Il Caffè Baratti & Milano compie 150 anni
martedì 10 dicembre dalle: 18:30 alle 22:00
Galleria dell’Industria Subalpina (piazza Castello, 29)
Una festa che continua tutto l’anno
Un compleanno che apre una nuova stagione
Era il 31 dicembre 1874 quando i fondatori Ferdinando Baratti e Edoardo Milano aprirono “i banchi di spaccio della lunga bottega” per accogliere gli illustri invitati della Banca Industriale Subalpina, il passage vetrato e monumentale che avrebbe preso poi il nome di Galleria dell’Industria Subalpina. Quest’anno ricorre un importante anniversario e per rendere omaggio all’apertura dello storico caffè, martedì 10 dicembre presso la Galleria Subalpina (piazza Castello, 29) si terrà una festa istituzionale per celebrare uno dei compleanni più iconici di Torino: i 150 anni del Caffè storico che è diventato il Salotto Sabaudo e della Galleria Subalpina. Per celebrare la città e il gusto torinese, che interpreta magistralmente dal 1858, Baratti & Milano si apre a un anno di eventi e appuntamenti saranno dedicati a raccontare una realtà che rappresenta non solo un’icona culturale della città, ma anche un punto di incontro e dialogo, dove l’impresa si intreccia con la cultura e la cultura si traduce in impresa.
LA FESTA: BUON COMPLEANNO BARATTI!
Il Caffè Baratti & Milano è parte integrante della memoria collettiva di Torino, e il 10 dicembre ospiterà un evento speciale che vedrà la partecipazione delle principali cariche istituzionali e culturali della città e della regione. La serata sarà accompagnata dall’esibizione di una piccola orchestra torinese e da una cena fuori dal comune. Infatti, sotto la guida del Direttore Renzo Papa, saranno proposti agli ospiti piatti firmati da chef rinomati come Ugo Alciati e il team del Ristorante delle Scuderie del Castello di Govone (Davide Sproviero e Fabio Poppa). A completare l’esperienza gastronomica, il maestro pasticcere Marco Raimondo e il suo team di pasticceria, interamente al femminile, proporranno una selezione dei pasticcini e bignè classici. Questo compleanno istituzionale segnerà l’inizio di un anno di celebrazioni. A partire dal 1° febbraio 2025, Baratti & Milano aprirà le porte a tutta la città con un evento speciale che darà il via a un anno di sorprese.
ALCUNI DEGLI EVENTI PREVISTI E LE NOVITÀ DURANTE L’ANNO
LA CENA CON ALCIATI: IL NUOVO SPAZIO NEL CAFFÈ STORICO. Tra le tante novità del prossimo anno, il 28 gennaio 2025 sarà disponibile un nuovo spazio ristorante serale nello storico Caffè Baratti di piazza Castello. Il Caffè si rinnova grazie alla collaborazione con lo chef stellato Ugo Alciati, con l’obiettivo di raccontare la tradizione con un’esperienza unica che unisca storia e contemporaneità.
VETRINISTA SARÀ LEI: IL NUOVO PROGETTO ARTISTICO DEL 2025. A partire da gennaio 2025, Baratti & Milano lancerà un innovativo progetto artistico di Helga Faletti e a cura di Luca Beatrice, dal titolo “Vetrinista sarà lei“. L’idea sarà quella di coinvolgere artisti contemporanei per trasformare le vetrine di Baratti & Milano in un’esposizione d’arte contemporanea che celebrerà l’identità storica e culturale del marchio. Il progetto parte dal voler comunicare la storia di Baratti & Milano e la sua evoluzione nel tempo attraverso le vetrine, che diventano l’identità di questa trasformazione. L’esposizione partirà in contemporanea al lancio del nuovo ristorante serale del Caffè Baratti & Milano il 28 Gennaio 2025, ogni artista sarà associato un prodotto di Baratti & Milano ed esporrà per circa 40 giorni. Gli artisti coinvolti saranno: Marco Lodola, Elena Salmistraro, Massimo Giacon, Nicola Bolla e Maurizio Vetrugno.
LE NUOVE LINEE. San Valentino 2025 sarà la data di lancio della nuova linea di praline di cioccolato firmata Baratti & Milano. La nuova collezione sarà disponibile esclusivamente presso il Caffè storico in piazza Castello. La linea comprenderà circa cinque modelli di praline realizzate a mano che si portano dietro l’esperienza di 166 anni di laboratorio creativo, declinate in una varietà di gusti tra cui le classiche alternative al cioccolato fondente e al latte. In occasione della Pasqua, invece, Baratti & Milano non produrrà solo le uova di cioccolato artigianali, simbolo della delicata arte dolciaria che ha reso celebre il Caffè, ma inaugura anche una nuova collezione di confezioni esclusive prêt-à-porter.
IL CHIOSCO DEI GELATI DA PASSEGGIO. Novità del 2025 sarà la trasformazione del chiosco del Caffè Baratti di piazza Castello in un chiosco dei gelati da passeggio. Il gelato artigianale è a base panna e seguirà due linee: una aromatizzata con gianduiotto, cacao, nocciola o pistacchio, e una alla frutta. Il gelato sarà sempre fresco e fatto al momento.
LA MOSTRA: IL MATERIALE D’ARCHIVIO, LA GRANDE STORIA DELLA PUBBLICITÀ DI BARATTI & MILANO. A partire da maggio 2025 prenderà il via un palinsesto con l’intento di rendere pubblico il materiale d’archivio di Baratti & Milano. Un viaggio nella storia dell’azienda con una mostra dedicata: saranno infatti esposti in vetrina documenti storici, stampe e locandine d’epoca. Il progetto è in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.
NATALE CON BARATTI & MILANO. Per il Natale 2024, Baratti & Milano esporrà in vetrina la sua linea storica, rilanciata appositamente per le festività natalizie. Ma lo sguardo è già rivolto a Natale 2025, che prevederà il lancio di una nuova linea di confezionamento in collaborazione con l‘artista torinese Elisa Seitzger.
Parte 1
Il Bambino Libero, o bambino interiore, è una parte della nostra personalità che resta sempre bambina e che quindi mantiene in sé le caratteristiche legate al mondo dell’infanzia. È l’aspetto di noi che porta nella nostra vita la giocosità, la creatività, lo stupore.
E il contatto con lo spirito, ma anche il bisogno, la vulnerabilità. Spesso da adulti tendiamo a soffocare la parte che in noi è l’espressione di quel bambino libero, rischiando di renderla inaccessibile, perché non la percepiamo più.
Anche per sentirci adeguati nei confronti del mondo, siamo ormai identificati quel mondo, quello dei “grandi”, e siamo solo adulti, siamo seri, siamo responsabili. Cosa in sé corretta e funzionale. Ma per il nostro benessere ed equilibrio é necessario anche restare in parte bambini.
Pur essendo divenuti adulti. E recuperare quindi la spontaneità, la creatività e la fantasia, per equilibrare un atteggiamento adulto talvolta rigido, in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui e ora.
In cui ci vergogniamo ad esprimere le nostre emozioni, e a domandare. Eppure, dentro di noi, quel bambino interiore esiste ancora, e ci chiede di essere amato, confortato e affettivamente nutrito. Impariamo quindi a conoscere e riconoscere il bambino dentro di noi.
A trattarlo come un bravo genitore farebbe con il suo amato figlio. Ascoltiamo le sue esigenze. Accettiamo questo bambino interiore, che talvolta è stato emotivamente un po’ schiacciato, e ha dovuto far finta che le sue emozioni non esistessero.
(Fine della prima parte)
Potete trovare questi e altri argomenti legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”
Magnifica Torino / L’albero di Natale nella Galleria San Federico davanti al cinema Lux
Oro, Incenso e Mirra, presepi nel Monferrato


Uno straordinario presepe meccanico a Cumiana
A Cumiana prende vita uno straordinario presepe meccanico con più di 100 metri quadrati di scenografia, oltre 15 mila LED per il cielo stellato e l’illuminazione dei diorami, oltre 200 proiettori per le otto fasi della giornata, più di 400 gruppi animati, per un’installazione unica che il progettista e realizzatore, con il suo team di volontari, ha creato ricorrendo ad un incredibile lavoro di manualità e ingegno che prosegue da ormai 22 anni.
Il presepe meccanico di Cumiana è ospitato presso la Chiesa della Confraternita dei Santi Rocco e Sebastiano e verrà inaugurato domenica 8 dicembre alle 20.45 con la benedizione del parroco e alla presenza delle autorità locali e della cittadinanza. Durante l’evento verranno offerte tisane natalizie e panettoni, accompagnati dalle melodie di un autentico zampognaro.
Il presepe, che unisce tradizione e innovazione, continua ad affascinare visitatori di tutte le età ed è frutto dell’impegno di un gruppo di volontari coordinati dall’ideatore e progettista Paolo Conti, con il supporto dell’Associazione Alpini Cumiana è il fondamentale sostegno del parroco, don Carlo Pizzicaro.
Il presepe, a ingresso libero, è visitabile dal 14 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025 con orario
Festivi e prefestivi 9.30-12.30, 15-18.
Dal Natale all’Epifania 15-18. Aperture straordinarie dopo il concerto di Natale del 22 dicembre e dopo la Messa della notte di Natale.
Mara Martellotta
Le OGR Torino
presentano la prima installazione di Surface Tension, nuova serie di commissioni per per le facciate della Corte Est delle OGR Torino
REBECCA MOCCIA. COLD AS YOU ARE a cura di Iacopo Prinetti un’opera video commissionata dalle OGR Torino in occasione di Luci d’Artista 08.12.2024 – 02.02.2025 | Corte Est
ACCENSIONE
8 dicembre 2024, ore 18.30
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Rebecca Moccia, Cold As You Are. Intallation view at OGR Torino, 2024. Ph. Matteo Zin for OGR Torino. Courtesy OGR Torino
OGR Torino | Corso Castelfidardo 22, Torino
L’8 dicembre alle 18.30 inaugura Surface Tension, il nuovo progetto delle OGR Torino: la serie di commissioni d’artista che con installazioni luminose trasformerà le facciate della Corte Est delle OGR in una grande tela di proiezione per opere site-specific.
Il primo progetto della serie è una nuova opera dell’artista Rebecca Moccia, Cold As You Are, a cura di Iacopo Prinetti, commissionata dalle OGR e prodotta in occasione della 27^ edizione di Luci d’Artista, come new entry progetto, sezione Costellazione, con cui dal 1998 la Città di Torino illumina l’inverno torinese con installazioni d’arte contemporanea. La video installazione site-specific, realizzata con il supporto tecnico di Epson, raccoglie scene intime e pubbliche, riprese dall’artista con una termocamera, combinate in una sequenza di diversi elementi e narrazioni.
L’accensione della nuova opera avverrà alla presenza del Presidente delle OGR Torino Davide Canavesio, dell’artista Rebecca Moccia e del curatore di Luci d’Artista Antonio Grulli.
L’opera utilizza lo strumento della termocamera, in cui un’ottica fotografica insieme a un sistema a raggi infrarossi converte la rilevazione di informazioni termiche in una gamma cromatica dove ciascuna gradazione di colore corrisponde alla temperatura di un dato oggetto o essere vivente. Sviluppata in ambito militare come molte tecnologie che permeano il nostro quotidiano, la termovisione porta con sé un immaginario legato a pandemie e guerre contemporanee, dove è utilizzata per identificare obiettivi distanti, in una modalità di visione-controllo incapace di cogliere la specificità dei singoli soggetti rendendoli meri bersagli.
In Cold As You Are, Rebecca Moccia ha utilizzato questo strumento per filmare un diario sociale in cui situazioni casalinghe, di festa e di lavoro si combinano con eventi pubblici, proteste e paesaggi urbani. Il cortocircuito materiale e sensoriale tra la prossimità delle immagini proiettate, il paesaggio sonoro che le accompagna, e il ricordo di scenari di controllo e conflitto, è pensato dall’artista per indagare la pervasiva e invisibile infrastruttura neoliberale in relazione alle soggettività su cui agisce con forme di governance intima, una ricerca che l’artista porta avanti sin dal progetto Ministry of Loneliness (2021-2024). Al contempo, la mancanza di definizione causata dal mezzo stesso combinata a inquadrature soggettive e ravvicinate, favorisce un racconto in cui pubblico e privato, personale e politico si fondono, mettendo in secondo piano la visione ottica per privilegiare una percezione legata allo scambio e alla condivisione di spazio, ambienti ed emozioni.
Come in AGGRO DR1FT (2024), film del regista Harmony Korine, i limiti della termocamera come strumento di documentazione visiva deviano l’attenzione su ciò che non è manifesto o che non segue una linearità percettiva per concentrarsi sul livello affettivo e sentimentale dei personaggi. Allo stesso modo, in Cold As You Are, l’immagine diventa sensorialità e stimolo aptico, che supera il visuale per ricollegarsi a esperienze personali e condivise, attivando così uno slittamento percettivo e concettuale che investe la nostra fiducia rispetto all’immagine stessa e la sua funzione.
In Moccia come in Korine, la termocamera è utilizzata quindi per creare profondità in contrasto al suo impiego in ambito militare e di controllo dove la visione si riduce, sia attraverso la gamma cromatica – solitamente in bianco (vivo – caldo) e nero (non vivo – freddo) – sia attraverso la posizione in cui si colloca chi detiene il mezzo rispetto ai suoi obiettivi. In Cold As You Are l’immagine termica si oppone così alla dinamica che riduce i corpi umani e non umani a numeri in un sistema, per concentrarsi su scambi quotidiani che dettano un racconto empatico, e non più freddo e distaccato, svelando al contempo la progressiva indistinzione tra la vita che viviamo e i conflitti che pensiamo di combattere.
Evento di Artigianato Artístico Manuale
Via Carlo Alberto, 12 – Torino
7/8 DICEMBRE – 14/15 DICEMBRE – 19/24 DICEMBRE
dalle 10 alle 19
Ritorna a Torino, in Via Carlo Alberto, Una Storia tra le Mani, il mercatino artigianale promosso dall’omonima associazione che riunisce eccellenze della produzione artigianale del territorio piemontese ospitando spesso anche artigiani provenienti da altre regioni.
Queste le date dell’edizione natalizia, 7/8 dicembre, 14/15 dicembre e continuativo dal 19 al 24 dicembre con orario dalle 10 alle 19.
Durante queste giornate che si avvicinano alle feste, nel bellissimo contesto pedonale del centro storico di Torino, in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, si potranno ammirare e acquistare i manufatti di oltre 40 artigiani-artisti che, alternandosi, presenteranno al pubblico le loro originali creazioni; colorate sculture in cartapesta, paesaggi, vasi-lampade, sculture, originali oggetti d’uso e monili in ceramica, abiti trasformabili confezionati con ricercati tessuti o con tessuti naturali, originali gioielli in metallo e fili di tessuto colorati, gioielli in cemento, gioielli in legno, gioielli-scultura in fusione a cera persa, preziosi oggetti e monili realizzati con la tecnica della vetrofusione, strumenti musicali fatti con zucche o canne di bambù, coperte e abbigliamento realizzato con tessuti a telaio ottenuti da filati naturali colorati a mano, borse, cappelli e numerosi altri oggetti realizzati da artigiani-artisti con molteplici tipologie di lavorazione e utilizzando svariati materiali quali metalli, vetro, legno, cuoio, carta, filati pregiati
Gli artigiani sono selezionati sulla base di precisi parametri, primo tra tutti la loro manualità, con cui realizzano pezzi unici ovvero una produzione non seriale, la creatività e capacità di valorizzare la materia prima trasformandola in oggetti lasciando una personale impronta artistica e la grande cura per il dettaglio.
Una Storia tra le Mani non è un semplice mercatino dell’artigianato, gli artigiani-artisti che ne fanno parte condividono la mission di far conoscere al pubblico la storia che nasce dalle loro mani, lo studio dei materiali e delle tecniche di lavorazione, il pensiero e l’ispirazione che c’è dietro e dentro ad un oggetto.
Ogni manufatto è portatore di una storia, una trasmissione di saperi, che è il risultato di tanti elementi: che cosa ha ispirato l’artigiano, quale materiale ha scelto di utilizzare, le difficoltà incontrate nel crearlo. Tutto contribuisce a dare valore a quell’oggetto e al pensiero che possa durare nel tempo, e che oltre alla sua unicità, permetta al visitatore, di fare acquisti “consapevoli” e cioè di conoscere il dove, il come e la mano esperta che lo ha realizzato.
Una storia tra le mani è un’associazione di artigiani/artisti che organizza, senza scopo di lucro, un evento caratterizzato da elementi creativi e culturali in cui gli artigiani sono parte attiva attraverso l’esposizione delle loro stesse creazioni. Nasce nel 2011 con l’obiettivo di offrire al pubblico torinese e ai turisti, in costante aumento nella città di Torino, un evento ricorrente durante l’anno con cadenza mensile e con un periodo più ampio nel mese di dicembre.
Tutti gli oggetti esposti durante gli appuntamenti sono realizzati completamente a mano, o con l’ausilio di semplice strumentazione meccanica, in un contesto di trasformazione della materia o riciclo creativo che coinvolge un pensiero progettuale, le mani, il cuore e l’anima di chi li crea.
L’associazione è inoltre impegnata in alcune date durante l’anno, attraverso tutti gli artigiani aderenti, a tenere a turno laboratori con il pubblico e ad eseguire una parte della lavorazioni sul posto mostrandole ai visitatori o, se impossibile per motivi pratici, la disponibilità degli stessi di illustrare tutte le fasi di lavorazione con l’ausilio di video e materiale fotografico.
SCHEDA EVENTO
Titolo: Una Storia tra le Mani – Artigianato artistico autoprodotto con lavorazioni sul posto
Date: 7/8 dicembre, 14/15 dicembre e continuativo dal 19 al 24 dicembre
Orari: 10:00 / 19:00
Luogo: via Carlo Alberto, 12 – Torino (TO)
Info: Elena Marsico 3474253094
Info mail: unastoriatralemani@gmail.com
Web: https://www.facebook.com/UnaStoriaTraLeMani
https://www.instagram.com/unastoriatralemani?igsh=ejBhaHUydnE2djE3
Video: https://www.youtube.com/watch?v=H596lk_3Cgk
Largo ai giovani!
Quante volte abbiamo sentito pronunciare la frase “largo ai giovani”?
La sua origine sta nel fatto che i giovani, per molte ragioni, sono dotati di una visione innovativa, hanno maggior dimestichezza con le tecnologie più moderne, hanno più energia e, dunque, potrebbero essere i naturali fautori di ogni miglioramento della società.
Spesso criticati, i giovani vengono molte volte snobbati o sminuiti perché il loro linguaggio (in senso lato) non è comprensibile ai più anziani, perché contemplano soluzioni “bizzarre”, rifiutano le conquiste dei loro padri e nonni (posto fisso, casa di proprietà, matrimonio e figli, iter di carriera pianificato) per seguire altre mete, altri obiettivi.
Come ho avuto modo di citare altre volte, il compianto Fabrizio De Andrè nel suo ultimo concerto al Brancaccio nel 1998, sostenne che non sia vero che i giovani non hanno valori; semmai siamo noi troppo attaccati ai nostri per accettarli. Occorre attendere di storicizzarli e, in ogni caso, inserirli nel corretto ambito geografico e storico.
La globalizzazione, che ha pur avuto qualche pregio, ha però portato una rivoluzione in negativo mischiando valori e culture, mescolando pregi e difetti in modo imprevisto ed imprevedibile,portando in alcune regioni del pianeta valori incompatibili per tradizione, etnia, cultura, religione e storia, portando l’opinione pubblica a credere che si tratti unicamente di fattori negativi o, al contrario, permettendo a esperienze lontane di penetrare nella nostra cultura senza che ne venga realmente percepito il reale eventuale valore.
Ma il vero problema nel puntare tutto sui giovani è duplice: da un lato rischiamo di perdere l’esperienza di cui i meno giovani e gli anziani sono portatori, esperienza che serve ad evitare moltissimi errori e, dall’altro, di demotivare i meno giovani mettendoli in una riserva perché devono cedere il passo ai giovani.
Dal punto di vista psicologico e sanitario questo comporterebbe costi altissimi per la spesa pubblica perché implicherebbe, al di là di ogni risvolto lavorativo, depressione, demotivazioni, mancanza di autostima e tutto ciò che potrebbe nascere da tale accantonamento.
Inoltre, per permettere ai giovani di emergere, di farsi largo occorre mettere in disparte i più vecchi; logica conseguenza sarà che l’ente di previdenza erogherà pensioni elevate (molti aderiscono al sistema retributivo, almeno parzialmente) in cambio di contributi freschi, di valore notevolmente inferiore (sistema ormai totalmente contributivo) il che provocherebbe in pochi anni il crack dell’ente previdenziale.
Una politica del lavoro sensata avrebbe dovuto prevedere, già al tempo in cui le casse previdenziali furono fuse nell’INPS (non ultima l’ENPALS dei lavoratori dello spettacolo) che il sistema così com’è organizzato è destinato al collasso; un ente che si occupi di previdenza ed assistenza al contempo è fortemente squilibrato quando, in periodi come la pandemia, non incassa perché le attività sono ferme, ma eroga a larghe braccia perché c’è, appunto, una pandemia; inoltre, in periodi di disoccupazionenon riceve versamenti dato che le aziende licenziano, ma eroga sussidi di disoccupazione svuotando le proprie casse.
Un imprenditore che sia tale, e non sia soltanto un finanziere che bada unicamente al ritorno economico, sa che quando un dipendente sta per uscire dall’azienda per andare in pensione andrà sostituito, formando con ampio anticipo il suo sostituto, ma questo è un costo (doppia figura per quella posizione) che solo gli imprenditori intelligenti (oggi la minoranza) sanno mettere in conto.
Oppure, e questa è la genialata dei finanzieri, assumiamo i sostituti dopo un anno dalla fuoriuscita del predecessore pensando che quel lavoro si apprenda in pochi giorni, chiedendo, provando e riprovando. E’ palese che questa è l’ennesima dimostrazione che alcuni titolari di azienda o manager non conoscono assolutamente ciò di cui parlano, ed è questa una delle cause principali di crisi del nostro sistema imprenditoriale.
I giovani insegnino ciò che conoscono (tecnologie, nuovi media) mentre i meno giovani mettano a disposizione la loro esperienza; un sereno confronto tra ciò che è stato e ciò che è, e forse sarà,può sicuramente dettare le regole per un proficuo turn over.
Peccato non sia altrettanto facile cambiare la mentalità di chi sta nella sala dei bottoni.
Sergio Motta
Il Piemonte celebra “Birrifici Aperti Unionbirrai”
Sabato 7 dicembre, i birrifici artigianali di tutta Italia aprono le loro porte al pubblico con visite guidate, degustazioni e incontri con i birrai. “Birrifici Aperti” è la giornata organizzata da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, con l’obiettivo di promuovere la cultura della birra artigianale in Italia, educando i consumatori sulle diverse varietà e qualità di birre prodotte localmente, sostenendo i piccoli produttori nel panorama birrario nazionale. In Piemonte sono 5 le aperture di birrifici artigianali per celebrare l’evento di Unionbirrai: Birrificio Gilac a Rivoli (TO), Birrificio Trunasse a Castelletto Stura (CN), Birra 100Eventi a Borgomanero (NO), Birrificio Agricolo Kauss a Piasco (CN) e BSA – Birrificio Sant’Andrea a Vercelli.
“Valorizzare il mondo della birra artigianale italiana, creando un contatto diretto tra birrifici e appassionati. Questo l’obiettivo della nostra iniziativa Birrifici Aperti – dichiara Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai – che mira a replicare ciò accaduto con successo in altri comparti come il vino e l’olio, aprendo le porte dei birrifici per far conoscere da vicino i processi produttivi, le materie prime utilizzate e, soprattutto, la passione che si cela dietro ogni bottiglia. Tutti ingredienti che rendono la birra artigianale nazionale oramai un vanto del made in Italy agroalimentare nel mondo, con sempre più riconoscimenti”.
Sarà possibile scegliere l’appuntamento preferito tra i tanti in programma in tutto lo Stivale presenti sul sito www.birrificiapertiunionbirrai.it. Si potranno esplorare storie, processi e segreti dietro ogni birrificio, vivendo una giornata immersiva nel mondo della birra artigianale ma promuovendo, al contempo, il territorio con le sue peculiarità creando localmente sinergie. A giovarne saranno i consumatori, sempre più consapevoli e attenti, i quali divengono visitatori e turisti pronti ad esperienze uniche che, attraverso la convivialità, li porta a conoscere una realtà artigianale con un contatto diretto.
“Riteniamo che i piccoli birrifici artigianali possano divenire parte integrante di itinerari turistici e mete da visitare e in cui trascorrere piacevoli momenti – conclude Ferraris (Unionbirrai) – Per questo, anche a livello normativo, siamo impegnati nel promuovere la creazione delle ‘Strade della Birra’, prendendo spunto da ciò che il mondo vitivinicolo ha già realizzato con successo con le cantine”.
