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Ecco i 51 ristoranti dove assaporare la cucina piemontese tutto l’anno

MANGÉBIN – IL PIEMONTE IN TAVOLA

Il Piemonte è una terra che vanta un’autentica cultura enogastronomica con prodotti unici ed una sapiente tradizione artigianale profondamente radicata nella sua storia e gente.

Ed è proprio per valorizzare ed esaltare questo patrimonio che nasce “MANGÉBIN – il Piemonte in tavola” un progetto di Città di TorinoTurismo Torino e ProvinciaAscom, Confesercenti con il sostegno della Camera di commercio di Torino e il supporto creativo di MDAComunicazione.

È un circuito di 51 ristoranti della cucina tipica piemontese di Torino e della sua provincia che propongono nei propri menù le ricette tradizionali del Piemonte e i vini regionali con l’obiettivo di offrire ai turisti e ai residenti un’esperienza culinaria autentica.

Alla base del progetto la considerazione di come sia costantemente in aumento il numero dei viaggiatori che scelgono la meta delle vacanze avendo come principale obiettivo l’esperienza enogastronomica. L’enogastronomia è tra i principali driver che sostengono l’immagine del Belpaese a livello mondiale, insieme alla moda ed al turismo, un trend che avvantaggia l’Italia, a patto che si migliori l’accessibilità dell’offerta”.*

E’ un’intelligente azione sinergica tra Enti, Istituzioni e operatori della ristorazione che attraverso un’offerta enogastronomica di qualità e con copertura capillare del territorio torinese consente a turisti e cittadini di scoprire piatti tradizionali ed eccellenze del Piemonte con la garanzia di ingredienti di qualità a chilometro zero – afferma l’assessore al commercio Paolo Chiavarino -. È una preziosa opportunità di stimolo a un consumo di cibo di livello, con ricadute economiche sugli operatori del settore e sul tessuto provinciale torinese.”

Gli esercizi che hanno aderito al progetto – selezionati in collaborazione con le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti – garantiscono i seguenti requisiti: almeno il 60% dei piatti offerti dovranno essere tradizionali della cucina piemontese, utilizzando ingredienti locali e almeno il 60% dei vini serviti dovranno essere di provenienza piemontese, di cui almeno il 10% dovrà provenire dalla provincia di Torino.

Come dichiarato da Enzo Pompilio d’Alicandro, Vicepresidente della Camera di commercio di Torino: “Il progetto si basa su un sempre più intenso dialogo tra ristoratori ed esercenti da un lato e produttori enogastronomici locali dall’altro, perché nei menu e nelle carte dei vini siano sempre proposte le eccellenze del territorio: Mangèbin nasce per arricchire l’offerta e segnalare ai turisti una selezione di locali che propongono la tipicità della nostra cucina abbinata ai migliori vini locali, garantendo un’autentica esperienza di gusto piemontese“.

Maria Luisa Coppa, Presidente di Ascom Confcommercio Torino e Provincia sottolinea che “la tipicità è certamente un trend e proprio per questo sono indispensabili regole che tutelino chi lavora bene rispetto a chi segue solo una moda. Quello presentato oggi è un primo nucleo di ristoranti, che potrà ampliarsi, tenendo sempre conto che ‘tipicità’ non vuol dire solo tradizione storica, ma anche innovazione e rivisitazione dei nostri piatti tipici, con l’accortezza di rispettare un disciplinare che, in questo caso, abbiamo costruito insieme“.

L’idea di organizzare un circuito verificato di ristoranti tipici – sottolinea Fulvio Griffa, Presidente di Asso Turismo Confesercenti – è nata da una proposta degli operatori della ristorazione e si propone di presentare ai turisti una ampia scelta di piatti della nostra tradizione culinaria e di vivere un’esperienza unica“.

Il progetto prevede lungo il corso dell’anno la definizione di Weekend Tematici durante i quali verrà celebrato un piatto iconico della tradizione piemontese. Il primo weekend che coincide con il Ponte dell’Immacolata (dall’ 8 al 10 dicembre) sarà dedicato ai Tajarin. Ogni ristorante dovrà quindi proporre la pasta fresca all’uovo dell’antica tradizione piemontese come piatto principe.

Siamo sicuri che tale iniziativa – sottolinea Marcella Gaspardone, Dirigente di Turismo Torino e Provincia – pensata e ideata soprattutto per coloro che giungono in visita nel nostro territorio contribuisca a far conoscere la nostra tradizione e, nel contempo sia garante di qualità dei piatti proposti nel rispetto della cucina tipica piemontese“.

Sul fronte della comunicazione, Turismo Torino e Provincia ha attivato tutti i suoi canali. Il progetto è presente in home page sul sito www.turismotorino.org tradotto anche in inglese e francese; è stata inoltre definita una campagna di comunicazione online e offline per evidenziare il circuito; per i locali aderenti saranno previsti dei corsi di formazione per garantire la conoscenza e la promozione accurata dei piatti e dei vini piemontesi; ogni ristorante sarà riconoscibile attraverso una vetrofania.

I LOCALI ADERENTI
Torino
AL GUFO BIANCO / ALBERGO RISTORANTE SAN GIORS / ANTICA BRUSCHETTERIA PAUTASSO / ANTICA TRATTORIA “CON CALMA” / ANTICA TRATTORIA DEL SOLE / ANTICHE SERE / ANTICO BALON /ARCADIA / BALLATOIO – BISTROT DI RINGHIERA / BARBAGUSTO / BISTROT TURIN / BORGIATTINO FORMAGGI / CASA BROGLIA / ENOTECA ROSSO RUBINO / GOUSTO’ RISTORANTE EMPORIUM / GUARINI / I SAPORI DEL PIEMONTE / LA BADESSA / LE FANFARON BISTROT / LE VITEL ETONNE’ /  MARTINET / OSTERIA AL TAGLIERE / OSTERIA LE PUTRELLE / OSTERIA RABEZZANA / PEPINO 1884 / PORTO DI SAVONA / RISTORANTE BELVEDERE / RISTORANTE DEL CIRCOLO DEI LETTORI / RISTORANTE DEL DUOMO BICERIN / RISTORANTE LAROSSA / SAN TOMMASO 10 / TRATTORIA DECORATORI E IMBIANCHINI

Fuori Torino
ANTICA LOCANDA DELL’ORCO (Rivarolo Canavese) / ANTICA TRATTORIA MONVISO (Carmagnola)  / / CA’ PRAUDIN (Valchiusa) / COSTA LOURENS (Torre Pellice) / FERMATA ALPI GRAIE (Groscavallo) / / FORESTERIA DI MASSELLO (Massello), GEAT VAL GRAVIO (San Giorio di Susa) / L’FOUIE (Bardonecchia) / LA LOCANDA DEL CONT (Santena) / LA TABLE DLOUZ AMIS (Oulx) / LES MONTAGNARDS (Balme) / OSTERIA DAL MERLO (Sant’Ambrogio di Torino) / OSTERIA LA CADREGA (Moncalieri) / RISTORANTE CENTRO (Cercenasco) / RISTORANTE HOTEL CELESTINO (Piobesi) / RISTORANTE L’INCONTRO (Valchiusa) / RISTORANTE SAN MICHELE (Avigliana) / TRATTORIA BEL DEUIT (Baldissero Torinese) / SCUDO DI FRANCIA (Agliè)

*Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2023 curato da Roberta Garibaldi

PER INFO E PRENOTAZIONI
www.turismotorino.org/mangebin

 

Aspettando il Natale nel parco del castello di Miradolo

La magia del Natale a Torino

SCOPRI – TO  Itinerari e sorprese alla scoperta di Torino

Nel mese più magico dell’anno Torino, come da tradizione, si veste di luci colorate e vetrine addobbate oltre a  moltissimi eventi creati appositamente per festeggiare tutti insieme il Natale.
In piazza Castello ci sarà l’albero di Natale circondato da altri alberi più piccoli, con luci e suoni a tema. In piazza Solferino come negli anni precedenti ci sarà la pista di pattinaggio per adulti e bambini che ogni anno coinvolge un ampio pubblico di torinesi e turisti con numerosi banchetti culinari adiacenti alla pista. Per chi invece preferisce pattinare al chiuso è disponibile la grande struttura del Palavela.  Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, fino al 17 dicembre ci sarà “il Natale è Reale” con la casa di Babbo Natale, gli elfi con i laboratori interattivi, il mercatino, lo street food, le notti bianche e la Christmas Ballons Experience, ovvero enormi sculture di palloncini. Il 13 dicembre in via Agliè ci sarà il mercatino di Natale con sfilata.
La Cavallerizza di Torino offre un evento natalizio unico nel suo genere, il 17 dicembre in collaborazione con Paratissima saranno esposte opere di artigianato mirate alla valorizzazione del made in Italy. Anche i teatri di Torino offrono numerosi eventi e spettacoli; ad esempio, al Teatro Regio dal 22 al 31 dicembre ci sarà il Balletto Del Don Chisciotte di Miguel De Cervantes, al Teatro Alfieri troviamo invece dal 22 al 26 lo spettacolo “Lo Schiaccianoci” ed in seguito a Capodanno Vincenzo Salemme con “Natale in casa Cupiello”.
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I LOCALI STORICI E LE LORO SPECIALITA’ NATALIZIE
Anche i locali storici di Torino durante il periodo natalizio offrono novità. La pasticceria Ghigo, aperta nel 1879 a pochi passi dalla Mole Antonelliana propone la sua Nuvola, un pandoro che è ormai una lunga tradizione, preparato con lievito naturale, ricoperto da una sottile glassa al burro e zucchero a velo, anche in monoporzione. Questo dolce soffice e molto gustoso ha origine nel 1900 ma la ricetta è ancora oggi segreta e si tramanda di generazione in generazione.
Ghigo propone anche deliziose cioccolate calde rigorosamente fatte al momento, con panna montata e per i più golosi anche i marron glacés o le tipiche  bignole torinesi.
Anche Baratti e Milano nel periodo invernale propone dolci tipici natalizi di produzione propria come il panettone classico o al cioccolato da accompagnare al “Bicerin”, che, tradotto dal piemontese, significa “bicchierino”, una spettacolare bevanda analcolica tipica torinese a base di caffè, cioccolata e crema di latte, ma ne esistono anche altre varianti alcoliche. Viene servito esclusivamente nei bicchieri di vetro per far apprezzare le sfumature date dagli ingredienti prima di una piacevole degustazione.
Un altro famoso locale torinese che propone specialità natalizie è Stratta, con tantissime varianti di panettone, quello classico, quello con i marron glacés, con l’albicocca, ricoperto di cioccolato, o di pistacchio, ripieno di zabaione, di Vermouth e molti altri.
Queste sono solo alcune delle particolari proposte dolciarie della tradizione  natalizia che Torino propone in questo periodo, capace di accontentare tutti i gusti anche e specialmente quelli più raffinati.
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LE SCELTE DEI TORINESI
Molti torinesi durante le festività andranno sulle nostre splendide Alpi a sciare o a fare snowboard tra le mete più ambite ricordiamo Bardonecchia e il Sestriere; all’opposto altri prediligeranno il mare d’inverno, e, vista la vicinanza, Finale Ligure, Sanremo ed Alassio sono mete predilette. Tanti, come ogni anno, saranno invece i turisti che arriveranno a Torino per vedere le meraviglie che offre la città della Mole e per assaggiare i tipici piatti invernali come la polenta con il cinghiale, la bagna cauda o il vitello tonnato.
Il Natale per i cittadini sabaudi è spesso un momento di ritrovo famigliare e la magia che si vive per le strade di Torino riscalda i cuori anche quelli più freddi, perché si sa, a Natale si è tutti un po’ più buoni, anche se, a pensarci bene, potrebbe essere Natale ogni giorno dell’anno, se solo sapessimo valorizzare ciò che abbiamo e tendessimo maggiormente a migliorare le nostre relazioni quotidiane. Buone feste a Torino a tutti.
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NOEMI GARIANO

Gratis per sempre, anzi no

La rete (quella per antonomasia) ha compiuto il quarto di secolo di quasi onorata carriera e, su tale arco di tempo, è ora possibile fare alcune valutazioni.

Possiamo parlare sicuramente di un evento epocale come pochi altri nella nostra storia: giusto per citarne alcuni pensiamo all’invenzione della scrittura che permise di trasmettere ai posteri il pensiero o gli atti di una persona o l’invenzione dell’agricoltura che permise di selezionare alcune specie a danno di altre, decidere dove far crescere questa o quella varietà e, di conseguenza, consentì un’alimentazione diversa rispetto a quella carnivora dei primitivi; oppure la civiltà del ferro, quando l’uomo poté dotarsi di armi ed attrezzi da lavoro più adattabili alle proprie esigenze.O, ancora, la civiltà industriale quando la produzione in serie modificò la vita di tutti, allontanando la forza lavoro dalle campagne, ridimensionando il peso dell’agricoltura (e, in parte, del commercio) e sviluppando le città sede di aziende produttive.

La diffusione di massa dell’informatica domestica e, con essa, lo sviluppo dei social hanno modificato totalmente la società: nascita di nuovi linguaggi, veri e propri slang per addetti ai lavori (kit, keep in touch = restiamo in contatto, CUL8R, see you later = ci vediamo più tardi) e, soprattutto, la nascita delle emoticon, faccine che da sole esprimono un’emozione ma che standardizzano i messaggi.

Complice la pandemia e la nascita dello smart working ecco che la rete ha modificato le abitudini di lavoro, istruzione, medicina, adempimenti burocratici, banche, lettura, informazione e così via.

Tutto questo ha un costo che, come vedremo è decisamente alto: impoverimento del linguaggio, analfabetismo funzionale in aumento, calo del QI nelle ultime generazioni invertendo la tendenza all’aumento tipica dell’evoluzione sociale.

Il costo maggiore, però, a parere mio è stato nella diffusione senza controllo delle cosiddette fake news: notizie totalmente false diffuse allo scopo di generare traffico sui social o di fingere di essere stati i primi a lanciare una notizia. Quante volte è stata annunciata la morte di questo o quel personaggio famoso che, entro breve, smentiva assicurando di godere di una salute almeno buona.

Il segreto della diffusione di tali social è stata, innanzitutto, la loro gratuità e, non da meno, il naturale interesse morboso delle persone per il gossip, la possibilità di ritrovare amici di vecchia data, commilitoni e compagni di scuola che, altrimenti, sarebbe stata preclusa. Sulla gratuità alcuni social hanno fatto un punto d’onore: sarà gratuito per sempre.

Questa valutazione a distanza di 25 anni l’hanno effettuata, però, anche i social stessi per motivi, ovviamente, diversi.

Quando la rete nacque, i fondatori concordarono sul fatto che nessuno doveva pagare nulla: sarebbe stata la pubblicità a coprire i costi e generare utili; nobile intento, salvo che i costi sono necessariamente aumentati tra misure di sicurezza, sanzioni per infrazioni alla privacy, potenziamento dell’hardware ed altro e, dunque, è aumentato il ricorso alla pubblicità; in più, come dire di no ad una vagonata di soldi che quotidianamente entra nelle casse dell’azienda?

Cosa si sono dette le aziende (che in realtà si contano sulle dita di una mano in tutto il mondo)? Ora la gente è assuefatta all’uso dei social, non concepirebbe più una vita senza di essi, ma noi abbiamo promesso che sarebbero stati gratuiti per sempre. Come unire le due esigenze? Con una strategia di marketing che ha funzionato in altri campi ecco la soluzione: te lo lascio per sempre gratuito, così com’è; oppure puoi scegliere la versione senza pubblicità pagando pochi dollari al mese. Considerando che solo in Italia il più famoso di questi ha ben 35.700.000 utenti, chiaro che un contributo anche solo di 5 euro al mese, farebbe confluire nelle sue casse la bellezza di 2 miliardi 142 milioni di euro ogni anno. E stiamo parlando della sola Italia.

Calcolando che gli iscritti attivi sono complessivamente 3 miliardi, è palese che un introito di 180 miliardi di lire l’anno sicuri sarebbero meglio degli introiti da pubblicità, che dipendono dal numero di visualizzazioni ed altri parametri.

Noi italiani, in particolare, siamo tra i più dipendenti da social: partendo dal totale di 59 milioni, escludendo i minori che non potrebbero avere il profilo, i detenuti, gli anziani non interessati al web, i disabili gravi, gli istituti di vita consacrata e pochi altri, significa che circa il 90% di chi può attivare un profilo social lo ha attivato.

Per ora siamo alla campagna di informazione sulla possibilità di scelta ma l’opzione tra gratuito e a pagamento sta arrivando.

Conoscendo un po’ la società italiana so che moltissimi opteranno per la versione senza pubblicità; fin quando non comunicheranno i prezzi, tuttavia, non è possibile avanzare ipotesi.

Una domanda, però, sorge spontanea: in un momento di crisi economica con aumento dell’inflazione, riduzione degli stipendi, disoccupazione perché le persone continuano a spendere ogni mese 5 euro di qua, 7,99 di là, 12 per quell’altro servizio, 25 per seguire una tipa su un sito di fans pur in presenza di redditi normali o anche inferiori: sono tutte spese indispensabili? Scarsa propensione al risparmio? Prodigalità?

Certo, se le cause esclusa la prima riguardano un numero importante di soggetti è l’intera società ad essere in pericolo; se, infatti, i prodotti acquisiti sono di produzione estera andranno ad aumentare il PIL di quel Paese, con tutto ciò che ne deriva.

E’ una lezione che dovrebbe giungere alle nuove generazioni proprio dai genitori che, però, sono i primi ad avere bisogno di essere educati: chi controlla il controllore?

Sergio Motta

La Finlandia sbarca a ZOOM Torino

Dall’8 dicembre al Bioparco ci si potrà immergere nella tradizione nordica tra renne, aurora boreale e simpatici elfi

Quest’anno ci si troverà immersi nella tipica atmosfera della Lapponia finlandese tra fiocchi di neve, musica, luci, renne, magici elfi, e lo spettacolo emozionante dell’aurora boreale.

Un vero e proprio viaggio che catapulterà i visitatori nell’atmosfera tipica del Natale nordico e offrirà loro numerose iniziative che renderanno ancora più indimenticabile il tempo trascorso nel bioparco.

Barbara Lorenzo presenta Officine, nuova collezione di gioielli artigianali sostenibili

In occasione di un aperitivo di Natale giovedì 14 dicembre al Bicierin Ciclofficina

 

Barbara Lorenzo presenta Officine, la nuova collezione di gioielli sostenibili, in occasione dell’avvicinarsi di questo Natale.

“La collezione Officine è l’ultima nata dal mio brand CreaTo – spiega Barbara Lorenzo – ed è quella che più rappresenta il legame con la città di Torino. Ne racchiude storia e cambiamento”.

“Si tratta di gioielli artigianali – precisa Barbara Lorenzo- che nascono da materie prime usate in ambito meccanico edile e da questo fatto deriva il nome di Officine. Dadi, bulloni, rondelle, le linguette delle lettini, ma pure catene di biciclette, camere d’aria e tanti altri sono gli elementi base da cui parto per creare questi gioielli. Si chiama upcycling ed è in linea con la filosofia che credo debba animare i gioielli del presente, del futuro, facendosi portavoce della sostenibilità”.

“È possibile unire eleganza e vestibilità con il recupero di oggetti giunti a fine vita? Questa domanda ha trovato risposta in questi gioielli che credo rappresentino bene anche lo spirito della nostra città “.

“Torino ha cambiato pelle in questi anni – prosegue Barbara Lorenzo- senza abbandonare la sua anima, senza dimenticare i suoi valori, ma ha saputo conciliarli con le nuove esigenze dei tempi. La città fabbrica con le sue tante Officine meccaniche ha accolto la sfida della modernità. Il Salone del Gusto, le Olimpiadi, il Salone del Libro, l’Eurovision Song Contest e ora le Apt Finals di Torino sono successi indiscutibili che dimostrano come la città abbia ormai saputo rigenerarsi e divenire più bella, viva e inclusiva”.

“Queste riflessioni mi hanno ispirata nella realizzazione della collezione Officine. L’Upcycling non è solo riciclo, sarebbe riduttivo. È dare nuova vita ed un valore aggiunto ad un nuovo oggetto. Un bullone in sé avrebbe scarso valore, nel suo rinascere in un bracciale, in una collana o in un orecchino acquisisce un nuovo significato e un nuovo valore e, con la mia creatività, do vita ad un gioiello artigianale, che si presenta originale ed elegante”.

“Sono gioielli artigianali, quindi pezzi unici, sostenibili anche sotto il profilo economico ma che non rinunciano ad un valore per me fondamentale, l’eleganza.

“Per presentare questa collezione ho scelto un locale che è perfettamente in linea con i concetti ed i valori prima menzionati, sostenibilità e stili di vita più in armonia con l’ambiente”.

“La presentazione della collezione avverrà al Bicierin la Ciclofficina di via Cavour 24, a Torino. A riguardo desidero ringraziare Fabrizia e Leo, i titolari, che mi permettono di realizzare questa presentazione e dove i miei gioielli resteranno esposti in apposite bacheche e saranno acquistabili. La presentazione avverrà giovedì 14 dicembre alle ore 18:00. Nell’occasione dell’evento verrà offerto un aperitivo di Natale”.

È gradita conferma al numero 3394663882

CreaTo gioielli è presente sui social con la sua pagina Instagram

 

Mara Martellotta

 

 

Callabiana incanta con presepi e alberi di Natale

Con il patrocinio della Provincia di Biella e del Comune di Callabiana, il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e il contributo oneroso del Consiglio Regionale
del Piemonte, dal 2 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024 ritorna la magica atmosfera
natalizia nella piccola località di Callabiana (Provincia di Biella – Piemonte – Italia) con
la 28° edizione del Presepe Meccanico e la 6° edizione dei Presepi e Alberi di Natale
nel Bosco, organizzati dall’associazione “Amici dei Presepi di Callabiana”.
Questo caratteristico borgo Biellese è spesso denominato il “Paese dei Presepi”,
poiché l’oratorio dedicato a San Carlo accoglie durante l’intero anno lo storico
presepe meccanico, visitabile solo durante il periodo natalizio e rappresentante il
villaggio natio di Gesù in un paesaggio ispirato al panorama del Biellese.


Quest’evento è stato ampliato nel 2018 dall’iniziativa “Presepi nel Bosco”, in cui
diverse raffigurazioni della natività vengono collocate nel bosco di Callabiana, e
quest’anno integrato da diverse creazioni di alberi natalizi.

I visitatori possono percorrere due percorsi immersi nella natura: il primo dedicato ai
presepi, mentre il secondo dedicato a particolari alberi di natale con diverse sorprese
in tutto il percorso.


In data 16/12/23 in Frazione Nelva Callabiana (Bi), sarà organizzato il ritiro di giochi usati
da donare, in collaborazione con la Banca del Giocattolo di Valle Mosso.
Mentre a Santo Stefano ci sarà il mercatino di Natale in Fraz. Fusero Callabiana(VC)

I due percorsi e il presepe meccanico sono aperti tutti i giorni dal 2 dicembre 2023 al
14 gennaio 2024:
 nei giorni feriali dalle 14:30 alle 17:30
 nei giorni prefestivi-festivi dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:30.

Entrata ad offerta libera.
INFO: luigi@lafservice.it
Facebook: Presepe di Callabiana

Sosteniamo l’arte ma senza troppe parole inutili

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Alle volte, anche il potere della nostra passione per essa riesce a sostenere la sua valenza e la sua bellezza.
Nella selezione del gusto per le meraviglie del mondo da preservare, esistono anche una magia e una seduzione naturali capaci di rispettarla.
Facciamo però solo attenzione a non calpestarla rendendogli rispetto, con il garbo di chi vuol proteggerla e non certo deturparla !
Alla fine l’arte è anche energia pura capace di alimentarsi da sola, basta considerarlo!