LIFESTYLE- Pagina 96

Armocromia per essere in armonia con il proprio aspetto

In una società in cui tutto sembra essere improntato sempre più alla confusione esiste una scienza  che, nell’essere umano, riesce a ristabilire un ordine e un equilibrio. Si tratta della armocromia.

È una scienza che, in base alla combinazione di pelle, occhi e capelli, definisce la palette di  colori ideale per ciascuno di noi, la gamma di colori in grado di farci apparire più  giovani e in forma.

“Nei Paesi anglosassoni dove   stata inventata, questa scienza prende il nome di Color Analysis – spiega Rossella Migliaccio, imprenditrice e la prima donna ad aver  introdotto l’Armocromiain Italia ormai più di dieci anni fa, creando un proprio metodo di analisi e relativi strumenti a supporto – L’etimologia italiana risulta più  evocativa perché la radice della parola fa riferimento diretto al concetto di “armonia”, mentre “cromia” deriva dal greco e vuol dire appunto colore. Nella definizione è  insito il segreto di tale scienza, che analizza i nostri colori personali per metterli in risalto secondo un criterio di armonia.

Del resto, anche se i canoni estetici sono profondamente mutati innumerevoli volte nel corso della Storia e cambiano alle diverse latitudini, siamo per natura portati a riconoscere e apprezzare il bello, in modo del tutto spontaneo perché l’unica oggettività nella bellezza è l’armonia”.

“Esiste un termine francese “palette” che indica – spiega  Rossella Migliaccio – una gamma di colori. L’armocromia ci aiuta a individuare quelli che ci valorizzano nella scelta di abiti e accessori, nel trucco, nella colorazione dei capelli. La palette risulta diversa da persona a persona perché esalta le caratteristiche naturali cromatiche e i colori naturali di ciascun individuo.

I colori cosiddetti “colori amici” sono per definizione i nostri alleati di bellezza, quali che hanno il potere di farci apparire più in forma, illuminando la pelle, il sorriso, i capelli, rendendo l’incarnato più omogeneo e attenuando discromie e inestetismi come le cicatrici. I colori “nemici” sono quelli che fanno apparire stanchi e sciupati, in parole semplici “ci muoiono addosso e ci sbattono”.

“L’armocromia – aggiunge Rossella Migliaccio – si basa sul riconoscere le caratteristiche cromatiche delle persone per poi ripeterle in ciò che indossano. Le caratteristiche individuali cromatiche sono quattro: sottotono, valore, contrasto e intensità;possiamo cercarle nel colore dei nostri occhi, dei nostri capelli e in quel mix formato da “pelle-occhi-capelli”. Per i capelli si considera il colore naturale, non le colorazioni artificiali, allo stesso modo si prende in considerazione la pelle al naturale, senza l’abbronzatura né il trucco.

Storicamente la maggior parte degli studiosi di armocromia tende a suddividere le tipologie cromatiche delle persone in quattro macrogruppi che non hanno nulla  a che vedere con il guardaroba estivo o invernale, ma si tratta di quattro macrogruppi che corrispondono alle quattro stagioni (spring, summer, autumn, winter)”. La Palette della primavera riprende i colori brillanti e solari di un bouquet primaverile; l’estate ha la prevalenza di colori freddi e delicati, come sabbia e acquamarina; l’autunno presenta le nuance calde e profonde dei boschi che si tingono di rosso e di giallo. L’inverno mostra colori freddi e più  forti come il bianco della neve e il blu delle giornate che si accorciano.

Quali che siano i nostri colori naturali, la nostra stagione di appartenenza avrà le nostre stesse caratteristiche cromatiche, seguendo un principio di ripetizione e di armonia. Nonostante possiamo alterare i nostri colori naturali, ricorrendo a make up, lenti a contatto colorate e colorazioni di capelli, la nostra stagione di appartenenza non cambierà”.

MARA MARTELLOTTA

Anche i ricchi piangono. Poi si risollevano

Mi ricordo di quella volta che un mio amico mi raccontò di aver lasciato la ragazza che lo tradiva. Location dell’addio? La Falchera, davanti ai cassonetti Amiat. Spettatori, nessuno. Noi siamo liberali convinti, ma siamo tentati di dar ragione ai pauperisti-comunisti che da sempre osteggiamo, quando stigmatizzano il mondo dorato (e fuori dal mondo) dei ricchi borghesi. Tra i quali spiccano certamente i tanti milionari torinesi, spesso e volentieri viziati e radicalchic. Il caso dell’estate, il cruento duello degli stimati Seimandy-Segre, al di là delle giuste considerazioni che hanno portato l’Autorità garante della privacy ad indagare sulle questioni private della signora messe in piazza dall’ormai ex, tra tartine al caviale e champagne, ovviamente sulla dorata collina torinese, ci sta annoiando. La geopolitica mondiale esplode, l’occupazione langue e Bardonecchia viene sommersa dal fango. Anche i ricchi piangono, d’accordo. Siamo dispiaciuti e ne prendiamo atto. Ma poi sapranno risollevarsi, ne siamo sicuri.

Cri. Bus.

I gesti nell’acqua

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano

I gesti nell’acqua sono i più simili a quelli utilizzati nel volo. Il mare dà alle braccia quello che il vento potrebbe offrire alle ali e alla loro libertà … Un modo delicato questo per rammentare e interpretare la libertà e la sua appartenenza ad ognuno di noi. Quante inutili teorie sull’appartenenza si emettono…. e a quante rischiamo di diventare schiavi … Forse,  danzando liberamente fra le onde del mare più incontaminato, riusciremo anche a capire che sì spesso abbiamo la tendenza a farci appartenere, ma che dovremmo innanzitutto imparare a sopravvivere e a combattere coloro che si illudono di possederci!

Ferragosto e la gioia di vivere

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IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

Siamo giunti a Ferragosto che spesso si finge di festeggiare nella baraonda più assurda con locali affollati e gente che vive le vacanze come un mordi e fuggi generale. C’è chi parte alle 4 del mattino per qualche ora di spiaggia e rientra in giornata, come ha documentato la giornalista televisiva Eugenia Nante che ritorna sempre ogni anno nella sua Albenga per un po’ di giorni. La confusione non piace a molti ed ho sentito che dei miei amici tornano a Torino dal mare durante il Ferragosto per riappropriarsi della città deserta o quasi come turisti.

La Liguria è la meta prediletta dei Torinesi. Mario Soldati la definiva “una mezzaluna cristiana sul mare”. Un ossimoro, com’era nello stile dello scrittore ,che a partire dagli Anni ’60 aveva scelto la Liguria come sua  dimora preferita dopo averla individuata come meta delle vacanze. E le vacanze Soldati le passava sempre nella sua bella villa di Tellaro. Ma Soldati era legato non solo alla sua Tellaro, ai confini con la Toscana, egli amava tutta la Liguria.

Ricordo che quando veniva a trovarmi a Bordighera dimostrava un attaccamento a quei luoghi e ad un comune amico in particolare, lo scrittore Guido Seborga, l’Hess della Resistenza e dell’impegno socialista all’Avanti che aveva poi abbandonato per dedicarsi  alla pittura e alla scrittura nell’immediato entroterra bordigotto. Attorno al mitico locale “Chez Louis” in viale Italia si trovavano intellettuali come lui, Betocchi, Navarro (affezionatissimo di Bordighera e di Venezia  per le sue vacanze) e Bruno Fonzi che a Bordighera dedicò il romanzo Tennis.

Ero un giovane universitario ed ho potuto partecipare di quel clima solo   attraverso i suoi epigoni, notandone le profonde inquietudini esistenziali che non bastavano più le bevute a rasserenare. Hess, sicuramente il più affascinante e libero, era profondamente deluso e si poteva cogliere con immediatezza. Massimo Novelli ha scritto di lui in modo raffinato, cogliendone l’arte e il travaglio interiore profondo.   Ho ritrovato nel mio archivio una lettera di Mario Soldati che allego. Essa riflette l’idea di vacanza di prima della II Guerra Mondiale e ci fa rivivere un’Alassio che non c’è più da tanto tempo. È un’Alassio profondamente legata a Carlo Levi che la amò tantissimo. Forse vale le pena di riportarla integralmente.

La feci leggere in occasione di un Premio “Pannunzio” ad Alassio al Grand Hotel e suscitò una forte emozione: ad Alassio, d’estate, si stava bene anche durante il fascismo. Mario Berrino, dopo il 1945, ricostruì ad Alassio un’idea di vacanza che riavvicinò la gente al piacere della vita: la “Gran Cagnara” Anni ’50 e ’60 è un’immersione totale nel piacere dell’estate dopo le tante privazioni della guerra. Senza freni, ma con stile, educazione e rispetto di tutti.

Anche i piaceri della tavola erano tornati a poter essere goduti .La nascita nel 1953 ad opera di Orio Vergani dell’Accademia Italiana della Cucina è emblematica.   Un’amica che non cito scriveva di recente su Facebook: ”Toglietevi il trucco e i gioielli in spiaggia, tuffatevi con la testa sott’acqua, nuotate, arrampicatevi a piedi nudi sugli scogli, bevete vino vero, fumate, innamoratevi senza ragione, lasciate perdere calcoli e soldi. Dite” Ti amo”. Ridete. Donne, la vita è breve. Brevissima. Troppo breve per viverla impostate e guardinghe”. Anche i ridottissimi costumi femminili che hanno preso il posto dei topless, indicano una libertà provocante in spiaggia. Potrebbe essere il modo di pensare di un personaggio di Soldati, anzi di Soldati stesso. In effetti Ferragosto è il tempo ideale per l’amore, quello magari desiderato e inaspettato che nasce sulla spiaggia o in mille altri modi nella frenesia dell’estate. Non gli amori alambiccati e strani oggi tanto di moda, ma amori veri, autentici tra un uomo e una donna per scambiare tenerezza, complicità, piacere, gioia di vivere.

Per rifugiarsi nell’intimità di fronte alla confusione che ci infastidisce. In passato si faceva l’amore in spiaggia e poi si faceva il bagno a mezzanotte. I tempi oggi non lo consentono più. Oggi c’è una cena in riva al mare a cui segue l’amore. Forse è un privilegio di pochi la cena, ma l’amore sfrenato senza lo stress della quotidianità può essere alla portata di tutti, come diceva Gino Paoli. Pavese che aveva un’inesausta “sete di tenerezza” non appagata scelse a fine agosto di porre drammaticamente fine al “Mestiere di vivere”. La voce della donna roca l’avrebbe salvato.

Il Cocktail analcolico dell’estate torinese, nasce il Conte Verde

Acqua, sciroppo home made di menta piperita di Pancalieri, foglie di menta, basilico, oli essenziali al limone

 

Caldo ed estate in città? A Torino il caffè storico Platti di corso Vittorio Emanuele II 72, aperto tutto il mese di agosto, ha ideato un cocktail analcolico, rigorosamente sabaudo, a base di menta piperita, perfetto per rinfrescare le giornate di turisti e cittadini.

Si chiama “Conte Verde” – in onore di Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde, appunto – ed è la bibita più fresca e dissetante della stagione, ispirata alla tradizionale acqua e menta piemontese.

Pensando alla menta si viene subito pervasi da una sensazione di freschezza e la memoria rimanda a profumi e sapori inconfondibili, non tutti sanno però che il 50% della produzione di piante officinali in Italia, tra cui appunto la Menta Piperita, è concentrata in una precisa area del Piemonte: l’“isola d’erba” di Pancalieri in provincia di Torino, capitale italiana della menta. Portata a Torino dall’Inghilterra nell’800, oggi la Menta Piperita è inserita nei prodotti del Paniere del Piemonte.

Ed è proprio questa profuma e preziosa erba medicinale l’ingrediente protagonista indiscusso di Conte Verde, ideato da Ivan AlizzoBartender Platti.

Pochi semplici ingredienti – acqua, sciroppo home made di menta piperita di Pancalieri  foglie di menta, basilico e oli essenziali al limone – per un effetto refrigerante assicurato.

Caffè Platti – Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino

Non rinunciare all’indipendenza economica

In una società come la nostra, ancora fortemente patriarcale, la donna è la parte più debole sul lavoro, nella famiglia e in genere.

Non soltanto: in molte realtà lavorative la donna percepisce uno stipendio inferiore ad un collega uomo a parità di mansioni ma è penalizzata anche al momento dell’assunzione perché sono ancora molte le aziende (meglio sarebbe dire “gli addetti al colloquio”) che chiedono se la candidata intenda avere figli, sposarsi nel caso non lo sia ancora ed altre domande che non trovano riscontro nei candidati di sesso maschile.

Il vero problema, però, è quando il lavoro lo si abbandona spontaneamente perché, e purtroppo non è una rarità, il compagno chiede (chiedere è un eufemismo) alla compagna di licenziarsi o, e qui subentrano altri problemi, si resta a casa volontariamente per seguire i figli piccoli.

Ho ripetuto fino alla nausea che nel caso la richiesta venga dal proprio compagno va rifiutata nettamente e, se non basta, al rifiuto segue il ritorno nella casa dei genitori o in una propria (o, alla peggio, presso una collega o amica) perché senza lavoro si diventa totalmente schiavi del partner. Anche per acquistare oggetti di costo esiguo come collants, assorbenti, shampoo o, ancora più, per recarsi dalla parrucchiera o per acquistare un vestito occorrerà elemosinare al partner il denaro necessario; il passo successivo, nell’iter del narcisista patologico, sarà di impedirvi di andare dalla parrucchiera e, in crescendo, di andare a trovare la mamma, la sorella o le ex colleghe per un aperitivo.

Molte donne, e questo è il punto di forza degli psico-orchi, si convincono che il proprio compagno impedisca loro alcune cose perché lui, da solo, fa già tanto per la famiglia e non è giusto che loro spendano in cose futili. Se mai leggerete questo articolo dopo che il vostro compagno ha già avanzato richieste di questo tipo e siete ancora legate a lui preparatevi: il peggio deve ancora venire. Inutile dirvi di verificare in quante cose futili lui spende per sé, dall’abbonamento allo stadio al bar con gli amici, dai gratta e vinci al nuovo tatuaggio, al nuovo cellulare “perché l’altro ha già 1 anno” e così via.

Se qualcuna non mi crede posso farle incontrare chi abbia vissuto sulla propria pelle quell’esperienza.

Inutile sottolineare che, una volta perso il lavoro, nella remota ipotesi che voi possiate liberarvi da quell’orco dovrete innanzitutto trovare un nuovo lavoro, ma saranno passati anni di disoccupazione, sarete invecchiate, sarete rimaste indietro nell’evoluzione tecnologica e, dunque, essere assunte sarà quasi impossibile.

Unica consolazione: con il c.d. “Codice rosso”, la serie di norme che regolano la prevenzione e la repressione della violenza sulle donne, il patrocinio legale è gratuito indipendentemente da ogni altro requisito. Così almeno salverete la pelle e quel che rimane del vostro equilibrio psichico.

Se, invece, avete deciso di restare a casa dal lavoro per seguire i cuccioli tenete presente alcuni fattori chiave: i figli costano da piccoli e, ancora più, quando avranno bisogno di libri, dovrete pagare le tasse scolastiche o le gite; crescendo avranno bisogno continuo di vestiti nuovi, vorranno conseguire la patente e molto altro.

Inoltre, ma qui è materia di uno psicologo, ritengo sia preferibile che un bimbo cresca confrontandosi con suoi coetanei, frequentando un nido d’infanzia ed una scuola materna così da crescere autonomo e sviluppare fin dai primi anni un carattere indipendente.

Ai tempi del servizio di leva effettuai un breve sondaggio fra i commilitoni, valutando il comportamento di molti di loro: tutti quelli che non avevano problemi a cambiare treno in caso di guasto, ad assaggiare cibi nuovi per loro, a saper lavare all’occorrenza un indumento senza aspettare di andare in licenza erano ragazzi che avevano frequentato da piccoli il nido o l’asilo; per contro, chi non si era mai allontanato dalle gonne di mamma era immediatamente identificabile anche nell’addestramento militare.

Il senso del primo caso, cioè di quante abbandonano il lavoro perché il compagno vuole disporre della vita come fossero un oggetto di sua proprietà, è che quella persona vuole soltanto portarvi all’annullamento della vostra personalità ed alla privazione della libertà: lasciatelo senza indugio appena avanza simili richieste senza arrivare a pensare di essere inadeguate; non siete voi inadeguate a lui (o ad altri), è lui ad essere inadeguato ad una società civile e merita di trascorrere un po’ di tempo di riflessione a spese dello Stato.

Nel caso di spontanee dimissioni, ricordate che i figli non devono pagare per le scelte errate dei genitori: perché impedirgli, un domani, l’accesso all’università o a viaggi di istruzione alle superiori solo perché abbiamo scelto oggi uno stile di vita che ci obbliga a rinunciare alle cose importanti?

Sergio Motta

Cesana si prepara al Ferragosto con un pienone di iniziative

CESANA TORINESE – Il Ferragosto si avvicina e a Cesana Torinese si intensificano le iniziative. Ormai ci siamo ed il lungo weekend ferragostano è alle porte.

Il Sindaco Roberto Vaglio da il benvenuto ai turisti: “Stiamo entrando nel weekend più caldo dell’estate, quello di Ferragosto che quest’anno è davvero un weekend lungo. Cesana si sta arricchendo di turisti e siamo lieti che in tanti abbiano scelto la nostra località per trascorrere queste festività estive. Per rendere il soggiorno ai nostri tursiti sempre più piacevole le nostre associazioni si sono prodigate per predisporre un calendairo di eventi il più articolato possibile. Diamo quindi il più caloroso benevenuto ai nostri turisti e a nome dell’Amministrazione Xomunale ringrazio anche tutte le persone che in questi giorni stanno lavorando per Cesana e le sue frazioni”

Sabato 12 agosto alle ore 16 presso il Parco Avventura Chaberton Cabaret e Magia con il Mago Alberto Allione e Mauro Villata a cura della Pro Loco PerCesana +39 379 1961133. Dalle 16,45 presso la Biblioteca “2 Giugno” laboratori creativi per bambini a cura dell’Associazione Culturale INCIPIT. A Sansicario Alto Mercatino nel centro commerciale pedonale mentre a cura di AltaQuotaSport passeggiata a sei zampe “Memorial Yuba”, passeggiata cane-padrone a scopo benefico.

Sempre sabato 12 agosto alle ore 21,30 presso l’ex cinema di Sansicario presentazione del libro “In casa Melzi con Leonardo” di Gian Vico Melzi d’Eril. La serata verrà introdotta da Franco Faggiani.

Domenica 13 agosto Festa Patronale a Champlas Seguin in onore di Sant’Ippolito con Santa Messa alle ore 16.

Nel pomeriggio a partire dalle ore 16 in via Roma 7 “Il ballo liscio” con l’orchestra “Silvano Barbara e la Band” a cura della Proloco PerCesana. Non solo ballo perché sarà anche possibile degustare i gofri: per info rivolgersi al numero 3791961133.

Sempre domenica 13 agosto a Sansicario Alto Mercatino nel centro commerciale pedonale.

Lunedì 14 agosto spettacolo di burattini “Meneghino e Brighella” alle ore 16 presso il ristorante “Da Cosetti”: spettacolo teatrale per grandi e piccini. A seguire merenda e animazione con Tato DJ a cura della Proloco PerCesana: per info rivolgersi al 3791961133

Da lunedì 14 agosto sino a mercoledì 16 agosto la Chiesetta di Sagnalonga ospita la mostra “Arte di una vita in mostra. Pittura e scultura” con sculture e opere d’arte in legno di Nino Capetti a cura dell’Associazione MontiLuna2000. L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 10 di lunedì 14 agosto e la mostra resterà aperta il 14 agosto ed il giorno di ferragosto dalle 10 alle 18,30 mentre mercoledì 16 agosto l’apertura sarà dalle 10 alle 17.

Sempre lunedì 14 agosto “Ferragosto a Sansicario” dalle ore 21,30 presso ex cinema Sansipario Dj set by Lorenzo Richetto

Per il pomeriggio di Ferragosto di martedì 15 agosto, dopo il successo dello scorso anno torna alle 17 in piazza Amedeo l’evento “Il turista è protagonista”. Anche in questa seconda edizione i partecipanti si potranno esibire in quello in cui sono più bravi: cantare, ballare, recitare, imitare, eccc. Sarà poi una selezionata giuria a decretare il vincitore. Per partecipare è sufficiente iscriversi presso Ufficio del Turismo in modo del tutto gratuito. Ovviamente anche questo è un evento proposto dalla Pro Loco PerCesana cui ci si può rivolgere per ulteriori informazioni al numero 3791961133. Strettamente legata a questa corrida di Richetto in salsa cesanese ci sarà l’estrazione della lotteria di Ferragosto, sempre a cura della Pro Loco, con ritiro premi solo in presenza.

CreaTo di Barbara Lorenzo, gioielli artigianali come omaggio a Torino

CreaTo gioielli è  un acronimo per indicare una linea di gioielli artigianali creati da Barbara Lorenzo, una raffinata e creativa signora torinese.

“Il nome – spiega la sua creatrice – sottolinea in modo piuttosto immediato il legame con Torino, la cui eleganza, sobrietà  e buon gusto ispirano da sempre le mie creazioni.

Alcune di esse sono ispirate al mondo marino come le collane con le conchiglie e le perle di ceramica. Ho scelto la ceramica in quanto si tratta di un materiale speciale, già usato nell’antica Grecia, e di cui mi affascina il fatto che nasca dell’argilla lavorata a mano. Mi piace poter realizzare creazioni che mixano materiali poveri come la corda, la juta e la stessa ceramica per gioielli artigianali che splendono al polso o al collo delle donne”.

“CreaTo nasce in piena pandemia – specifica Barbara  Lorenzo – i tempi erano ormai maturi per lanciare un brand capace di racchiudere e sintetizzare anni di realizzazioni. Con CreaTo arrivo a proporre gioielli artigianali e  sostenibili che non sacrificano il gusto e l’eleganza che mi caratterizzano.

“Oltre alla ceramica – aggiunge Barbara Lorenzo – utilizzomateriali quali il caucciù, l’alcantara, le catene in metallo e, a breve, ho deciso di lanciare una linea totalmente dedicata all’upcycling, legata al riuso di materiali giunti a fine vita a cui io consegno una nuova esistenza”.

CreaTo ha dato vita a una community,  un gruppo Instagram che si chiama CreaTogioielli.

Le creazioni si ispirano alle bellezze della natura e ai magnifici monumenti italiani, ma al mare in particolare, soprattutto l’Adriatico che è  il suo luogo del cuore,  in cui trascorre le estati sin da bambina, dove sono presenti le sue radici materne.

“È  fondamentale non essere alla moda nel senso di non lasciare che la moda ci possegga – spiega Barbara Lorenzo  – ma come ha ben espresso Gianni Versace è  fondamentale “che siamo noi a decidere cosa siamo, cosa vogliamo esprimere con il nostro modo di essere e di vestire”.

Nella collezione di CreaTo realizzata da Barbara Lorenzo dominano due fattori, eleganza e semplicità,  eleganza che, come ben asserisce Giorgio Armani “significa non essere notati, ma essere ricordati”, e semplicità, di cui era icona Coco Chanel, per la quale la “semplicità è la nota fondamentale di ogni vera eleganza”.

MARA MARTELLOTTA

Quanto è raffinato il risotto al prosecco mantecato al Parmigiano

Raffinato ed elegante, eccovi un primo piatto leggero e raffinato.

Il prosecco dona a questo risotto un profumo piacevolmente insolito, un sapore avvolgente ed aromatico di delicata bontà. Assolutamente da provare!

Ingredienti

300gr.di riso per risotti
2 bicchieri di prosecco Valdobbiadene DOCG
1 scalogno
100gr.di Parmigiano Reggiano grattugiato
Burro, sale q.b.
Brodo vegetale q.b 

Affettare sottilmente lo scalogno e rosolarlo nel burro, aggiungere il riso e lasciar tostare mescolando. Unire il vino prosecco, lasciar evaporare poi, poco alla volta, aggiungere il brodo vegetale caldo sino a cottura. Prima di servire mantecare con il burro, il parmigiano grattugiato e poco prezzemolo.


Paperita Patty

Anastasia De Costanzo è Miss Torino

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Il viaggio di Miss Italia 2023 continua e raggiunge uno dei suoi traguardi più importanti per quanto riguarda il Piemonte, quello di Miss Torino. A conquistare la fascia è stata Anastasia De Costanzo, 18 anni, nata a Rivoli ma residente a Torino. La selezione si è tenuta l’8 agosto nella splendida cornice del Golf Club Stupinigi. Anastasia, studentessa all’ultimo anno del Liceo Linguistico Internazionale, parla quattro lingue, ama la moda e il cinema e, soprattutto, è una campionessa italiana di tennis tavolo nonché ex membro della Nazionale. Nella sua carriera ha vinto di tutto, anche a livello internazionale, attualmente è reduce dai Campionati Italiani Giovanili, che si sono tenuti a marzo a Terni, dove si è aggiudicata la medaglia di bronzo nel doppio femminile e nel doppio misto.
“Ho iniziato a giocare a tennis tavolo all’età di 6 anni. Ho fatto parte della nazionale italiana e ho giocato per diversi anni in serie A. È stata un’infanzia e un’adolescenza di sacrifici e dedizione ed ho ottenuto innumerevoli medaglie. L’agonismo mi ha insegnato il valore della perseveranza e del lavoro di squadra. Per raggiungere un obbiettivo bisogna faticare e non mollare mai. Lo sport insegna a superare i propri limiti, non solo a livello di risultati, ma anche a livello umano, a gestire le emozioni, a rialzarsi dopo tante sconfitte. In quanto amante dello sport in generale, ho praticato per diversi anni anche altre discipline come nuoto, equitazione, pattinaggio sul ghiaccio e sulle rotelle, snowboard e pallavolo. L’emozione di essere Miss Torino è un sogno che diventa realtà. Vorrei ringraziare in particolare Mirella Rocca che ha creduto in me e mi ha insegnato tanto. Grazie a Miss Italia sto vivendo dei momenti indimenticabili ed esperienze formative ed uniche. Inoltre, vorrei mandare un grande abbraccio a mio fratello Sean e ai miei genitori perché sono la mia forza”.
Grazie alla fascia di Miss Torino, Anastasia accede di diritto alle pre finali nazionali di Miss Italia che si terranno a settembre.
“Ho fortemente voluto che la fascia di Miss Italia diventasse un riconoscimento ufficiale del concorso – spiega Mirella Rocca, agente regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria – e Patrizia Mirigliani mi ha accontentata. Sono molto felice e fiera che la fascia dedicata alla nostra città possa arrivare così lontano”.