto circostante.

La Metro 2 è un’opera fondamentale per il futuro della mobilità a Torino, ma rappresenta anche un’opportunità unica per ridisegnare spazi importanti della città” – dichiara il Commissario Straordinario Bernardino Chiaia. “Con questo concorso vogliamo promuovere soluzioni architettoniche di qualità, capaci di dialogare con i diversi contesti urbani che la metropolitana attraverserà. Le stazioni non saranno solo luoghi di passaggio, ma spazi pensati per integrarsi con l’ambiente circostante, valorizzare il paesaggio urbano e in definitiva migliorare la vita quotidiana dei cittadini. Siamo convinti che investire nella qualità del progetto, fin dalle sue prime fasi ideative, significhi costruire un’infrastruttura più efficiente, più accessibile e più bella. Una metropolitana che sappia rispondere alle esigenze di oggi e guardare con ambizione al domani, coerentemente con la grande eredità architettonica e urbanistica di Torino”.

Una giuria internazionale di architetti ed esperti in design e comunicazione, presieduta dall’architetto Dominique Perrault, figura di rilievo internazionale con una lunga e prestigiosa carriera professionale a livello mondiale noto per interventi emblematici anche nell’ambito delle infrastrutture metropolitane e dei grandi progetti pubblici, valuterà le migliori cinque proposte selezionate. La proclamazione del vincitore è prevista per il marzo 2026.

Il vincitore del bando, oltre a vedere riconosciuta la propria idea come la migliore proposta durante il concorso, svolgerà il ruolo di “art director” al fianco delle imprese che realizzeranno le opere civili e gli impianti delle stazioni della linea 2 della Metropolitana.

La Linea 2 non è soltanto un’infrastruttura di mobilità ma un progetto urbano strategico, che trasformerà profondamente Torino, a partire dalla zona nord. Le stazioni lungo l’ex trincerone ferroviario, in particolare, attraversano una parte di città su cui stiamo lavorando con grande intensità. Intervenire in questa zona con intelligenza progettuale significa ricucire fratture, restituire spazi pubblici di qualità, generare nuove centralità urbane” dichiara Paolo Mazzoleni, assessore all’Urbanistica della Città di Torino. “Per questo riteniamo fondamentale investire nella qualità dell’architettura, del design e della comunicazione visiva: non come ornamento, ma come parte integrante di una trasformazione urbana. Una metropolitana bella, leggibile, riconoscibile migliora la vita quotidiana dei cittadini e contribuisce nel contempo a costruire un’identità urbana contemporanea, coerente con la storia e l’anima di Torino

Tra i temi architettonici affrontati dal concorso di idee vi è anche la stazione Carlo Alberto, situata sotto l’omonima piazza. Essa rappresenterà la porta d’accesso al centro storico di Torino con le sue piazze monumentali, i musei e gli edifici storici.

Grazie a un Protocollo d’Intesa tra il Commissario Straordinario e le Residenze Reali Sabaude, istituto autonomo del Ministero della cultura, il progetto potrà prevedere il collegamento diretto tra la stazione e gli ambienti sotterranei monumentali di Palazzo Carignano, incluso l’ipogeo sotto il cortile, secondo il modello delle “stazioni d’arte” già affermato in contesti nazionali e internazionali come Roma, Napoli e Atene.

Il nodo di mobilità costituito dalla Stazione di piazza Carlo Alberto verrebbe così integrato con una offerta di servizi connessi al patrimonio culturale della città e della regione, all’interno di uno dei monumenti simbolo del barocco europeo.

“Molto di più di un biglietto da visita del distretto museale della città” dichiara Filippo Masino, Direttore delle Residenze reali sabaude. “Immaginare una stazione d’arte a Palazzo Carignano significa portare la bellezza nel quotidiano, intrecciarla con la vita delle persone. Vuol dire abitare il patrimonio culturale e renderlo vivo, accessibile, capace di raccontare le ricchezze di Torino e del Piemonte. Gli affascinanti spazi sotterranei si apriranno come un dono alla città, e sarà anche l’occasione per restituire al pubblico la suggestiva sala ipogea progettata dall’architetto Andrea Bruno, recentemente scomparso. Questo ambiente diventerà una nuova, preziosa tappa del percorso museale, oggi al centro di un importante riallestimento curato dal Ministero della Cultura.”

Una sezione importante del concorso sarà dedicata alla contestualizzazione delle singole stazioni con il territorio. La metro 2 attraverserà quartieri molto diversi tra loro, per tessuto urbano, vocazione sociale e patrimonio storico-architettonico. Per questo motivo ogni stazione dovrà poter raccontare, anche visivamente, il legame con il contesto urbano circostante.

Oltre agli spazi interni, sarà data ampia importanza anche all’identificazione esterna delle stazioni. Le coperture degli accessi delle stazioni non dovranno solo assolvere al compito pratico di protezione dalle intemperie e dagli agenti atmosferici, ma potranno rappresentare elementi architettonici distintivi, coerenti, iconici e riconoscibili. In questo modo, l’infrastruttura si trasformerà in una rete di luoghi riconoscibili e narrativi, capaci di creare connessioni simboliche tra spazio, tempo e collettività.

TORINO CLICK

Automotive in difficoltà. E l’outlook Stellantis passa da stabile a negativo

Dall’agenzia zia Fitch giunge la conferma per il rating a lungo termine di Stellantis BBB, ma l’outlook passa da stabile a negativo. L’outlook negativo  secondo l’agenzia di rating “riflette le incertezze e i rischi di esecuzione associati al piano di risanamento aziendale, insieme ai potenziali deflussi di cassa correlati alla sua implementazione”.  Intanto a Torino cresce la preoccupazione per il comparto automotive anche alla luce della cessione di Iveco. Si attendono gli sviluppi degli interventi annunciati su Mirafiori, non senza preoccupazioni da parte dei sindacati.

La conferma riflette la nostra opinione che il profilo aziendale rimanga solido, supportato da un solido portafoglio di brand e prodotti in linea con quello di società simili

“Viaggiare sicuri”, i controlli della Polfer nelle stazioni di Piemonte e Valle d’Aosta

843 persone controllate, 26 stazioni vigilate, 109 bagagli ispezionati, 1 arrestato e 1 indagato in stato di libertà; questo il bilancio dell’operazione “Viaggiare Sicuri” promossa dal Servizio Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che nella giornata del 1° agosto ha visto impegnati 84 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e della Valle d’Aosta.

I poliziotti hanno effettuato mirati servizi di vigilanza al fine di incrementare i livelli di sicurezza nelle aree ferroviarie di competenza, a tutela sia dei viaggiatori sia di tutti gli utenti delle stazioni in occasione del notevole traffico passeggeri registrato nel concomitante esodo estivo. I controlli, con l’uso di metal detector, sono stati estesi anche ai bagagli al seguito degli utenti negli scali ferroviari, a bordo treno nonché ai depositi bagagli.

26 le stazioni interessate dai controlli straordinari nelle province di entrambe le regioni, con particolare attenzione ai convogli internazionali, che giungono nel territorio nazionale da Svizzera e Francia, e alle stazioni abitualmente non presidiate da personale Polfer.

Laura Chiatti madrina del Torino Film Festival

Laura Chiatti condurrà le serate di apertura e di chiusura del Torino Fiom Festival nella sua 43esima edizione

Sarà Laura Chiatti a condurre le serate di apertura e chiusura della 43esima edizione del Torino Film Festival, in programma dal 21 al 29 novembre prossimi.

Laura Chiatti, attrice di talento e di grande popolarità,  accompagnerà il pubblico nelle due serate ufficiali del Festival, salendo fin dalla cerimonia di apertura sul palco del teatro Regio di Torino, a fianco del direttore Giulio Base. Si tratta di una presenza luminosa e intensa, a suggello di un’edizione che si preannuncia ricca di emozioni, grandi film da scoprire, visioni inedite e super ospiti internazionali.

Il Tff ha già   annunciato la retrospettiva su Paul Newman cui ha dedicato il manifesto, mentre il programma completo della 43esima edizione sarà presentato in conferenza stampa a Roma, il 7 novembre.

“Ho conosciuto Laura parecchio tempo fa recitando con lei e poi l’ho voluta in un mio progetto, per avere il privilegio di dirigerla –  spiega Giulio Base, Direttore del Torino Film Festival-  mi è  bastato poco per capire che era la numero uno. Quando due anni dopo l’ho vista splendida protagonista in concorso a Cannes nel film “L’amico di famiglia” di Paolo Sorrentino, ho capito che era arrivata la sua giusta consacrazione. Da allora ho sempre seguito la sua carriera con stima e affetto. Ritrovarla oggi al Torino Film Festival rappresenta una gioia profonda, come certi incontri che tornano al momento giusto, per chiudere il cerchio e riaprirlo di nuova luce”.

Laura Chiatti è una delle interpreti più riconoscibili del cinema italiano  contemporaneo e ha lavorato con grandi registi quali Paolo Sorrentino, Pupi Avati, Roberto Faenza, Sofia Coppola, Marco Tullio Giordana, Giuseppe Tornatore, che le hanno affidato ruoli di forte intensità drammatica. È  anche stata scelta da registi come Carlo Vanzina, Luca Lucini, dimostrando una certa versatilità tra cinema d’autore e commedia popolare.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città  di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Mara   Martellotta