LIFESTYLE- Pagina 492

"Ciao amore mio", su Fb l'addio alla fidanzata morta cadendo da cavallo

CAVALLO EQUITAZIONE

Intanto i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel centro ippico in cui è accaduto il tragico fatto

 

“Ciao amore mio, questa volta tu e Furfante, come ti piaceva chiamarlo, me l’avete fatta grossa”. L’agenzia Ansa riporta parte del saluto lungo e commovente  che Alessandro posta su Facebook per l’ultimo saluto alla fidanzata, Sabrina Manganaro, la giovane di 25 anni morta ieri nel torinese schiacciata dal peso del suo cavallo che l’ha travolta nel corso di una gara di equitazione nel canavese. Intanto i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel centro ippico in cui è accaduto il tragico fatto.

VertebrArt, una mostra per collegare chi si occupa di sanità

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L’allestimento, realizzato con il patrocinio del Consiglio regionale e visitabile fino al 20 aprile, è frutto della collaborazione tra chirurghi della Vertebral Equipe di Torino e artisti che hanno elaborato strumenti medici con stoffe colorate messe a disposizione dalla sartoria Orlando Furioso

 

Creare un ideale collegamento con le istituzioni che si occupano di Sanità in Piemonte. È lo scopo della mostra VertebrArt, presentata a Palazzo Lascaris dall’Associazione VertebrArt di Torino.L’allestimento, realizzato con il patrocinio del Consiglio regionale e visitabile fino al 20 aprile, è frutto della collaborazione tra chirurghi della Vertebral Equipe di Torino e artisti che hanno elaborato strumenti medici con stoffe colorate messe a disposizione dalla sartoria Orlando Furioso, da anni impegnata in un percorso riabilitativo per donne con difficoltà psichiche.

 

“La mostra – ha dichiaro Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale – rappresenta un passo verso un approccio biopsicosociale, che coniuga, nei pazienti affetti da dolore cronico, lo studio della patologia insieme agli aspetti psicologici e sociali. Un metodo innovativo che permette ai malati di interagire con medici in grado di supportarli nella gestione personale del dolore stesso. È importante sottolineare – ha concluso Laus – la sensibilità e l’attenzione che la nostra Istituzione da sempre dedica a questi temi così delicati”.

 

“L’installazione che oggi possiamo ammirare nell’ingresso di Palazzo Lascaris – ha affermato Davide Caldo, presidente di VertebrArt – sarà itinerante in numerose sedi di associazioni cittadine, proprio per testimoniare il coinvolgimento, sempre maggiore, delle forze culturali attive sul territorio piemontese”.Le opere si ispirano allo Yarn bombing, una tecnica di street art e mirano a testimoniare il ruolo determinante dei fattori biologici, psichici e sociali nei pazienti con dolore cronico sottoposti a chirurgia. I pezzi che compongono la collezione sono stati ospitati separatamente, nei mesi scorsi, in diverse location torinesi aperte al pubblico e vengono ora riunite in un’installazione che richiama le vicende della pittrice Frida Kahlo, che a seguito di un incidente subì diverse lesioni e fratture vertebrali. Plauso all’iniziativa, che coniuga cultura e medicina, è stato inoltre espresso da Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale e Daniele Valle (Pd), presenti all’inaugurazione.

 

(Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it)

Fassino ha un Piano: investire per far crescere la nuova Torino

TORINO INGRESSO

castello piazzaeuropa torino castellofassino tvE’ prevista anche una Food commission, per  promuovere la cultura del cibo e del gusto, e  la costituzione di un’agenzia dello sviluppo per attrarre sul territorio gli investimenti esteri

 

La Torino del 2025, ne è convinto il sindaco Piero Fassino sarà una città in cui “vale la pena investire, intraprendere, lavorare e studiare, in una parola la città delle opportunità”. E’ il senso del terzo piano strategico della città, un’agenda di appuntamenti orienati al futuro, presentato al Museo dell’Automobile. Le parole d’ordine sono iniziativa e cambiamento,  per una città che cercherà di promuovere l’innovazione e lo sviluppo, nell’intento di competere con l’economia globale. Sono 29  i progetti contenuti nel piano definito dal Comune in collaborazione con Torino strategica e Torino internazionale. Particolare attenzione sarà riservata al lavoro, allo sviluppo economico e alla governance metropolitana. E’ prevista anche una Food commission, per  promuovere la cultura del cibo e del gusto, e  la costituzione di un’agenzia dello sviluppo per attrarre sul territorio gli investimenti esteri.

 

E’ il terzo piano strategico dopo quelli del 2000 e del 2006 per dare “al territorio una nuova occasione di sviluppo”, come ha detto l’ex sindaco Valentino Castellani vicepresidente dell’associazione Torino internazionale. Il terzo piano strategico è stato predispostoin due anni e mezzo nel corso di 150 incontri, con 230 enti coinvolti e oltre 500 persone mobilitate. Il progetto non punta solo sulla città ma su tutti i 38 Comuni dell’area metropolitana. La spina dorsale del piano nella sua fase preparatoria, le due commissioni tematiche: sviluppo economico e territorio metropolitano, formate dai principali 100 stakeholder torinesi, scelti per indicare i temi prioritari e selezionare  progetti dell’agenda metropolitana  fino al 2025. Otto gruppi di lavoro tematici (investimenti, capitale umano, PA e impresa, attrattività locale, qualità dello spazio urbano, infrastruttura verde, poli di sviluppo, mobilità) hanno coinvolto duecento persone, scelte per elaborare i progetti strategici. Tre i tavoli di visione (Torino Città Internazionale, Torino Città del Cibo, Torino Città dell’Università) mirati a definire i progetti di Torino Metropoli 2025.

 

Il giovane Allioni, botanico di Sua Maestà

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allioniALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE

Ancora giovanissimo, nel 1756 venne nominato membro dell’Accademia Reale di Madrid, mentre nel 1757 fu il primo aderente alla Società privata torinese, fondata in quell’anno dal conte Saluzzo, da Lagrange, e da Cigna e trasformata in seguito, nel 1783, nella Reale Accademia delle scienze, di cui Allioni fu il primo tesoriere sino al 1801

 

Continuando con il nostro piccolo ritaglio dedicato alle vie di Torino, quest’oggi parleremo di Via Carlo Allioni, situata a due passi da Piazza Statuto e perpendicolare a Via del Carmine e via San Domenico. La via comprende principalmente condomini ed uffici.

 

Carlo Ludovico Allioni nacque a Torino il 23 settembre 1728 da Stefano Benedetto, medico consulente del re Vittorio Amedeo II e da Margherita Ponte. Nel 1747 a soli diciannove anni, conseguì la Laurea in Medicina nella facoltà di Torino e sempre nello stesso anno venne ammesso al Collegio dei Medici; si dedicò così all’esercizio della professione medica, ottenendo addirittura la carica di protometico del re Vittorio Amedeo III di Savoia. Ben presto però la sua passione si riversò sulle Scienze Naturali ed in particolare sullo studio delle scienze vegetali; il suo nome viene infatti ricordato soprattutto per i suoi studi ed i suoi lavori nel campo della botanica.

 

Nel 1755, a soli ventisette anni, pubblicò il “Rariorum Pedemontii stirpium”, risultato dei suoi primi studi sistematici della vegetazione del territorio sabaudo piemontese, nel quale riportò anche essenze vegetali ancora sconosciute ai botanici di quel tempo. I suoi primi studi gli procurarono tanta fama da essere nominato, ancora giovanissimo, membro di parecchie accademie scientifiche: ad esempio nel 1756 venne nominato membro dell’Accademia Reale di Madrid, mentre nel 1757 fu il primo aderente alla Società privata torinese, fondata in quell’anno dal conte Saluzzo, da Lagrange, e da Cigna e trasformata in seguito, nel 1783, nella Reale Accademia delle scienze, di cui Allioni fu il primo tesoriere sino al 1801.

 

Nel 1760 venne nominato professore straordinario di Botanica all’Università di Torino, proponendo, tra i primi, il sistema di nomenclatura binomialeideato da Linneo in “Species plantarum” (1753). Assiduo sostenitore delle teorie del grande scienziato, con il quale intrattenne una fitta corrispondenza, venne addirittura soprannominato il “Linneo piemontese”. Negli anni a seguire si dedicò con passione all’insegnamento dando vigoroso impulso all’Orto botanico che, sotto la sua direzione, arricchì la sua flora da 1206 specie a oltre 4500; per questa sua capacità organizzativa, nel 1777, venne nominato direttore del Museo torinese. La sua opera più importante fu la “Flora Pedemontana sive enumeratio methodica stirpium indigenarum Pedemontii”, pubblicata nel 1785 e nella quale descrisse le virtù medicinali di 2.813 specie di piante del territorio piemontese, di cui 237 nuove specie. Tale trattato, considerato ancora oggi una delle più importanti opere floristiche in Europa e la più importante in Piemonte, gli consentì di raggiungere una fama internazionale.

 

Nel 1781, a causa della sua salute cagionevole e della precoce e progressiva perdita della vista, dovette abbandonare la cattedra universitaria ma conservò la direzione del Museo fino alla sua morte. Durante il corso della sua vita, si concentrò e si dedicò anche ad altri campi delle Scienze Naturali, interessandosi alla Zoologia, alla Geologia e allo studio dei fossili: mise insieme una raccolta di oltre 6.000 campioni tra minerali, rocce, fossili e preparati zoologici e una collezione entomologica costituita da circa 4.200 insetti. Morì a Torino il 30 luglio 1804 e purtroppo, dopo la sua scomparsa, la maggior parte di questo materiale venne venduto ed andò smarrito.

 

Simona Pili Stella

Psychiatric Circus in piazza d'Armi tra risate e paura

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Il nuovo spettacolo di circo-teatro della famiglia Bellucci-Medini: un evento terrificante, dissacrante e divertente

 

Un cast internazionale di acrobati, fachiri, pagliacci presenterà numeri tecnicamente difficilissimi, costruiti con una chiave ironica e insieme inquietante. Artisti di altissimo livello saranno in scena con un gioco di incastri tra acrobatica al suolo e al trampolino, verticalismo, fachirismo, contorsionismo, manipolazione, fantasismo e folle comicità per regalare agli spettatori risate di puro terrore.

 

Uno spettacolo di nouveau cirque ambientato negli anni Cinquanta che racconta la vita all’interno del manicomio cattolico di Bergen, gestito da Padre Josef, dottore e direttore, e dalle sue fedeli suore. Psichiatric Circus è un circo-teatro che si ispira alle suggestioni del Cirque du Soleil, ma con tinte più forti. E’ un evento psicotico, un viaggio nella follia, un luogo in cui il senso delle cose è totalmente capovolto.

 

“E’ uno spettacolo dalle tinte forti che racconta, con il filtro dell’arte, quello che purtroppo è realmente accaduto nei manicomi” spiega il regista Daniele Volpin, “ma il nostro obiettivo non è la riflessione profonda, non sarebbe la nostra competenza. Il nostro obiettivo è coinvolgere il pubblico e soprattutto divertire”.

 

Traendo ispirazione dai più celebri horror della storia del cinema e da serie TV come American Horror Story, e unendo questi spunti alla creatività e alla libertà, a volte dissacrante, del circo e del teatro, Psychiatric Circus si propone al pubblico italiano ed europeo come una novità assoluta, che andrà in tour nelle principali città: per ora confermate Padova, Mestre e Torino. Tanta interazione con il pubblico, per un evento ricco di colpi di scena, divertente e unico. Per i suoi contenuti forti, lo spettacolo è sconsigliato ai minori di 14 anni.

 

TORINO, PIAZZA D’ARMI, DAL 27 MARZO AL 19 APRILE

Spettacoli feriali ore 21.30; venerdì e sabato, ore 17.30 e 21.30; domenica 17.30 e 20.30. 

Riposo: martedì. VIDEO TRAILER: http://youtu.be/3JJrBV2KOgQ 

BIGLIETTI disponibili in prevendita su www.psychiatricircus.com  e direttamente alla cassa prima degli spettacoli.

In aumento i tumori, è (anche) colpa del sesso orale

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I tumori della testa e del collo in Italia rappresentano il 5% di tutti i tumori maligni

 

Il Papilloma virus è la causa del 36% dei tumori dell’orofaringe in Itala e il sesso orale è una delle cause principali. E’ uno dei temi della 1/a Giornata nazionale della Prevenzione dell’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri che si è tenuta alle Molinette. I tumori della testa e del collo in Italia rappresentano il 5% di tutti i tumori maligni.

 

(Foto: il Torinese)

 

Vivicittà, domenica al Valentino "la corsa per tutti"

uisp corsa

Domenica 12 aprile GR1 Rai darà lo start alle 10,30 e dal Castello del Valentino di viale Mattioli prenderà il via “la corsa più grande del mondo”. Anche quest’anno sarà in contemporanea con 42 città italiane, 18 nel mondo e in 21 istituti penitenziari

 

Un’edizione quella del 2015 che lascia amareggiata la presidente Uisp Torino, Patrizia Alfano “Mi dispiace constatare, che a Torino in occasione di Vivicittà, da sempre una gara protetta e che gode del patrocinio del Presidente della Repubblica, ci siano altri due eventi di corsa, pur con finalità diverse. La data di Vivicittà è stata stabilita nel 2014 e ha ricevuto l’approvazione della Fidal. Non me la prendo con gli altri organizzatori, ma la contemporaneità non fa altro, che danneggiare tutti, non solo in termini di numeri, ma anche di immagine. La Città dovrà mettere in campo molte risorse economiche e umane.”“La corsa per tutti” avrà, come da tradizione Uisp, una valenza sociale, civile e ambientale. Il filo conduttore del 2015 è: la mobilità sostenibile, lo stile di vita attivo e il rispetto del territorio. Inoltre, una parte della quota di iscrizione sarà devoluta per la realizzazione di un progetto al campo palestinese di Ain Al Helweh, un centro che si occupa di bambini disabili. Saranno due le distanze previste: la competitiva di 12 km. che si snoderà lungo il Po con classifica unica compensata e la camminata di 4 km. aperta a tutti. Ci saranno a disposizione premi per entrambi gli eventi. Oltre alla competizione vera e propria ci saranno eventi collaterali: dimostrazioni di scherma medioevale, il simulatore di windsurf, un torneo di green volley e a disposizione massaggi shiatzu. La novità del 2015 è la collaborazione con #Torinocorre. Nei principali parchi cittadini ci saranno a disposizione gruppi di allenamento in preparazione di Vivicittà. L’evento rientra nel calendario di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport. 

 

Per info: 011/677115 www.uisptorino.it  

Mille cartoline per un Regno

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Rassegna tematica di Casa Savoia, attraverso le cartoline postali iconografiche del Regno d’Italia, dal 1896 al 1946

 

 

A partire dal 13 marzo e sino al 30 aprile, Palazzo Lascaris (Torino, via Alfieri 15) ospita la mostra “Mille cartoline per un Regno”.L’evento è inaugurato giovedì 12 marzo 2015, alle ore 17, alla presenza del presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus. Interventi: lo storico Tomaso Ricardi di Netro, il curatore della mostra Pierangelo Calvo, Martino d’Austria Este (successore al Trono d’Austria e Ungheria) come ospite d’onore. A moderare l’incontro sarà lo scrittore Dino Ramella.

 

Si tratta di una rassegna tematica di Casa Savoia, attraverso le cartoline postali iconografiche del Regno d’Italia, dal 1896 al 1946. Le cartoline esposte saranno circa 2500, dalle prefilateliche alle prime affrancature facenti parte dell’archivio storico della casa museo “Casale Armanda” di Robella d’Asti.Ad accompagnare il visitatore verso la visione delle prime cartoline postali che partono dal 1874, verranno presentati tratti di corrispondenze relative ai personaggi legati a vario titolo alle vicende della dinastia di Savoia nei secoli. Le lettere in questione, inedite e autografate, comprendono, oltre ai Duchi e Re di Savoia, personaggi come Carducci e Garibaldi. La mostra, promossa e organizzata dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Gruppo “Amici del Passato” di Volpiano (To), è visitabile ad ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore 18,00.

(mbocchio – www.cr.piemonte.it)

Primavera al mercatino in Monferrato

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Antiquariato di aprile all’insegna della primavera. A Casale Al Salone Tartara c’è il Mercatino della Croce Rossa e in piazza Castello il Farmer Market, mercato contadino a km. 0. E per il 25 aprile debutta “Un Giorno da Mercanti”

 

Ritorna come tutti i mesi il Mercatino dell’antiquariato al Mercato Pavia in piazza Castello a Casale Monferrato. Come sempre vi saranno un grande numero di espositori e pezzi interessanti da scoprire e ovviamente comprare. Alla domenica il tradizionale appuntamento con il “Farmer Market” farà venire l’acquolina in bocca con tutti i prodotti sani e genuini oltre che gustosi, promuovendo come sempre le eccellenze enogastronomiche del territorio. L’edizione di aprile, organizzata dallo staff di Monferrato Eventi in liquidazione, abbina anche, all’interno del Salone Tartara, il Mercatino di Primavera della Croce Rossa Italiana. Cri propone un mercatino di fiori, vestiti, (tanti) dolci e spuntini e merende lungo l’arco del giorno.  In aprile, però, l’attività di Monferrato Eventi non si ferma: il 25 aprile  l’antiquariato torna nella città di Sant’Evasio con “Un Giorno da Mercanti”, mercatino dell’antiquariato e dell’usato rivolto unicamente ai privati. Chi ha vecchi oggetti, ricordi, o cose di cui non sa più che farsene, potrà provare per un giorno a vendere, sulla piazza, la propria mercanzia. Per maggiori informazioni telefonare a 349/4987767 oppure 333/8942078 o via mail a info.monferratoeventi@gmail.com

Napoli seducente e senza stereotipi nel recital dei fratelli Servillo

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Al Carignano rivivono i mille volti contraddittori della città in La parola che canta con Toni e Peppe Servillo accompagnati dal Solis Sting Quartet

 

In scena al teatro Carignano di Torino, fino al 12 aprile prossimo, Toni e Peppe Servillo, dopo il grande successo delle Voci di dentro di Eduardo, con il recital-concerto La parolache canta. Protagonista assoluta è Napoli, città tentacolare e magmatica, spaventosa e seducente al tempo stesso, ambigua ma anche solare, ricca di storia, di tradizioni e di culture, che viene raccontata senza, però, cadere nei luoghi comuni. I fratelli Servillo, infatti, al di là dello spaccato sulla città fatta di sole, mare, vicoli e cronache di camorra, tessono il loro omaggio alla tradizione vivente partenopea, attingendo alle vette più elevate della letteratura, della musica e del teatro napoletani. Si approda alle radici di questa cultura con le canzoni intramontabili di Mario e Libero Bovio, fino a giungere al ritratto della Napoli di strada, cruda e lirica di Raffaele Viviani, alle storie di bassi raccontate con una sottile ma partecipe ironia da Eduardo, e, quindi, al “barocco degradato” con cui Enzo Moscato dipinge la sua Napoli gravida e enigmatica. Non manca, però, anche la contemporaneità con la voce di Mimmo Borrelli, che canta, con un mantra ossessivo, le luci e le pestilenze della sua Napoli. Il viaggio condotto dai fratelli Servillo esalta la musicalità del dialetto napoletano, accompagnata dagli archi del Solis Sting Quartet, che ha costruito e consolidato il suo successo proprio sulla commistione di generi e culture musicali, da quella contemporanea al jazz, dal folk e al pop.“Lo spettacolo –  sottolinea Servillo –  esprime un omaggio sentito alla cultura partenopea, rappresentato attraverso la sostanza verbale di poeti, musicisti e scrittori che, di Napoli, hanno conosciuto bene la carne e il cuore”. Ne nasce insomma uno spaccato in cui la musica riesce a delineare i mille volti di una città divisa tra la vitalità estrema e lo smarrimento più profondo.

Mara Martellotta