LIFESTYLE- Pagina 492

Le casse municipali vedono rosso per 25 milioni

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PAL CIVICLe prospettive non sono rosee, anche alla luce dell’introduzione della Tasi che non consente ai comuni di fare previsioni certe sulle entrate

 

La prossima settimana, nella seduta di martedì, la Giunta municipale guidata da Piero Fassino, approverà il bilancio tecnico da portare all’approvazione del Consiglio comunale entro fine luglio. Mancano all’appello 25 milioni di euro.

 

Le prospettive delle casse civiche non sono rosee, anche alla luce dell’introduzione della Tasi che non consente ai comuni di fare previsioni certe sulle entrate. Per ora i conti sono congelati e si parlerà di tagli alle disponibilità degli assessorati solo a settembre.

 

Si capirà se la situazione finanziaria di Palazzo Civico è drammatica soltanto in autunno. L’assesore al Bilancio Gianguido Passoni spera che, con l’arrivo in Regione di quello che fu anche il suo sindaco, Sergio Chiamparino, possano arrivare da piazza Castello nuovi corroboranti trasferimenti di fondi.

 

I settori che necessiterebero di preziose risorse sono soprattutto quelli del socioassistenziale. Anziani, scuole, sfrattati, famiglie in difficoltà e persone non autosufficienti rappresentano le priorità alle quali il Comune deve dare risposte.

 

Tra poche settiimane la pausa estiva. Ma il redde rationem arriverà inevitabilmente a settembre quando si inizierà ad affrontare il bilancio di assestamento.

 

(Foto: il Torinese)

Miracolo Maserati, quando gli operai baciano i “padroni”

E colpisce  sentire le parole di una lavoratrice che al microfono dà il proprio saluto di benvenuto agli imprenditori: “Questo stabilimento è il simbolo della nostra rinascita come lavoratori”

 

maaserati2Assenti ingombranti Matteo Renzi e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ma presente tutto lo stato maggiore dell’alta imprenditoria piemontese, ad incominciare da Sergio Marchionne e John Elkann, oltre naturalmente alla padrona di casa degli industriali torinesi, Licia Mattioli, che ha lanciato la proposta di introdurre il salario minimo in Italia. Questa la prima fila dell’Assemblea dell’Unione Industriale, che si svolge straordinariamente nello stabilimento Maserati di Grugliasco.maserati3

 

E colpisce  sentire – mentre all’esterno della fabbrica manifestano gli operai Fiom che chiedono una risposta del premier alla loro lettera inviatagli nei giorni scorsi –  le parole di una lavoratrice che al microfono dà il proprio saluto di benvenuto a quelli che un tempo erano definiti  “padroni”. “Questo stabilimento – dice l’operaia e l’Ansa riporta  – è il simbolo della nostra rinascita come lavoratori dopo anni di inattività e delle sfide che il nostro Gruppo sta affrontando e vincendo”. Come se non bastasse, a confermare il clima idilliaco, almeno dentro il perimetro dei capannoni, un’altra lavoratrice ha stampato un bacio sulla guancia ad Elkann che accompagnava gli ospiti a visitare la produzione.

 

maserati4Al di là dell’effetto vagamente Kombinat (così si chiamavano i complessi industriali sovietici magnificati dalla nomenklatura e, più o meno spontaneamente, dalle masse lavoratrici), va riconosciuto che la Maserati ha compiuto un vero e proprio miracolo, raggiungendo nella prima tranche del 2014 le vendite effettuate complessivamente nel 2013. Un’eccellenza piemontese, come il fatto sottolineato dal Governatore Sergio Chiamparino che qui da noi le grandi opere si realizzano senza tangenti, o come un’altra realtà miracolosa, seppure in ambiti diversi, Eataly di Oscar Farinetti, seduto anche lui in prima fila.maserati1

 

E mentre nei padiglioni industriali trasformatisi per un giorno in centro congressi gli imprenditori danno la loro lettura della situazione economica e delle prospettive di rilancio, all’ingresso dello stabilimento un centinaio di manifestanti Usb e Fiom non demorde: “non ci ruberete il futuro”. Vogliono che Matteo Renzi affronti con loro i temi dell’occupazione, ascoltando anche il punto di vista di quella che una volta indossava le tute blu (ora in Fiat sono bianche) e veniva chiamata classe operaia.

 

CB

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Un brevetto tutto torinese per il Made in Italy

Un certificato e un qr code ci salveranno dalla contraffazione che sottrae al PIL italiano milioni di euro ogni anno

 

italcheckLa contraffazione dei prodotti Made in Italy e l’Italian Sounding rappresentano gravi ostacoli all’espansione delle nostre imprese sul mercato italiano e mondiale, che sottraggono al PIL italiano milioni di euro ogni anno: il Made in Italy è un importante patrimonio sul quale investire per guardare al futuro. E’ questa l’idea che sta dietro ad Italcheck, sistema brevettato che permette ad aziende e consumatori di tracciare la filiera del Made in Italy e di certificare i prodotti realmente realizzati in Italia.

 

Italcheck è un sistema innovativo in grado di verificare l’autenticità di un prodotto preservandone l’identità. Nasce, da un’idea dell’imprenditore torinese Marco Masselli, per supportare il Made in Italy, tutelando sia i  produttori attivi sul territorio italiano sia i consumatori di tutto il mondo che scelgono di investire in un prodotto italiano al 100%. E da Maggio 2014 è diventata realtà. Diversi brand hanno già scelto di utilizzare il sistema per tutelare la loro produzione. Da Albergian a Fratelli Minaglia, il mondo del food, ma anche il design…le aziende che investono in una produzione autenticamente italiana attraverso Italcheck vogliono dare trasparenza alla propria produzione, in Italia e all’estero.

 

La Smart Utility Italcheck si appoggia su una piattaforma digitale brevettata, fruibile in tutto il mondo, che collega l’utente direttamente nella sua lingua di riferimento (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco, Portoghese, Cinese, Giapponese, Russo, Arabo) permettendo un controllo rapido ed efficace.

 

In coda per la cultura, Torino capitale Unesco

Ma non finisce qui. Il capoluogo piemontese, infatti, sta per ottenere un’altra medaglia: quella di Città creativa dell’organismo internazionale

 

preraffaellitiNel 2015 la nostra città non sarà solo capitale europea dello Sport. E’ fresca la notizia che l’Unesco ha scelto Torino come sede per il primo summit mondiale dei propri siti.

 

Mentre pochi giorni fa Langhe, Roero e Monferrato sono entrati a pieno titolo tra le sedi “patrimonio dell’umanità” dell’organismo internazionale.

 

Ma non finisce qui. Il capoluogo piemontese, infatti, sta per ottenere un’altra medaglia: quella di Città creativa dell’Unesco, a testimonianza della vivacità culturale torinese che ha fatto scuola ormai anche all’estero.

 

Nella foto la coda di turisti in piazzetta Reale per visitare la mostra di pittura sui Preraffaelliti a Palazzo Chiablese.

 

(Foto: il Torinese)

 

Renzi dagli industriali incontra la Torino del lavoro. Che non c’è

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Lo scenario che il presidente del Consiglio troverà a Torino non è dei migliori. Le recenti indagini dell’Unione, di Bankitalia e dell’Agenzia delle entrate delineano le incertezze dell’economia regionale

 

renzi matteoLo stato maggiore degli imprenditori piemontesi è pronto a ricevere in pompa magna Matteo Renzi, lunedì prossimo, in occasione dell’assemblea dell’Unione Industriale. A fare gli onori di casa i vertici locali Gianfranco Carbonato e Licia Mattioli e il presidente nazionale Giorgio Squinzi. Parterre politico capitanato da Piero Fassino e Sergio Chiamparino .Il plenum degli industriali subalpini sarà ammantato di  particolare allure, visto che si svolgerà presso lo stabilimento Maserati di Grugliasco, teatro di successi imprenditoriali recenti e di altrettanto recenti polemiche tra Sergio Marchionne (anche lui ci sarà, insieme con John Elkann) e i lavoratori del sito industriale. Ma l’ad di Fiat-Fca ha saputo prevenire le polemiche facendo retromarcia sul blocco degli straordinari e dando il via libera al trasferimento dei 500 dipendenti da Mirafiori.

 

Certo lo scenario che il presidente del Consiglio troverà a Torino – parlando dal punto di vista della situazione economica – non è uno dei migliori. Le recenti indagini della stessa Unione, di Bankitalia e dell’Agenzia delle entrate delineano, infatti, un quadro di luci e ombre sull’economia regionale. Intanto, l’occupazione. E’ vero che ci sono timidi segnali di ripresa ma risalire la china dallo scorso anno, quando a Torino quasi un giovane su due era disoccupato, non sarà semplice. Il  tasso di disoccupazione complessivo  nel 2013 ha raggiunto l’11,4%, avvicinandosi ai livelli del Mezzogiorno italiano e superando tutte le città metropolitane del Centro e del Nord.

 

Di recente, anche il Rapporto Giorgio Rota ha messo in luce i punti critici della  città di chi sta meglio e quella di chi sta peggio, dove  Mirafiori è decisamente peggiorata, rispetto a tre decenni fa; i quartieri del centro, invece, registrano per le persone benestanti un miglioramento in termini di ricchezza. Insomma, il concetto è: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. Il quadro di alti (pochi) e bassi dipinto dallo studio mette in evidenza anche dati incoraggianti, come la crescita dell’export: quasi il 9%, o gli investimenti per la ricerca che, sul nostro territorio, sono i migliori a livello nazionale. E ancora, il processo di diversificazione economica che vede calare il peso della tradizionale grande industria dell’auto per puntare su nuove prospettive come il turismo, i servizi e la cultura.

 

Quello che proprio non va è il mercato immobiliare, che risente ancora di una forte stagnazione.  Per quanto riguarda poi il comparto auto, mentre Maserati nei primi mesi 2014 raggiungerà le vendite effettuate complessivamente durante tutto lo scorso anno, Fiat va a gonfie vele in Europa e America ma arranca in Italia. Per restare in questo settore,  va registrato che i delegati sindacali  Fiom della Maserati e di Mirafiori hanno chiesto al premier un incontro  per lunedì, a margine dell’assemblea degli industriali torinesi per illustrargli personalmente il loro punto di vista e le loro preoccupazioni sulla situazione occupazionale.

 

CB

 

Dea Terra, un tesoro di bellezza e naturalità tutta italiana

La vera star è l’estratto naturale (non l’aroma di sintesi!) del Tuber Magnatum Pico: il tartufo bianco d’Alba. Oltre a gratificare i palati più raffinati, questo fungo raro vanta proprietà antidepressive e contiene feromoni naturali, sostanze erotizzanti capaci di stimolare e predisporre al piaceri dei sensi; in più, numerosi studi scientifici ne comprovano le virtù schiarenti e rigeneranti per la pelle

 

dea terraDea Terra nasce dal desiderio di valorizzare la bellezza dell’Italia, facendo vivere alla pelle un’appagante esperienza sensoriale. È un Gran Tour cosmetico che percorre la penisola alla ricerca di ingredienti benefici: da quelli di rinomata tradizione rinascimentale – come la polvere d’Iris pallida o l’olio d’oliva – alle specialità che solo oggi è possibile utilizzare, grazie alle più avanzate tecnologie – come gli estratti da staminali vegetali, fino ai tesori del nostro territorio, come il Tartufo bianco d’Alba o la mandorla d’Avola.

 

Si tratta di  una linea di phyto-skincare, capace di coniugare natura e scienza, piacere e performance attraverso formule ispirate da un green code cosmetico – sono infatti prive di parabeni, petrolati e oli minerali – e dai recenti traguardi della neurocosmesi, che sfrutta i benefici effetti derivanti dall’interazione tra pelle, olfatto ed emozioni. La piacevolezza delle texture si abbina così all’efficacia dei principi attivi, con profumazioni naturali che stimolano i sensi regalando un’intensa pausa di benessere.

 

Dea Terra è un’esperienza cosmetica dalla vocazione unisex, da assaporare nelle spa dei migliori resort con rituali e gestualità studiate ad hoc. Ma anche come cura quotidiana della pelle, comodamente a casa propria, per immergersi nelle piacevoli suggestioni dellife style puramente italiano. Estrema cura e assoluta passione – oltre alla preziosa expertise di un noto cosmetologo italiano – hanno guidato la scelta dei principi attivi e degli olii essenziali con cui rendere unici ed efficaci i cosmetici 

 

Ne è scaturito un viaggio da Nord a Sud, terminato nei laboratori cosmetologici più avanzati, con un bottino di ingredienti eccellenti tipicamente italiani: dagli agrumi di Sicilia allo zafferano d’Abruzzo, dalle mandorle d’Avola alle nocciole piemontesi, dall’uva che in ogni regione dà vita a vini sontuosi, al rinomato olio extra-vergine d’oliva. Ma la vera star è l’estratto naturale (non l’aroma di sintesi!) del Tuber Magnatum Pico: il tartufo bianco d’Alba. Oltre a gratificare i palati più raffinati, questo fungo raro vanta proprietà antidepressive e contiene feromoni naturali, sostanze erotizzanti capaci di stimolare e predisporre al piaceri dei sensi; in più, numerosi studi scientifici ne comprovano le virtù schiarenti e rigeneranti per la pelle.

 

 Dieci motivi per scegliere Dea Terra

 

  •  Dea Terra è  l’espressione cosmetica del made in Italy: ideata, progettata e prodotta in Italia con una filiera italiana. Racconta il più puro stile di vita italiano: edonista, sensibile alla bellezza, vicino alla natura
  • Riprende la rinomata tradizione cosmetica rinascimentale e ne amplia gli orizzonti, grazie all’impiego delle più sofisticate tecnologie
  • Le formule scaturiscono da una ricerca di ingredienti cosmetici tipicamente italiani, a cominciare dall’estratto di tartufo bianco d’Alba
  • È concepita per essere essenziale e quindi unisex, potente nei risultati, appagante per i sensi, sensuale nell’applicazione
  • Promette un seducente binomio di efficacia e piacevolezza, ispirandosi al nuovo approccio della neurocosmesi, capace di stimolare il buonumore
  • È coerente con l’attuale green code cosmetico: le formule sono prive di parabeni, oli minerali e petrolati
  • Viene valorizzata nelle spa dalle gestualità professionali, ma regala benessere anche nella cura quotidiana, grazie a texture fondenti adatte sia alla pelle femminile sia a quella maschile
  • Semplice e performante, racchiude anche qualche “chicca” indedita: come l’olio-latte dalla texture color avorio con il profumo di tartufo bianco d’Alba, adatto ai massaggi di coppia
  • Grazie a profumazioni naturali date anche dagli olii essenziali funzionali, ricorda il paesaggio italiano con suggestioni olfattive tipicamente mediterranee
  • Contiene ingredienti preziosi ed efficaci con un rapporto qualità prezzo equilibrato

 

Aggiornamenti sui prodotti, sulle novità, sui trattamenti e sulle attività DEA TERRA sono disponibili sul sito www.dea-terra.com e sui principali social media: Facebook, Twitter, Pinterest, Google + e YouTube.

 

 

 

 

 

Tutti in Riviera con i nuovi convogli

treno porta susaOgni sabato Torino sarà collegata alla Liguria grazie a due treni supplementari. L’iniziativa  è  di Trenitalia su richiesta della Regione Piemonte 

 

L’incontro fra l’assessore regionale Francesco Balocco e il direttore di Trenitalia Piemonte, Gregorio Pascal Laurent, ha sortito gli effetti sperati.

 

Per fare fronte al sovraffollamento vacanziero, ogni sabato, Torino sarà collegata alla Liguria grazie a due treni supplementari. L’iniziativa  è  di Trenitalia su richiesta della Regione Piemonte. 

 

I convogli sono previsti dal 28 giugno al 2 agosto: Torino Porta Nuova-Albenga (7:20-10:05) e Albenga-Torino Porta Nuova (18:30-21:30).

 

(Foto: il Torinese)
  

Chiama il 1522, un aiuto concreto

Il Centro Antiviolenza della Città di Torino risponde alle chiamate della linea telefonica dedicata 1522 nei giorni: Lunedì dalle 14.00 alle 18.00, Mercoledì – Giovedì – Venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Negli stessi giorni e orari è possibile venire di persona al Centro che ha sede in Via Bruino, 4 presso il Centro per le Relazioni e le Famiglie

 

violenzaSul sito ufficiale della Città, www.comune.torino.it, alla voce pari opportunità, si possono leggere tutte le informazioni utili sul Centro Antiviolenza del Comune. Negli ultimi 30 anni la violenza nella popolazione generale è drasticamente aumentata. Le ragioni sono complesse e correlate ai cambiamenti sociali avvenuti in questi anni e tuttora in corso. Le dimensioni del fenomeno, in gran parte ancora “sommerso” (i dati indicano al 90 % le violenze che non emergono allo scoperto), sono tali da renderlo un problema di salute pubblica globale per il suo impatto sulla salute fisica, psicologica della donna, dei suoi figli, dei suoi familiari e per i costi sociali che ne derivano.

 

Il Centro Antiviolenza della Città di Torino risponde alle chiamate della linea telefonica dedicata 1522 nei giorni: Lunedì dalle 14.00 alle 18.00, Mercoledì – Giovedì – Venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Negli stessi giorni e orari è possibile venire di persona al Centro che ha sede in Via Bruino, 4 presso il Centro per le Relazioni e le Famiglie (Piano Terra). La sede è raggiungibile con i pullman 56, 65, i tram 16 e 9, la Metro (fermata Bernini).

 

Il Centro Antiviolenza fornisce una risposta ed un aiuto a tutte le donne che subiscono violenze e maltrattamento. Opera in collaborazione con la rete dei soggetti istituzionali (forze dell’ordine, autorità giudiziarie, ospedali) e delle risorse del privato sociale (associazioni di volontariato afferenti al Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne).  Leggiamo sul sito web che il Centro Antiviolenza offre un primo sostegno qualificato attraverso:

 

  • ascolto e orientamento alle scelte in un’ottica di sicurezza aiutando la donna a esplicitare il suo bisogno e il suo problema
  • accoglienza e accompagnamento nella scelta del percorso da intraprendere per uscire dalla violenza
  • protezione per la donna e i suoi figli nelle situazioni di emergenza o pericolo
  • orientamento e assistenza legale offerti da avvocate specializzate per avere informazioni sulle scelte possibili e valutare eventuali denunce
  • supporto psicologico per la donna per affrontare la condizione di paura e dipendenza e riconquistare l’autostima
  • confronto e riflessione di gruppo sul disagio maschile (opportunità rivolta specificamente agli uomini).

Sono disponibili i seguenti ulteriori interventi, nell’ambito di alcuni progetti specifici a favore delle donne vittime di violenza e maltrattamento:

 

• percorsi di accompagnamento nel mondo del lavoro rivolti alle donne seguite dal Centro Antiviolenza

• trattamento psicoterapico rivolto alla coppia in difficoltà (con una relazione conflittuale che rischia di diventare violenta o maltrattante ma non lo è ancora)

• trattamento psicoterapeutico individuale per uomini che hanno usato violenza e/ o maltrattamento.

 

Il Centro Antiviolenza per l’attivazione degli interventi di cui sopra si avvale del contributo di differenti professionalità – educatrici professionali, psicologhe, avvocate, counsellors – che operano in modo integrato al fine di offrire un aiuto alle diverse necessità della donna che ha subìto violenza. Le operatrici sociali, le professioniste e le volontarie del Centro dedicate all’ accoglienza e all’ intervento con le donne sono tutte di genere femminile, dipendenti della Città di Torino, delle ASL, delle Associazioni di volontariato: Almaterra, Casa delle Donne, Donne e Futuro, Gruppo Abele, Scambiaidee. I professionisti ed i volontari che operano con gli uomini che si rivolgono al Centro Antiviolenza, sono di genere maschile e fanno parte delle Associazioni Gruppo Abele e Cerchio degli Uomini. Il Centro Antiviolenza della Città di Torino collabora con i Servizi Sociali, sia centrali che circoscrizionali, nei casi in cui è necessario intervenire per tutelare l’incolumità della donna sola o anche dei suoi bambini.

 

Cosa c’è da sapere

 

1. Non hai limiti di tempo per sporgere denuncia in caso di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p. – fatti di violenza fisica, psicologica, economica, reiterati e continuati nel tempo); tale denuncia non è revocabile. In seguito alle modifiche introdotte dalla nuova legge sul femminicidio, nel caso di maltrattamenti in famiglia viene assicurata la costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei procedimenti penali (notifica alla parte offesa della revoca /modifica della misura cautelare applicata al maltrattante, notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari – art. 415 bis c.p.p.)

2. nel caso di violenza sessuale (art. 609 bis  c.p.) il tempo utile per la denuncia è prolungato fino a sei mesi e la denuncia è irrevocabile; in alcuni casi può essere procedibile d’ufficio

3. puoi sporgere denuncia anche nel caso di un singolo episodio di violenza quale lesione personale (art. 582  c.p.), ingiuria (art. 594 c.p.)

4. nei casi di stalking ovvero atti persecutori (art. 612 bis c.p.) hai sei mesi di tempo per denunciare e la denuncia è irrevocabile solo nei casi di “gravi minacce ripetute”, ad es. con armi (vedi nuova legge sul femminicidio n. 119/13)

5. è opportuno che tu sappia che dopo una denuncia si apre un procedimento penale contro l’autore delle violenze e potrebbe esserci un provvedimento di allontanamento dell’aggressore e altre misure cautelari, in relazione al rischio

6. è garantito l’anonimato a colei /colui che informa l’autorità di una violenza domestica di cui viene a conoscenza riguardante una terza persona

7. alla persona vittima di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, stalking, è garantita l’assistenza legale con il patrocinio a spese dello Stato, indipendentemente dal reddito.

 

(Fonte: www.comune.torino.it)

Chi Marchionne ferisce di Marchionne perisce

MARCHIONNE MANICHINOLe manifestazioni di protesta del 5 e 10 giugno scorsi, a giudizio di Fiat “costituiscono una palese violazione dei più elementari doveri del rapporto di lavoro”

 

I 4 operai cassintegrati che “suicidarono” Sergio  Marchionne nel piazzale del  polo logistico Fiat di Nola, impiccando un manichino con la sua effigie,  hanno ricevuto la lettera di licenziamento dalla casa madre del Lingotto.

 

Le manifestazioni di protesta del 5 e 10 giugno scorsi, a giudizio di Fiat “costituiscono una palese violazione dei più elementari doveri discendenti del rapporto di lavoro, ed hanno provocato gravissimo nocumento morale all’azienda ed al suo vertice societario”.

 

Chi Marchionne ferisce di Marchionne perisce.

Tour alla scoperta delle aziende subalpine

Tutti i segreti delle migliori creazioni locali: prodotti di aziende che hanno fatto la fortuna economica della nostra città, di cui sono simboli storici riconosciuti nel mondo

 

Lavazza cavalloTutti comodi sul bus navetta alla scoperta delle aziende storiche torinesi. L’iniziativa più che interessante – ma poco pubblicizzata – nasce per iniziativa di Turismo Torino e Camera di Commercio.

 

Si tratta di un modo originale per trascorrere il tempo libero, conoscendo tutti i segreti delle migliori produzioni subalpine: prodotti di aziende che hanno fatto la fortuna economica della nostra città, di cui sono simboli storici riconosciuti in tutto il mondo.

 

 

DURATA DELLE VISITE: dalle 2 alle 4 ore a seconda dell’azienda

PREZZO: Euro 10,00 per persona – Euro 5,00 possessori Abbonamento Musei e bambini sotto 12 anni

GRATIS con la Torino+Piemonte Card Silver

 

Info: www.turismotorino.org

 

(Foto: il Torinese)