Mentre la tensione è alta a Bruxelles per gli attentati in corso, oggi anche a Torino si sono registrati momenti di paura a San Salvario. La polizia ha bloccato con il taser un uomo armato di coltello. Probabilmente extracomunitario e ubriaco ha percorso un tratto di via Madama Cristina e si è recato davanti alla Sinagoga, dove è stato arrestato. Esagitato urlava “Allah akbar”. Alcuni passanti si sono rifugiati nei negozi.
DAL POLITECNICO NUOVA LINFA PER IL FUTURO
Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore ha tracciato un bilancio del suo mandato, dialogando con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Hanno partecipato, inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana.
Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha raccolto le suggestioni proposte per lo sviluppo del territorio.
È stato inaugurato oggi l’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino. Non è stata una cerimonia tradizionale, ma un racconto quasi teatrale in cui il dialogo del Rettore Guido Saracco con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – ha restituito il quadro del Politecnico di oggi, cresciuto negli ultimi cinque anni e mezzo in modo esponenziale e multiforme, in tutte le missioni proprie di un’università pubblica, e di un’università tecnica in particolare.
A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha colto l’occasione per tracciare un bilancio delle tante azioni intraprese, partendo dal profondo cambiamento operato nella didattica. “Nei primi cent’anni della sua storia il Politecnico è stato un’università di élite, con numeri di studenti bassi. Molti nostri ex allievi hanno letteralmente fatto la storia del nostro Paese. Poi il mondo è diventato più complesso e le università sono state frequentate da numeri di studenti in crescita esponenziale. La risposta è stata da un lato l’iper-specializzazione, la parcellizzazione della conoscenza, e dall’altro l’incremento di studenti per classe, con conseguente perdita del rapporto discente-docente, della discussione che alimenta il senso critico, del lavoro di gruppo. Oggi abbiamo avviato un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato”, ricorda il Rettore, che ha discusso di questi temi con il Rappresentante degli studenti in Senato Accademico Simone Canevarolo. Il potenziamento dei percorsi formativi innovativi, della partecipazione alle attività di team e associazioni studenteschi, ma anche l’attenzione al diritto allo studio e all’alloggio per gli studenti sono stati i temi cardine toccati da questo dialogo.
Il secondo tema trattato ha riguardato invece la ricerca, con un focus su quella interdisciplinare con l’esperienza della professoressa Barbara Caputo, docente dell’Ateneo ed esperta internazionale di Intelligenza Artificiale, che ha affrontato proprio gli aspetti multidisciplinari di una materia come l’AI: “Un’altra Intelligenza Artificiale sta già nascendo. Come tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche, avrà un impatto profondo sulle nostre vite, su come impariamo, come lavoriamo e come viviamo. È inevitabile chiedersi come governare il suo sviluppo, in modo da sfruttarne le potenzialità per lo sviluppo economico tutelando al contempo i diritti umani. È una sfida enorme, la sfida di questo secolo. Dobbiamo essere pronti”, ha specificato la professoressa Caputo.
Terza Missione dell’Università e terzo aspetto affrontato nel corso dell’inaugurazione, è stato l’impatto dell’azione dell’Ateneo sulla società, vero tema chiave del mandato rettorale che si sta concludendo, che non a caso ha varato nel 2018 un Piano Strategico intitolato “PoliTO4Impact”. “Nell’impatto sociale il Politecnico in questi anni ha dato davvero il meglio di sé – ricorda il Rettore – All’inizio non è stato facile anche solo percepirlo come una necessità. In molti, dentro o fuori dal Politecnico, si chiedevano se fosse davvero opportuno o nostro compito uscire dal seminato della nostra storia precedente. Eppure, il mondo sta cambiando e noi abbiamo interpretato prima di tanti altri questo necessario cambiamento. Ne dobbiamo essere orgogliosi”.
È stata quindi data la parola ai partner del Politecnico – istituzioni e aziende – per raccontare come, dal loro punto di vista, la collaborazione con il Politecnico è stata importante. Il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha presentato un progetto dalle grandi potenzialità: il Digital Twin della città, “un modello digitale ad alta risoluzione sviluppato insieme al Politecnico che servirà a innovare e a cambiare l’approccio rispetto alle problematiche di Torino, dalle piccole alle grandi questioni, dalla mappatura delle buche, al taglio dell’erba, alla grande trasformazione del nuovo piano regolatore, alle analisi dei fabbisogni energetici per accompagnare la trasformazione nell’ottica della transizione ecologica. Proprio da questa ibridazione di approccio accademico, di ricerca, di trasferimento tecnologico di una pubblica amministrazione che si innova e cambia la modalità di affrontare le questioni che si gioca la sfida del futuro”.
Ha poi portato la visione delle aziende e dell’ecosistema dell’innovazione cresciuto attorno all’Ateneo Stefano Buono, CEO di NewCleo, che ha ricordato la sua esperienza come Presidente della società di Venture Capital LIFT-T, nata insieme alla fondazione Links per “aiutare il trasferimento tecnologico della città”. “Ora LIFTT ha raccolto più di 100 milioni, fatto investimenti in più di 50 società e ha realmente creato quella bella sinergia con il territorio e l’università che sognavamo”, ricorda Buono.
È seguito l’intervento di David Avino, CEO di Argotec, che si è concentrato sul ruolo dei giovani per l’innovazione: “Istituzioni, università e industria, tutti assieme, abbiamo un’enorme responsabilità civile e sociale. Voi qui formate le future generazioni di ingegneri, invece noi dobbiamo rendere le nostre aziende sempre migliori non solo per vincere la competizione, ma soprattutto per attrarre loro, i giovani”.
Proprio attorno all’importanza delle persone è ruotato l’ultimo blocco di interventi. Il dialogo tra il Rettore e il Direttore Generale Vincenzo Tedesco ha consentito di ricordare i temi della riorganizzazione dell’Ateneo, delle azioni di welfare, conciliazione e pari opportunità rafforzate in Ateneo in questi ultimi anni. Temi che hanno fornito lo spunto per gli ultimi due contributi: Gabriella Greison – fisica, scrittrice, performer teatrale, drammaturga e divulgatrice scientifica – ha ricordato quattro figure di scienziate che hanno fatto la storia, mentre l’avvocata e attivista iraniana Deniz Ali Asghari Kivage ha parlato di uguaglianza e libertà, per le donne ma non solo.
Il racconto è stato chiuso dal Rettore Saracco che, prima di dare la parola al Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha voluto lasciare un messaggio rivolto anche a chi prenderà il suo posto nei prossimi mesi: “Il Politecnico ha affrontato un grande cambiamento per dare linfa al futuro con passione, energia, fiducia e reattività. Senza perdere nulla della sua forza e tradizione, ha deciso di intraprendere la nuova strada dell’impatto sociale, ha dato nuovi strumenti ai propri studenti per incidere nel mondo del lavoro, ha aperto alla interdisciplinarità nella ricerca, ha supportato imprese e enti territoriali con l’innovazione come mai prima, ha condiviso conoscenza con la gente comune, per sconfiggere la paura del futuro e tramutarla in fiducia. Fiducia, che con la scienza, la tecnologia e l’umanità potremo vincere le grandi sfide che di attendono”.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore dialogherà con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Parteciperanno inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana. Interverrà il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha presentato i temi chiave dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino che si tiene oggi lunedì 16 ottobre, occasione per tracciare un bilancio degli ultimi cinque anni.
In un dialogo con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – il Rettore proporrà nel corso della cerimonia uno spaccato dei principali risultati ottenuti in ciascuna delle missioni fondamentali dell’università, che ha anticipato questa mattina ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.
LA DIDATTICA
In primo luogo, il Rettore ha sottolineato che dal 2018 a oggi la popolazione studentesca del Politecnico è cresciuta da 34.000 unità a oltre 39.000 e quasi il 20% proviene da oltre 100 Paesi del mondo.
Studenti seguiti nel loro percorso universitario con ancora maggiore attenzione, grazie a un rapporto studenti/docenti passato da 34,7 a 30,6 e iniziative di tutoraggio e verifiche in itinere che hanno ridotto i tempi di laurea e attività di placement e accompagnamento al lavoro che contribuiscono a uno dei tassi di occupazione dei laureati a un anno dalla laurea magistrale più alti d’Italia (90,7%, contro una media nazionale del 78,5%; interessante notare anche come il tasso occupazionale PoliTo sia cresciuto negli ultimi cinque anni nonostante la crisi e la pandemia, rispetto all’86,4% dell’indagine Almalaurea del 2018).
Oggi l’Ateneo propone percorsi formativi fortemente aggiornati, con l’introduzione nella formazione politecnica delle scienze umane, sociali e della sostenibilità, puntando così allo sviluppo di soft skills, senso critico, visione sistemica, leadership adattiva e creatività.
Sono nati nuovi percorsi per preparare meglio laureati e laureate al mondo del lavoro: una laurea professionalizzante, lauree magistrali per la rivoluzione digitale e la sostenibilità, percorsi di doppia laurea magistrale accelerata, master sull’impatto delle tecnologie su varie figure professionali, percorsi su temi di giustizia sociale e intergenerazionale, percorsi di upskilling e reskilling col Competence Centre CIM4.0.
Sono state anche costruite nuove aule per decine di migliaia di metri quadri, in modo da poter dare migliori servizi agli studenti e studentesse e avere la possibilità di espandere ancora la popolazione studentesca.
“Quello che abbiamo avviato in questi anni al Politecnico è un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato da quando il Politecnico è nato e sta cambiando ancora più velocemente”, commenta il Rettore. “Abbiamo bisogno di professionisti impavidi, coraggiosi e sicuri di sé, che cavalchino il cambiamento, portino innovazione nelle imprese o negli enti che li assumeranno o nelle attività che faranno essi stessi nascere; che sappiano comunicare con efficacia e partecipare a gruppi di lavoro indifferentemente da leader o follower, perché solo insieme oggi si può progredire; che riconoscano la assoluta necessità di aggiornarsi continuamente per alimentare questo fuoco, questo ruolo fondamentale che andranno a ricoprire nella società una volta lasciata la loro alma mater; che, finanche, siano capaci di inventarsi il lavoro che faranno”.
LA RICERCA
L’attività di ricerca al Politecnico continua a crescere. I proventi da finanziamenti competitivi vinti a bando sono passati da 30 milioni di euro all’anno a oltre 40 e i contratti per ricerca e formazione sono passati da 18 milioni all’anno a oltre 26, grazie a 60 nuovi accordi di partenariato. Nel 2023, grazie al successo nei bandi PNRR, i proventi esterni per ricerca del Politecnico supereranno i 100 milioni di euro: un record storico per l’Ateneo.
Sempre in ambito PNRR, il Politecnico coordina il Partenariato Esteso nazionale sulle Attività Spaziali e l’Ecosistema di innovazione interregionale NODES e partecipa a oltre 20 progetti, grazie anche al successo dei 13 centri di ricerca interdipartimentali e alle 14 infrastrutture di ricerca applicata finanziate dalla Regione Piemonte e dallo stesso PNRR.
Uno dei punti focali degli investimenti in ricerca degli ultimi cinque anni è stato il Dottorato di ricerca. Dal 2018, i dottorandi e le dottorande sono passati da 700 a 1500, con un compenso superiore al minimo di legge per 300 euro netti al mese.
Sempre come risultato di un investimento sulle persone (nel 2021 è arrivata la conferma dell’HR Excellence in Research Award da parte della Commissione Europea) e attrazione di talenti, sono oggi attivi al Politecnico oltre 20 ERC e Marie Curie Grantees, e in questo modo dal 2018 sono raddoppiati i proventi su progetti ERC. Ma si è lavorato molto anche sull’ampliamento della base di discipline rappresentate, in modo da poter fornire la nuova didattica dell’Ateneo di tutte le componenti necessarie e poter ampliare gli ambiti di ricerca: il Politecnico – pioniere in Italia – ha assunto un nucleo di umanisti e di scienziati sociali, base per il centro interdisciplinare Theseus su tecnologia, umanità e società.
Cresce infine la qualità delle pubblicazioni scientifiche generate dalla ricerca fondamentale, che hanno portato a riflessi positivi sulla quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario e sul posizionamento nei ranking nazionali e internazionali.
“Da fucina di pubblicazioni scientifiche e di quando in quando di scoperte radicali proprie della ricerca fondamentale, il Politecnico di Torino è diventato anche luogo dove si elaborano soluzioni pratiche per i problemi reali e si vincono sfide di innovazione. Da qui l’interesse crescente che il mondo dell’industria e degli enti territoriali ci riserva”.
“L’interdisciplinarità non deprime affatto il progresso nelle singole discipline, anzi lo esalta – continua il Rettore – perché spesso è dalle interfacce tra più discipline che nascono le maggiori ispirazioni per nuove fondamentali scoperte scientifiche”.
LA TERZA MISSIONE
Lo slancio del Politecnico verso l’impatto sociale a supporto di enti, imprese e cittadini è una delle cifre caratteristica dell’intero mandato rettorale, come definito nel Piano Strategico Polito4Impact del 2018 e come è confermato dall’ottenimento nel 2022 del riconoscimento come migliore università pubblica italiana nella Terza Missione da parte dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca.
Da una parte, si sono infatti rafforzate le realtà che operano nell’ambito del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, come l’Incubatore I3P, che nel 2019 è risultato il miglior incubatore al mondo a partenariato pubblico per la UBI Global. Con almeno 30 nuove start-up all’anno, nel 2023 raggiungerà il suo record storico con oltre 50 milioni di euro di capitale di rischio raccolto.
Inoltre, nel 2021l’Agenzia Spaziale Europea ha scelto il Politecnico, I3P e Fondazione Links per il lancio dell’ESA Business Incubator Centre Turin, che creerà almeno 65 start-up nella space economy.
Dal punto di vista della valorizzazione della ricerca, il Politecnico ha quadruplicato i proventi dallo sfruttamento della proprietà intellettuale.
Spostandosi invece sul terreno della seconda faccia della Terza Missione, cioè il coinvolgimento della società e la messa a servizio degli Atenei nel trovare soluzioni alle grandi sfide del presente, il Politecnico ha assunto una posizione di primo piano a livello nazionale, con numerose iniziative, tra cui si possono ricordare la guida della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (dal 2019), la stipula di accordi di collaborazione con la Presidenza del Consiglio per la security energetica del Paese, con la Direzione Investigativa Antimafia e con altri enti governativi e il focus sul Terzo Settore posto dall’iniziativa “Polito per il Sociale”.
L’Ateneo è poi riconosciuto come uno dei principali attori culturali cittadini. Basta citare la manifestazione Biennale Tecnologia, prossima ormai alla sua quarta edizione.
Come segno anche visibile di un desiderio di apertura alla società, il Politecnico ha rinnovato la sua identità, con un nuovo logo e un nuovo sito web, ma anche servizi digitali e app aggiornati; questa attenzione alla comunicazione online è valsa all’Ateneo nel 2023 il riconoscimento del CENSIS quale miglior Politecnico per comunicazione e servizi digitali.
“Abbiamo cercato di essere a fianco della società e credo che ci siamo riusciti, dai progetti che abbiamo portato avanti per il contrasto alla pandemia, ai grandi eventi che hanno coinvolto migliaia di cittadini come Biennale Tecnologia, ai progetti che stanno nascendo a Torino e che mettono insieme università, imprese e portatori di interessi attorno a temi imprescindibili, come la Città dell’Aerospazio, o della Salute. È tempo che tutti gli attori della propulsione di questo territorio, dalle banche alle associazioni imprenditoriali pubbliche e private, dagli enti governativi alle università e gli istituti di formazione, condividano un unico menù di servizi offerti a chi si vorrà insediare da noi. Parleremo una stessa lingua e coopereremo ancor di più. È la nostra grande occasione. Facciamo decollare compiutamente l’economia della conoscenza in questo nostro territorio, ispiriamo altrettanto nel resto del Paese”, è l’augurio del Rettore Saracco.
LE PERSONE E I LUOGHI
L’espansione del Politecnico è multidimensionale, anche in considerazione dello stretto legame tra aumento degli studenti, dei docenti e del personale e necessità di nuovi spazi per la didattica, i servizi e la ricerca.
Dal 2018 il personale docente e ricercatore è salito da 980 a oltre 1286 unità e quello tecnico, amministrativo e bibliotecario è passato da 887 a oltre 1000 unità. Per porre al centro le persone e le loro competenze, è stato realizzato un esteso piano di ricollocazione interna grazie a una revisione dell’organizzazione del lavoro, basata su nuovi strumenti di data intelligence. Ma non solo: l’Ateneo è ai vertici nazionali negli investimenti in welfare, nella semplificazione procedurale e nell’uso dello smart working, ha investito nell’analisi del benessere organizzativo e nel supporto psicologico e promuove la parità di genere in attuazione del Gender Equality Plan del 2021.
Nello stesso tempo, è stato avviato un piano di interventi edilizi prossimo ai 500 milioni di euro, oltre 300 legati a investimenti nelle principali missioni del Politecnico e circa 160 in infrastrutture di ricerca e innovazione del PNRR. Inoltre, l’azione del Green Team ha aumentato la qualità, vivibilità e sostenibilità dei luoghi, come testimonia anche il Ranking Green Metric dove, su 1000 università censite, Il Politecnico passa dal 103° al 20° posto. Nel 2040 Il Politecnico azzererà le proprie emissioni di CO2 ma, conscio della dimensione collettiva di questa sfida, collaborerà anche sempre di più al conseguimento della neutralità climatica del contesto cittadino e territoriale.
“Siamo l’unica università italiana a crescere sensibilmente negli ultimi anni sia sul finanziamento pubblico di base, legato al numero di studenti serviti, sia sulla quota premiale legata al merito nella ricerca e nella terza missione. Coniugare quantità e qualità è complicato, ma se il Politecnico è riuscito a farlo così bene lo deve prima di tutto al proprio personale”, conclude il Rettore.
L’attenzione alle persone è stato anche il tema introdotto in conferenza stampa dal Direttore Generale del Politecnico Vincenzo Tedesco: “Abbiamo affrontato uno dei più importanti processi di revisione della nostra organizzazione che si ricordino al Politecnico, cercando di mettere le persone e le loro competenze al centro. Molti hanno potuto cambiare ruolo nel nuovo assetto organizzativo in base alle proprie competenze, attitudini, ambizioni; altri lo hanno avuto per la prima volta. Se le persone aderiscono convintamente a un processo come questo, porta a una loro crescita professionale e a ridare loro nuova linfa e motivazione”.
Sabato 14 e domenica 15 ottobre anche il Piemonte ha aderito alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”. Per scoprire come ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi, i volontari di protezione civile hanno invitato la popolazione a partecipare agli appuntamenti in diverse piazze di tutto il territorio. Oltre al punto informativo, anche quest’anno i cittadini sono stati invitati a visitare le piazze digitali utilizzando l’hashtag #iononrischio2023.
La due giorni, che chiude la Settimana Nazionale della Protezione civile, ha portato migliaia di volontarie e volontari di protezione civile ad animare punti informativi in tutta Italia, in oltre mille piazze dalle grandi città alle isole minori, per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno.
«La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta per la nostra Regione – sostengono il presidente Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – e crediamo fermamente che l’informazione e la preparazione siano fondamentali per affrontare qualsiasi emergenza. Io non rischio fornisce risorse preziose per educare e preparare le famiglie, le scuole e le aziende ad essere pronti a fronteggiare situazioni di pericolo. Invitiamo pertanto tutti i cittadini del Piemonte a partecipare attivamente a questa campagna, adottando misure preventive e diffondendo la cultura della sicurezza. Siamo fermamente convinti che insieme possiamo ridurre i rischi e garantire un futuro più sicuro per tutti. Ringraziamo la Protezione civile e tutti coloro che si impegnano per la riuscita di questa iniziativa. La sicurezza è un impegno collettivo, e insieme possiamo fare la differenza».
Queste le piazze dove sono stati presenti i volontari:
Provincia di Alessandria
Acqui Terme – piazza Italia
Alessandria – piazzetta della Lega
Cantalupo Ligure – piazza Europa
Capriata d’Orba – piazza Garibaldi
Casal Cermelli – piazza Marconi
Castelnuovo Scrivia – piazza Vittorio Emanuele II
Novi Ligure – via Niccolò Girardengo (il 14 di pomeriggio, e il 15 di mattina)
Sale – piazza Garibaldi
Sezzadio – piazza San Pio V
Strevi – piazza Gramsci
Tortona – piazza Duomo
Provincia di Asti
Asti – piazza Alfieri angolo Via Leone Grandi
Nizza Monferrato – piazza Martiri di Alessandria 19
Provincia di Cuneo
Cuneo – piazza Foro Boario
Provincia di Novara
Novara – piazza della Repubblica
Gozzano – piazza Matteotti (il 14)
Grignasco – piazza Viotti
Provincia di Torino
Carmagnola – piazza S. Agostino (sabato e domenica mattina)
La Loggia – viale Garibaldi 7 (la domenica pomeriggio)
Ceresole Reale – (solo il 15) piazza Municipio
Chieri – piazza Cavour
Cuorgnè – piazza Martiri della Libertà (solo domenica)
Druento – via Case Sparse 1
Ivrea – piazza Ottinetti (orario 10-17)
Moncalieri- Borgo Mercato ex Foro Boario (il 15)
Trofarello – piazza San Giuseppe (il 15)
Orbassano – piazza Umberto 1
Pianezza – sabato piazza del Mercato, domenica piazza Leumann (davanti al Municipio)
Rivalta Torinese – Bicigrill, Parco Sangone di via Piossasco
San Maurizio Canavese – via Matteotti
Torino – piazza San Carlo 145
Torino – sabato piazza S. Rita 9, domenica Parco Rignon
Volpiano – via Genova 32 (il 15) e corso Platone (il 14)
Provincia del VCO
Verbania Intra – piazza Ranzoni (il 14)
Baveno – piazza 4 novembre (il 14)
Cannero – piazza Alpini (il 15).
Cannobio – via Giovanola (il 14)
Stresa – piazza Marconi (il 15)
Si è chiusa Utopian hours, la settima edizione del festival che riflette sul futuro delle nostre città.
Con oltre 4000 presenze si conclude la manifestazione che cerca di riprogettare la realtà che ci circonda.
Ieri tra i vari talk, Gabriele Vacis ha letto un estratto di “Città invisibili” di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita dello scrittore.
E i torinesi sono accorsi per vivere una tre giorni fatta di talk, concerti, mostre e proiezioni cinematografiche.
Entusiasta il patron della kermesse Luca Ballarini che ci ha detto:
“Oltre ai numeri, anche per il feedback avuto da pubblico, media, ospiti e addetti ai lavori possiamo dire che quella di quest’anno è stata la migliore edizione di sempre. Il pubblico apprezza gli input provenienti da tutto il mondo. Utopian hours è un evento che nutre la mente.
Quest’anno abbiamo rinnovato format e oltre a talk, mostre e fiera abbiamo aggiunto eventi musicali e cinematografici. Noi vogliamo creare un festival multisensoriale che coinvolga tutte le arti.”
E allora non ci resta che darvi appuntamento al prossimo anno.
Lori Barozzino
Dopo un’estate con il segno positivo, sono buone le prospettive per l’autunno, sulla base dei dati elaborati dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte – Visit Piemonte.
Il 43% degli italiani che faranno vacanza nei prossimi mesi in Italia hanno segnalato il Piemonte come destinazione possibile. Lo scorso anno erano il 36%.
Chi ha intenzione di venire in Piemonte farà soprattutto un viaggio e soggiorno culturale e naturalistico (53%), con una percentuale in crescita rispetto al dato italiano (39%) e in confronto all’anno scorso (37%). Si soggiornerà principalmente in alberghi/hotel e bed & breakfast, questo soprattutto per quanto riguarda le vacanze in collina e montagna. La vacanza sarà trascorsa principalmente in famiglia, con il partner e con gli amici: il 41% dichiara che starà una settimana e il 28% più settimane.
Il profilo di chi farà una vacanza in Piemonte si conferma più concentrato tra chi ha tra 31 e 65 anni, con una probabilità maggiore per le fasce più basse di età (62% di chi ha 31/40 anni, 55% di chi ha 41/50 anni e 46% di chi ha 51/65 anni.
«I dati per l’autunno sono molto incoraggianti e grazie ai numerosi eventi, da ATP Finals alle fiere del tartufo, i riflettori sul territorio piemontese continueranno ad essere accesi – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – Abbiamo appena concluso TTG, Travel Experience a Rimini, con un grande riscontro da parte degli operatori che ci permetteranno di consolidare ulteriormente i flussi nelle prossime stagioni. Il sentiment per la nostra destinazione é molto alto a livello internazionale, come confermano anche i movimenti dall’estero: con il ritorno del pubblico americano abbiamo decisamente messo alla spalle il periodo della pandemia. Ora continuiamo e a lavorare per la promozione del nostro territorio che offre prodotti per tutti i gusti: cultura, architettura, outdoor, paesaggi, enogastronomia, sport. Un’offerta completa in grado di soddisfare i pubblici più svariati con una qualità sempre più eccellente».
Le buone previsioni per l’autunno arrivano dopo un’estate decisamente positiva, nella quale si è segnato complessivamente un incremento del 3,4% di presenze rispetto al 2022 nei mesi di giugno, luglio e agosto e oltre l’11% di movimenti in più rispetto al 2019.
A trainare il risultato positivo sono stati gli stranieri: aumentano del 5% e si fermano più a lungo, con una crescita del 6,7% nei pernottamenti, portando la loro quota al 60% nei pernottamenti e compensando la contrazione del turismo nazionale che in Piemonte è stata comunque più contenuta rispetto al panorama nazionale. La Germania è sempre il primo mercato estero per arrivi e presenze, a seguire, Paesi Bassi, Francia, Svizzera e Regno Unito che superano tutti i valori del 2022. Da segnalare la settima posizione degli Stati Uniti che registrano una crescita del 15% negli arrivi e del 20% nelle presenze in confronto all’estate precedente.
Guardando alle provenienze italiane, è da segnalare la crescita dei pernottamenti dall’Emilia-Romagna: +10,9%.
Analizzando le diverse aree del territorio piemontese si evidenziano i dati positivi di quelle specializzate in attività outdoor, tradizionalmente più forti durante il periodo estivo. In particolare, la zona dei laghi ha registrato, nei tre mesi dell’estate 2023, +3% di presenze e +1% degli arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022, e migliora i risultati del 2019: +18%. Qui gli stranieri registrano +3,7% di arrivi e +4,5% di presenze in confronto allo stesso periodo del 2022, e superano anche i dati del 2019 (+20,4% di arrivi e +21,9% di presenze).
I dati della montagna segnano un allungamento dei soggiorni. I pernottamenti registrano infatti un aumento del +3% rispetto all’estate 2022 con una crescita alimentata in particolare dagli stranieri: +5,9% di arrivi e +8% di presenze.
Andamento positivo per le colline piemontesi che fanno bene sperare per la stagione autunnale, che vede la maggiore concentrazione di movimenti turistici: nel trimestre giugno-agosto si registra un aumento degli arrivi dell’1% e del 2% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2022; in crescita anche rispetto al periodo pre-pandemico: +19% di arrivi e +25% di presenze.
Anche i commenti nelle recensioni online riflettono la soddisfazione del cliente del prodotto turistico piemontese, maggiore rispetto al dato complessivo del prodotto Italia. Il sentiment rispetto al prodotto “Piemonte” nel suo complesso – ricettività, ristorazione e attrazioni – è pari a 87,3/100 rispetto alla media dell’Italia 86,4/100.
«Il Piemonte è sempre più attrattivo per gli stranieri, un chiaro indicatore che le attività svolte e gli investimenti in comunicazione e promozione all’estero stanno portando i risultati previsti – commenta il presidente del CdA di Visit Piemonte Beppe Carlevaris – Prosegue il trend turistico positivo registrato già a partire dallo scorso anno, non solo con la conferma del buon andamento dell’estate appena conclusa, che ha visto un forte incremento degli arrivi internazionali e un particolare successo delle aree dei laghi e della montagna vocate alle attività outdoor, ma anche con l’aumento della propensione per le vacanze in Piemonte rilevato dai sondaggi dell’Osservatorio Turistico Regionale. Particolarmente interessante è la crescita percentuale nella fascia d’età 31-40 anni tra coloro che pensano di scegliere il nostro territorio nei prossimi mesi, cosa che ci fa ben sperare sia per l’autunno con il prodotto enogastronomico delle colline, sia per la prossima stagione della neve. Rileviamo inoltre l’apprezzamento per il prodotto turistico piemontese manifestato dalle recensioni online, frutto del lavoro sinergico degli ultimi anni di Regione e Visit Piemonte con tutti gli operatori, i Consorzi turistici e le ATL nella crescita della qualità dell’offerta».
“La Palestina vive, la Resistenza vive”: questo lo striscione in testa al corteo partito oggi pomeriggio da piazza Crispi a Torino organizzato dall’associazione Palestinesi in Italia, da Progetto Palestina e da Bds Torino. Centinaia di partecipanti, alcuni con bandiera palestinese, hanno raggiunto Porta Palazzo, corso Regina Margherita, corso San Maurizio, via Po e piazza Vittorio. Presenti anche i centri sociali, assenti naturalmente le attestazioni di solidarietà per le vittime israeliane trucidate nel massacro terroristico di Hamas.
All’ospedale Mauriziano di Torino la robotica, dopo aver rivoluzionato l’ambito della logistica dei medicinali, approda in Oncologia. Un sistema automatizzato di nuova generazione, integrato con il Sistema Informativo Clinico, che, grazie all’ausilio di braccia antropomorfe, è in grado di dosare perfettamente la quantità di farmaci oncologici necessari alle esigenze di ogni singolo paziente, preparando in sicurezza ed autonomia le chemioterapie. Si tratta dell’ultima tecnologia introdotta in Azienda, installata presso l’Unità Farmaci Antiblastici (UFA) della Farmacia ospedaliera (diretta dalla dottoressa Annalisa Gasco), dove vengono preparate più di 25.000 terapie oncologiche all’anno. Questo progetto ha un valore economico complessivo di circa 500mila euro.
Il professor Massimo Di Maio, del Dipartimento di Oncologia dell’Università degli studi di Torino, dichiara: “Nei sette anni trascorsi come Direttore della Oncologia Medica universitaria del Mauriziano, ho visto un’importante crescita nella quantità e nella qualità dell’attività clinica dedicata ai pazienti oncologici seguiti al Mauriziano. Le nuove terapie stanno modificando in modo significativo le prospettive dei pazienti affetti da tumore, ma il processo di “allestimento” che ne consente la somministrazione rimane un momento delicatissimo nel percorso di cura dei malati. La preparazione delle terapie oncologiche è personalizzata per singolo paziente ed è un procedimento complesso, che richiede personale specializzato, tempo e soprattutto precisione, poichè è fondamentale che ogni paziente riceva la giusta combinazione di farmaci al giusto dosaggio. I farmaci oncologici sono caratterizzati da una finestra terapeutica ristretta, al di sotto della quale la terapia rimane inefficace causando la progressione della malattia, mentre al di sopra si manifestano effetti tossici molto pericolosi. Gli eventuali errori di dosaggio potrebbero avere conseguenze gravi per il paziente. L’automazione del processo di preparazione delle terapie garantisce accuratezza e precisione ed inoltre permette di efficientare il processo di allestimento delle chemioterapie. Questo è particolarmente importante considerando il crescente numero di pazienti che necessitano di questi trattamenti e che afferiscono ogni giorno al nostro Day-Hospital”.
“I vantaggi di questa tecnologia sono davvero molti e si apprezzano quanto più alti sono i numeri delle terapie preparate” afferma la dottoressa Annalisa Gasco, Direttore della Farmacia Ospedaliera, presso i cui Laboratori è stato installato il nuovo robot. “Prima dell’arrivo di questa tecnologia tutte le terapie oncologiche richieste quotidianamente dai nostri oncologi erano allestite manualmente: selezione dei farmaci, misurazione delle dosi e dei volumi di prelievo, miscelazione delle soluzioni, etichettatura delle terapie ai fini della tracciabilità… attività di grande precisione, complesse, ripetitive ed alla lunga usuranti, condotte in ambienti sterili, secondo procedure stringenti e rotazioni periodiche del personale per mantenere la concentrazione ed evitare gli errori. La presenza del robot, precisissimo e molto veloce, consente a tutti gli operatori sanitari di concentrarsi maggiormente sull’assistenza ai pazienti e di dedicarsi ad attività altrettanto complesse e di valore”.
“L’Azienda – prosegue il dottor Maurizio Dall’Acqua (Direttore generale dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino) – con questa nuova tecnologia affidata all’esperienza dei nostri farmacisti ospedalieri ha voluto prima di tutto investire in più sicurezza, per i propri pazienti e per gli operatori che manipolano farmaci citotossici, ma il complessivo efficientamento del processo di allestimento delle terapie oncologiche ha consentito di ridurre i tempi di attesa in sala d’aspetto ed ha avuto senza dubbio un impatto positivo sull’organizzazione delle strutture che collaborano alla cura del paziente oncologico e sulla qualità degli ambienti di lavoro e di cura. Certamente si è anche voluto porre la massima attenzione alla sostenibilità dell’investimento: stiamo monitorando le conseguenze economiche derivanti da una riduzione del numero di operatori dedicati al processo, dall’ottimizzazione dei residui dei farmaci e dispositivi utilizzati, da una migliore gestione dei rifiuti in condizioni di aumentata sicurezza. Stiamo lavorando per massimizzare il profilo costo beneficio di questa nuova tecnologia ed ampliare il più possibile la coorte di pazienti che potrà trarre vantaggio da questa importante innovazione tecnologica”.
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