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Approvate le agevolazioni sulla Tari per i commercianti di via Po

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Gli esercizi commerciali e le attività artigianali di via Po, interessata dal cantiere di riqualificazione, avranno diritto ad uno sgravio del 30% sulla Tassa Comunale sui Rifiuti e sul Canone Unico per il secondo semestre del 2023.

Lo ha deciso la Giunta Comunale  approvando una delibera proposta dall’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli.

Con l’approvazione del Documento Unico di Programmazione per il periodo 2023-2025 il Consiglio Comunale aveva infatti approvato le tariffe della TARI per l’anno 2023, identificando il cantiere di rinnovo dei binari tramviari e delle reti di sottoservizi di via Po come opera pubblica di lunga durata e demandando alla Giunta l’individuazione delle percentuali di agevolazione, del periodo di applicazione e delle zone interessate.

“Questo provvedimento – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo– si inserisce nel percorso dei diversi assessorati coinvolti di condivisione del cantiere con le associazioni di categoria, alle quali ci accomuna la volontà di restituire decoro e sicurezza a una delle zone più rappresentative del commercio torinese. Abbiamo concentrato in un unico cantiere interventi di manutenzione straordinaria importanti e non più rinviabili proprio con l’obiettivo di limitare il più possibile i disagi per cittadini ed esercenti e messo in campo uno sforzo economico ulteriore per mantenere inalterata la pavimentazione storica in lose. Sempre in questa logica la circolazione lungo l’asse di via Po non verrà mai interrotta e almeno una corsia, da piazza Castello verso piazza Vittorio, rimarrà sempre percorribile dai veicoli”.

I lavori lungo l’asse di via Po sono partiti a giugno e prevedono la sostituzione dei binari del tram oltre a interventi su rete elettrica, acquedotto, fognatura, semafori, viabilità, per concludersi presumibilmente a novembre del prossimo anno. Trattandosi dunque di opere pubbliche di durata superiore ai sei mesi, che andranno a ridurre la mobilità e la sosta in prossimità del cantiere, l’amministrazione ha disposto l’agevolazione pari al 30%, per il secondo semestre 2023, da applicare sulla TARI e sul Canone patrimoniale di concessione dell’occupazione di spazi ed aree pubbliche e di autorizzazioni relative alla diffusione ed esposizione di messaggi pubblicitari, a favore delle attività commerciali e artigianali collocate nelle seguenti vie: via Po, via Ozanam, via Giovanni Virginio, via Fratelli Vasco, via Carlo Alberto e via Bogino (entrambe dall’incrocio con via Po fino all’incrocio con via Cesare Battisti), via San Francesco da Paola, via Accademia Albertina, via San Massimo e via delle Rosine (tutte dall’incrocio con via Po fino all’incrocio con via Principe Amedeo), via Rossini, via Montebello e via Sant’Ottavio (tutte dall’incrocio con via Po fino all’incrocio con via Giuseppe Verdi). Le agevolazioni TARI 2023 saranno applicate in sede di saldo, mentre, nel caso del canone unico, sarà necessario presentare domanda da parte degli interessati.

Su tutti i cellulari il 14 settembre messaggio test del sistema di allarme pubblico

Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi: “Iniziativa di estrema importanza

per l’attività di informazione e comunicazione ai cittadini in situazioni di emergenza”

Giovedì 14 settembre alle ore 12 i telefoni cellulari di tutto il Piemonte saranno raggiunti da un messaggio di test IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, e suoneranno contemporaneamente emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche a cui siamo abituati.

Sul messaggio sarà scritto: “AVVISI DI EMERGENZA. IT-Alert. Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario”. Lo stesso testo sarà riportato in lingua inglese.

Chi riceverà il messaggio non avrà nulla da temere, e non dovrà fare altro che leggerlo. Siccome vengono bloccate temporaneamente tutte le altre funzionalità, per riportare il cellulare alle condizioni ordinarie di utilizzo sarà sufficiente toccare il dispositivo in corrispondenza della notifica perconfermare la ricezione.

Dopo aver ricevuto il messaggio, il cittadino potrà compilare il questionario disponibile al link in esso contenuto. E’ importante che i cittadini lo compilino, aiutando il sistema di Protezione civile a verificare la riuscita del test: il parere di ogni utente consentirà di migliorare lo strumento. L’invito a compilare il questionario, disponibile sul sito www.it-alert.it, è anche per chi dovesse accorgersi di non aver ricevuto il messaggio o l’avesse ricevuto pur trovandosi in territori confinanti con il Piemonte.

Maggiori informazioni e le risposte utili a domande frequenti sono disponibili al link www.it-alert.it/it/faq/

Nel mese di settembre saranno effettuati ulteriori test nelle altre regioni italiane.

Superata la fase di sperimentazione, IT-alert consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile, come precipitazioni intense, incidenti nucleari, emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, collasso di una grande diga, attività vulcanica (Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano, Stromboli).

È importante sottolineare che IT-alert non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione sul tema dell’allertamento già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.

«E’ un’iniziativa di estrema importanza, alla cui riuscita tutti gli enti interessati del Piemonte offriranno la massima collaborazione in quanto aggiunge un rilevante tassello all’attività di informazione e comunicazione ai cittadini che la Regione già attiva in caso di situazioni di emergenza – spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – E’ importante che i cittadini partecipino a questo test per verificare la funzionalità del sistema che, una volta a regime, rappresenterà un utile strumento per salvare vite umani e beni in caso di gravi eventi metereologici».

Nelle scorse settimane si sono svolte attività propedeutiche finalizzate al coinvolgimento degli enti, istituzioni e rappresentanti di categorie con le quali è stato preparato il terreno per il corretto svolgimento dei test: Prefetture, Comuni, Servizio sanitario, volontariato, sistemi di trasporto pubblico locale, Ufficio scolastico regionale, Atenei, categorie professionali.

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio “IT-alert”: non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori della stessa oppure in zone senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema.

È importante puntualizzare che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.) dal Dipartimento della Protezione civile e dall’operatore telefonico di riferimento. Infatti, i messaggi IT-alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi indistintamente e impersonalmente a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno dai cellulari raggiunti. Per questi motivi il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha espresso parere positivo sul sistema (il provvedimento è disponibile al link https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9207188).

Altri cinque indagati per la strage di Brandizzo

Sarebbero cinque i nuovi indagati nell’inchiesta della procura di Ivrea sull’incidente ferroviario di Brandizzo, nel quale hanno perso la vita nella notte tra il 30 e il 31 agosto cinque operai che stavano facendo manutenzione sui binari. Si tratterebbe di  vertici e quadri della Sigifer, l’azienda incaricata di eseguire i lavori di manutenzione.  Le accuse  sarebbero disastro colposo ferroviario e omicidio colposo plurimo. Sarebbero quindi in tutto 7 gli indagati. La procura aveva già iscritto nel registro l’addetto di Rfi che la notte della tragedia si trovava sui binari e il capo cantiere.

Screening per identificare le malattie dei bimbi. A Torino parte il primo programma in Italia

 ESTESO MEDIANTE ANALISI GENETICA PER L’IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI

500 MALATTIE PEDIATRICHE

Il progetto, sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo e da Fondazione Maria Teresa Lavazza, sarà avviato a partire dal 1 Ottobre 2023 e prevede di arruolare nello studio circa 6000 neonati dall’Ospedale Sant’Anna di Torino

Torino, 13 settembre 2023. Individuare su una larga coorte di neonati circa 500 malattie pediatriche la cui identificazione pre-sintomatica o precoce possa incidere sull’evoluzione clinica. Creare poi un database che contenga i dati di sequenziamento dei neonati arruolati per essere rianalizzati su indicazione clinica, ovvero in caso di esordio di malattie ascrivibili a patologia genetica, in modo da accelerarne e semplificarne la diagnosi. Sono questi gli obiettivi, principale e secondario, di Progetto NeoGen, il programma di screening neonatale coordinato dalla Prof.ssa Franca Fagioli, Direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, con i co-investigators dell’Ospedale Infantile Regina Margherita e di IIGM, l’Italian Institute for Genomic Medicine, ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo, che si occuperà delle analisi genetiche sotto la guida del Prof. Saverio Minucci.

Lo screening neonatale esteso (SNE) rappresenta da anni un formidabile esempio di prevenzione secondaria, che ha permesso finora l’identificazione e la terapia precoce di circa 50 malattie pediatriche. Dal 2017, lo SNE è stato ampliato su tutto il territorio nazionale, consentendo così la prevenzione, grazie all’avvio precoce di specifiche terapie, di gravi problematiche cliniche (es: disabilità intellettiva, coma, insufficienza epatica, cataratta, morte improvvisa) in circa 1 neonato ogni 3000. I vantaggi dello SNE, inoltre, non sono limitati agli evidenti benefici clinici ma includono anche benefici socio – economici in termini di impatto sulla popolazione e di ottimizzazione delle risorse sanitarie.

Oggi, il Progetto NeoGen offre la possibilità di estendere lo screening neonatale a nuove malattie e incrementare ulteriormente il margine di beneficio. Sarà avviato a partire dal 1 ottobre e prevede di arruolare nello studio circa 6000 neonati dall’Ospedale Sant’Anna di Torino. I campioni raccolti, che non comportano rischi aggiuntivi per il neonato né tantomeno per i genitori, verranno sottoposti a processazione presso il presidio Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e, il DNA estratto, verrà inviato a IIGM, che si occuperà della successiva analisi genetica mediante il Whole Exome Sequencing (WES). Il referto prodotto al termine dell’analisi e interpretazione dei risultati verrà inviato al team multidisciplinare dell’Ospedale Infantile Regina Margherita che, in caso di positività, si occuperà del richiamo dei neonati e dell’avvio dello specifico percorso clinico-assistenziale. Tutti i neonati arruolati saranno sottoposti a follow-up che prevede la raccolta di informazioni cliniche al momento dell’arruolamento fino ai 3 anni di vita in stretta collaborazione con il Pediatra di Libera Scelta (PLS).

Il Progetto NeoGen è stato approvato dal Comitato Etico Territoriale (CET) il 26 luglio 2023 ed è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Maria Teresa Lavazza, rispettivamente per 2 milioni di euro e 700 mila euro.

Bardonecchia, un mese dopo l’esondazione si contano i danni: circa 25 milioni

A un mese dal nubifragio di Bardonecchia, si contano i danni. Secondo il Comune i danni ammonterebbero a circa 25 milioni di euro. È quanto ha riportato in aula in Consiglio regionale l’assessore regionale alla Difesa del Suolo e Protezione civile Marco Gabusi, in risposta al question time del capogruppo Pd Raffaele Gallo sui tempi in cui verranno stanziati gli aiuti per il ripristino.

“La scorsa settimana il presidente Cirio ha inviato al Dipartimento di Protezione civile una integrazione alla richiesta di stato di emergenza, il rapporto dell’evento, le ordinanze emesse e la stima dei danni – ha precisato l’assessore Gabusi nella ricostruzione delle tappe – Il sopralluogo del Dipartimento è previsto entro la fine di settembre. Rispetto all’ammontare dei danni, il dettaglio fornito dal comune di Bardonecchia indica: circa 145 mila euro di assistenza alla popolazione; 1.750.000 euro per il ripristino di servizi essenziali; 21.500.000 euro per interventi che mitighino il rischio. Manca al momento la stima dei danni ai privati e alle attività economiche e produttive – conclude l’assessore –  Per le circa 100 auto danneggiate la stima dovrebbe superare 1.500.000 euro”.

“Dalla Regione quindi non c’è stato alcuno stanziamento per Bardonecchia, nonostante sia stato previsto nell’ultimo bilancio un fondo per le emergenze – commenta il capogruppo Pd Raffaele Gallo –  questo significa che i territori colpiti dalla piena del 13 agosto scorso non vedranno nulla fino a che non arriverà il sostegno del Governo. Insieme a un adeguato sostegno economico a livello nazionale, riteniamo che la Regione possa svolgere un ruolo importante e immediato a favore di Bardonecchia con propri fondi”.

A Porta Palazzo come nel Bronx. Lancio di bottiglie e sassi contro auto e vetrine

Violenta notte di teppismo in piazza della Repubblica a Torino. “I cittadini ostaggio di individui intenti a fronteggiarsi lanciando bottiglie contro automobili e vetrine”, denunciano l’assessore regionale alla sicurezza Fabrizio Ricca e la consigliera circoscrizionale Daniela Rodia. Poi la polizia è intervenuta per risolvere la questione. La notte di violenza è stata immortalata domenica sera, in un video in cui si sentono  bottiglie e sassi lanciati contro vetri e auto. Il caos è stato causato da un ragazzo ubriaco , che affermava che qualcuno gli avesse rubato la bici. Perquisito, in tasca aveva un coltello. “Anche  in questa area di Torino ritengo sia necessario far intervenire pattuglie interforze a presidio del territorio”, aggiunge Ricca, che ricorda lo stanziamento di un milione di euro della Regione per la sicurezza di Torino.

Unicef: da Torino un aiuto al Marocco

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Nella notte di venerdì 8 settembre un forte terremoto di magnitudo pari a 6,9 gradi della scala Richter ha devastato la regione centrale del Marocco ed i villaggi sulla catena montuosa dell’Atlante, tra Marrakech e Agadir.

Al momento sono state accertate oltre 2.000 vittime ed altrettanti sono i feriti ma le cifre sono purtroppo destinate a salire, considerato che tanti villaggi colpiti dal sisma non sono stati ancora raggiunti dai soccorritori.

L’ONU stima che nella zona più colpita, entro il raggio di 50 km dall’epicentro del sisma, vivano oltre 380.000 persone: a causa delle potenti scosse, molte abitazioni sono state sbriciolate dalla potenza distruttiva del terremoto.

L’UNICEF è presente stabilmente in Marocco sin dal 1957 con programmi di istruzione, salute, nutrizione, inclusione sociale e protezione dell’infanzia ed è pronto ad intervenire con aiuti umanitari a sostegno della popolazione colpita dalla catastrofe,

fornendo kit di primo soccorso per medicare i feriti; distribuendo acqua potabile, cibo e coperte. Occorre inoltre allestire rifugi sicuri per le famiglie le cui case sono andate distrutte o rese inagibili dal sisma

Un kit d’emergenza fornisce: 1 coperta; compresse per la potabilizzazione dell’acqua; cure mediche per un bambino; cibo terapeutico pronto all’uso.

Con una donazione di 20 euro garantiamo 2 kit d’emergenza

Con una donazione di 50 euro garantiamo 5 kit d’emergenza

Con donazione di 100 euro forniamo 10 kit d’emergenza

 

Per portare il nostro aiuto a bambini e famiglie che vivono questa emergenza abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Puoi sostenere gli operatori UNICEF sul campo con una donazione libera, nei seguenti modi:

  • Presso la sede del comitato provinciale di Torino per l’ UNICEF Corso Orbassano 215 10137 Torino;

  • Attraverso un bonifico sul cc BANCA INTESA SAN PAOLO – IBAN: IT25 N030 6909 6061 0000 0182 702 intestato a Comitato italiano per l’UNICEF Onlus , indicando come causale “emergenza Terremoto Marocco

Per ogni proposta, iniziative di sostegno, richiesta di informazioni, sono attivi i seguenti riferimenti:
– Antonio Sgroi – Presidente – cell.: 377 1618383
– comitato.torino@unicef.it  011.5625272-011.5622875

No barriere architettoniche: i soldi ci sono ma i Comuni devono aderire

DALL’ASSESSORE CAUCINO UN APPELLO ACCORATO AI COMUNI PIEMONTESI
Ad oggi soltanto 20 Comuni in tutta la regione hanno risposto al bando che mette sul piatto più di 850mila euro. «Siamo di fronte a un’opportunità unica per migliorare la vita delle persone con disabilità e rischiamo di veder sfumare risorse fondamentali».
I soldi ci sono: circa 850mila euro. E la destinazione di questi danari è non solo importante, ma fondamentale: la progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (i cosiddetti «PEBA»), cui i Comuni sono, peraltro, tenuti per legge. E ad oggi – a fronte di una scadenza tassativa fissata per il 29 settembre – hanno aderito soltanto 20 Comuni in tutto il Piemonte, considerando possono presentare domanda tutti coloro che, al 16 febbraio di quest’anno, non abbiano ancora adottato il suddetti Piani.
Su proposta dell’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, infatti, gli uffici dell’assessorato avevano stabilito i criteri di ripartizione e le scadenze dei fondi.
Aderire, poi, è semplice: le istanze di contributo devono contenere la denominazione del Comune richiedente, la dichiarazione di non adozione del PEBA al 16 febbraio 2023, il nominativo del referente per il finanziamento con recapito mail e telefonico, gli estremi del provvedimento comunale di adesione all’avviso e impegno ad adottare il PEBA. E, importantissimo, il cronoprogramma per la realizzazione: le istanze devono essere poi trasmesse a mezzo Pec all’indirizzo ediliziasociale@cert.regione.piemonte.it entro e non oltre, come detto, il 29 settembre. I contributi verranno assegnati entro 30 giorni ed erogati in un’unica soluzione.
Ma ad oggi, come già detto, soltanto 20 Comuni hanno approfittato di questa grande opportunità.
Per agevolare ancora di più i Comuni il fac simile della domanda è stato pubblicato sul sito istituzionale della Regione Piemonte nella sezione dedicata: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/casa/piani-eliminazione-barriere-architettoniche-peba
Spiega l’assessore regionale alle Politiche della Casa, Chiara Caucino: «Nonostante gli ingenti sforzi adottati in questi anni, quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche, specie nelle aree più degradate, rimane un problema ancora da risolvere definitivamente. Per tale ragione credo che la Regione – che ha fatto tutto quanto rientra nelle sue facoltà – e i Comuni debbano fare il massimo per rendere sempre più agevole alle persone con disabilità ancora ostacolate da inaccettabili barriere architettoniche  impegnandosi sempre di più per aumentare il benessere dei più fragili, eliminando tutti quegli ostacoli che, di fatto, impediscono loro una vita normale».
Prosegue Caucino: «Abbiamo a disposizione 850mila euro e non penso sia accettabile che soltanto 20 comuni, a meno di 20 giorni dalla scadenza del bando, abbiano mostrato interesse. Da qui il mio appello ai nostri sindaci: si faccia in fretta, non si lascino sul piatto risorse fondamentali, oltretutto destinate per una delle cause più nobili che si possano e si debbano perseguire. Ribadisco ancora una volta – conclude Caucino – che il livello di civiltà di un popolo si misura sulle attenzioni che riserva alle persone con disabilità e, in questo senso, esorto ancora una volta tutti i Comuni ad approfittare di questa opportunità presentando le istanze nei tempi stabiliti, così come i progetti. Auspico che i sindaci comprendano l’importanza di questa opportunità e agiscano di conseguenza».

Blocco diesel euro 5, la Regione: “6 mesi per aggiornare i piani aria”

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Informativa dell’assessore in Quinta Commissione regionale. L’opposizione: “Giunta in ritardo nel valutare alternative”.

Dalla data dell’entrata in vigore del decreto del Governo che proroga l’entrata in vigore del blocco dei diesel euro 5, il Piemonte e le altre Regioni del bacino padano avranno 6 mesi di tempo per aggiornare i piani per la qualità dell’aria e studiare misure alternative.

Questo il contenuto dell’informativa, tenutasi nella quinta Commissione presieduta da Angelo Dago, da parte dell’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati.

L’assessore ha spiegato che “essendo cambiate le condizioni rispetto alla decisione del 2021 che ci vincolava, possiamo mettere insieme diverse misure di compensazione in modo che gli uffici tecnici, attraverso una rimodulazione scientifica, possano realizzare una revisione efficace del piano”.

L’informativa è stata richiesta da Silvana Accossato (Luv) che ha aperto la discussione e ha sottolineato che già in questi mesi si sarebbero dovute valutare le varie misure per la diminuzione delle emissioni.

Diversi gli interventi critici dei gruppi di opposizione: Domenico RossiRaffaele GalloAlberto Avetta (Pd), Sean Sacco e Sarah Disabato (M5s) e Giorgio Bertola (Ev).

Dai banchi della maggioranza sono intervenuti Alberto PreioniStefano AllasiaMatteo Gagliasso e Letizia Nicotra (Lega) a sostegno dell’informativa.

Festa de l’Unità: rimane l’orgoglio di appartenenza. Ma non è una proposta politica

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RIECCOCI QUA. Titolo sicuramente accattivante. Festa dell’Unità a piazza d’Armi con il Pd Torinese che non vuole rinunciare nel voler essere un partito. Buon per loro ed ovviamente un in bocca al lupo sulla riuscita. Tra gli sponsor i sindacati e Lega Coop e poi… basta, ma visti i tempi è già qualcosa.

Tempaccio per l’opposizione, comunque un tentativo è  sempre ben visto. E non manca il ricordo con quella vena di tristezza per un tempo che passando non ritorna.  Tempi dove l’Unità vendeva oltre un milione di copie  grazie ai militanti, i cosiddetti compagni di base. Festa dell’ Unità 1981 a Torino, addirittura la Festa Nazionale dell’Unità. Italia 61 dove si costruì persino  un piccolo borgo con annesso ponte di legno che superava Corso Unità D Italia. Poi il comizio  conclusivo del segretario nazionale del partito comunista italiano. Ancora una volta la potenza organizzativa del Partito, con la P maiuscola. Ancora una volta da tutta l’Italia compagne e compagni ad applaudire il Segretario.
Orgogliosi …ma eravamo già i crisi pur non sapendolo o non capendolo. Otto anni dopo cadde il muro di Berlino. Dopo di allora solo gli ottusi non seppero capirlo. Ora passiamo al Pd e Festa dell’ Unità di oggi. Orgoglio Pd e a Torino 15 giorni dibattiti su tutto, dunque sullo scibile umano… orgoglio più per quello che vorrebbe essere che per quel che è. Ciò che noto è che è un dibattito tutto interno, esponenti del PD o di area Pd. Ciò che manca totalmente sono le politiche delle alleanze. Una parte vuole andare in una direzione un’altra nella direzione opposta… concretamente chi vuole l’accordo con i 5stelle e chi vuole un accordo con Calenda e c. Eterno dilemma da oltre tre anni. Tanto il tempo passa e nulla di concreto avviene. E l’unico momento dove il pd può essere competitivo sono le comunali dove esiste il ballottaggio.
Di fatto il 45 % raggiungibile per essere competitivi è una lontana chimera. Sarà come diceva il nostro vecchio Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat: nulla si può verso il destino cinico e baro. Ma almeno per ora la Schlein non impensierisce la Meloni.
Ci mancavano i 35 liguri ex Pd ora Calendiani nel complicare le cose. Poi fino ad un certo punto visto che la segretaria Pd appariva contenta. Aggiungeva: chi la pensa in questo modo, li c’ è la porta d’uscita. Va beh, contenta lei contenti tutti. Comunque strano modo di preparare le elezioni europee.
Una volta io pensavo  che più voti si prendeva più si poteva dire d’aver vinto.  Pazienza, anche su questo sono decisamente demode’.
Situazione fluttuante? Non saprei. Possiamo dirlo in un altro modo. Fossi uno scommettitore inglese, scommetterei sulla vittoria in Regione Piemonte di Alberto Cirio.
Se poi alle europee il Pd rimane inchiodato intorno al 20% , la svolta a sinistra, almeno per ora non ha pagato. Rimane sicuramente l’orgoglio della appartenenza. Bello fino al romanticismo. Peccato che l’orgoglio non sia una proposta politica.
PATRIZIO TOSETTO