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Grandine, la Regione ha avviato le procedure per lo stato di calamità

Una grandinata di eccezionale intensità si è abbattuta ieri  pomeriggio su vaste zone delle Langhe, Monferrato e Roero, tra Cuneese e Astigiano, nel Torinese e nell’Alessandrino.
Dai primi riscontri i danni all’agricoltura risultano importanti. Una iniziale ricognizione dei tecnici dell’Arpa ha stabilito che risultano colpiti in maniera particolare i comuni di Santena, Poirino e Pralormo, nel Torinese, Cisterna d’Asti, San Damiano d’Asti, San Giorgio Scarampi, Serole e Roccaverano nell’Astigiano, Montà, Santo Stefano Roero, Moltaldo Roero, Canale, Castellinando d’Alba, Priocca, Vezza d’Alba, Castagnito, Guarene, Piobesi d’Alba, Corneliano d’Alba, Barbaresco, Neive, Alba, Treiso, Mango, Cossano Belbo, Rocchetta Belbo, Trezzo Tinella, Castino, Cortemilia nel Cuneese, e Spigno Monferrato, nell’Alessandrino. Una mappatura più esaustiva e una valutazione dell’intensità delle precipitazioni è in corso in queste ore.
Oggi i funzionari dell’Assessorato regionale all’Agricoltura effettueranno un sopralluogo per valutare i danni e le procedure da attivare a fronte di calamità naturali ed eventi metereologici di tale portata.
«Ci arrivano segnalazioni di chicchi grandi come palline da tennis e di ingenti danni alle coltivazioni» spiegano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa.
«Ci siamo immediatamente mobilitati: già ieri sera – aggiunge il presidente Cirio – sono andato  in alcune delle località colpite per verificare la situazione e domani i nostri funzionari eseguiranno una serie di sopralluoghi per una prima stima dei danni. Abbiamo già attivato tutte le procedure per la richiesta dello stato di calamità perché i danni sono enormi e gli agricoltori dovranno essere risarciti».

Pnrr, al via i lavori su Torino Esposizioni. Il punto del Sindaco Lo Russo al convegno dell’Anci

La cultura come motore di rigenerazione urbana è stato il tema al centro dell’intervento del Sindaco Stefano Lo Russo oggi a Roma per “Missione Italia” la due giorni organizzata dall’Anci nazionale per parlare del Pnrr nei Comuni e nelle città e per fare il punto sullo stato degli investimenti e sulle riforme che li accompagnano. Nell’intervento che ha concluso la seconda giornata dei lavori Lo Russo ha spiegato come Torino abbia ad oggi rispettato tutte le scadenze per utilizzare i fondi del Pnrr e di uno dei progetti più importanti sui quali l’amministrazione intenda investirli, ovvero il rilancio dell’area del Parco del Valentino e di Torino Esposizioni.

 

Una zona con grandi potenzialità che grazie ai fondi europei potrà trasformarsi ancora di più in polo turistico e culturale. L’investimento si attesta intorno a 160 milioni con l’obiettivo di dotare la città di una nuova Biblioteca centrale, che troverà sede negli spazi del Padiglione Nervi di Torino Esposizioni, oggi dismessi. Il progetto prevede inoltre il recupero e il ripristino delle funzioni originarie del Teatro Nuovo, il restauro e la valorizzazione dell’offerta ricettiva e turistica del Borgo Medievale, il ripristino della navigazione sul fiume Po e la completa risistemazione del parco.

La nuova Biblioteca Civica e il recupero della funzione di connessione del Po costituiscono gli interventi “fulcro” per completare il sistema culturale di Torino, candidando il sito a nuovo polo di attrazione accanto al Museo Egizio, generando impatti socio-economici, culturali e ambientali positivi. Il polo rafforza così la sua importante vocazione locale, di servizio alla comunità, ma genera anche nuova attenzione da parte di un turismo culturale e sostenibile in costante crescita.

Gli interventi più ingenti si vedranno il prossimo anno ma il cantiere, con le prime opere preparatorie di bonifica su Torino Esposizioni, partirà già entro la fine di questo mese. In dirittura d’arrivo i progetti esecutivi che permetteranno di avviare la riqualificazione entro marzo 2024.

Nel suo intervento, il Sindaco ha sottolineato come i finanziamenti del Pnrr, nel complesso, contribuiranno a cambiare il Paese. “Pensiamo – ha detto – al tema della riqualificazione energetica degli edifici che avrà importanti benefici dal punto di vista ambientale, dell’occupazione e sul risparmio delle bollette energetiche, anche per gli stessi Comuni. A Torino stiamo lavorando per quantificare quale sarà l’impatto di questi investimenti straordinari in termini di risparmio energetico, per capire di quanto riusciremo a ridurre l’emissione di Co2 con ciascun intervento. Questo naturalmente ridurrà moltissimo anche i costi di gestione, con effetti virtuosi sul nostro bilancio. Per queste ragioni – ha concluso-  ritengo che il Pnrr sia la più grande opportunità che questo Paese ha ricevuto negli ultimi vent’anni e credo davvero che se il Governo darà fiducia ai Sindaci a ai Comuni sugli investimenti avremo un’Italia migliore per tutte e tutti”

 

Una violenta grandinata ha devastato le coltivazioni nei comuni a sud-est di Torino

Una violenta grandinata ha distrutto, oggi pomeriggio, le coltivazioni nei comuni a sud-est di Torino tra Trofarello, Santena, Poirino, Pralormo, con ingenti danni anche nel Roero. I più colpiti, in provincia di Torino, risultano i territori di Santena e Pralormo. Qui sono andate perse buona parte delle coltivazioni di orticole in pieno campo, cioè non protette da serre e reti. In alcune frazioni sono andate perse le colture di zucchine, già in piena maturazione, e zucche, in pieno sviluppo delle piante. A Pralormo i produttori segnalano danni ai noccioleti con perdite, in alcuni casi, di almeno l’80% del raccolto. Le nocciole sono, infatti, in piena fase di riempimento della “mandorla”, pesano sui rami come i frutti maturi ma sono nella fase più delicata della crescita. Spaccati i rametti con i frutti, rotti gli apparati fogliari e atterrati i frutti.

Oltre alle nocciole si segnalano danni gravi al grano. Proprio in questi giorni è arrivata la piena maturazione delle spighe ed è dunque iniziata la trebbiatura. Le sfere di grandine grosse come palline da ping-pong hanno gettato a terra le spighe o le hanno completamente spogliate dei chicchi che, proprio perché maturi, si staccano facilmente dalla spiga.

Altri danni importanti vengono riferiti sul mais: in questo momento le piante si trovano nella fase di crescita più delicata con i pennacchi in piena fioritura. Qui i danni sono dovuti alla rottura delle foglie e all’azzeramento dei fiori maschili che non potranno impollinare.

Anche le coltivazioni di girasole sono rimaste gravemente danneggiate. Le piante hanno avuto le foglie azzerate e i fiori i maturazione sono rimasti tagliati dall’impatto con le palle di ghiaccio.

«Dovremmo immaginare tutti la frustrazione di questi agricoltori – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Proprio mentre iniziava la tanto attesa trebbiatura del grano o mentre inizia la stagione degli ortaggi o si osservano mais e nocciole svilupparsi con buone promesse di raccolto, ecco la batosta. I nostri agricoltori, ancora una volta, provano sulla loro pelle gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici non dovuti all’agricoltura. Così, dopo un 2022 siccitoso questo 2023 si sta rivelando un anno disastroso per le grandinate e gli allagamenti con fenomeni tropicali che non erano conosciuti con questa frequenza e questa forza distruttiva».

Esodati del 110%: “A rischio 25 mila posti”. Incontro in Regione

“Da parte della Regione Piemonte – ha proseguito Marin – si può mettere in atto una moral suasion per aprire un tavolo con le banche, i certificatori e le grandi imprese piemontesi. Attraverso le tasse che vengono pagate potrebbe esserci un meccanismo di rilevamento del credito, come consentito dalla legge”.Gli auditi hanno evidenziato l’importanza dell’interlocuzione tra imprese, committenti e enti istituzionali, vista la difficile situazione e i suoi drammatici risvolti economici e sociali: “Sono a rischio 25 mila posti di lavoro diretti e 10 mila indiretti e migliaia di aziende potrebbero chiudere nel giro di pochi mesi”.

L’intenzione è di richiedere la proroga dei tempi, in merito alle spese detraibili, che scadono il 30 settembre per gli immobili unifamiliari e il 31 dicembre per i condomini. Per “disincagliare” i crediti si prospetta la necessità del coinvolgimento delle partecipate, la sensibilizzazione degli istituti finanziari, il coinvolgimento delle grandi aziende industriali del territorio e di tutti i comuni attraverso l’Anci. Per quanto riguarda i committenti esodati, è stata sottolineata la necessità di un punto di riferimento, per mettere insieme i vari crediti fiscali dei singoli affinché divengano appetibili alle banche.

Era presente l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano e sono intervenuti, per porre dei quesiti agli auditi: Alberto Avetta (Pd), Sarah Disabato (M5s), Silvana Accossato (Luv), oltre ai presidenti Marin e Carlo Riva Vercellotti (della prima).

Sulla difficile situazione, il presidente Marin ha proposto una nuova seduta congiunta, prima, seconda e terza, insieme alla Giunta regionale.

Torino, città modello per l’integrazione dei rifugiati

Si è svolto ieri a Palazzo Civico a Torino, l’incontro tra il Sindaco Stefano Lo Russo e Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

L’incontro è stato l’occasione per confermare la volontà di proseguire la reciproca collaborazione nel rafforzare il sostegno all’integrazione dei rifugiati sul territorio cittadino.

Nel 2021, la città di Torino, insieme all’UNHCR e ai comuni di Bari, Milano, Napoli, Palermo e Roma, ha redatto e adottato la Carta per l’Integrazione che ha come obiettivo lo scambio di buone pratiche fra le città e la promozione dell’inclusione di chi è stato costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni.

Negli ultimi mesi l’UNHCR e il Comune di Torino hanno sviluppato insieme esperienze importanti, tra cui la sperimentazione, nello stabile che ospita il Servizio Stranieri in via Bologna, di uno Spazio Comune, centro polifunzionale nel quale i rifugiati possono accedere a servizi e progetti per la loro integrazione, contando sulla collaborazione dell’Agenzia Piemonte Lavoro e dell’ASL Città di Torino e rafforzando la rete con le altre realtà sostenute dalla Città, come la Case del Quartiere. Questo spazio innovativo vede il coinvolgimento di Mosaico, associazione di rifugiati da anni attiva in città. Con il Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale (CIAC), è stato anche avviato con successo il progetto Community Matching che mette in contatto le persone rifugiate con volontari che possono affiancarle nel loro percorso di integrazione in Italia.

Durante l’incontro il Sindaco Lo Russo è stato invitato alla City to City visit delle Città della Carta per l’Integrazione, che si svolgerà a Torino e Milano il 24-25 ottobre e vedrà la partecipazione degli Assessori alle politiche sociali di tutti i Comuni firmatari della Carta.

“Torino non solo è una città accogliente per i “nuovi arrivati”, ma una città che nel lungo periodo sa sostenere i rifugiati nel diventare cittadini e cittadine attivi – ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino –  grazie al contributo di tutti, istituzioni, società civile, aziende e privati cittadini, da molti anni ormai Torino rappresenta un modello e siamo felici come UNHCR di continuare a offrire il nostro supporto a questo importante lavoro”.

Il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha espresso soddisfazione per questo incontro: “è stata l’occasione – ha detto – per parlare di tutte le persone costrette ad abbandonare il paese natale per cercare un futuro migliore, intraprendendo un viaggio per cui spesso pagano un prezzo altissimo. Di fronte al dramma di queste persone non possiamo rimanere indifferenti e ognuno deve fare la sua parte. A partire dalle istituzioni, con politiche di accoglienza e inclusione che possano dare speranza a chi viene da noi in cerca di futuro”.

Candiolo, con il 5X1000 decollano le attività di ricerca e cura sul cancro

DAI FONDI UNA SPINTA DECISIVA

Secondo i dati comunicati dall’Agenzia delle Entrate relativi alla dichiarazione dei redditi del 2022, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro si afferma tra le prime tre realtà più apprezzate a livello nazionale. In crescita firme (262.770) e importo che finanziano quasi 300 ricercatori italiani e internazionali che operano nei 39 laboratori e nei 10.000 mq destinati alla ricerca dell’Istituto di Candiolo-IRCCS. 

Candiolo, 5 luglio 2023  – Il 5X1000 si conferma uno strumento molto importante per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate, sono, infatti, ben 262.770 le persone che hanno deciso di destinare il loro 5X1000 alla Fondazione per sostenere le attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo-IRCCS, permettendo alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di essere tra le prime organizzazioni non profit italiane per numero di firme e raccolta fondi.

 

Grazie a questa importante scelta, viene sostenuto il lavoro dei quasi 300 ricercatori che lavorano quotidianamente nei 39 laboratori e unità di ricerca dell’Istituto. Un impegno che nel 2022 ha permesso di produrre 304 lavori pubblicati sulle più autorevoli riviste internazionali, e che consente all’Istituto di erogare più di 1 milione di prestazioni ambulatoriali. Gli oltre 12 milioni di euro raccolti quest’anno grazie alle firme del 5X1000 sono indispensabili per rendere il cancro sempre più curabile, e sono fondamentali per un Istituto che da sempre fa delle donazioni il motore pulsante delle sue attività.

 

A Candiolo grazie al contributo del 5X1000 sono stati attivati importanti progetti di ricerca, con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni di diagnosi e cura per i pazienti oncologici. Il continuo impegno dell’Istituto nello studio delle terapie contro i tumori riguarda tutte le fasi della malattia, con un approccio multidisciplinare che vede il coinvolgimento congiunto sia del personale clinico sia dei ricercatori. Lo scopo è porre il paziente al centro del percorso diagnostico e terapeutico attraverso una strategia di “medicina di precisione” per la personalizzazione delle cure.

La scelta di devolvere il 5X1000 a Candiolo ha consentito, inoltre, a talentuosi ricercatori di base e clinici di intraprendere studi importanti e focalizzati su patologie che ancora oggi rappresentano una sfida per la medicina oncologica.

 

“La ricerca ha costi elevati perché in continua evoluzione, e il 5X1000 è uno strumento decisivo per sviluppare quella innovativa che si svolge a Candiolo – commenta il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli – che trova applicazioni in tutte le patologie tumorali. Grazie ai fondi raccolti potremo dare un impulso significativo ai già importantissimi progressi raggiunti negli ultimi anni, accorciando ulteriormente i tempi. La firma del 5X1000 a favore di Candiolo è un gesto concreto, che non costa nulla. E così chiunque può dare il suo contributo per sconfiggere il cancro. Sapere che centinaia di migliaia di persone sono al nostro fianco è per noi molto importante, solo tutti insieme possiamo fare la differenza”.

Saldi, indagine Ascom: 7 torinesi su 10 spenderanno quanto lo scorso anno

SALDI ESTIVI 2023. UN’OCCASIONE IMPORTANTE PER GLI IMPRENDITORI, UN’OFFERTA PARTICOLARMENTE RICCA PER I CONSUMATORI

 

A poche ore dall’inizio dei saldi estivi gli imprenditori del fashion torinese non prevedono grandi miglioramenti nelle stime di acquisto rispetto allo scorso anno, ma l’attesa è comunque molto alta per quello che è certamente un appuntamento imperdibile per il commercio del settore.

Dall’indagine Ascom Confcommercio Torino e provincia tra le attività del settore abbigliamento e accessori emerge che per il 70% degli intervistati la spesa media dei clienti sarà analoga allo scorso anno e per il 30% sarà inferiore. La previsione di acquisto rimane stabile rispetto allo scorso anno per il 50% degli intervistati e in flessione l’altra metà. Vanno meglio le previsioni per i negozi che hanno anche l’e-commerce: il 20% prevede infatti un incremento di acquisti rispetto ai saldi 2022, il 60% una tendenza stabile e il 20% un peggioramento.

La presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sottolinea le difficoltà, ma anche le opportunità dei prossimi giorni. «Riconosciamo – evidenzia – che l’ultimo anno è stato difficile per le attività, soprattutto per il settore fashion, a causa, in primo luogo, dell’inflazione che ha spostato la spesa verso articoli ‘indispensabili’ e ha distratto dall’acquisto innanzitutto di abbigliamento, accessori e cosmesi. Nonostante ciò, siamo consapevoli che l’interesse per i saldi estivi è ancora vivo. Lo dimostra l’apprezzamento mostrato nei giorni dell’ultimo fine settimana, in cui le grandi catene hanno organizzato i cosiddetti pre-saldi e i nostri imprenditori si sono adeguati riservando ai clienti occasioni e offerte interessanti. Quest’anno, inoltre, la stagione dei saldi inizia di giovedì proponendo così una formula di avvio di week end lungo, che ci auguriamo possa renderli ancora più appetibili».

Quest’anno i saldi estivi promettono di essere particolarmente ricchi nell’offerta. «Come si può vedere già nelle vetrine – conferma la presidente Maria Luisa Coppa – la varietà di articoli disponibili a prezzi scontati quest’anno è decisamente ampia, complice il brutto tempo che fino a poco fa ha frenato gli acquisti prettamente estivi, facendo prediligere articoli ancora di mezza stagione. L’appuntamento con i saldi estivi si conferma un appuntamento imperdibile e riteniamo che quest’anno potrà dare davvero tanta soddisfazione a ne vorrà usufruire».

Regione, voucher Scelta Sociale per le cure domiciliari: 17 milioni di euro per i primi 1200 richiedenti

ASSESSORE MARRONE: “UNA VITTORIA CONCRETA PER CHI HA BISOGNO” 
Primi bilanci sul funzionamento del voucher Scelta Sociale per le cure domiciliari, che ha aperto alle domande in piattaforma da febbraio per i servizi di assistenza familiare (badanti, oss, infermieri, educatori) per persone non autosufficienti.
L’importo a copertura della prima tranche trimestrale di sportello, infatti, ammonta a 17.841.600,00 euro (il 40% dei 45.000.000 milioni complessivamente stanziati sulla misura) e ha garantito il finanziamento di 1.239 domande sul totale di 1.369 complessive ammissibili (il 90,5%): chi ha ottenuto il voucher si vedrà accreditati sul proprio conto corrente 600 euro al mese a partire da maggio compreso per la durata di due anni rinnovabili.
Così commenta l’assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone: «Scelta Sociale è la prima misura FSE della Regione Piemonte a diventare operativa e i numeri dei primi tre mesi di funzionamento rendono già l’idea di quanto bisogno avvertissero le famiglie piemontesi di un aiuto per assistere i propri cari fragili e dell’operatività tempestiva del nostro intervento: un successo di cui andiamo fieri».
La soglia percentuale di finanziamento della prima tranche trimestrale di sportello risponde alla logica di garantire equità sociale nell’accoglimento di domande che verranno presentate nelle tre tranche successive nell’arco dell’anno e presentino situazioni di maggiore gravità sociale.
Le domande ammissibili attualmente non finanziate (appena il 9,5 del totale) verranno riprese in considerazione per la formazione della graduatoria del secondo sportello attualmente in corso e in chiusura al 31 luglio (senza che si debba ripresentare la domanda). «Prevediamo che saranno con ogni probabilità comunque finanziate alla luce della riduzione delle domande presentate attualmente sul 2° sportello» chiarisce Marrone.

In Piemonte saldi estivi dal 6 luglio per 8 settimane

In Piemonte i saldi estivi inizieranno giovedì 6 luglio 2023 e dureranno per 8 settimane, anche non continuative. Nello stesso giorno inizieranno anche nelle Regioni confinanti come concordato dalla Conferenza delle Regioni a tutela della concorrenza, e per scongiurare flussi anomali che potrebbero creare problemi di assembramento. Permane il divieto di avviare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti.In realtà in molti negozi gli sconti sono già in corso da giorni.

A metà luglio il bando per la progettazione del nuovo ospedale “green” di Torino Nord Ovest

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Avrà tre blocchi collegati da gallerie vetrate, aree verdi e una connessione visiva con il parco adiacente e l’orizzonte delle vette alpine

Sarà pubblicato a metà luglio il bando di gara per la progettazione e realizzazione del nuovo ospedale Torino Nord ovest. L’ha definito il tavolo tecnico formato dai rappresentanti di Regione, Comune e Azienda sanitaria Città di Torino, con la collaborazione istituzionale del Politecnico di Torino che seguirà tutto l’iter di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale.

«Grazie a un serio lavoro di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti procede a pieno ritmo l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Torino Nord ovest, a metà luglio infatti sarà lanciata la gara per la progettazione del nuovo presidio che risponderà a tutti i criteri di alta qualità sanitaria così come a quelli di carattere ambientale» spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. «Intanto prosegue il lavoro del commissario straordinario Marco Corsini per il Parco della Salute con l’obiettivo di arrivare, entro il mese di novembre, a una soluzione che consenta di proseguire il percorso di realizzazione dell’opera di cui si confermano i tempi previsti dal cronoprogramma e le dimensioni di quello che è a pieno titolo uno dei più importanti progetti strategici per Torino e per il Piemonte intero».

«Il piano di edilizia sanitaria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi– sta procedendo in tutta la Regione nel rispetto dei tempi e con metodo, attraverso il coinvolgimento del territorio per l’individuazione delle soluzioni migliori. Con Azienda Zero e la collaborazione del Politecnico, la Regione è al fianco delle Aziende sanitarie a supporto delle loro necessità tecniche lungo l’iter di realizzazione dei nuovi ospedali».

«La salute delle torinesi e dei torinesi – dice il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – è un bene prioritario e l’offerta di qualità del sistema pubblico di alta qualità è una condizione strategica per la nostra città, cui il nuovo ospedale darà un contributo fondamentale. Siamo soddisfatti del lavoro che, in un clima di collaborazione istituzionale, stiamo portando avanti con la Regione, nel pieno rispetto del protocollo d’intesa firmato con l’Asl che come noto prevede che la nuova struttura ad alta complessità medica non interessi l’utilizzo delle aree limitrofe del parco e si impegna a mantenere il bilancio positivo in termini di suolo consumato. Seguiremo attentamente la progettazione anche in termini di qualità dell’architettura del nuovo edificio, che sarà dotato di impiantistica all’avanguardia e risponderà ai massimi standard di sostenibilità ambientale per l’edilizia ospedaliera. Peraltro l’offerta sanitaria complessiva sarà significativamente aumentata anche grazie al mantenimento a presidio sanitario dell’attuale Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia. Solo dall’integrazione tra alta e bassa complessità medica e da una sempre maggior integrazione della sanità pubblica con le politiche dei servizi socio-assistenziali può passare una offerta di welfare all’altezza delle sfide e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini – prosegue il sindaco – Una volta in funzione il nuovo ospedale sarà attento anche al welfare aziendale per il personale sanitario e ausiliario con servizi che consentano di poter lavorare al meglio nell’interesse della città».

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saraccocommenta: «Lo studio relativo al nuovo ospedale di Torino Nord ovest è frutto della convenzione di collaborazione istituzionale tra Regione Piemonte, Azienda Zero e Politecnico di Torino. In questa cornice, grazie alle nostre competenze, sono state svolte attività di ricerca e conseguentemente messa a punto di linee guida per la realizzazione di un presidio ospedaliero caratterizzato da autorevoli componenti innovative in ambito sanitario e di rinnovata cura della Città e del territorio».

«Erano moltissimi anni che a Torino non si programmava un nuovo ospedale – spiega il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco – e il Maria Vittoria sconta dei limiti strutturali non più superabili, nemmeno con interventi straordinari. Il lavoro congiunto con la Regione e la serietà degli altri enti coinvolti, Comune e Politecnico, ci ha permesso di sbloccare rapidamente il tema della sede e di avviare un iter virtuoso che una volta completato garantirà le migliori condizioni ambientali e tecnologiche a pazienti e operatori. Ringrazio in particolare l’ufficio tecnico per la tenacia e la professionalità che sta mettendo in campo in questo progetto».
Per l’ospedale Torino Nord ovest, i primi studi progettuali, in base ai quali verrà proposto il bando nelle prossime settimane, hanno ipotizzato un impianto di tipo orizzontale con tre corpi trasversali separati da ampi spazi verdi con vetrate e gallerie di collegamento. «Il risultato dovrà essere “un edificio cerniera” – dice il professor Giorgio Garzino, coordinatore del gruppo di lavoro del Politecnico – capace di realizzare una interconnessione visuale che attraverso il parco metta in relazione la città e le montagne».

La proposta che andrà a gara pone la massima attenzione ai temi ambientali: il nuovo edificio dovrà avere bassi consumi energetici anche grazie a vari sistemi di autoproduzione, dai pannelli fotovoltaici alla geotermia. Saranno previsti luoghi di socializzazione a disposizione dei pazienti e dei propri cari e del personale sanitario, ma anche della cittadinanza. Particolare attenzione sarà posta alla informatizzazione e alla automazione del sistema sanitario, sia in termini terapeutici che di gestione. Sono state approfondite le tematiche legate alla compatibilità idraulica dell’area, definiti gli accessi pedonali e viabili, oltre alla dotazione di parcheggi pubblici.

L’iter amministrativo di approvazione del progetto prevede l’avvio di un accordo di programma istituzionale tra Regione, Comune e Asl che porterà all’approvazione del progetto, nel rispetto delle scadenze previste da Inail che prevede il completamento della progettazione entro la primavera del 2024.