LIFESTYLE- Pagina 99

Aspettando il Natale in Piemonte: tra mercatini e presepi

A cura di PiemonteItalia.Eu

E’ in arrivo la festa più attesa dell’anno e, dai tipici villaggi alpini imbiancati dalla neve alle affascinanti cittadine affacciate sui laghi, dai borghi storici al capoluogo sabaudo, ogni angolo del Piemonte è pronto a ospitare il Natale

Continua a leggere: ↘️
https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/aspettando-il-natale-piemonte-tra-mercatini-e-presepi

Il potere del riordino, mettere a posto spazi e mente

Secondo la psicologa Isabela Pérez-Luna, “Pulire e mettere in ordine hanno una funzione catartica e permettono di disfarsi di cose di cui sentiamo di non aver più bisogno”.

Aprire le finestre per far entrare aria fresca, buttare le cose che si sono accumulate nel tempo, eliminare polvere e depositi di sporcizia, rinnovare il nostro ambiente e depurare la nostra mente.
Una azione catartica quella della pulizie e del riordino che mette a posto anche i nostri pensieri, gli dà una collocazione, uno schieramento rinfrancante.
Lo spazio in cui viviamo rappresenta, in un certo senso, l’espressione di chi siamo e di come gestiamo la nostra esistenza. Premesso che il disordine può essere interpretato anche come una caratteristica legata alla creatività o alla fantasia e che, al contrario, l’ossessione per la pulizia, come tutti i comportamenti eccessivi, potrebbe essere l’ indicatore di un disagio, mantenere l’ordine e la pulizia dell’ambiente che ci ospita è mediamente una lancetta che punta verso l’equilibrio e il benessere. Il caos, la trascuratezza e l’incuria, al contrario, sono il più delle volte sinonimo di disordine interiore, di confusione. Avere oggetti che ostacolano il nostro movimento all’interno degli ambienti in cui viviamo, sia la casa o il luogo di lavoro, può essere fonte di stress, accumulare sporco all’interno dei nostri spazi può renderci nervosi e provati.

Nella percezione comune pulire o rassettare sono attività seccanti e ripetitive e probabilmente, considerato il fatto che spesso costituiscono un dovere e una necessità piuttosto impegnative, non è del tutto sbagliato, ma è altrettanto vero che mettere in ordine un armadio o eliminare la polvere e il vecchio all’interno di un ambiente possono essere considerate vere e proprie forme meditazione, attività su cui ci si concentra che ci evitano di pensare ad altro, una maniera di vivere il presente attraverso lavori manuali che necessitano di attenzione.
Dare un ordine alle cose che vogliamo tenerci potrebbe corrispondere anche ad una volontà di riorganizzazione del nostro interno e a seconda di come vogliamo “ristrutturarci” possiamo riposizionare gli oggetti in base alle cromie, all’uso che ne facciamo e all’importanza che rivestono o semplicemente per categoria.
Buttare o regalare oggetti che abbiamo accumulato nel tempo, rinnovando i nostri guardaroba o le soffitte, è un metodo per attuare una rigenerazione non solo materiale ma anche interiore: fare a meno del superfluo, di ciò che è superato, di tutte quelle cose da cui faticavamo a staccarci e che appesantivano la nostra vita.
Insomma, ordine, equilibrio, essenzialità e pulizia, ambienti dove è contemplato il rinnovamento, senza togliere rispetto al passato, spazi dove gli oggetti non ci comprimono ma rendono bello il nostro mondo infondono leggerezza e regalano armonia estetica.

Tra le teorie più famose che ci raccontano le facoltà del riordino c’è il metodo Konmari che, secondo Marie Kondo, scrittrice giapponese, dona importanti benefici psicologici. Nei suoi libri “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità”, l’autrice sostiene che facendo ordine negli spazi in cui viviamo è possibile cambiare la nostra forma mentis e il modo di affrontare l’ esistenza. Il metodo Konmari suggerisce di mettere a posto tutto in una sola volta, iniziando e finendo entro 6 mesi, proiettandosi verso lo stile di vita a cui si aspira. Inoltre è importante ordinare categoria per categoria (vestiti, libri) e non stanza per stanza cominciando da ciò che è meno capace di attivare ricordi, le foto, per esempio, vanno messe a posto per ultime. Inoltre, questo criterio consiglia di prendere in mano tutti gli oggetti, uno ad uno, e tenere solo quelli che ci fanno ancora battere il cuore iniziando a pensare a come organizzare gli spazi solo se si è finito di buttare quello che abbiamo scartato.

Un altro metodo riportato in un libro è Apartment therapy di Maxwell Gilligham-Ryan che offre una visione singolare dell’organizzazione dell’habitat paragonando le attività inerenti alla casa
al corpo umano e alla loro sintonia.
Secondo la teoria di Gilligham-Ryan in casa occorre armonizzare alcune parti come le pareti, i pavimenti, il soffitto, le finestre e gli impianti corrispondenti alle ossa umane. Con il logoramento di queste parti lo scheletro idealmente si deteriora. Il cuore della casa, invece, è espresso con lo stile in una chiave emotiva attraverso colori e i tessuti, se questo non è armonico, la casa perde energia, calore e vivacità. Il respiro, invece, coincide con la disposizione dei mobili e degli oggetti e può essere alterato con l’accumulo eccessivo di materiali e con il disordine. Infine la testa si esprime nell’utilizzo che facciamo delle cose del nostro ambiente, uno spazio sano dovrebbe supportare le nostre attività creando sintonia e gioia.
Un’altra tecnica, più conosciuta in Occidente, è il Feng Shui  che consiste nella ricerca dell’armonia nell’ambiente domestico attraverso la disposizione dell’arredamento, delle luci, del letto, delle piante, dei vari oggetti e del mobilio. L’applicazione di questo metodo migliora l’energia del nostro ambiente grazie ad una serie di regole legate alla pulizia, alla illuminazione ma anche alla rimozione di ostacoli che intralciano i nostri movimenti e alla purificazione dell’aria anche attraverso il verde.

Secondo i tre metodi dunque all’armonia estetica corrisponde il benessere interiore, attraverso il riordino del nostro ambiente mettiamo a posto anche noi stessi, diamo un equilibrio e una simmetria al nostro interno riportando stabilità spirituale e mentale.

Maria La Barbera

 

 

“Che Natale!” Le iniziative in programma a Chieri

Un’atmosfera natalizia conquisterà la città per un mese.

Strade, vicoli e piazze di Chieri saranno ravvivate dai videomapping e dalle luminarie e accoglieranno un cartellone di iniziative imperdibili: un vero e proprio viaggio per i chieresi e i turisti che potranno arrivare in città e visitarne anche le splendide chiese, che ospiteranno all’interno numerosi concerti e all’esterno le proiezioni artistiche

 

 “CHE NATALE!… a Chieri” è un intreccio di itinerari: video mapping sui monumenti della Città, spettacoli itineranti, mostre d’arte, musica sacra, cori e canzoni natalizie, attività per bambini e famiglie.

Inoltre, si festeggerà insieme il Capodanno in piazza Cavour a partire dalle 22.30 di domenica 31 dicembre con “Le Cirque Magnifique – Gran Galà di Capodanno con Cirko Vertigo” della Fondazione Cirko Vertigo: per chiudere l’anno e iniziare il 2024 con un ammaliante e divertente spettacolo di circo contemporaneo.

Il ricco programma di iniziative che presentiamo farà vivere ai chieresi l’atmosfera che caratterizza questo periodo di feste, avvolgendo la nostra città in un abbraccio di colori ed emozioni. Tante le novità di quest’anno-dichiarano il Sindaco Alessandro Sicchieroe l’assessora alla Cultura Antonella Giordanoiniziative culturale, mostre d’arte e video proiezioni sui monumenti, spettacoli, tanti concerti e iniziative che animeranno la città proposte dalle associazioni del territorio, dimostrando quanto sia forte il nostro senso di appartenenza. Un programma pensato per le famiglie e per i bambini, per chi ama la musica classica e per chi è appassionato di arte. Continuiamo a lavorare per una città che guardi al futuro con speranza e fiducia, nei momenti di gioia così come in quelli di difficoltà.”

“CHE NATALE!” è un progetto della Città di Chieri,realizzato in collaborazione con Associazione blucinQue ETS, Fondazione Cirko Vertigo, Associazione L’Albero del Macramè, F2ALab, Vies Sas, Confraternita San Guglielmo, Duomo di Chieri e Confraternita dei SS Bernardino e Rocco. Con il patrocinio di Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Camera di Commercio di Torino.

Programma:

  • CHIERI IN LUCE
  • LE CIRQUE MAGNIFIQUE
  • ADVENTUM IN CANTUM
  • NATALE IN CORO
  • NATALE IN MOSTRA
  • NATALE IN SCENA
  • NATALE IN BIBLIOTECA
  • LE STRADE DEL NATALE

 

Bardonecchia, via alla stagione invernale con l’apertura degli impianti

TANTI EVENTI  IN PROGRAMMA 

Al Palazzo delle Feste, sabato 8 dicembre, alle 11.30, inaugurazione della mostra fotografica “Art for film “, con le immagini realizzate da Paolo Angelillo, che segnerà il via ufficiale della Stagione Culturale “Scena 1312”. Alle 21 si aprirà il sipario sugli appuntamenti musicali con “Le Fil Rouge”.

Sabato 9 dicembre, alle 17, al Palazzo delle Feste, incontro con Claudia Roffino, che presenterà il suo libro “Una vita in dono”. Alle 21, invece. secondo appuntamento della Stagione musicale con un World Tour del gruppo folk Cafe Express.

Ma per dare il benvenuto all’inverno, dopo una stagione estiva contrassegnata da non poche difficoltà dovute all’esondazione del 13 agosto scorso, non mancherà anche un ” Winter Opening Party”. Dalle 18 sfilata lungo via Medail dei Club e delle Scuole di Sci, arrivo al Palazzetto dello Sport, dove ci sarà la cerimonia di consegna del Premio Atleta 2023. A seguire musica e spettacolo di fuochi d’artificio.

“Abbiamo voluto con tenacia realizzare questo avvio di stagione invernale – dice il sindaco Chiara Rossetti – Gli effetti dovuti all’esondazione di agosto si fanno ancora sentire ma come, abbiamo detto, fin dai primi momenti, noi andiamo avanti con determinazione. Bardonecchia è pronta ad accogliere quanti vorranno trascorrere con noi le prossime festività di Natale. Se ci sarà qualche disagio chiediamo scusa e comprensione ma siamo consapevoli di avere cercato di fare del nostro meglio per preparare una Stagione ricca di proposte per tutti”.

Al Forte di Bard torna la magia del “video mapping” con le “Luci di Natale”

 

“La Valle Incantata”

 

Dall’8 dicembre al 7 gennaio 2024

Bard (Aosta)

Ritorna con tutto il suo carico di magiche suggestioni e dopo il successo riscosso nella prima edizione “Lumières de Noël au Fort de Bard – Luci di Natale al Forte di Bard”, lo spettacolo immersivo a 360° fatto di suoni e luci nella grande “Piazza d’Armi” della Fortezza dalle remote origini ostrogote (VI secolo d. C.) e fatto riedificare nel XIX secolo da “Casa Savoia” sulla rocca che sovrasta il Borgo di Bard.

Da venerdì 8 dicembre a domenica 7 gennaio 2024, a partire dalle 17.30, fino all’orario di chiusura del Forte, la piazza si calerà in un’atmosfera scintillante e surreale per celebrare la magia delle Feste con gli effetti speciali del “video mapping”, che verranno proiettati sulle facciate in un nuovo ed inedito allestimento teso ad omaggiare le tradizioni e i paesaggi della Vallée. Spettacolo – è la promessa su cui non ci sono dubbi – memorabile, come già sottolinea lo stesso titolo: “La Valle Incantata”.

 L’Associazione “Forte di Bard” ha programmato già prima di Natale una serie di aperture prolungate sino alle 20 il venerdì, sabato e domenica per consentire di vivere appieno la magia delle proiezioni, che non si effettueranno nei giorni 18 e 25 dicembre. Dal martedì al giovedì sarà invece mantenuta l’abituale chiusura alle 18. L’orario prolungato verrà poi applicato tutti i giorni dal 26 dicembre al 7 gennaio. Nella Piazza d’Armi verrà allestito anche uno scenografico “Villaggio di Babbo Natale” e dei suoi folletti che ospiterà animazioni e laboratori per i più piccoli nel corso delle Feste (programma completo su www.fortedibard.it).

Orari di dicembre al “Forte di Bard”

–       A decorrere dall’8 dicembre e sino al 24 dicembre, il “Forte” sarà aperto: dal martedì al giovedì dalle ore 10 alle 18;

–       venerdì, sabato e domenica con orario prolungato dalle ore 10 alle 20;

–       Fa eccezione domenica 24 dicembre(ore 10-18);

–       Apertura eccezionale lunedì 11 dicembre in occasione della “Giornata Internazionale della Montagna” (ore 10-18).

Orari festività

–       Dal 26 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 il “Forte di Bard” sarà aperto tutti i giorni, lunedì compresi, con orario dalle 10 alle 20 (fa eccezione il 31 dicembre, apertura dalle 10 alle 18); 1° gennaioapertura dalle 14 alle 20. Chiuso il 25 dicembre.

–       Il prolungamento dell’orario serale riguarda unicamente le mostre e i musei collocati all’interno dell’“Opera Carlo Alberto”, alla sommità della fortezza: il pubblico potrà scegliere tra le mostre “Gian Paolo Barbieri. Oltre”; “Carlo Mollino. Paesaggi inclinati”; “Gustav Klimt, le avventure di un capolavoro”; il “Museo delle Alpi” con la mostra di “Gabriel Loppé”, le “Prigioni” e l’allestimento del presepe provenzale dei “Santoun di Arles”.

g. m.

Nelle foto: Immagine guida e “video mapping” Luci di Natale

Fuga da Torino a Natale, da Usseaux a Pragelato

Senza andare troppo lontano

 

Il Pinerolese, le valli Chisone, Germanasca e Noce si apprestano a vivere un dicembre ricco di proposte. Questo angolo della provincia di Torino, ad appena un’ora di auto dal capoluogo, da due anni ha scommesso sul turismo con la nascita del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli: 70 soci privati, insieme per dare vita a nuove iniziative, migliorare l’offerta e la qualità delle proposte, lavorare alla promozione.

Il territorio abbraccia le montagne, toccando mete più conosciute, come Pragelato, ma anche altre che si stanno aprendo al turismo, nel segno di proposte per chi ama la montagna. «Non troverete la folla, ma ancora la magia del Natale e troverete spunti per i vostri doni, a partire dai prodotti tipici ma anche dalle proposte experience» dice Rossana Turina, presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli.

 

Vi proponiamo dunque una serie di eventi e iniziative e magari, tra una fetta di panettone e un bicchiere di vin brulè, inviateci le vostre foto e fateci sapere come sta andando. Pronti?

 

 

INSTALLARTE A USSEAUX – L’INIZIATIVA NELLE STALLE IN UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA

 

Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 dicembre appuntamento dalle 10 alle 17,30 nelle borgate di Usseaux, Balboutet e Pourrieres, a Usseaux, un comune tutto da scoprire, inserito tra i borghi più belli d’Italia. La peculiarità di questa iniziativa, giunta  alla decima edizione, è che il mercatino con prodotti di artigianato locale, produzioni lattiero-casearie locali, produzioni agricole e alimentari, eccellenze eno-gastronomiche dell’alta valle e, più in generale, del territorio del Pinerolese trova spazio tra vicoli, piazze e le vecchie stalle della case in pietra. Una location unica, insomma. Previsto un simpatico omaggio per chi visita le stalle. La tre giorni prevede anche mostre, atelier di pittura e prodotti tipici, attività al Mulino Canton e «forni aperti» nelle frazioni Balboutet e Pourrieres con assaggi di prodotti tradizionali. Possibilità di navetta Pourrieres-Usseaux-Balboutet.

 

IL WEEKEND PER FAMIGLIE IN MONTAGNA PRIMA DELLE ABBUFFATE

L’Associazione Studio Artena – Arte E Natura ha pensato a un weekend nel borgo alpino di Prali, un soggiorno per famiglie (con bimbi dai 5 anni) con escursioni. Prima di Natale, dunque, un momento per staccare dallo stress delle compere tra alte montagne bianche: la proposta per sabato 16 e domenica 17 è “Inverno da scoprire”.

Si dorme all’Hotel Salei: nella due giorni sono previste escursioni/ciaspolate guidate anche sotto le stelle, tra curiosità e attività per divertirsi insieme.

Info e prenotazioni: info@studioartena.it; 3337574567.

 

PER LE COPPIE. IL «CANDLEAPERITIF» A PRAGELATO
La magia delle candele, l’acqua calda di una hot tube esterna privata circondata dalla neve, un brindisi sotto il cielo stellato nel gelo pungente. Questo è “Candleaperitif” che viene proposto al Villaggio Gofree, suggestivo villaggio di Chalet a Pragelato.


Nella stazione sciistica che ha ospitato anche i Giochi Olimpici del 2006 si può scegliere anche questo: vengono organizzate l'”Esperienza + Calice di vino e stuzzichini” a 99 euro a coppia e l'”Esperienza + Calice di vino e tagliere di montagna” a 109 euro a coppia.

E’ prenotabile tutti i giorni di dicembre e gennaio, anche nei giorni festivi: info@villaggiogofree.com.

 

ATTIVITA’ OUTDOOR A PRALI. C’E’ ANCHE L’ICE CLIMBING: CI SI ARRAMPICA SULLE CASCATE

Prali punta a presentarsi come una proposta idonea per chi ama la montagna più autentica e qui l’Hotel Salei, storico albergo che ha riaperto nel luglio scorso grazie all’intraprendenza di tre donne (Alessandra, Chiara e Nicoletta) organizza una serie di proposte, incentrate sull’outdoor ma con un’attenzione particolare verso tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla montagna e alla sua bellezza.  Si può scegliere la formula due giorni con una notte in hotel o si può optare per un week end lungo.

Con l’ausilio e l’accompagnamento di una guida alpina vengono innanzitutto proposte escursioni in racchette /ciapole tra magici paesaggi, silenzio e natura ammantata di bianco. Poi c’è “Alpinismo Invernale” per imparare a muoversi in sicurezza su un terreno fatto di affilate creste di neve o lungo ripidi canaloni nevosi, incassati tra pareti rocciose, facendo uso di corda, piccozza e ramponi. Un’occasione unica per ammirare le cime più belle della Val Germanasca.

Altra proposta l’ice climbing: si arrampica sulle cascate che, puntualmente, ogni inverno, ghiacciano. Non si deve assolutamente pensare che sia uno sport estremo: tutti possono salire una cascata facile.

Per chi invece scia, oltre alle attività sportive invernali classiche (sci alpino, sci di fondo, snow board, bob e pattinaggio su ghiaccio), le proposte sono freeride (grazie agli impianti di risalita si può scendere su bellissimi itinerari fuori pista), free rando (per andare alla ricerca di pendii vergini, ancora non tracciati, usufruendo sia della seggiovia, sia delle pelli di foca), scialpinismo.

Soltanto nel comune di Prali sono una quarantina gli itinerari possibili, di ogni difficoltà. Info: 3387061137e 3403786584.

 

STORIE NATALIZIE PEDALANDO

L’Associazione Culturale Mulino Ad Arte, che nel periodo natalizio proporrà prime visioni, propone al Mulino di Piossasco, via Riva Po 9, una nuova iniziativa per questo 2023 è “Storie sotto l’albero a pedali”: venerdì 8, martedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio alle 17 nel foyer Daniele Ronco racconterà storie natalizie a tutti i bambini, mentre i genitori illumineranno con la loro pedalata, sulle bici del Teatro a Pedali, l’albero di Natale che verrà installato in teatro. Evento gratuito.

 

CASCINA MARIE: PRESENTAZIONE DEL CD DI MUSICA OCCITANA A TEMA NATALIZIO

Mercoledì 27 dicembre alle 21 a Cascina Marie, spazio olistico nel verde, ospita un momento importante per la salvaguardia delle tradizioni del territorio: il concerto del QuBa Libre Trio che presenta il nuovo cd “Rei e Pastres – una veglia occitana” dedicato ai nouvé, i canti natalizi della tradizione d’Oc. Con Paola Lombardo, Simonetta Baudino e Giuseppe Quattromini

Contatti e prenotazioni: Cascina Marie, strada Avaro, 4, a Bricherasio, https://www.cascinamarie-spaziolistici.com/

 

FONDAZIONE COSSO: AL CASTELLO DI MIRADOLO BATTE IL CUORE CULTURALE DEL TERRITORIO

Il Castello Di Miradolo – Fondazione Cosso è poi il punto nevralgico a livello culturale (prenotazione obbligatoria: 0121/502761).
Tante le iniziative.

Venerdì 8 dicembre alle 10,30 “Aspettando il Natale. Letture con Monica della Smirra”, attività per famiglie (6 euro) con letture a tema natalizio con albi illustrati e con tecnica Kamishibai. Alle 11 il tour guidato “Un parco da scoprire”, visita guidata tematica per capire come gli alberi si preparano ad affrontare l’inverno e si adattano al cambio di stagione a cura di E. Durand, naturalista e guida escursionistica ambientale (6 euro più ingresso).

Sabato 9 dicembre alle 16 “Parole segrete.
Attività per bambini in mostra” (età consigliata: 6/10 anni; 6 euro partecipante (adulti e bambini) più ingresso alla mostra) e, in contemporanea, visita guidata alla mostra  dedicata a Irma Blank (6 euro più biglietto).

Domenica 10 dicembre alle 10,30 “Aspettando il Natale”, attività per famiglie per creare una sfera innevata utilizzando materiali di recupero (2/5 anni; 6 euro) e alle 15 “Evergreen”, laboratorio nel parco per adulti, una passeggiata invernale alla scoperta e al riconoscimento dei sempreverdi che con le loro storie a volte ci parlano di tempi lontani (6 euro più ingresso al parco).

 

RISTORANTI ED AGRITURISMI

Su www.turismopinerolese.it l’elenco di tutte le strutture del territorio, dai b&b agli hotel, dai ristoranti agli agriturismi.

 

Lori Barozzino

Le piante nella storia del giardino

 

 

Nuovo ciclo di conferenze botaniche con il curatore Edoardo Santoro

 

Fino al 6 marzo 2024

ore 18

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Piazza Castello, Torino

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, dall’8 novembre 2023 al 6 marzo 2024, un nuovo ciclo di conferenze botaniche Le piante nella storia del giardino. Cinque incontri per scoprire con il curatore botanico Edoardo Santoro aspetti storici, botanici e ornamentali di piante che nei secoli hanno avuto un ruolo fondamentale in giardini, parchi e orti botanici.

Un viaggio che partirà dall’Estremo Oriente passando dal Sud dell’Africa e dal Nord dell’America per arrivare naturalmente in Europa, dove la tradizione botanica e la passione dei giardinieri ha portato una serie di piante alla fama internazionale in ogni stagione dell’anno: in inverno e primavera con ellebori, primule e viole, narcisi e giacinti, in estate e autunno con ortensie, gerani e pelargoni.

Il ciclo di incontri autunno-invernale si chiuderà con una visita primaverile al giardino, riservata a chi si iscriverà al ciclo completo, passando dunque da suggestive e inedite immagini proiettate durante gli incontri in museo alle fioriture reali presenti in giardino.

 

Il programma

Mercoledì 6 dicembre ore 18: Ortensie

È dal 1700 che troviamo ortensie in Europa per la prima volta grazie a viaggiatori botanici che le portarono dal Nord dell’America e dall’Estremo Oriente. Da quel momento il successo delle Hydrangea, termine botanico, è sempre stato in crescita e ancora oggi si ottengono nuove varietà con forme di fiori e colori inediti, studiati per rallegrare e impreziosire i giardini con le fioriture primaverili ed estive che spesso sono seguite da travolgenti colori autunnali, con le foglie dell’americana quercifolia e le infiorescenze sferiche della giapponese macrophylla. Il fascino del colore azzurro ma anche le “misteriose” pratiche di potatura rendono l’ortensia una delle piante più coltivate e amate.

Mercoledì 10 gennaio 2024 ore 18: Primule e viole

L’inizio della primavera è contraddistinto dalla fioritura di primule e viole, piante apparentemente tenere e delicate ma dalla grande tenacia e con una storia tutta da scoprire. La primula in epoca vittoriana era di gran lunga più famosa delle rose tanto da far nascere la tradizione del teatro di Primula auricola e di seguito è la viola che per tutto l’ottocento e il novecento anima le gallerie d’arte; naturalmente è in giardino dove si rendono protagoniste grazie alle infinite colorazioni, ai profumi – come nella violetta di Parma – e anche a nuove stagioni di fioritura con le primule asiatiche estivo-autunnali e le viole cornute autunno-invernali.

Mercoledì 7 febbraio 2024 ore 18: Narcisi e giacinti

La mitologia greca ci racconta di Narciso e Giacinto, giovani e belli, ma come erano i fiori spontanei da cui i greci hanno preso ispirazione? I bulbi in primavera attirano da sempre l’attenzione e in particolare narcisi e giacinti sono quelli coi fiori più grandi e profumati. In ogni zona d’Europa c’è un giacinto selvatico differente e così vale per i narcisi gialli e bianchi, citati in molte opere e poesie, ma occorre attendere la super-potenza olandese per l’introduzione di bulbi più colorati e profumati, nati per il mercato del fiore reciso e oggi in commercio in tutti i mercati per gli amanti del giardinaggio.

Mercoledì 6 marzo 2024 ore 18: Gerani e pelargoni

Il colore rosso dei balconi cittadini fioriti è ormai una consuetudine grazie ai fiori sudafricani del Pelargonium, quello che d’abitudine chiamiamo geranio e che in realtà non ha quasi nulla a che fare con i gerani europei, numerosi e frequenti in prati e boschi dal mare alla montagna. Infatti è solamente a metà del 1700 che compare nelle serre reali

il cosiddetto ‘Geranio zonale’ che oggi, grazie anche a inverni miti, trionfa fiorito in quasi ogni stagione. Per chi ha un giardino e non vuole correre rischi ci sono invece infinite possibilità di scelta con i Geranium rustici, riportati in auge da abili giardinieri che ne hanno fatto il piatto forte del giardino all’inglese.

Mercoledì 10 e mercoledì 17 aprile ore 16: Visita giardino

Visita riservata ai partecipanti al ciclo completo di conferenze alla scoperta delle fioriture primaverili nel Giardino Botanico Medievale.

Costo: singola conferenza €15; ciclo completo di 5 conferenze: intero € 60; ridotto € 50 (riservato Abbonati Musei; insegnanti, Amici Fondazione Torino Musei, guide turistiche Provincia di Torino).

Prenotazione obbligatoria.

Info e prenotazioni: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

A Torino trionfa il consumo di piadine e panini

JUST EAT PRESENTA LA SETTIMA EDIZIONE DELLA MAPPA DEL CIBO A DOMICILIO E RIVELA I SEGRETI NASCOSTI DELLE CITTÀ ITALIANE

Just Eat presenta la settima edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia e rivela un’esclusiva collaborazione con Delivery Valley di Maurizio Rosazza Prin e Alida Gotta, per la creazione di piatti ispirati ai quattro trend che rivoluzioneranno l’esperienza culinaria e il food delivery.

Nell’attuale panorama gastronomico in continua evoluzione, il cibo a domicilio non fa eccezione e attraversa costanti cambiamenti, in Italia come nel mondo. In un’epoca in cui la comodità e la sostenibilità si intrecciano con la voglia di esplorare nuovi sapori e sensazioni, Just Eat (www.justeat.it), parte di Just Eat Takeaway.com, uno dei leader mondiali nel mercato del digital food delivery, presenta la settima edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia. L’ultima edizione non si limita a delineare una panoramica delle tendenze del food delivery, ma offre un’immersione completa nella cucina e nelle preferenze degli italiani, gettando luce su come stiano cambiando le abitudini alimentari nel Bel Paese.

Il food delivery a Torino

Nella nuova edizione dell’Osservatorio annuale di Just Eat, emerge un’analisi dettagliata degli appassionati del food delivery in Italia, esplorando le ragioni alla base delle loro scelte alimentari, ma anche come le abitudini di consumo stiano cambiando nelle diverse città italiane, evidenziando conferme di tendenze esistenti e l’emergere di nuovi comportamenti.

Il food delivery fa ormai parte della nostra vita quotidiana e i dati forniti da Just Eat riflettono non solo l’amore degli italiani per la buona cucina, ma anche la crescente tendenza a integrare il food delivery nelle diverse sfaccettature della vita quotidiana, trasformando ogni occasione in un’opportunità per apprezzare la varietà culinaria comodamente a casa propria: c’è chi preferisce gustare il cibo mentre si guarda la propria serie o film preferiti (29%), in connubio perfetto dopo una giornata frenetica, o chi opta per il food delivery in piacevole compagnia di amici e famiglia (22%), trasformando il pasto in un momento conviviale e condiviso. Ma non solo, il ritorno a casa dopo una giornata di lavoro (16%) diventa l’occasione ideale per concedersi una deliziosa cena consegnata comodamente a casa, perfetto anche durante la visione di eventi sportivi o giocando ai videogiochi (11%).

Ma cosa ordinano i torinesi? Secondo la settima edizione della Mappa del cibo a domicilio, le cucine più ordinate che caratterizzano la città sono la pizza, l’hamburger, apprezzato per la sua versatilità e la capacità di reinterpretarsi in chiave gourmet, la cucina cinese, con la sua ricca varietà di sapori e la maestria nell’uso di spezie, e la cucina giapponese, con la sua eleganza e attenzione alla presentazione.

Accanto ai sapori internazionali, a Torino non si rinuncia alla tradizione italiana, connubio che riflette la diversità della città. La pizza diavola aggiunge un pizzico di audacia, gli involtini primavera donano croccantezza alle giornate e infine la pizza con salsiccia aggiunge un sapore robusto e ricco grazie alla combinazione di formaggio e pomodoro. Questi piatti evidenziano come la città si apra a influenze culinarie globali, pur mantenendo un forte legame con le delizie italiane che la caratterizzano.

La scena gastronomica torinese sta vivendo una rinascita di gusti e sapori, con alcune cucine emergenti che stanno conquistando rapidamente i palati dei torinesi. I panini, tradizionali o reinterpretati in chiave moderna, stanno guadagnando una crescente popolarità, offrendo un’opzione veloce e deliziosa per chi desidera un pasto saporito da gustare in movimento. Le piadine, con il loro richiamo alla tradizione italiana e la loro versatilità nell’accontentare tutti i gusti, diventano una scelta amata per chi cerca un pasto leggero ma appagante. La cucina messicana, con la sua esplosione di sapori piccanti e l’ampia varietà di piatti, sta diventando una tendenza culinaria di grande successo, portando una ventata di vivacità al panorama gastronomico torinese.

Per quanto riguarda i piatti, il trend “Componi il tuo poke” sta guadagnando terreno, offrendo ai torinesi la possibilità di personalizzare la propria bowl con ingredienti freschi e saporiti. Gli spaghetti di riso con gamberi e verdure incarnano l’incontro tra la tradizione italiana e le influenze asiatiche. Il kebab arrotolato, con la sua presentazione creativa e la varietà di gusti intensi, è una scelta sempre più amata per chi cerca un pasto veloce ma sfizioso.

In città, i piatti tradizionali sono veri e propri amori gastronomici, incastonati nel cuore della città come gemme culinarie. Le polpettine in umido al pomodoro custodiscono il segreto della felicità in ogni morso. La farinata, con la sua croccantezza dorata, è un autentico magico incantesimo che conquista i palati torinesi. Gli gnocchi al ragù di salsiccia di Bra, invece, sono come la storia d’amore tra la pasta fresca e un ragù ricco e saporito.

Le quattro tendenze che svelano come gli italiani stanno abbracciando una nuova era del food delivery

Grazie alla collaborazione con WGSN, istituto di ricerca sulle tendenze dei consumi, Just Eat ha infatti scoperto quali sono i nuovi driver che plasmeranno il mondo del gastronomico e del food delivery, e indagato poi in collaborazione con BVA Doxa la risposta degli italiani a questi nuovi trend. Non solo cambiamenti nel modo in cui si nutrono, ma un desiderio di esprimere emozioni attraverso il cibo, di supportare ristoranti sostenibili e di abbracciare l’eclettica diversità culinaria.

  1. Mood food: quando il cibo abbraccia il benessere emotivo

Nel panorama in costante mutamento dei consumatori italiani, le abitudini alimentari sono in continua evoluzione in risposta alle nuove esigenze e ai valori personali. L’ansia e le emozioni legate allo stress, spesso derivate da un equilibrio precario tra lavoro, ambiente e relazioni, stanno plasmando un nuovo approccio al benessere e ridefinendo le priorità.

La nozione di salute non si limita più solamente ai bisogni fisici, ma si sta spostando verso una ricerca di benessere completo, che abbracci aspetti emotivi, spirituali e sociali. Questa nuova prospettiva mette in risalto l’importanza di accostare il piacere ad un’esperienza all’interno dell’equazione del benessere, dimostrando che l’indulgenza può coesistere con la cura di sé e la salute mentale. Sempre più consumatori sono inclini a regolare il proprio stato d’animo attraverso il cibo, riflettendo un crescente interesse per prodotti che promettono di migliorare il benessere emotivo, anche attraverso ingredienti con proprietà benefiche.

In questo scenario, il food delivery gioca un ruolo cruciale. Secondo una ricerca condotta da BVA Doxa per Just Eat, l’atto di ordinare cibo a domicilio è spesso associato a emozioni positive come soddisfazione e relax. Oltre il 90% degli italiani afferma di ordinare un piatto basandosi su emozioni o ricordi positivi, sottolineando la profonda connessione tra cibo ed umore. Interessante notare come il concetto di “comfort food” sia strettamente legato a piatti familiari (40%) e a quelli che possono migliorare il nostro stato d’animo (38%). Tra questi, spiccano pizza e focacce per il 60% degli italiani, ma anche dolci (40%), gelati (38%) e l’immancabile cioccolato (32%). Dopo aver gustato il proprio cibo preferito, le emozioni più comuni tra gli italiani riguardano una sensazione di gratificazione (44%) e felicità (41%).

La curiosità? L’80% degli italiani si dice interessato a provare un alimento progettato per migliorare l’umore.

  1. Zero Heroes: il futuro sostenibile del food delivery

L’importanza della sostenibilità è cresciuta in modo straordinario negli ultimi anni, passando da una semplice tendenza a un pilastro fondamentale che influenza profondamente le abitudini di consumo degli italiani, sia nel presente che nel futuro. La sostenibilità non è più solo un’opzione, ma un valore imprescindibile. Questo nuovo approccio abbraccia una visione completa che sensibilizza i consumatori alla tutela dell’ambiente e promuove stili di vita sostenibili in ogni aspetto delle loro scelte di consumo.

Il settore del food delivery, ormai parte integrante della vita quotidiana, deve adeguarsi a questi valori dei consumatori, offrendo alternative sostenibili e introducendo nuove proposte di prodotti e soluzioni che vanno in questa direzione. In Italia, Just Eat è un esempio di azienda che si impegna per la sostenibilità, collaborando con iniziative innovative come Notpla, il packaging biodegradabile composto da alghe marine, per ridurre l’impatto ambientale e promuovere una consegna più sostenibile.

La recente ricerca condotta in collaborazione con BVA Doxa ha evidenziato diversi aspetti chiave che dimostrano quanto la sostenibilità sia diventata un criterio fondamentale nella valutazione dei ristoranti e dei servizi di food delivery. La provenienza delle materie prime e l’uso di prodotti locali e a chilometro zero (44%), così come l’adozione di iniziative anti-spreco (42%), sono elementi chiave per definire un ristorante come sostenibile.

Per quanto riguarda il food delivery, gli italiani si dimostrano poi sempre più interessati a opzioni di consegna con un minor impatto ambientale: il 65% si dice disposto a pagare di più per una consegna più sostenibile, specialmente la Generazione Z. Inoltre, aspetti cruciali come la tutela dei rider (69%), le condizioni meteo (53%) e l’offerta di frutta e verdura di stagione (54%) influenzano notevolmente le scelte dei consumatori.

La ricerca rivela infine che la sostenibilità incide notevolmente sulle decisioni alimentari, con oltre l’80% degli italiani che considera importante sapere come smaltire in modo responsabile il packaging dopo l’utilizzo.

  1. Fusion of Cultures: una miscela di sapori da tutto il mondo

Nelle aree urbane, dove culture che una volta sembravano distanti ora si trovano a stretto contatto, il settore alimentare sta vivendo una straordinaria contaminazione culturale. Le tradizioni culinarie di tutto il mondo si mescolano e si influenzano reciprocamente, dando vita a una fusione di sapori e stili di cucina. Questa tendenza può portare alla standardizzazione dei piatti o, al contrario, alla valorizzazione delle autentiche tradizioni culinarie.

In questo panorama, il settore del food delivery e i ristoranti svolgono un ruolo chiave. Da un lato, i consumatori sono alla ricerca di nuovi sapori e ingredienti; dall’altro, chef ed esperti del settore sono influenzati dalle tendenze e dalla domanda di cibi esotici e autentici.

In Italia, è interessante notare un forte interesse per la sperimentazione di sapori intensi e nuovi (22%), soprattutto tra i giovani (25-34 anni), che resta però spesso associata a un forte legame con i piatti familiari (36%). L’interesse per la sperimentazione culinaria diventa particolarmente evidente quando si tratta di piatti difficili da replicare in casa. La maggior parte degli italiani mostra un vivo interesse nell’ordinare cibi e bevande provenienti da culture culinarie diverse a domicilio (34%), ampliando così l’esperienza culinaria grazie al food delivery.

La cucina italo-giapponese è uno degli abbinamenti più apprezzati e sperimentati (47%), mentre i più giovani dimostrano una predilezione per la fusione tra la cucina italiana e brasiliana (46%).

  1. Taste makers: il cibo nell’era dei social media

L’ascesa dei social media ha rivoluzionato il modo in cui le persone interagiscono con il cibo, trasformandolo da una necessità fisiologica in un’esperienza condivisibile, creativa e influenzabile. Le tendenze alimentari possono diffondersi rapidamente attraverso questi strumenti di comunicazione, portando un piatto o uno stile culinario a diventare virali in poche ore grazie alla condivisione di contenuti digitali.

L’analisi condotta insieme a BVA Doxa sulla correlazione tra i social media e l’esperienza culinaria ha rivelato quanto sia stretto il legame tra il mondo digitale e quello gastronomico. Secondo i risultati, il 70% degli italiani ha dichiarato di aver provato almeno una volta a replicare ricette o piatti che hanno visto realizzare da influencer o personaggi famosi attraverso i canali social, mentre il 50% segue almeno un ristorante sui social.

L’ispirazione offerta dagli influencer svolge un ruolo significativo nell’incoraggiare i consumatori a esplorare nuovi piatti e a scoprire nuovi ristoranti. Tuttavia, non è solo la riproduzione di ricette a influenzare le scelte. Anche le immagini dei piatti (57%) e degli ambienti dei ristoranti (50%) dimostrano di avere un notevole impatto sulle decisioni. La vista di un piatto delizioso o di un ristorante accogliente sui social media può spingere le persone a prenotare un tavolo o a ordinare da un ristorante che altrimenti non avrebbero considerato.

Nonostante l’importante influenza dei nuovi mezzi di comunicazione, le esperienze passate (42%) rimangono fondamentali nel condizionare le scelte di ristoranti e piattaforme di cibo a domicilio.

Doppia esperienza gastronomica: in esclusiva su Just Eat i piatti ispirati ai trend firmati Delivery Valley

Per celebrare l’emergere delle quattro entusiasmanti tendenze culinarie in Italia, Just Eat ha collaborato in esclusiva con Delivery Valley, la visionaria iniziativa culinaria di Maurizio Rosazza Prin e Alida Gotta. Insieme, hanno dato vita a quattro piatti ispirati ciascuno a uno dei trend emersi dal report.

Mood Food – La polentina gourmet

La felicità è polenta fumante, formaggio e tartufi! Una delizia che incarna il mood food perfetto, questa polentina gourmet homemade, fritta e croccante, è avvolta in una fondutina di parmigiano e completata da un’irresistibile polvere di tartufo. Un connubio di sapori che farà sorridere a ogni assaggio.

Zero Heroes – Patata veramente bravas

Un piatto che non solo soddisfa il palato ma anche l’etica, dimostrando come la sostenibilità possa essere deliziosa. Le patate veramente bravas sono una creazione a zero spreco che riutilizza le patate arrosto e i fondi dei salumi che altrimenti andrebbero sprecati. Queste crocchette di patate, arricchite da aromi e il famoso “culetto” ancora buono dei salumi, vengono servite con una salsa special. Un piatto che farà sentire bene dentro e fuori.

Fusion of cultures – Falafel good

Un’incredibile fusione di culture culinarie in cui i falafel incontrano un mix di spezie a go go! I falafel di ceci, accompagnati da una maionese alla curcuma danno vita a un piatto che celebra la diversità culinaria in un’armoniosa sinfonia di sapori mediorientali.

Taste makers – Zucake & cheese

Qual è davvero la regina dei social, almeno durante l’autunno? La zucca! Questa prelibatezza è preparata con biscotti amaretto, crema di formaggio, marmellata di zucca e zenzero. Una vera e propria esplosione di sapori che farà breccia nei cuori degli amanti del cibo e dei social media – e ovviamente super instagrammabile.

La collaborazione tra Just Eat e Delivery Valley rappresenta quindi il perfetto connubio tra l’innovazione culinaria e il servizio di consegna a domicilio, offrendo ai clienti un’opportunità unica di esplorare il futuro del food delivery attraverso i sapori dei quattro trend.

I piatti saranno disponibili in esclusiva su Delivery Valley e saranno ordinabili solo attraverso Just Eat fino al 13 dicembre.

Il report completo della settima edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia è consultabile a questo link.

Più di 2.000 persone hanno partecipato al flash-mob con danze tradizionali romene

/

Record di presenze a Torino per la celebrazione della Romania.

FOTOSERVIZIO MIHAI BURSUC
Più di 2.000 persone hanno partecipato al flash-mob con danze tradizionali, organizzato dalla scuola “Grupul Vatra”
Come ogni anno, la scuola di danze tradizionali romeni Grupul Vatra, che fa parte dell’Associazione Sportiva Primo Passo – la più grande scuola di danze popolari al di fuori dei confini della Romania – ha registrato un record al flash-mob dedicato alla Festa Nazionale della Romania, alla sua quinta edizione. Più di 2.000 persone hanno partecipato all’evento.
La Festa è stata aperta dal Console Generale della Romania a Torino, Sua Eccellenza Cosmin Dumitrescu, all’inizio del suo mandato nella nostra città. Allo stesso tempo, questo è stato il suo primo evento romeno al quale il Console ha partecipato nella Regione Piemonte, ove vivono e lavorano più di 138.000 romeni.
Il Flash-mob per la Romania si è svolto con il patrocinio del Comune di Torino, del Dipartimento per i Romeni all’Estero (Segretariato Generale del Governo Romeno) e sotto l’egida del Consolato Generale di Romania a Torino.
Inoltre, per il terzo anno consecutivo, la prestigiosa sede di Palazzo Madama ha permesso agli organizzatori di registrare l’evento da una delle balconate di questo storico edificio. Oltre a questo aspetto, la direzione di Palazzo Madama ha permesso che le prime camicie tradizionali autentiche cucite a Vatra, sotto il coordinamento di Narcisa Razma Apostol, fossero immortalate sulle sontuose scale di questo edificio. La ‘ia’, come la camicia tradizionale per le donne viene chiamata, non è solamente un indumento, bensì un’estensione simbolica, il legame tra il piano terreste e quello celeste. Promossa anche dalla Regina Maria di Romania, la ‘ia’ è stata da sempre un elemento identitario incontestabile.
Tramite una sessione fotografica all’ interno di Palazzo Madama, Grupul Vatra ha voluto che questo evento, dedicato alla Festa Nazionale, mostrasse al mondo il fascino dell’abito nazionale, come impronta identitaria riconosciuta anche dall’UNESCO dal 2022.
Una sorpresa anche per gli organizzatori: quest’anno i partecipanti hanno superato di gran lunga le aspettative. Al flash-mob svoltosi in Piazza Castello sono stati oltre 2000, come già sottolineato, ancora più numerosi rispetto al 2018, anno della prima edizione di questo evento.
In ogni casa romena il 1° dicembre è una festa.  Il 1° dicembre 1918 il popolo romeno si è guadagnato il diritto di presentarsi con orgoglio al mondo attraverso la Romania GRANDE – România Mare. Un momento raggiunto dopo una storia difficile e molte perdite umane, persone che sono morte per un ideale. Per dare ai soldati il rispetto che si meritano e convinta che la Romania abbia bisogno ancora di ideali e della propria unità, la scuola Grupul Vatra (Asd PRIMO PASSO) ha voluto che questa senso di unità ci fosse anche tra i propri allievi, che hanno messo nei loro passi di danza il loro amore per la Romania ed hanno presentato al numeroso pubblico un emozionante e straordinario collage con balli provenienti da tutte le regioni dalla Romania e della Moldavia.
L’evento culturale e artistico ha avuto l’impatto sperato. Più di 200 ballerini della Scuola Grupul Vatra di Torino, dai più piccoli ai più grandi, hanno dato prova della loro abilità nel centro storico della città.
Insieme con loro, tanti torinesi e turisti stranieri hanno provato ad imparare qualche figura del ballo romeno.