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Musei Reali, visitatori in crescita. Un anno di eventi da Leonardo a Guercino

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Nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale a Torino, Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e Direttore delegato dei Musei Reali, ha presentato il Report delle attività dei Musei Reali nel 2024.

 

Per la prima volta, l’istituzione torinese ha realizzato una pubblicazione dedicata non solo agli addetti ai lavori, ma destinata anche a rendere leggibile e misurabile il ruolo dei Musei Reali a livello nazionale e internazionale, per descrivere, in modo dettagliato, il resoconto di dodici mesi caratterizzati da un ampio gradimento. Il pubblico ha premiato il rigore scientifico delle mostre, ha seguito i restauri e gli interventi in corso grazie a visite guidate e incontri, ha apprezzato la presentazione delle nuove acquisizioni e il riordino di alcuni settori museali. Le collaborazioni con enti, musei, istituzioni e associazioni del territorio hanno inoltre contribuito alla realizzazione di numerose attività culturali, coinvolgendo persone di ogni età.

 

L’anno appena trascorso, con le ricorrenze del 300° anniversario di costituzione del Museo di Antichità e dei 400 anni dalla nascita di Guarino Guarini, è stato segnato infatti da un significativo incremento di ingressi, con 726.288 biglietti emessi, più del 16% rispetto all’anno precedente: è il miglior risultato in assoluto dal riconoscimento dell’autonomia gestionale del museo nel 2014.

I Musei Reali hanno registrato anche un ottimo riscontro da parte dei media locali, nazionali e internazionali, come si evince dalle numerose recensioni e dalle segnalazioni pubblicate su importanti quotidiani e riviste italiane, divulgative e scientifiche, sulle testate radio televisive e sui media digitali. Da ricordare, inoltre, l’attenzione riservata ai Musei Reali dalla stampa estera, con giornalisti da Francia, Regno Unito, Germania, Polonia, Ungheria, Spagna e Belgio, grazie alla costante collaborazione con Turismo Torino e Provincia.

 

L’inestimabile patrimonio dei Musei Reali, che consta di oltre 400.000 opere, rappresenta il valore primario di un’istituzione che si annovera tra i principali musei italiani e tra i più grandi sistemi culturali internazionali. Rendere il patrimonio di opere e spazi sempre più accessibile, grazie anche a percorsi di visita e a linguaggi innovativi, è stato uno degli obiettivi su cui i Musei Reali si sono particolarmente concentrati.

 

Nel 2024 si è lavorato per presentare due nuovi allestimenti delle raccolte: al secondo piano della Galleria Sabauda, il riordino della Collezione del Principe Eugenio di Savoia Soissons e della pittura olandese e fiamminga dal Quattrocento al Seicento e, nel settore Archeologia a Torino del Museo di Antichità, il nuovo percorso “Anatomia di un inizio”, per raccontare al pubblico la nascita dell’archeologia scientifica in Piemonte.

 

Nell’ambito delle celebrazioni per i 300 anni del Museo di Antichità, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Torino, si è aperto al pubblico l’inedito percorso archeologico della Basilica paleocristiana del Salvatore, per mille anni il centro cristiano della città insieme alle vicine chiese di San Giovanni Battista e di Santa Maria.

Sono stati inoltre avviati progetti in materia di conservazione e restauro: ne è esempio il trasferimento di oltre 3.000 opere dell’Armeria Reale nei nuovi depositi collocati nella Torre Ormea di Palazzo Reale, con il supporto del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, e una vasta campagna di catalogazione delle collezioni di armi bianche e da fuoco.

 

Parallelamente all’attenzione rivolta alle collezioni permanenti, i Musei Reali hanno prodotto alcune esposizioni di grande interesse per valorizzare il loro patrimonio: l’appuntamento annuale con Leonardo da Vinci dedicato allo straordinario Autoritratto della Biblioteca Reale e al tema del volto, declinato attraverso accostamenti inediti dal Rinascimento all’arte contemporanea (L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro, 28 marzo – 30 giugno 2024, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Regione Piemonte); l’approfondimento delle ricerche sul sito archeologico di Industria e sul culto della dea Iside in Piemonte (La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche su Industria e sul culto di Iside in Piemonte, 23 aprile – 10 novembre 2024, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il sostegno della Fondazione CRT); la presentazione, nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda, della mostra dossier dedicata alla storia e al mito di Cleopatra (Cleopatra. La donna, la regina, il mito. 23 novembre 2024 – 23 marzo 2025), un viaggio lungo oltre 2.000 anni attraverso tracce storico-archeologiche e la fascinazione esercitata dalla regina d’Egitto nel corso dei secoli e in diversi campi della cultura.

 

I Musei Reali hanno inoltre curato e organizzato eventi espositivi rilevanti con prestiti internazionali e soggetti co-produttori, come la mostra Guercino. Il mestiere del pittore (23 marzo – 15 settembre 2024), in collaborazione con CoopCulture e Villaggio Globale International, e il contributo scientifico del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino per l’attività di formazione, didattica e ricerca. L’esposizione, dedicata al maestro del Seicento italiano, è stata articolata con un taglio inedito sull’iter creativo, le sfide della professione, i sistemi di produzione, le dinamiche del mercato e delle committenze, i soggetti e i temi più richiesti. La mostra 1950-1970. La grande arte italiana. Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (19 ottobre 2024 – 2 marzo 2025), co-prodotta con Arthemisia e in collaborazione con la GNAMC di Roma, presenta 79 capolavori dei più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra, esposti per la prima volta fuori dal museo che li conserva.

 

Nel 2024 è proseguita la collaborazione con i più rilevanti musei e istituzioni del territorio, come il Museo Egizio, il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, la Fondazione Torino Musei, le Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte, l’ARRE – Associazione Residenze Reali Europee e con musei nazionali e internazionali attraverso prestiti e scambi di opere per mostre di rimarchevole interesse.

Ottimo è stato il riscontro che il pubblico ha riservato alla manifestazione di punta del 2024, Estate Reale. Insieme per i 300 anni del Museo di Antichità, quarta edizione della tradizionale rassegna di musica, teatro e svago che  da giugno a ottobre si è svolta negli spazi dei Giardini Reali e del Teatro Romano; Estate Reale ha coinvolto 85.502 persone con performance, concerti e spettacoli teatrali ispirati al tricentenario di nascita di una delle più antiche istituzioni museali europee, evidenziando l’impegno nel creare una rete virtuosa con le realtà culturali e performative del territorio piemontese e attive in vari quartieri della città, contribuendo a rendere i Musei Reali un vivace polo culturale e un sicuro luogo di aggregazione nel cuore antico di Torino.

 

Un capitolo importante è quello relativo alle collaborazioni che i Musei Reali hanno saputo intrattenere con i partner del territorio. Particolarmente significativo è stato il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, con la quale si è recentemente stipulato un protocollo d’intesa per la valorizzazione dei Giardini Reali e, nello specifico, per il restauro e la rifunzionalizzazione del Padiglione di Levante delle Serre Reali, il recupero di spazi ora inaccessibili del Teatro Romano per la musealizzazione del piano interrato della Manica Nuova e per una campagna di interventi nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale e dell’Armeria.

La Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) ha contribuito al finanziamento degli interventi sul Bastion Verde nei Giardini Reali, alla valorizzazione delle raccolte epigrafiche del Museo di Antichità, al restauro di alcune opere dell’Armeria Reale e della collezione di ritratti ottocenteschi nella Galleria del Daniel di Palazzo Reale.

La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, insieme all’Unione Industriali Torino, ha sostenuto la realizzazione del video mapping della mostra L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro e altre iniziative legate alla valorizzazione della Biblioteca Reale, confermando l’impegno già assunto nel 1998 con la Sala Leonardo per la conservazione e l’esposizione dell’inestimabile nucleo dei disegni autografi del Maestro e, nel 2014, con la creazione del secondo caveau per le esposizioni temporanee.

 

Concreto è stato il supporto di numerose imprese e di singoli cittadini che hanno aderito alle campagne di finanziamento dei progetti sostenuti tramite Art bonus per il restauro di spazi e opere dei Musei Reali, con particolare attenzione a Palazzo Reale, oltre che di numerosi sponsor privati i quali, con lungimiranza e generosità, hanno voluto affiancare il più importante museo statale piemontese nei processi di programmazione e cura del patrimonio.

 

Nel 2024 si sono conclusi i progetti per il miglioramento dell’accessibilità fisica e cognitiva, con il restauro e l’inserimento di nuovi ascensori e pedane elevatrici per una più agevole fruizione da parte del pubblico e con un’offerta di percorsi, attività e strumenti di visita dedicati alle persone con disabilità sensoriali e cognitive. I Musei Reali di Torino hanno portato a termine anche importanti interventi in materia di sicurezza, investendo 600.000 euro del bilancio di spesa corrente per la manutenzione straordinaria degli impianti, con l’aggiornamento tecnologico e il miglioramento dell’efficienza e dell’affidabilità dei sistemi.

 

Per la realizzazione dei principali progetti di sviluppo e ricerca, fondamentali sono state le partnership con l’Università degli Studi di Torino (Area Valorizzazione, Impatto e Public Engagement; Dipartimento di Studi Storici; Dipartimento di Studi Umanistici; Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi; Dipartimento di Letterature straniere e Culture moderne; il Museo di Antropologia ed Etnografia del Sistema museale d’Ateneo), con l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici) e con il Conservatorio Statale G. Verdi di Torino, sia per l’Estate Reale, sia per le celebrazioni guariniane.

 

Per i progetti di impatto sociale e di inclusione sono state attivate collaborazioni con la Circoscrizione 8 e ITER della Città di Torino, con UNICEF Italia, ARPA Piemonte, FORMA – Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, con ANTEO Impresa Cooperativa Sociale e Abbonamento Musei, senza dimenticare il supporto delle Associazioni di volontariato culturale, come gli Amici dei Musei Reali, gli Amici di Palazzo Reale, il Touring Club Italiano e il FAI-Fondo Ambiente Italiano, sempre al fianco delle principali iniziative istituzionali.

 

Film Commission Torino Piemonte, un anno da cinema

Nel 2024  228 progetti realizzati sul territorio e una visibilità senza precedenti sulla scena internazionale, e con prospettive di ulteriore consolidamento per il 2025

“Se guardiamo i risultati che il Piemonte ha ottenuto nel 2024 – commenta la Presidente di Film Commission Torino Piemonte Beatrice Borgia – nonostante la grande incertezza e il rallentamento dell’intero settore della produzione nazionale e internazionale, possiamo dirci più che soddisfatti per come il nostro territorio abbaia saputo confrontarsi con tale contesto di criticità dopo il boom della pandemia. I risultati raggiunti in termini di produzione, mostrano la capacità di rispondere con grande forza alla generale contrazione grazie all’investimento sul campo sulla filiera locale di professionisti, produttori e imprese che si sono strutturate sempre più grazie ai costanti investimenti messi a disposizione dalle nostre istituzioni. Il 2024 è anche l’anno caratterizzato dalla presenza quanto mai ricca e qualificata a livello internazionale tra festival, televisione e piattaforme digitali”.

Il Direttore di Film Commission, Paolo Manera, aggiunge: “L’ulteriore rafforzamento delle risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, ovvero i 7 milioni destinati a lungometraggi e serie televisive, insieme alle ulteriori risorse di 1 milione circa a sostegno di sviluppo di film e serie televisive, documentari e cortometraggi, messi a disposizione dei bandi FCTP, ci proietta verso il 2025, anno in cui la Fondazione festeggia 25 anni di attività con una prospettiva di ottimismo e strumenti concreti per favorire la realizzazione di importanti progetti, tra cui 10 lungometraggi e 4 serie televisive già in partenza nei prossimi mesi”.

“Il cinema, espressione culturale e artistica, rappresenta anche un’importante attività produttiva capace di generare valore economico e occupazione. Il Piemonte – dichiarano l’Assessore Regionale alla Cultura Marina Chiarelli e l’Assessore alla Attività Produttive Andrea Tronzano – ha saputo costruire un sistema che valorizza entrambe queste dimensioni investendo nella filiera dell’audiovisivo per consolidare le capacità imprenditoriali del territorio, promuovere il nostro paesaggio e la nostra cultura e creare un processo virtuoso di crescita e di attrazione di nuove produzioni”.

“L’impegno della Regione – aggiunge Tronzano – si conferma nell’ulteriore posizionamento degli strumenti di sostegno con l’obiettivo di rendere il nostro territorio sempre più competitivo in ambito nazionale e internazionale”.

Nell’analisi globale di un anno come il 2024, contrassegnato come noto da un generale rallentamento della produzione audiovisiva, dovuto al complesso quadro internazionale e, in Italia, alla lunga sospensione delle principali misure di sostegno pubblico al settore, l’audiovisivo piemontese ha saputo mostrare continuità e solidità,  garantendo un alto numero di produzioni sul territorio e ha un rafforzamento di risorse messe a disposizione del comparto per il 2025. Le produzioni sostenute da Film Commission nel 2024 sono state 228, un numero in linea con i risultati record del biennio precedente e che si è tradotto in 1054 giornate di riprese, che ha portato sul territorio 19 lungometraggi, tra cui si evidenziano molte opere prime e seconde, 26 documentari, 55 cortometraggi, 122 tra spot pubblicitari, format TV e videoclip, mentre l’impatto della crisi generale appare nel numero delle serie televisive, 6 nel corso dell’anno, in linea con un quadro in cui il blocco rinvio è stato quello dei progetti ad alto valore aggiunto.

In tale contesto sono state proprio le politiche regionali a sostegno dell’audiovisivo, in primis il Piemonte Film TV Fund della Regione Piemonte e l’investimento della Fondazione Compagnia di San Paolo sul Fondo per lo sviluppo di film e serie TV che hanno l’eccesso di contenere il generale rallentamento produttivo e, parallelamente, hanno messo a disposizione un ulteriore aumento dei fondi con l’obiettivo di riavviare immediatamente il percorso di crescita che ha caratterizzato il territorio negli ultimi anni. La Regione Piemonte ha annunciato, nel novembre 2024, durante l’ultimo Torino Film Industry, per il 2025 ulteriori 3 milioni alla già prevista dotazione di 4 milioni del Piemonte Film TV Fund, per un totale di 7 milioni. Grazie all’intenso lavoro di sostegno logistico e istituzionale garantito da FCTP nel corso dell’anno sono già 14 i progetti di lungometraggi e serie TV che prevedono di avviare le riprese nel corso dell’anno, e sono più di 40 i titoli che hanno effettuato sopralluoghi e studi di fattibilità, e attendono l’apertura delle call 2025 per definire il piano di produzione.

I tre Film Fund della Fondazione dedicati a sostenere sviluppo e produzione di documentari (Piemonte Doc Film Fund), la produzione di cortometraggi (Short Film Fund) e lo sviluppo di servizi TV di finzione e animazione (Piemonte Film TV development Fund), hanno operato per l’anno 2024 con una dotazione e complessiva di 900 mila euro, sostenendo 31 progetti solo nella prima finestra di giugno 2024, ovvero lo sviluppo di 12 documentari, la produzione di ulteriori 8, la produzione di 4 cortometraggi, lo sviluppo di 6 lungometraggi e una serie televisiva.

In particolare nel corso dell’anno è stato possibile attivare una specifica attività di promozione e internazionalizzazione relativa al Piemonte Film TV Development Fund, con azioni strutturate in mercati e rassegne di alto potenziale, dalla Berlinale alla Mostra del Cinema di Venezia, fino a MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo). Tale opportunità è stata resa possibile dal sostegno garantito di Fondazione Compagnia di San Paolo, da sempre al fianco di FCTP per fare del cinema uno strumento di sviluppo sul territorio che, nell’ambito di un accordo biennale con la Regione Piemonte per il biennio 23/24 ha permesso di rinnovare e rafforzare il bando che rappresenta una opportunità fondamentale per i talenti s il cinema indipendente.

Mara Martellotta

Torino – Lione, quale mobilità quotidiana e turistica prima e dopo la Tav

Prima riunione a Modane (Francia) del comitato di pilotaggio nell’ambito dello studio dedicato alla progettazione della mobilità multimodale nei territori interessati dall’apertura del tunnel di base della Torino-Lione.

L’obiettivo dello studio è sviluppare un piano di mobilità a medio e lungo termine, coinvolgendo gli attori locali e i diversi soggetti operanti nel settore dei trasporti.

L’iniziativa, guidata da Telt e dalla Conferenza delle Alte Valli Alpine con il supporto tecnico del raggruppamento binazionale Setec (mandataria), Pwc Italia e Inddigo, ha visto la partecipazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture strategiche Enrico Bussalino, della presidente dell’Agenzia della Mobilità Piemontese Cristina Bargero, dei rappresentanti delle Regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Paca e degli amministratori dei Comuni italiani e francesi coinvolti.

Gli scenari elaborati prenderanno in considerazione sia i margini di miglioramento della situazione “senza” la nuova linea Torino-Lione sia le potenzialità di sviluppo con l’alta velocità in esercizio, senza dimenticare la linea storica sull’asse Italia-Francia, la cui rivitalizzazione potrebbe contribuire allo sviluppo socio-economico, turistico e culturale dell’area.

“Migliorare i collegamenti per gli spostamenti quotidiani e la mobilità turistica, integrando i servizi ferroviari a media-lunga percorrenza con l’offerta di trasporto locale, è uno degli aspetti chiave dello studio, essenziale per favorire lo sviluppo economico locale e migliorare la qualità della vita dei cittadini – ha dichiarato Bussalino – Partire dai dati è fondamentale per la definizione delle politiche pubbliche. Per questo la Regione Piemonte ha condiviso l’impostazione e l’avvio di tale percorso, che vogliamo accompagnare puntando a una sua concreta messa a terra sul territorio transfrontaliero”.

L’entrata in servizio della Torino-Lione porterà profondi cambiamenti nei flussi di mobilità tra Italia, Francia ed Europa, con effetti significativi anche sull’arco alpino. Tra gli elementi chiave di questa trasformazione vi sono la riduzione dei tempi di percorrenza con le principali metropoli europee e nazionali, la creazione di due nuove stazioni internazionali a Saint-Jean-de-Maurienne e Susa, la liberazione di capacità sulla linea storica. Tutti fattori che consentiranno di riorganizzare i servizi di trasporto della Valsusa, della Maurienne e del Grand Briançonnais, creando nuove opportunità per la mobilità locale e per i collegamenti con i territori limitrofi.

Cristina Bargero ha dal canto suo puntualizzato che “gli scenari a breve termine, in particolare il prolungamento della linea SFM3 fino a Modane, sono concretamente realizzabili, poiché richiedono solo un piccolo adeguamento infrastrutturale alla stazione di Modane. Inoltre, stiamo lavorando per potenziare il trasporto pubblico locale, migliorando il servizio esistente tra Pinerolo e Oulx”.

Eventi, cultura, eccellenze territoriali: Piemonte a tutto turismo in mostra alla Bit di Milano

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I grandi eventi nazionali e internazionali, le ville e i giardini tra i laghi Maggiore e d’Orta e le valli dell’Ossola, i cammini spirituali, le peculiarità di Alessandrino e Biellese, la narrazione innovativa dei paesaggi del vino sono solo alcune delle numerose proposte che il Piemonte presenta quest’anno alla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo in programma a Rho Fiera da domenica 9 a martedì 11 febbraio.

A proporre agli operatori del settore l’ampia e diversificata offerta del territorio con l’obiettivo di incrementare ancora di più i visitatori nazionali e internazionali sono Regione Piemonte, Visit Piemonte, le Agenzie turistiche locali e il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

“L’outdoor, la cultura, gli eventi, le eccellenze territoriali e il nostro patrimonio enogastronomico compongono un mix di grande rilevanza per il posizionamento del Piemonte a livello mondiale – evidenzia Marina Chiarelli, assessore regionale al Turismo, Cultura e Sport – I dati dimostrano che quello tra grandi eventi e turismo è un connubio vincente sul quale continuare ad investire. Per noi è comunque importante lavorare anche sull’accoglienza inclusiva e sostenibile, alla quale dedichiamo numerosi progetti e iniziative”.

Nello stand il pubblico potrà farsi catturare dalle bellezze del territorio tramite un ledwall immersivo, mentre le e attività di accoglienza e informazione turistica saranno supportate da una delegazione di soci dell’associazione HOSPES – Centro per gli studi turistico-alberghieri dell’Istituto “Erminio Maggia” di Stresa.

Come testimoniano i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione per il Piemonte è un momento particolarmente importante: le prime indicazioni di bilancio provvisorio per il 2024 parlano di un anno in crescita con oltre +2% di movimenti rispetto al 2023; i flussi turistici provenienti dall’estero confermano il processo di internazionalizzazione come meta turistica con un aumento degli arrivi e delle presenze e un incremento di circa un punto percentuale; a Torino l’andamento positivo è ancora più evidente con una crescita di oltre il 6% dei movimenti turistici a conferma del posizionamento del ‘brand’ del capoluogo piemontese.

La Regione in Israele: “Food for Gaza” con i medici del Regina Margherita

Il presidente Cirio: “Nei prossimi giorni saranno trasferiti in Piemonte 4 bambini pazienti oncologici con le loro famiglie per essere curati nel nostro ospedale pediatrico. Ancora una volta la nostra Regione modello di cooperazione internazionale e solidarietà”

Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha partecipato oggi alla missione del programma “Food For Gaza”, partita da Ciampino verso Israele in occasione dell’arrivo al porto di Ashod della nave container con a bordo i 15 camion speciali donati dall’Italia, realizzati e allestiti da Iveco, con il supporto attivo della Regione Piemonte, per il trasporto di beni umanitari dentro la Striscia di Gaza e ulteriori 15 tonnellate di aiuti umanitari (non alimentari) donati dalla Cooperazione Italiana.

 


Il presidente ha accompagnato la professoressa Franca Fagioli (Direttore Dipartimento Patologia e Cura del Bambino dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino) e il dottor Sebastian Asaftei, che resterà nella zona per alcuni giorni. I medici infatti stanno esaminando le cartelle cliniche di alcuni bambini malati oncologici con l’obiettivo, nelle prossime settimane, di poterli trasferire al Regina Margherita. In particolare, si tratta di 4 bambini malati oncologici che saranno ricoverati e accolti insieme alle loro famiglie.

«Ancora una volta il Piemonte è in campo per la solidarietà. A gennaio, al tavolo Food for Gaza abbiamo confermato al governo e al ministro Tajani la disponibilità della nostra Regione ad accogliere fino a undici bambini malati in arrivo dalla Striscia di Gaza. Oggi inizia la fase operativa di questo impegno che vede il coinvolgimento dei nostri medici e del nostro sistema sanitario con l’obiettivo di trasferire, non appena le loro condizioni lo permetteranno, i primi 4 pazienti pediatrici al Regina Margherita di Torino. Grazie alla rete di associazioni sarà anche possibile accogliere le loro famiglie, per assicurare ai piccoli la migliore permanenza possibile. Per il Piemonte questo impegno si inserisce nelle tante operazioni di solidarietà avviate in questi anni», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ricordando anche l’invio dal Piemonte di un ingente quantitativo di riso destinato alle popolazioni della Striscia di Gaza.
«La missione ha il significato di creare un ponte tra l’ospedale infantile Regina Margherita e i bambini di Gaza tramite l’intermediazione delle forze diplomatiche e dei sanitari israeliani e palestinesi. In particolare siamo pronti ad accogliere nei prossimi giorni 4 bambini affetti da leucemie, linfomi o tumori solidi, il cui trattamento è stato interrotto a seguito dei bombardamenti all’interno della Striscia di Gaza. La presa in carico sarà come per tutti i nostri pazienti inclusiva e terrà conto anche delle esigenze di integrazione nel nostro territorio dei bambini e dei loro accompagnatori, tramite l’aiuto insostituibile del terzo settore, che collabora con la nostra quotidianità», afferma la professoressa Franca Fagioli.

Una disponibilità che conferma la vocazione solidale e accogliente del Piemonte: già la scorsa estate la disponibilità della Regione ha consentito di portare al Regina Margherita un adolescente e un bimbo di 3 anni provenienti da Gaza.

Fin dalla scorsa primavera infatti la Regione, insieme al Comune di Torino, si è era resa disponibile con il Ministero degli Esteri a supportare attivamente le iniziative del governo in risposta all’emergenza umanitaria di Gaza, con il coinvolgimento degli ospedali, in particolare il Regina Margherita per i pazienti più piccoli, e la Protezione civile regionale, per fornire competenze e materiali. Una posizione che conferma quanto avvenuto in passato, quando il Piemonte, con due diversi voli, nel 2022 ha avviato una missione umanitaria che ha consentito di portare a Torino 22 tra bambini e ragazzi malati di tumore in fuga dall’Ucraina dove non era possibile garantire loro le cure a causa della guerra.

Mariachiara Giacosa

Agenti Polstrada presi a martellate da un giovane, sparano e lo feriscono

Sull’autostrada Ivrea-Santhià, alla stazione di servizio di Viverone sud, due agenti della polizia stradale sono stati aggrediti dal conducente di  26 anni,  francese. L’uomo aveva avuto un incidente con una vettura  che avrebbe rubato e abbandonato. Ha fatto l’autostop e un furgone lo ha accompagnato  alla vicina stazione di servizio. Qui ha cercato di rubare un’altra macchina  minacciando il conducente con un coltello. Era presente una volante della Polizia. Il giovane, raggiunto dagli agenti ha preso un martello dal giubbotto e ha colpito uno dei due agenti sulla testa. Il poliziotto gli ha sparato  ferendolo e colpendo anche di striscio l’altro agente. L’aggressore è ricoverato alle Molinette. In ospedale anche i due agenti che non sono in pericolo di vita.

Fsp Polizia: “Aggressore operato, un collega in prognosi riservata. Questo lavoro è imprevedibilità, violenza e complessità”  

“Sono ore di grande apprensione per lo stato di salute dei colleghi aggrediti a Ivrea da un criminale che li ha presi a martellate. Anche se entrambi non sono in pericolo di vita, quello di loro più seriamente ferito, che ha riportato un grave trauma cranico, è in prognosi riservata. Anche il loro aggressore, dopo essere stato operato, è fuori pericolo. Adesso preghiamo che possano rimettersi al più presto, con il pensiero rivolto ai loro cari catapultati in questo terribile incubo”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’aggressione ai due poliziotti della Stradale alla stazione di servizio di Viverone sud sulla bretella autostradale Ivrea-Santhià.

“Cresce senza sosta la drammatica lista dei tutori della sicurezza feriti in servizio – prosegue Mazzetti -, con una cadenza temporale agghiacciante che ne vede finire in ospedale uno ogni 3 ore e mezza, e con una casistica sempre più variegata, virulenta, subdola. Il caso di oggi conferma drammaticamente questo quadro, da cui emerge come il nostro lavoro sia fatto di assoluta imprevedibilità, violenza cieca, complessità estrema. Bene farebbero a ricordarlo tutti quegli pseudo esperti di sicurezza sempre pronti a pontificare e delegittimare l’operato di chi porta una divisa, contestando un arresto, censurando un inseguimento, criminalizzando una reazione difensiva, tentando di far passare i nostri operatori, fra i migliori del mondo, per incompetenti, violenti e frustrati. Ogni giorno in cui dobbiamo pregare perché un collega guarisca – conclude Mazzetti – sale la rabbia per tutto questo, e la convinzione che questo vizio della ‘critica facile’ passerebbe per incanto se ci si trovasse davvero nei nostri panni”.

Dalle 21 alle 7 nuove zone senza alcol da asporto: vendita vietata per ridurre risse e schiamazzi

L’asporto di bottiglie e lattine sarà vietato da fine febbraio dalle 21 alle 7 in 19 zone di Torino. Il divieto ad oggi scatta invece alle 23. Il Comune punta a ridurre la vendita di alcolici da parte dei minimarket, per ridurre risse e urla notturne nelle zone della movida. In  via Di Nanni, zona pedonale di Borgo San Paolo  l’esperimento ha avuto riscontri positivi.

Gli assessori Paolo Chiavarino al Commercio e Marco Porcedda alla Sicurezza  hanno annunciato che le zone interessate rientrano in 5 circoscrizioni: Due (Santa Rita e Mirafiori),  Cinque e  Sei periferia Nord),  Sette (Aurora, Vanchiglia e Madonna del Pilone)   Otto (borgo Filadelfia e Nizza-Millefonti).  Si tratta di vie e piazze specifiche oggetto delle  segnalazioni dei residenti. Sarà vietato l’asporto, ma Bar e ristoranti  potranno somministrare alcol all’interno.

Torino, qui nacque la Cavalleria. Inagibile la sede dell’associazione d’arma: a rischio un pezzo di storia d’Italia

I documenti che conserviamo – dice il presidente dell’Associazione Arma di Cavalleria, sezione di Torino – non sono solo parte della tradizione della cavalleria, ma anche segni tangibili della storia d’Italia. Si nota la differenza di comportamento a favore di Askatasuna, che da oltre 25 anni occupa l’edificio di Corso Regina Margherita. Abbiamo bisogno di una sede per non perdere un patrimonio storico-culturale unico”

La sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (ANAC) si trova in una situazione di grave difficoltà, non avendo una propria sede adeguata in cui custodire i preziosi reperti storici che raccontano la storia della cavalleria italiana. Questa carenza strutturale mette a rischio la conservazione di oggetti e materiali di straordinaria importanza storica e culturale, alcuni dei quali potrebbero andare perduti o addirittura distrutti, con un danno incalcolabile per la memoria della cavalleria e della storia d’Italia. Tra questi documenti e cimeli anche una fotografia autografata del Capitano Francesco Baracca, già ufficiale di cavalleria e poi divenuto asso dell’aviazione italiana durante la Prima Guerra Mondiale.

L’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (A.N.A.C.) – ricorda l’ingegner Claudio Musumeci, presidente dell’Associazione Arma di Cavalleria, sezione di Torino – è stata istituita 1921, quindi dopo alcuni anni dalla fine della prima guerra mondiale con lo scopo di tenere vivi e tramandare i valori, lo spirito e la tradizione della Cavalleria. Successivamente, sono cominciate a nascere le sezioni a livello provinciale, quella di Torino nel 1943. Molto brevemente va ricordato che l’Arma di Cavalleria trae origine dalle unità a cavallo istituite da Vittorio Emanuele II di Savoia nel 1692 con la formazione di reggimenti inquadrati nelle forze armate. Tale scelta fu dettata sia per raggiungere fini politici, sia per assegnare maggiore capacità organizzativa ed offensiva nelle battaglie. Alcune note storiche ricordano che le prime formazioni a cavallo risalgono alcuni anni prima del 1692, con l’assegnazione dei cavalli alle compagnie di archibugieri, venendo così a formare i “dragoni”, prime formazioni militari a cavallo (1683-1690)”.

Musumeci ricorda che “la sezione dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria di Torino, sta attraversando un periodo di particolare difficoltà, poiché la sede è stata dichiarata “inagibile” dal Comando Infrastrutture; oggi, pertanto, gli associati non possono ritrovarsi e svolgere attività istituzionale interna, sviluppata fino a qualche tempo addietro. Motivo, però, di particolare preoccupazione deriva dal fatto che nella sede sono raccolte e custodite preziosi reperti storici che tracciano la storia della cavalleria italiana. Questa carenza strutturale mette a rischio la conservazione di oggetti e materiali di straordinaria importanza storica e culturale, alcuni dei quali potrebbero andare perduti o addirittura distrutti, con un danno incalcolabile per la memoria della cavalleria e della storia d’Italia, a causa della precarietà condizioni di salubrità fra cui la presenza di accentuata umidità”. Tra questi documenti e cimeli anche una fotografia autografata del Capitano Francesco Baracca, già ufficiale di cavalleria e poi divenuto asso dell’aviazione italiana durante la Prima Guerra Mondiale.

Torino, culla della cavalleria italiana ha una tradizione che, grazie alla Famiglia dei Savoia, fa risalire la propria istituzione, come già ricordato, fin dalla fine del diciassettesimo secolo, periodo che vide gli albori della creazione dell’Arma. La sua importanza, oggi, dal punto di vista agonistico, è indissolubilmente legata anche a Federico Caprilli, il capitano di Cavalleria che, all’inizio del XX secolo, ha rivoluzionato un metodo di cavalcata naturale, influenzando l’equitazione a livello internazionale. Infatti, il metodo cosiddetto “Caprilli” insegna ai cavalieri di seguire, nella corsa, il cavallo senza ostacolarne i movimenti naturali.

Oggi – continua Musumeci – Torino rappresenta non solo simbolo di questa tradizione, ma anche il punto di riferimento per le future generazioni di cavalieri, appassionati e storici. La sezione torinese dell’ANAC, custodisce numerosi cimeli, uniformi, medaglie, documenti e altri oggetti che raccontano la storia della cavalleria italiana, e che sono di fondamentale importanza non solo per la memoria dell’arma, ma per la memoria collettiva di un’intera nazione. E Torino deve essere interpretata come sede e luogo ideale per la custodia e di questi reperti. Non solo, quindi, motivo di preservare la memoria e ricordare la storia di un’arma di antiche tradizioni, ma anche di riconoscere alla città, tramite questa, il ruolo che ha avuto nello scrivere un capitolo fondamentale nelle vicende militari e sportive dell’Italia. La città, definita culla della cavalleria, merita di essere il luogo in cui questi tesori vengano valorizzati e custoditi per le generazioni future”.

La sezione dell’ANAC di Torino, purtroppo, sta vivendo una situazione di notevole difficoltà, con il rischio che la sua storica raccolta di reperti possa essere dispersa se non si troverà una ubicazione adeguata. La richiesta di una sede sicura e funzionale non è solo un’esigenza interna, ma un appello alla città di Torino e alle istituzioni affinché si facciano carico della responsabilità di conservare un pezzo di storia che appartiene a tutti.

I reperti che conserviamo – ha spiegato ancora il presidente dell’Associazione Arma di Cavalleria, sezione di Torino – non sono solo parte della tradizione della cavalleria, ma anche segni tangibili della storia d’Italia. Una prima risposta non positiva l’abbiamo ricevuta lo scorso anno dalla dottoressa Michela Favaro, che, alla nostra richiesta ed alla consegna dell’Album fotografico che documenta i cimeli ed i reperti raccolti, ha risposto con la trasmissione di un elenco di immobili, senza comprendere appieno, la portata della richiesta e l’importanza dell’Associazione richiedente”. A tal proposito, il presidente, cita, con rammarico, “la differenza di comportamento del Comune di Torino verso Askatasuna, che da oltre 25 anni occupa l’edificio di Corso Regina Margherita. Per contro allorquando le amministrazioni, Comune di Torino in testa, hanno chiesto supporto per qualche iniziativa, l’Associazione ha sempre aderito mettendo a disposizione il tempo e le risorse degli associati per il bene della comunità. Oggi, però, abbiamo bisogno di un supporto concreto, affinché i segni della storia non vengano cancellati o dimenticati.

Abbiamo bisogno di una sede per la salvaguardia del patrimonio storico-culturale legato alla cavalleria, atto che costituirebbe giusto passaggio del testimone culturale alle future generazioni”.

Semaforo antismog, scatta il livello 1 – arancio

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Da  giovedì 6 febbraio, e fino a venerdì 7 febbraio 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).

I dati previsionali forniti da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.

Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

TORINO CLICK

Scuola e musei torinesi alleati per l’infanzia, siglata l’intesa

Rafforzare il legame tra educazione scolastica e cultura museale promuovendo un’offerta formativa sempre più inclusiva e accessibile per tutta la comunità. È questo l’obiettivo del Protocollo d’Intesa tra la Città di Torino – Divisione Educativa, l’Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile (ITER) e la Fondazione Torino Musei approvato  dalla Giunta Comunale su proposta di Carlotta Salerno e Rosanna Purchia rispettivamente assessore alle Politiche Educative e alla Cultura della Città di Torino.

L’accordo, della durata triennale, con scadenza nel 2027 e possibilità di rinnovo, mira a sviluppare iniziative dedicate alla fascia d’età 0-6 anni per avvicinare il personale educativo dei nidi e delle scuole dell’infanzia al patrimonio artistico cittadino. L’intento è quello di ampliare e consolidare l’offerta educativa per scuole e famiglie, promuovendo uno scambio di progettualità tra i Centri di ITER e la Fondazione Torino Musei.

Il Protocollo prevede un percorso di formazione di 6 appuntamenti rivolti al personale educativo dei nidi e delle scuole dell’infanzia di Torino. Curato dalla Fondazione Torino Musei, il programma sarà dedicato all’approfondimento del patrimonio artistico cittadino e alle metodologie didattiche adottate nei laboratori dei Musei Civici. Gli incontri si svolgeranno in diverse sedi museali, offrendo ai partecipanti l’opportunità di conoscere da vicino le collezioni e gli spazi espositivi. Il percorso prenderà il via al MAO – Museo d’Arte Orientale, in via San Domenico 11 giovedì 6 febbraio alle ore 15. Successivamente, la formazione proseguirà fino alla fine di marzo alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.

Parallelamente, sarà realizzata un’attività di laboratorio per bambine, bambini e famiglie, con un tema specifico legato a REMIDA, il Centro di Riuso Creativo di ITER di via Modena 35. Il laboratorio prevede due incontri: il primo nel museo coinvolto (con quota di partecipazione a carico delle famiglie) e il secondo nel Centro REMIDA (gratuito) per promuovere la conoscenza del Centro e delle sue attività, offrendo un’esperienza educativa basata sulla sostenibilità e il riuso creativo.

Inoltre, grazie all’accordo, ITER fornirà gratuitamente ai Musei Civici le tessere per l’accesso ai materiali del Magazzino del Centro REMIDA. Questo permetterà di integrare nelle attività laboratoriali della Fondazione Torino Musei materiali di scarto, sensibilizzando scuole, famiglie e cittadinanza sui temi dell’economia circolare, del consumo responsabile e della sostenibilità ambientale.

Le attività previste dal Protocollo saranno organizzate attraverso una programmazione annuale condivisa tra le parti. La gestione e la promozione degli eventi avverrà in sinergia, con ogni ente coinvolto che si farà carico di una parte degli oneri amministrativi e di comunicazione.

 “Con il Protocollo d’Intesa approvato oggi compiamo un passo importante e rendiamo ancora più forte il legame già esistente tra il mondo dell’educazione e il patrimonio culturale della nostra città – afferma l’assessora alle Politiche Educative, Carlotta Salerno -. I bambini e le bambine, le loro famiglie e il personale educativo diventano quindi parte attiva, protagoniste e protagonisti a tutto tondo della cultura cittadina. Potenziare l’interazione tra educazione e cultura significa investire nella crescita di una comunità più consapevole e sensibile alla cultura e ai suoi valori”.

I musei sono spazi di incontro, scoperta, crescita e, con questo Protocollo d’Intesa, rafforziamo il loro ruolo educativo fin dalla prima infanzia. Permettere alle bambine e ai bambini di avvicinarsi all’arte e alla cultura attraverso esperienze immersive e coinvolgenti – dichiara l’assessora alla Cultura, Rosanna Purchia – significa piantare semi preziosi per il futuro della nostra comunità. Grazie a questa collaborazione il patrimonio artistico cittadino diventa ancora più accessibile e parte integrante del percorso formativo delle nuove generazioni”.

Educazione e cultura sono pilastri fondamentali per la crescita individuale e collettiva. L’arte e il patrimonio culturale – aggiunge il Segretario Generale di Fondazione Torino Musei, Elisabetta Rattalino – possono offrire esperienze educative straordinarie, capaci di stimolare la curiosità, la creatività e il pensiero critico delle nuove generazioni. Questo accordo consolida inoltre la proficua collaborazione tra la Città di Torino, la Fondazione Torino Musei e le Istituzioni Educative del territorio, con l’obiettivo comune di promuovere una cultura più inclusiva e rendere i musei luoghi di incontro, ispirazione e apprendimento per tutti, fin dalla prima infanzia”.